Emozionarsi
Per cosa riuscite ancora ad emozionarvi?
Non parlo solo ai coetanei, ma anche a chi è più giovane, pregando di fare molta attenzione a questa parola: ancora.
Ormai siamo rotti a tutto, sappiamo ogni cosa, abbiamo provato mille esperienze cogliendo pochissimo di quello che di bello la vita ci offre ed il risultato è che ci sfuggono le tante occasioni per provare un brivido.
La distinzione tra noi maschietti e l’altra metà (migliore) del cielo è per fortuna oggi molto meno netta di quando da ragazzo cominciavo come tutti ad emozionarmi e vigeva la regola non scritta ma quanto mai immanente secondo cui l’uomo non piange.
Non è un caso che una delle pubblicità più penetranti di quei tempi fosse quella “dell’uomo che non deve chiedere mai”, nel senso che tutto gli era dovuto, pare per diritto divino.
No che lo dicessero apertamente, quello no, ma lo pensavano tutti.
Quarant’anni dopo si potrebbe usare la stessa formula, ma con un significato “leggermente” diverso: l’uomo non deve chiedere mai perché nessuno, ma proprio nessuno, lo sta a sentire…
Soprattutto (e giustamente) se lui non si mette sullo stesso livello della sua compagna.
E comunque da un bel po’ di anni ci siamo concessi anche noi uomini questo lusso: possiamo piangere ed emozionarci liberamente, qualcosa che pare non dispiaccia neanche troppo a chi dobbiamo piacere, anzi.
Se ce lo avessero detto prima, ci trattenevamo meno e vivevamo meglio.
Giugno 19th, 2015 alle 08:02
43 anni ..sempre con gli occhi umidi sia in occasioni di emozioni positive o negative che siano state …
ultima ieri sera .. sentendo le suppliche disperate di persone in mezzo al mare e operatori ( come me ) con la voce anestetizzata dal dispiacere sapendo che tra li a poco parecchia di quella gente sarebbe finita in fondo al mare …
Umberto Alessandria
Giugno 19th, 2015 alle 08:19
è da tanto tempo che lo volevo scrivere:
da anni non riesco ad emozionarmi quanto basta,però giorni fa in occasione della sfida fra Rossi e Verdi quando sono stati pronunciati i tradizionali comandi dal Comandante in piazza,al grido di viva Fiorenza mi è venuto un groppo alla gola,che risento ancora oggi scrivendo di questa situazione.
a ottobre compirò 67 anni.
Giugno 19th, 2015 alle 08:22
Io mi emoziono quando vedo felici mia moglie ed i miei figli!!!!
Sarà banale, ma è così!!!
Giugno 19th, 2015 alle 09:03
Col passare del tempo sento che sto diventando più “vulnerabile”. Non sono mai stato un duro, proprio no, ma gli anni passati ero molto più restìo ad emozionarmi. Ora basta un niente e sento che qualcosa si smuove all’interno dello stomaco e gli occhi tendono a farsi lucidi. Boh..sarà la vecchiaia che avanza. Ad agosto saranno 53, non tantissimi, ma nemmeno pochissimi. Come si dice sempre, è una ruota che gira e va bene così.
Giugno 19th, 2015 alle 09:23
Beh mi emoziono ancora a 48 anni, per molte cose che accadono belle e non, e vorrei vedere, non saremmo “vivi”!
Un grazie particolare alla mia “complice” di vita, che da quasi un anno mi ha fatto tornare l’amore di un adolescente, follemente più intenso ogni giorno che passa.. mi ricorda un 4-2 alla juve di un anno e mezzo fa, inaspettato, incredibile, fantastico, sublime.
Ops ho mescolato il sacro col profano 😉
Giugno 19th, 2015 alle 09:28
Io mi emoziono tutti i giorni, ed è bellissimo!
Giugno 19th, 2015 alle 09:37
DA BEPPE LIVORNO
IO MI EMOZIONO QUASI SEMPRE MA IN PARTICOLAR MODO A RIVEDERE DON ANDREA GALLO CHE CANTA ” BELLA CIAO”
UN CARO SALUTO
Giugno 19th, 2015 alle 10:13
GRAZIE FERILLI E PARIETTI : ieri sera in piazza Ghiberti ho ascoltato, parola per parola, i discorsi di due donne bellissime fuori ma soprattutto dentro che hanno dichiarato la loro estrazione sociale dalla nascita e i propri valori umani. Mi sono emozionato fortemente e spero che quei valori di rispetto,educazione e signorilità vengano assorbiti da molti fanfaroni che addobbano il nostro quadro politico. Due donne forti che hanno illuminato la più bella città del mondo. Grazie a Santoro per le due ore di grande tv che ci ha regalato.
Giugno 19th, 2015 alle 10:36
Io vivo solo di emozioni: lo sguardo di una donna che incroci e che ti fissa e non vedrai forse mai più, il tuo Goool!!! della squadra del mio cuore, la mano appoggiata alla spalla da un amico, un quadro che ti smuove qualcosa dentro e non sai perchè, un qualsiasi libro di Erri De Luca, parole che diventano musica esprimendo concetti (OT Il contrario di Bucchioni), la perdita di un caro che è dolore ma anche gioia perché continerà a vivere dentro di te. Cos’è la vita se non un’eterna ricerca di emozioni?
Giugno 19th, 2015 alle 10:48
Anche a me spesso vengono le lacrime agli occhi e non ho mai capito perchè un uomo se ne dovrebbe vergognare dopotutto il Creatore ha dotato anche il genere maschile di sacchi, canali e ghiandole lacrimali per poterli usare a proprio piacimento e non solo per lubrificare l’occhio ma anche per poter esprimere liberamente i propri sentimenti..
ma è stato sempre visto come un segnale di debolezza, di fragilità emotiva forse retaggio di un educazione bellica …..a parer mio l’uomo è diventato più sensibile per una ragione evolutiva anche se è vero che oggi è più difficile riuscire ad emozionarsi(nel senso di meravigliarsi) per qualcosa, visto che ci siamo rotti a tutto (ma non proprio tutto eh!)………l’unica cosa che dispiace è vedere l’altra metà del cielo sempre più pericolosamente vicina a quella che non deve chiedere mai……..se si estingue anche la femminilità siam messi bene di nulla
Giugno 19th, 2015 alle 10:52
Non voglio essere retorico, ma credo fermamente che il genere umano dovrebbe cominciare ad emozionarsi appena sveglio: il sole, la pioggia , il vento, piante ed animali! L’ emozione di essere parte di questa meraviglia che è la vita, e che stiamo facendo di tutto per mandare a pu….na ( scusate l’espressione poco fine, ma credo che renda l’idea). Ho 56 anni e non mi vergogno a piangere di gioia nel vedere una coppia di canarini che accudisce un pulcino appena nato, o di tristezza per la morte dello stesso pulcino. Questo mi fa sentire vivo!
Giugno 19th, 2015 alle 11:16
Ogni momento passato con mia figlia, alla quale dedico questa meravigliosa poesia di Wislawa Szymborska :
Poteva accadere.
Doveva accadere.
È accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
E’accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall’animo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
ASCOLTA COME MI BATTE FORTE IL TUO CUORE.
Giugno 19th, 2015 alle 11:25
Quando un anziano dopo anni di lavoro, studi viaggi e amori finisce su una sedia a rotelle e deve farsi applicare il clistere da una badante andina, perché la famiglia è andata chissà dove. Dai tanti applausi ricevuti dagli spalti dei compleanni, alla lavata di mani sul punto di morte. Questo può ancora far piangere. Che l’altra metà sia addirittura migliore è tutto un suo pensiero, ma sono secoli che la seguo in radio e col tempo Lei è solo migliorato anche se pensa di no. Non vede che alla fine dell’articolo da sopra è sceso alla parità?
Giugno 19th, 2015 alle 11:25
Io mi sono sempre emozionato e ho sempre pianto, quando c’era da piangere ovviamente. Non mi sono mai riconosciuto in quella pubblicità che citavi te, anche perché quelli che “non chiedono mai” e fanno i duri di solito sono i più fragili e deboli.
Giugno 19th, 2015 alle 11:41
Io credo che l’emozione sia prerogativa dei curiosi,che non è necessariamente andare aldilà di un muro,orizzonte o qualcosa di materiale. Ecco, credo che non gli appartenga la condizione ancora.
Credo altresi che ” ancora ” sia insita nei narcisi,in quella che io chiamo la generazione dei ” clicca mi piace “…emozioni malsane, vuote come le persone che le cercano…
Giugno 19th, 2015 alle 12:06
episodio raccontato da mio figlio (16) tornato ieri da alcuni giorni al mare con gli amici.
“eravamo in 12, 3 ragazze e noi maschi. In spiaggia abbiamo fraternizzato con un gruppo di ragazze e, la sera le abbiamo invitate al campeggio. Ci siamo divertiti (mi dice che non hanno fatto di più) ma poi, quando sono andate via, le nostre amiche si sono arrabbiate tanto con noi perchè le avevamo invitate. Ma che pensavano, che gli si facesse i servi per tutta la settimana?”
Ho quindi concluso che, è vero che le ragazze non sono più come quelle dei nostri anni 70, i ragazzi di oggi stanno cominciando a riprendersi dalle mazzolate generazionali che, anche noi, abbiamo ricevuto. E che ci hanno fatto patire, sudare e piangere.
Giugno 19th, 2015 alle 12:20
Dopo mesi di piscina vedere mio figlio disabile nuotare in mare e’ stata un ‘emozione bellissima.
Giugno 19th, 2015 alle 12:22
L’emozione stessa ha mille sfaccettature: la rabbia, la gioia, la tenerezza, la nostalgia…. purtroppo la rabbia prende spesso il sopravvento per molti di noi, perché gli eventi della vita quotidiana ti spingono da quella parte, cerchi di capire perché e ti prende la nostalgia, allora cerchi rifugio nella tenerezza per avere momenti di gioia. Sentimenti confusi, uniti dal fatto di essere comuni a tutti gli esser viventi. Chi ha paura o vergogna di mostrare queste emozioni potremmo definirlo represso, sua scelta, comunque secondo me vive a metà. Provate ogni tanto a buttare il cappello per aria, funziona.
Giugno 19th, 2015 alle 13:12
Bene le emozioni, bene la sensibilità d’animo.
Ma ogni tanto ricordiamoci anche le differenze di genere, che non sono differenze di diritti tra uomo e donna ma differenze di ruoli.
Sennò la melassa egualitaria tra uomo e donna diventa solo retorica dannosa per entrambi.
Giugno 19th, 2015 alle 13:42
Conte Mascetti del post 11
Ecco la mia firma in calce a quanto hai scritto:
Marco Ciulli
Giugno 19th, 2015 alle 13:45
Non avevo ancora letto il post 17 di Simone.
Ecco la mia firma:
Marco Ciulli
Giugno 19th, 2015 alle 14:39
Io mi emoziono ancora quando un grande direttore di una grande radio, che scrive in un gran bel blog indovina ancora la grammatica. “Se ce lo avessero detto prima, ci SAREMMO TRATTENUTI meno e AVREMMO VISSUTO meglio”.
Lei resta comunque il numero uno.
RISPOSTA
facciamo il numero tre o quattro…
ho usato una forma parlata, ha ragione e non correggo,
David
Giugno 19th, 2015 alle 15:20
tra il post n 7 e il n 17 secondo me c’è tutto l’imbarazzo di questo periodo. non voglio assolutamente giudicare nessuno,non mi spetta,ma un post fà veramente ridere…
Giugno 19th, 2015 alle 15:58
MI piace questo articolo: ho 48 anni suonati, mi commuovo spesso e mi imbarazza farlo; non so per come non so perchè ma una delle immagini che mi fa subito sciogliere è un video (o similari) che gira su FB, dove i geniroti militari rientrati dal fronte fanno la sorpresa ai propi figli, le reazioni dei bambini mi fanno piangere in pochi istanti! boh… sarà l’eta! ps. mai stato alfronte, neppure fatto il militare…
Giugno 19th, 2015 alle 17:07
Ad una certa età è sempre più facile farsi coinvolgere dalle emozioni..per me non c’è niente di più emozionante del sorriso e degli abbracci delle mie due nipotine (9e3 anni), della serenità nello sguardo di mia madre che da 3 anni vive su di una sedia a rotelle e per le cose più “frivole” l’esecuzione dell’Inno d’Italia
Giugno 19th, 2015 alle 17:50
in antitesi alla pubblicità dell’uomo che non deve chiedere mai, porrei quella che gira da qualche tempo, non mi ricordo di cosa, che dice invece che l’uomo forte è quello che si prende cura degli altri.
molto tenera, ed è così che vorrei l’uomo
Giugno 19th, 2015 alle 18:19
Mi emoziono per i sorrisi e le domande di mio figlio.
Giugno 20th, 2015 alle 00:56
… per ogni nuova vita, che sia un bimbo, un cucciolo, un germoglio …
Giugno 20th, 2015 alle 06:38
I pianti per la retrocessione la nascita dei figli Baggio che entra al franchi portando la carrozzina di Borgonovo e dai ogni tanto i tuoi impressionanti gooooolllll descritti a radio blu
Giugno 20th, 2015 alle 08:18
GRAZIE a tutti colore che hanno scritto il proprio commento su questa splendida idea di David, mi dispiace aver visto cosi pochi messaggi rivolti a qualcosa che non ha prezzo ma solo ragione di vita. Su tutto bisogna metterci più amore e meno acidità, anche quando si parla della Fiorentina. Andrebbe amata di più ed essere meno boccaloni, w la vita, w Firenze, w l’amore per la terra e per il prossimo!!!!
Giugno 20th, 2015 alle 10:55
Rivedere Pantani in TV è sempre una bella emozione.
Giugno 20th, 2015 alle 17:08
La settimana scorsa è stato il nono compleanno di mia figlia. Eravamo insieme in auto, la riportavo a casa dagli allenamenti. Alla radio passano A modo tuo, di Ligabue, cantata da Elisa.
A un certo punto dice: sarà difficile dire tanti auguri a te, a ogni compleanno vai un po’ più via da me.
Ho cominciato a piangere.
Giugno 20th, 2015 alle 17:50
se piangere significa emozionarsi – o viceversa – ecco quanto mi compete:
– quando ripenso agli ultimi giorni di mio padre col quale non mi sono lasciato bene
– quando è morto Enrico Berlinguer
– quando assisto ad un parata militare tipo 2 Giugno con resa degli onori alle autorità
– quando la Fiorentina è retrocessa in serie B
– quando leggo di animali seviziati o morti male
– finalmente qualcosa di frivolo: ai matrimoni!
e forse in qualche altra occasione che non mi viene a mente…..a 67 anni capita.
Giugno 20th, 2015 alle 18:14
Non più tardi di un mese fa Inter veniva multata dall’eufa per il FairPlay finanziario per circa 20 mln (anche se dilazionati nel tempo)… oggi ne spende 38 per Kondongbia! MA STO ZZO DI FAIRPLAY ESISTE SOLO PER NOI E L’è UNA SCUSA PER NON SPENDERE MAI NULLA????
Giugno 20th, 2015 alle 19:16
per me ogni cosa è un’illusione, e non vale la pena emozionarsi per niente perchè niente ha senso. L’emozione fa parte dello stupore: ci emoziona ciò che è inaspettato. Ma queste sono cose che accadevano da bambini, da ragazzi: dopo ogni cosa va nella direzione prevista.
I ragazzi che si sentono tanto ganzi, e poi tra un po’ li vedrai trentenni col lavoro e che convivono con la loro ragazza, poi saranno i 40elli con le facce scannate, le pancette, le famigliole e le magliette baci e abbracci… che parlano della politichina, delle tassine, degli immigratini… E poi saranno i 60elli che urlano al baretto, che giocano a carte, e magari allora sì qualcosa lì emozionerà, nel senso di stupore: si stupiranno a pensare che quando erano ragazzi loro c’erano bati, e ora il bati è una cosa successa 50anni fa, quando l’italia era diversa, quando i toscani avevano tutti cognomi toscani e non arabi o africani, quando la fiat era italiana… allora avranno voglia di morire, e forse riacquisteranno un po’ della bellezza perduta, insieme allo stupore
Giugno 20th, 2015 alle 20:41
I figli.
La Fiorentina.
Giugno 20th, 2015 alle 21:32
Le Dolomiti, l’isola di Foradada, Petra, la Val D’Orcia in primavera, l’isola di Creta Mr Spock, “Sogni” di Kurosawa, Nel corso del tempo (Wenders) 2001 Odissea nello spazio, Luci nella Nebbia (Bergman), la Trilogia della Galassia di Asimov, Il Castello di Kafka, Una giornata di Ivan Denisovic di Solgenitzin, Formidabili quegli anni di Capanna, Umma Gumma, Gli schizzi Caucasici di Ippolitiv Ivanov, La settima di Beethoven, Pergamon dei Tangerine Dream, Il verde di Camille Pissarro, la Pietà Rondanini, Il Colosseo, la Sagrada Famiglia, Sandro Pertini….
…ma più di tutto la visita alla tomba di mia madre.