L’orrore impossibile da capire
Sono uno di quei padri a cui è stata negata, senza alcuna colpa e anzi cercando di evitarlo, la gioia di veder crescere quotidianamente i propri figli.
Una profonda ingiustizia, acuita da comportamenti scellerati che mi hanno fatto vivere anni molto complicati e dolorosi perché accompagnati da un senso di ingiustizia, un detonatore abbinato al dispiacere inestinguibile della mancanza.
Ho avuto fortuna nel mio successivo percorso di uomo, una grande fortuna, ma il dolore del padre che sono resta lì, sullo sfondo e dentro di me: conosco benissimo i risvegli notturni, il mal di stomaco continuo, il senso di impotenza nel vedere come vivono i figli, la rabbia inespressa, la voglia di giustizia.
Quando leggo di delitti come quello di Padova, scavo dentro di me e mi chiedo senza trovare risposta come sia possibile, dopo aver attraversato quelle sensazioni, varcare la soglia di quello che non so se definire egoismo, pazzia o semplice malvagità.
Partendo dal presupposto fondamentale che ogni atto violento nei confronti di chiunque è da condannare senza scusanti, ce la potremmo cavare con l’idea che esistano menti più deboli di altre.
Ma non basta, perché l’idea di uccidere i propri figli per “punire” chi ti ha fatto del male è un qualcosa che nessun psicoterapeuta riuscirà a spiegarmi compiutamente.
Resta solo l’orrore e il dolore, che da padre sento anche mio.
Dicembre 21st, 2020 alle 10:52
Caro David,
sull’argomento separazione / assegnazioni figli occorre parlarne a ragion veduta e senza ipocrisie.
Detto da dentro, è ovvio e si può constatare quotidianamente come la giurisprudenza di merito – quella che, insomma, si fa tutti i giorni in tribunale – sia evidentemente filo matriarcale: si presume che la madre sia la parte lesa della separazione sotto il profilo personale nonché economico e che i figli possano vivere benissimo senza padre ma non senza madre.
Nella stragrande maggioranza dei casi, però, la battaglia sull’affidamento dei figli si gioca – da parte delle ex mogli – più per vedere accresciuto il diritto al mantenimento che non per garantire ai figli una crescita equilibrata.
Per questo destò tanto scalpore la famosa sentenza della Cassazione per la quale il coniuge separato (cioè, la moglie) non ha diritto allo stesso tenore di vita in corso di matrimonio ma solo ad un mantenimento – ponte fino all’indipendenza economica (che il coniuge separato deve comunque trovarsi da solo).
Insomma, la battaglia sull’affido dei figli si tramuta molto, troppo spesso, in una battaglia per vivere mantenuta.
Ogni smentita è solo propaganda e nega la realtà quotidiana dei fatti giudiziari.
Questo è il sessismo alla rovescia che ci ha lasciato l’ipoteca cattolica che ancora grava sulle nostre teste di uomini, (ex) mariti ed ancor più ex padri: essere considerati dei bancomat.
Ed ancor più quotidianamente si assiste ai giochetti delle ex mogli che adoperano i figli per farsi pagare gli alimenti, farsi mantenere al nero dal nuovo compagno ed anche lavorare al nero qualche ora al giorno, tanto nessuno può dimostrarlo in giudizio: quante volte, il giorno che ti spetta la visita ai ragazzi, ti viene opposto che hanno la febbre o il mal di pancia…..
Vorrei che le donne facessero battaglia anche per questo: prima la crescita equilibrata dei figli che per essere tale abbisogna anche del padre, poi i soldi.
Ora mi aspetto una valanga di petizioni di principio da bar o una casistica sporadica di donne che si immolano sull’altare della crescita dei figli anche a scapito del benessere economico: rispondo sin da adesso che nella stragrande maggioranza dei casi è come dico io e non come dicono loro.
Non sto ovviamente a fare premesse banali del tipo “no alla violenza sulle donne” o “la colpa dell’uccisione dei figli è della madre che chiedeva gli alimenti”: chi usa la violenza è un delinquente che non merita nessuna giustificazione e basta.
Ragioniamo però seriamente sull’andamento assolutamente maggioritario dei casi silenziosi e non sugli episodi eclatanti di cronaca.
RISPOSTA
Hai perfettamente ragione: ci sono donne che si approfittano dell’assegno di mantenimento ai figli per usarne buona parte dei soldi che i padri divorziati guadagnano con molta fatica solo per i propri bisogni,perché hanno poca voglia di lavorare.
In diversi casi è un assegno di mantenimento mascherato, ne conosco anch’io di persone così…
Dicembre 21st, 2020 alle 11:14
Questi sono atti che non appartengono a nessuna categoria umana, ma solo a quella della follia più assoluta, o del male più profondo e oscuro. Eppure è qualcosa di antico come l’Uomo, basterebbe pensare alla Medea di Euripide. Ogni parola è comunque inadeguata per descrivere un tale orrore. Solo silenzio glaciale e profondissimo…
Dicembre 21st, 2020 alle 11:58
Mah… Secondo me non è una questione di debolezza mentale quanto di livello di dipendenza raggiunta…in alcuni casi la dipendenza tossica dalla donna è talmente elevata da rinnegare il proprio codice genetico (perché ricordiamolo i figli semplificando molto il concetto ed escludendo fattori complessi di crossing over, incarnano e rappresentano pur sempre la metà del patrimonio genetico del padre)
Uccidere due volte se stessi per una vendetta personale, cercarla con modalità trasversali coinvolgendo poveri innocenti che non ti hanno nemmeno chiesto di venire alla luce, non solo è incomprensibile ma è la dimostrazione lampante di come a volte nell’uomo la dipendenza dalla donna possa assumere tensioni e sfumature talmente elevate e parossistiche da portare all’estremo e aberrante atto del “io ti ho fatto e io ti distruggo” o sarebbe meglio dire io ti ho amato ed io ho il diritto di stabilire quando la tua esistenza debba finire… Strano che nella donna la dipendenza dall’uomo praticamente non esista…… Evidentemente essendo stato deputato solo a loro il dono della procreazione sono le uniche ad avere anche ricevuto il dono intellettuale di considerare la vita di un essere umano (uomo, donna, figli chiunque esso sia) al di là di qualsivoglia orgoglio personale, un semplice dono di madre natura su cui nessuno potrà mai esercitare il diritto di possesso o di riscatto semplicemente perché appartiene a tutto il genere umano al pari di un bene comunale
Dicembre 21st, 2020 alle 12:20
Maledetto Toscano al 1. Credo che tu non voglia fare di un erba un fascio, ma solo evidenziare che esiste anche un altro tipo di comportamento della moglie separata o divorziata.
Non per contestare le tue affermazioni, ma solo per leggerle nel modo più corretto, ti faccio un esempio. Una donna lavora, si sposa e di comune accordo si decide che la donna lasci il lavoro, per l’importante ruolo che la madre svolge verso i figli e la famiglia. Comunque, la perdita economica sarebbe limitata per le spese di prendere una “tata” in senso generico, che esegua i figli nel periodo di lavoro della madre.
Diciamo che la donna a 45 anni subisca il divorzio o la separazione, non credo sia facile trovare un lavoro a quell’età e con quasi assenza di curriculum.
Voglio solo evitare che si facciano generalizzazioni ed evidenziare che ogni caso ha la sua peculiarità.
Un saluto.
Risposta
Per completezza di informazione, ci sono pure donne che infliggono la separazione ai figli (non al marito, che tanto una vita se la rifa’) e poi specula sui soldi dati ai figli
Dicembre 21st, 2020 alle 13:52
Certo David, io infatti, volevo evidenziare la diversità di casistica in merito.
Quanto poi al caso specifico dell’assassinio dei propri figli, sono totalmente disarmato. Faccio molta fatica a capire il grado di imbarbarimento che una persona può avere, fino a togliere la vita a figli adolescenziali, nel periodo più bello del rapporto padre figlio, per fare un dispetto alla ex moglie.
Gli auguro di essere insano per il resto della sua vita, perché se prende coscienza, non c’è pena peggiore dell’angoscia di aver ammazzato i propri figli.
Dicembre 21st, 2020 alle 14:42
Non esiste giustificazione a quello che noi maschi continuiamo a fare, io credo che bisognerebbe prevedere,già dalle scuole elementari,ore di lezione di educazione civica e rispetto verso l’altro sesso, sennò non ne usciremo mai.
Risposta
Anche in questo caso, sono d’accordo
Direi rispetto in assoluto
Dicembre 21st, 2020 alle 16:01
Caro Viola1946,
credo che in alcuni dibattiti di grande rilievo si debba avere il coraggio di indicare i comportamenti di maggioranza e quelli di minoranza perché la vita è così aneddotica che sarebbe impossibile dare un qualsiasi giudizio preciso.
Ci sono donne che uccidono i figli – io
Comportamento più aberrante che esista in natura – ma nella maggior parte dei casi è l’uomo che uccide( anche due volte se stesso, come acutamente ha fatto rilevare un amico sopra).
Ed allora, ecco che le mie considerazioni valgono per la stragrande maggioranza dei casi anche perché ne ho una visuale privilegiata.
Ancor di più oggi con la crisi economica e con l’avvento delle extracomunitarie.
E ti assicuro che sono tutto fuorché sessista e razzista ma a volte la realtà va chiamata con il suo nome e cognome.
Non sto poi a raccontarti l’altro aspetto economico di rilevante importanza nelle separazioni: l’assegnazione della casa familiare, sempre alla madre tramite i figli, che equivale ad un altro assegno di mantenimento in più.
Con immutata stima.
Dicembre 21st, 2020 alle 16:57
Maledetto Toscano. Sono abbastanza d’accordo con te nella sostanza delle cose. È evidente che l’assegnazione dei figli alla madre comportino, maggiori privilegi economici per chi si vede assegnare i figli e quindi le donne. Ovviamente, la casa di proprietà in comodato è un privilegio aggiuntivo.
Sotto questo aspetto hai perfettamente ragione.
Però gestire e seguire i figli assegnati non è cosa facile, comporta tempi, preoccupazioni e costi. Sono ancora convinto che, ove possibile, sarebbe meglio non divorziare, in quanto alla fine ci rimettono tutti. Ovviamente, ancora peggio per chi il divorzio lo subisce, uomo o donna che sia.
Ti garantisco non solo la mia stima, ma anche l’attento “ascolto” delle tue parole.
Un saluto.
Dicembre 21st, 2020 alle 17:15
Senza generalizzare ma condivo quello che ha scritto Maledetto Toscano.
Poi ha ragione sempre presente ci vuole educazione al rispetto di genere sicuramente ma in senso lato ci vuole rispetto e qui bene la scuola ma anche e soprattutto la famiglia.
Comunque l’errore di fondo del mantenimento è avere ancora la mentalità che quando nascono i figli la donna deve smettere di lavorare. Sbagliato i figli crescono velocemente e la donna facendo sacrifici ma deve tenersi il lavoro. Prima di tutto perché con due stipendi tutta la famiglia vive meglio e poi con l’indipendenza economica si combatte meglio anche la violenza di genere.
Inoltre chi l’ha detto che se si lavora si cresce peggio i figli? Forse è proprio l’incontrario perché i figli vedono e capiscono i sacrifici dei genitori. L’importante è l’amore, il dialogo, la condivisione, la qualità del tempo che si passa insieme.
Sugli omicidi dei bambini sono aberranti.
Dicembre 21st, 2020 alle 18:47
Un esperto mi diceva che dobbiamo abituarsi all’idea della famiglia ‘allargata’. In effetti è difficile accettare questa situazione, soprattutto se le persone non sono poi così ‘sveglie’.
Se un rapporto non funziona, credo ci siano responsabilità da entrambe le parti. Immagino che tornando indietro una persona capirebbe meglio l’altro e probabilmente non farebbe gli stessi errori.
Dicembre 22nd, 2020 alle 10:54
Meno male non comprendi un gesto simile. E’ segno di sanità mentale.
Sarebbe preoccupante il contrario.
Dicembre 22nd, 2020 alle 12:35
Le leggi, e soprattutto la prassi giudiziaria, in molti paesi occidentali (compresa l’Italia) sono ormai a mio parere afflitte da sessismo antimaschile. I casi come il tuo, David, non vanno sui giornali; ci vanno solo quelli in cui magari l’ex marito impazzisce come quello che citi. Questo può portare alla percezione che ci sia un’emergenza di crimini violenti, ma non è una percezione statisticamente corretta perché gli omicidi in Italia (sia di uomini che di donne) sono in calo netto e costante da anni. Ovviamente gli omicidi fanno più scalpore di un divorzio ingiusto, ma i casi di cronaca nera sono eccezioni e la regola è “padre a cui senza colpa viene negata la gioia di vedere crescere i figli”. Credo dovrebbe esserci più attenzione su casi come il tuo, perché anche se naturalmente un divorzio ingiusto non è grave come un omicidio , statisticamente sono TANTI, molto molto più diffusi dei casi di violenza. E magari a volte ci scappa pure un’accusa pretestuosa di stalking o cose del genere, e il padre finisce pure in galera senza motivo… Forse sarebbe ora che anche gli uomini si facciano sentire in politica per i propri diritti: le questioni di discriminazioni per genere non toccano solo le donne, e nel caso dei divorzi penso sia esperienza comune che le ingiustizie toccano quasi esclusivamente gli uomini.
Detto questo, non credo che la risposta alle tue domande stia nel cercare un nesso fra la questione dei divorzi (non per sminuirla: come scrivo sopra io penso sia comunque un discorso importante e da affrontare) e un delitto che coinvolge i figli. I figli non hanno colpa di tutto questo, non si può interpretare un gesto del genere come una vendetta per un’ingiustizia subita. Al massimo può essere depressione che porta a un gesto folle.
Dicembre 22nd, 2020 alle 14:03
Siamo 7 miliardi di esseri umani in continuo aumento . Crescono di numero i dottori, gli scienziati, gli inventori, ma anche gli assassini ed i matti. Ogni giorno assistiamo a notizie raccapriccianti, qualcuna ci colpisce più di altre perché in qualche modo la paragoniamo alla nostra situazione personale. Il mondo è flagellato da quello che la nostra morale giudica come malvagio (ed in genere questi comportamenti sono considerati reati). Ma poi c’è un malessere dentro che la letteratura russa ha rappresentato come il “sottosuolo”, ogni tanto fa capolino. Per fortuna questo sottosuolo non emerge pienamente altrimenti vivremmo in un mondo molto più malvagio e peggiore del nostro
Dicembre 22nd, 2020 alle 20:18
Da quello che traspare nei commenti sembra che si voglia fornire una sorta di “giustificazione” alla follia di un gesto che credo sia fra i più incomprensibili per una mente umana (almeno per me è così, quindi sono assolutamente d’accordo con David quando dice che nessun psicoterapeuta riuscirà mai a spiegare un gesto del genere). Non capisco perché si cerchi di accomunare questo psicopatico a situazioni che probabilmente niente hanno in comune con la storia in questione. Non gli veniva negato il rapporto con i figli, tanto è che erano con lui. Non credo nemmeno che avesse recriminazioni per il mantenimento, in quanto da notizie trapelate pare che passasse alla ex moglie la “congrua” cifra di 100€ o poco più. Questo era un folle, probabilmente mascherato sotto le sembianze di “persona normale”, seppur anche questo concetto sia assolutamente astratto. Se poi vogliamo parlare dei rapporti di separazione in generale, tralasciando la follia del caso in questione, onestamente da esperienze personali non vedo tutta questa disparità di trattamento a favore della madre (premetto che faccio parte della categoria dei padri separati a scanso di equivoci), a meno che fra le conoscenze che ho, non mi sia imbattuto solo in casi limite (padri che hanno intestato ditte a prestanome per non pagare alimenti, oppure stabilirli in base a denunce di redditi ridicole, ma con tenori di vita opposti. Altri che accampano i più svariati impegni per non tenere i figli quando dovrebbero, e potrei continuare). Non so Maledetto Toscano quale sia la tua visuale privilegiata in materia, e non ho capito bene nemmeno a cosa ti riferisci riguardo i comportamenti di maggioranza o minoranza e se questi sono supportati da eventuali dati statistici. Ti leggerò con piacere se vorrai delucidarmi.
Dicembre 22nd, 2020 alle 22:42
Scusatemi l’Off Topic ma non riesco a crederci, 3 a zero a Torino, non lo ricordo mai, credo non sia mai successo prima.
Non riesco a crederci. Troppo bello.
Dicembre 23rd, 2020 alle 01:45
Da qualche anno padre separato di 4 figli oggi adolescenti, con un buon lavoro e diversi soldi d’alimenti mensili, mi sono sentito spesso il bancomat piu che il babbo. E condivido la frustrazione e il sentimento d’impotenza e di rabbia che provo talvolta, per una situazione non voluta e che ho pensato spesso assurda e insensata, esattamente come avete espresso bene prima di me sia te Davide che Maledetto Toscano. Ci vuole tanto equilibrio, oltre l’amore per la vita, per te stesso e naturalmente x i propri figli, che credo debba essere innato ed inattaccabile. Spero davvero di no, ma ho paura che questa pandemia, oltre alle evidenti ricadute sanitarie ed economiche, sia stata del tutto sottovalutata dal punto di vista psicologico. Di ricaduta sulla testa delle persone. E questo vale sia per gli adulti che ancor peggio per i ragazzi ( senza scuola, sport, cinema, discoteche, socialità di ogni genere…). Sia per i “sani” e peggio per quelli piu deboli e potenzialmente meno stabili. E questo è un discorso che potrebbe purtroppo valere per tanti anni a venire. Spero proprio di sbagliarmi.
Dicembre 23rd, 2020 alle 06:53
Scrivo in uno dei risvegli più grati della mia esistenza, aspettando il prossimo thread, forse dovrei aspettare a scrivere, forse l’animo umano…
No, non lo credo, nel profondo sento che questa cosa mi coinvolge troppo da vicino. Fatte le dovute tare, le dovute distinzioni per la singola vita vissuta, parliamo di un mio coetaneo, con due figli coetanei dei miei.
Non ho esperienza di divorzio, come non ho esperienza di prigione. Ognuno può dire a ragione, che nelle sue scarpe ha camminato solo lui, così come lei, e giudicare da fuori è bere una gazzosina.
Io ho esperienza dei ritmi frenetici, del tempo che in questi ultimi vent’anni è quasi tutto andato nel lavoro a capo basso, e nell’amarezza dei ritorni a casa ognuno col proprio carico di stanchezza sempre più senza respiro. Stanchezza senza prospettiva migliore che non sia mera sopravvivenza.
Il contorno conta tanto. L’attenzione che non diamo più ai segnali che indicano che si sta superando un limite, o che si è già superato.
Questa è una variante del femminicidio.
Va studiata allo stesso modo.
I passi sono gli stessi.
Si dedicano parchi ed aree verdi, ma questo andrebbe fatto dopo aver davvero combattuto una piaga, una malattia mortale di questa epoca: il possesso, la proprietà di una vita altrui, e di una felicità che non deve essere altra emanazione se non da me padrone.
Per cui, le avvisaglie erano lì e non le vedevamo: in fotocopia.
Fino all’ultimo discorso esplicito, in cui ti accorgi che il disegno era già chiaro e che questi stavano dicendo al mondo che volevano essere fermati. Perché loro erano lanciati.
L’orrore è inspiegabile, ma che l’attenzione in questo tempo nostro, l’empatia, siano parole schiacciate, in fondo allo schermo di un congegno di vetro, è amaro, ma è vero.
Dicembre 23rd, 2020 alle 09:07
Sono divorziato senza figli e ho pagato un ricco assegno divirzile alla ex fino al 30 niv. 2019. La notizia buona è che l’assegno divirzile è deducibile dal reddito, circostanza che comporta un rimborso cospicuo dal Fisco. Dopo il divorzio del 1988 con separazione nel 1979 non ho mai parlato con la ex.
Dicembre 23rd, 2020 alle 10:25
Caro Rambaldo,
la mia visuale privilegiata neasce dall’attività lavorativa che svolgo.
Ovviamente, il discorso maggioranza / minoranza ha un senso se considerato al netto del’ex marito che intesta la ditta al prestanome per non pagare gli alimenti come della donna che si fa accompagnare da uno che la mantiene (al nero) e si fa pagare lo stesso il mantenimento.
Vedi, caro Rambaldo, citare gli estremi è sempre un modo per non affrontare il problema centrale e risolverlo: ovviamente, non mi riferisco a te, mi riferisco a quella pletora di burocrati mentali che, quando individui un problema e ne offri una soluzione, alzano un muro di nebulosa casistica buona solo a fare del gattopardismo.
Il mio discorso, però, mi darai atto che è esordito dicendo che il padre divorziato che uccide i figli è soltanto un delinquente e non dovrebbe entrare in nessuna casistica speculativa ma soltanto in galera.