Non se ne può più (ANCHE DI CERTE BATTUTE)
Io sono chiaramente un malato di lavoro, anche perché ho la fortuna di fare per l’80% del tempo cose che mi piacciono.
Se mi mettessi a contare le ore settimanali del mio impegno, ci sarebbe da preoccuparsi per infarti presenti e futuri, quindi meglio lasciar perdere.
Da almeno sei mesi a questa parte sto maturando una idiosincrasia verso il pessimismo ed il piangersi addosso.
Torno a casa la sera stanco morto soprattutto sotterrato dalle valanghe di lamentele di tanti, cioè di quelli, e sono purtroppo i più, che dicono che così non si può andare avanti, che il peggio deve ancora venire e via a seguire.
Allo stesso tempo monta dentro di me una rabbia per quei maledetti che si sono arricchiti truffando il prossimo.
Perché altro non sono che truffe certe gestioni del denaro spericolate, tipo dare come mutuo il 120% del valore di una casa a chi chiaramente non possedeva i mezzi per garantire la restituzione.
L’hanno fatto in America, ma poi su certi prodotti sono stati costruite ingegnose truffe che oggi ci regalano i famosi “titoli tossici”, che pare ammontino a oltre centomila miliardi di dollari.
Quando ci penso, mi scatta come reazione immediata la visione di una famosa scena di “Quinto potere”, quando il protagonista invita dalla televisione i suoi telespettatori ad affacciarsi dalla finestra e urlare più forte che possono “Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più”.
Ecco, oltere ad essere incazzati neri, speriamo di non accettarle davvero più certe situazioni.
E auguriamo tutto il male possibile a chi si è arricchito spudoratamente e smisuratamente mentre in milioni si rovinavano.
P.S. LEGGO E TRASECOLO
BUENOS AIRES – Una ‘battuta’ sui desaparecidos pronunciata da Silvio Berlusconi durante la campagna elettorale in Sardegna rischia di creare un caso diplomatico: il governo argentino ha convocato l’ambasciatore italiano a Buenos Aires, Stefano Ronca, a cui ha espresso “preoccupazione e disagio” per le affermazioni sui dissidenti di Silvio Berlusconi riportate oggi dal quotidiano locale Clarin,riferiscono fonti diplomatiche argentine.
Secondo il giornale, che in un articolo di mezza pagina richiamato in prima col titolo “Berlusconi macabro con i desaparecidos” cita un servizio de l’Unità di sabato scorso, in cui sono riportate le frasi pronunciate dal premier durante la campagna elettorale in Sardegna, il presidente del Consiglio ha ironizzato sul dramma dei dissidenti lanciati in mare dagli aerei affermando: “Erano belle giornate, li facevano scendere dagli aerei..”. Il riferimento è al dramma dei ‘voli della morte’, tramite i quali i militari nell’ultima dittatura (1976-83) gettavano nelle acque del Rio de la Plata i sequestrati ancora vivi e addormentati.