Giusto un mese fa scrissi dello sputtanamento (e mai termine mi sembra più appropriato…) del nostro Presdente del Consiglio a livello planetario per la vicenda D’Addario più altre splendide fanciulle, più o meno “arrotondatrici”, come si dice oggi.
Ora però, dopo un mese di bombardamento mediatico di buona parte della carta stampata, direi che ne abbiamo abbastanza.
Ragazzi, abbiamo capito: Silvio Berlusconi si è sollazzato per mesi, forse anni, organizzando feste e festini e mentendo poi spudoratamente sull’argomento.
Il fatto che abbia mentito è per me più grave del sollazzo (per Veronica e i figli certamente sarà il contrario), ma non si può su questa storia invocare addirittura l’intervento dell’Unione Europea.
E per cosa?
Ha l’Italia infranto qualche regolamento internazionale o è venuta meno a qualche principio di libertà?
Già, perchè, anche se Repubblica e il gruppo Espresso non lo sanno, Berlusconi sarebbe il Presidente del Consiglio italiano e a me proprio non piace questa esaltazione dei giornali stranieri che parlano male del nostro Paese.
Ogni giorno la rassegna stampa su come gli altri ci spingono verso la serie B dell’Europa.
Ci siamo indignati quando nel 1977 Der Spiegel fece una copertina sull’Italia, fotografando un piatto di spaghetti con sopra una pistola per dire che eravamo tutti mafiosi e ora dovremmo godere per lo sputtanamento del nostro Premier?
E c’è un’altra cosa che non sopporto più su Repubblica: il continuo rimando al mondo cattolico, che dovrebbe certificare con le varie interviste il proprio distacco da Berlusconi.
Ho sempre ammirato quel giornale anche per le posizioni laiche e ora me lo ritrovo con paginate di dichiarazioni del direttore di Avvenire o di qualche vescovo importante.
Ma a me interessa che Berlusconi col suo Governo ci tiri fuori da questa situazione di degrado economico e di sfiducia totale che ci accompagna da più di un anno e che ora, ve lo assicuro, sta toccando il suo punto più alto per le piccole aziende.
Lo voglio giudicare per quello, e per le riforme che riuscirà a fare, e non per le prestazioni con Patrizia o per le trenta tombe fenicie in Sardegna, di cui credo che alla stragrande maggioranza degli italiani importi meno che zero.
CHE PECCATO CHE NON SI POSSA FARE UN DISCORSO SENZA CADERE NELLE DIVISIONI RADICALI E NEI PREGIUDIZI.
IO NON HO MAI VOTATO E MAI VOTERO’ BERLUSCONI, CONSIDERO LA SUA DISCESA IN CAMPO SOPRATTUTTO UN GRAN BENE PER LA VECCHIA FININVEST, OGGI MEDIASET.
PERO’ E’ STATO ELETTO DEMOCRATICAMENTE DALLA MAGGIORANZA RELATIVA DEGLI ITALIANI E DEVO RISPETTARE QUESTO VOTO. SULLA VICENDA ESCORT HO DETTO E LO RIBADISCO CHE MI SEMBRA ASSURDA QUESTA INSISTENZA: DOPO MESI SIAMO ANCORA A PARLARNE QUANDO E’ CHIARO COME SONO ANDATE LE COSE.
HA MENTITO SPUDORATAMENTE, E NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE SUCCEDE, MA ESISTONO STRUMENTI PER AGIRE GIURIDICAMENTE?
MI PARE DI NO, SARANNO GLI ITALIANI A DARE IL PROPRIO GIUDIZIO ALLE PROSSIME VOTAZIONI, SE MAI SI RICORDERANNO DI QUELLO CHE E’ SUCCESSO.
REPUBBLICA HA FATTO IN GRAN LAVORO, MA SECONDO ME STA ANDANDO TROPPO LUNGA E NON MI PIACE QUELL’INSISTENZA SUL CERCARE DI COINVOLGERE IL MONDO CATTOLICO PERCHE’ CONDANNI IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO.
SPERO DI ESSERMI SPIEGATO.
Attualità
La passione nel "nostro mestiere"
Questo è un post referenziale, lo dico subito, così chi vuol saltare salta e amici come prima.
Non è però auto-referenziale, perché parlo soprattutto della squadra di Radio Blu e solo in parte del sottoscritto.
Mai come in questa stagione ho imposto ritmi serrati alla redazione, e soprattutto ai tre che mandano avanti quotidianamente la macchina: Loreto, Russo e Sardelli.
Penso che ve ne siate accorti: collegamenti ad ogni ora dal ritiro, tutte le amichevoli trasmesse, le conferenze stampa sempre in diretta.
Succede così che si lavori di più di quanto previsto dagli accordi e che siano programmate pillole e Pentasport anche nella settimana di Ferragosto, che è poi quella che precede la prima partita del turno preliminare di Champions.
Unici giorni liberi, dal 14 al 16, ma stasera alle 20 arriva il programma della Fiorentina e scopro che proprio il 14 ci sarà alle 18 l’amichevole con il Figline.
Si può saltare?
Certo che no, ed ecco allora che Russo sarà in studio e Loreto sul campo, mentre già Sardelli aveva dimezzato le proprie ferie per essere presente il 2 a Catania e l’8 a Birmingham.
E poi ci sono quelli come Meucci che sono sempre disponibili, e ancora i tre ragazzi, Bonci, Sestini e Zoccolini, che il 31 agosto festeggeranno i tre mesi davanti alla sede.
Ora, non è che nessuno salvi vite umane o faccia qualcosa che resterà nella storia, ma lasciatemi essere soddisfatto per questa passione, elemento fondamentale nel “nostro mestiere”.
Un po’ romanticamente spero e forse un po’ mi illudo che l’esempio venga dall’alto, e cioè dagli sms che arrivano a questi ragazzi (qualcuno in verità un po’ cresciuto…) alle sei di mattina dal loro direttore, che sarebbe teoricamente in ferie.
E qui aggiungo che questo è un “mestiere” che porta fatalmente all’accoppiamento tra colleghi, perché un po’ di esperienza in fatto di convivenza ce l’ho e vi assicuro che sarebbero poche le donne (o gli uomini) disposte a tollerare che uno in ferie alle 18.30/19 se ne torni in camera perché c’è da sentire il Pentasport in streaming.
Perché la verità è che se ami quello che stai facendo non stacchi proprio mai, e allora anche in ferie almeno un paio d’ore della giornata le spendi a pensare a quello che succede e quello che succederà.
E tutto questo non certo per soldi, perché se tu impiegassi le stesse energie e lo stesso tempo in altre attività commerciali, il ritorno economico sarebbe nettamente superiore.
Se la persona che hai accanto queste cose le capisce bene, altrimenti sei una persona destinata a dividerti in due, soffrendo, fino a quando la coppia non scoppierà.
Sarà un caso se Loreto, Russo e Sardelli sono tuttora degli scapoli più o meno incalliti?
Vogliamo dirlo che è andata bene?
Già, vogliamo dirlo che il G8 dell’Aquila è stato un gran successo mediatico e di immagine per l’Italia oppure non si deve per il semplice fatto che ad organizzare il tutto è stato il signor (da ma mai votato) Berlusconi?
Vogliamo dirlo che nel mondo ci sono immani disastri, con un numero di vittime nettamente superiore al terremoto in Abruzzo, e che però adesso in quasi tutto il Pianeta conoscono il dramma di Onna?
Vogliamo dirlo che tutto è filato via liscio e che i 2500 “antagonisti” che puntavano a far casino hanno invece fatto una pessima figura, non raccogliendo nessuna adesione dagli abitanti dell’Aquila?
Una volta detto tutto questo, ci rituffiamo nelle nostre miserie italiane sperando, ma ci credo poco, che sia la volta buona per considerare chi non la pensa come noi una persona con cui dialogare e non un nemico, berlusconiano o “comunista” che sia.
Grandissimo Materazzi
Queste sono le cose che mi piacciono: Marco Materazzi è andato in silenzio all’ospedale di Viareggio a trovare Leonardo, il bambino che nel rogo ha peso la mamma e due fratellini.
E suo babbo sta ancora lottando tra la vita e la morte.
Materazzi è partito all’alba da Milano con la borsa dell’Inter, di cui Leonardo è un tifoso accanito, e dentro la maglia nerazzurra e un pallone firmato da tutta la squadra.
Non ha voluto essere fotografato, non ha rilasciato interviste.
Ecco, quando leggo di queste cose, o di altre che hanno avuto spesso come protagonista Totti, penso che forse nel mondo del calcio c’è qualcosa in più oltre ai soldi e all’apparenza.
La tragedia in casa e le contestazioni
Per tre estati ho vissuto la mia estate molto vicino alla stazione di Viareggio, città amatissima dai fiorentini e non solo.
So dunque riconoscere ogni metro di quanto mostrato oggi in televisione e ho pensato a quei luoghi pieni di vita travolti dal dolore e dalla morte.
Ho ancora una volta relativizzato la pochezza delle nostre battaglie quotidiane per cose, che oggi sembrano davvero di poco conto.
Posso immaginare tutto, ma non la morte dei bambini o la loro sofferenza da grandi ustionati, questo no, è un atto contronatura.
Sono in mezzo al mare magno della retorica, me ne rendo conto, ma è così.
Per tornare alle cose più terra terra c’è una cosa che non ho capito.
Pur partendo dal presupposto che i viareggini sono accecati dal dolore e hanno il dirtto di esternarlo come meglio credono, vista da fuori, dove è molto più facile parlare, non ho capito il perché della chiassosa contestazione a Berlusconi.
Che colpa aveva del disastro?
E ancora: non ha forse dato un segno importante arrivando subito il pomeriggio e promettendo un sostegno concreto a chi ha perso tutto?
Sono questi i casi in cui il fatto che sia Presidente del Consiglio dovrebbe venire prima di ogni altro giudizio.
Viareggio, sempre vista da fuori, ha bisogno di solidarietà, di aiuti, di capire il perché di una tragedia, non di speculazioni politiche.
Ennesima lezione dal Brasile
Ho un amico, David Moscadelli, che da trent’anni tifa Brasile, sempre e comunque.
Ricordo ancora gli sberleffi che subì il 5 luglio del 1982, coi tre gol di Paolorossi.
Vincemmo una partita epica ed irripetibile, contro una squadra straordinaria e dissoluta lasciando comunque inalterato il fascino emanato dal loro calcio.
Infatti poi ci precipitammo a comprare i campioni sconfitti, tutti bravissimi in Italia, tranne Socrates…
Per capire cosa hanno di diverso basta vedere la finale della Confederations vinta stasera contro gli Stati Uniti.
Fosse stata l’Italia sotto a sorpresa di due reti dopo il primo tempo, avremmo visto quasi certamente nervosismo e tentativo di metterla in rissa.
Loro no, loro hanno continuato a giocare come se fossero sullo zero a zero, pensando al calcio nella sua accezione più bella e alla fine hanno rimontato, vincendo meritatamente la partita.
Una partita del Brasile è sempre un evento, anche quando non sono in giornata e credo che dovremmo imparare tutti qualcosa dalla loro tradizione (anche se abbiamo solo un titolo mondiale in meno).
All’estero parlano di noi…
Sono fuori Italia per qualche giorno ed e’ bello vedere come il nostro Paese sia in questo periodo molto gettonato.
La CNN per esempio ci ha messo al secondo posto del suo notiziario, che non sara’ importante come il TG4, ma qualcosa conta.
E cosi’, anche a migliaia di chilometri di distanza, ho visto il nostro Presidente del Consiglio un po’ corrucciato ed io, che capisco poco l’inglese (studiatelo, voi che siete in tempo), ho creduto che fosse per la disastrosa situazione dei nostri conti pubblici.
Ed invece no: dopo Berlusconi, si é parlato della signorina D’Addario, che io trovo in verita’ di aspetto molto gradevole, ma che mai nella vita, penso, avrebbe immaginato di finire sulla CNN.
E’ il solito complotto della sinistrra!
Ribadisco il concetto: Fini, Tremonti, Casini, salvateci voi, se proprio non vogliamo consegnare l’Italia a quei comunistacci di Franceschini e compagni (noti ex agitatori politici al soldo della fu Unione Sovietica).
Ora viene il difficile
Tre ore a fare da collegamento periferico nello speciale elezioni di Rtv 38, con lo stupore degli interlocutori nel vedere un giornalista sportivo impegnato a fare domande di politica.
Ed invece a me piace molto differenziare, considerare l’attività giornalistica un insieme di vasi comunicanti che possono anche interagire.
Sono ovviamente soddisfatto della vittoria di Matteo Renzi e lui sa benissimo che ora viene il difficile.
Givanni Galli ha giocato una splendida partita, penso che prima o poi glielo riconoscerà pure il nuovo sindaco, e più di così davvero non poteva fare.
Credo che a Renzi non verrà concessa nemmeno la luna di miele post insediamento: qui c’è molto da fare, da fare bene ed in fretta.
Auguri.
La vita come una partita di calcio
Se questo blog è lo specchio di una fetta della nostra vita sociale, che tristezza amici miei per quello che viene fuori quando tiro fuori argomenti che esulano dal pallone.
A parte gli imbecilli (sì, gli imbecilli, perché non trovo altri modi per definire quelli che mi invitano ad occuparmi solo delle gambe dei calciatori), qui c’è la netta sensazione che si scenda dal letto la mattina col “tifo” in testa, con l’idea cioè di giocare sempre e comunque “contro” qualcuno.
Esempio classico, l’ultimo post dedicato alle sciocchezze (tante) dette ultimamente dal nostro Presidente del Consiglio: battute, pensieri in libertà, un po’ troppo in libertà.
Ebbene, ditemi voi su una settantina di messaggi in quanti hanno affrontato l’argomento, che era, appunto, quello delle cose dette da Berlusconi.
Macché, da destra il ghigno di chi mi dà di comunista (a me…) e con rabbia mi ricorda che “ho” perso le elezioni, e poi giù bordate su Franceschini, D’Alema e Prodi.
Da sinistra quasi il rifiuto di riconoscere questo Governo, come se non fosse invece stato eletto dalla maggioranza degli italiani.
Ognuno scende in campo con la sua bandiera, come se fosse una partita di calcio.
Purtroppo però è la vita e se continua così non solo non andremo da nessuna parte, ma torneremo sempre più indietro.
Due bischerate al giorno levano la sinistra di torno?
Incontenibile, irrefrenabile, ormai chiaramente senza controllo.
Ogni giorno almeno un paio di uscite perlomeno inopportune, certamente discutibili.
Se poi esagera, ecco puntuale la smentita due ore dopo, anche quando c’è la registrazione.
Sto parlando, ovviamente, del nostro Presidente del Consiglio.
Ecco le ultime due perle: “parto per l’America bello e abbronzato” e “ora manca solo che dicano che sono gay”.
Utilità delle suddette frasi? Boh.
Posso pure accettare che ci governi la destra, anzi mi sento prima un italiano che un elettore progressista e quindi vorrei sempre che il Governo facesse il massimo e ottenesse il massimo, ma di questo cabaret non se ne può sinceramente più.
Fini, Tremonti e Casini, salvateci voi.