Chi legge i giornali?
Mi ha molto colpito il tweet di Mario Calabresi che a sorpresa viene rimosso dalla poltronissima di direttore di Repubblica e che con orgoglio rivendica la bontà del suo lavoro, precisando che il calo delle copie sotto la sua guida è passato dal 14 al 7%.
Cioè, se ho capito bene, Repubblica vende ogni anno il 7% in meno rispetto ai dodici mesi precedenti e il direttore è soddisfatto?
Il problema, però, non è di Calabresi, che forse non era lucidissimo nella sua esternazione, ma della mia adorata carta stampata, che sta andando verso un più o meno lento inesorabile declino.
Leggere i giornali vergati di inchiostro e non su un tablet è per me ancora fonte gioia e di ristoro mentale, ma temo di essere ormai in netta minoranza e sarà un bel problema per le ipertrofiche redazioni dei più importanti quotidiani italiani: non mi pare una bella notizia per nessuno.
Febbraio 5th, 2019 alle 13:07
Ricordate la canzone “video kil the radio star”?
Beh internet sta “killando” tutti i media, non solo la carta stampata, in un lento ma continuo ed inesorabile massacro.
Febbraio 5th, 2019 alle 13:10
Confesso la mia colpa. Nel mio piccolo, contribuisco alla crisi dell’editoria. Ero un irriducibile lettore di quotidiani. Almeno uno al giorno, a volte due, persino tre certi giorni.
Adesso zero.
Dipende, ovviamente, in primo luogo da Internet che permette di essere aggiornati in tempo reale sui fatti, la cronaca, le notizie.
Ma anche sugli approfondimenti, gli editoriali, le analisi. Un sito come Dagospia, accanto alla notizia sui due ingrifati beccati a copulare al supermercato tra le verdure e i detersivi, ripubblica un’ampia selezione dei più rilevanti editoriali o articoli di fondo di tutto il panorama giornalistico e di tutte le tendenze.
Non so dire se questa sia la morte dei quotidiani, sicuramente devono drasticamente ripensarsi. I tempi del milione di copie non torneranno mai più.
Un po’ come l’industria musicale: i dischi non li compra quasi più nessuno ma questo ha fatto aumentare enormemente l’offerta di musica dal vivo.
Febbraio 5th, 2019 alle 13:46
quando per girare la pagina del tablet occorrerà bagnarsi l’indice, allora smetterò di leggere la carta stampata……
vuoi mettere un bel libro che odora di colla?
Febbraio 5th, 2019 alle 13:51
Il buon Eriksson dopo uno 0-3 con la Samp: Sono molto soddisfatto per come la squadra ha giocato.
Vendite dei giornali in calo segno dei tempi, non ci si macchiano le dita, aggiornamenti continui.
SFV
Febbraio 5th, 2019 alle 14:28
Se il CALO delle copie è passato dal 14% al 7% significa che Repubblica vende il 7% in più rispetto a direzione precedente.
Risposta
No, vuol dire che ogni perde il 7% rispetto all’anno precedente, quindi il 21% in tre anni
Febbraio 5th, 2019 alle 15:02
Compro regolarmente i giornali, provo piacere ad acquistare il giornale fresco di stampa e a sfogliarlo. La pace che infonde, non potrà mai essere sostituita da alcun articolo on-line.
Capisco le nuove generazioni, quando andavo a scuola ce li facevano portare in classe ed era uno spettacolo! Ora esiste solo internet.
Lunga vita alla carta stampata!
Febbraio 5th, 2019 alle 15:26
Compro il giornale in edicola quasi tutti i giorni, non mi informo su Internet, non compro merce da Amazon e compagnia sfruttante.
Sono un dinosauro del Novecento o cerco di difendere posti di lavoro?
Febbraio 5th, 2019 alle 15:51
per me David il fenomeno è molto più complesso.
Certamente internet da un lato sta cannibalizzando la carta stampata, ma da parte sua la carta stampata non fa assolutamente niente per uscire dalla crisi.
L’altro giorno cercavo l’articolo della vittoria sulla Steiff sulla Gazza ed era microscopico, quando invece le pseudonotizie dei calciomercato delle strisciate sono a caratteri cubitali, per non parlare dei gossip…perchè dovrei spendere soldi?
Ricordo quando studiavo ed ero lontano dell’esame mi presentavo in biblioteca con la Gazza sotto al braccio e per un’ora me la spulciavo con un godimento astronomico, ora se la vedo al tavolino del bar, non la apro nemmeno, ma fatico a farmela dare gratis in treno quando viaggio per lavoro.
Sui quotidiani non sportivi, in più aggiungo la quantità di fake news che ci propinano, o notizie non verificate ma assolutamente politicizzate sia da una parte che dall’altra. Se si vuole sapere cosa effettivamente succede nel mondo, non lo possiamo sapere, le notizie sono tutte sempre distorte.
Alla fine cosa facciamo, facciamo una bella scorpacciata di tutto quello che troviamo in rete GRATIS e poi sta al nostro buone senso un grosso lavoro di scrematura
Vdz
Febbraio 5th, 2019 alle 15:55
caro antico,
la radio ha sopravvissuto benissimo alla tv,
anzi! si è pure rinforzata.
I giornali niente possono contro internet.
Che non compro un quotidiano saranno almeno dieci anni,
in rete l’informazione è in tempo reale,
i giornali uno li compra se è un ammiratore di qualche giornalista e vuole leggere i suoi editoriali.
Oppure qualche nostalgico dell’odore dell’inchiorstro
oppure qualcuno che ancora non sfrutta la rete.
io ho un amico che ha un’edicola da moltissimi anni e sta cercando lavoro..
non vende più neanche i dvd porno!
il mondo cambia..
Febbraio 5th, 2019 alle 15:57
Non so perchè, ma ho sempre letto, sin dal primo numero, Repubblica come stampa di tendenza. All’inizio quasi di lotta, ma con la sordina. Poi da Caviar gauche, o radical chic. Anche buonista per un certo periodo. Poi è diventata stampa di regime ed ora,che il regime è cambiato, hanno ritenuto necessaria la svolta. Diventerà un giornale soft come il “Corsera”, si adegueranno al nuovo regime, seguendo quelli del “fatto”, oppure guideranno la nuova opposizione (visto che la vecchia oramai è scomparsa?).
Comunque andrà rimarrò fedele al vecchio formato cartaceo, così come faròcon la “mazzetta” quotidiana.
Febbraio 5th, 2019 alle 16:01
vorrei scrivere qualcosa di blasfemo..e lo faccio.
Un tempo,tanto tempo fa,per governare i canarini in gabbia,si metteva in basso,sul piano estraibile di lamiera della gabbia,un paio di fogli di giornale che,una volta imbrattati dalle defecazioni dei piccoli pennuti era facile sostituire senza lavare il fondo stesso. Inoltre quando gli amici pennuti iniziavano a strappare striscie di carta del giornale,significava che probabilmente un lieto evento si avvicinava.
Cosa c’entra con la crisi della carta stampata? Oggi chi ha canarini o altro pennuto usa lettiere preconfezionate sterili e rapidamente rinnovabili.
Infatti la domenica mattina mio padre,che Dio l’abbia in gloria,preferiva comprare il Corriere della Sera che a parità di prezzo aveva il triplo di pagine della Nazione.Avevamo una bella coppia prolifica (in tutti i sensi)di canarini..
Sto scherzando però la crisi dell’editoria quotidiana credo dipenda anche dalle televisoni che fra le nazionali e le regionali sfornano quotidianamente tutto quello che c’è da sapere.
per finire,ricordo che da ragazzo quando si doveva andare al cine,si guardava al bar la pagina della Nazione sui film che venivano trasmessi in città,ora c’è il cell.
Ora anche i muratori non si fanno più il cappello con la carta di giornale..
Febbraio 5th, 2019 alle 17:41
Ne avevo parlato con Roberto M su un thread di meno di un mese fa … Copio ed incollo qui sotto …
Negli anni 80/90 la stampa ha dovuto contrastare l’espansione di TV e Radio commerciali, mezzi molto più seducenti e meno “faticosi” rispetto alla lettura.
Poi è arrivato internet che in pratica a costo quasi zero e con le armi dell’immediatezza (il tempo di attesa delle notizie in pratica è stato azzerato), della possibilità di scelta pressoché infinita (vado a leggere solo ciò che mi interessa), della condivisione, della portabilità e della coesistenza di più strumenti in uno (testo, audio, video, link …), ha letteralmente sbaragliato il campo rendendo nel giro di un decennio la carta stampata un media se non obsoleto, quasi di nicchia. Un po’ come i vinili nella musica.
Il sole 24 ore recita: “A parte la radio che è ferma sul suo 5% da dieci anni, e la televisione che nel 2017 ha toccato i minimi storici (48%, quota comunque sempre enorme), ciò che salta all’occhio è che sul mercato pubblicitario in dieci anni le posizioni di stampa e internet si sono invertite: la prima è passata dal 31% al 13%, mentre il web dal 10% è cresciuto al 34%.”
Ed ancora: “dal 2007 al 2016 le spese degli italiani per giornali e libri sono crollate di oltre il 37%, mentre quelle per smartphone sono esplose del 190%.”
Insomma c’è poco da meravigliarsi, è il progresso, ci possiamo fare ben poco.
Credo che alla stampa ormai non resti che buttarsi sull’unica arma che può essere ancora vincente: “l’approfondimento di qualità”.
Nutro fortissimi dubbi però che possa interessare masse enormi di persone perché, se mi guardo intorno, vedo sempre meno gente interessata ad approfondire, a scavare, a cercare di farsi un’idea di come stanno veramente le cose. Vedo
invece sempre più persone allergiche a trafiletti che superino le 20 righe o il minuto di lettura.
La cosiddetta “Twitter o Facebook people” che si fa un’idea di qualunque cosa al mondo carpendo tre righe qua ed un titolo là. O ancora peggio con Instagram … Riducendo tutto ad un’immagine … Quando la storia della fotografia ci insegna che non c’è peggior bugiardo del messaggio insito in un’immagine.
Si fa da anni un gran parlare che manca informazione di qualità e spesso è vero. Vedo giornalisti, anche capaci, in bilico se spostare l’ago della bilancia verso l’infotainment o verso l’informazione pura … E alla fine vince sempre la prima in nome dell’audience o dei click.
Sì, perché mi sembra che la domanda di intrattenimento sia decisamente più alta di quella di informazione di qualità. Siamo ormai a pieno titolo nella cosiddetta “società dello spettacolo” dove la finzione è più importante della realtà.
Febbraio 5th, 2019 alle 18:55
Una crisi ormai senza fine. Vent’anni fa per dare dei numeri, Republica e il Corriere della sera, stampavano entrambi dalle 800mila al milione di copie al giorno, oggi arrivano a stento alle duecentomila, c’è poco da fare, sul web si trova tutto e in tempo reale. Io che compravo 2 quotidiani al giorno, compro un quotidiano il lunedì, per vedere i risultati di alcune categorie di dilettanti. Quello che mi manca davvero è l’approfondimento che c’era i direttori d’una volta, rispetto a quelli d’oggi, erano davvero d’un altro livello . Non mi sembra che ci siano delle soluzioni per uscirne e se davvero sarrivera’a togliere il finanziamento pubblico, non so davvero cosa rimarrà della carta stampata. Peccato.
Febbraio 5th, 2019 alle 18:59
E’ il cambiamento.
se sei ancorato al passato muori
la primula viola
Febbraio 5th, 2019 alle 21:56
Zachini e DAL73DEL58 … concordo pienamente con voi …
Purtroppo la carta stampata (ma anche la tv, il cinema, la musica e un po’ tutte le arti) ha intrapreso da tempo la strada della “spettacolarizzazione”, ritenuta dai tycoon dei media la via più sicura e meno costosa alla redditività.
E questo ha sancito la fine della qualità e dell’approfondimento un po’ in tutti i settori.
Purtroppo l’approfondimento interessa pochissimi citrulli come noi … rassegniamoci, siamo mosche bianche.
Se in un qualunque contesto sociale (lavoro, genitori di scuola, amici di sport, vicini di casa, conoscenti …) ti azzardi a fare un discorso un minimo serio ed articolato, la gente, se non ti si addormenta davanti, strabuzza gli occhi come a dire “Ma che dice questo ?”.
Comunque sia su internet ha ragione Zachini, si trova di tutto di più. Ed anche roba di qualità. La bravura sta nel saper selezionare nel mare di m…a.
Febbraio 5th, 2019 alle 22:31
Linus, quello che ha salvato, non credo rinforzato, la radio è l’ascolto in automobile, altrimenti sarebbe in una nicchia utilizzata da pochi. Sentire la radio in auto è riscoperta della radio stessa in termini piacevoli anche perché internet e TV sono utilizzati alla guida soltanto da pazzi con tendenze suicide più o meno inconsce.
Poi qualche, non tutti, ipermercato… Negozio vs ancora via radio
.
A casa, a parte qualche eccezione, che so le telecronache del Guetta e similari per altre squadre, si ascoltano playlist varie o, come dicevi te, si cercano notizie ed approfondimenti in tempo reale.
Poi ci sono i social, col suo imperatore facebook, che fagocitano molto del “tempo libero” di milioni di utenti.
TV radio ecc. Non scompariranno mai, ma saranno relegati in cantucci per appassionati, ovviamente non domani ma fra qualche anno credo sia un destino inevitabile.
Febbraio 5th, 2019 alle 22:40
È innegabile che il cartaceo da più soddisfazioni ma qui si parla di un giornale di notizie, cronaca che sarà sempre indietro come aggiornamenti rispetto a internet.
La versione on line di Repubblica è una macchietta indegna x tale giornale
Febbraio 5th, 2019 alle 23:39
bhe, meno alberi abbattuti.
Febbraio 6th, 2019 alle 00:02
Se i giornali sono in crisi, gran parte per “colpa” di internet ma anche per la loro infima qualità,quindi non me ne rammarico affatto, mi pare invece che l’e-book non abbia sfondato come si credeva e che il buon vecchio libro sia ancora saldamente in auge.Anzi, nelle librerie, il settore degli apparecchi e-book è stato addirittura rimosso.
Febbraio 6th, 2019 alle 00:40
Per anni la funzione religiosa della mattina giorno dopo giorno era:
Caffeino macchiato
Sfogliatina o cornetto alla crema
Pacchetto di Muratti o Multifilter
La Nazione e Stadio.
Settimana enigmistica il giovedi
Quattroruote e Tex una volta al mese.
Poi cominciavo a lavorare.
Oggi:
Caffeino a casa con la macchinetta di quelle con la cialda che vien quasi meglio di quello del bar.
Sfogliatine di una marca (di cui non faccio il nome) che appena riscaldate si sciolgono in bocca
Pacchetto di sigari antico toscano ( che dura tre giorni)
Barra dei preferiti con:
Repubblica
Il corriere della sera
Il Giornale
Il Tirreno
La Nazione
La gazzetta dello sport
Meteo.it
In Sella, Al volante e Quattroruote?
Tutto finito, su You Tube trovo vita morte e miracoli di ogni auto e di ogni moto.
Me ne dispiace ,sono un pecorone in mezzo ad un gregge , ma non e’ colpa mia.
Ma il peggio e’ stato proprio ieri:
Il cuore mi ha detto che i miei libri e le mie enciclopedie infantili dal magazzino dovevano tornare a casa.
La mia casa.
Ecvheccazzo ci deve esser posto solo per la roba delle gigliole a casa mia?
Dopotutto che le ospito! 😉
Preparo gli scatoloni .
Comincio a inscatolare.
Mi passa sotto mano la mia vita.
Zanna Bianca i ragazzi della via Paal ,
Moby Dick ,20.000 leghe sotto i mari , e poi i vecchi sussidiari delle elementari, i vocabolari le Antologie delle superiori, e le mie mitiche enciclopedie : i quindici e Conoscere al quale debbo l’80 per cento della mia misera cultura.
La faccio breve.
Ho la macchina che tocca terra da quanto e’ piena di libri.
Dentro ci sono anche le eredita’ dei libri lasciati da suoceri, genitori e zio.
Mi ritrovo persino un inserto di una rivista della Juventus del mio povero suocero.
Come fo a buttarlo via?!
Da lassu’ mi vede.
Insomma scarico tutto.
Torna le figliole vedono questa baraccata di roba e me ne chiedono il motivo.
Dico loro che ho piacere di passare dalle stanze e rivedere i pezzi della mia gioventu’.
Piglio subito di bischero… mi fa la piccina : :Babbo , vedi questo vocabolario di inglese?… tu fai prima a cercare le parole e i verbi sul telefonino… vedi questo libro d’Epica?
Vai sul computer e trovi vita dell’autore, brani e spiegazioni.
Tutta questa roba non serve a niente.
“E dato che ci sei” , mi fa la figliola, porta via anche il mappamondo che mezze di quelle nazioni scritte sopra non esistono piu’ .
Vabbe’ incasso , porto a casa e mi prometto che appena ho una mattina libera riporto tutto al magazzino.
Se penso a quanti sacrifici hanno fatto i miei genitori per comprarmi tutto quel ben di Dio.
Appena vo in pensione tu vedrai!
Gli rileggo tutti uno a uno.
Ma prima gli annuso.
Gente, ma quanto e’ buona la carta e la colla dei libri antichi?!
Fate di conto della roba vecchia.
E ‘ preziosa.
Le migliori cose a tutti.
Immondo
Febbraio 6th, 2019 alle 00:50
Ho visto il film Il Post e la bellezza di una donna editore che sfida Nixon nell’interesse dei lettori e del loro diritto ad essere informati.
La Stampa italiana non informa ed è ormai o prona ai poteri forti che sono anche editori o spiazzata di fronte alla marea di stupidaggini populiste.
Abbiamo un governo che prende posizione a favore di Maduro e dopo 70 anni ci allineiamo alla posizioni della Russia.
Notizia secondaria quando si dovrebbe indagare e informare sui legami che ci sono fra le ns. forze di governo ed un Paese governato da ex burocrati comunisti dove i diritti sono calpestati ogni giorno.
Su Repubblica l’unico sprint e’ una splendida vignetta di Ellekappa sui due Vice che si salutano in russo.
Febbraio 6th, 2019 alle 01:47
No, rinuncio alla carta stampata, anche se con internet le notizie arrivano in tempo reale. Sono d’accordo con Lore, il calo di vendite si e’ ridotto di 7 punti, altrimenti Calabresi di cosa doveva essere soddisfatto!
Febbraio 6th, 2019 alle 01:47
A volte la felicità costa meno di un pound …
https://www.youtube.com/watch?v=zW2_PdTNTNM
Febbraio 6th, 2019 alle 07:46
Eh no david… lamentarsi del calo della carta stampa postandolo su un blog non mi pare propio coerentissimo dai 🤣🤣
Febbraio 6th, 2019 alle 07:47
Grazie Immondo (#20), mi ha fatto molto piacere leggerti. Le figlie non si possono rendere conto delle nostre sensazioni, loro vivono (devono vivere) in un mondo diverso dal nostro.
Ciao. Fausto
Febbraio 6th, 2019 alle 08:29
Certe redazioni dovrebbero solo fare dei grandissimi mea culpa.
Alcuni dei principali quotidiani italiani sono diventati più faziosi (il buon Guareschi li avrebbe definiti “trinariciuti”) dei vecchi – e da me rimpianti – quotidiani di partito.
Era molto meglio e informativo leggersi L’Unità, L’Avanti o il Secolo d’Italia rispetto agli attuali La Repubblica, Il Fatto Quotidiano o Il Giornale.
Febbraio 6th, 2019 alle 08:33
Vivo , fino dall’inizio della mia attività lavorativa , nel mondo della carta stampata . Fino a 10 anni fa vendevo prima prodotti poi macchine da stampa . Ahimè un mondo che sta scomparendo non solo nel settore quotidiani ed editoriale ma in tantissimi aspetti della nostra vita .
Vi ricordate quando ragazzi tornavamo dalle vacanze e ci trovavamo di fronte ad una cassetta delle lettere strapiena di c a r t o l i n e ….
Quanti sforzi facevano i nostri genitori per comprare , ed esibire , la enciclopedia , testimonianza attiva della voglia e dell’impegno di erudirsi.
Per compilare una fattura si usavano carte chimiche per macchine da scrivere e per fare copie si usavano moduli fino a 6/8 copie .
E mi parlate del sapore della colla , e quello dell’inchiostro fresco o mal asciugato , la ruvidezza o il tatto morbido della carta stessa , la pressione sulle pagine stampate con caratteri tipografici ….
Venendo alla crudezza dei dati , porto i miei personali : nel 1987 entro in una delle migliori aziende del settore e poco dopo divento il responsabile vendite per la Toscana . Un patrimonio di circa 660 aziende tra tipografie , litografie , cartotecniche , foto lito e quanto altro .
Dovete sapere che la Toscana ma Firenze in particolare è stata la capitale prima dell’editoria , poi quella delle selezioni colore ed a Sesto centro mondiale per la produzione di decalcomanie per la ceramica .
Sono uscito da quella azienda dopo 20 anni tondi tondi e quel numero si era già assottigliato sino ad arrivare ai nostri giorni quando incontrando il mio collega che mi ha sostituito , parlando mi ha rivelato che il numero si è ulteriormente ridotto sino ad arrivare a circa 200 aziende .
Il momento tragico e’ stato però quando mi ha detto che di quel scarso numero di aziende , un 50 % erano zombie .
La stampa ormai è funzionale solo per vendere , quindi restano attivi il comparto del packaging e quello delle etichette , gli altri nel tempo saranno come lacrime nella pioggia ( cit Blade runner )
Ultimo dato tragico , i designer ormai non considerano più la libreria come complemento d’arredo e presto verranno sostituite da bellissimi muri imbiancati .
Mancandomi sette anni al raggiungimento della pensione , regole Fornero , io speriamo me la cavo ( cit ) ringraziando i brontosauri come il caro Robertodisanjacopino che come me ancora amano la carta .
Per Giusy @18
Quello del risparmio sul l’abbattimento degli alberi è ormai una delle più vecchie fake news . Per quel tipo di industria si piantano più alberi di quelli che si abbattono.
Per Yak@19
Perdonami ma una libreria che venda e-book , pur avendone viste anche io un sacco , è praticamente un ossimoro .
Febbraio 6th, 2019 alle 09:18
Si certo, antico hai ragione.
La gente ascolta la radio in macchina,
e hai visto quante auto girano?
In effetti è una compagnia per me migliore dell’ascolto della sola musica
anche se reputo l’auto uno dei migliori luoghi per ascoltare la musica
perchè la puoi mettere a palla senza rompere le scatole a qualcuno.
E poi in radio ci sono dei conduttori o dj che dir si voglia
molto bravi al giorno d’oggi.
Il massimo era Fiorello che quando faceva viva radio 2 mi sono ritrovato ad ascoltarlo persino..alla tv!
Comunque il livello per me è molto più alto di qualche anno fa
quando i dj erano tutti impostati ed erano abbastanza insopportabili.
Per i giornali, a volte rimpiango persino il tempo che perdo a leggere i titoli su internet,
in particolare quelli sportivi.
Proprio oggi c’è un articolo interessantissimo e originale
sulle squadre interessate a Chiesa.
Che palle!
p.s.
@Immonda:
anch’io ho un mappamondo vecchio
di quelli che si illumina
e i mari e l’oceano sono chiari o scuri a seconda della profondità..
a me questa cosa da bimbo mi prendeva bene a bestia! 🙂
Ha ragione la tu figliola,
nel mio c’è la Jugoslavia, la Cecoslovacchia..
ma ogni tanto l’accendo e guai a chi me la tocca!
Febbraio 6th, 2019 alle 09:22
Io adoro leggere i libri quelli cartacei però, adoro anche entrare nelle librerie, anche se oggi non sono più solo librerie, guardare, cercare un libro, un autore. I giornali mi piaceva leggerli me lo avevano insegnato in casa e a scuola dove il professore di italiano una volta alla settimana leggeva un quotidiano in classe, altri professori, altri giornali. Oggi, ma ormai da diversi anni, i giornali danno solo notizie distorte e con l’avvento di Internet il gioco è fatto.
Febbraio 6th, 2019 alle 09:25
E’ stata abbassata la qualità, sfruttando all’inverosimile lo spazio pubblicitario diminuendo l’approfondimento e se di un quotidiano salvi giusto una pagina poi non lo compri più!
Febbraio 6th, 2019 alle 09:38
Concordo con l’omino di ferro, al nr 15,ormai è vietato parlare di cose un po’ più serie, in qualsiasi ambiente,le persone hanno voglia di gossip e poco altro,come nel calcio, ormai si parla quasi solo di mercato, e poco, pochissimo di tattica e tecnica.
Non concordo per niente, invece, con big, nr 21, al quale serve sicuramente un ripasso di politica estera. Il governo italiano non sta con maduro, semplicemente chiede che vengano svolte libere elezioni, e lo fa da molto tempo.
Singolare il fatto che non si comprenda che guaido’, è un uomo di paglia di usa e alleati, che una bella mattina si è autoproclamato presidente!!!!
A casa mia si chiama golpe, anche se non è riuscito ad avere le forze armate dalla sua parte, anzi, peggio, perché significa che è veramente imposto da fuori.
In fondo lo fanno solo per il petrolio…
Febbraio 6th, 2019 alle 09:42
Io compro un bel prodotto se quel prodotto continua a essere tale… sempre letto tanto e tutto …ma un pochino di autocritica, al netto dello tsunami internet (del quale tempo indietro il sor giannini se ne beava santificando i clik sul sito del suo giornale online) , se lo vogliono fare o è sempre colpa del consumatore???
Le copie calano anche in relazione alla qualità del prodotto …
La carta stampata è destinata a sparire per mille motivi … alcuni ecologici e mi sta pure bene ma il piacere di leggere un quotidiano o un libro con l’odore tipico dell’inchiostro nessun tablet ipad ebook ecc mai lo batterà …
Umberto Alessandria
ps per il grande immonda … nathan never ..siamo al 28° anno …
Febbraio 6th, 2019 alle 09:48
Cerco di fare della mia vita un giusto mix di “quello che era” e quello che è. Due mesi fa, ad esempio ho dovuto ricomprare la televisione e la sono andata a prendere nel negozio del paese. L’ho pagata qualche decina di euro in più che se l’avessi presa a Mediaworld o on line, ma mi piace andare nel negozio, fare due chiacchiere con la signora, poi il marito te la porta a casa, fai due chiacchiere anche con lui e ci vai a prendere il caffè insieme. E lo stesso faccio per molte altre cose. Poi chiaramente qualcosa mi capita di comprare anche on line, ma se posso prediligo “la vita vecchia maniera”. I giornali no, confesso che ormai da qualche anno leggo tutto on line. Una volta mi piaceva comprare i giornali, soprattutto di lunedì, per vedere i risultati e le classifiche anche delle serie minori, ora con una applicazione sullo smartphone li hai sempre a portata di mano, in qualunque momento. Insomma, il mondo è cambiato e io, senza esagerare, cerco di stare al passo. Anche la busta paga al lavoro, per dire, è già più di un anno che ce la danno on line e anche gli “irriducibili” si sono dovuti adeguare. Qualcuno diceva (anche giustamente): ma perchè devo essere obbligato a comprare uno smartphone, se non lo voglio? Gli è stato risposto: non lo comprare…tutti i mesi vai al bancomat e guardi quanto hai preso. Noi la busta in cartaceo non la diamo più.
E’ così, insomma…in qualcosa tocca adeguarsi.
Febbraio 6th, 2019 alle 09:58
Yak 19
Sei proprio sicuro che l’e-book non abbia sfondato? Te lo chiedo per sapere se hai dati certi o solo impressioni, Amazon non penso sia della stessa idea, ma anche la mia è una sensazione.
E comunque, scusami, ma il paragone non è pertinente: sull’e-book leggi un libro, lo stesso identico libro a pagamento che leggeresti cartaceo, diciamo che l’unica assonanza è il fatto di maneggiare la carta o meno, quello si hai ragione.
Io comunque voglio spezzare più lance a favore dell’e-book e parlo da divoratore di libri che per anni si è rifiutato di approcciare un e.book con la solita scusa che tutti accampano…
Un giorno me ne regalarono uno, il più semplice, lo provai, le prima 20 pagine furono ostiche…poi il tutto è diventato naturale…lo schermo è tale e quale alla pagina di carta, con innumerevoli vantaggi: il peso, la quantità di libri che ti puoi portare dietro (immagino solo come sarei stato felice di avere un e.book negli anni 90 durante i miei inter rail con zaino in spalla), non perdi mai il segno, all’aperto non hai problemi con vento, a bagnare le pagine (io lo leggo sul meterassino), quando hai le dita secche, se hai il retroilluminato puoi leggere fino alle 3.00 di notte senza i rimproveri della moglie che si scazza x la luce accesa; per non parlare poi dello stivare i libri…stavo per uscire fuori casa…ed infine tutta la carta che viene risparmiata. Insomma per me l’e.book è veramente una gran cosa.
Dimenticavo: il risparmio, i Best Seller costano la metà e ci sono tantissimi libri poco conosciuti ma interessantissimi a 2,5 euro o cifre simili
Vdz
Febbraio 6th, 2019 alle 10:19
Purtroppo manca il tempo, la vera ricchezza dei tempi moderni.
Mi ricordo mio bisnonno, che aveva imparato a leggere alla fine dell’ottocento e che quindi riteneva la lettura fondamentale per la vita e che non si faceva mai mancare la lettura del quotidiano. Fino a pochi mesi prima della morte, ai novantanove anni, lo ricordavo seduto sulla poltrona, con la pipa in bocca, a leggere attentamente tutte le notizie.
Mi ricordo mio nonno, che ogni mattina andava all’edicola per comprare il giornale per poi leggerlo comodamente seduto sulla panchina del parco vicino casa, scambiando accese opinioni con gli amici.
Mi ricordo i miei genitori che tornavano a casa dopo il lavoro con il proprio quotidiano sotto braccio, di opposte vedute e di editori concorrenti, che poi si scambiavano per “la curiosità” di leggere pensieri opposti.
E poi arrivo io… Che leggo il quotidiano al bar solo il sabato e le domenica quando posso concedermi un caffè in tranquillità.
Purtroppo io non ho il tempo per la lettura, ne prima, ne dopo il lavoro. E per leggere qualcosa durante, giusto per staccare qualche minuto dalle grane lavorative, leggo al volo qualcosa su internet.
Ma se avessi un po’ di tempo per me, sicuramente preferirei leggermi il giornale come faceva mio nonno, comodamente seduto sulla panchina discutendo con gli amici dei fatti del giorno ed andrei un bel pezzo nel domo ad internet ed agli schermi lcd tft e compagnia cantante…
Febbraio 6th, 2019 alle 10:56
Magico Alverman, servivi anche la tipografia Bellini di Piazza Pitti?
Uno dei posti che mi facevano battere più forte il cuore, da come ero affascinato da quelle macchine e dall’odore di carta e inchiostro.
Erano parenti miei, artigiani da applausi.
Mi stamparono gli inviti del matrimonio e il menù della cena.
Sergio era non solo tipografo, ma anche poeta e grafico.
Orgoglioso della sua bottega.
Generoso e scontroso, tifoso viola DOCG.
Ora al suo posto c’è una gelateria, sempre della famiglia Bellini, ma che nostalgia passarci davanti.
Febbraio 6th, 2019 alle 11:12
Quando un giornale è credibile secondo me può ancora vendere.
Ma quando un giornale è realmente credibile?
Repubblica è fanta-schierato, non è più fonte attendibile.
A livello sportivo l’unico giornale veramente ben fatto è rimasto TUTTOSPORT; diretto da Jacobelli. Dà spazio agli sport minori e su calcio estero, grande focus sul calcio sudamericano. Peccato per quei titoloni su Juve e Toro (meno spesso) che da noi a Firenze bloccano le vendite.
Il CORRIERE DELLO SPORT diretto da Zazzaroni cerca le cose a effetto, spesso “ingrassa” le notizie e sa molto di fuffa.
Incommentabile la GAZZETTA, oramai un giornalino di gossip e di articoli a comando. Ieri per il compleanno di Ronaldo si faceva la descrizione di un uomo buono e compagno specchiato, quando ci sono due inchieste per stupro, ogni anno gli nascono intorno e spesso per caso dei nuovi figli di madre e origine sconosciuta, neo condannato per evasione fiscale e fatta passare la sua giornata in tribunale come un “defilé”.
Naturale che l’utente finale si senta preso totalmente in giro e non sia più disposto a pagare per certe amenità.
Febbraio 6th, 2019 alle 11:58
@ Magico Alverman
Una puntualizzazione: se frequenti (come credo) le librerie avrai notato senz’altro tempo addietro proprio lo scaffale dedicato agli apparecchi e-book. Feltrinelli, Libraccio etc. ce l’avevano con con almeno una ventina di modelli in esposizione di varie marche. Le case editrici che editano i libri ne editano anche la versione digitale. Certo a lungo andare per le librerie sarebbe una fregatura, ma probabilmente era un’imposizione degli editori.
Febbraio 6th, 2019 alle 11:59
Acquisto il quotidiano tutti i giorni. E’ raro che non lo legga (anche se ultimamente per leggere l’intero corriere della sera ci si mettono 3 ore per l’enorme quantitià di servizi e pagine interessanti oltre agli inserti).
La cosa più sconvolgente è sapere che molti miei colleghi (e dire che siamo considerat una professione intellettuale) non acquistano un quotidiano.
Informarsi non cnviene perchè si rischia di capire che la propria posizione è sbagliata; meglio vivere nell’ignoranza in modo da poter sempre affermare la prima cavolata che passa per la testa e poter sottendere che anche chi fa qualcosa di buono lo fa per un tornaconto personale.
Il quotidiano non serve per assumere le informazioni che, tramite decine di tg al giorno, sono già note ma per leggere, approfondire anche in ambiti non necessariamente politici.
L’informazione online fa il gioco dei presapochisti perchè si sceglie direttamente la notizia che si vuole leggere, presumibilmente quella che fa più comodo alle nostre posizioni.
Se poi si amplia il discorso all’informazione e alle sue storture, vine buona una frase del fil “The post: “L’informazione non dev’essere al servizio di chi governa ma di chi viene governato”
Febbraio 6th, 2019 alle 12:02
Prima compravo Nazione Gazzetta Repubblica e Corriere.adesso basta un click sul tablet…
Febbraio 6th, 2019 alle 13:13
Magari se i giornali informassero,anzichè obbedire solo al proprio padrone, qualcuno li leggerebbe ancora…
Febbraio 6th, 2019 alle 14:40
IERI SERA HO VISTO IL FILM THE POST. QUELLO ERA GIORNOLISMO VERO , QUANDO UN GIORNALE E’PER CHI E’ GOVERNATO, E NON PER CHI GOVERNA !!!
11
Febbraio 6th, 2019 alle 16:24
Immonda e Linus
il mappamondo che si illumina ce l’ho qui in ufficio
lo vorrei regalare a mio figlio, ma la luce dentro si è fulminata e non so come fare….. (qualche illuminato mi dirà di svitare la lampadina e di metterne una nuova… 🙂 !!! )
quanti viaggi ci ho fatto sopra, quanti sogni, quante magie
ma sapete icche’?
esco dall’ufficio e vado a prendere un giallo mondadori per bambini
la primula viola
Febbraio 6th, 2019 alle 16:58
Leggo Repubblica da quando, praticamente, l’hanno fondata.
Mi ha passato la passione mio suocero: quando andavo a trovare la su’ figliola, mi faceva trovare la copia di Repubblica sul termosifone dietro la porta dello studiolo (feat Lello Mascetti), così leggevo pure a sbafo.
Leggere è la mia droga: leggo giornali, fumetti, libri, riviste e quanto altro appena ho un minuto.
D’estate, poi, praticamente un libro ogni due giorni e tre giornali al giorno, sapientemente dosati: Repubblica e Stadio verde la mattina, la Gazzetta il pomeriggio.
Tutto questo, fino a una volta.
Oggi Repubblica è diventata filo governativa (non se ne può più delle lodi tessute a Gentiloni e Minniti, si sono finalmente dichiarati per quello che sono, cioè filo -pidiessini e gli editoriali di Scalfari non graffiano più come una volta), piena di inserti buoni solo per pareggiare la zampa monca del tavolino di sala, costa da € 1,50 a € 2,50 al giorno (che non è poco, se ci metti anche il caffè), il Venerdì è diventato un settimanale che, se fosse venduto a parte, non piazzerebbe una copia a pagarla (appunto…).
Forse l’Espresso della domenica merita ancora due lire.
Non so quanto durerò ancora: certo d’estate ho ridotto i quotidiani, qualche giorno che salto Repubblica tutto sommato non ne sento la mancanza, finchè mi avanzano gli spiccioli continuerò a comprarla, poi si vedrà.
Il guaio è che alla lettura del giornale associo gli unici cinque minuti di pace in tutta la giornata (in un vuoto pneumatico di mogli, figli e lavoro) e mi fa specie rinunziarvicisi.
Temo che il mio sarà un amore a perdere e non tanto perchè trovo le notizie su internet perchè leggere un articolo stampato o sul video non è esattamente la stessa cosa.
Boh, si vedrà.
Febbraio 6th, 2019 alle 17:02
Linus
sfondi una porta aperta perché io con la radio ci sono cresciuto (mi deliziavo con “alto gradimento” con il duo Arbore-Boncompagni in grande spolvero in quegli anni hanno dato il meglio di se) e, nel mio piccolo, sono stato, in gioventù, anche speaker in radio di provincia: mettevo dischi preferibilmente rock ‘n’roll, reggae, pop rock ecc. deep purple-led zeppelin, i mitici Pink Floyd, reggae con Bob Marley come se piovesse e Peter Tosh, ancora rock Toto, Ram Jam, rolling&beatles kiss, Vasco degli inizi, Dire Straits, Jethro Tull, EL&P, Neil Young, Simon – Garfunkel e simon&garfunkel PFM BMS Area(avevamo in radio un 45giri più unico che raro in cui alternavo lato A e lato B) Le Orme (bistrattatissimo gruppo in tutte le epoche ma a me piacevano) e poi cantautori a più non posso (da Battiato a DeGregori Locasciulli Dalla DeAndrè DeAndrè+PFM Ron Ivan Graziani ovviamente GiorgioGaber Alberto Fortis che odiava ri-odiato i romani tutti quanti Venditti che invece i romani li amava e poi Branduardi Finardi … ecc. ecc.).
Facendo lo speaker (manovratore di dischi come mi definiva il mio prof. di filosofia del liceo) avevo a disposizione tanta musica che decisamente non mi sarei mai potuto permettere.
Per i giornali, ero sempre in fila al bar per aspettare il mio …. Turno di lettura.ù
Sono tempi andati ora con snartphone in molti, sbagliando a mio avviso, credono di avere il mondo in pugno.
un saluto
Febbraio 6th, 2019 alle 17:03
#37 Robertodisanjacopino
Anch’io conoscevo Sergio Bellini e la sua famiglia, ma per vicinato di casa a Bellariva, non per professione.
Le sue belle e molto in gamba figliole hanno trasformato l’attività paterna in “La Via del Tè”, un negozio di dolciumi e gelati eccellenti, con una selezione strepitosa di tè da tutto il mondo e cioccolate rare.
In un centro storico che si è globalizzato tanto, avere in Piazza Pitti una continuità di bottega fiorentina così qualificata è una gran bella cosa.
Febbraio 6th, 2019 alle 17:13
Scusate, ho sbagliato.
Il negozio di cui parlavo si chiama Oronero.
Febbraio 6th, 2019 alle 18:47
@antico:
è bello scoprire che tra noi ci sono persone che hanno avuto esperienze di tutti i tipi!
per me la radio, quando è fatta bene
(alto gradimento per esempio lo ascolto a volte su you tube.. sembra fatto ieri)
è meglio della televisione.
Con Fiorello e Baldini a volte rischiavi di andare fuori strada per le risate,
ma in generale la compagnia che ti fanno due bravi dj è impagabile in macchina
e a volte anche a casa.
un saluto anche a te!
@ la primula viola:
sbrigati a ricomprarlo il mappamondo,
ora che qualcuno ha scoperto che la terra è piatta,
rischi tra poco di non trovarlo più nei negozi! 🙂
e ora che mi ci fai pensare,
nel mio oltre alla Jugoslavia, la Cecoslovacchia, l’Urss
c’è anche l’Australia
che notoriamente non esiste.
poerannoi!
Febbraio 6th, 2019 alle 19:10
Noi che a scuola ci facevano studiare le regioni, imparare i capoluoghi e le provincie.
E poi ce le facevano disegnare e colorare.
E poi si studiava le catene montuose, e i passi.
Ora tutto finito.
Poi sti’ ragazzi vanno a “l’eredità e a domanda rispondano che Perugia è in Veneto.
Oppure chiedete ora ad un sedicenne dove sono le Alpi Cozie o le Alpi Graie.
Al massimo ti posson dire dove girano l’isola dei famosi
Noi che i nostri babbi compravano le cartine autostradali per vedere che strade prendere quando si andava a giro per l’Italia.
E per i ristoranti si andava dove c’erano fuori i camion perchè quello era segno buono.
Il segno del miglior rapporto qualità /prezzo.
Ora c’è google map, le auto hanno i navigatori, se si fissa con un amico gli si da la posizione, e il ristorante si valuta con trip advisor.
Noi che quando si prendeva la patente ci facevano studiare anche i freni, le pinze, il carburatore, cilindri e pistoni, l’alternatore, i poli , la dinamo la coppia massima, i tipi di oli lubrificanti.
Ora se non parti non puoi più neanche aprire il cofano, non puoi più neanche attaccare i cavi senno’ tu bruci la centralina ; in compenso ti danno un numero verde e se ti fermi, con una telefonata vengono ti riparano e riparti
Noi che per cambiare canale alla TV ci si alzava dalla seggiola e si poteva scegliere tra primo canale, secondo canale e Capodistria.
Il massimo dell’auditel Italiano eran le previsioni del colonnello Bernacca.
E Calindri a bere il Cynar sul tavolino in mezzo al traffico?
O falla ora quella reclame.
O l’accoltellano, o l’arrotano, o gli sputano nel bicchiere.
Ora abbiamo tre telecomandi, fa da telecomando anche il telefonino,e prima che tu scegli che film o che fiction vedere è già finito il primo tempo.
Se poi hai la smart tv tu ti gingilli in mille boiate, e appena vanno a letto moglie e figlioli finisce inesorabilmente li, in baffoneria. o a veder concerti nei quali mezzi son morti e l’altra metà sono all’ospizio.
Noi che i nostri genitori ci davan la paghetta,
al cinema ci chiedevan la carta d’identità, al bar si prendeva la spuma,si puliva i dischi col cencino antistatico, per farsi una foto si dava la macchina fotografica in mano a un amico affinche ci scattasse la foto col monumento dietro.
Ci si metteva pure in posa,con un semplice sorriso, senza far corna a tre diti, senza far linguacce, senza fare il labbrino gonfio.
Ora si ragazzi gl’hanno tutti la card bancoposta o similari , nei negozi pagano che sembran tutti industriali, ci si mette a tavola se ci si azzarda a chiedergli come è andata a scuola ti guardan come tu fossi un grullo.
Noi che si passava due o tre inverni con un cappotto e con un par di Clark da quindicimila lire ci si faceva primavera estate autunno e inverno.
Ora se unn’hanno il Woolrich da 700 euro non sortan di casa.
Noi che il mondo intero il 20 luglio 1969 si fermò a bocca aperta a vedere Tito Stagno che faceva il commento allo sbarco dell’Uomo sulla Luna.
Quella serata la ricordo come fosse ieri, in villeggiatura, con mio Padre che mi portò ad un bar di Bellaria a vederla.
Qualche mese fa una sonda della Nasa è atterrata su Marte dopo sette anni dal lancio, cazzarola, tre minuti, un clic su You Tube , al massimo un …”bada ganzo” e avanti un altro.
E poi ci si stupisce se le edicole chiudono, se le enciclopedie vanno in cantina o in garage e se da Emmaus le trovi a 30 euri.
E io torno a casa col mio mappamondo che tenevo tristemente in magazino e non trovo una presa libera per la spina perchè le son tutte occupate da caricatori dei telefonini e da qualche giorno dalle telecamerine che tu manovri a piacimento dal telefonino.
E certo.
Quando le son fuori hanno da vedere se il cane e i gatti dormano mangiano e cacano.
E noi bischeri che si soffiava sulla foto appena uscita dalla Polaroid per farla asciugare alla svelta.
(però noi s’aveva Antognoni, ora c’hanno Pjaca.
Febbraio 6th, 2019 alle 19:28
ma perché ancora esistono i giornali di carta?
Febbraio 6th, 2019 alle 19:47
mi viene in mente ora quando adolescente mi riproposi di non comprare più un quotidiano sportivo d’estate… quando dovevamo comprare Mario Stanic, un’estate intera comprando stadio pensando che fosse la volta buona, era sempre il giorno decisivo… ecco alla fine lo prese il Parma,quanto ci restai male.
On line per essere sbeffeggiati basta un click e non va compratoil girnale.
Ne ho ancora uno dove diceva Fiorentina niente Asprilla arriva Stoichcov….
Febbraio 6th, 2019 alle 19:56
Picchio, stai a vedere che tra un po’ di scopre di essere parenti…
Che bella che era la famiglia di Sergio Bellini!
Orgogliosi di essere fiorentini, di uscire dalla bottega e vedersi Palazzo Pitti di fronte, del proprio lavoro, ma modesti nel modo di vivere.
Tutta sostanza.
Il padre Bruno, che aprì la tipografia dopo la guerra, credo, era un raccontatore di storie formidabile.
Sento ancora il suo bell’accento fiorentino e il timbro potente che, insieme al rumore delle macchine da tipografia, disegnavano un quadretto sonoro da post-macchiaiolo che è rimasto impresso nei miei ricordi di bambino.
Febbraio 6th, 2019 alle 22:06
Non occorrono troppi dati per certificare l’agonia dei giornali, basta guardare le edicole, sono quasi scomparse; oppure come quelle in centro che sono diventate tutte venditrici di souvenir; di giornali ne hanno tre, in compenso hanno centinaia di cappelli. Se salite su un autobus o su un treno quanti giornali vedete? Nessuno, tutti a guardare il telefono, l’oggetto di cui siamo diventati schiavi.
Febbraio 6th, 2019 alle 22:40
….no,dai immonda,non essere così catastrofico! …ora ci s’ha anche chiesa!
😂😂😂
Febbraio 6th, 2019 alle 23:10
Vogliamo parlare dell’orologio al polso?
Oggetto quasi sparito, sfoderi lo smartphone e guardi l’ora precisa al nanosecondo.
Ma io, imperterrito, insisto con il mio Hamilton nei giorni di lavoro e con l’Omega per gli appuntamenti importanti e i giorni di riposo o vacanza.
Omega regalato dal nonno il giorno della comunione nel maggio del ’69, poi rivisto al braccio di Armstrong due mesi dopo quando impresse l’orma sul suolo lunare.
Firenze e Luna uniti da un oggetto svizzero.
Roberto e Neil idealmente a braccetto.
Ma io avevo appena vinto lo scudetto e Armstrong a rosicare dentro la tuta spaziale.
Febbraio 7th, 2019 alle 07:32
Ciao David, per me il vero problema e’ il tempo.
Chi ha il tempo di leggere il giornale la mattina?
Solo gli imprenditori quindi una netta minoranza da sempre.
Sinceramente io introdurrei all’interno dell’orario di lavoro di molti dipendenti la possibilita’ di leggere per 30 minuti i quotidiani.
Oppure l’obbligo alle aziende di abbonarsi ad un apio di quotidiani e lasciarli in sala caffe’.
Che ne pensi?
RISPOSTA
Ciao, bello, ma utopistico,
David
Febbraio 7th, 2019 alle 07:44
Mentre mi ascolto gli Dei (zeppelin)… grande immonda!!!!!
(comunque I miei, a tavola, si devono azzardare a non rispondere….)
😁😁
Febbraio 7th, 2019 alle 07:54
Che belli questi post, che sembrano dei poster, che raccontano di come eravamo.
Febbraio 7th, 2019 alle 08:23
@37 Robertodisanjacopino
No , la tipografia c’è l’avevo in anagrafico ma non era mio cliente .
In compenso in centro c’erano altre decine di tipografie , dalla famosa Tipografia Giuntina a delle botteghe piccole e mal illuminate , e di centri stampa aziendali , da quello del PCI in via alamanni al palazzo del sonno con le FFSS a quello della SMi in borgo Pinti , da quello della regione in via Cavour a quella della provincia in via dei Ginori .
Ma a Firenze c’erano le migliori aziende di stampa d’Italia !!!!
Lo Stianti di San Casciano , la Zincografica , l’Alinari e Baglioni , le Officine Grafiche dove era dirigente il mitico e signorile Rigoletto .
C’erano … Ora c’è poco , è restato il nostro Conti Tipocolor ma il mondo è cambiato . Ricordo a tutti che il nostro amato presidente Baglini ,produceva e commercializzava inchiostro .
Sugli orologi sono con te … Hamilton il primo vero orologio comprato con i miei soldi , Omega regalato dal mio amatissimo nonno ( rubato appena sposato dai simpatici rom e mai ritrovato ) .
Pensa che tre anni fa in collaborazione con uno studio di Genova abbiamo realizzato per conto di Swatch un giochino con dei materiali lenticolari per insegnare ai bimbi l’uso dell’orologio …
Comunque non è l’oggetto ( telefonino ) ma l’uso o meglio l’abuso che si opera con siffatto strumento . Ammettiamo che è comodo , banale da utilizzare per le funzioni base ed anche utile in molte circostanze.
L’essere perennemente connesso dall’altra parte è una delle peggiori condanne che un essere umano possa patire .
Guardarsi dentro e non osservare fuori , questo è il problema .
Un sorriso e SFV
Febbraio 7th, 2019 alle 08:41
Il post di Immonda è troppo divertente; il massimo è quello che sarebbe successo a Calindri oggi, rido da solo come un bischero;io che ero appassionato di geografia non mi capacito perché tutti i ragazzi oggi debbano essere così volutamente e orgogliosamente ignoranti di tale materia. I miei figli che sono a fine liceo di geografia non sanno niente; noi sapevamo anche la lunghezza dei primi dieci fiumi d’italia, da dove nascevano e se avevano la foce a delta o a estuario; vai a chiedere ora tale differenza.
Febbraio 7th, 2019 alle 08:53
OT ma non troppo
Lo sapevo , lo sapevo ma niente sono proprio stupido .
Ho appena letto il pezzo su Firenzeviola del giornalista Bucchioni .
Ritorna fuori con la storia di Paulo Sosa e che fiorentine da settimo decimo posto i fiorentini non le meritano .
Ariborda
Ma quanto fiele possiede ?
Nel giorno del via libera alla nuova pista il refrain è via Della Valle …
Non solo si è capito ma potremmo essere tutti d’accordo solo se si presentasse qualcuno .
Magari non il figlio dei tappeti o l’illustre agente Fifa Sundassssss
Se il livello dei giornalisti è questo , che scrivano sulla carta stampata od editino sul web , che differenza c’è ?
Colletta probaffona per Bucchioni
Febbraio 7th, 2019 alle 09:04
Girando per la città, noto che esiste una larghezza minima al di sotto della quale i pedoni camminano fuori dal marciapiede rischiando i veicoli che passano in strada. È un’analisi inconscia tra “costi/benefici”, che viene fatta sul momento e che condividono più persone contemporaneamente.
Analogamente è molto più appagante navigare sul web da una postazione al computer che utilizzare lo smartphone. Ma anche in questo caso la comodità di quest’ultimo in termini di leggerezza, portabilità e possibilità di uso continuo, sta in buona parte soppiantando il rivale qualitativamente superiore.
Mutatis mutandis la carta stampata subisce i danni della mancanza di comodità oltre i suoi “non demeriti”.
Non basta essere migliori per essere scelti, del resto Wikipedia ha devastato l’utilizzo di nobilissime opere come l’enciclopedia Treccani o UTET, semplicemente per il fatto che quando un’informazione serve, deve essere concisa e a portata di mano. Da piccolo mi tenevo molti dubbi, oggi mi rispondo in tempo reale.
Febbraio 7th, 2019 alle 09:21
…anche io sono affezionato molto al giornale, che ovviamente come la maggior parte di voi non compro più, ma il ricordo delle pagine sfogliate l’inchiostro e il resto è sicuramente molto bello… la differenza purtroppo sta in molte cose, oggi la tecnologia è cosi facile che purtroppo non si ne può fare a meno. Il fatto poi di poter ricercare ed anche velocemente quello che viene scritto e rileggerlo a distanza di qualche anno non ha paragoni per far capire a volte come sarebbe meglio per tanti invece di dire le cose contare fino a 5 e non farne di niente. Questa è una chicca scovata su questo blog risale a qualche anno fa esattamente a febbraio del 2015 commento sul mercato di gennaio, avevamo venduto Cuadrato e preso Salh che ovviamente nessuno conosceva e non vi dico i commenti sullo sconosciuto egiziano…, ma la seguente frase mi ha fatto molto ridere …
“Abbiamo consegnato “pacchi” (avevamo ceduto Marin e Yacovenko) in giro per il mondo. Io i pacchi continuo a vederli a Firenze. Non mi risulta che abbiano fatto le valigie i vari Ilicic, Alonso, Basanta (marco con il Tottenam in EL) e Badelj. A conti fatti sono andati via quelli che non hanno praticamente mai avuto modo di dimostrare se fossero pacchi o no.
Febbraio 7th, 2019 alle 09:42
Immonda bestia,
ma perchè non fai te un blog?
o ti metti a fare che so.. lo you tuber..l’ influencer
o qualcosa del genere,
chiedi alle tu figliole..
Dico sul serio, te sei sprecato a cazzeggiare qui quasi di nascosto con noi.
Potresti davvero diventare un personaggio del web
e non lo dico per pigliarti per le mele,
parlo sul serio.
Vedo trasmissioni in tv addirittura sulla Rai incentrate su cosa pensa Corona
(non quello grullo, l’altro il montanaro che è quasi peggio),
un personaggio come te se ha un po di fortuna e trova i canali giusti avrebbe delle possibilità notevoli, secondo me.
Poi quando hai fatto i soldi davvero,
ti ricorderai dei vecchi amici del blog! 🙂
@birraio:
io ero preciso come te:
tutti i giorni a comprare Stadio per vedere se s’era preso Stanic.
Radio blu addirittura lo pedinava,
c’era sempre Ceccarini mi sembra..
poi in cinque minuti lo prese il Parma!
che incazzatura!
e con Asprilla lo stesso.
ora almeno le fregature di mercato si seguono gratis!
Febbraio 7th, 2019 alle 10:05
quando internet non esisteva il quotidiano era l’unica finestra sul mondo. Se volevi avere informazioni su una notizia dovevi aspettare il giorno dopo per leggerla.
Per guadagnare di più e vendere più copie i quotidiani si sono prostituiti a quello che il “popolo” voleva. Gli argomenti delle prime pagine erano le notizie spazzatura come gossip, omicidi, grandi tragedie etc.
Oggi queste informazioni sono immediate sul web, filmate da milioni di telefonini ed immediatamente condivise sui social.
Se i quotidiani vogliono recuperare credibilità, devono tornare al loro principale obiettivo, ovvero l’informazione e l’approfondimento. Lo si fa investendo su formazione dei nuovi giornalisti e pagando la loro professionalità.
mike
ps. l’e-book è fantastico. ha solo il piccolo difetto di non profumare di colla, ma i vantaggi sono immensi.
Febbraio 7th, 2019 alle 12:32
Innanzitutto ringrazio Fax 1940 , La Primula Viola, El Marascon , Monica e Bruno.
Ad “ostaggio dei Della Valle” (post 62) che ama le enciclopedie dico che, finito la scuola, per due anni 77-78 ho fatto il rappresentante dell’UTET a Prato.
Un’esperienza bellissima, costruttiva e gratificante.
Ad ogni enciclopedia o dizionario venduto ero più contento per aver aiutato a distribuire cultura che per aver messo in saccoccia le provvigioni.
Era , in cuor mio, il riscatto verso quello studio e quella cultura in cui da scolaro avevo miseramente fallito .
Il dispiacere più grande , che un diciottenne non dovrebbe provare, fu quando dopo una presentazione del Grande Dizionario Enciclopedico, i genitori della ragazzina chiesero ad essa : “allora, vuoi l’enciclopedia o il motorino ?” (costo all’epoca sulle 800.000 lire per entrambi gli oggetti)
La risposta della figliola mi trancio’ le gambe:
“no, l’enciclopedia no, preferisco il motorino”
A distanza di 40 anni non ho ancora capito se scelse bene o male.
Al mio carissimo Linus.
Mio diletto, ti ringrazio per i complimenti, e li estendo a tutti quanti gli utenti di questo blog.
Qui dentro ci sono persone speciali,come te, di rara intelligenza , sensibilità , conoscenze e senso della civiltà.
Te lo dico con certezza perchè con molti di essi ci passo spesso serate fantastiche.
Con affetto rileggo anche Maledetto Toscano, finalmente rientrato.
Lui e’ tra i grandi di questo Blog.
Le migliori cose a tutti
Immondo
Febbraio 7th, 2019 alle 12:38
Linus #64.
La penso come te. Immonda ha tutti i numeri per diventare un blogger, influencer o quella roba lì. Ha il dono di rendere leggera la malinconia. Di farci vedere i ricordi col sorriso sulle labbra. E’ sempre un piacere leggerlo.
Febbraio 7th, 2019 alle 12:53
Ah quanti glue sniffers…..che si annidano in questo blog…..attenzione che provoca dipendenza !!
Comunque non temete presto o tardi ci si arriverà all’e-book in odorama…..per la gioia di tutti gli sniffatori più accaniti ….
Per carità è sempre un bel annusare……
Febbraio 7th, 2019 alle 14:41
@ 61
quando tocca pagare per entrare allo stadio, il miele diventa fiele…
Vdz
Febbraio 7th, 2019 alle 14:54
Linus, per una volta siamo perfettamente d’accordo. Ma Immonda è come me un uomo del secolo scorso e quindi irrimediabilmente legato alla parola scritta. Quindi niente youtube. Un blog però sì, eccome se potrebbe funzionare. In generale, dovrebbe scrivere. Dove gli pare, ma dovrebbe scrivere.
Su Stanic, direi che a te andò meglio, che almeno compravi Stadio. Io, siccome quell’estate ero in Portogallo e lui giocava nel Benfica, per essere aggiornato sugli sviluppi della trattativa mi ero ridotto a comprare tutti i giorni “A Bola”…
Febbraio 7th, 2019 alle 15:43
Notizie sul web in tempo reale.
Libri scaricati dal mulo convertiti in ePub con calibre e letti su Kobo.
La carta? Ma esiste sempre?
Eppure anche io sono della vecchia guardia, più vicino ai 60 che ai 50, però mi sono adeguato ai tempi
Febbraio 7th, 2019 alle 16:27
Antonello al 49
Ecco in do gli stà i’ genio…
Fare sbellicare da i’ ridere la gente co’ lucciconi che fanno capolino!
Ah ah ah… (con un timido sigh inframezzo)
Ciao.
Marco
Febbraio 7th, 2019 alle 18:05
caro Immondo,
ti ringrazio, penso anch’io che in questo blog ci siano delle persone speciali
anche tra quelli coi quali battibecco spesso.
E’ per questo che capito qui giornalmente,
però….
te hai una marcia in più nello scrivere i post.
nella Fiorentina ci ha giocato Iachini, Brocchi, Gamberini e.. Batistuta.
Facevano tutti lo stesso sport,
ma Batistuta era il top.
e cosi te.
Ha ragione Shimon, forse lo youtuber non ti verrebbe bene,
non lo so non ti ho mai sentito chiaccherare dal vivo..
però un blog, un sito, un app
qualcosa di simile lo dovresti creare.
I tuoi racconti del passato sono una macchina del tempo
per chi c’era,
chi c’era ma era piccino e chi non c’era proprio.
Personalmente li apprezzo tantissimo e sono convinto anche la maggior parte delle persone che frequenta questo spazio.
Io dico che hai superato alla grande questo test e
studiando bene cosa fare, dovresti inventare qualcosa.
Avessi le competenze informatiche
te la costruirei io un app..!
il nome l’avresti già trovato ganzo
perchè l’Immonda Bestia spacca come dicono i giovani! 🙂
e poi hai un archivio con tutti i tuoi scritti.
ragazzi, visto che in questo blog c’è di tutto,
guardiamo se si lancia questo ragazzo tra tutti!
Febbraio 7th, 2019 alle 18:47
Caro Linus,
chiedere all’Immonda di trovare “i canali giusti” è come invitare il matto alle sassate…
Per trovare i canali giusti non bisognava essere laureati in internettologia, bastava un po’ di sfacciataggine, il motorino/moto/macchina/scannatoio, un discorso a pitoro, due lire due in tasca ed era fatta: o prendevi una sana ciaffata (davanti alla quale ti fermavi con rispetto e finivi la serata sul Postalmarket edizione gialla, quello completo di orologi e intimo femminile) o andavi a dama.
Semplice.
Questo si imparava dall’enciclopedia della vita che erano i padri e/o i nonni; da Quindici o da Conoscere imparavi il resto, che contava però molto meno.
Ti rileggo sempre volentieri caro Immondo: m’ero un po’ sdubbiato con la vicenda Borja Valero, quando credevo che sarebbe rimasto a forza a Firenze a costo d’incatenassi al Bargello e poi invece ha fatto le valigie anche lui, per fare la panchina a Joao Mario, contento lui, quando a Firenze in tre anni avrebbe lottato da titolare per un posto in Europa e, a fine carriera, l’avrebbero fatto sindaco per acclamazione.
Ma tutto passa nella vita ed il richiamo del blog è stato più forte.
Omnes ad astra, audaces.
Febbraio 8th, 2019 alle 08:26
Domanda. A tre giorni dal Napoli esce un video porno con Therau e un “possibile” Lafont che costringe quest’ultimo a giustificarsi.
Il giorno prima due interviste “velenose” di di Sousa e di Prandelli contro la Società.
Cui prodest?
MT
Febbraio 8th, 2019 alle 08:36
Marco al 71,
“Adeguarsi ai tempi” significa pensare che oggi tutto dev’essere gratis? I libri che tu scarichi dal mulo sono frutto del lavoro di qualcuno che li ha scritti, che li ha tradotti, che li ha impaginati, che li ha pubblicati (e che in questo modo non solo non vede un centesimo. ma si sente anche dire “eh, mi spiace, ma il mercato non tira più”.
Tu lavori gratis?
Febbraio 8th, 2019 alle 08:53
Adesso che sono uscito da Careggi per un piccolo intervento di routine posso dire che il foglio è stato utile insieme ai due libri che ho divorato.
Antonello lo sai che dopo quasi 50 anni mi piace prendere uno dei 17 volumi di Conoscere e sfogliarlo con tutti quei disegni colorati che hanno nutrito la mia fantasia adolescenziale molto più dei testi un po semplicistici
Febbraio 8th, 2019 alle 09:58
Wow l’intimo femminile di postalmarket ….wow ….ma di quanto era fatto bene !!
Meglio di un qualsiasi penthouse patinato ….un softcore con una variabilità di stili,modelle e colori eccelsa …..doppio wow
Febbraio 8th, 2019 alle 10:46
Tanta retorica, tanta nostalgia, ma chi avrebbe mai potuto leggere i nostri pensieri in libertà senza la rivoluzione digitale di cui tanto male si parla. Forza viola
Febbraio 8th, 2019 alle 11:10
è un processo qualitativo senza via di ritorno, un quotidiano ha un prezzo e sinceramente (per quel che mi riguarda) troppo elevato per ciò che offre, 40 45 pagine spesso di spazzatura dove è sempre più difficile trovare ciò che vuoi leggere considerando che al suo interno manca “un motore di ricerca”, quindi anche il buono che c’è sulla carta stampata viene annegato in pagine e pagine di cose inutili e senza senso che distolgono dalla lettura, dalla ricerca e quindi dall’acquisto. La carta stampata regge ancora in quella fetta di clienti restii al digitale in tutti i sensi e durerà finchè questi vivranno (ma non ne nascono più quindi è una popolazione destinata a sparire). troppa quantità pochissima qualità sommate al fatto che ognuno di noi sceglie di dedicare sempre meno tempo a cose che esulino dal virtuale.
Febbraio 8th, 2019 alle 11:48
E pensare che avevamo il regista e lo abbiamo dato al Cagliari 😀😀😀
Febbraio 8th, 2019 alle 12:55
x il 78TriioViper NI3
siccome penso di avere abbastanza anni più di lei,ai miei tempi il postalmarket non c’era,c’erano però i calendarietti a colori che il barbiere dava all’inizio dell’anno di nasscosto ai babbi di noi segaioli,poi crescendo la musa ispiratrice della mia incipiente “miopia” fu un’immagine a bianco e nero di una statua del Canova sull’antologia. Questa statuta lasciava intravedere un seno speciale e delle rotondità del lato B da serie A.
Mi ero quasi fidanzato.
Febbraio 8th, 2019 alle 15:43
X balzac 82
Be’ non devono essere tantissimi perché qualcuno me lo ricordo anche io o era il mio barbiere ad essere obsoleto, il quale peraltro si spingeva anche molto al di là con cartoline esotiche appese in bacheca e vere riviste porno per i più esigenti ……mi ricordo che li nascondeva nel fondo cieco del divanetto su cui i clienti attendevano il loro turno qualora gli fossero venuti a noia i giornali sui motori ….bel binomio….
Maladetto mi ha fatto ripensare con nostalgia al postalmarket ….io ne ero rapito sapevo già a che numero di pagina iniziavano quelle carrellate di reggiseni e mutandine mozzafiato e ne restavo rapito in rapida successione fino all’ultimo capo anche per la bellezza scultorea di quei corpi …..avevano delle modelle fantastiche non so dove le andassero a prendere anche perché ai tempi non c’era ancora il Photoshop a correggere le imperfezioni estetiche come si è soliti fare adesso,era tutto espresso secondo natura….forse non perfette come una statua del Canova ma succulente si … è come per la statua del Canova che te rammenti,quel poco che si vedeva, quell’inizio di curve e rotondità dolcemente incartate nella esile fibra del cotone che le avvolgeva, stimolavano un eccitata curiosità di molto superiore a quella indotta dalla volgare pornografia,il poter vedere e non vedere,il mistero del nascosto appena accennato che stimola la fantasia e che è alla base del gioco della sensualità …e soprattutto dell’immaginazione
Febbraio 8th, 2019 alle 16:20
Per gli alberi?
Febbraio 8th, 2019 alle 16:22
Scusate la curiosita’.
Diversi anni addietro l’argomento cecità’ a due mani fu’ in auge in un par di post.
Rammento l’utente Cairolibrothers che anch’esso ci confesso’ che la musa ispiratrice del suo menare era la statua del Canova.
Siccome ora anche l”amico Balzac cita come sua musa segante tale statua i casi son due :
O codesta statua l’e’ un po’ zocc… oppure i due nick fanno capo alla stessa persona.
Sarebbe simpatico se cio’ lo fosse.
Immondo
Febbraio 8th, 2019 alle 16:44
Sto invcechiando male, ma su macchinine, aereoplanini e utenti del blog sono ancora una bestia.
Signori, vi copio e incollo ciò che scrisse ben nove anni addietro l’amico Cairolibrothers in merito alla musa ispiratrice della sua
giovanile segheria.
Leggete,
Balzac ha scritto la stessa cosa uguale identica sulla statua, sull’Antologia, sulla miopia.
Ergo, trattasi della stessa persona.
La cosa mi è simpatica, significa che non abbiamo perso il sor Cairolibrothers al quale tra altro debbo ancora il ricambio di un bellissimo regalo : un libro su Antognoni che egli mi lasciò ad un ristorante .
et voilà
————————————–
Cairolibrothers ha scritto:
settembre 30th, 2010 alle 4:17 pm
Non dubito delle tue avventure erotiche,infatti sono solo ..poffarbacchi..tuoi,dico,anzi scrivo che il sesso è bello perchè misterioso e “coperto da segreto istruttorio” se lo rendi di dominio pubblico,il tutto diventa sicuramente meno misterioso e a lungo andare perde quel particolare misterioso che lo rende unico.
Con questo non voglio moralizzare niente e nessuno,solo che per farti un esempio,quando avevo l’età giusta,la mia figura ispiratrice alla possibilità di perdere tante diottrie,era la foto a bianco e nero di una statua (ovviamente nuda) del Canova!!!!!!!!!!Bastava arrivare alla pagina dell’Antologia in questione e subito il mio carissimo TdC si faceva vivo e reclamava,eccome se reclamava.
Merito della fantasia o delle mancanza totale di materia prima????
Adesso ti saluto,anche perchè non voglio andare oltre ,voglio mantenere,per quanto possibile i miei pensieri puri.
Un terso e limpido alè alè viola!!!!!
Febbraio 8th, 2019 alle 16:56
ancora per TriioViper NI3 dell’83
scusa David se mi dilungo su questo argomento adolescenziale,ma si tratta di racconti di vita vissuta intensamente per la curiosità di nuove sensazioni,di un mondo nuovo che ci accoglieva con le sue lucine e i suoi pericoli.
TriioViper N13 mi hai fatto ricordare di certi pomeriggi,che assieme a coetanei si stava nel piazzale di casa ad aspettare una signora sulla quarantina,che posssedeva una 500 bianca di quelle con gli sportelli che si aprivano in fuori e pertanto la tipa,quando usciva doveva giocoforza aprire le gambe.Spesso riuscivamo ad intravedere il reggicalze scuro che sorreggeva sul lato delle coscie la calza velata.
Poi la tipa aveva una nomea di donna “emancipata” (ti parlo del ’58 o ’59) infatti non c’era nessuna donna pilota che abitava nei paraggi e spesso al termine “emancipata” il popolino a quei tempi pensava: befana!
Il bello di queste avventure era che si continuava per tanto tempo a parlare di quello che si era intravisto e come ben sai i racconti orali sono ingigantiti via via che si tramandano.
I finali di queste “prime visioni” li lascio alla tua fantasia,che non sbaglierà sicuramente,amico Viola.
Febbraio 8th, 2019 alle 17:24
.. quando si dice: l’arte della sega !!!
la primula viola
Febbraio 8th, 2019 alle 18:28
MT (75): che sia un complotto dei terrapiattisti…?
Si scherza eh.
Febbraio 9th, 2019 alle 01:49
X balzac 87
…immagino….. immagino…..noi si faceva lo stesso ….stesse attese,stessa trepidazione nel poter scorgere qualcosa di nascosto che poteva soddisfare la propria curiosità, l’originaria e acerba consapevolezza di volere entrare nel mondo degli adulti passo dopo passo per capire qualcosa di più riguardo tutte le più intricate dinamiche e sfaccettature dell’eros …. chissà se i giovani di oggi provano e cercano le stesse prime emozioni con la medesima intensità …..e soprattutto se le alimentano con la stessa dose di fantasia ……
Febbraio 9th, 2019 alle 14:36
Al fidanzato della signorina di Canova
“Chi tace acconsente”
Febbraio 9th, 2019 alle 15:05
Dal 14% al 7% è 50% di perdita
Febbraio 10th, 2019 alle 10:38
https://www.youtube.com/watch?v=WStnJuKDJLs
Febbraio 10th, 2019 alle 16:25
ps. scusate,ma la non dimestichezza con il computer mi ha fatto sbagliare il copiare il filmatino,questo spero sia giusto..
https://www.youtube.com/watch?v=n0-sF6zqogY
Febbraio 11th, 2019 alle 17:03
Sì, hai capito male.
Febbraio 11th, 2019 alle 19:36
https://www.facebook.com/IlSocioAci/videos/lei-ha-clacsonato/2351815948382871/