La mia voce in viola 1983/84 – Prima parte
1983-84
«Ho visto in ritiro un giocatore eccezionale, che ci farà impazzire». Il mio amico Maurizio era appena tornato da Pinzolo, dove era andato per puro diletto a âcontrollareâ? la preparazione della squadra. Il giocatore eccezionale era Pasquale Iachini, che due anni prima in Coppa Italia aveva dato spettacolo proprio contro la Fiorentina. Evidentemente De Sisti non lo aveva dimenticato e lo aveva inserito nella lista degli acquisti di una campagna di rafforzamento che si rivelò la migliore degli ultimi venti anni. Lo contattammo immediatamente per sostituire Graziani nel Pentasport. Era una scommessa perché nessuno lo conosceva bene sul piano caratteriale e certo non aveva il carisma dei precedenti conduttori, ma ci andò bene, perché Iachini azzeccò la più bella annata della sua carriera in una Fiorentina che, e sono parole di Michel Platini, quellâanno giocò «il calcio più spettacolare che si possa vedere in Italia».
NO, IL MATERASSO NO
Piano piano cominciavo a capire che in un mestiere da puttane come il giornalismo bisognava sapersi vendere. Non potendo per evidenti limiti fisici aspirare a nessun ruolo da conduttore fustacchione, dal capello fluente stile Giletti o Cucuzza, e non avendo alle spalle alcun sponsor politico che mi avrebbe comunque potuto spedire in televisione o in una qualsiasi redazione, non potevo che cercare di âvendereâ? al meglio quel poco che facevo. Cominciai così con molta fatica ad aumentare i contatti commerciali, abbinati alla conoscenza sempre più approfondita dei calciatori. Dopo la prima di campionato vinta contro il Napoli, arrivò un piccolo colpo di fortuna grazie allâamicizia con Paolone Monelli, a cui in quei giorni stavo dando una mano per cercare una casa in affitto.
La domenica dellâesordio Monelli segnò lâunica tripletta della carriera in serie A e diventò il capocannoniere del campionato, più di Zico e Platini. Successe di tutto: prime pagine dei giornali, interviste in testa ai tg, dichiarazione commosse della mamma. Si mossero pure gli sponsor locali ed io venni âincaricatoâ? di seguire uno spot televisivo. Come se fossi stato Caliendo con Baggio, trattai tutto, prezzo, provvigioni per me, passaggi. Il primo spot sulle vernici del mio amico Roberto Lonzi andò bene, ma quello successivo, molto più remunerativo, fu un disastro. Eppure, fino al giorno prima di girare, tutto sembrava a posto.
«Cosa devo pubblicizzare?», mi chiese Monelli.
«Ma no, niente di particolare, sono dei particolari materassi ortopedici. Ti sdrai sopra, ti rialzi e spieghi alla telecamera che il riposo lì sopra ti ha fatto bene e che segni anche grazie ai materassi XY»
«Sei matto? E se dopo non segno più? Come minimo Pecci mi prende in giro tutti i giorni e i tifosi mi invitano a tornare a dormire sul materasso invece di indossare la maglia numero nove. Annulla tutto»
Visto poi come è andata la sua carriera, non aveva completamente tortoâ¦
DATEMI UN TERRAZZO
Pur convinto che allâascolto ci fossero solo i parenti e gli amici, la storia della radiocronaca cominciava a piacermi. Solo che non tutte le società davano il permesso dellâinstallazione telefonica e così bisognava arrangiarsi. La Sampdoria era al primo posto nella classifica della caccia grossa al radiocronista, seguita a breve distanza da Pisa e Ascoli. Fu per questo che un mercoledì partii per Genova, destinazione quartiere Marassi, alla ricerca di una soluzione. Avevo degli occhiali a specchio per nascondere un occhio nero, frutto di una colluttazione un poâ particolare con il gentil sesso, e con questo aspetto in verità assai poco rassicurante cominciai a suonare tutti i campanelli dei piani alti delle case da cui si poteva vedere il campo, ancora non coperto. Il quartiere di Marassi prende il nome dalle carceri che lì sono ubicate, la gente non è proprio il massimo della cordialità , ma dopo una decina di usciate sul viso, sedussi con una scatola di cioccolatini la famiglia Veneziani, che per cinque campionati mi imprestò il terrazzino e il telefono ad ogni gara interna della Samp. Nel 1986 Radio Blu aveva i diritti radiofonici e potevamo andare in tribuna stampa, ma ormai ero di casa e mi sembrava di fare un torto alla signora Veneziani se nellâintervallo non avessi assaggiato la sua mitica torta al cioccolato «preparata apposta per gli amici di Firenze».
GRANDE PICCHIO
Sulla carta era una Fiorentina illogica, con solo tre difensori: il grandioso Passarella, il sempre più bravo Pin e lâottimo Contratto. La vera novità stava a centrocampo, dove Massaro e Oriali, arrivato grazie allâintuizione di Allodi, non si fermavano mai, Pecci cuciva il gioco da par suo, Iachini faceva lâala pura saltando sistematicamente lâavversario e Antognoni era⦠Antognoni. Davanti Bertoni voleva far dimenticare la scialba stagione precedente, dovuta anche ad unâepatite, e ci riuscì perfettamente, segnando reti importanti e aiutando un sorprendente Monelli, alla fine autore di dodici gol.
Il copyright era tutto di De Sisti, che aveva disegnato una squadra tatticamente avanti di almeno dieci anni rispetto alle altre. Vincemmo con la Sampdoria a Genova, con lâAscoli a Firenze e regalammo spettacolo a San Siro contro Milan e Inter, raccogliendo però appena un punto. La gara più dolorosa fu in casa contro la Juventus, quella dello spettacolare gol in tuffo di Antognoni su cross di Iachini, della doppietta di Bertoni marcato, si fa per dire, da un attonito Caricola e del disgraziatissimo autogol di Contratto nel finale. Una cosa incredibile, una svirgolata galattica da far impallidire Comunardo Niccolai, il re delle autoreti. Finì 3 a 3 quel giorno, con la sensazione niente affatto divertente che ancora una volta la Juve ci dovesse qualcosaâ¦
Picchio fu anche bravo a gestire lo spogliatoio, dove certo non mancavano le teste pensanti. Prima câera solo Antognoni a comandare, ora invece si erano aggiunte personalità del calibro di Pecci, Passarella, Oriali. Sul quattro a zero in casa contro il Catania, De Sisti decise di sostituire nel finale Antognoni per farlo riposare un poâ. Il capitano non la prese bene e gettò rabbiosamente la fascia per terra al momento del cambio con Miani, senza salutare il compagno e andando di corsa stizzito verso la doccia. Era un periodo particolare per Antognoni: ad appena 29 anni Bearzot aveva ingiustamente deciso che per lui non câera più posto in Nazionale. De Sisti a fine partita ci disse che non si era accorto dello sfogo del capitano perché voltato dallâaltra parte a dare dei consigli difensivi a Cuccureddu, che quel giorno sostituiva Passarella. Sì, dei consigli difensivi sul 4 a 0 per la Fiorentinaâ¦
Settembre 3rd, 2008 alle 00:31
caro david,
io è tanto che non ascolto una tua radiocronaca (ultima groningen-fiorentina) perchè essendo abbonato non ne ho mai sentito il bisogno ma ti assicuro che ci sono molti tifosi che ti ascoltano anche allo stadio forse cosi’ per scaramanzia o solo perchè hanno bisogno di sentire qualcuno che parli della partita un, per modo di dire, accompagnatore io invece sono sempre stato del partito di quelli: “non ascoltare i guetta porta un male quell’omo” mi scuserai ma è come una tradizione di famiglia tramandata da mio padre poi alla fine sei diventato l’ultima speranza delle partite in trasferta come quando ci compra conto tv infatti con lo slavia o cercato su internet ma trovando qualcosa solo negli ultimi quattro minuti seguivo insieme a te la partita anche se me ne sono accorto tardi che alla fine hai fatto una radiocronaca mascherata e vedendo che se l’ascoltavo in streaming era in sincro con la partita beh ero a cavallo.
Tutto ciò non è una critica anche perchè ormai è un pò passata la storia del “porta male” ma vedendo le partite su cartapiù finiresti col raccontarmi in anticipo cosa succede.
Con questo cosa voglio dirti, in realtà niente sono sempre stato un tipo che, si dilunga, dice dice, perde i filo, passa da un discorso all’altro, poi con lo scrivere ci sò fare meno che con il parlare e… (visto l’ho fatto un’altra volta).
Comunque già lo sai e te l’ho detto più di una volta che sei IL GIORNALISTA per me, però nini mia rileggiendo i primi passi del tuo libro o notato che li stessi errori che facevi allora non sono cambiati come quando dici che non raccontavi dov’è la palla beh ancora non è che si capisca molto si passa da un punizione battuta da kroldrup a… GOOOOOOOL GILARDINO. Ti vorrei far notare inoltre però che questi non sono, come li hai chiamati tu e come ho detto io prima, errori perchè tutto ciò è dovuto dalla passione con cui fai il tuo lavoro se non riesci a pronunciare la frase “Gobbi per… santana” è perchè ti stai impegnando più di Kuzmanovic, se non riesci a dire “Kroldrup scambia con Gamberini” è perchè stai lottando più di Donadel, se non riesci a dire: “Frey si appresta alla rimessa da fondo campo” è perchè stai guidando i ragazzi meglio di Prandelli. Sappi sempre che tu non sei Prandelli ma il nostro Guetta, sappi sempre che i tuoi ragazzi da guidare non sono Melo, Mutu e Pazzini ma sono una marea di fiorentini che ti ascoltano: alcuni per necessità, altri per scaramanzia, altri ancora non ti ascoltano per scaramanzia, altri perchè hanno paura di prendersi un infarto perchè quando scendano gli avversari con te fà paura anche Cipolla, ma una cosa unisce queste categorie la voglia di sentirti gridare gooooooool.
CIAO GRANDE UN POPOLO DIPENDE DA TE RICORDATELO SEMPRE DURANTE LE TUE RADIOCRONACHE
Settembre 3rd, 2008 alle 10:51
Che ricordi..una delle più belle “fiorentine” che io abbia mai visto ( assieme a quella “81/82”), centrocampo semplicemente mostruoso con Oriali, Pecci e Antonio, senza dimenticare il Caudillo, Bertoni, Massaro, Galli…
Ah Ah,mi sa che il materasso di Paolone Monellone era ad acqua e..che qualcuno lo bucò dopo la prima partita col napoli.
Grande squadra e grandissimo Allodi, vedi David, sicuramente Pantaleo è un grande D.Tecnico ma a mio parere Allodi era veramente di un altra categoria. Dve si può comprare il libro integrale? scusa se l’hai gia scritto. Ciao
Settembre 3rd, 2008 alle 15:01
David, accorcia la settimana. Voglio sapere cosa è successo dopo!!! ^_^ Ho 27 anni, e questi cose se non me le racconti te come faccio a saperle?? ^_^ E siamo solo a mercoledì… questa settimana non finisce più…
Settembre 3rd, 2008 alle 18:24
Caro David volevo solo dirti che sei un GRANDE, quando posso ascolto sempre le tue radiocronache e credo che meriteresti un monumento (tipo quello del Bati) sotto la curva fiesole.Ho 34 anni ma fin da piccolo mio padre mi ha “rincitrullito” con due cose:1- la FIORENTINA 2- le tue Radiocronache.
Anche se non ti conosco personalmente sei come uno di famiglia.
Continua così e complimenti anche ai tuoi collaboratori.
Un saluto da Livorno
Settembre 3rd, 2008 alle 22:06
Quando con un magistrale contropiede andammo sul 3-2 ricordo che mezza curva Fiesole mi sembrò cadermi addosso, ci trovammo interra abbracciati tipo un’orgia coi vestiti!
E quando arrivò il 3-3 rimanemmo di ghiaccio; ricordo che notai solo in quel momento per la prima volta quanti juventini erano imboscati in mezzo al pubblico in ogni settore, mi ci cadde l’occhio, si vedevano benissimo, un po’ isolati a gruppetti balzare in piedi mentre Galli era ancora in terra… Non si erano esposti così per i primi due gol, o almeno io non li avevo notati.
Una delle più belle partite che abbia mai visto! Così dissi quando tornai a casa, e dopo 25 anni non ho cambiato idea.