Il solito vizio
Detesto Berlusconi con tutto il cuore e non riesco a capire come lo si possa ancora votare.
Soprattutto non comprendo come lo votino le donne, che dovrebbero sentirsi costantemente offese ogni volta che vedono apparire in tv il simulacro di quello che è stato un grande imprenditore.
Mi pare ormai senza controllo, forse divertente se imbrocca (raramente) la serata giusta, assolutamente inattendibile in ogni cosa che propina agli italiani.
Un vecchio satiro che rappresenta l’esempio negativo di come non vorrei diventare da anziano.
Detto questo, ho trovato molto triste l’approccio di Crozza ieri sera: il suo simil-Berlusconi non faceva ridere, era una cosa già vista e rivista, lunghissimo ed era ovvio che ci potesse essere contestazione perché era sbagliato il contesto.
L’atteggiamento offeso al limite della stizza di Fazio ha fatto il resto, ne è venuta fuori la solita sinistra con il proprio inestinguibile complesso di superiorità: noi siamo quelli bravi, abbiamo la Cultura (quella con la C maiuscola) dalla nostra parte, voi non capite e per questo ci contestate.
Ma da capire ieri sera non c’era proprio niente, era solo un vecchio copione che mette di nuovo tragicamente Berlusconi al centro della scena e pure la Litizzetto contribuisce a questa operazione vintage, sarebbe meglio se staccasse un po’ la spina come fanno i grandi, da Fiorello a Benigni. L’ennesima scivolata lascia sempre più perplessi chi come me ancora cerca dei validi motivi per dare ancora una volta il proprio voto al PD.
Scusate, forse non mi sono fatto capire bene io: non ci penso nemmeno a farmi condizionare nel voto da un comico, che fra l’altro a me piace molto, come Crozza.
La mia era un’analisi sulla performance di ieri, per me deludente e sul come a sinistra ci si stizzisca velocemente, fermo restando che sono convinto di uno dei vizi capitali della sinistra, cioè la presunta supremazia culturale.
Questa è la mia parte politica da sempre, ma ciò non toglie che non veda i difetti.