Attualità


giusto dare lo stesso spazio di quando furono messi alla gogna.
Attendiamo sviluppi…

ROMA – Il Tribunale del Riesame di Roma ha deciso la scarcerazione di cinque delle sei persone arrestate per la vicenda dei presunti abusi su almeno 16 bimbi della scuola materna di Rignano Flaminio: sono la maestra Patrizia Del Meglio, suo marito, l’autore televisivo Gianfranco Scancarello, le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e il benzinaio cingalese Kelum Da Silva. Motivo della decisione: secondo i magistrati, non ci sarebbero “gravi indizi” a loro carico.
La posizione della sesta arrestata, la bidella Cristina Lunerdi sarà esaminata dalla stesso tribunale il 15 maggio prossimo.
Intanto, subito dopo che si è diffusa la notizia della scarcerazione, ci sono state scene di gioia, da parte dei parenti degli indagati, davanti al Municipio del paese.
Suonando i clacson dalle auto uno di loro ha urlato: “Ce le andiamo a riprendere, ce le andiamo a riprendere”.
Il collegio di magistrati chiamato a decidere, presieduto da Bruno Scicchitano, ha finito l’udienza nel tardo pomeriggio di ieri, dopo aver ascoltato la replica del pm Marco Mansi, che ha ridabito la gravità dei vari indizi raccolti a carico degli indagati.
Le difese avevano puntano le loro argomentazioni sull’infondatezza e sull’inconsistenza delle accuse contestate, che vanno dall’associazione per delinquere (anche se per questo reato il gip non aveva dato il via libera all’arresto) ai maltrattamenti, dalla violenza sessuale agli atti osceni in luogo pubblico.

Sto facendo una cosa scorrettissima e penso irripetibile, ma ho “parlato” con Chiara e ho saputo nei dettagli la storia di Nicola, il suo fidanzato.
E’ pazzesca, è il simbolo della malasanità italiana ed il primo istinto sarebbe stato quello di scriverla su un giornale questa storia, perché la vita di due ragazzi non può essere condizionata da un dente devitalizzato.
Ma siccome la storia della loro vita va avanti, ed è enormemente più importante di quel maledetto dente, credo sia più importante far sentire a lei e a Nicola tutto il nostro affetto.
Molto meglio che buttare giù cento righe su carta, che tanto il giorno dopo nessuno ricorda più niente, o quasi.
Per ora la storia va avanti tra visite in ospedale, speranze spezzate e rinfocolate; insomma una quotidianità che non può essere quella che Chiara e Nicola si meritano.
Mi piacerebbe che stessimo accanto a loro virtualmente, ma non solo per lo spazio ed il tempo di un post.

Mica male la storia della festa dell’Inter annullata.
Roba che la trimurti bianconera Giraudo-Moggi-Bettega ci fa una risata sopra e pensa: “nemmeno noi saremmo arrivati a tanto”.
Biglietti da 22 a 15o Euro per una ricorrenza che mancava da 18 anni e che poi, diciamola tutta, è una celebrazione un po’ sciupata dalle penalizzazione delle altre e, soprattutto, dall’assenza della Juve.
Ma che gli è preso a Moratti, un tempo munifico dispensatore di ingaggi (lo è ancora, forse, aspettiamo di vedere cosa fa con Toni) e di aiuti di varia natura?
Comunque, contrordine ragazzi: si festeggia (gratis) il 27 maggio, nell’ultima in casa con il Torino.
E se il Milan il 23 vince la Champions sai che che gioia…

Premesso che:
la Roma dal 6 giugno 1993 mi resta cordialmente sulle scatole;
che quando era a Firenze il prefetto Serra ha cercato di favorire i suoi fratelli di tifo giallorosso in modo spudorato;
che esiste da sempre un’impunità verso le loro malefatte, specialmente quando vanno in trasferta;
che con le loro fidejussioni false, nel 2002 ci saremmo iscritti anche noi al campionato di B e non saremmo falliti;
ecco, premesso tutto questo, io non sono mica tanto d’accordo con gli inglesi che hanno protestato per il trattamento ricevuto nella nostra Capitale durante Roma-Manchester.
Perché un po’ conosco la loro polizia e quelli mica stanno a guardare se appena si agitano un po’ le acque.
Ci sono stati diversi casi di italiani maltrattati nella loro civilissima Nazione e spesso nel calcio gli inglesi sono portatori sani di delinquenza.
Nel senso che stanno zitti e boni a casa loro, ma vengono inevitabilmente a fare casino da noi, quasi sempre molestamente ubriachi.
Altro pensiero politicamente scorretto: scusate, ma nella polemica tra lo scrivere bene e fare strafalcioni, io mi schiero dalla parte di Chiara e Innamoratipazzi.
Per carità, qualche volta sbaglio anch’io e anzi, più vado avanti con gli anni e più vengo colto da dubbi atroci che prima non avevo e che qualche volta risolvo chiedendo aiuto a Valentina, ma non mi sembra proprio un gran merito vantarsi di scrivere male grammaticalmente.
Qui tutti hanno la possibilità di esprimersi come meglio credono e tutti sono i benvenuti, ma, parafrasando il grande Moretti di “Palombella rossa”, “chi parla male, vive male”.
E vi confesso che anch’io faccio a volte il maestrino con i miei ragazzi quando sbattono contro gli “attimini” e i congiuntivi ormai moribondi.
Spero non me ne vogliate, ma è più forte di me.

Un anno fa il centrosinistra vinceva le elezioni, dopo aver pianto per un lustro intero sullo strapotere mediatico di Berlusconi.
Non che avesse torto, visto che l’Italia pare proprio essere una Repubblica fondata sulla televisione e sul calcio piuttosto che sul lavoro, solo che dal 1996 al 2001 c’erano stati loro al Governo e non avevano cavato il classico ragno dal buco.
Ad un quinto dell’attuale legislatura, sempre ammesso che non vi siano prima del 2011 elezioni anticipate, siamo allo stesso punto del 2001, cioè il niente.
Avevano detto che si erano sbagliati a non affrontare e risolvere il problema e che non sarebbero certo ricaduti nello stesso errore.
Eppure siamo di nuovo lì, e non credo che sia un problema di numeri al Senato, perché secondo me una giusta e definitiva legge sul conflitto di interessi raccoglierebbe pure i voti di coscienza di qualcuno della Casa delle Libertà.
E’ un problema di volontà e davvero non riesco a capire.
Spero solo che in caso di nuova chiamata alle urne non si riparli scandalizzati di quanto spazio ha sui media Berlusconi perché stavolta ci sarebbe davvero da ridere.

Telefona un amico e mi chiede: “ma chi te lo ha fatto fare di creare tutti questi casini con il blog? Almeno ci guadagnassi qualcosa…”.
E’ un uomo assennato e non ha, razionalmente, tutti i torti.
Facciamo un po’ di conti.
Dal giorno del primo post (1/12/2005) mi sono arrivate in ordine sparso: una querela per diffamazione (archiviata), una denuncia all’USSI (archiviata) da parte di uno/a poveraccio/a che dovrebbe solo ringraziare il cielo che io ci sia, visto che è grazie a me che fa il /la giornalista, un’arrabbiattura ciclopica di un presunto amico di un presunto campione che ha sfiorato la minaccia fisica, la telefonata molto risentita di un bravissimo ex viola, l’arrabbiatura vera di un campione, la rottura di diversi rapporti e di presunte amicizie.
Tutto questo in cambio di cosa?
Di certo niente di materiale e d’altra parte non era per questo che il blog era nato.
Quello che fa andare avanti è la consapevolezza di essere seguiti ogni giorno da numero crescente di persone (pare che siate ormai quasi duemila) con cui scambiare opinioni, mettendosi a volte a nudo e a volte arrabbiandosi di brutto (ormai è acclarato che sia permaloso, ma almeno lo ammetto).
Mi piace questo dialogo e mi sento sempre un po’ in colpa quando per motivi di tempo non riesco a rispondere alle vostre domande o quando non aggiorno.
Mi piace e non ci rinuncio, anche perché, oltre che permaloso, sono pure piccoso.
E so che diverse persone che hanno inserito il “nostro” blog tra i preferiti per andare a leggere “cosa ha scritto stavolta il Guetta” godrebbero come ricci, sempre ammesso che i ricci godano, se questo blog sparisse di circolazione.

E così alla fine mi sono detto: perché non parlarne?
Ma sì, parliamone pure di questi cambiamenti avvenuti alla mia amata compagna di 28 anni, visto anche che sembrano interessare così tanto alcuni di voi.
E’ cambiata la proprietà, siamo entrati in un gruppo molto ben organizzato, il gruppo Cuore, e può darsi che qualcuno pensi che venga perso per strada quel senso di artigianalità che ci ha contraddistinto per anni.
Vedremo.
Intanto abbiamo fatto un paio di passi avanti mica da ridere: andiamo in onda 24 ore su 24 (prima staccavamo dalle 23 alle 7) e abbiamo il tanto sospirato streaming.
Stanno rivoluzionando gli studi, che saranno all’altezza delle migliori radio nazionali, e sono stati operati dei cambiamenti nella programmazione.
Lo sport ha tre finestre informative in più, che non mi sembrano stravolgere il palinsesto e danno invece un senso di continuità al nostro lavoro.
Sono entrati in squadra due ottimi professionisti come Michele Vestri e Claudio Sottili, è rimasto Vincent, un grande.
Mi spiace molto che tutto sia concentrato sul G, a cui sono state “tolte” due ore, quando invece i cambiamenti hanno riguardato pure Stella, che sta integrandosi nel nuovo progetto.
A me pare che così la radio sia molto più omogenea nei suoi contenuti, che poi ovviamente possono piacere o non piacere.
E veniamo al G, visto che ho ricevuto delle domande sul nostro rapporto.
E’ stato il mio direttore a Radio Tele Arno nel 1978, poi l’ho ritrovato a Radio Blu nel 1983, cioè quando io ero già lì da 4 anni.
Non abbiamo mai avuto molti contatti diretti, siamo sempre stati solo colleghi, senza che questo significhi qualcosa di particolare, nel bene e nel male.
Da ascoltatore, trovavo i suoi programmi a volte geniali (tipo quando agganciava gente che gli raccontava la propria vita scambiandolo per un altro oppure sentendolo parlare di argomenti mai trattati alla radio) e a volte insopportabili (cioè quando l’uso della parolaccia era gratuito o quando, ma succedeva più spesso fino a qualche anno fa, insisteva a rompere le scatole a gente palesemente indifesa e debole).
Certamente è stato il più scopiazzato conduttore degli ultimi vent’anni e la copia è sempre stata peggio dell’originale.
Ho sempre trovato assurdo che il sondazzo andasse in replica due ore dopo la messa in onda e le cose che ho appena scritto gliele ho dette di persona durante un vivace scambio di opinioni avuto due anni fa.
Lo considero un uomo molto intelligente, che però a volte si approfitta della sua intelligenza, tendendo spesso a mettere l’io davanti al noi.
So benissimo che non ha mai sopportato le Pillole di Pentasport e fin qui poco di male; il fatto più pesante, secondo me, è che lo capivano benissimo pure gli ascoltatori, quando invece in una radio si dovrebbe essere una sola cosa.
Infine credo che una nuova proprietà editoriale abbia comunque tutto il diritto di cambiare a proprio piacimento i programmi, così come gli ascoltatori hanno tutto il diritto di apprezzare o meno tali cambiamenti

CI SIAMO: POTETE ASCOLTARE IL PENTASPORT, LA RADIOCRONACA E TUTTA RADIO BLU IN STREAMING, ANDANDO SU www.radioblutoscana.it
GRAZIE PER LA PAZIENZA AVUTA E SCUSATE PER L’ATTESA

Era la primavera di dieci anni, finisce il Ring dei Tifosi e la valletta di turno mi chiede se posso darle uno strappo in moto verso una rinomata discoteca fiorentina.
Quando arriviamo a destinazione, mi invita ad entrare con lei dentro per fare quattro salti ed io le rispondo: “ma sei matta? Chissà cosa pensano se mi vedono con te e poi magari ho anche dei casini in famiglia”.
Prendo la moto e me ne torno a casa, senza alcun rimpianto.
Racconto questo piccolo e innocuo episodio per introdurre una domanda tormentone: ma i giocatori vip hanno proprio bisogno di andare in discoteca e/o nei locali alla moda per fare le loro conquiste?
Voglio dire: sei giovane, nella maggior parte dei casi belloccio, se non altro atletico; sei ricco, sei famoso, hai gli ormoni che incontenibili ti guizzano dentro e devi infilarti in una specie di zoo di vetro in modo dove tutti vedono quello che fai, quanto bevi e chi cerchi di portarti a letto?
Forse dipenderà dal fatto che non sono mai stato un frequentatore di questi posti, ma io al posto loro avrei davvero tutta un’altra strategia.
Cercherei villette isolate, magari imprestate da amici, alberghi lontani dalla città e farei quello che mi pare. Magari mi impegnerei pure tanto sull’argomento, ma senza che nessuno mi rompa le scatole o che mi accusi di dolce vita.
E vi assicuro che diversi nomi insospettabili passati da Firenze seguivano alla lettera queste piccole ma indispensabili indicazioni.
E concludevano molto di più di tanti presunti latin lover, che spesso dovevano pure pagare per divertirsi.

Penso in pochi e comunque non è detto che si sia nelle condizioni di spirito di accettarla.
Ecco perché mi sto chiedendo da un paio di giorni che razza di Paese sia mai questo, che spreca il proprio tempo e le prime pagine dei giornali per (forse) un prezzo chiesto da un uomo politico per una prestazione di un transessuale.
E se fosse stata una prostituta, era tutto ok?
Qualcuno ha chiesto al signore/a della foto il permesso per la pubblicazione?
Sono sempre stato per la massima libertà nel sesso, basta che ci sia consenso “tra le parti” e che non siano coinvolti minorenni (e qui già però le cose si complicano, perché a 16 anni si hanno certamente più pulsioni che a 40).
Poi, per me, lo possono fare in due come in cinque, con transessuali o tra persone dello stesso sesso: ognuno si regoli secondo i propri desideri, che nel tempo possono pure variare.
Una persona normale (nel cervello, non nei gusti, ammesso che esista una normalità nel sesso) oggi non può che essere dalla parte di Sircana (di Barbara Berlusconi, di Treguezet…) e provare conati di vomito verso certi parassiti che stanno dietro l’obiettivo.

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