Fiorentina


Io ancora non ci credo, ma le notizie che arrivano dall’Uefa dannno il Milan in netto svantaggio nella partita per far quadrare i conti, almeno sulla carta.

Ribadisco il concetto: esistono delle regole e vanno rispettate, sedici anni fa di questi tempi eravamo agonizzanti perché non a posto nei conti e ci hanno spedito prima tra i dilettanti e poi salvati, si fa per dire, con la C2.

Se il Milan ha comprato senza avere i soldi, se non ha rispettato le norme imposte a tutti, Fiorentina compresa, è giusto che paghi, anche se il campo aveva dato un verdetto diverso.

E non avrei nessun imbarazzo a giocare in Europa al posto loro.

Le parole di Diego Della Valle pesano come pietre sul futuro viola, è sempre stato così fin dai tempi delle spiegazioni richieste a Prandelli a proposito di una cena con Bettega, poi ricordiamo tutti come andò a finire.

Quando nel 2006 andò da Toni in ritiro, il centravanti rimase in viola e la Fiorentina perse una quindicina di milioni di euro ed era la cosa giusta da fare in quel momento.

Le sue delusioni post calciopoli, la sua amarezza per le contestazioni della curva e per il dolore quasi fisico del più passionale fratello sono stati i presupposti per un distacco che ha fatto e sta facendo male a tutti.

Ecco perché le frasi di ieri a Roma sono fondamentali: se non è lui a chiedere di andarsene, Federico Chiesa rimane a Firenze, al di là delle offerte che potrebbero arrivare, perché…dove sta meglio di qua?

Un’ottima notizia, in attesa degli acquisti assolutamente necessari.

Meret, Pjaca, un buon regista, una punta affidabile e due esterni difensivi di media qualità: ditemi dove si firma e vado subito a sottoscrivere.

Ovviamente se teniamo Chiesa, e su questo argomento mi astengo perché gli eventuali settanta milioni di oggi sono davvero qualcosa di enorme, ma il calcio non è solo soldi e plusvalenze.

Comunque sia, se davvero a breve prendessimo Pjaca e Meret io credo che molti malumori scomparirebbero e davvero potremmo considerare la stagione appena finita come il punto iniziale di un nuovo ciclo.

Abbiamo bisogno di tutto tranne che del bis della scorsa estate, in tutti i sensi.

Niente assordante silenzio per favore, un vuoto che fa crescere smisuratamente voci allarmanti e pessimismo.

Se proprio Andrea preferisce non parlare, scenda mediaticamente in campo Gino Salica, che da quando è tornato non ha sbagliato un colpo, e ci dica urbi et orbi i prossimi obiettivi, se davvero vogliono costruiire una squadra seriamente attrezzata per l’Europa minore.

Un discorso semplice lineare, come piace a noi fiorentini, che siamo notoriamente poco pazienti e brontoloni, ma che soprattutto non sopportiamo la mancanza di chiarezza.

Per una volta purtroppo ho vinto io e ovviamente mi dispiace.

Adesso chi ha scommesso contro di me nella speranza che Chiesa facesse otto gol deve pagare la scommessa ed effettuare la donazione alla Fondazione Borgonovo.

Questo l’iban

IT 75 L 0103051500000001000531 – Monte dei Paschi di Siena Filiale di Mariano Comense

Vi aspetto numerosi…

Scusate, avevo sbagliato a trascrivere l’Iban che mi ha mandato Chantal

 

La partita Iva è 06456930962

Non è che sarebbe esaltante finire in Europa in quel modo, però vorrei sommessamente ricordare che sono almeno quattro anni, cioè quasi 1500 giorni, che ci stiamo avvelenando l’anima da tifosi con la storia dell’autofinanziamento e della correttezza del bilancio.

La Fiorentina è sotto questo punto di vista da Champions, mentre altri hanno speso a destra e manca probabilmente senza avere i soldi creando così dislivelli tecnici non giustificabili.

Non so come andrà a finire la storia del Milan, ma a tutti quelli con la puzza sotto il naso per un nostro eventuale approdo europeo a causa della squalifica rossonera vorrei ricordare chi ha passeggiato sulle nostre ferite nell’estate del 2006, giocando la Champions al posto nostro o come a Parma non riuscirono a comprendere come fosse possibile perdere l’Europa per poche centinaia di migliaia di euro e poi capirono tutto molto bene qualche mese più tardi.

Vediamo cosa succederà, certamente da un bel po’ di tempo si è più tranquilli a tifare Fiorentina piuttosto che Milan.

Ad un certo punto pensavo che potessero entrare in campo anche Benalouane, Tino Costa o Richards perché c’erano proprio tutti e tutti (purtroppo) inseme: Maxi Olivera, Cristoforo, Dragowski, Bruno Gaspar…

Che brutta conclusione di campionato, che amarezza vedere la Fiorentina sballottata così, da una parte all’altra del campo, senza idee, pesante nelle gambe e con una confusione totale nella testa.

Niente prova dignitosa, uno sbracamento totale che non rende merito prima di tutto alla Fiorentina stessa, che è stata complessivamente molto più che dignitosa e a tratti trascinante.

Vabbeh, voltiamo pagina, stando molto attenti alle valutazioni da fare, a cominciare da Saponara e con qualche dubbio anche su Pezzella, che ha giocato un girone di ritorno all’altezza del Gonzalo Rodriguez della passata  stagione, cioè davvero poca roba.

Ci aspetta una prova di maturità, giocare una partita inutile col solo stimolo di finire bene una stagione comunque da ricordare.

Vincere a San Siro non è mai banale, fare un dispetto al Milan è divertente.

Magari con una doppietta di Chiesa, per perdere la scommessa…

Il ragazzo è di quelli che ti sarebbe piaciuto avere come figlio o, in alternativa, come possibile genero.

Certo, conoscendo il babbo era più che probabile che venisse fuori qualcosa del genere, tralasciando i meriti della mamma, che si ritrova a gestire in casa un ottimo calciatore e un ex campione.

Roba da chiedere di allargare le stanze per via dell’ego incontenibile, ma non è il caso della famiglia Chiesa, che sta mettendo in cantiere anche un altro quattordicenne di belle speranze, per ora alla Settignanese.

Intanto Federico rilancia e visto che quasi sicuramente non vincerà la scommessa degli otto gol ripropone la sfida per la prossima stagione, sempre con l’intento di aiutare la Fondazione Borgonovo.

Ne riparleremo, magari domenica alle 20.50 mi ritrovo a prenotare ancora una volta il locale per la classica merenda di fine campionato…

Siamo crollati nel momeno più inaspettato, quando tutti, ma veramente tutti, eravamo là a spingere per la realizzazione di una mini impresa che sarebbe restata nella storia.

Non vorrei comunque che si enfatizasse troppo la portata del traguardo mancato: erano i prelimiari di Europa Leagues, non la Champions, perché a me pare che si stia un po’ esagerando, altrimenti davvero i tanti quarti posti degli anni passati dovevano essere festeggiati come scudetti.

Comunque sia, ieri proprio non c’eravamo e il Cagliari non ha rubato niente.

Dispiace perchè l’idea di giocarsela in un colpo solo a Milano era affascinante, ma si vede che non ne avevano più e che anche la lucidità era venuta meno, vedi la doppia follia di Veretout nel finale.

Adesso ci vuole molta intelligenza per capire chi tenere e chi no, e la portata storica di quello che è stato fatto negli ultimi settanta giorni avrà un valore definitivo solo se sarà la base per un salto di qualità che solo una maggiore disponibilità economica, oltre naturalmente all’abilità di Corvino, potrà garantire.

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