Attualità


Sarà perché è la prima volta che interagisco calcisticamente con Cosimo, nel senso che siamo autorizzati a mangiare davanti al televisore in caso di supplementari della partita delle 18, ma a me pare un buon Mondiale.
Partite tiratissime, qualche giocata sopraffina, coinvolgimento dello spettatore neutrale, come nel caso del sottoscritto.
Prendiamo la gara di questo pomeriggio: tifavo Argentina, ma alla fine mi è molto dispiaciuto per la Svizzera che avrebbe meritato i calci di rigore.
Senti invece dire spesso da vari e autorevoli commentatori (per esempio Luca Calamai nel Pentasport) che la competizione ha un tasso tecnico scarso, che vale poco in assoluto.
Sarà, ma mi diverto abbastanza, certamente molto di più di tante noiose partite del nostro fin troppo pubblicizzato campionato e alla fine forse non sono il solo a pensarla così.

Il piacere del calcio è assistere a partite appassionanti facendo moderatamente il tifo: perdente come da tradizione per il Cile, comodo per la Colombia, nettamente superiore.
Ci avrebbero asfaltato, a meno di miracoli.
Troppo superiori sul piano atletico e anche su quello tecnico: chissà cosa avrebbe detto quel genio di Thiago Motta, a cui evidentemente fa male la vicinanza di Balotelli e Cassano, che a proposito della Costarica dichiarò che “in fondo nessuno dei loro calciatori gioca in grandi squadre europee”.
Ancora una volta molto bene Cuadrado e ovviamente non si sa se sia un bene o un male per le nostre speranze di trattenerlo in viola.
Se la Colombia vola in semifinale eliminando il Brasile con lui protagonista, e ce la può fare, forse si può davvero pensare di superare la barriera del suono dei 40 milioni, ma se accade un miracolo e rimane qui propongo la standing ovation per Andrea Della Valle.

Chiaro che stiamo per tutti per Cuadrado, ma dopo?
Sarebbe bello la Costarica, ma mi pare più difficile della Colmbia e allora bisogna andare sulle solite note.
Personalmente mi piacerebbe molto se vincesse l’Argentina, non fosse altro che per i molti trascorsi viola con quella maglia che ha regalato talenti portentosi.
La Francia mai, la Germania quasi mai, l’Olanda se proprio non se ne può fare a meno.
Resterebbe il Brasile, ma dai che è troppo scontato e poi a me piacciono i finali a sorpresa: ve lo immaginate il Maracanà senza la Coppa?
Che tristezza però essere contemplativi mentre quasi tutto il mondo del pallone che conta va in campo.

Alla fine rimangono solo due cose positive da ricordare, l’esordio con l’Inghilterra e le dimissioni di Abete e Prandelli, pratica non proprio usuale in questa Italia in cui le colpe sono sempre degli altri.
Dopo un grande Europeo, dove giocammo nettamente meglio degli inglesi e dei tedeschi, abbiamo fallito tutto nei due anni successivi, facendo tornare purtroppo a galla l’equivoco di fondo: Prandelli è un ottimo allenatore, che ha bisogno della quotidianità del lavoro, e non un selezionatore.
E’ andato in confusione totale in tutti i sensi, si è aggrappato all’ectoplasma di Balotelli (basta!), puntando su lui e ancora una volta su Cassano per far quadrare il cerchio e sono state scelte profondamente sbagliate anche sul piano comportamentale, come dimostrano le parole di De Rossi e Buffon (molto onesto ieir a fine gara).
Ma il calcio italiano è questo, cioè molto scarso e insopportabilmente presuntuoso nei suoi rappresentanti più giovani, e se non ti vuoi neanche giocare la carta del tuo uomo migliore, ma a corto di preparazione, per dare il posto ad un Insigne qualunque, beh allora ci metti del tuo.
E io ieri sera che ho sempre tifato Italia, che ho sofferto per la seconda indegna eliminazione consecutiva, beh lo ammetto: ho provato l’unico brividino di magra soddisfazione nel pensare che avevamo ragione ad esserci arrabbiati così tanto quando Pepito è stato lasciato a casa.

Stasera tiferò come sempre per l’Italia, ma in caso di sconfitta ed eliminazione non si potrebbe che certificare il fallimento degli ultimi due anni di Prandelli.
Mi pare che ci sia molta confusione sotto il cielo azzurro brasiliano, si cambia tattica per la terza volta in tre partite e se è vero che solo gli stupidi non modificano mai le proprie opinioni, qui mi pare che ce ne stiamo un po’ approfittando.
Sinceramente ho visto Cesare un po’ in affanno, quasi smarrito di fronte ad un evento che alle 18 bloccherà l’Italia e mi dispiace perché resto assolutamente convinto dello spessore dell’uomo e dell’allenatore.
Vediamo la reazione dei giocatori, se sono davvero svuotati di testa e di gambe (e non si capirebbe il perché, visto che sono là da dieci giorni), oppure se parte una riscossa che, al contrario di come la pensano buona parte dei frequentatori di questo blog, farebbe bene a tutti.

Forse passiamo lo stesso il turno, forse ci riscattiamo contro l’Uruguay, ma la figuraccia di questa sera entra diritta nella storia della Nazionale.
Penosi per 85 minuti su 90, solo due invenzioni di Pirlo e un po’ di pressione nella primissima parte della ripresa, poi lo zero assoluto.
Stanchi quelli del centrocampo, irritante Balotelli, che ha spadellato l’assist più bello della gara, insignificanti i nuovi entrati, con una menzione particolare per Insigne: davvero Pepito per venti minuti avrebbe fatto meno?
Non ci sono spiegazioni e neanche giustificazioni e speriamo che non trovino la scusa del caldo perché sarebbe come perdere un’altra volta.
La Costarica vale la Corea, dove peraltro giocammo in dieci e sbagliammo diversi gol, questo pomeriggio non si è visto neanche la grinta: dov’era finita l’Italia?

Sono passati 35 anni e stamani tocca a Valentina.
E’ uno dei passaggi della vita, poi si sposerà, diventerò nonno, forse (ma non è detto) mi rilasserò un po’.
Ero tranquillo nel giugno del 1979, avevo molti giramenti di scatole extra scolastici e dal primo settembre avrei cominciato a guadagnare qualcosa: centomila lire al mese in una emittente di Prato che si chiamava Radio Blu.
Stamani mi sento strano, perché poi è vero che quell’esame ti rimane dentro per sempre e lo sogni qualche volta, sempre con esiti diversi.
Chissà cosa penserà lei e cosa penseranno le “migliaia di gambe e di occhiali” che oggi si metteranno a sedere aspettando le famose tracce per poi partire, ognuno a modo suo.
Avrei voluto essere prodigo di consigli, ma poi non sapevo davvero bene cosa dire per non banalizzare e così mi sono limitato quasi ad una prescrizione medica: “fai dei bei respironi profondi”.
Come se dovesse essere auscultata dal dottore e non cominciare a scrivere un tema, preferisco non immaginare cosa le sarà passato per la testa…
Auguri a tutte le ragazze e i ragazzi che oggi cominciano il loro mese più difficile.

Vuole il massimo della pena quell’essere ripugnante e schifoso che ha consumato un atto sessuale con sua moglie e poi l’ha uccisa, ammazzando sempre a sqngue freddo anche i due figli, andando poi dopo una doccia a tifare Italia.
Qual è il massimo della pena per uno così?
Di istinto mi verrebbe da dire: la cella comune insieme ad altri detenuti.
Per la mia voglia di giustizia sarebbe meglio della pena di morte, che non dovrebbe appartenere ad un Paese civile, ma poi entrano in azione alcuni freni morali, ormai prossimi all’estinzione, perché io non ce la faccio davvero più a sopportare questo mattatoio civile.
Verrebbe da dire che noi uomini (sì, no uomini, perché nel 90% dei casi è il genere maschile che si macchia di delitti così) siamo delle bestie, ma è limitativo, perché gli animali non uccidono così.
Uccidono per sopravvivere o per difendersi, non per altri motivi.
Ripenso ai miei anni giovanili o anche quelli attuali, recupero nella memoria le cazzate più cazzate che posso aver fatto e non trovo neanche l’ombra del delirio di onnipotenza che ha preso la testa di molti.
Non arrivo a capire il percorso mentale che possa portare a questo scempio, a come esista solo l’io in tutte le sue forme più devastanti.
Gli altri, le altre, sono un corollario del mio piacere e se per regalarmi quel piacere io devo uccidere, non importa.
Uccido i miei figli, uccido una tredicenne perché altrimenti parla, uccido una moglie o una compagna che non vuole tornare con me, uccido semplicemente chi mi dice no.
Come siamo arrivati fino a questo punto?

Non sarà stata Italia-Germania, ma entra di diritto in quelle gare da ricordare per sempre e quando batti gli inglesi è sempre bellissimo.
Grandissima partita per come è stata interpretata, per le emozioni, per la tecnica messa in mostra dai tanti protagonisti.
Insieme a Spagna-Olanda è stata per ora la gara migliore dei Mondiali e i primi complimenti vanno a Prandelli e al suo staff: gli inglesi (gli inglesi!) alla fine avevano i crampi e gli azzurri correvano.
E poi i singoli: Darmian non lontano da Cabrini in Argentina, Candreva (complimenti a quel bischero del Guetta che non lo voleva a Firenze…) sempre pericoloso, Pirlo mostruoso, Sirigu sicurissimo, tutti che sapevano cosa fare, a parte forse Paletta, ma si sapeva.
E Balotelli? Bene, molto bene anche lui e non solo per il gol.
E’ stata una giornata molto intenssa, perché Cuadrado nel pomeriggio ci ha fatto capire di valere molto, moltissimo.
Dai Andrea, tra domani e martedì dacci la lieta novella

Veloce sondaggio: la vedete?
Come la vedete?
Davvero tifate Inghilterra?
Come la penso lo sapete da sempre, e non pretendo di far cambiare idea a chi ha altre opinioni, però non ce la faccio a immaginare che ci sia qualcuno che potrebbe esultare ad un gol di Rooney.
Magari è un mio limite, solo che riesco a scindere il marciume che c’è nel calcio italiano da quello che è il mio Paese e che bene o male verrà rappresentato da chi stasera vestirà la maglia azzurra.
E all’inno di Mameli (sempre che riesca a trascinarmi fino alla mezzanotte) sono certo che ci sentirò moltissimo.

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