Bisogna fare un bel salto in avanti nell’inventiva, nelle giocate spiazzanti, in qualcosa che non sia uno schema, per quanto efficace

E’ una delle tre cose difficili del calcio, insieme al dribbling, parente stretto della fantasia, e all’istinto del gol che ce l’hai o non ce l’hai, salvo casi rarissimi, vedi Massaro al Milan

Nella rosa precedente c’erano teoricamente tre giocatori in grado di dare il quid che cambia le partite: Nico, Bonaventura e Castrovilli, più Ikone, ma molto è sempre dipeso da come si svegliava la mattina e le giornate con la luna buona sono state davvero poche

Ora abbiamo, Colpani (forse) e Gudmudsson, più il solito Ikoné, che alla fine è rimasto, sperando in un’improbabile crescita di Sottil, che è rimasto al livello di tre anni fa: basteranno?

Chiariamo subito: non è Benalouane e quindi sarà a disposizione di Palladino, ma quando?

Poi c’è la possibile e programmata tegola di un processo dagli esiti imprevedibili, insomma un po’ di preoccupazione esiste, perché è l’acquisto più importante dell’estate

Aspettiamo fiduciosi, ma intanto pare che a Bergamo non sarà disponibile

Non la penso come Bucchioni, questa non è una rosa da Champions, ma che valga più di quella dell’anno scorso, sì

Ora tocca quindi a Palladino far giocare la Fiorentina in modo degno e non il niente, o quasi, visto nelle prime cinque partite, dove in quanto a fortuna c’è andata benissimo in Conference e benino in campionato

Si gioca talmente male che c’è molta confusione sotto il cielo viola per capire chi va bene e chi no, certo Colpani non è mai arrivato a Firenze e Kean mi sta smentendo, ma fino a quando la squadra non avrà un’identità definita si naviga a vista e perfino Ikone ogni tanto dà segnali di vita

Se a Bergamo tra due settimane continueremo a non vedere niente, allora ci sarà veramente da preoccuparsi

Napoleone voleva che i suoi generali fossero più fortunati che bravi e magari aveva pure ragione: consoliamoci così pensando al vuoto assoluto visto nelle prime quattro partite della stagione. Siamo incapaci di costruire gioco, in difesa si balla che è una bellezza e  se non altro stiamo dando ragione ai vecchi saggi, vedi ad esempio Valcareggi, quando affermavano che le fortune di una squadra dipendono dal portiere, dal regista e dalla punta. Il portiere, anzi i portieri, li abbiamo e De Gea è stato monumentale, a lui e solo a lui dobbiamo il passaggio del turno, l’attaccante forse e certamente siamo messi meglio della passata stagione. Il resto, regista compreso, manca in modo clamoroso e comunque la rosa messa a disposizione di Palladino, per quanto criticabile, non giustifica il niente ungherese, quindi anche il tecnico ha le sue grosse responsabilità. Lui chiede tempo e ha pure ragione, ma intanto le partite scorrono e ci si chiede sempre più preoccupati in che razza di vuoto assoluto sia mai caduta la Fiorentina

Questo mercato è diventato un’angoscia, sicuramente finirà con un senso di insoddisfazione che potrà essere ribaltato solo dalle prestazioni in campo, per ora molto opache

Manca sempre meno e i giocatori da comprare e vendere restano tanti, forse troppi

Torno su un tema molto preoccupante, l’assenza mediatica di Rocco, perché magari può anche raccontare che è soddisfatto, che Nico andava venduto e che con Gudmudsson ci guadagniamo, che siamo più forti della scorsa stagione, insomma va bene tutto, però vorrei sentirlo, anche attraverso i canali ufficiali

Intanto andiamo in Ungheria, trasferta tecnicamente non troppo difficile, che solo noi potremmo rendere complicata se non saliamo di condizione e ci mettiamo qualcosa, solo qualcosa, in più nella qualità

Magari la vincevamo, e sarebbe stato molto meglio, ma il problema di fondo resta immutato: la cifra tecnica di questa squadra è proprio modesta, e la personalità pure

A parte Kean, nessuno rischia la giocata difficile, nessuno salta l’uomo, nessuno inventa e siamo qui aggrappati pericolosamente a Gudmudsson neanche fosse Batistuta quando si fece male nel febbraio 1999, e non si vedeva l’ora che rientrasse

Solo che 25 anni fa avevamo Rui Costa, Heinrich, il viaggiatore errante Edmundo e altri ottimi giocatori che si prendevano oneri e responsabilità, oltre a Toldo in porta

Qui tutti fanno il loro compitino, appoggiano lateralmente, ogni tanto Dodo e Parisi provano l’incursione personale tipo kamikaze, ma sono, appunto Dodo e Parisi, non Carnasciali e Serena e non ho detto Bergomi e Maldini…

Tutti oscillano tra il 5,5 e il 6,5, tutti si impegnano, tutti danno il massimo, ma il problema di fondo è proprio questo: qual è il massimo del loro rendimento?

Ci siamo disinvoltamente privati di Bonaventura e Castrovilli, incassiamo allegramente i soldi di Nico e si prova, in attesa che da Monza arrivi il fratello di Colpani, a far giocare Kouame trequartista: non ci resta che aspettare la fine del mercato

Ero rimasto tra i pochissimi ad illudermi, ma questo è un difetto caratteriale che mi porto dietro da sempre, mi piacciono i lieto fine, in tutto

Il primo agosto 2002 fino all’annuncio ufficiale della morte dell’AC Fiorentina, e mentre conducevo una diretta sportivamente drammatica, una parte del mio cervello viaggiava verso lidi sconosciuti, in cui un cavaliere viola arrivava in Lega e pagava i vecchi debiti salvandoci

Ok, Nico se ne va: colpa sua, colpa di Commisso, colpa del troppo caldo, dell’aumento dell’inflazione, non sa, fatto sta che siamo più deboli. Tecnicamente molto più deboli

Tutte le attenzioni si stanno pericolosamente portando su Gudmudsson, che però ora è infortunato e che al massimo potrà essere come l’argentino, che a me sembra obiettivamente più forte, ma spero di sbagliare

Ribadisco il concetto: a questa squadra manca la qualità. Nella scorsa stagione eravamo più o meno d’accordo nel ritenere la Fiorentina una squadra normale con tre eccellenze tecniche: Nico, Bonaventura e illusoriamente Arthur, ora (forse) abbiamo un centravanti e Gudmudsson e i conti per ora non tornano

L’hanno presa sottogamba? Non credo, era la prima a Firenze e lo scetticismo che si respira in giro è sicuramente filtrato negli spogliatoi

Qui il problema è strutturale: ci manca la qualità, che già scarseggiava l’anno scorso, figuriamoci ora senza Bonaventura, Nico e anche Castrovilli, attendendo messianicamente Gudmudsson

Il centrocampo è proprio povero, di idee e di personalità, alla fine ne ha dimostrata, pur con tutti i suoi limiti, più Bianco di Mandragora, ma siamo veramente bassi, in difesa manca la forma fisica e anche un altro titolare

Colpani ha bissato Parma, aspettiamo ovviamente, ma ci vuole molta più personalità e meno male che Kean mi sta smentendo: siamo un cantiere aperto, ma i lavori non possono essere rimandati a settembre

Chi ci capisce è bravo, ovviamente senza partire dai pregiudizi verso l’una o l’altra parte

Sarò pure Alice nel Paese delle Meraviglie, ma ancora non so se la Fiorentina vuole tenere Nico o lo vuole cedere, oppure se è lui a fare le bizze per andarsene

Commisso può benissimo permettersi di tenere il giocatore, non ci sono problemi economici e la società ha un bilancio meraviglioso, e quindi?

Lui vuole andare via?

E lo comunica a metà agosto dopo aver firmato un ricco contratto fino al 2028 dodici mesi fa ? Se così fosse, ma davvero non lo so, saremmo di fronte alla solita storia che sta portando il calcio alla bancarotta: i giocatori fanno sempre quello che vogliono ricattando i club perché “non si può tenere uno scontento”

Intanto riparte la faticosissima Conference e in molti hanno la stesse sensazioni di quando devi andare per forza ad una cena di lavoro, ma poi, turno dopo turno, se ci arriviamo, scopriamo viva via che passa il tempo che i commensali non sono poi così antipatici

Sono arrivati i dati di ascolto relativi al primo semestre 2024 e nella provincia di Firenze Radio Bruno è al primo posto con 47.000 ascoltatori nell’ora media

Segue Controradio con 26.000, Lady Radio con 25.000 e RDF con 22.000

Grazie!

Pagina successiva »