Sto facendo i compiti con Cosimo, quarta elementare.
Siamo sullo stendere e manca solo il problema di matematica che recita testualmente così: una mamma ha vinto al Bingo 360 euro, ne regala 1/3 a … e via a seguire.
Non vorrei passare per bacchettone, ma proprio oggi sul giornale c’è un allarme piuttosto serio sul rischio che i bambini diventino schiavi del “Gratta e vinci” e quindi mi chiedo se sia corretto far partire un problema per bambini da una vincita al Bingo, come se fosse un dato acquisito che si giochi (e quindi ci si rovini) con l’azzardo.
O sono io troppo apprensivo?
Marzo 19th, 2017 alle 09:59
Personalmente penso, caro David, che il problema non sia che tuo figlio sappia che esista il Bingo ma che tu, approfittando del problema di matematica, non glielo contestualizzi nel modo corretto.
Quindi ben venga allora che ci siano queste ed altre occasioni di conoscere correttamente le cose a cui stare attenti nella vita.
Buona domenica
Paolo Pisa
Marzo 19th, 2017 alle 10:20
Concordo pienamente, meglio non omologare il gioco d’azzardo come accettabile.
Ma la grande contraddizione è che sono tutti giochi dei monopoli di stato.
Da una parte si grida al pericolo e dall’altra si intascano i soldi.
Peraltro succede anche qua in Svizzera.
Un saluto viola.
Poli Simone.
Marzo 19th, 2017 alle 10:24
Troppo apprensivo Direttore troppo..anche se c’è da dire che la scelta dell’oggetto del problema poteva essere sicuramente piu’ felice ..deltipo che so la Fiorentina incassa 26 milioni dalla vendita di Alonso ne spende zero nella sessione di mercato …Quanti milioni servono ancora per risanare le casse della società??Forse era più stimolante e
Marzo 19th, 2017 alle 10:27
Continuo…
E a ridotto rischio ludopatico….Ai tempi miei la mamma si limitava ad andare al mercato ora gioca al bingo cosa ci vuole fare è il segno dei tempi che cambiano
Marzo 19th, 2017 alle 11:02
invece della mamma, è il bimbo che ha vinto 500 lire alla tonbola (invece che al bingo) e decide di dare una parte ai fratellini…..
detto così è un problema aritmetico che proponevano ai giorni nostri…..
la soluzione sta nell’insegnamento dei genitori..
almeno così la penso io
saluti
oggi per chi si tifa?
dopo la “vergognosa” conferenza stampa di ieri, se non fosse che ci si darebbe la martellata sui paesi bassi, sarebbe da tifare crotone……
che stimolo possono avere giocatori e allenatore che sanno di andarsene a giugno..tanto i lilleri li pigliano uguale
Marzo 19th, 2017 alle 11:04
Io ero rimasto alle due dozzine di uova…
Ora capisco e forse anche approvo calare nella realtà i compiti, pero’ questa pubblicità subliminale al Bino non piace per nulla neanche a me
Marzo 19th, 2017 alle 11:06
Suvvia Direttore, e’ solo matematica, anzi aritmetica, non mi preoccuperei più di tanto.
Marzo 19th, 2017 alle 11:12
Durante il nazismo i bambini della civilissima Germania studiavano matematica esercitandosi su libri che proponevano problemi di questo tipo: un detenuto costa allo stato tot marchi, uno zingaro tot ecc. Quanto risparmierebbe lo Stato se queste persone non ci fossero…
E cose del genere.
La tua domanda è più che lecita.
P.s.: non gioco mai.
Per me gratta e vinci, lotterie, slot e sake scommesse potrebbero esplodere.
Mi piaceva la schedina di una volta, il Totocalcio col 12 e 13 giocavo sempre due colonne. Mai vinto.
Non so, saranno 25 anni che non gioco più.
Però alla tombola di Pulicciano, l’estate scorsa, ho vinto una spalla…
Ogni tanto l’affetto.
Marzo 19th, 2017 alle 11:14
D’istinto, la penserei come te.
Ma giusto ieri ho letto la rubrica “Buongiorno” de La Stampa, che adesso cura Mattia Feltri. Parlava della dipendenza dei nostri bambini/adolescenti da supporti tecnologici di vario tipo e relativo uso dei social. Non sto a fartela lunga: il suo inciso partiva dai risultati di una ricerca di una università USA, che rilevava come negli adolescenti americani ci sia una sorprendente coincidenza tra il calo nell’uso di alcool, sigarette, droghe leggere e meno leggere e l’aumento nell’uso delle tecnologie e dei social.
Insomma, è nella natura dell’uomo giocare con le tentazioni, soprattutto quelle che danno dipendenza. Non si ferma il mare con le mani. Nè possiamo nascondere per sempre cose che esistono e comunque in nostri figli scopriranno. Come il gioco d’azzardo. Meglio forse, con l’occasione dei compiti, spiegargli di cosa si tratta, dirgli che questo gioco, simile alla tombola di Natale, fatto con giudizio può essere un innocuo passatempo. Ma che può diventare anche qualcosa di molto pericoloso.
Marzo 19th, 2017 alle 11:25
Il banco vince SEMPRE
‘gioco’ = CANCRO
Marzo 19th, 2017 alle 11:44
Hai pienamente ragione, David. Il mondo d’oggi ha perso molti valori e molti punti di riferimento. E questo problemino ne è un esempio.
La colpa? Forse dico una bischerata, ma … ah, se Benigni e Troisi fossero riusciti a fermare Colombo e le sue caravelle a Palos!
Marzo 19th, 2017 alle 11:45
Si, sei troppo apprensivo..
Marzo 19th, 2017 alle 11:53
Il Bingo è la tombola negli States.
Rovinarsi con la Tombola implica un impegno certosino.
Fossi in te, quindi, starei tranquillo (sereno non si può più dire) e nel prossimo consiglio di classe suggerirei alla maestra di cambiare il testo di matematica con uno non ricopiato dagli USA, paese in cui i cattivi esempi sono da noi italiani spesso mutuati.
Marzo 19th, 2017 alle 12:19
…oopsss!…
…bei tempi,quando i problemi di matematica cominciavano con: “se una vasca si riempie….” ! 🙂
….in effetti potevano semplicemente dire: “…se una mamma HA 360 euro…” !!
…ma forse volevano puntare il dito sul fatto che quando si ha una fortuna la si deve condividere con gli altri…. 😉
Marzo 19th, 2017 alle 12:20
Non credo che tu sia più apprensivo di quanto possano esserlo in generei genitori.
Purtroppo la ludopatia è un grave male che affligge tantissime persone e manda in rovina, non solo economica, tante famiglie.
Personalmente, ma io sono di una generazione antecedente alla tua, un passaggio con l’insegnante lo farei e magari chiederei alla docente d’italiano (mi risulta che oggi siano in più di uno a “educare” i ragazzi) di tenere una lezione sui danni che provoca questa malattia.
Un caro saluto
Marzo 19th, 2017 alle 12:26
Hai perfettamente ragione.
Marzo 19th, 2017 alle 12:27
non sei apprensivo, direi che la cosa fa il paio col bombardamento sistematico, specie durante le partite, della pubblicità delle varie scommesse. La realtà david è che i bimbi di oggi sono i consumatori di domani e chi lavora per pèensare reclame ingaggiato dalle grandi aziende, li considera dei target perfetti, a noi sta difenderli.
Marzo 19th, 2017 alle 12:29
OT
scusa David per il mio messaggio non attinente a quello che hai promosso ma leggendo su SportWeek del Corriere della Sera di ieri c’era un articolo su Federico Chiesa che porta un po’ di leggerezza e – se permettete – di pulito in un mondo del calcio e dei suoi interpreti che s’imbarbarisce ogni giorno di più negli atteggiamenti, negli aspetti, nel look, nelle espressioni e via cantando.
Invito tutti quelli che siano interessati a prendere questa boccata d’aria veramente piacevole e sorprendente (ahimè) e a leggerselo, se poi qualcuno ha difficoltà glielo posso mandare io su mail.
Grazie David e scusa per l’intromissione sul problema che denunci, sta rovinando un sacco di disgraziati ogni giorno di più, si vede tutti i giorni…
Marzo 19th, 2017 alle 12:52
No nessuna forma troglodita di proibizionismo
Anzi
Il nostro paese è veramente particolare
Ci fu un periodo, che non passò l’apertura di alcuni casinò in altri luoghi di Italia, il motivo era quello del non mettere ulteriori mezzi per rovinare le famiglie.
Venti anni dopo l’Italia è un casinò a cielo aperto
Slot in ogni bar
Gratta e vinci anche per strada
La mia curiosità non è tanto per la forma di tassazione indiretta, che frutta svariati miliardi di euro, letteralmente derubati dalle tasche degli italiani, perché , nelle pubblicità si dice, che, il gioco, rischia di diventare un problema patologico, ma non dice la fonte di tassazione che tutti i giochi hanno alla base.
Chiunque gioca un euro, deve sapere che solo il 30% del giocato torna in gioco.
Quindi prima di iniziare a giocare hai già perso.
Lo stato non gioca alla pari contro di te, ma ti ruba il 70% di ciò che punti, sempre
Il banco non perde mai
Pensare bene, istruire meglio e (come nel problema) lottare per tutti i messaggi diretti e indiretti che guidano i giovani alla rovina
Marzo 19th, 2017 alle 12:54
Ps. Vorrei sapere chi c’è dietro ogni concessione
Non mi meraviglierei di trovare qualche politico
Marzo 19th, 2017 alle 13:07
No hai ragione
Marzo 19th, 2017 alle 13:16
a casa mia si chiama pubblicità occulta
Marzo 19th, 2017 alle 13:28
La seconda che hai detto…..
Marzo 19th, 2017 alle 13:56
No. Hai perfettamente ragione.
Scrivere “la mamma ha guadagnato” è troppo conservatore se non reazionario.
Mala tempora….
Marzo 19th, 2017 alle 13:56
Segno dei tempi…..una volta si usavano i cesti di mele…
Ciao David.
Marzo 19th, 2017 alle 14:19
hai proprio ragione,lo Stato è il primo biscazziere,molto meglio , se proprio necessario i Csinò in tutte le regioni togliendo tutte queste riffe solo dannose.
Marzo 19th, 2017 alle 14:37
L’altra settimana a mio figlio hanno dato un problema (3′ elementare) in cui doveva calcolare le rate di un finanziamento per un computer…anche con l’anticipo…
Marzo 19th, 2017 alle 14:55
Sono pienamente d’accordo con te.E poi mi scappa da ridere quando fanno tutte le pubblicità dei giochi d’azzardo e sottolineano (giocate con moderazione il gioco può creare dipendenza) ma
quanta ipocrisia!
Marzo 19th, 2017 alle 17:05
dai la paghetta a tuo figlio per qualche mese ed insegnagli a metterla da parte per comprarsi la PlayStation nuova..poi pochi giorni prima di comprarla con lui..attiralo in un tranello: fallo giocare con una slot in salotto, dicendogli che se vince avrà più soldi..
ovviamente lo.fai perdere, gli requisisci tutti i soldi persi e per due mesi lo lasci senza play station nuova!
ti assicuro che da grande non sopporterà alcun gioco d’d’azzardo ( mio zio tedesco mi sottrasse la paghetta giocando a carte a dieci.anni ed ha funzionato, me la rese solo dopo quando mi.ero sfogato per due mesi)
Marzo 19th, 2017 alle 17:07
..alla’insegnante comunque, dopo aver spiegato a tuo figlio, non la farei passare liscia! almeno in privato..
Marzo 19th, 2017 alle 18:47
Perlomeno situazione sconveniente.
Marzo 19th, 2017 alle 19:40
Come non darti ragione?
Almeno se il problema fosse stato realistico, tipo:
“una mamma ha vinto al bingo 360euro, durante tutto l’anno precedente aveva perso 200euro ogni mese, quanto è il saldo finale?”
Marzo 19th, 2017 alle 20:20
Parere di docente (anche se non di Matematica): io un problema così non l’avrei mai dato!!! Il bingo, poi! Ci manca solo che il prossimo sia: “Il babbo ha perso 275 euro alla sala slot, poi è andato a Montecatini e ne ha spesi altri 130; per la strada ha incontrato una signorina molto carina, a cui ha dato 180 euro…” Arriveremo anche a questo!
Marzo 19th, 2017 alle 21:32
Non è apprensione, è psicosi.
Devono sapere che esiste il Bingo dove fors si vince cinquecento euro ma dove sicuramente se ne perdono mille.
Del resto, non è peggio in problema di aritmetica dove si fa calcolare uno sconto sulle tasse che non avranno mai o si calcola l’età media pensionistica che non raggiungeranno mai ?
La torta delle frazioni dove è finita se non nella panza di qualche politico o nella ventiquattrore di qualche faccendiere ?
Mangia di più uno che campa con due terzi della pensione minima al netto dell’accompagnamento o chi prende tre quinti dell’assegno sociale ?
La base del PD sarà all’altezza delle prossime elezioni o i vertici si bisecheranno ?
Quanti spigoli ci sono in un cerchio magico e, soprattutto, quante tangenti?
Se vedi bene, il Bingo è l’ultimo dei problemi ma il primo delle (e)lezioni.
Marzo 19th, 2017 alle 21:44
no dai è andata bene, potevano scrivere genitore2 al posto di mamma.
Alessandro Boldrini da Galleno
Marzo 19th, 2017 alle 22:40
purtroppo è una preoccupazione fondata!!!
Marzo 20th, 2017 alle 06:49
Non c’è problema David, finito quel problema gli dici: vieni Cosimo, ora calcoliamo insieme le probabilità di vincere al bingo (o meglio ancora lotto etc) 😀
Marzo 20th, 2017 alle 07:21
Si,sei un tantino apprensivo,perché basta camminare per la strada e leggere le locandine delle edicole,oppure semplicemente accendere la televisione per avere esempi e provocare domande molto più devastanti del problema che hanno dato a tuo figlio.
Ora più che mai il genitore deve parlare con i propri figli di tutti questi problemi e saper discernere in modo positivo,naturale e convincente i ragazzi,ricordiamoci che soprattutto in età adolescenziale siamo punto di riferimento ed esempi da imitare.
I nostri ragazzi richiedono tempo,cura,dialogo e confronti quotidiani,sta a noi dedicargli tutto questo.
Marzo 20th, 2017 alle 07:42
Credo che i bambini debbano sapere tutto.
O almeno non vada loro negato o tenuto nascosto alcunché.
Io sono cresciuto con tutta una serie di discorsi a tavola che certamente non erano adatti ai bambini.
Si parlava spesso di droga, mio babbo è tossicologo, e tutti noi 4 figli a parte qualche cannetta non abbiamo fatto altro.
Credo che i bambini siano più stimolati al proibito se in famiglia, o nella vita di tutti i giorni, non si parla o si sfugge un determinato argomento.
La dipendenza da gioco poi, come tutte le altre dipendenze, ha una radice nel profondo disagio in cui si cresce, ogni storia di dipendenza, e qui mi riallaccio a ciò che mi spiega sempre mio padre, a dietro un’infanzia e adolescenza difficili, se non traumatiche.
E sta qui la differenza tra un bicchiere di vino al pasto e l’alcolismo, un biglietto al mese di gratta e vinci e la dipendenza da gioco è così via.
Marzo 20th, 2017 alle 08:12
Con le migliaia di esempi che potevano inserire nel testo proprio quella del Bingo ? Caso mai avessero scritto: “La mamma ha perso…” dal punto di vista didattico stesso risultato e allo stesso tempo un messaggio che giocando a Bingo si possono perdere soldi.
Marzo 20th, 2017 alle 09:41
Mi pare una cosa del tutto innoqua. Pensare che un bambino possa venir condizionato da un problema di matematica che tra una settimana non ricorderà più è francamente eccessivo.
Filippo da Prao
Marzo 20th, 2017 alle 09:43
Secondo me non riuscivi a risolvere il problema per cui l’hai buttata sull’etica professionale …. 🙂
Marzo 20th, 2017 alle 09:43
il creatore del problema non ha avuto il coraggio di dire che Bingo è il cognome dell’inquilino del piano di sopra..dove la mamma in questione spesso va a giocare a nascondino?
famiglie allargate.
Marzo 20th, 2017 alle 10:17
La penso come te, se ne potrebbe fare a meno.
Marzo 20th, 2017 alle 19:09
David hai PIENAMENTE RAGIONE.