E’ un attimo
Riepilogando: ci si affanna, si soffre, si inganna il prossimo, si vive spesso inseguendo idiozie e chimere, e poi?
Stamani sono particolarmente introspettivo perché una mezz’ora fa mi hanno tamponato da dietro con la moto: nessun danno fisico, qualche problema meccanico, la sensazione non proprio straordinaria di stare per cascare per terra mentre riuscivo per fortuna, nonostante i quasi 55 anni, a reggere lo scooter.
E’ andata bene, ma se non fosse stato così?
Se improvvisamente la nostra vita venisse spezzata o solo interrotta gravemente da un banale incidente alle 6 di mattina sulla via Chiantigiana?
Dobbiamo arrivarci per esperienza diretta, oppure forse riusciamo a capire, pensandoci cinque minuti al giorno, che bisogna cominciare a liberarci da tutte le nostre seghe mentali (scusate il linguaggio, non da Accademia della Crusca, ma rende l’idea)?
Giugno 29th, 2015 alle 07:36
Io da ragazzo ho letto Jacques il fatalità di Diderot…
Giugno 29th, 2015 alle 08:05
Visto che non ti sei, per fortuna, fatto niente, buttiamola sul ridere, il tuo tamponatore era sicuramente un gobbo, ma il vile attentato non è riuscito!
FV
Giugno 29th, 2015 alle 08:07
Quando morì mio padre avevo già una figlia di due anni e 29 primavere.
Scrissi una cosa che ancora ricordo a memoria:
” la vita
Un ramo si spezza
È subito notte”.
Questi tuoi pensieri sono la compagnia di ogni giorno, se ho l’umiltà di ascoltarli.
Giugno 29th, 2015 alle 08:14
Se ti metti a pensare a certe cose non ne esci più.
Pensa solo che t’è andata bene e goditi la vita quanto se non più di prima.
Giugno 29th, 2015 alle 08:28
Carpe diem. Qui e ora. Questa è la saggezza. Non si tratta di una filosofia prettamente godereccia, ma della saggia consapevolezza che nessuno può sapere cosa riserva il futuro per sé e per i propri cari e ciò che oggi può essere fatto (per esempio un viaggio) domani magari non lo potrai fare più.
Giugno 29th, 2015 alle 08:29
ciao David
ci si pensa ma poi si mette il pensiero da parte.
altriemnti chi vivrebbe più?
non è per essere fatalisti ma a volte col destino non ci puoi fare nulla, oppure ci si guarda allo specchio e si dice “forse non era la mia ora”.
p.s.: 31 anni fa ero a bologna e per tornare a casa avrei dovuto prendere il famoso rapido 904, per un banale contrattempo ritardai e avrei dovuto prendere il treno dopo…….
Giugno 29th, 2015 alle 08:31
Godersi la vita è dare la giusta importanza a tutte le cose e come dici te ” non farsi le seghe mentali su tutto”. Per es. leggendo tanti commenti sul blog, capisco come tanti si fanno delle ricche seghe mentali per acquisti/cessioni/contratti/risultati etc etc…. il calcio è solo uno sport e da anni inquinato pesantemente da cupole, intrallazzi, medicinali proibiti, interessi finanziari, procuratori vampiri… finisco qui. Allora? Andare allo stadio consapevoli di quello che è il calcio! A proposito… credete veramente che il famoso “mr. Bee” di berlusconi porti denari suoi al milan o che in gran parte siano capitali di berlusconi che rientrano in Italia? E allora??? FORZA VIOLA SEMPRE E COMUNQUE
Giugno 29th, 2015 alle 08:46
ci rendiamo conto che siamo mortali solo quando rischiamo la vita. Poi, passata la paura, il cervello riparte normalmente. forse è programmato così, per farci andare avanti, altrimenti staremmo tutti su un prato a guardare le farfalle…
Giugno 29th, 2015 alle 08:47
Fiuuuu … era uno che non ti voleva a radio bruno !!
Umberto Alessandria
Giugno 29th, 2015 alle 09:10
Invecchiando si torna un po’ bambini: metta le rotelline dietro alla moto, così come fecero i suoi con la prima bicicletta
Giugno 29th, 2015 alle 09:15
Sa cosa mi fa pensare la sua riflessione?
Alla gazzella e il leone. Dalla distanza che mettiamo dalle insidie del quotidiano..regole!….Si, regole!
Sul fato non possiamo fare nulla…cosa puoi fare contro una patologia nefasta? se capita…capita!
Sul resto, dico, fortuna che viviamo in una società regolata e con valori
Pensare che uno si sveglia la mattina e le regole che ci siamo dati non valgono più..da paura!!
…fortuna che viviamo nel lato giusto della strada.
Giugno 29th, 2015 alle 09:24
Pensarci non fa mai male perché ti aiuta ad essere più prudente sulla strada ed evitare eventuali danni a te stesso e agli altri. E’ ovvio che questo non basta (un incidente può capitare comunque), però aiuta ad avere un comportamento più responsabile.
Giugno 29th, 2015 alle 09:42
Dai David qua si apre un universo di possibilità e sliding doors … allora ripensi a quella volta anni e anni fa con quella tipa che ti faceva impazzire e sembrava impossibile , invece in fondo non lo era e se c’avessi creduto di più chissà… a quel messaggio inviato alla persona sbagliata che ha chiuso una porta ma ha spalancato tutta una serie di altri eventi… e poi insomma la via Chiantigiana non è malissimo per un incidentello, pensa alla fi pi li allora!
Giugno 29th, 2015 alle 09:56
Io non ho paura per me stesso, probabilmente ancora l’incoscienza giovanile è ancora vigorosa dentro me.
Certo, non faccio le ..azzate che facevo da ventenne però mi ritengo abbastanza spensierato.
Il vero terrore è per i miei, mia figlia soprattutto; come molti credo che non sopravviverei se le dovesse succedere qualcosa di grave e spesso faccio bruttissimi e terribili sogni che mi svegliano nel mezzo della notte (speriamo porti bene).
Giugno 29th, 2015 alle 10:02
dopo aver visto l’incidente sulla fi-pi-li venerdi scorso mi son fatto 1000 film mentali.
ma come ha scritto qualcuno prima di me, se ti metti a ragionar così non ne esci più.
quindi mettiamola così. se ci incazziamo per le cazzate come il calcio o simili, vuoldire che stiamo vivendo.
la differenza la fa quando si affronta qualcosa di pesante.
è li che il resto perde di peso
Giugno 29th, 2015 alle 10:13
David e’ Andropausa , no problem ti passa .
Giugno 29th, 2015 alle 10:40
Caro David,
bisogna ricorrere all’angelo custode, costa meno di una badante.
Un abbraccio.
Giugno 29th, 2015 alle 10:41
Il nostro cervello, così come il cervello di ogni essere vivente, è programmato per svolgere una serie di azioni automatiche, istintive, che fanno parte di una routine impostata direttamente sul nostro ritmo di vita e sulle nostre esigenze primarie (lavorare per mangiare, fare l’amore, dormire, spostarsi da un posto all’altro per necessità), tutto ciò non viene dettato dalla coscienza o dalla paura.
Ogni volta che ci succede qualche cosa che ci ferma, un incidente, una malattia, la morte di una persona cara, certamente apprendiamo qualcosa, ma poi il nostro cervello si riprogramma per andare avanti e per proseguire la vita secondo quello schema non sostituibile.
Non sono uno psicologo, ho avuto problemi di depressione e lavoro sulla sicurezza delle persone, ho imparato questo per necessità, la nostra mente ed il nostro corpo devono comportarsi così perchè in caso contrario tutto si ferma, e dopo serve tempo e cure per uscirne fuori al meglio.
Giugno 29th, 2015 alle 10:52
Proprio vero !! Caro Davide !! Pensa ci siamo visti sulla spiaggia nel weekend , ed oggi poteva essere un giorno Nerissimo !! Chi puo’ sapere cosa puo’ capitarti da un giorno all’altro !! Prendere la vita per quello che ci da , senza rovinarsi il fegato , spesso per delle ” cazzate” ( anche io mi scuso ). Buona giornata Davide
Giugno 29th, 2015 alle 11:01
è così: non ci sarà un’altra vita. Ripenso al rapporto che avevo con mio padre: io adolescente difficile, lui che da me sopportava ogni cosa, anche gli insulti, deficiente, ciccione.. Poi un giorno tutto finisce, e ti resta il ricordo di un uomo buono, il suo sorriso, e che con le metastasi si preoccupava solo che io non sapessi “non si deve preoccupare”. Ripenso alla mia nonna, a come le rispondevo male, e quando le venne l’alzaimer, l’ultima volta, che mi vide scoppiò a piangere perchè non sapeva più il mio nome, ma sapeva solo di volermi bene, e io gli avvicinavo la mano e lei la prendeva e la baciava. E allora è proprio il caso di pensare a cosa c’è, nascosto nel tempo: tra 5 anni o tra 30, non importa: c’è il nome di tua madre scritto su un manifesto funebre, c’è che una mattina si alza e ha un dolore strano oppure non si ricorda più se ha già mangiato, e a quel punto capisci che sta finendo ogni cosa. E’ il caso di cominciare da subito a amare: conta solo questo nella vita. E’ il caso di cominciare da subito a dirsi addio.
Giugno 29th, 2015 alle 11:14
cominciamo liberandoci daiccalcio
Giugno 29th, 2015 alle 11:28
La Fiorentina (…e tante altre cose) esiste per questo motivo: per non pensare a queste cose….
la primula viola
Giugno 29th, 2015 alle 11:33
condivido il post di Giulio, dove dice di “cominciare subito ad amare”..la direzione è quella giusta , ma è solo il primo passo..
siamo eterni, David, ed i nostri affetti hanno un significato perchè sono per sempre..
ogni perdita è un arrivederci in Dio, dove nella sua luce ineffabile tutti ci ritroveremo , finalmente liberi dalla contingenza che crea tante incomprensioni..
non so chi nella mia infanzia mi abbia fatto il dono della fede cristiana, ma lo ringrazio ..perchè altrimenti da tante situazioni capitatemi sarei stato travolto..
sapere che Gesù non lascerà che sia separato da Lui che è la Vita, ed avergli consegnato tutti i miei cari mi da la forza di affrontare con fiducia tutte le difficoltà che in ogni vita non mancano mai..
Giugno 29th, 2015 alle 13:34
Bene David che non ti sia fatto niente e bene anche ka tua riflessione.
Ma rimonta e vai avanti.
Sei annuifa è toccato a me. Ad uno stop di un incrocio con poca visibilità un macchina mi ha investito e la moto è volata girando su se stessa . Per fortuna sono rimasto attaccato alla moto e lho lasciata prima che andasse contro un piline di c.armato.sono caduto bene e mi sono rotto solo il polso oltre a contusioni e abrasioni varie.
Li ti spaventi, pensi e lasci l’idea della moto da qualche parte. Per un anno ho preso la bici e poi grazie a mia moglie che mi ha spinto, ho ricomprato lo scooterone ed adesso vado come prima anzi più prudente di prima.
In ogni caso è un attimo, non bisogna distrarsi e sperare che nob lo faccia anche chi sta lassù.
Saluti
Lucky
Giugno 29th, 2015 alle 13:49
Un Buon motivo per smettere di ingannare il prossimo, inseguire idiozie e chimere !
Giugno 29th, 2015 alle 13:53
Intanto i danni meccanici si riparano, l’importante è che tu sia tutto intero…
Io 4 anni fa feci in incidente con lo scooter…
Nell’attimo prima di toccare terra mi apparse la visione del mio primogenito col suo sorriso….
Dopo il trasporto in ambulanza in ospedale e dopo mesi di sofferenze, sono arrivato a vivere in maniera diversa, a cercare di godermi ogni attimo, perché davvero basta un nulla per rovinare tutto…
Da quel giorno con le due ruote ho chiuso!!!!
Giugno 29th, 2015 alle 14:09
Sai David,
anche se non si è in trincea,
non è che il pensiero di Ungaretti sia così lontano dal nostro vivere quotidiano.
Meglio non pensarci troppo…
Giugno 29th, 2015 alle 15:22
Mio babbo purtroppo è morto sulla via Chiantigiana, una mattina di settembre di 6 anni fa, cadendo di bicicletta. Si, è un attimo. E ti cambia la vita.
Giugno 29th, 2015 alle 15:23
Ho perso mio fratello gemello neanche un mese fa’. Glioblastoma. Aveva 40 anni, una bella e sfortunata moglie, e un bambino bellissimo di soli 3 anni.
Io ancora non ci credo. Se ne e’ andato via, mi dico, e poi mi chiedo, ma dove e’ andato? No, non ci sono spiegazioni metafisiche che mi consolino. Il paradiso, l’aldila’, un’altra dimensione… Sono concetti che non capisco, che nessuno mi puo’ dimostrare, e dunque non mi interessano… E ho il cuore spezzato, consapevole che niente e nessuno potra’ rimpiazzare la mia vera meta’ (biologica – eravamo gemelli omozigoti).
Ma… tra una settimana (o forse due), mia moglie aspetta un figlio. La vita non si ferma. Per cinque anni (quando per la prima volta hanno diagnosticato un tumore maligno al cervello a mio fratello) mi sono chiesto che senso avesso tutto questo, che senso avesse la vita. Ogni giorno.
Eppure, in questi cinque anni, cosi’ come dopo la morte del mio amato gemello, non ho mai smesso di sorridere, di amare, ma anche di arrabbiarmi, per cose importanti, e per cose meno importanti. Ho continuato a sognare una vita migliore per me e per le persone che amo, e anche per la Fiorentina, per cui nutro una passione dal lontano 1982.
Soprattutto continuo ad avere voglia di scoprire nuove cose, di imparare, di conoscere meglio me stesso e il mondo che mi circonda, e cosi’ magari un giorno saro’ in grado di rispondere alle domande che tutti ci chiediamo. Chi siamo, dove andiamo. Cos’e’ la vita, cosa e’ la morte.
Forse mio figlio mi aiutera’ a capire un po’ di piu’…
Giugno 29th, 2015 alle 16:18
Una moto è una moto David, uno scooter è uno scooter. Non diciamo eresie 😋
In moto ci si saluta quando siamo in giro, basta quello.
Detto questo per fortuna il nostro cervello isola i pensieri molesti e non ci fa accedere se non alcune volte.
Questo ci salva, altrimenti il pensiero continuo sarebbe insopportabile per chiunque.
Giugno 29th, 2015 alle 17:48
Anche io vado molto in vespa, e spesso ho visto la morte in viso a causa di qualche sciocco che mi impongo di non chiamare deficente.
La morte non fa paura.
E’ solo il privamento di ciò che è terreno, l’illusione della materia .
Trarrà gran giovamento chi crede in un mondo superiore, ben al di sopra della estemporaneità delle nostre piccole cose quotidiane.
Personalmente ho risolto ogni diatriba della coscienza sposando l’idea di una vita dove il saldo di azioni, parole , pensieri volgono al bene , anzichè al male.
C’è chi lo chiama karma positivo, chi lo chiama sciogliere i nodi in terra per averli poi sciolti nel Regno Superiore.
Una sorta di male non fare, paura non avere.
Nel frattempo, alla morte gli vado in c..o con una assicurazione il cui capitale permetterà a mia moglie e alle mie figlie un domani sereno.
Muoio ?
Mi sta bene, ma la morte la pagherà cara.
L’unica cosa è che a volte mi viene il dubbio che se muoio non so se i miei piangeranno tristi lacrime o stapperanno uno spumante per aver fatto bingo.
Ma francamente, a quel punto, m’importa sega.
le migliori cose a tutti.
Immondo
Giugno 29th, 2015 alle 17:51
Dimenticavo,
oggi alla fine del tuo commiato all’ultimo filo diretto del Pentasport avevo i lucciconi.
Forza David, riparti più bello et forte che pria.
Noi saremo sempre con te.
Un abbraccio
Antonello
Giugno 29th, 2015 alle 18:03
ot : condoglianze a Fagorzi, persona che non conosco ma che traspira simpatia e bontà ogni volta che lo vedo in campo …
Umberto Alessandria
Giugno 29th, 2015 alle 18:09
post che cade a puntino purtroppo. mio zio e’ morto in bici, centrato da una macchina mentre con un gruppo di amici andava all impruneta per il suo giro domenicale. in un attimo non c’e’ piu’. in pochi minuti la sua vita e’ finita. spezzata. lasciando un gran vuoto dentro tutti noi.
Giugno 29th, 2015 alle 20:45
Ho letto il post di Giulio ed ho pianto. Non credo ci sia da aggiungere altro a quello che ha scritto.grazie
Giugno 29th, 2015 alle 22:07
Forse non arriveremo mai alla soluzione, ma ogni tanto è utile cercare di capire se la vita ha un senso. Lo dobbiamo fare partendo dalle cose incredibili che l’uomo ha scoperto: che l’Universo esiste da 13 miliardi di anni, il Sole e la Terra da 5 miliardi di anni, l’uomo soltanto da 300 mila anni (la Fiorentina solo dal 1926, ma questo non c’entra). Chissà se tutto è dovuto al caso o ad un disegno prederminato? Non so in quale delle due ipotesi è più probabile che la Fiorentina vinca lo scudetto.
Giugno 29th, 2015 alle 22:17
La seconda che hai detto…..
Giugno 29th, 2015 alle 23:03
Scusami, caro Guetta, se debordo, ma il fatto che tu non ti occupi di Salah (alla pari di Sousa) mi fa pensare che anche tu sappia benissimo (come in viale Manfredo Fanti) che l’egiziano si è già accordato con altri (magari a strisce),e che partecipi alla sceneggiata per ritardare gli effetti della (ennesima) brutta figura di casa viola.
Se avrò torto, non cambierò nick e mi sottoporrò alla gogna dei custodi del politicamente corretto, chiedendoti di nuovo scusa per aver introdotto i cavoli a merenda.
Giugno 30th, 2015 alle 04:12
Mi sembra che abbia scritto tutto con 2 parole Alessandro B.
Oltre alla religione, ‘l’oppio dei popoli’ è anche il NON pensare alla morte.
Il monastico ‘memento mori’ (ricordati che devi morire) è meno OPPIO del non pensare che devi morire, secondo me.
Le occasioni in cui la morte tocca il sentimento non vengono solitamente analizzate a fondo, così che il dato del termine fisico naturale possa rivelarsi prezioso stimolo per collocare nella giusta prospettiva la misura del nevrotizzante attaccamento alla nostra vita.I latini parlavano di Ars moriendi (arte di morire), per una buona morte secondo i precetti cristiani. Fra questi c’è il distacco dal possesso, inteso non solo in senso negativo, come ad esempio i soldi; ma anche quello che di bello abbiamo. Il nostro oppio è essere attaccati maledettamente a questa vita perchè , in questa società secolarizzata tutto ci spinge a questo. Oggi, i nostri valori, gli stimoli da cui in questa società siamo bombardati, rendono quelle che tu chiami seghe mentali la parte che più ci rende ‘vivi’. purtroppo.
Giugno 30th, 2015 alle 06:53
La vita va vissuta intensamente ogni giorno come se fosse ultimo,perche’ in questo mondo siamo tutti solo di passaggio. Da quando nel 1998 mio babbo e’stato operato d’ urgenza x un carcinoma polmonare vivo e ragiono la mia vita cosi,come se fossi all’ ultimo mio respiro,all ultimo mio battito,anche se credo fortemente in un’altra vita in un altro mondo molto piu’ bello,sereno e tranquillo di questo terrestre!!
Giugno 30th, 2015 alle 11:17
Seghe mentali no… quello mai, ma tenere il cervello attaccato invece va fatto sempre. Come hanno detto tanti qui prima di me, se ci si mette a pensare sempre a tutto non faremmo più nulla… Questo però non deve spegnere l’istinto di sopravvivenza, di responsabilità e di cura della propria persona. Un conto è prendere una tegola in testa, un conto è andarsela a cercare… Un abbraccio e Forza Viola Sempre.
Giugno 30th, 2015 alle 13:00
” Lascia un segno al tuo passare: un seme, un figlio, una città….” by Renato Zero