Fiorentina


E’ stato come per un bambino entrare a Gardaland.

Chi ama il calcio non può che godere nello stare al posto dei giocatori a sentire una lezione di un allenatore di serie A che ti spiega cose che neanche immaginavi potessero essere spiegate.

Perché ognuno è figlio delle proprie esperienze: tu giochi a pallone per oltre trent’anni e sei convinto che alla fine quasi tutto sia affidato all’istinto.

Cominciava la partita e mica sapevi cosa sarebbe successo, come se si fosse in un film, molto divertente tra l’altro e molto rimpianto ora che non gioco più da tempo.

E invece no, Pioli ci ha spiegato come funziona il calcio in serie A ed è stato, ve lo assicuro, appagante ed educativo.

Rimane poi il fatto di cosa abbiamo capito noi umili cronisti, ma questo non è colpa di Pioli e neanche della Fiorentina….

I social sono come l’acqua: vanno saputi utilizzare.

L’acqua, oltre ad essere essenziale per la nostra vita, può essere fonte di energia, ma anche creare danni immani e così accade per le piattaforme digitali.

Per una forma di pigrizia mentale o forse perché sono nato nel 1960 mi sono sempre tenuto alla larga da tutto, pur capendo che magari mi avrebbero aiutato in quella che in un eccesso di egocentrismo potrei definire popolarità.

Quindi niente facebook (il profilo che appare non è mio), niente twitter, niente istagram, niente di niente. Solo il “nostro” blog.

In compenso sui social ogni tanto si parla di me, a volte a sproposito, come quando mi si attribuisce un ruolo di censore che è quanto di più lontano ci possa essere dal mio modo di vivere e pensare.

E’ accaduto molte volte in passato, l’ultima con la sospensione per motivi indipendenti dalla mia volontà della partecipazione di Marzio e Pietro a Viola nel Cuore.

Il ritorno della voce di Pietro in trasmissione credo che sia la migliore risposta a chi mette lo sterco nel ventilatore e poi pigia il tasto on.

E’ stato più forte di me, ma proprio non ce la faccio perchè si ha un bel dire che nell’82 lo scudetto era nostro e che…meglio secondi che ladri, però alla fine il campionato l’ha vinto “lei” e noi a leccarci le ferite.

Il mio scudetto, certo in tono minore rispetto a quello che potrebbe succedere se fosse colorato di viola (quello del 1969 lo ricordo pochissimo), è datato 1976: in tre partite il Toro riprese la Juve e la sorpassò, rimandendo in testa fino all’ultima giornata.

Una gioia irrefrenabile, vissuta con l’irruenza dei (quasi) sedici anni, un’età particolarmente complessa in cui il calcio è molto, ma molto importante.

Ecco perchè ieri sera mi sono scatentato quando al telefono ho avuto la possibilità di parlare con Claudio Sala, detto banana per irriferibili motivi (cit. Pecci), che di quella magnifica squadra era il capitano, oltre che dal sottoscritto il giocatore più ammirato.

Un’ala destra meravigliosa, capace di scartare tre volte lo stesso giocatore in cinque metri e il pallone non glielo toglievi mai, poi arrivava il cross per Graziani e Pulici, ma non sapevi quando, decideva lui il momento di liberarsi dell’amato bene.

Se penso al ragazzo che ero, mi emoziono e davvero non mi sembra vero di aver parlato con lui e di aver passato molti momenti insieme a Graziani e Pecci: che grande fortuna lavorare in radio!

D’accordo, siamo più deboli tecnicamente di un anno fa e sarebbe stato il difficile che accadesse il contrario visto l’abbondante utile estivo: nessuno è un genio e i colpacci di mercato riescono una volta ogni tanto.

Però non possiamo neanche essere allo stesso livello del Chievo, con l’aggravante di metterci meno grinta perché, magari incosciamente, qualcuno pensa di essere più forte dell’avversario solo perché veste la maglia viola.

La fragilità difensiva è imbarazzante, ma è un altro il dato generale che fa pensare: a parte Simeone, i tre acquisti più costosi della gestione Corvino sono stati Benassi, Saponara e Hugo e qual è stato il loro apporto alla Fiorentina di questi primi due mesi?

Non è allarme rosso perché in fondo ieri potevamo pure pareggiare e almeno Simeone è tornato a tirare in porta, però siamo alla forte preoccupazione, questo sì.

E in questi quindici giorni tocca a Pioli capire dove intervenire.

Non sarebbe arrivato il momento di vederlo in campo per almeno cinque/sei partite consecutive per poi dare una valutazione su questo giocatore così enigmatico?

Stiamo provando tante soluzioni dietro a Simeone, ma l’unico che per caratteristiche pare in grado di servirlo al meglio pare proprio lui, ma come sta?

Pare che sia fragile psicologicamente e speriamo che sia un’esagerazione perché a certi livelli le debolezze caratteriali non sono permesse.

Tifo per vederlo titolare.

Sarebbe stato bellissimo vincere una partita così, contro un avversario diretto, senza meritarlo fino in fondo, perché Sportiello è stato eccezionale in almeno tre parate, rigore compreso.

D’altra parte il calcio ha le sue regole non scritte: in ciampi sul pallone quando sei solo davanti al portiere e non chiudi la gara, due minuti dopo arriva la beffa che ti fa andare a letto con un giramento di scatole enorme.

E comunque c’era un rigore netto su Astori (ma il VAR che ci sta a fare?) e uno probabile su Gil Dias, questo tanto per precisare.

Ci sono state luci e ombre e tra gli aspetti più negativi ci metto Sanchez, a tratti irritante, Gil Dias, che avrebbe dovuto incidere molto di più, e sotto certi aspetti pure Simeone che dà certamente tutto, ma che non tira mai.

Adesso vediamo quanto è bravo Pioli nel gestire questa quasi sconfitta che rimarrà certamente nella testa dei giocatori e che invece dovrebbe essere eliminata il prima possibile.

 

Sono più in forma e più squadra, era meglio affrontarli dopo un loro turno europeo, in più hanno Ilicic che ci terrà moltissimo

Detto tutto questo, dobbiamo capire cosa sia veramente la Fiorentina di questa stagione e sarà una gara molto utile per comprenderlo

Spero che Simeone corra meno e tiri di più e che giochi finalmente Saponara, con Benassi  arretrato e poi magari, ad un certo punto, mettiamo dentro Babacar

E’ la sconfitta più amara delle sette consecutive in campionatobnel nuovi stadi, perché la meno meritata

A volte ci hanno veramente massacrato, al di là del punteggio finale, ma ieri sera no: nel primo tempo non hanno neanche tirato in porta, Pioli l’aveva preparata benissimo

In sala stampa, a mia precisa domanda, Stefano si è un po’ innervosito a proposito delle colpe di Gaspar, ma è chiaro che abbiamo pagato la sua poca capacità di difendere

Lo sapevamo però che era così, il calcio è fatto di episodi e Laurini infortunato era un’altra eventualità possibile, visto il suo passato

Peccato davvero, il pareggio, ancora più eclatante se raggiunto con un uomo in meno, non sarebbe stato un furto

E anche se lo fosse stato, avrebbe rappresentato un piccolo risarcimento su quanto è accaduto in passato…

Che sensazione di leggera follia sta colorando l’anima mia…

Immaginando preparo il microfono…qualcuno…stasera gioca qualcuno…

Ragazzi, le vibrazioni viola sono forti, poi sarà Juve-Fiorentina e tutto il resto conterà meno

Che bella domenica

E’ stata talmente sballottata e attaccata questa Fiorentina, che viene voglia di coccolarsela, come accade con un figlio che ha subito un’ingiustizia

Vittoria meritata, illuminata dal gol di Chiesa e per me dall’aver riabbracciato dopo 31 anni (eh sì, 31 anni…) Daniel Passarella

Nessun trionfalismo, per carità, ma intanto a Firenze sta tornando la voglia di calcio, aspettando quella partituccia senza importanza di mercoledì prossimo…

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