Attualità


Ma l’ avra’ capito il sor Bersani che qui siamo tutti incazzati neri per il nome, per il metodo, per l’appiattimento a Berlusconi, per essersene fregato di chi gli ha dato per decenni fiducia?
Grandi franchi tiratori, al primo giro e’ andata bene, adesso vediamo che succede.
Vuole continuare il suicidio portando Marini alla maggioranza assoluta, cioe’ al quarto scrutinio?
E’ così difficile anda su Rodota’ ora o al limite su Prodi domani pomeriggio?
Sono molto curioso di vedere fino a che punto arriva l’autolesionismo di un uomo che stimavo.

Si chiude questa sera una lunga storia elettorale, la mia.
Basta, non voterò mai più questo PD, non darò in futuro la preferenza ad un partito che ci prende tutti per i fondelli candidando come Presidente dell Repubblica Franco Marini, trombato dagli elettori in Abruzzo, rappresentante della vecchia partitocrazia e senza un minimo prestigio internazionale.
Ho sempre tifato Renzi, ma avevo un gran rispetto per Bersani: da stasera invece non mi rappresenta nel modo più assoluto, ha fatto una giochessa degna della peggiore Democrazia Cristiana, una cosa penosa al solo scopo di salvaguardare il proprio potere personale.
A parte la prima infatuazione radicale ho votato PCI, PDS, DS e adesso Partito Democratico perché ho sempre creduto in un mondo migliore e pensavo che lo si potesse raggiungere attraverso la socialdemocrazia che per me in Italia era rappresentata da quel partito.
Ho votato tappandomi il naso e criticando spesso il partito a cui davo la mia preferenza, a volte l’ho votato solo perché dall’altra parte c’era Berlusconi e ho sperato in una forza liberale libera da padroni per sganciarmi, ma alla fine sono sempre ricascato lì.
Ora è finita, non so neanche se essere più deluso o più arrabbiato, so solo che Rodotà sarebbe stato un candidato mille volte più presentabile e che questa Italia tartufesca mi fa sempre più paura.
L’ultima speranza che mi rimane si chiama franco…tiratore.

Si intravede finalmente qualcosa nella palude nella nostra situazione italiana.
Matteo Renzi ha rotto gli indugi e ha capito che alla fine, quando vincerà le prossime primarie, rischia di trovare solo macerie e ha attaccato chi è riuscito a non vincere le ultime elezioni partendo da basi uniche.
Beppe Grillo è stato onesto e ha fatto un discorso che a me è piaciuto e che dovrebbe far pensare chi immagina di votarlo alle prossime (probabili) elezioni: se credevate che avremmo fatto un accordo con il PD, avete sbagliato a votarci.
Loro sono per lo sparigliamento delle carte e pazienza se usciremo dall’Europa, se non pagheremo il debito pubblico, se spingono verso qualcosa che assomiglia molto alla guerra civile usando spesso un linguaggio che trovo ripugnante.
Io non li voterò mai, ma bisogna riconoscere la coerenza di fondo del loro pensiero.
Infine una considerazione che non ho trovato in nessun commento: ma vi sembra possibile che questi dieci saggi, di cui nessuno sentiva l’esigenza, ci abbiamo messo quasi una settimana a riunirsi per la prima volta?
Qui stiamo affogando nella materia organica che tutti conoscete e ci vuole tutto questo tempo per cominciare a pensare a cosa suggerire ad un governo che non c’è o che non vede l’ora di andarsene?

Come tutte le cose, anche le mie radiocronache dovevano prima o poi terminare.
La partita col Milan è quella giusta per il passaggio di consegne: Giovanni Sardelli prenderà il mio posto e Tommaso Loreto quello di Saverio Pestuggia, che mi ha accompagnato negli ultimi 27 anni.
Era nell’aria da tempo, questi giorni di riposo hanno contribuito alla definitiva maturazione di qualcosa che reputo giusto nell’interesse comune.
Saverio era dispiaciuto, ma ha capito: spazio ai giovani, che hanno tanto da dare, noi abbiamo fatto il massimo che potevamo.
Sono, siamo un po’ tristi, ma la vita continua e ogni tanto alla radio continuerete a sentirmi, se lo vorrete.

Temo che questa soluzione tampone dei dieci saggi non porterà a niente, un po’ come la commissione bicamerale del 1997 che avrebbe dovuto modificare la Costituzione, che mi pare tra le migliori cose di questo Paese, adeguandola alla modernità dei tempi.
Rimane nebuloso il suo compito, inseistenti i suoi poteri, discutibile la sua formazione, con l’aggravante per me pesantissima di non avere al suo interno nessuna donna.
Davvero in Italia abbiamo la maturità per vivere e cercare di superare la crisi con un Governo che non ha l’investitura popolare?
Siamo in un vicolo cieco, la prima priorità è l’economia per dare un po’ di sollievo a imprese e lavoratori, ma subito dopo c’è bisogno della legge elettorale, perché se ritorniamo adesso alle urne (ipotesi sempre più probabile), ci ritroviamo esattamente come a fine febbraio.
Speriamo bene, ma la situazione è ogni giorno più pesante.

Stavolta mi muovo davvero, dopo averlo minacciato diverse volte al solo scopo di far smettere gli imbecilli di vomitare le proprie frustrazioni.
Lo devo ai miei zii, che non ho mai conosciuto e che furono trucidati dai nazifascisti nel 1944 nella campagna vicino a Gubbio, a mio nonno che fu torturato perché ebreo a San Vittore, a Milano.
Lo devo alle milioni di persone di ogni religione, colore della pelle e convinzione politica che sono morte per quel putrido e nauseabondo cancro dell’umanità chiamato razzismo.
Andrò alla polizia postale e denuncerò il signore (o signora) autore del commento numero 357 del post “Qualcuno mi spiega?”.
Darò tutto quello che otterrò, sperando nella giustizia italiana, alla Fondazione Borgonovo e vi terrò informati sull’evolversi della situazione.
Grazie a tutti coloro che mi hanno espresso la propria solidarietà.

Qualche mese fa uno stretto collaboratore di Prandelli mi disse che Balotelli e Cassano non erano paragonabili.
Introverso, ombroso e di difficile gestione il primo, irrecuperabile sotto tutti i punti di vista il secondo.
Al di là delle potenzialità tecniche inespresse, che collocano Balotelli anni luce davanti al fantomatico Fantantonio, mi pare che il ritorno a casa (in tutti i sensi) dell’attaccante del Milan sia stato una prodigiosa medicina per spingerlo verso un tentativo di maturazione, che a 22 anni potrebbe pure avvenire.
Le ultime dichiarazioni di Balotelli sembrano quelle di un ragazzo che sa di avere molto sbagliato in passato e di non avere più possibilità infinite: bene per il calcio italiano, male per la Fiorentina, che si ritrova un avversario formidabile.

Vorrei, e lo chiedo senza polemica, ma con molta preoccupazione, che qualcuno mi spiegasse certe affermazioni dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle che ormai passano come verità incontrovertibili e che invece per me non hanno proprio ragione di essere.
Perché continuano a dire che sono stati votati come primo partito italiano, quando non lo sono affatto?
Perché la scelta di Grasso e della Boldrini dovrebbe essere autoritaria, visto che sono stati democraticamente eletti dalla maggioranza del parlamento di cui anche loro fanno parte?
Perché chiunque esprime critiche sul blog di Grillo deve essere un comprato e le cose da lui/lei scritte degli “schizzi di merda digitale”?
E’ davvero questa la democrazia ciò a cui pensavano i milioni di elettori quando hanno deposto il voto nell’urna?
Attendo chiarimenti e risposte, grazie.

Vediamo se vi entra nella testa, perché alcuni di voi mi sembra che proprio non vedano la realtà:
Alla Camera:
PD 8.644.523 Italia – 288.092 Estero.
Movimento 5 Stelle 8.689.458 Italia – 95.041 Estero.

A qualcuno dicono qualcosa questi nomi: Raffaele Iozzino, Francesco Zizzi, Domenico Ricci, Giulio Rivera e Oreste Leonardi?
Forse solo l’ultimo fa venire in mente il rapimento di Aldo Moro, ma ne dubito.
Ho fatto la verifica con me stesso, che pure ricordo tutto di quel giorno di esattamente 35 anni fa perché rimasi a casa per studiare tedesco, accesi la televisione e beccai in diretta l’edizione straordinaria del telegiornale che annunciava l’assalto di via Fani.
Fu un vero spartiacque della nostra esistenza di adolescenti, eppure nemmeno io, che pure seguo con grande interesse le vicende italiane, ricordavo come si chiamassero, a parte appunto Leonardi che era il caposcorta, le vittime dell’assalto delle Brigate Rosse, all’inizio definiti da tanti radical-chic e pensosi commentatori di sinistra “compagni che sbagliano” e non assassini, come invece era giusto etichettarli.
Raffaele Iozzino, Francesco Zizzi, Domenico Ricci, Giulio Rivera e Oreste Leonardi sono vergognosamente morti di serie B, come ce ne sono stati a decine in quegli anni di pazzia dal 1974 al 1986 (la ferita di Lando Conti brucia ancora per Firenze).
Famiglie distrutte, figli e mogli devastati per sempre perché qualcuno aveva deciso di “giudicare in nome del popolo italiano” e di infliggere la pena di morte o, quando andava bene, la “gambizzazione” del nemico.
Pensiamoci oggi in questi giorni di grande confusione sotto il cielo italiano, riflettiamo almeno un minuto su chi è caduto in una guerra di cui ignorava l’esistenza e che veniva combattuta solo da dei pazzi criminali.

Piccola verifca tra noi quattromila, anche se ovviamente solo una parte di voi risponderà al quesito.
A oltre due settimane dal voto, rifareste la stessa scelta?
E se avete cambiato idea, potreste spiegare la ragione dello spostamento della preferenza.
Lo chiedo con molta curiosità perchè qui dietro l’angolo spunta sempre questa idea delle nuove elezioni che dovrebbero spostare chissà cosa, come se milioni di persone si fossero pentite delle proprie idee.
Così a pelle mi pare che semmai siano in tanti a rammaricarsi di non essere andati a votare alle primarie del PD per dare il proprio voto a Renzi, ma può darsi che mi sbagli.
E se si tornasse alle urne e ci fossero più o meno gli stessi valori paralizzanti di oggi, come ne usciremmo?
Vediamo un po’ cosa succede con i vostri post.

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