Attualità


Quando Bersani ebbe la bellissima pensata di lanciare Marini al Quirinale dissi e scrissi che non avrei mai più votato PD.
Marini non l’hanno eletto e alle prossime eventuali elezioni mi ritroverò col dubbio di cosa fare, ma forse alcuni geni del Partito Democratico potrebbero darmi una mano.
Se infatti decidessero di trovare qualche lacchezzo per salvare insieme al PDL il senatore Silvio Berlusconi, beh quello sarebbe davvero il punto di non ritorno.
Se cade il Governo mi preoccupo, se non decade dalla carica Berlusconi mi incazzo di brutto.
E con me credo e spero che si incazzino i milioni di italiani che hanno votato PD, perché con una certa dose di conclamata ingenuità hanno pensato che fosse ancora possibile cambiare il nostro Paese con riforme oneste, togliendo qualcosa a chi ha di più (come me, per esempio) per dare a chi ha di meno.
Voglio vedere fino a che punto arriva la decenza in Italia, e sono certo che molte persone di destra la pensano come me.

Domani e dopodomani fanno cifra tonda due personaggi che mi sono sempre piaciuti moltissimo e capisco che la cosa farà discutere perchè de gustibus ecc.
Il primo è Gianni Rivera, che compie settanta anni: io ho sempre amato alla follia la Fiorentina fin dalla prima partita allo stadio nel 1966, ma per Rivera ho sempre avuto una passione smodata.
Mi pare di averla avuta ancora prima del famoso gol alla Germania che folgoró le mie nottate di bambino di 9 anni, ma puó anche darsi che mi sbagli, che cioé quella rete sia stata decisiva.
Fatto sta che mi arrabbiai da matti quando non giocó con il Brasile e che lo abbia sempre visto come un calciatore che aveva qualcosa in piu’ e quando lo intervistai per la prima volta nell’aprile del 1979 sembravo Fantozzi con il megadirettore galattico.
Un grande, qualunque sia la passione calcistica.
Lunedì fa 60 anni Nanni Moretti e qui sento il tempo che passa, perchè ricordo i suoi inizi ed il mio entusiasmo per un cinema che, lo capisco bene, si puó anche detestare per la sua eccessiva autoferenzialità, pur essendo molto cambiato nell’ultimo ventennio.
Gianni Rivera e Nanni Moretti sono due uomino che sanno invecchiare bene, che non hanno mai abdicato ai loro principi e che per me rappresentano il meglio nella loro area di appartenenza.

Un’altra donna ammazzata a Pinzolo e qui non siamo nel degrado sociale, ma ci muoviamo nella buona borghesia e su un alto livello culturale.
Io sono sgomento davanti a questa incapacità degli uomini, dei maschi, nel non accettare la fine di un rapporto, la sconfitta, il pensiero che la “tua” donna possa avere un’altra vita.
Provo un po’ di vergogna come rappresentante della categoria e molta paura per le mie due figlie a cui potrebbe capitare in qualsiasi momento un ex fidanzato compulsivo che comincia a perseguitarle, oppure qualcuno che si invaghisce e non viene accettato.
Quello che dico a loro e che vorrei urlare in questo post è che certi uomini, certi maschi non cambiano e non cambieranno mai.
Non fatevi irretire da atti di dolore e giuramenti sul loro comportamento futuro: non accadrà, e torneranno ad essere molesti e poi, se non fate quello che vi chiedono, violenti.
L’avvocato assassino di Pinzolo era stata denunciato dalla vittima per stalking, eppure erano andati a cena insieme ed è lì che non riesco a capire: non esiste nessuna forma efficace di convincimento, non tentate salvataggi che si potrebbero trasformare in tragedie.
Bastardi sono e bastardi rimarranno.

Il senatore Silvio Berlusconi vuole prima di tutto la riforma della giustizia, almeno prima che venga dichiarato decaduto dalla carica che occupa.
Che abbia qualche interesse personale da difendere?

Una domanda veramente col sorriso sulle labbra a tutti gli amici (e sottolineo amici!) che hanno votato per il PDL: come potete tollerare che un Paese come l’Italia, che è il mio ed il vostro Paese, possa essere appeso alle condanne o alle assoluzioni di un uomo che è ormai palesemente fuori corsa?
Liberate le grandi risorse che un movimento di estrazione liberale, e che in fondo è sempre stato maggioritario in una Nazione conservatrice come l’Italia, ha al proprio interno.
Si può tranquillamente andare oltre Berlusconi, il suo potere mediatico, i suoi soldi, il suo carisma.
Si può andare avanti, finalmente.

Spiace tornare su certi argomenti così in controtendenza con il clima di Moena, ma per fortuna ho “ancora la forza” per incazzarmi davanti a certe notizie.
La prima è il lancio di banane verso il ministro delle Repubblica Cécille Kienge, un gesto demente che avrebbe avuto la stessa gravità anche se al suo posto ci fosse stato a parlare il poveraccio che vi vende i fazzoletti agli incroci.
E’ stato detto che gli idioti siano esponenti di Forza Nuova e io sto ancora aspettando la presa di distanza da parte della direzione di un movimento che rivendica il diritto di far parte del nostro ordinamento democratico.

Bene, l’amico Galleno mi manda ora un’agenzia in cui Forza Nuova prende le distanze dal gesto: ne prendo atto, fermo restando le mie considerazione su questo movimento che una
una volta mi chiese un confronto, io accettai e dopo non li ho più visti.
Comunque sia, ormai da qualche tempo ho smesso di chiedermi cosa ci sia nella testa di chi compie certi gesti, inutile cercare di capire gli imbecilli.
Pericoloso invece sottovalutarli, soprattutto se fanno proseliti e flirtano con i più violenti.

La seconda notizia riguarda il nostro parlamento, la gente che abbiamo mandato a rappresentarci.
Tra gli eletti, e facenti parte della maggioranza che guida questo Paese che meriterebbe certamente di più, ci sono pure quelli che ridacchiavano divertiti ascoltando le difficoltà espressive di Matteo Dell’Osso del Movimento 5 Stelle, difficoltà causate dalla sclerosi multipla che lo tormenta da oltre un decennio.
Penso che chi ironizzava sapesse la causa di quegli inciampi e anche in questo caso sto ancora aspettando di leggere di scuse fatte al deputato offeso dalle prese di giro: come facciamo a debellare il bullismo, lo stalking, il femminicidio, il razzismo, l’insopportabile legge del più forte, se questi sono gli esempi di chi decide per noi?

L’eurodeputato Borgezio che dà di bongo-bongo al ministro Kyerge.
Il fine giurista Calderoli, sua la paternità dell’attuale legge elettorale, che non contento fa paragaoni con la citata ministro e l’orango.
Il sessantaquattrenne medico di famiglia Valli che a Varese riceve i popri assistiti con il busto di Hitler e i testi nazional-socialisti antisemiti in bella vista nel proprio studio.
Quelli che minacciano via web Mara Carfagna e non farebbero mai la stessa cosa se a fare certe affermazioni fosse stato Mario Carfagna.
Il bastardo che ha ucciso la propria ex compagna a Palermo davanti al loro figlio di due anni rimasto per ore accanto al cadavere della madre straziato dalle coltellate (e nessun rappresentante pubblico siciliano è andato ai funerali di Rosalia).
Per fortuna ho ancora la forza di indignarmi e urlare, e voi?

Al terzo minuto di gioco Saverio Pestuggia mi ha guardato e sconsolatamente ha detto: “io adesso sto zitto, tanto è tutto inutile, nessuno mi sta a sentire”, poi ha continuato sempre meno convinto, ma solo per rispetto al grande Cesare Ugazzi a cui era intitolato il torneo.
Eccola lì la squadra di Radio Blu-Fancor, composta da giovanotti nel fiore degli anni che millantano meraviglie calcistiche prodotte in chissà quali tornei.
Divertenti da vedere dall’esterno, ingovernabili per chi abbia un minimo senso di disciplina di squadra.
Cominciamo da Sardelli, buon tocco, passo felpato e un’insospettabile tendenza all’incazzatura: prende un rigore nell’unica sua azione degna di nota della prima partita e si mette a polemizzare col portiere che alla fine esasperato gli urla: “ero un vostro ascoltatore, ma da adesso mi metto a sentire Lady Radio”.
Pronto intervento del sottoscritto per salvare l’audience..
Poi ciabatta il rigore in modo ignobile (centrale e a mezza altezza, come non si dovrebbe mai battere), va meglio nella seconda partita, fa un tunnel, si esalta e scoppia atleticamente.
Continuiamo con Loreto, a cui Rui Costa ha fatto davvero male: tocchi e tocchetti, idee buone che restano lì, rigore sbagliato anche per lui e solita rissa verbale con l’arbitro in cui stenti a riconoscere il pacato conduttore di molte trasmissioni, ma mi dicono che nell’80% delle partite finisce così.
Poi Vuturo: carismatico e pesante in porta, quando lui esce gli altri si scansano.
Va in attacco e tenta una rovesciata preoccupante per l’integrità fisica, rubacchia punizioni e viene rispettato, come da copione.
Il migliore sarebbe Magrini, ma ieri sera non aveva voglia di spingere e quindi vai con i tacchi, i veli, le finte che nessuno capiva.
Vinciguerra è un picchiatore quasi di professione, aggancia l’avversario e poi alza le braccia neanche fosse Baresi col fuorigioco: mica sono stato io.
Capretti ha segnato di chiappa, cioè di ginocchio, inciampando sul pallone, non sarebbe male in chiusura, ma si sentiva molto Gonzalo Rodriguez e avrà fatto almeno una decina di lanci cost-to-cost finiti regolarmente nel niente.
Infine Zoccolini, che avrebbe pure il fisico dell’attaccante, ma forse va bene per il calcio a 11, non quello a 7, forse…
Vabbeh, ora leggono e si incavolano, ma me lo posso permettere dopo il mio ritiro quasi ufficiale post gara per Mario: da fuori è tutto molto più facile…

No, per favore nessuna speculazione sociologica, perché già faccio fatica a mantenere i miei ideali illuministi e a non chiedere la pena di morte o la convivenza in una cella con detenuti comuni.
Mi chiedo cosa se ne faccia l’umanità di uno così, magari qualcuno di noi lo ha pure conosciuto, a me viene il vomito solo a pensarci e poi mi viene da piangere se immagino la vita delle bambine.
Ecco di cosa sto parlando.

Faceva guardare film porno alle figlie di 4 e 8 anni e ne abusava chiedendo loro di imitare quanto avveniva sullo schermo.
E’ l’accusa per la quale un cinquantenne della provincia di Firenze è stato condannato dal tribunale di Firenze a una pena di sette anni e mezzo di carcere.
Secondo quanto ricostruito dalla procura, gli abusi sono durati cinque anni, dal 2007 al 2012.
Per l’accusa, l’uomo che lavora in una ditta edile di famiglia, approfittava dell’assenza di casa della moglie, una straniera, per violentare le figlie.
In alcune occasioni avrebbe cercato, senza riuscirci, anche di avere rapporti completi con le bambine.
In base a quanto ricostruito dalla procura, l’uomo minacciava le figlie dicendo loro di non raccontare nulla altrimenti le avrebbe picchiate.
A denunciare la vicenda è stata la madre, quando le piccole le hanno raccontato cosa faceva loro il padre.
L’uomo è stato arrestato e poi è finito ai domiciliari in una struttura gestita da un’associazione di volontariato

Dovrebbe funzionare così: ogni cinque anni realizzo uno dei sogni che ho sempre ritenuto impossibili.
Nel 2008 si è realizzata sul campo la mia radiocronaca perfetta di quaando ero bambino e vincevamo 3 a 2 a Torino contro la Juventus all’ultimo minuto con rete decisiva di Brugnera.
Nel 2013 sono riuscito ad entrare a Wimbledon, che insieme a seguire il Tour de France da inviato e ovviamente raccontare il terzo scudetto viola, ha sempre rappresentato il massimo.
Tutto grazie al grande Ubaldo Scanagatta, che si è guadagnato la mia eterna gratitudine, e che da queste parti è un venerabile maestro, considerato alla stregua dei grandissimi come Gianni Clerici, che forse oggi intervisto (figurati se riuscivo a stare fermo…).
Spettacolo grandioso, tre ore sul centrale a tifare inutilmente contro Murray, tennis come non avevo mai visto dal vivo e pure conferenza stampa dell’affascinante Flavia Pennetta che pur essendo entrata tra le prime sedici del mondo ora sull’erba se la tira meno di una riserva di serie A.
Facendo bene i conti, nel 2018 o vinciamo lo scudetto o mi assume qualche giornale per seguire il Tour (facile a 58 anni), oppure Cameron Diaz deve tenersi libera per un fine settimana.
In alternativa Isabella Ferrari, naturalmente dopo aver chiesto il permesso in casa Guetta…

Il sogno dei tifosi della Fiorentina…era diventato rivederti allo stadio, caro grande ed indimenticabile Stefano.
Avevamo la nostra gag ogni volta che ci vedevamo: tu mi ricordavi sempre che se non era per te non sarei diventato famoso per la famosa premonizione prima del gol alla Juve, e io ti davo ragione, perche’ se non la mettevi dentro che senso avevano le mie parole il quel fantastico 15 febbraio 1989?
Maledetta stronza, pero’ alla fine hai vinto te, non hai mollato di un solo centimetro e anche se non rispondevi piu’ alle mail, anche se parlare con Chantal era ormai diventato impossibile, io sono certo che tu non gliela hai data vinta a quella bastarda.
L’ultima chiacchierata con Alberto lucido, nel novembre del 2009, era dedicata a te.
Lui, che non sapeva nulla di calcio e che stava muorendo a nemmeno cinquanta anni, esattamente la tua eta’ oggi che te ne sei andato, all’improvviso disse: “Stefano Borgonovo e’ un eroe, un grandissimo uomo da cui tutti dobbiamo imparare”, volle sapere qualcosa di piu’ di quando giocavi e tutto di come stavi.
Ti sopravvivera’ la Fondazione e l’amore dei tanti, tantissimi che ti hanno voluto bene, e chi se ne frega se gli imbalsamati della Fifa (che non meritano nemmeno il nostro disprezzo) non hanno voluto tributarti l’omaggio con il minuto di raccoglimento prima di Italia-Spagna.
Stasera siamo davvero tutti un po’ piu’ soli.

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