Si sta meglio?
Cresce il PIL, cresce la propensione al risparmio degli italiani, perfino Gentiloni invita al sorriso: stiamo davvero tutti meglio?
Sento effettivamente in giro meno lamentele, ma non saprei dire se è solo un discorso di percentuali in più o se davvero dopo dieci anni è finalmente cambiato il vento.
Dieci anni che ci hanno cambiato dentro, resi più sospettosi, impauriti per il futuro, attaccatissimi al nostro particolare, all’orticello che coltiviamo.
E purtroppo questa paura e senso di disagio interiore lo abbiamo trasmesso a piene mani ai nostri figli che sono oggi molto più preoccupati di quello che perderanno (certamente hanno e gli abbiamo dato troppo) piuttosto che essere vogliosi di conquistarsi una loro vita piena ed indipendente.
Al di là dei cento o duecento euro in più in tasca, che comunque “non fanno schifo a nessuno”, come avrebbe detto il grande Gaber, sarebbe importante ritrovare quel sentimento di fiducia verso il prossimo, che poi moltiplicato per i tanti che siamo non è altro che un po’ di sano ed indispensabile ottimismo.
Settembre 15th, 2017 alle 06:47
Il PIL cresce ma senza redistribuzione della ricchezza a tutte le fasce della popolazione.
La propensione al risparmio cresce non per aumento del reddito pro-capite bensì per paura del futuro e di perdere il lavoro grazie alle meravigliose riforme come il jobs act.
i consumi al dettaglio calano vertiginosamente a dimostrazione che la crescita dell’occupazione è fittizia e sono in calo le ore lavorate mensilmente e di conseguenza il reddito medio percepito.
Altro che fiducia nel prossimo, qui siamo nella merda e vogliono far crederci che siamo in piena ripresa. La ripresa sì, per il culo.
Settembre 15th, 2017 alle 06:48
Arrivati in fondo alla discesa, o trovi la pianura oppure la salita, la discesa è finita era il fondo valle.
Per il mio modesto parere, c’è di fronte dell’inteminabili pianure, magari piene di ciottolato, come le classiche del nord.
La ripresa ci sarà quando la società operaia avrà un potere d’acquisto adeguato, unico vero motore di una ripresa seria e duratura, ma non sono 100/200 euro in più ma stipendi medi sui 2000 euro al mese.
Il resto, chiacchiere da bar e tanta pianura dove si pedala male tra i ciottoli del nord, magari sotto la pioggia, dove si rischia di cadere
Settembre 15th, 2017 alle 07:00
“Io penso positivo perché son vivo
Perché son vivo
Io penso positivo perché son vivo”
Settembre 15th, 2017 alle 07:08
Leggo il tuo thread mentre faccio un po’ di coda al Matassino, mentre vado incontro al primo giorno di scuola di questo nuovo anno e ai ragazzi e ragazze nuovi che saranno con me per i prossimi nove mesi.
Così a prima lettura, concordo su molto di ciò che scrivi, David. Voglio pensarci con calma, durante questa giornata.
Un augurio grande a tutti i figli e le figlie che oggi cercheranno posto tra i banchi, con quel misto di speranza e tanti timori che certamente li attraverserà.
E un augurio anche alle famiglie, a tutto il personale scolastico e in generale a tutti noi che lavoriamo, in qualsiasi settore.
Settembre 15th, 2017 alle 07:17
Siamo diventati tutti censori nel momento che ci hanno tolto il sovrappiù. Fino a che ci è stato “garantito” il benessere (che inconsciamente abbiamo identificato con il telefonino di ultima generazione, con la casa piena di gadget elettronici, avendo in famiglia ognuno la propria macchina, permettendoci di “santificare” consumisticamente tutte le feste) abbiamo tollerato e, soprattutto, avvallato tutto. Pur sapendo, o immaginando, non ci indignavamo per il politico “furbo” – perchè,ad esempio, anche a noi faceva “gioco” pagare quanto più possibile in nero per “risparmiare” l’iva -.
Eravamo tolleranti, e abbiamo quindi permesso ad una categoria di persone, i prepotenti, di prendere piede: i prepotenti sono coloro che, ad esempio, parcheggiano fregandosene della segnaletica (specialmente di quella destinata ai portatori di handicap), che non seguono alcuna regola al fine di raggiungere il loro scopo, grazie anche ad uno Stato che non garantisce tempi brevi per il giudizio che, nel frattempo, è stato reso sempre più oneroso e quindi irraggiungibile per coloro che hanno meno disponibilità economiche.
La reazione di un popolo solidale sarebbe dovuta essere quella di fare un fronte comune nei confronti di queste persone, dimostrando il massimo disprezzo per i loro atteggiamenti, denunciando pubblicamente i loro misfatti.
Invece, da popolo bue, ci siamo fatti i cavoli nostri, incazzandoci sempre più contro i nostri simili incrementando più il confronto (anche violento) e meno il colloquio. Ci sono persone che sguazzano in questa mediocrità, grazie ad avvocati compiacenti, portando in causa ad esempio insegnanti rei di aver giudicato inidoneo uno studente (loro figlio) oppure adducendo di essere stati lesi in qualche diritto, o addirittura contestando sanzioni certificate da foto adducendo scuse che, in uno Stato normale -ad esempio la Svizzera- sarebbero state rigettate con ignomignia.
Non stiamo, quindi, meglio: ci siamo adagiati in questo comodo, soffice, strato di merda continuando a subire ma, privati del benessere di prima, a non avere nient’altro da fare che roderci il fegato.
Settembre 15th, 2017 alle 07:17
Qunado si stava bene si diceva che si stava male, ora che si sta male si dice che si sta malissimo.
Nessuno dirà mai che si sta bene, che le cose migliorano, siamo solo buoni a lamentarci, e probabilmente anche questo mio post ne è l’esempio.
Settembre 15th, 2017 alle 07:29
Sergente Garzia, condivido la tua analisi e trovo molto indovinata la metafora della pianura brulla.
E poi una perla: società operaia. Era dal 1981 che non lo sentivo dire.
Settembre 15th, 2017 alle 07:30
Guardando i dati macroeconomici senza dubbio un passetto avanti è stato fatto.
Lo si nota dai comportamenti consumistici medi delle persone: si è ritornati ad acquistare auto, fare vacanze e perfino il mercato immobiliare (sgonfiata la bolla) sembra ripartire.
Il governo ha lavorato abbastanza bene secondo me, anche sfruttando l’onda lunga della ripresa internazionale.
Per quanto si dica che fossero una mossa politica, gli 80 euro per i dipendenti sono stati una buona boccata d’aria per molte famiglie della classe media che stavano perdendo potere d’acquisto. Prodi con il suo taglio del cuneo fiscale regalò alla famiglie italiane 20/30 euro e passò come un baluardo della sinistra per quell’iniziativa … Renzi invece sconta il fatto di provenire dall’area DC e tutte le cose di sinistra che ha fatto non gli verranno mai riconosciute.
Va detto però che “non tutto va bene madama la marchesa …”.
C’è ancora molta molta polarizzazione nella redistribuzione del reddito (la buonuscita dell’AD Telecom ne è un simbolo) ed una riforma fiscale aiuterebbe molto in tal senso.
E poi c’è un’Italia che lavora e paga tasse salatissime per l’altra mezza che invece gode di privilegi (politici, una buona fetta di lavoratori statali inutili, evasori fiscali, baby pensionati …)
Possibile che uno stipendio o un utile d’azienda siano tassati per cifre oscillanti tra il 40 e il 60% ? Che ci sia un 22% di IVA sui consumi ?
Questa è le vera palla al piede dell’Italia.
Settembre 15th, 2017 alle 07:39
Buongiorno David.
Come diceva spesso l’agente John Corey nei romanzi di Nelson DeMille “la merda sta per arrivare alle pale del ventilatore”.
Adesso siamo in una fase di relativa quiete ma tra qualche mese (dopo le elezioni) la merda, che nel frattempo è giunta alle pale, farà il suo corso. Ma attenzione perchè la merda non è democratica e finirà per colpire sempre i soliti.
Consoliamoci con Laurini….
Sempre forza Viola.
Settembre 15th, 2017 alle 07:40
@Sergente Garzia e Shimon
Classe Operaia è un termine più appropriato ma ormai dopo il 1989 è caduto in disuso. Un saluto
Settembre 15th, 2017 alle 07:58
Shimon – classe 1937
Mio padre ha pilotato il “martello pneumatico per 40 anni e faceva parte della CLASSE OPERAIA, quella che mi ha dato la possibilità di studiare di crescere, di avere l’essenziale e rinunciare al superfluo ”
Se oggi ci fosse una piccola parte di quella dignità in quella classe operaia, le cose sarebbero diverse.
Il tutto era voluto
Settembre 15th, 2017 alle 08:01
Chi parla di ripresa andrebbe passato per le armi….il commercio tradizionale soffre piu di prima, la grande distribuzione annaspa, gli ambulanti sono attaccati da orde di extracomunitari che distruggono i mercati rionali con prezzi ridicoli. E tutto questo porta la gente a NON PAGARE le fatture. E le ditte vanno a gambe levate….il pil cresce nelle tasche di altri non certo nelle mie. Forza Viola Sempre
Settembre 15th, 2017 alle 08:23
Invitiamo i nostri ragazzi a fare ognuno di loro, la rivoluzione umana. Vero 100 Euro in più o in meno hanno la loro valenza per le famiglie. Ma proviamo a non accontentarli sempre, a non rincorrere l’I phone più di moda, a non riempirsi del nulla. Ho l’onore e l’onere di allenare una squadra di Juniores in un quartiere difficile come Novoli. Il calcio li leva dalla strada ma dopo l’allenamento sono di nuovo li, al fronte. Quello che noto è che al di la delle loro immagini falsamente dure e ciniche per farsi accettare, sono solo ragazzi impauriti e confusi, vogliono solo una cosa, interesse e trovare nell’adulto un interlocutore attendibile. Sono anche estremamente belli/e, ancora hanno il sogno, cosa che spesso noi parrucconi ci siamo dimenticati.Serate a chiaccherare con loro, non sono bravo, faccio quello che mi sembra utile per loro e inoltre mi faccio la barba tranquillo la mattina. Miglioriamo noi, mettiamoci in gioco,evitiamo il ” ai miei tempi”, perchè i nostri tempi non è che hanno preparato questa grande Italia ragazzi. Poi se un maestro, un professore, un allenatore, un vigile urbano, fa ai nostri figli una parte seria, non difendiamoli a tutti i costi, ma chiediamoci chi siamo stati noi, chi siamo, dove andiamo, dove abbiamo fatto bene e male, non come condanna personale o assoluzione, credo che la buona fede non sia in discussione, ma forse è in discussione il nostro esempio in primis e su questo mi metto in prima fila, avendo quattro figli e avendo collezionato qualche cazzata in età giovanile. Scusate ma Noemi e altre storie mi fanno male e in questi casi il rigore dato o non dato, il fuorigioco, la polemica anche gustosa sul calcio, perdono di valore e parecchio!!
Settembre 15th, 2017 alle 08:35
Bravo Maraschino.
Verissimo !
Settembre 15th, 2017 alle 08:35
Meno lamentele?…..qui mi fermo per non essere censurato
Settembre 15th, 2017 alle 08:35
La ripresa non esiste, e’ tutta una invenzione dei politici per distrarci mentre ignorano la legge sui vitalizi
Settembre 15th, 2017 alle 08:55
hanno comprato tutto: giornali, riviste, Tv, radio ecc…e ci sono forti incongruenze nei dati forniti. L’aumento dell’occupazione è un dato falsato, visto che sono tutti tempi determinati e, se tutto va bene, dopo tre anni sei di nuovo a casa. Bella maniera per pensare al futuro dei giovani. Chi oggi ha già un lavoro consolidato ed ha ancora figli in età scolare, non si può immaginare quale sia il problema di chi cerca un lavoro vero. ( a parte i soliti raccomandati )Sono convinto che andando di questo passo, avverrà un nuovo ’68 e non solo in Italia. Tutto questo per non parlare della farsa delle pensioni. Argomento da non sviscerare, perché sarebbe lungo quanto il Mississippi. Insomma, io imprenditore sai che faccio? Anziché assumere a T.D. un operaio da 1200 euro al mese, ne assumo tre da 400 euro, così aumento l’occupazione.
Settembre 15th, 2017 alle 09:18
A me pare di essere sempre il solito poveraccio (a livello economico), con lo stipendio fermo da 10 anni ormai… però se dite che si sta meglio , voglio crederci.
Io son sempre a fare i salti mortali per arrivare a fine mese, e su 12, 10 volte non ci riesco…
Ma questo è il mio orticello, quindi non conta nulla…
Settembre 15th, 2017 alle 09:23
Il Pil che cresce, senza che la ricchezza venga redistribuita, la privatizzazione progressiva dei servizi essenziali è la regola in uno stato liberale e liberista, quale noi siamo.
La redistribuzione del reddito e il mantenimento del welfare è invece tipico della socialdemocrazia.
Il nostro governo, a guida PD, sedicente socialdemocratico, ma di fatto dedito alla demolizione dello stato sociale, vanta meriti che sono nei numeri, ma che ideologicamente dovrebbero certificarne il fallimento.
È l’effetto del lavoro di Renzi, che è riuscito a spostare al centro, benedetto da Confindustria e dai cda delle banche (peraltro fallite in buon numero e salvate dai soldi dello Stato, cioè i nostri), il partito base della sinistra.
Sinistra che, da parte sua, ha dimostrato dal 2013, la sua totale crisi di idee, scopi e mancanza di attirare consensi su due-tre obiettivi forti e semplici(scuola e sanità gratuite, lotta all’evasione, politiche del lavoro giovanile, incontro dei laureati con il mondo del lavoro, laicità nella tolleranza).
Si sta meglio?
I cinquantenni-sessantenni con alta scolarizzazione, sì di sicuro,
i giovani, no, vedendo aumentata la percentuale di disoccupazione e precarietà.
Avete avuto occasione di farvi un controllo del sangue negli ultimi mesi? Partono 70-80€ per controlli semplici, avete figli alle medie? Quanto avete speso per i loro libri in una scuola dell’obbligo?
Le tasse vi sembrano diminuite? Che ne dite della nuova tassa sui consorzi di bonifica? E le ritenute regionali e comunali sulla busta paga avete controllato se sono diminuite rispetto a due anni o potentemente aumentate?
Gli 80€ in busta, chi li avuti, vi siete accorti che poi con il 730, per chi ha altri piccoli redditi da cumulare, li avete resi con gli interessi? Che ne dite della pensione anticipata si, ma da rendere con gli interessi alle banche fallite di cui sopra?
Non si sta meglio, David: i forti hanno vinto e i perdenti li stanno nascondendo o, peggio che mai, si nascondono da soli. O, se giovani, se ne vanno.
Settembre 15th, 2017 alle 09:58
Quest’anno si sta meglio ?
Mah! Parliamone.
Giusto giusto un par di cosette an passant.
Al mio bagno ove trascorro le vacanze balneari c’è un grande gazebo con molti tavoli.
Normalmente i bagnanti o vanno a mangiare all’attiguo ristorante, oppure asportano primi e/o secondi e bevande dallo stesso, e vengono a sistemarsi ai tavoli del gazebo.
Quest’anno,ahimè, abbiamo tutti notato il ristorante con qualche tavolo vuoto, quando invece prima faceva i due turni, e, al contempo ai tavoli del nostro bagno abbiamo visto di molti panini, di molto scatolame e di molte paste fredde e affettati.
Ottimi, per carità, per un risofreddo o una mortadella mi butterei ni foco, maaaa…
Triste messaggio quello a cui ho assistito sui tavoli delle famiglie medie italiane.
E guardate non parlo di poveracci, parlo di famiglie medie, poliziotti, insegnanti, piccoli commercianti, impiegati di banca, elettrauto,insomma, il piano orizzontale della vita quotidiana.
Vado avanti.
Da due o tre anni nascon come fiori i negozi di libri scolastici usati.
C’è la fila di ragazzi sin fuori.
Quest’anno anche per mia figlia liceale me ne sono servito anche io.
E chi son io ? Jo Condor?
Ma vieni!
130 euro invece dei soliti 350-400.
Col risparmiato mi ci compro due mesi di sigari.
Vado avanti.
Io possiedo una bellissima amatissima Vespa 300 GTS rossa , sono amante di scooter e motori.
Ebbene, fateci caso, avete visto molti motori nuovi o scooter nuovi ultimamente?
Gira solo l’usato.
Due anni fa usci il remake del Ducati Scrambler.
Doveva far faville.
In due anni ne ho visti uno.
Non vedi un T Max o un Burgman, o una Honda nuova di zecca.
Lasciamo stare le fila sempre più rinserrate di patiti delle due ruote; parlo di gente attorno a noi.
Al massimo posiamo incontrare qualche Scarabeo 50 sotto al sedere di qualche ragazino promosso a scuola.
Ogni tanto qualche Kymco giusto perchè costa quanto tre etti di prosciutto alla Conad.
Ma finisce li.
La nuova frontiera italica è :
una macchinuccia in famiglia, a rate, e ringraziare.
le migliori cose a tutti
Immondo
Settembre 15th, 2017 alle 10:14
#1 Alessandro
Il risparmio cresce solo per paura del futuro. …….
Il risparmio cresce prima di tutto quando guadagni a sufficienza per i bisogni primari. Da disoccupato non ho mai potuto risparmiare.Non siamo in piena ripresa e mi sento sempre preso per il c…, ma qualcuno in più che lavora si vede.
Settembre 15th, 2017 alle 11:22
NO, non si sta meglio.
I macro dati economici difficilmente sono riscontrabili nella vita quotidiana.
Settembre 15th, 2017 alle 11:28
…la fiducia nel prossimo, non la misura in €. O no?
Settembre 15th, 2017 alle 11:41
La crisi del 2008/9 mi ha portato fuori dall’Italia.
Io spero sempre di poter tornare ma la vedo al momento molto difficile.
Visto da fuori, e lo dico con moltissima amarezza, siamo un paese da operetta incapace di pensare e lavorare per il futuro.
La mia fiducia nei nostri amministratori della cosa pubblica è praticamente nulla, siamo sempre al traino di altri paesi, incapaci di risolvere autonomamente i nostri problemi, avvitati sui nostri pregiudizi, sempre gli stessi da decenni.
Pessimista?
No realista.
Al punto che ho deciso di non votare più finché vivo all’estero, ho sviluppato idee estremiste che è molto meglio cge non dica.
Un saluto viola.
Poli Simone.
Settembre 15th, 2017 alle 11:54
SergenteGarzia, il mio non era un commento critico, al contrario. E non ho alcun dubbio che tuo babbo facesse parte della classe operaia.
Il problema è che, se come dice classe 1937 dal 1989 non se ne parla più, è perché probabilmente non esiste più qualcosa del genere dal punto di vista sociale. Il che non vuol dire che non esistono i poveri e gli sfruttati, al contrario. Sono forse più di prima. Ma non sono più classe sociale. Sono individui alla disperata ricerca del proprio benessere personale. Non agiscono più come classe per un bene collettivo, ma come atomi per un bene individuale. Prevalentemente non riuscendoci.
Settembre 15th, 2017 alle 12:00
oggi non sapevi proprio cosa scrivere!
Settembre 15th, 2017 alle 12:01
Antonello quando conta c’è sempre. E’ una garanzia.
Hai colto perfettamente nel segno, mio amato conservatore.
In questi anni si sta distruggendo la classe media. Quella che è sempre stata la spina dorsale della società occidentale, che con i suoi consumi ha fatto girare tutta l’economia. Quella che andava in vacanza un mese (meglio: come il mio povero babbo, mandava noi in vacanza un mese, lui veniva 15 giorni), mentre ora con fatica ci va una settimana. Che poi è per questo che siamo tutti ipersensibili al meteo: prima 3 giorni di pioggia in un mese erano un piacevole diversivo, era l’occasione per andare a vedere un museo. Adesso ti sputtanano le ferie.
Settembre 15th, 2017 alle 12:22
@11 Sergente Garcia
Anche mio padre era un operaio, ha lavorato all’ATAF dal 1935 al 1975. La categoria “CLASSE OPERAIA”(Proletariato)fu “inventata”dal grande filosofo tedesco Karl Marx e con questa sua invenzione dette una grande dignità storica agli operai fino ad allora privati di qualsiasi potere politico e sociale. Sono peraltro orgoglioso della Classe a cui partecipava mio padre classe 1912. Un caro saluto
Settembre 15th, 2017 alle 12:32
Che favoletta è questa?
100 200 euro in più in tasca?
Ma di cosa parli?
È rincarato la bolletta dell acqua.
È rincarato il metano.
Il gasolio è allo stesso prezzo di quando il petrolio costava il doppio,al barile.
È rincarato l energia elettrica.
Hanno aumentato la tassa per il controllo delle caldaie.
Hanno trovato una nuova bonifica da far pagare (una in più).
Sono rincarate le tariffe fertoviarie.
È rincarata l autostrada.
Le tasse scolastiche sono aumentate.
È aumentata la mensa e il trasporto delle scuole.
Ma dove vivi?
Settembre 15th, 2017 alle 12:34
Dico la verità: Pietro Vuturo non mi suscitava grande simpatia; uno che ad una intervista si presenta “io sono quello cattivo”, non esordisce nel migliore dei modi secondo il mio modo di vedere. Ma l’intervento che ha fatto al #13 me lo ha fatto rivalutare. Alla grande.
Settembre 15th, 2017 alle 12:35
Quoto immondo post 20
100% vero…..purtroppo.
Settembre 15th, 2017 alle 12:36
Dieci anni fa facevo otto riscuotevo otto
Da ormai otto anni faccio nove per cinque giorni più quattro prefestivo. Riscuoto: sempre otto meno addizionali comunali, provinciali etc. etc.
Personalmente non ho tempo per lamentarmi… devo rifiatare, oppure la porta e` quella. E non sono una donna, quindi mi va anche di lusso. Gentiloni… me lo ricordo, sì… una mimica facciale da obitorio, ma amico di tutti…. quasi troppi… e tra un po’ torna la figlia dal primo giorno di scuola.
Ora fumerei ma per fortuna costa troppo. Andiamo, che e` tardi.
Settembre 15th, 2017 alle 13:19
No Angelo (21), il risparmio è la quota del reddito (di chi ce l’ha) che non viene destinato al consumo bensì viene accantonato.
E di solito questa quota di risparmio cresce in due situazioni esattamente opposte:
– o quando i redditi delle famiglie sono in crescita, e allora aumenta sia la percentuale destinata al consumo ma anche quella che viene destinata al risparmio,
– o quando la situazione economica è così brutta che si preferisce tirare la cinghia e fare come le formichine, ossia risparmiare il più possibile in previsione di tempi ancora più bui.
E se prendi il dato ISTAT sulle vendite al dettaglio di luglio (https://www.istat.it/it/archivio/203328) vedrai che sono in calo rispetto a giugno e invariate rispetto all’anno scorso. Il che significa che le famiglie, quel poco che hanno, preferiscono tenerlo da parte anziché spenderlo.
A ciò ti aggiungo un altro spunto di riflessione sull’occupazione in Italia. Sai chi viene considerato occupato in Italia dall’ISTAT? chi lavora almeno un’ora la settimana?
Te ritieni che sia effettivamente occupata una persona che lavori 4-5 ore al mese? Ripeto: al mese.
Ecco. Puoi risponderti da solo.
Settembre 15th, 2017 alle 13:32
Chiedi se le persone stanno meglio?
Dopo aver letto il blog e prima di rispondere ho chiesto 5 minuti fa alla vicina di casa incontrata sulle scale
Sapete cosa mi ha risposto?
Dopo 10 anni circa ha ritrovato lavoro come dipendente. Guadagna circa 800 euro mese. Non è full time
Ma è felice come una pasqua.
Lavora lei e il marito
Con 800 euro in più al mese in famiglia sistemano alcuni problemini e ci scappa anche la pizza al ristorante ogni tanto
Questo dopo tanti anni di sacrifici e privazioni
Alla fine il bisogno e la percezione di stare bene sono molto soggettivi
C’è chi è felice senza debiti e con una pizza ogni tanto.
C’è invece chi senza settimana bianca, senza caraibi, senza SUV piange miseria tutti i giorni.
Per fortuna quasi 1 milione di persone oggi hanno 1 lavoro rispetto a qualche anno fa.
Se chiediamo loro probabilmente pensano positivo.
Settembre 15th, 2017 alle 14:18
questi 10 anni di crisi sono sefviti per ditruggere i diritti del lavoro. i prossimi serviranno per distruggere quel poco di pubblico ( come sanità e scuola)che è rimasto.
L’obbiettivo è farci fare la fine della Grecia solo che noi siamo più grossi e ci vuole più tempo. NO, NON STIAMO MEGLIO.
Settembre 15th, 2017 alle 15:31
Purtroppo siamo stati americanizzati e di conseguenza strutturati per consumare a piene mani. In tanti me compreso non riusciamo ad arrivare a tutto quello che ci viene proposto e che crediamo c faccia star meglio. Io sono molto preoccupato. Dovrò cominciare a tagliare qualcosa. Mutuo bollette sempre più care cellulari aperitivi sushi sky e tante altre cose mi stanno strozzando. Mi hanno venduto un sogno ma ora che son sveglio fatico a trovare la quadra. Sempre forza viola ( questo mi costa 3€ al circolo del paese)
Settembre 15th, 2017 alle 15:43
Si sta meglio ?
dipende
dipende con quale occhio lo si guarda, dipende dai paramentri
meglio degli anni 2000 ? leggermente no
meglio degli anni 80? No
meglio degli anni 60? No
meglio degli anni 40? Si
meglio degli anni 20? Si
è un analisi del piffero, lo so , non ho bisogno che i vari x y o z me lo ricordino.
dico solo che se il prezzo della pace è questo, ben venga
la primula viola
Settembre 15th, 2017 alle 15:49
Mi trovo perfettamente d’accordo con maraschino e Pietro Vuturo.
Ormai facciamo troppo caso a qual è il nostro potere d’acquisto sulla base di una società strettamente consumistica.
Ed oggi in troppi si sentono poveri perché non riescono ad appagare il bisogno del superfluo, indotto da un martellamento a base di marketing che vuole farti sempre sentire inadeguato ai tempi che corrono.
In molti dicono che siamo più poveri di trent’anni fa … di spirito forse sì … invece a livello di spesa personale acquistiamo molto più di allora.
40 anni fa c’era un’auto per famiglia senza accessori, pochissimi avevano il telefono in casa, niente cellulari, niente internet, niente pay TV, niente condizionatore, a cena fuori giusto in ferie o per le ricorrenza, niente asciugatrice, una TV sola e potrei continuare all’infinito …
Oggi tutto questo è ritenuto necessario e non superfluo, senza contare il boom dei consumi immateriali: palestra, aperitivi, weekend fuori porta, cene stellate (per Cannavacciuolo ci sono 6 mesi di attesa … E non ci vanno i ricconi …), sport alla moda …
Insomma, alla fine l’inadeguatezza è data dal confronto con lo stereotipo del consumatore tipo che non rinuncia a niente.
In tanti, pur di non rinunciare a niente si buttano sul low cost preferendo la quantità e l’apparenza alla qualità e la sostanza. Meglio non rinunciare a niente, consumando un po’ di tutto di buona gradevolezza ma basso costo piuttosto che consumare meno ma di ottima qualità … Ed ecco il boom di Ikea, Zara, servizi Groupon, discount di ogni genere e della sharing economy …
Settembre 15th, 2017 alle 15:51
Un pil che aumenta dell’1,5% difficilmente ha riflessi positivi sulla vita di noi gente comune, nonostante i proclami del governo. Anche perchè pare che tale crescita, se così vogliamo chiamarla, sia in gran parte trainata dal mercato dell’auto. Nella mia piccola realtà (sono consulente del lavoro) vedo ancora tantissime piccole e medie aziende, che annaspano e vivono alla giornata, senza la possibilità di pianificare e programmare la propria attività. Molte imprese lavorano con margini strettissimi, solo per mantenere un minimo livello di produttività. E non dimentichiamoci che le PMI costituiscono il 95% delle attività produttive italiane e occupano più dell’80% della forza lavoro.
Credo che sia molto molto difficile tornare ai livelli economici di 10 anni fa, di sicuro è impossibile rivivere i boom dei decenni scorsi; i mercati sono saturi, la concorrenza globale è spietata e i costi di produzione dei paesi occidentali non sono neanche lontanamente paragonabili a quelli degli anni ’60-’70-’80. Quello che più mi preoccupa però è lo scontro generazionale che vedo all’orizzonte tra persone costrette a lavorare fino a 70 anni e giovani che entrano nel mondo del lavoro, quando va bene, a più di 30 anni; con il sistema attuale e il modo di vivere delle nuove generazioni (me compreso) dubito che in futuro ci saranno risorse per tutti. Quando finiranno i risparmi di nonni e genitori, grazie ai quali molti giovani campano attualmente, saranno guai seri. Per fortuna la nostra classe politica è seria e lungimirante, e sicuramente affronterà il problema in modo efficace.
Filippo da Prao
Settembre 15th, 2017 alle 15:52
Ai miei tempi i figli aiutavano i genitori, ora con i cellulari, facebook e gli smartphone, è più facile che siano i genitori ad aiutare i figli.
E’ il Progresso?
Settembre 15th, 2017 alle 15:58
Ma come pretendano che crediamo a queste barzellette…fino a quando ci saranno pensionati che hanno lavorato 20 anni e altri 40anni in pensione, fino a quando ci saranno + dipendenti statali che privati, fino a quando ci saranno pensioni d’oro e vitalizzi , fino a quando ci saranno banche che fanno debiti al pari dei governi e noi cittadini saremo costretti a ripianarli la ripresa non ci sarà mai!!!
Settembre 15th, 2017 alle 15:59
Aggiungo che fino a quando le piccole e medie imprese saranno tartassate come adesso la ripresa è un utopia
Settembre 15th, 2017 alle 16:14
@SergenteGarzia
Quello che scrivi è verissimo, ma io ti rigiro la frittata; finchè un’impresa spende 2.000 € per darne 1.000 in tasca al lavoratore, non avremo mai i margini dall’una e dall’altra parte per far ripartire davvero la attività economiche. E se le imprese non lavorano, hai voglia a dare incentivi per le nuove assunzioni!! Sai quanti contratti a tempo indeterminato ho visto finire perchè le imprese sono state costrette a chiudere?
Per questo mi vengono i brividi quando alcuni politici spacciano misere agevolazioni contributive temporanee o addirittura gli 80 euro come “tagli al cuneo fiscale”, senza avere la minima idea di quello di cui parlano.
Il motore economico del nostro Paese è sempre stato rappresentato dalle piccole imprese, ma tutti provvedimenti in materia di lavoro sono realizzati da gente che non ha mai lavorato in vita sua e che pensa che in Italia esistano solo industrie come la Fiat, per cui dove vogliamo andare??
Filippo da Prao
Settembre 15th, 2017 alle 16:30
Indice di Fiducia dei consumatori agosto 2017
da 106,9 a 110,8
Indice di Fiducia delle imprese agosto 2017
da 105,6 a 107-
PIL 2017 1,3 previsto in sensibile aumento rispetto al 2016 +0,9 – 2015 + 0,8 – 2014 recessione
DATI ISTAT
Questo è il mio contributo basato su dati numerici ed ufficiali.
I dati condizionano le condizioni che regolano a livello macroeconomico la gestione del nostro debito pubblico definito “mostruoso”e i rating relativi. Ovviamente non negano gli interventi precedenti ma li integrano. Un saluto
Settembre 15th, 2017 alle 17:25
Non credevo sul serio che qualcuno appoggiasse le psico/ideee e valutazioni di chi aveva promesso di lasciare la politica se avesse perso..
100 euro in piu al mese fanno comodo, scompdano tutti gli altri soldi che nessuno ammette di togliere.
Settembre 15th, 2017 alle 18:06
Posso solo dire che accanto a situazioni di normalità o di grande ostentazione di ricchezza c’è tutto un cosmo di grande disagio e povertà anche di persone fino a ieri insospettabili. Mio cognato volontario alla Charitas e all’Humanitas mi racconta di tanti giovani e intere famiglie che giornalmente e sempre di più, fanno la coda alla Mensa per un pasto decente o a apposite rivendite per acquistare con tessere a punti gli scarti di quei supermercati dove in tanti compriamo spesso anche il superfluo. M.T.
Settembre 15th, 2017 alle 18:09
O.T. Scusate se approfitto. Messaggio per 1937 e chiunque voglia aggregarsi. Domani pomeriggio ore 17.00 caffè Propiziatorio al Marisa. Appuntamento alla cabina. Con qualsiasi tempo. M.T.
Settembre 15th, 2017 alle 18:25
Filippo da prato
Non sono qua a dare lezioni sul come, ma sul fine, modalità per arrivare ad uno stipendio medio di 1700/2000 euro sono molte,e chiaramente non possono pesare solo sulle aziende, ma entriamo in analisi politiche/sociali/industriali complesse e lunghe.
Però l’industria riparte se il popolo compra, il PIL aumenta se le industrie vendono e quindi assumono per produrre di più, le entrate fiscali aumentano in proporzione e la regola del mercato.
Settembre 15th, 2017 alle 18:35
Shimon
Avevo capito
Nemmeno il mio era un intervento polemico
Solo una precisazione
Sono d’accordo, la politica è riuscita a distruggere i punti di riferimento di una classe sociale, disgregando la stessa in piccole particelle, allo stesso tempo la crisi ha portato il paragone sociale ad un morte tua – vita mea, quindi ad un livello di egoismo quasi insopportabile.
La cosa curiosa è che in questo mondo politico moderno i punti di riferimento sono stati tolti dalla sinistra , e non dalla parte avversaria.
Veltroni in pochi anni ha cancellato 4/5 partiti come PCI/ PSI/ pri/ e rifondazione comunista .
Più che una politica di sinistra sembrava una guerra al massacro!
Buon w. E e buona partita a tutti
Settembre 15th, 2017 alle 18:39
A me David, più che ottimismo pare rassegnazione. Comunque mi fa piacere se stai meglio.
Sulla Fiorentina spesso no ma su questo argomento sono d’accordo con Alessandro B. e Vuturo
Settembre 15th, 2017 alle 18:39
si stava meglio quando si stava peggio
il nonno di primula
Settembre 15th, 2017 alle 19:10
Dopo il post di David si parla di reddito, capacità di spesa mentre oggi sotto elezioni la preoccupazione di tutti sono gli immigrati che magicamente sale in coincidenza con le elezioni.
Del reddito da lavoro non ne parla mai nessuno nonostante sia il più basso in Europa e siamo la nazione dove sono più alte le differenze sociali, come non si parla del crollo demografico epocale, di uno Stato che ha meno investito in infrastrutture e sostegno a nuove imprese, che non ha fatto una legge negli ultimi 30 anni per favorire la partecipazione dei lavoratori alla vita aziendale vedi Germania dove governa la DC da anni.
Ci sarebbe una grande occasione di rilancio forse l’ultima per fermare il declino dopo che ci siamo rimessi in carreggiata ma l’importante e’ la paura dell’immigrato e non toccare i privilegi.
Settembre 15th, 2017 alle 19:40
Pagare le tasse, in galera gli evasori. 100mld annui di evasione fiscale, ma di cosa stiamo parlando! Solo dipendenti e pensionati in regola.
Settembre 15th, 2017 alle 21:36
Siamo un paese in decadenza, con un’industria manifatturiera smembrata, dismessa, svenduta o portata all’estero, senza più una politica economica e monetaria autonoma, dove tantissimi giovani EMIGRANO, anche se facciamo finta di non vedere, facendolo passare come una cosa “cool”. E’ una crisi strutturale, non sarà uno zero virgola qualcosa in più o in meno di PIL o qualche supercazzola detta ai media a cambiare le cose.
Settembre 15th, 2017 alle 22:11
Forse un po meglio si e devo dire che Gentiloni mi ha fatto sentire parte di un paese un po più normale, mi auguro che sia ancora lui il prossimo presidente del consiglio.
Settembre 15th, 2017 alle 22:57
VITA VISSUTA..
@Omino di ferro
> Pietro Vuturo
>Serg.Garzia
> Immonda
Ho preso questi post,che insieme riassumono molto della discussione e che condivido.
Novenmbre 2007,dopo 13 anni di duro impegno,mi decido di accettare l’offerta del più importante dealer di veicoli industriali della Romagna e lascio il gruppo da me fondato con altri soci nel ’94. Cambio vita,settore,torno a fare il dipendente,8 ore invece di h24,cellulare che squilla solo x moglie,figlia o amici. Minori responsabilità,13a,14a,auto e bonus,la via migliore per arrivare in fondo alla carriera lavorativa.
Peccato però che il mercato a fine 2008 da il collo,160 dipendenti a casa,9 filiali chiuse,il tracollo,fine del sogno.
Ma non ci si arrende,ti dici che hai 45 anni,esperienza,professionalità e pensi di essere,ovviamente ancora giovane.
Ma il mercato mi rimbalza,mi dicono “lei è troppo qualificato” oppure “mi spiace,ma ricerchiamo figure molto più giovani” ed anche “non potrei assicurarle uno stipendio adeguato”… Allora mi rimbocco le maniche ed inizio a fare,di tutto.
Dallo skipper al commesso di farmacia,dal magazziniere al giardiniere,imbianchino e muratore.
Brad Pitt si era fatto 7 anni in Tibet,io 7 anni di Merda.
Quando hai famiglia,fai di tutto pur di mantenere un minimo di tenore di vita decoroso,xche se anche la tua metà ha la sua professione,oggi,con una sola entrata è dura. Appunto,mi sono ricordato da dove venivo,dal pane duro del mio post adolescenza,orfano a vent’anni,ho dovuto “crescere” alla svelta,senza fermarmi troppo a pensare alla sfiga di non avere più un babbo che,a quell’età solitamente ti guida per il meglio.
Quel pane duro,mi ha fatto comodo,dopo anni di bongo e millefoglie,sarebbe stato ancor più duro ricominciare tutto da capo.
Fortunatamente,lavorando come un ciuco x una buona parte della vita,sono riuscito a tenere botta,infatti ogni tanto pensavo a quanto ero fortunato,si,fortunato,perche nonostante la sfiga e i lavori a termine ed a ingaggio,avevo tutto pagato,niente mutui x le case,lo studio di mia moglie,la barca ecc.
Ergo sarebbero stati davvero cazzi..
Sono stati anni senza ferie(ovviamente)le scarpe le ho cambiate dopo 4 anni(in saldo)
tenore di vita dal profilo molto,ma molto più basso,macchina di 15 anni la “buona” e di 18 l’altra,pizzeria una volta al mese invece del ristorante tutti i fine settimana.
Spesso mi sono ricordato quando 16enne liceale,andavo insieme ai miei compagni,a vedere i comizi di Luciano Lama in piazza Signoria,ultimo vero sindacalista,dopo di lui ho strappato la tessera,oggi sono solo una lobby x i pensionati e gli statali.
Era il tempo dell’ideologia,degli operai,il sogno di una economia sociale fatta per meriti e non per demeriti..
Ci credevamo,allora,appunto.
Oggi non so se si sta peggio o meglio,non so se Renzi ha fatto miracoli ho meno,ma con le “sue” minchiate di jobs act,80euri ecc. molti di noi sono tornati a galla.
Personalmente mi sono ricollocato stabilmente 2 anni fa,il cc è ancora sul fido ma verte al bello. Mi sono ricomprato un altro paio di scarpe nuove e sono tornato a navigare con la famiglia.
Mi sono potuto permettere anche il lusso di un Burgman 650,naturalmente usato.
Non sono il principino di 10 anni fa,ma ad oggi mi par d’essere un signore,a confronto..
Quest’estate in riviera c’era il pienone di italiani e stranieri(anche x la fifa di andare all’estero..)gli stabilimenti balneari,i camping,il porto turistico erano pieni fin da giugno,compresi i ristoranti,come diceva(erroneamente allora) il Berlusca.
Non siamo tornati al pre-crisi,ma qualche soldo in più in giro c’è,come del resto c’è ancora troppa gente in sofferenza.
Cerco di capire tutti,chi pro,chi contro,chi lavora e chi no,non capisco chi fa demagogia o ragiona ad minchiam con il cervello dei blog..
So x certo che avendo lavorato in proprio e non,che è dura sia x chi da lavoro che x chi lo cerca. La strada,forse,si è fatta più piana,ma è innegabilmente ancora molto lunga ed impervia.
Ma noi,diversamente giovani,non molliamo..
Saluti proletari,C.te UdF
Settembre 15th, 2017 alle 23:17
Leggendo i vostri commenti mi rendo conto che la percezione di benessere/malessere è molto variabile.
Ed io mi ritrovo in molte delle cose anche opposte qua espresse.
Ma mi sorgono spontanee alcune domande.
La prima: sulle vacche magre, più o meno tutti concordiamo nel riconoscerle. Ma al tempo di quelle che ora molti chiamano vacche grasse, quanti erano convinti di stare vivendo momenti di abbondanza?
Perché io di commenti della serie “non è più come i bei tempi” ne ho sentiti a sfare da quando ho memoria. Ma affermazioni come “questo nostro presente è un momento d’oro” credo di non averle mai udite. Qualcosa non mi torna…
Altra domanda: si può ragionevolmente pensare di aumentare di diverse X il fattore di complessità, velocità e rumore della nostra vita, lo spreco, il consumismo e l’inquinamento allucinante dei nostri spazi e avere contemporaneamente un benessere diffuso?
Come si può pensare una cosa del genere?
E poi: si dà sempre la colpa di tutto ai politici. Ovviamente. Fanno abbastanza pena. Ma ce li hanno catapultati così, bell’e pronti, da un centro di formazione di incapaci/corrotti situato su qualche pianeta lontano, o sono parte del nostro mondo, figli delle nostre scuole, parrocchie, partiti, luoghi di lavoro e soprattutto famiglie?
E chi li ha votati, poi, se non noi?
E ancora: quando mai nella storia dell’umanità qualsiasi individuo si è trovato a disporre di uno strumento così indiscriminatamente capace di dar voce mondiale a chiunque, così come internet?
Siamo i meno sprovvisti di informazione e possibilità di comuniicare al mondo di tutta la storia.
Quindi, questo senso diffuso di impotenza, questo isolamento di cui ha parlato acutamente Shimon a proposito della disperata ricerca di un benessere individuale, e questo senso di inadeguatezza indotto dal consumismo sottolineato da Omino sulla scia di Maraschino e Vuturo fanno apparentemente a cazzotti con il tempo che viviamo, che è quello di una possibilità di comunicazione senza precedenti e di una libertà, di un’autodeterminazione anch’esse mai viste così a disposizione nella storia.
Cerco delle parole-chiave che traducano in un linguaggio attuale e possibile dei principi non dico eterni, ma almeno affidabili, di cui ricordo l’esistenza e che mi sembravano un patrimonio abbastanza comune…
Settembre 15th, 2017 alle 23:20
Non condivido per niente quello che dice!
Settembre 16th, 2017 alle 06:40
Quoto Franco al 29.
Dove vivi mi sembra una domanda legittima.
Settembre 16th, 2017 alle 07:48
@56 Uguccione della Faggiola
Ho letto avidamente la tua odissea e il lieto fine mi rallegra. Io ho avuto una vita molto più semplice favorito dalle circostanze e mi sento un privilegiato, dal 1956 al 1997 nella solita azienda, e, quando scoppiò la Grande Crisi del 2008, il mio datore di lavoro, I.N.P.S., non mi licenziò. E’ stata una Grande Crisi da moltissimi non percepita. Un caro saluto.
Settembre 16th, 2017 alle 07:56
per coloro che parlano di dignità del lavoro, anzi dell’ orgoglio operaio, consiglio – se non l’ avessero fatto – di leggere per dimenticare un istante l’ esistente il meraviglioso libro di pratolini “la costanza della ragione”. sebbene il confronto con il presente sia desolante, è un messaggio fortissimo di speranza per il futuro.
Settembre 16th, 2017 alle 08:15
Non credo sia migliorata molto la situazione, penso che stia solamente emergendo la principale caratteristica dell’uomo: la capacità di adattarsi al contesto.
Ecco ci stiamo sempre più adattando ad una vita più misera, più amara. E per misera non intendo la mancanza di possbilità di avere macchinone, cellulari fantascientifici, o cose frivole. Ma la mancanza di possibilità di avere un lavoro dignitoso. E non contratti a chiamata che ti fanno lavorare 1 giorno alla settimana o peggio al mese perché credo che anche questi vengano conteggiati nell’aumento dell’occupazione…
Settembre 16th, 2017 alle 08:22
X 57 Picchio
sei sprecato per tanti cervelli che qui “pensano”.
la tua relazione non fa una grinza.
Settembre 16th, 2017 alle 08:24
Tasse fino al 60% e iva al 22% …nonostante uno stato sociale da terzo mondo… non andiamo da nessuna parte
Vdz
Settembre 16th, 2017 alle 09:14
Non so se a livello generale è cambiato qualcosa perché nel mio piccolo intorno a me ci sono da 8 anni persone che da avere il lavoro fisso sono diventati precari un mese qua sei mesi là anche un anno o due ma poi per non assumere fine della corsa e giro della giostra. Per quello che vedo io siamo molto lontani dalla ripresa purtroppo.
Settembre 16th, 2017 alle 09:59
io so solo che da Tremonti ministro – quindi da diversi anni – la mia pensione non è aumentata di 1 centesimo anzi è diminuita di un 30-40 € per addizionali comunali etc. e sinceramente non capisco per quale motivo quando si parla di aumenti si debba considerare se è tre volte il minimo o roba del genere: ma se si deve bloccare gli aumenti blocchiamoli a chi percepisce da 5.000 € in sù e facciamola finita.
P.S. OT ho letto un’intervista a Pieraccioni che parlando di Renzi ha detto:”ha una marcia in più ma non gli entra…”….grande!
Settembre 16th, 2017 alle 10:09
@64 Zachini
il nostro Stato Sociale non è da terzo mondo, è tuttora un discreto Welfare.
La sanità, nonostante le continue polemiche, è di ottimo livello e ancora “a buon prezzo” per il cittadino.
Le pensioni sono basse in virtù dei costi derivanti da quanto nel passato è stato dato a pioggia. E non parlo dei tanto vituperati politici, parlo di coloro che sono stati sostenuti da dei sindacati che ambivano al populiso ed al potere personale, piuttosto che a quello del lavoratore. Ad esempio lo statale che andava in pensione a 14anni 6mesi e un giorno è da manuale del suicidio per uno Stato che lo concede.
Però in altri Paesi i costi sanitari te li paghi, e il “pilastro” della pensione è ancor più oneroso del nostro.
Poi, se parliamo del Nord Europa, è tutta un’altra storia: tasse altissime ma servizi sociali ottimi. Tanti, però, con la pensione svernano in Italia o alle Canarie perchè a casa loro sarebbero al limite del sostentamento. Solo che si parla di “numeri” (leggi rapporto costo della vita/reddito) assolutamente diversi.
A mio parere il vero limite del nostro Stato Sociale è la scuola: è gratuita (ma i libri te li paghi) ma non adeguata al futuro.
Settembre 16th, 2017 alle 10:11
Quoto 56.UdF e se me lo permette l’abbraccio perchè ci ha regalato uno spaccato di vita reale, un vissuto pieno di impegno, senza il filtro di preconcetti ideologici.
Un pezzo della sua anima e del suo cuore. Grazie
SFV
Settembre 16th, 2017 alle 11:35
Omino, Uguccione e Primula, spunti interessanti e lodevoli. Il mio babbo diceva nel nostro pediodo di massimo agio negli anni ’70, ragazzi godetevi questo momento, perchè stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità.
Questo mi ha permesso di essere sempre parco, in periodi di vacche grasse, e di saper tirare i remi in barca, in periodi di vacche magre. Questa società è figlia della seconda guerra mondiale, dove abbiamo perso ma in realtà abbiamo vinto per la nostra atavica e innata mobilità di pensiero che ci fa quasi sempre capire da che parte tira il vento. La conseguenza, nonostante la cronica assenza di qualsiasi programmazione in qualsiasi campo, in questo paese, è una società iperconsumistica.
Per mangiare dobbiamo prenotare, disquisiamo sulla quantità di cipolla in un soffritto, o del fatto che la pasta debba essere tolta dall’acqua in quel determinato momento. Quando io ero piccolo, anni ’70, gli uomini di 60 anni erano vecchi. Si, vecchi. Non più tardi di 50 anni fa, non tre secoli, si stava attenti a quanta roba a cuocere si metteva e non si buttava nulla.
Penso sempre, cosa avrebbe dovuto fare mia nonna scappata con i tedeschi alle calcagna, una figlia di 3 anni e le bombe degli americani? eppure non si è suicidata.
No, non c’è alcuna ripresa ragazzi, come detto i macro numeri non trovano immediata constatazione nella vita reale dei singoli e della media delle persone.
Zachini non credo che abbiamo uno stato sociale da terzo mondo, se però ti riferisci alle pensioni, be’ l’idea andreottiana (il grande politico!!!!!!!) di mandare la gente in pensione a 40 anni con il commento “chi ci sarà poi ci penserà” è anch’essa figlia della nostra indole. IL guardare il nostro orto e non oltre (parlo ovviamente a livello generale).
Tiriamo innanzi ragazzi, e cerchiamo di vivere meglio che possiamo.
Settembre 16th, 2017 alle 12:32
Il mio carissimo e stimato amico Pietro Vuturo parla delle colpe della nostra generazione di padri.
Non solo appoggio ogni sua parola, , ma allego una mia vecchia risposta di otto anni addietro che detti ad un giovane sul thread di David Guetta “Penosi” .
—————————————-
Immonda Bestia ha scritto:
settembre 20th, 2009 alle 2:03 pm
@ Filippo n° 26
Mio giovane amico.
Ti capisco,ti comprendo e mi scuso.
Mi scuso a nome della nostra passata generazione, la nostra, che non ha saputo cambiare e migliorare non dico il mondo, ma le cose della vita .
Quando è stato il nostro turno ,quando eravamo giovani non abbiamo dato il nostro meglio per migliorare questa società che oggi vi lasciamo in eredità.
Ci siamo lasciati stritolare dagli ingranaggi della vita.
“Compagno di scuola ti sei salvato dal fumo delle barricate o sei entrato in banca pure tu”
La cantava il Venditti nel 76,ma va bene ancora oggi .
Però Filippo , nella mia enorme ignoranza una cosa l’ho imparata sulla mia pelle.
Cammina con le tue gambe, non aspettare favori,non aspettare che qualcuno ti porti qualcosa, e senza pestare i piedi altrui possibilmente , vai sempre per la tua strada, e quando troverai qualche salita,prendi fiato, raduna le forze e procedi con ancor più volontà.
Quando arriverà il giorno che ti verrà di guardare indietro ti accorgerai che cosi facendo avrai fatto tanta strada.
In bocca al lupo amico mio .
Ricordati che c’hai una grande richezza.
La gioventù
Settembre 16th, 2017 alle 12:42
@ Casse 1937
Ricambio il saluto e spero,tra non troppi
anni,di venire a lavorare nella
tua stessa “azienda”..
C.te UdF
Settembre 16th, 2017 alle 13:03
X Daniele post 59
In Emilia.
Mi sposto continuamente fra Francia e Italia, collaborando con aziende francesi, mi sono reso conto che la crisi è molto più forte da noi è il welfare italiano inesistente.
Settembre 16th, 2017 alle 13:10
@ uguccione della faggiola: capisco quello che dici, ma se dopo che ti hanno dato da mangiare merda ti offrono il fango non é che ci sia da ringraziare.
Mi riferisco a questa frase in particolare: “Oggi non so se si sta peggio o meglio,non so se Renzi ha fatto miracoli ho meno,ma con le “sue” minchiate di jobs act,80euri ecc. molti di noi sono tornati a galla.
Personalmente mi sono ricollocato stabilmente 2 anni fa,il cc è ancora sul fido ma verte al bello. Mi sono ricomprato un altro paio di scarpe nuove e sono tornato a navigare con la famiglia”.
Settembre 16th, 2017 alle 13:35
Fiducia verso il prossimo? In questo clima di terrore e ingiustizia è come chedere la luna.
Alessandro Boldrini
Settembre 16th, 2017 alle 14:19
Innanzitutto un ringraziamento a SHimon, a Franco Sicuri e a Uguccione della Faggiola
Il vostro esame sul percorso dei giovani che crescono e sulla vostra vita vissuta è esemplare.
Ho letto percorsi di vita veramente belli e di cui mi compiaccio con chi se ne è reso protagonista.
Anche io son stato tutta la vita nella bufera dei soldi.
Non ne ho mai avuti perchè ho rincorso una buona sistemazione in vista della vecchiaia e un minimo benessere dei figli.
Nel 78 dopo due anni di bocciature scolastiche dissi a Papà :
“Babbo, basta scuola, non voglio più prenderti in giro.
Vo a lavorare”
A me m’avevano rovinato le “TRE EFFE”
Fica- Fiorentina-Fancazzismo.
Le tre parole del Diavolo.
Infatti, la lettera effe è pure la sesta parola dell’alfabeto, ovvero FFF come 666 il numero biblico del Male nel libro dell’Apocalisse.
Chiusa la colta supercazzola malefica veniamo a cose serie.
A diciottanni andai a vendere enciclopedie.
Anni di porta a porta, anni di campanelli, anni di smusate e la crescita di una faccia di bronzo e di una pelle di cuoio da far paura.
Poi un gradino sopra, qualche anno dopo , eccomi subagente di assicurazioni.
Ottimi stipendi, vita da signorino.
Sabati e domeniche a pescare e a divertissi.
Un’Alfasud Super finita a far nottate tra fiumi e laghi toscobolognesi e l’equivalente di un affitto mensile sprecato in pallottole ai tiro a segno con le mie bambine, la Beretta F-91 cal 9×21 e la S&W 357 Magnum.
Un caffè a pallottola.
Nazione e gazzetta dello sport ogni tre pallottole.
Foppeddire.
Di quei bischeri!! 🙁
In piccolo, anzi, in minuscolo , ero come George Best, quando nella sua frase storica del secolo , seconda solo a “Come sarebbe bello se fossimo nati tutti finocchi” un giorno tirando le file della sua vita disse:
” ho speso milioni in alcool , donne e auto veloci, il resto l’ho sperperato”
Poi, a ventisei anni l’acqusizione di una avviata ditta tessile perchè mi volevo levar dalla strada.
Tutti i risparmi partiti.
Cambiali a iosa.
Finito di pagar i soci, riborda conto corrente a zero e cambiali a gogo : liquidai i soci perchè le società le stanno bene in dispari e in tre siamo troppi.
Raggiunta la tranquillità?
Macchè : perchè devo star a pagar l’affitto?
E allora vai col magazzino nuovo, tutto mio e solo mio.
Soffitto alto per abbarcare pancali, , impianto elettrico modernissimo, bagno più bello di quello di casa, aria condizionata nell’ufficio, piazzale per il posteggio e per carico-scarico ma che siee grulli! attra roba.
Ma…. riborda , bye bye risparmi, bye bye super polizza con rendita , e domeniche passate con la prima figlia ai giochini
dei giardini pubblici, che avranno tanti difetti ma son gratisse.
Ovvai , siamo a posto ora?
Si, per un po’
C’è due figliole, una va di già alle medie, bisogna cominciare a sistemarle .
Compriamo intanto due stanzucce alla figliola più grande.
Morale della favola?
RI-bye bye risparmi .
E Mutuo sul groppone.
Mutuo che coincise con la crisi del 2008 con un grossa diminuzione del lavoro e con l’effetto spread: partito da 1100 era schizzato a 1600.
Un mutuo mensile di 1600 fa danni, credetemi.
E meno male che avevo la moglie nella Pubblica Istruzione.
Come si dice a Prato, aimmeno i suoi , pochi maledetti e subito.
Qualche anno prima prima avevo comprato una Lancia K da 60 carte (l’ultimo anno delle lire) e ora manca poco unn’avevo di che metterci il gasolio.
Mutuo stroncagambe e macchinari che viaggiavano al 50 per cento, poche ore giornaliere , che per un pratese significa ever poco da fare e non li ripigliare per le spese.
Il C.C.?
Da vergognassi .
Ora le cose le vanno benino; la grande nel frattempo si è laureata e ha avuto un buon impiego (ma ahimè a tempo determinato, ecco il vero grande guaio sociale e giovanile)
Ora c’è la piccina (si fa peddire l’è 1,81) l’ha belle detto che anno nuovo la vuole andare all’università lontano da Prato.
Eccoci ai dunque.
Si riparte con lacrime e sangue.
Morale della favola, corri corri corri, la mia vita è stata sempre quella d’un levriero grullo che corre dietro al coniglio meccanico a motore lungo il cordolo della pista per arrivare , come mi son già informato all’IMPS ad andare in pensione nel GIUGNO 2028 con 1350 euro di pensione.
Perchè ho perso i sei anni di rappresentante e di assicuratore che all’epoca non era obbligatorio pagar contributi previdenziali.
E ora ne pago il fio.
Il bello è che da trentanni in qua con icchè ho pagato di contributi avevo comprato una villa ai Forte de Marmi.
Signori, tra undici anni smetto di fumare.
Per forza! Con quel cazzo di pensione non c’avrò i quattrini sufficienti.
M’importa sega, tanto appena vo in pensione, compro un Ferrari e tre giorni dopo m’ammazzo.
A parte gli scherzi, io vi leggo sempre tutti quando i thread non parlan di quisquille su Braccini non braccini, e so con certezza che qui dentro ci sono tutti genitori esemplari che come me, forse più di me hanno corso e stanno correndo nella loro vita.
Se l’Italia fosse come quella che ne esce dallo spaccato di società presente qui dentro le cose andrebbero meglio.
Scusate la lunghezza,
le migliori cose a tutti
Immondo
Settembre 16th, 2017 alle 14:40
Il 60% di stipendio da fame? Hahahaha, e c’è chi parla di ambulanti! Quanti scontrini vi hanno fatto? Siete simpatici, ma non dite stronzate, chi può cerca di andare in tasca allo Stato, e poi si lamenta con lo stesso. Popolo di egoisti menefreghisti.
Settembre 16th, 2017 alle 16:45
Bravo Stefano post 76
Ambulanti furbetti.
Un lavoro facile, facile…al caldo d estate e al ghiaccio d inverno.
Un lavoro sempre sottoposto alle intemperie, dove se piove per un mese intero, tu non mangi per un mese…
Niente sicurezze per il tuo futuro.
Un lavoro senza cassa malattia.
Un lavoro senza ferie pagate.
Un lavoro senza gravidanze a rischio.
Un lavoro dove spesso si lavora sette giorni su sette.
Un lavoro dove regna il precariato e l incertezza del domani.
Contrariamente a quanto pensi, controlli giornalieri della GDF, che non vedo mai fuori dagli studi medici…
Quasi quasi mi hai fatto venir voglia di fare l ambulante…
Potrei sapere, se non sono indiscreto, che lavoro fai?
Settembre 16th, 2017 alle 16:55
Ho letto con molta attenzione tutti i commenti al tuo post, David.
Devo dire che ci sono stati molti interventi belli, ragionati, addirittura appassionati.
A conferma che i tifosi viola sono, oltreché innamorati della propria squadra, ben coscienti del mondo dove vivono e non prendono tutto quanto per oro colato, da qualunque parte venga quello che ci viene propinato per metallo prezioso.
Non mi posso astenere, quindi, da somministrarvi il mio commento.
Perciò ti e vi domando: perché devo misurare il mio benessere in Euro, Dollari, Rubli?
Non sostengo, badate bene, che la favoletta “il denaro non fa la felicità”, non sia, appunto, un modo per far stare buoni chi il denaro non ce l’ha. Tutt’altro.
Sono ben consapevole di come il capitalismo impazzito ci costringa tutti quanti a fare i conti con gli spiccioli residui del borsellino.
Però il mio “benessere” non passa da qui, passa molto di più dal mio essere sereno con me stesso, con chi mi è vicino, dal considerare che noi tutti formiamo un organismo vivente e pulsante in grado di cambiare il suo contesto.
L’umanità è parte integrante di un organismo più grande, tutto il pianeta, e data la sua crescente capacità tecnologica e inarrestabile proliferazione (la sovrappopolazione è, per me, il vero problema dei nostri discendenti) ha la possibilità di far diventare il pianeta azzurro un paradiso o di sprofondarlo in un inferno.
Ho passato anch’io momenti durissimi, come tanti che scrivono qua. Ho superato fallimenti, cambi di lavoro, la necessità di lavorare doppio per pagare i debiti, eccetera.
Ma non ho mai smesso di pensare che l’Uomo, con la U maiuscola, donne comprese, è qualcosa di più che un ingranaggio in fabbrica, carne da macello al fronte, un consumatore stupido o un numero di contribuente.
Io credo che sarebbe l’ora, per tutti noi, di smetterla di pensare “solo” alle piccole cose, alla sopravvivenza, al nostro piccolo orticello.
Torniamo a pensare e a lottare per le cose “grandi”, proiettiamoci di nuovo, davvero e definitivamente, in un futuro che sia più equo e sostenibile e lottiamo non solo per difendere il nostro bunker quotidiano (che tanto conviene all’aristocrazia politica e all’alta finanza) ma per cambiare il mondo e il modo in cui viverci. Lo dobbiamo fare non per i nostri figli, che pure lo meriterebbero, ma per noi stessi perché al momento finale, quello in cui faremo i conti, questi torneranno per davvero e potremo andarcene con un fragoroso sorriso.
PS: in quanto organismo oggi il 12° uomo dovrà spingere come non mai
Forza Fiorentina! Alè Viola!
Settembre 16th, 2017 alle 18:02
@ Alessandro B
Forse hai equivocato,io non ho da ringraziare nessuno se non me stesso e chi mi è stato vicino in questi anni difficili. Non ho sicuramente da ringraziare chi ci ha governato da quando sono nato ne chi governerà domani.
Riscontro solo quello che vedo e non quello che “altri” vogliono farci vedere.
Saluti,C.te UdF
Settembre 16th, 2017 alle 19:16
Quindi la vita è un continuo MUTUO… e allora speriam che gli interessi da pagare sian bassi .. per tutti …
Umberto Alessandria
ps due pere e di corsa a rifare all’indietro roncobilaccio .. quanto mi piace la Fiorentina CAZZUTA di mister Pioli ..( e un bravo anche al mio nemico Corvino )
Settembre 16th, 2017 alle 21:57
Immondo,
con le ultime righe del Tuo commento, mi hai fatto venire i bordoni.
E anche una lacrimuccia mi ha solcato il viso.
Grazie di cuore per quello che dici.
Riccardo
Settembre 16th, 2017 alle 22:25
@ maraschino
Il mio riferimento era il nord d’europa chiaramente, ma gia i nostri cugini francesi sono messi molto meglio…
Vdz
Settembre 16th, 2017 alle 23:34
D’accordo con Alessandro B (post 1). Io vorrei sapere cosa si fumano i politici per dire che c’è la ripresa.
Settembre 16th, 2017 alle 23:47
Sempre belli i post di Antonello.
Peccato siano troppo rarefatti.
Una perla da trovare, ogni tanto, nell’ostricaio.
Un saluto !
Settembre 17th, 2017 alle 01:32
Terra terra.”Si sta meglio” detto ai TG fa votare la gente per quelli che governano.
” si sta peggio ” fa votare per quelli all’opposizione.
Terra terra, perchè se si sta meglio si sarebbe potuti stare ancora meglio e viceversa.
Ma io mi sono sempre chiesto: se uno legge che sta meglio e invece sta peggio, vede che per molti va peggio . . . Crede ai giornali e vota per i partiti al governo ?
Potere incomprensibile del Moloch mediatico !!!
Settembre 17th, 2017 alle 07:30
La lettura di molti interventi mi ha confermato che la mia generazione ha vissuto un periodo privilegiato rispetto alla successive. Il diploma di ragioniere ottenuto nel 1956 mi permise immediatamente una assunzione in un grande e storico istituto bancario fiorentino con ottimo stipendio e con la prospettiva di una carriera importante puntualmente verificatasi. Oggi mio figlio, 1987 anno di nascita, per avere le mie stesse opportunità ha dovuto conseguire una laurea con specializzazione in economia ed emigrare in Lussemburgo con contratto a tempo indeterminato e raddoppio dello stipendio rispetto a quello goduto in Italia. Ovviamente nel 1963 la mia prima macchina fu una 500, non avevo cellulare, non avevo la Pay TV, non avevo internet , circostanze che renderebbero oggi la vita di qualsiasi giovane un inferno.
Settembre 17th, 2017 alle 08:17
A parte che leggere o rileggere gli scritti di Immonda è musica angelica per i miei orecchi , trovo moltissimi commenti intensi, veri e condivisibili .
Ieri vittoria sofferta ma con libidine , questi ragazzini mi piacciono sempre di più, stamani apro il sito di David e Vi leggo . Già mi ritengo fortunato, con la Vostra compagnia lo sono ancora di più.
Grazie “ragazzi”
Settembre 17th, 2017 alle 13:50
@ Uguccione: e allora vedi una realtà ben diversa dalla mia.
Sofferenze bancarie in crescita, lavori estremamente saltuari con contratti capestro, giovani disperati e sfruttati che al massimo lavorano gratuitamente con stage non retribuiti.
Beato te che vedi miglioramenti. Io vedo una situazione sempre più degradante e alienante.
Settembre 18th, 2017 alle 14:49
Ale B, credo abbiate ragione entrambi, se posso permettermi.
Forse UdF vede le cose dall’angolatura personale e registra una fase di ripresa, che per molte persone c’è.
Tu, probabilmente, capti un fenomeno più generale che riguarda una frammentatazione e una precarietà che a mio parere sono della società intera, non solo lavorativa, e globali, non solo italiane.
Il mondo è tanto diverso, da questo punto di vista, rispetto a quando ci affacciavamo al mondo del lavoro noi. E non so se sia davvero peggio come ci appare. Le opportunità sono molto più ampie. Ma meno STABILI.
Anche a livello di affetti, relazioni, associazioni. Bisogna tenerne conto.
Società enormemente più complessa e fragile ma più ricca e mobile, a mio parere. E comunque, gusti o non gusti, è questa.
E con questa ci si devono fare i conti.
Come la vedete?
Un caro saluto.
Settembre 18th, 2017 alle 19:30
@Franco sicuri
Nessun Ambulante è mai morto di fame, a quanto mi risulta. Diciamo che ultimamente non se la passano bene, come tanti d’altra parte. Nessuno li obbliga a quella professione, tanto meno li esime dal pagare le tasse. Domandati come mai tanti controlli della Finanza, se tanti li consideri….Alla stessa stregua di tanti artigiani, non ci prendiamo in giro. I maggiori introiti provengono da dipendenti e pensionati, come già detto. Come mi spieghi, per esempio, che i tassisti siano tassati su un imponibile prefissato per tutti, a livelli di pensionati, e che le licenze costino quanto un appartamento in centro a Firenze? Mi hai chiesto che lavoro faccio: sono un pensionato che ha sempre pagato le tasse, e continua a farlo. Piuttosto te, che lavoro fai se non l’ambulante? Stammi bene.
Settembre 19th, 2017 alle 08:20
@ Picchio: la percezione è importante, anche perché influenza il dato sulla fiducia che ha postato Classe 1937.
Ma i dati macroeconomici, sebbene sempre da prendere con le molle, sono quelli che rivelano un andamento generale e che alla fine coinvolge tutti. E questi dati se visti in prima battuta sono contraddittori, se li guardi meglio sono tutt’altro che positivi.
“Società enormemente più complessa e fragile ma più ricca e mobile, a mio parere. E comunque, gusti o non gusti, è questa.
E con questa ci si devono fare i conti.”….e consentimi di dire che quest’ultima frase non mi piace per nulla. A parte il fatto perché il fatalismo (è così…non ci possiamo fare nulla…) non mi è mai appartenuto. Ma anche e soprattutto perché l’attuale società non è più ricca e mobile, ma più povera e instabile. Prova ne sia che oggi ti puoi permettere mille cazzate costose ma non quelle due pietre miliari su cui i nostri genitori e nonni hanno costruito il futuro loro e nostro: una casa di proprietà e un lavoro sicuro e ben retribuito.
E detto da una persona come te che lavora nella pubblica amministrazione, permettimi di dire che suona un po’ ipocrita verso i giovani d’oggi.
Settembre 19th, 2017 alle 18:27
Stefano post 90
Ciao.
Io non faccio l ambulante ma prendersela con questa categoria mi sembra il colmo quando rischiano in proprio con un lavoro di cacca mentre esiste in italia il cancro dell amministrazione pubblica.
Io mi sono inventato il lavoro cioè faccio consulenza per aziende, palestre, associazioni, management ecc…
Lavoro molto in Francia.
Mi occupo di selezionare gli spazi e le attrezzature per le sale da combattimento di arte marziali miste.
Sono un ex atleta e ex allenatore che grazie ad un impegno costante nel settore è riuscito a mettere a frutto la sua esperienza per crearsi una attività nuova.
Ogni tipo di combattimento ha le sue peculiarità e ha bisogno degli spazi e delle attrezzature adeguate…
Lascio lì, altrimenti ti rompo le scatole…
Settembre 19th, 2017 alle 22:18
@Ale B
Con società più ricca e mobile intendevo in senso lato, ricchezza in termini di varietà, opportunità. Non mi riferivo al dato economico puro. Sul quale, ti ripeto, faccio fatica a pronunciarmi. Perché per quanto vero che sia difficile avere una casa di proprietà e un lavoro ben retribuito, io vedo un’infinità di sprechi e di rincorse a inutilità costose.
Ti assicuro che è così che la percepisco. Anche per i miei figli. Sarò illuso, superficiale, ingenuo. Ma ipocrita non credo proprio.
In quanto al lavoro statale, di cui credimi apprezzo molto i vantaggi, ci sono arrivato facendomi prima il culo negli studi e tanta gavetta in numerosi lavori da dipendente e in proprio.
I giovani li ho sotto gli occhi tutte le mattine. E mi stanno a cuore. Ma vedo che chi ha spirito di adattamento e capacità di sacrificio emerge. Anche se svantaggiato a livello di talento. Molti non hanno voglia di faticare. E temo che lamentarsi per le difficoltà esistenti sia spesso una scusa.
Dire “è così”per me non vuole essere fatalismo ma accettazione di una realtà esistente. Condizione necessaria per qualunque idea e azione di trasformazione costruttiva.
Settembre 20th, 2017 alle 07:41
@ Picchio: io di questa ricchezza in termini di opportunità non ne vedo…e siccome il lavoro è, purtroppo, il fondamento su cui costruire un futuro, se ai giovani offri lavori non retribuiti, assunzioni settimanali, contratti a chiamata e cose simili, alla fine quelli che te, giustamente, dici che riescono ad emergere lo faranno solo all’estero.
Prova ne sia che secondo i dati ISTAT nel biennio 2015-2016 sono emigrati 216.000 italiani, di questi 140.000 erano diplomati e laureati.
Un dato significativo, no?
Nel frattempo importiamo manovalanza a bassissimo costo (l’esercito industriale di riserva di marxista memoria) inacculturata e disinteressata all’istruzione.
Insomma, ci avviamo all’autoestinzione.
E se per te questa è ricchezza e mobilità.
Settembre 21st, 2017 alle 23:26
Ecco cosa intendevo:
corriere.it/economia/17_settembre_21/ma-italiani-non-si-accorgonodella-ripresa-616979f2-9f04-11e7-8e38-5c41d07827be.shtml