Il prossimo primo settembre il Pentasport compie quarant’anni, se mi avessero detto che avrebbe avuto una vita così lunga e così fortunata non ci avrei mai creduto.

E’ andata non bene, ma benissimo.

Abbiamo nove persone assunte a tempo indeterminato (una vera e propria anomalia per il mondo mediatico da tempo in crisi profonda), un piccolo esercito che insieme ad altri giornalisti costituisce il vero motore di tutto quello che ascoltate ogni giorno, sia che si parli di sport che di cronaca.

Ragazzi diventati uomini, giovani giornalisti che ho visto crescere, che ho rimproverato ed elogiato, che ho nel cuore e a cui rivolgo quotidianamente le principali attenzioni, economiche ed emotive.

Loro sono il Pentasport.

Poi ci sono gli opinionisti, che vanno e vengono e che sono scelti in base al mio gusto giornalistico che trae origine dall’interesse che possono suscitare in chi ascolta: posso non essere d’accordo con quello che dicono, ma se sono funzionali al Pentasport vanno benissimo.

Succede che  smettano per mia scelta o per una loro decisione personale, e in tutte e due i casi ci vuole il massimo rispetto per la strada intrapresa, anche perché le collaborazioni non durano in eterno.

Da questa settimana non ascolterete più Furio Valcareggi, che non si sentiva più a suo agio nella nostra struttura e ha voluto interrompere il rapporto a stagione in corso, magari domani non sentirete altre voci e qualcuno sarà contento, altri protesteranno, è sempre andata così.

A Furio, così come a tutti quelli che hanno trascorso un po’ di tempo con noi, gli auguri di buon lavoro, magari su altre frequenze.

 

P.S. Mi avete convinto e avete convinto lui: dal 5 marzo avrò Immonda  Bestia nel Pentasport come battitore libero, sarà il portavoce del blog e di se stesso