Senza categoria


E dai che lo hanno fatto apposta…

Così per ravvivare la serata ed evitare che qualcuno si addormentasse dopo mangiato…

Brividi assortiti dopo un terzo di partita e poi via a segnarne altri tre, come se in Europa giocasse un’altra Fiorentina, certamente più spensierata e comunque vicina parente di quella vista nella passata stagione

Cabral continua a segnare e quanto sarebbe bello se zittisse tutti i critici, a cominciare dal sottoscritto, facendoci fare una pessima figura, ma non si venga a dire che dovevamo aspettarlo, perché in passato, con altri attaccanti, siamo stati molto più impazienti e corrosivi

Per la tecnica a centrocampo dipendiamo molto da Bonaventura, solo Castrovilli, quando tornerà alla migliore condiziona, lo avvicina a livello qualitativo e come sarebbe bello se avesse cinque anni di meno

Serata comunque divertente, in cui nessuno si è annoiato

Niente conferma e un ritorno ai vecchi vizi: tutto molto in orizzontale e quasi niente in verticale, Jovic che tocca dieci palloni e gli avversari che danno ancora una volta l’impressione di essere più organizzati, avendo idee più chiare su come far girare il pallone

Abbiamo gli stessi punti delle famigerate gestioni Montella/Iachini e Iachini/Prandelli/Iachini e rischiamo di stabilire un record nel salto all’indietro in classifica, sinceramente non si può far finta di niente consolandoci con le Coppe

Ora che gli attaccanti segnano si rimane senza risposte davanti alla sconsolante statistica finale della gara di ieri: 27 tiri e solo 4 nello specchio della porta. E non è un episodio isolato

Mi sembra strano che in serie A centrocampisti e laterali offensivi la buttino sempre fuori, eppure è così da inizio campionato

La classifica è pessima, senza cadere in catastrofismi, bisogna stare attenti, evitando definitivamente discorsi europei, che sono quelli che facevamo anche trent’anni fa appena vincevamo una partita e poi si è visto come è andata a finire

Aspettiamo l’Empoli, com’è giusto che sia e, semmai, sarebbe la seconda rondine

Se poi arrivasse la terza a Verona, vorrebbe dire che la primavera è vicina e potrebbe pure arrivare in anticipo

Il segreto delle squadre arrivate in Europa, o restate in corsa fino quasi alla fine nelle Coppe, è stata la continuità: vincevi con quelle più deboli e provavi a fare l’impresa con le altre più forti, che non erano palesemente alla tua portata

Ecco perché fare sei punti tra Empoli e Verona non sarebbe importante, ma indispensabile, come avrebbe detto il grande Mario, che proprio dieci anni fa se ne è andato via, dalla Fiorentina e da tutti noi

Non si tira in porta e quindi, ma guarda un po’ che cosa strana, non si segna

Oppure: se tiriamo, non la prendiamo mai la porta, o becchiamo uno a terra, o ancora, magari a volte, siamo sfortunati e ci sarebbe pure il portiere avversario che spesso però non si sporca neanche i guanti

E allora vai con i soliti commenti post partita: sì, ma la prestazione c’è stata, questi ragazzi danno tutto (e vorrei vedere che non lo facessero per quanto e come, cioè regolarmente al contrario di molte altre squadre, sono pagati), andrà meglio la prossima volta

Capisco che non puoi finire di annientare Cabral e Jovic, anche se il serbo mi sembra uno che se ne frega di tutto, ma a fine stagione mi aspetto una robusta autocritica sulla gestione degli acquisti.

Sono un illuso? Può darsi, ma ci spero lo stesso e comunque adesso tutto questo conta poco

Adesso contano i risultati e conta anche come Italiano sia da mesi in difficoltà per cercare di rimediare a scelte sbagliate e comunque lui è l’unico che può farlo perché la gestione tecnica è di sua competenza

E come ho detto anche a Commisso in diretta non sarà mica colpa della stampa, degli opinionisti o dei tifosi se Jovic e Cabral segnano meno di Baschirotto e Posch

Come intitolava Paolo Sorrentino in un suo libro godibilissimo: “Hanno tutti ragione”.

Ha ragione Commisso, che la Fiorentina l’ha comprata alla più che rispettabile cifra di 170 milioni (130 ai Della Valle, 35 per estinguere le varie pendenze e 5 di spese accessorie) e siccome per fortuna qui non siamo nella vecchia Unione Sovietica, e quindi la proprietà non è un furto, ma qualcosa che va difeso, lui con quello che è suo ci fa quello che gli pare, compreso mettere Barone centravanti e Pradè a fare il tornante al posto di Nico Gonzalez

Hanno ragione i tifosi viola, che sono 1.400.000 e che senza di loro la Fiorentina sarebbe una società normale che al massimo può aspirare alla serie C, ma solo quando le cose vanno bene e se compra un attaccante che segna più di Cabral e Jovic, obiettivo peraltro non impossibile da realizzare

Commisso pensa che i tifosi non debbano mettere bocca nelle cose sue, e meno che mai i molto poco simpatici giornalisti e opinionisti, perché nella Mediacom nessuno da fuori si è mai permesso di criticare la sua azienda e se per caso lo avessero fatto lui ha sempre difeso a spada tratta i suoi uomini a lui legati da un rapporto di fiducia così stretto che non hanno neanche un contratto firmato. Per lui i tifosi devono sostenere la squadra, punto e basta, perché tutto deve essere unito contro il mondo intero: bello, ma utopistico. E i giornalisti dovrebbero combattere una lotta intestina per scacciare le mele marce (che certamente esistono anche nella nostra categoria) quando scrivono cose false o, a suo modo di vedere, offensive

I tifosi pensano che, nonostante la non indifferente cifra sborsata da Rocco, lui abbia la Fiorentina solo in prestito, perché il colore viola è intriso di passione, emozione e storia e quindi è dovrebbe essere un piacere per questo affermato imprenditore americano occupare lo scranno presidenziale. Di più, Commisso deve essere riconoscente alla città che gli permette di avere questo grande onore. E tutti sono convinti di avere il diritto di dire la propria opinione perché la Fiorentina è cosa loro

Come se ne esce?

Sinceramente non lo so, ma filosoficamente questa è la pietra angolare della piccola guerra civile che stiamo vivendo e l’unica cosa che mi posso augurare è che ci sia buona volontà da parte di tutti per arrivare ad un minimo comune denominatore

Dopo il Torino, e dopo le pungenti dichiarazioni di Commisso, guai a chi criticava la Fiorentina, la sua dirigenza e ancora di più l’allenatore

Dopo il Bologna ecco il martirio dei responsabili viola: tutto sbagliato e tutto da rifare

Calma, per favore, perché la situazione è pesante senza però cadere nel catastrofismo

C’è un errore madornale alla base di questo campionato spento e deludente: aver completamente sbagliato gli attaccanti e proseguire coerentemente e sciaguratamente su questa strada

I cross ci sono stati, qualche pallone è arrivato dentro l’area, ma mancavano Cabral e Jovic, stavolta messi insieme per la gioia di molti: 6 reti insieme in 21 partite di campionato, peggio di così non si può

Italiano ha colpe? Certamente sì, in misura proporzionale ai meriti della passata stagione e per aver deciso di giocare senza regista, cioè senza Torreira, l’uomo giusto al posto giusto, ma capitato evidentemente nello spogliatoio sbagliato

A lui il compito di trovare i rimedi a questa situazione, ci sta provando da mesi, ma per ora senza riuscirci

Una gran bella vittoria, con una squadra che si sta ritrovando, non troppo tardi per la stagione, abbastanza temo per il campionato

Siamo tornati al 4-3-3 e le cose funzionano, ma poi contano quelli che stanno davanti perché finalmente abbiamo una percentuale accettabile tra occasioni create e gol fatti: 2 su 6. A volte siamo andati a zero su 8/9

Poi ci ha fatto un regalo la Cremonese ed eviterei di fare troppi distingui: molto meglio loro della Roma in semifinale, non scherziamo

Dopo la partita sono arrivate le bordate di Commisso che in una categoria permalosa e irascibile come la nostra provocheranno una reazione uguale e contraria.

Al di là delle ragioni giuste o non giuste di quelle parole, e qui ognuno si faccia la sua opinione più che legittima e rispettabile, e fermo restando il diritto di ognuno di rispondere come crede a critiche e attacchi io mi chiedo una cosa: cui prodest?

Penso e temo a nessuno, ma ormai la strada è quella e difficilmente si tornerà indietro da una parte e dall’altra

Ottima partita, se avessimo pure un centravanti vero e non un’ipotesi di attaccante che appare una volta a tempo l’avremmo quasi certamente vinta.

La qualità di Gonzalez ha fatto molto, ma anche, soprattutto nel secondo tempo, è contata la tecnica di Bonaventura, in parte di Barak e di un Saponara sorprendente: per fortuna il calcio non è ancora solo un fatto di muscoli, ma conta di più saper trattare bene il pallone, dribblare, giocare con la testa alta.

Siamo ripartiti? Difficile dirlo, questa è una stagione che procede a strappi, in alto e in basso.

Il pareggio alla vigilia era da sottoscrivere e alla fine ci sta pure stretto perché la Lazio ha tirato nello specchio della porta una sola volta e ha fatto gol.

Ora ci vorrebbe continuità e…un centravanti

Breve annotazione personale: 40 anni fa a quest’ora partivo per Udine in treno, allora andava così, ci volevano circa sei ore, per provare a fare la prima radiocronaca della mia vita

Un’avventura nata quasi per caso e che dura da una vita, in un modo o in un altro

Mi ritengo un fortunato, ho ricevuto in ogni senso molto più di quanto mi aspettassi quando sbattevo la faccia contro porte sbarrate facendomi molto male, vedevo assumere o far carriera gente che valeva poco o era figlia di questo e di quello o si iscriveva per convenienza a qualche partito politico

Ero molto arrabbiato, ma avevo dentro una carica che a vederla oggi mi pare incredibile: sono andato avanti nonostante molti ostacoli e commettendo diversi errori, ma alla fine sono ancora qui

Per quanto tempo non lo so, ma intanto ci sono arrivato e quindi grazie a tutti voi che mi seguite facendoci reciprocamente compagnia

Senza trionfalismi, si può essere davvero soddisfatti della prestazione e del successo di ieri della Primavera, con ipotesi futuribili per la prima squadra se davvero questo grigiore in campionato non sarà dissolto

Perché, se davvero non riusciamo a cavare il classico ragno dal buco per risultati e gioco, tanto vale vedere se c’è qualcuno in casa non peggiore di quelli che giocano adesso e che comunque viaggiano, è sempre bene ricordarlo, con ingaggi dal milione di euro in su

Difficile giudicare il lavoro di Aquilani, che potrebbe anche diventare un tecnico sorprendente, che è molto giovane, ma a cui farebbe bene a questo punto un’esperienza con quelli più grandi, non necessariamente in serie A per evitare bruciature dolorose

Glisserei infine sulle dichiarazioni di Barone prima della Supercoppa perché mi auguro vivamente che sia tutta pretattica e che l’attaccante stia per arrivare

Il primo, il più importante, è aver fatto delle scommesse sui due ruoli dove invece c’è da sempre bisogno di certezze: chi fa gol e chi non li prende.

Gollini e Jovic, tra l’altro arrivati in prestito, con tutte le controindicazioni del caso, sono stati due fallimenti e i risultati li vediamo tutti

Poi, l’esaltazione fuori misura di Italiano, ad un certo punto considerato un incrocio tra Conte, Guardiola, Klopp e Ancelotti.

Sette mesi fa pareva che non potessimo iscriverci al campionato se non gli si raddoppiava lo stipendio per un contratto in cui la Fiorentina aveva il coltello dalla parte del manico. Stipendio raddoppiato, scadenza allungata e risultati scarsi

Se non è colpa sua se non fanno gol (e da un anno non gli prendono un attaccante degno di questo nome), sarà stato tutto merito suo l’approdo europeo della passata stagione. Si è ripetuta la storia di 15 anni fa: se la Fiorentina vinceva era merito di Prandelli, se perdeva colpa di Corvino e Della Valle.

Certo, la società ha le sue responsabilità, prima di tutto sulla scelta dei giocatori (non ce ce n’è uno sufficiente negli acquisti estivi, forse Barak, ma siamo al limite) e anche nella determinazione del clima intorno alla squadra: prova ora a chiedere all’ambiente di restare unito quando hai sparato sempre e comunque a palle incatenate contro tutti e soprattutto hai fatto casino quando non ce n’era bisogno?

I giornalisti e gli opinionisti sono un male necessario, bisogna confrontarcisi, anche con spirito combattivo, non fare la guerra

La situazione è seria, ma non del tutto compromessa per via delle Coppe e dello spirito del popolo viola e di Commisso, che non credo sia molto contento della mediocrità per niente aurea in cui siamo precipitati.

Senza scordare un dato fondamentale, non per la classifica, ma per una valutazione generale e più approfondita: in mezzo al marciume di falsi in bilancio, plusvalenze, debiti vergognosamente spalmati siamo tra le pochissime società serie tra A e B e questo va rivendicato con orgoglio, anche se Jovic e Cabral rimangono tristemente a quota tre gol dopo un intero girone e a vedere la Fiorentina dalla ripresa del campionato non si capisce bene se in panchina ci sia Italiano o il buon vecchio e caro Beppe Iachini

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