Visto che Andrea Della Valle non può esonerare se stesso e che Corvino ha provato (riuscendoci poco) a mettere delle toppe, non rimane che una soluzione: il licenziamento di Sousa.
Non mi interessano i suoi show ultimamente molto tristi in sala stampa, ma i risultati, che sono fallimentari, perché questo gruppo, per quanto impoverito dal clamoroso calo di rendimento dei senatori, vale di più di quello che vediamo.
Ci sono due punti assolutamente incomprensibili nella gestione del tecnico portoghese: Perez a San Sirro, quando eravamo in piena rincorsa per pareggiare, e l’esclusione ieri sera di Bernardeschi.
“Non aveva intensità”, ha detto a fine gara e non si sa se ridere della battuta o piangere per lo sconforto, sensazione peraltro già provata diverse volte nel recente passato.
Sousa è chiaramente in confusione e va allontanato, poi però resta la Fiorentina.
Che è nostra e soprattutto vostra per la passione, ma che è dei Della Valle come proprietà reale e qui deve partire una rivoluzione mentale perché la disaffezione verso questa proprietà si vede, si ascolta e si legge tutti i giorni.
E’ tempo di abbandonare i sofismi sui bilanci per tornare a parlare di calcio. è per il pallone che gira che amiamo vedere le partite, non per le plus o minus valenze.
Chiudiamo il ciclo dignitosamente, magari con il sesto posto e comunque con un altro allenatore e spediamo sul fronte mediatico l’accoppiata Antognoni-Corvino, mettendo anche mano al portafoglio.
Pperchè lo slancio per il rilancio deve obbligatoriamente partire da Andrea.