Fiorentina


Perché alla fine la domanda è questa: d’accordo, ci danno una cifra esagerata per Kalinic,  qualcosa che vale più o meno come i soldi del Chelsea per Alonso, ma poi?

Voglio dire: cosa compriamo a gennaio che valga il croato e non costringa all’affanno offensivo?

Oppure pensiamo di puntare tutto su Babacar , e magari Zarate, prendendo un usato sicuro e poi spendendo quei soldi in estate (ma il precedente di Cuadrado non induce a facili speranze)?

La decisione è molto complicata e la parola definitiva è di Corvino più che di Sousa, che pare ormai un corpo estraneo alle scelte societarie e qualunque sia l’esito finale di questa trattativa ci saranno comunque degli scontenti.

 

P.S. Un abbraccio particolare a fax 1940

L’avremmo firmato il pareggio, ma siamo giustamente delusi perché c’era aria da grande impresa.

Come mai la Fiorentina giochi solo un tempo, che l’avversario sia il Napoli o il Bologna, non si sa,  ed è quindi normale vedere il bicchiere o mezzo pieno o mezzo vuoto.

I pessimisti direanno che abbiamo fatto un punto in tre partite, che siamo lontani dall’Europa, che alcuni giocatori sono imbarazzanti, che non comprare nessuno a agennaio e da autolesionsiti.

Gli ottimisti penseranno a Bernardeschi, a Zarate, al Napoli alle corde nella ripresa, all’aver battuto la Roma, aver rischiato di pareggiare in dieci a Milano e aver sprecato un rigore per sconfiggere il Milan: tutti segnali che fanno pensare ad una squadra forte, molto forte.

Comunque sia, è stata una bellissima partita, dispiace non averla vinta, ma ce la siamo giocata alla pari con la formazione che davvero fa vedere il miglior calcio in Italia.

Sono più forti, non ci sono dubbi.

Più organizzati, con un allenatore più bravo e con un monte ingaggi che è il doppio del nostro.

In più volano sulle ali dell’entusiasmo, hanno abbastanza esperienza per non esaltarsi dopo gli ultimi successi e giocatori capaci della prodezza in qualsiasi momento.

Senza Higuain giocano perfino meglio e segnano di più.

Ma il calcio è tutto meno che una scienza esatta e quindi…

…chiederebbe l’esonero immediato di Sousa.

E sarebbe difficile contraddirlo, perché quello di ieri è stato un suicidio inspiegabile a qualsiasi livello.

Kalinic fuori, Milic vertice alto a sinistra, Bernardeschi a destra, Zarate punta centrale: non sono un allenatore, capisco di calcio infinitamente meno del nostro tecnico, ma queste cose non stanno ne’ in cielo ne’ in terra.

Cerco di andare a memoria: Astori fuori  lo scorso anno  “perché con la coppia Roncaglia-Tomovic avevamo vinto”, l’esclusione di Kalinic contro l’Empoli, l’accanimento terapeutico con Tello, i cambi pazzeschi di Milano poche settimane fa e adesso questo capolavoro di formazione con cui abbiamo perso la partita che ci doveva rilanciare.

Sono inferocito, e mi capita raramente, e non riesco a trovare giustificazioni se non che volesse fare il fenomeno e stupire tutti.

Complimenti.

Federico Bernardeschi ha una bella testa funzionante, ne ho avuto la conferma ieri passandoci un po’ di tempo insieme.

Deeve aver passato un momento di sbandamento, fotografato dall’improbabile capigliatura color platino che, guarda caso, coincise con la perdita del posto di titolare, ma lo ha superato brillantemente, grazie ad una forza interiore nata e maturata da quando aveva 16 anni e decise di vivere da solo.

Confesso che dopo quaranta anni di frequentazioni pallonare non mi fa impazzire intervistare giocatori, questione d’età e forse anche di una certa fatica a restare nel “calcese”, ma Bernardeschi mi stimola e mi consente di sbirciare da un’altra prospettiva il mondo dei giovani di cui fanno parte le mie figlie.

Il ragazzo pensa prima di parlare, lo si capisce standoci accanto, e si sforza pure di non essere banale: voto alto, che diventa altissimo se paragonato al resto del suo mondo.

La scoperta è ovviamente Federico Chiesa, perché la partita di ieri era più difficile di quella di Baku, visto che doveva confermarsi su certi livelli con in più la pressione di giocare da titolare al posto di Tello.

Prestazione da giocatore vero, con qualche spruzzatina di ingenuità, più che giustificabile per un ragazzo di 19 anni: corre, lotta, punta l’avversario, tira quando è il caso, rischia e fa bene.

Bravo anche Sousa a lanciarlo e poi dosarlo fino a quando non lo ha visto pronto per stare stabilmente in campo.

Il lampo è il secondo gol di Kalinic, una giocata da campione vero, cercata con la cattiveria e la furbizia dell’attaccante di razza: lo colloco tra le dieci reti più belle che abbia visto in quasi cinquant’anni di frequentazioni viola.

Abbiamo vinto con merito una partita difficile, la terza in otto giorni e fisicamente stiamo benissimo, forse meglio dell’anno scorso quando con ben altra classifica si cominciava ad intravedere qualche  scricchiolio.

Magari è cambiata la preparazione…

 

Credo che Gonzalo si meriti un’apertura di credito maggiore rispetto a tutti i suoi compagni, Borja escluso, per quello che ha dato in campo negli ultimi quattro anni.

E anche per come si è comportato fuori dal campo: mai un atteggiamento fuori posto, sempre disponibile con tutti, un sorriso per i tifosi e a volte anche un po’ di musica per la solidarietà.

Il suo rendimento è vistosamente calato, ma dobbiamo aiutarlo a ritrovarsi perchè quello degli ultimi mesi non può essere il vero Gonzalo.

Rispetto e attesa, questo ci vuole per un calciatore che comunque vada a finire sarà sempre ricordato con grande affetto.

Scusate il ritardo, ieri mi sono preso un giorno di libertà da tutto e mi sono goduto il sole e la vita.

Mi è molto piaciuta la Fiorentina di Baku, ha giocato come doveva e ha vinto una partita niente affatto facile aggiungendoci la favola di un Chiesa che torna a segnare con quella maglia che il padre ha davvero onorato.

Adesso ci vuole continuità in un finale d’anno che potrebbe regalarci sorprese interessanti,

Abbiamo recuperato Vecino e stiamo continuando a cercare Gonzalo il cui vistoso calo di rendimento non si può spiegare solo con il passaggio della difesa a quattro.

Visto che Badelj potrebbe essere tornato quello vero, perché non passare definitivamente con il centrocampo a tre, con Borja Valero a sinistra, il croato in mezzo e Vecino a destra?

Infine una suggestione, ne ho già scritto sul Corriere Fiorentino: un ragazzo di ventidue anni in calzamaglia con il numero dieci sulle spalle, su un campo ghiacciato, alle cinque del pomeriggio ora italiana, in una partita europea.

Una prodezza al volo e il palo, l’altro fece cose impressionanti a Kiev, prendendo pure lui il legno.

L’altro era inarrivabile e si chiamava Baggio, quello di ora promette molto bene e si chiama Bernardeschi.

Ancora Babacar al 93°, con la collaborazione di Zarate: esattamente come poco meno di dieci mesi fa contro l’Inter: converrà ripensare a cosa fare di questo ragazzo (Baba) che sotto porta ha più fiuto del gol di Kalinic

Complessivamente avremmo meritato di vincere, ma conquistare i tre punti con questa sofferenza regala due sensazioni opposte.

La prima è di gioia pura, perché le vittorie più belle sono quelle in cui ormai non ci speri più.

La seconda è di grande preoccupazione, perché abbiamo seriamente rischiato il bis della gara contro il Crotone e non oso immaginare che giornata sarebbe stata oggi per il popolo viola.

La squadra in pratica non è scesa in campo dopo l’intervallo ed il perché lo dovrebbe spiegare Sousa, che ha ormai più contestatori che estimatori e tutto questo, specialmente se rapportato al clima di un anno fa, dovrebbe far riflettere.

Il calcio è un mondo a parte, in tutti i sensi.

Se finisce un contratto, di solito molto oneroso per chi paga, e non viene rinnovato, si urla indignati: “hanno mandato via il tizio!”.

E giù proteste, accuse di ingratitudine per il committente delle prestazioni del giocato, allenatore o dirigente.

Ora, premesso che a me Gonzalo Rodríguez piace moltissimo in campo e pure fuori, credo che sia normale che ognuna delle due parti in gioco punti al massimo del proprio interesse e conduca quindi una trattativa che già si sapeva non essere affatto facile.

I contratti per i professionisti finiscono e non sarà un caso se quasi sempre sono pagati molto di più dei dipendenti a cui è (almeno per ora…) assicurato il posto fisso, ma nel calcio, e anche un po’ nel mondo dello spettacolo, se ne dimenticano un po’ tutti.

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