Fiorentina


Non ho mai scritto che Sousa sia più bravo di Montella semplicemente perché non lo penso.

Anzi, credo che il tecnico italiano si sia dimostrato superiore al portoghese, almeno per quello che riguarda la comune esperienza fiorentina.

Per questo non capisco chi mi accusa di avercela con Montella, con cui tra l’altro non ho mai avuto rapporti extra campo, esattamente come con Sousa.

Ho invece affermato che l’attuale allenatore viola è più furbo del suo predecessore e basterebbe mettere a confronto due conferenze stampa pre partita per accorgersene, ma queste sono come sempre valutazioni del tutto personali e quindi fatalmente (e giustamente) destinate ad essere confutate.

…e trovi il vecchio cuore viola.

Tripletta di Kalinic, doppietta di Bernardeschi ed ecco che siamo ripartiti, in tutti i sensi, perché la Fiorentina è una passione inestinguibile.

Non ce l’ha fatta nessuno a farla morire, neanche il fallimento, figuriamoci qualche partita sottotono e una gestione mediatica molto, ma molto criticabile.

Qualcosa però si muove, con molta fatica si è finalmente capito che chiudersi non serva a niente e in questo bisogna ammettere che Sousa è molto più lungimirante (e furbo) rispetto a Montella.

Basta non sciupare tutto domani sera e poi vedrete con che spirito andiamo a Bologna.

Otto gol in quattro giorni, due vittorie in trasferta, una al quasi freddo e una al calco, niente male direi.

Gran partita di Bernardeschi, che per questa volta mi ha smentito sul discorso di stare dietro le punte, speriamo di essere completamente sbugiardato da qui alla fine della stagione e di pagare la scommessa degli otto gol.

Come scrivevo qualche giorno fa: uno che para e uno che segna. Ecco, se Kalinic continua così ci divertiremo abbastanza, anche se i problemi ci sono, stavolta in difesa perché tre gol non si possono prendere.

Ci aspettano Crotone e Bologna, due ottime occasioni per raddrizzare la classifica, stasera intanto guardiamo dov’è la seconda forza del campionato, l’Inter…

Più che altro segnare, mi pare, visto che l’accoppiata Babacar Kalinic in Europa funziona piuttosto bene.
Si è rivisto giocare a calcio, almeno in alcuni tratti della partita, e questo in momenti di miseria tecnica è già qualcosa.
Continua a mancare l’apporto di Vecino e Badelj, se si rapportano le loro partite di questa stagione a quelle di un anno fa, ma Corvino è fiducioso e noi dobbiamo fare un atto di fede…
Borja Valero nel centrocampo a tre funziona senz’altro meglio, resta la sensazione che fatichi sul piano atletico, come se in certi momenti il ritmo fosse per lui troppo alto.
Comunque abbiamo vinto bene e senza discussioni e viste le premesse della vigilia non era assolutamente un risultato scontato.

Buffon para e Cuadrado segna, non è che il calcio sia poi questa scienza complicata e l’ho sentito dire da oltre quarant’anni: un grande portiere e uno che la butti dentro.
Noi non abbiamo il grande portiere e neanche il grande attaccante e pur senza voler fare confronti impietosi con chi ieri ha vinto in Champions mi pare di poter dire che negli anni d’oro parecchi problemi ce li hanno risolti le accoppiate Toldo-Batistuta e Frey-Toni (o Mutu), tanto per dire.
Poi, puoi giocare con due a centrocampo, con tre in difesa o con due punte, ma sempre lì siamo: uno che para e uno che segna.
Se non li hai, dovresti essere così bravo da organizzare le reti degli altri, però bisognerebbe pure disporre di gente che la porta la vede e non, come mi capita a volte di dire in radiocronaca, “esala il tiro”.
E se non hai neanche quelli, non ti rimane che sperare che accada un mezzo miracolo calcistico.

L’Atalanta non ha rubato niente e nel primo tempo ha giocato meglio: la preoccupazione per il futuro della Fiorentina è tutta in questa considerazione oggettiva.
Fanno tutti una gran fatica ad esprimersi al meglio, abbiamo provato con le due punti e non si è visto alcun cambiamento nella pericolosità offensiva.
C’è un equivoco Borja Valero e un’impotenza oggettiva sulle fasce, là dove Sousa vorrebbe creare il gioco.
Già, Sousa.
Solito dopo-partita, musicale nell’eloquio, ma una serie di arrampicamenti sugli specchi che mi lasciano perplessi.
E darei pure un’occhiata alla classifica, che comincia a diventare “scivolosa”.

Si prende delle grandi responsabilità Sousa, se domani dovesse schierare una sola punta.
In una partita da vincere in tutti i modi, anche rischiando qualcosa, non si capisce perché non si possa provare con Kalinic e Babacar insieme e Ilicic dietro a loro.
In pratica si rinuncia al secondo attaccante immaginando di fare un gran movimento nell’area di rigore avversaria permettendo così ai centrocampisti o agli esterni di inserirsi.
Già, ma chi si inserisce?
Milic? Borja Valero? Badelj? Sanchez?
Forse Bernardeschi o lo stesso Ilicic, se è in giornata.
Vale la pena di costringere le difese avversarie ad occuparsi del doppio dei epricoli per un’eventualità (purtroppo) abbastanza remota?

Si può essere contro Montolivo per come ha preso per i fondelli tutta Firenze con il fondamentale aiuto della sua corte dei miracoli fiorentina che ancora ogni tanto sento pontificare qua e là, ma bisogna togliersi il cappello per la lezione di stile impartita a tutti i frustrati della tastiera.
Quelli che protetti dall’anonimato sfogano la rabbia per la propria vita insulsa lanciando invettive e offendendo tutto e tutti.
In questo blog ne ho “ospitati” diversi di idioti così e quindi so di cosa parlo.
Per questo dico bravo a Montolivo che al rientro dall’operazione al crociato che lo terrà lontano sei mesi dal calcio ha mandato una carezza a chi via web gli augurava di non giocare più o, tanto per essere delicati, di morire invitando i frustrati ad essere più gentili.
Ineccepibile.

In questo momento Bernardeschi è un’ottima ipotesi di esterno offensivo di centrocampo, con ampie possibilità di miglioramento fino a farlo diventare uno dei più forti in circolazione.
Non ha il passo e i tempi del trequartista, almeno ai livelli più alti, può darsi che ci arrivi nei prossimi anni, ma adesso no.
E credo che dopo ieri sera se ne sia reso contro anche Ventura, che ha involontariamente creato qualche problema alla Fiorentina perché Federico è convinto che giocare a destra non sia la sua collocazione naturale.
Per adesso va così, senza polemiche con nessuno.

A questa squadra mancano i giocatori da sette, che a volte arrivano all’otto: certamente Borja Valero, Gonzalo, Kalinic, forse Vecino e Badelj, quando gli gira per il verso giusto pure Ilicic.
Puoi girarla come ti pare, essere un genio della tattica, ma se quelli bravi giocano mediamente da sei vai molto poco lontano.
E questo sta facendo la Fiorentina, perché la lentezza della manovra, la ripetitività degli schemi alla fine si spiega con il fatto che Gonzalo (quando era in campo) limita molto gli inserimenti e lancia peggio degli anni scorsi, Borja è decisivo una partita su quattro e Kalinic non la butta dentro neanche a spingerla.
Sono questi tre (più gli altri tre, ma in misura inferiore) che devono prendere per mano la Fiorentina e farla uscire da questa grigia mediocrità che ci sta togliendo il fiato.

« Pagina precedentePagina successiva »