Fiorentina


Eccolo lì, Federico, pronto a ribadire la scommessa dello scorso anno sugli otto gol che segnerà nella stagione che sta per partire.

Questo ragazzo ha qualcosa di speciale e devo confessare di usare una sorta di paracadute emotivo per evitare di essere troppo dispiaciuto se e quando dovesse andarsene da Firenze.

Comunque sia, per ora è nostro e ce lo godiamo noi.

I termini della scommessa li conoscete: se Chiesa farà otto o più gol pagherò ai partecipanti una ricca merenda, in caso contrario i perdenti faranno una donazione alla Fondazione Borgonovo.

Avete tempo da ora a domenica per accettare la sfida che spero proprio di perdere.
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Il calcio è gioia, l’inizio di un campionato ancora di più perché si porta dietro l’attesa dell’estate, le illusioni e le passioni sopite di chi ama questo sport.

Come si fa a giocare a Genova tra quattro giorni con il senso della tragedia che ci accompagnerà ancora a lungo?

Non è una questione di ordine pubblico, ma di rispetto e buon senso: Sampdoria-Fiorentina deve essere rimandata.

Stavolta  la scommessa è doppia: oltre a quella con Chiesa che si ripete e che avrà una sua storia a sé stante, ora chi vuole fa un testa a testa con me.

Scommettiamo che facciamo più punti dell’anno scorso?

Chi vuole si iscriva qui sotto.

Se perdo, regalo una t shirt della radio preparata dal mio amico Daniele Scartabelli.

Se vinco, fate una donazione alla Fondazione Tommasino Bacciotti, con complimenti a Paolo che è appena diventato Cavaliere della Repubblica.

Chi ci sta?

Da quando seguo il calcio, cioè oltre 50 anni, ho sempre visto e saputo che il gesto tecnico più difficile di questo gioco è il gol.

Puoi muoverti bene, mostrarti abilissimo nel dribbling, essere generoso, ma se non la butti dentro il tuo valore è certamente inferiore.

Per questo non capisco il perché si voglia arretrare di una ventina di metri Veretout, il migliore dei centrocampisti a cercare e trovare la porta, vedi lo scorso campionato.

Uno che sta davanti alla difesa lo abbiamo comprato (speriamo di non rimpiangere troppo Badelj)  e comunque è più semplice da trovare o istruire rispetto a chi fa gol.

Credo di essere (purtroppo) abbastanza esperto per paragonare la Fiorentina ad un figlio di due divorziandi che viene utilizzato al solo scopo di avventarsi contro chi non si sopporta più e a cui si fa una guerra senza quartiere.

Ci rimette solo il figlio, ovvio.

A me pare che oggettivamente con l’arrivo di Piaca e Lafont la squadra sia più forte dell’anno scorso, pur conservando tutte le perplessità per l’offerta fatta a Badelj, stimato molto più da Pioli che da Corvino.

C’è un gruppo forte, coeso come pochi, che ha un anno in più di esperienza e ottime possibilità di far diventare realtà diverse eccitanti potenzialità, leggi alla voce Chiesa, Milenkovic e Simeone.

Intorno alla Fiorentina esiste purtroppo una grande “confusione sentimentale”, usando le parole di Rialti, che nel Pentasport ha fotografato benissimo la situazione emotiva.

A me piacerebbe che per il bene della “bambina viola” i genitori, e cioè i Della Valle e parte della tifoseria, seppellissero per almeno un anno l’ascia di guerra e i rancori personali basati sul “te avevi detto”, “tu mi hai offeso” eccetera eccetera.

Mi pare l’unico modo per farla crescere serena questa splendida ragazza che amiamo e smentire così l’obiettivo del settimo posto.

Per pensare al sesto o al quinto.


Vorrei capire come può il Milan passare dallo stato di società sottoposta a provvedimenti disciplinari più o meno corretti da parte dell’Uefa a squadra in grado di comprare Higuain  e poi pagargli l’ingaggio di 15 milioni lordi.

Viene quasi da rivalutare Vittorio Cecchi Gori, che a Sconcerti, in partenza per Barcellona per trattare l’indispensabile cessione di Toldo,  disse di trattare Rivaldo.

 

Oggi, 29 luglio 2018, i Della Valle hanno consegnato la proprietà della ACF Fiorentina al sindaco Nardella.

Disegnate il vostro possibile scenario futuro.

Avete un paio di giorni per consegnare il lavoro.

Chi rappresentano i 250 tifosi che hanno scritto a violanews in risposta al comunicato dei ragazzi del 1926?

I Della Valle hanno purtroppo diviso il popolo viola e questo l’aspetto più negativo della loro gestione, qualcosa che meriterebbe un’ampia riflessione che dovrebbe comprendere anche la frequenza davvero inusuale con cui loro cambiano i responsabili della comunicazione e del marketing (auguri a Bianchini e Ferrari, perché il loro compito sarà tutto meno che semplice).

Detto questo, quando ho letto della notizia della missiva a me sono venuti in mente i 40.000 che nel 1980 sfilarono in favore di Romiti e dei vertici Fiat contro la linea dura del sindacato che stava portando alla paralisi dell’azienda e quindi alla perdita del lavoro per tutti.

Per carità, qui la posta in gioco non è neanche paragonabile, me ne rendo perfettamente conto.

Eppure, respirando quotidianamente l’umore della città e godendo di una posizione privilegiata perché con me in tanti (bontà loro) parlano di Fiorentina, credo che in un ipotetico referendum pro o contro la proprietà la maggioranza sarebbe a favore dei Della Valle.

I motivi di questa eventuale vittoria sono talmente noti che viene a noia scriverli di nuovo.

Chi vuole che se ne vadano fa benissimo ad esprimere in termini civili il proprio pensiero, ma esiste una maggioranza silenziosa che non scrive sui social e non fa comunicati, gente molto tranquilla che magari borbotta sempre e che vorrebbe andare allo stadio per divertirsi senza troppi veleni e, possibilmente, veder vincere la Fiorentina.

Con o senza plusvalenze.

 

Siamo sempre lì, alle scommesse: da vincere, da perdere, chissà…

Nessuno può dire con esattezza se i due arrivati valgano più o meno di Pasalic e Piaca, certamente hanno meno appeal, mentre è sicuro che l’operazione Gerson l’hanno capita davvero in pochi e tra questi mi auguro che ci sia Pioli.

Continuo a pensare che Corvino faccia più o meno bene con quello che passa da Casette d’Ete e ho chiaro quanto sia difficile far quadrare i conti, però continua a sfuggirmi un aspetto che riguarda la comunicazione.

A me non pare che la Fiorentina abbia fatto peggio della Sampdoria di questa estate o del Torino della passata sezione di mercato, e non a caso parlo di due squadre che ci sono finite dietro in classifica e che hanno vinto lo scudetto (purtroppo) dopo di noi.

Eppure i Della Valle e la loro gestione riescono ancora una volta a conquistarsi l’oscar dell’impopolarità tra i tifosi, proprio non riescono a scrollarsi di dosso questa patina di antipatia che se fossi al loro posto mi porterebbe a farmi delle domande sul modo di affrontare il rapporto con Firenze e il popolo viola.
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Il paradosso è che sono bravissimi nel comunicare in tutti i settori delle loro attività tranne che nel calcio, dove il farsi capire e trovare la sinergia con chi ti ascolta è fondamentale.

Noi siamo difficili, al limite del’impossibile, ma mi verrebbe da dire che loro non è che si impegnino più di tanto…

Il rovesciamento della sentenza sul Milan, perché oggi è così, ma domani le cose andranno certamente o forse meglio. A certe società permettono certe cose, ad altre no.

La rabbia e lo scoramento del popolo viola per una mancata qualificazione al terzo (terzo!) turno preliminare europeo preso non per meriti sul campo: e che cavoli, ma l’orgoglio?

Il prestito secco di Gerson: se va bene ci logoriamo sapendo che se ne va, se va male abbiamo buttato uno stipendio. Era indispensabile?

La strategia comunicativa dei Della Valle, semmai esiste una strategia comunicativa.

Tutto questo fermento per lo stadio e i continui rimandi viola: ma davvero siamo convinti che porti così tanti soldi? Dopo dieci anni personalmente non ne posso più.

Il muro contro muro senza se e senza ma dei ragazzi del 1926: sono preoccupato anch’io, ma non vedo alternative e temo che così non si aiuti la squadra.

Gli imbecilli e delinquenti di qualsiasi colore calcistico che si sono dati appuntamento questo pomeriggio a Moena.

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