E’ più forte di me
Inserito da admin il 8 Ott 2010 8:01 am. Categoria: Uncategorized.
Lo so che è sbagliato e non sono certo molto soddisfatto per quello che penso.
Provo a sforzarmi, ma ritorno sempre lì, all’istinto e poco mi salvano decenni di letture liberali e progressiste.
Ho anche un certo orrore per i miei compagni di pensiero, perchè li immagino molto più violenti di me in mille altre circostanze.
Però non c’è niente da fare, è più forte di me: per quel bravo uomo dello zio di Sarah non vorrei, no, la pena di morte.
Mi piacerebbe solo che passasse qualche mese insieme agli altri detenuti in qualsiasi carcere italiano, forse gli passerebbero certe pulsioni.
Ottobre 8th, 2010 alle 08:10
D’accordo…ma se uscisse vivo da quei mesi in compagnia di altri detenuti andrebbe tenuto in vita un tempo necessario affinchè possa vivere e rivivere all’infinito le torture subìte e poi, quando si è certi che abbia sofferto abbastanza (ma più che altro per annientare il costo che rappresenterebbe per lo Stato fosse anche solo per quell’unico pasto giornaliero che gli si potrebbe concedere) applicare la pena di morte perchè, per individui come questo, non vedo a cosa ci si possa attaccare per non ritenerla la pena più giusta.
Ottobre 8th, 2010 alle 08:11
IO invece vorrei ucciderlo con le mie mani.. scusa ma non capisco quelli che come te si rifiutano IN QUESTI CASI. di pensare ad una giusta e veloce sentenza di morte. Certo un paese “civile” deve fare ora mesi di processi, poi si condanna a qualche decina di anni e poi lui si pente, chiede perdono e tra 7-10 anni è già in semi-libertà. Libero di passeggiare dove ha barbaramente trucidato quella ragazza. ma avete letto bene cosa ha fatto dopo averla uccisa????????????????????
No la vera giustizia è la vostra, lo stato lo deve punire a spese dei cittadini mentre chi ha lavorato per 40 anni campa con 500 euro e fà la fame per mancazna di fondi e magari, come succede spesso, se si sente male viene rifiutato dagli ospedali per mancanza di posto, perchè non ci sono i fondi per nuove strutture. Questa è la giustizia. Grazie
Ottobre 8th, 2010 alle 08:15
Anche a me verrebbe la voglia di smembrarlo, ma uso la logica e arrivo a queste (amare) conclusioni.
Se ha ucciso una nipote, sangue del sangue, per fini sessuali, è assai probabile che sia un pedofilo e che l’abbia importunata anche prima. Per di più l’ha violentata appena morta, e qui si va nel necrofilo…
Non bastano secoli di galera né atroci torture a redimere le deviazioni sessuali di un pedofilo.
Aggiungiamoci che spesso, se non sempre, i pedofili hanno subito violenze da minori, ed ecco che da carnefici diventano vittime, e il ciclo non si chiude mai.
E’ una storia molto triste, ma temo che una punizione esemplare non lo correggerà né servirà da deterrente per altri crimini simili.
Ottobre 8th, 2010 alle 08:20
Io lo affiderei a quella povera donna della mamma di Sarah. Molto probabilmente gli farebbe rimpiangere anche solo di essere nato, anche se in questo momento temo che non abbia piu’ nenache la forza di piangere. Che disastro l’ umanita’…..
Ottobre 8th, 2010 alle 08:33
Ciao David,
non ti nascondo che il primo pensiero va alla pena di morte. Poi riflettendo arrivo ad augurarmi che viva il piu’ a lungo possibile rinchiuso in una cella da solo con i suoi pensieri e le immagini di cio’ che ha fatto che gli scorrono negli occhi e nella testa ogni minuto di ogni suo giorno.
Vorrei che il dolore e la sofferenza lo mangiassero dentro sino a consumarlo, sino a farlo impazzire. La morte fisica per lui sarebbe un espiazione troppo semplice e anticipata dello schifo di cui si e’ macchiato.
Spero inoltre, per la memoria di Sarah, che i suoi avvocati non cerchino di dimostrare una qualsiasi infermita’ mentale…..Spero che sia un processo a senso unico il cui unico esito possa essere l’ ergastolo con isolamento permanente.
E’ indegno di esser paragonato ad un uomo.
Viola78
Ottobre 8th, 2010 alle 08:49
Giusto per ricordare quanto la quasi totalità di carcerati fatti secchi da altri carcerati (in carcere, ovvio) sia composta da individui con reati di questo tipo. Come a dire, in certi ambienti vale sia la pena capitale che uno speciale tribunale capace di decretarla. Penso che da quel punto di vista, David, se non si becca l’isolamento puoi ritenerti mediamente appagato.
Ottobre 8th, 2010 alle 08:54
“Mi piacerebbe solo che passasse qualche mese insieme agli altri detenuti in qualsiasi carcere italiano, forse gli passerebbero certe pulsioni.”
Brutta frase, David, non la condivido per niente.
Non vendetta ma giustizia. Meglio la pena di morte allora che in casi cosi eclatanti e atroci sarebbe fores la pena adeguata.
Ottobre 8th, 2010 alle 08:56
Penso che il tuo pensiero sia quello della maggior parte degli italiani,quel bastardo si merita tante sofferenze.
Ottobre 8th, 2010 alle 09:00
Penso che sarai(saremo) accontentato(i)…almeno persone come lui in carcere ci andranno?!?!? Mentre in Italia c’è un tasso di disoccupazione del 10,5% e 1 giovane su 4 non ha lavoro e l’università va in pezzi…l’agenda del governo è ripartita con la preziosissima e fondamentale riforma della giustizia che interessa tutti noi (???)… Chissà che quel buon uomo non goda degli effetti del processo breve!
Ottobre 8th, 2010 alle 09:01
Carcere senza nessuna protezione, senza isolamento. Mi andrebbe bene..Oppure avrei una soluzione migliore ,esso a fare i lavori forzati senza mangiare e bere fino a quando dura…se poi non dura e chi se ne frega..ha fatto delle cose neacnhe gli animali e scusami lo considero un oggetto non un essere e quindi ha la stessa stima e importanza per me di una penna o di un quaderno..si butta e non ditemi povero è malato…e allora che schianti cosi si toglie un malato di merda
Ottobre 8th, 2010 alle 09:05
D’istinto direi anche io pena di morte. Però vorrebbe dire mettersi al livello di chi uccide, e lo stato non può e non deve farlo. Di sicuro finire in carcere, assieme ad altri denetuti, non sarà sicuramente una punizione piacevole: non so se sia vero, ma in carcere vige una “legge” che prevede punizioni parecchio dure per chi si macchia di delitti del genere, tanto che non so fin quando resterebbe sano quel “brav’uomo” dello zio. Poi aggiungo che bisognerebbe anche evitare di associare con facilità certi delitti alla rete, ad internet: internet è un mezzo di comunicazione, che rispecchia in pieno la società attuale. Come ci sono i cattivi su internet, ci sono anche fuori dalla rete.
Ottobre 8th, 2010 alle 09:08
Invece gli auguro di vivere a lungo e che sia consumato dal tormento fino alla fine dei suoi giorni.
Ottobre 8th, 2010 alle 09:09
David ti prego non alimentare anche te questo tam tam mediatico su questo orribile caso … su facebook nascono “inutili” gruppi contro questo orco, siti e tv sono pieni di indiscrezioni … basta … in questa società di immagini e rumori assordanti forse c’è la necessità di chiuderci in un rispettoso silenzio per questa creaturina straziata.
Con affetto
Paolo
Ottobre 8th, 2010 alle 09:20
Buongiorno a tutti,
sono sempre stato fautore della pena di morte e, non dico che non la meriterebbe ma, da quando sono diventato Buddista cerco, anche se non sempre ci riesco, di pensare anche come si sente l’altro.
Non riesco nemmeno ad immaginare i demoni che sono nella sua testa, sia prima che dopo il misfatto, e, sono certo che pagherà amaramente per il suo comportamento e, non solo con la giustizia umana. Causa ed effetto sono una punizione a cui nessuno può sfuggire e se non sarà in questa vita lo sarà nella prossima, non avere pietà di questo soggetto ci porterebbe sicuramente ad essere come lui se non peggio.
Deve sicuramente andare in prigione e, speriamo che non sia fuori per buona condotta fra dieci anni.
Sono convinto che oltre a vivere con altri detenuti che certamente non lo ameranno dovrà convivere anche con la sua coscienza e sicuramente niente di ciò sarà semplice.
E’ sempre un piacere poter parlare con te.
Buona giornata a tutti,e buon lavoro a Voi che lo avete.
Bruno
Ottobre 8th, 2010 alle 09:24
Io son sempre quella dei mille dubbi: ma se questo “lercio” ha cercato di abusare e poi ha strangolato la ragazzina nel garage di casa,dalle foto e’ proprio appiccicato all’abitazione.Mi dite,visto che in casa c’erano la moglie,la figlia Sabrina e la sua amica,mi dite come hanno fatto a non sentir proprio niente? Beh,Sarah avra’ cercato di svincolarsi,avra’ urlato,rifiutato,impossibile non sentire niente. Ricordatevi anche chi copre e’ colpevole,anche di piu’.Spero solo che venga fuori la verita’,ma tutta tutta tutta. CIAO PICCOLO FIORE BIANCO. Da stasera lascero’ accesa la luce sul mio balcone,perche’ una scia dorata illumini il tuo cammino verso l’immenso. CIAO SARAH.
Ottobre 8th, 2010 alle 09:41
Culturalmente da sempre contrario alla pena di morte. Adesso, sarà l’età, saranno i due figli, davanti a quanto accaduto, mi sento sempre meno convinto. Vacillo. E di molto.
Ottobre 8th, 2010 alle 09:45
Orribile questa faccenda David, però a me tante cosa non tornano.
Prima di esprimere certe sensazioni aspetto di sapere tutta la verità che potrà essere scoperta (e speriamo sia tutta davvero), perché c’è qualcosa che non mi convince nel modo in cui è successo tutto.
Al momento mi sembra più un poveraccio che un assassino.
Ottobre 8th, 2010 alle 09:52
Parole sante david… 🙁
Ottobre 8th, 2010 alle 09:57
no , mi spiace ma la pena di morte potrebbe essere un deterrente per menti non troppo compromesse …se servisse anche solo a salvare 1 vita ..si alla pena di morte !!
Ottobre 8th, 2010 alle 09:59
Condivido in pieno David……anzi aggiungerei anche a sue spese, perchè non mi va di essere “complice” del mantenimento di questo “tizio”………
Ottobre 8th, 2010 alle 10:01
Io invece lo metterei in PIAZZA, nel paese!!!!!!!!! La morte veloce e’ troppo poco per un MOSTRO come lui!!!!!!!
Ottobre 8th, 2010 alle 10:01
Io sono contrarissimo alla pena di morte, anche in casi come quello dello zio di Sarah.
Per me una persona del genere dovrebbe avere soltanto due certezze per il resto della propria vita.
La prima certezza è che dal carcere uscirà solo disteso con i piedi in avanti.
La seconda certezza è il programma quotidiano che lo attenderà per 365 giorni l’anno: sveglia alle 6, trasferimento in cava con gli schiavettoni ai piedi, a spaccare pietroni di granito col piccone fino alle 18, rientro in carcere, cena e alle 21 a dormire.
Fino a quando? Fino a quando non morirà col piccone in mano.
Che almeno si guadagni da vivere, perchè pensare che dobbiamo pure pagare le tasse per mantenere in carcere un subumano del genere mi fa salire il sangue al cervello.
Ottobre 8th, 2010 alle 10:02
La giustizia non è ne liberale ne progressista.
E’ giustizia e basta.
Chi la invoca non è persona per cui provare orrore, ne certamente è retaggio di uomini violenti nelle mille altre circostanze della vita.
Questo, per giustificare (ma non condividere) coloro che a primo getto invocano la pena di morte per certi casi orribili.
Detto questo, non certo pena di morte, poichè solo Dio può riprendere ciò che ha creato.
Non certo l’uomo.
Per quell’assassino, non l’isolamento, ma la dannazione del carcere , con lavori forzati alienanti e spaccaossa.
Il signore in questione deve arrivare a capire quanto ha perso là fuori.
Ogni sera che andrà a letto deve maledire il giorno successivo ,che lo vedrà irrimediabilmente avvitato in un’esistenza penosamente senza fine.
Un’esistenza avvelenata , che giorno dopo giorno rilasci lentamente i miasmi della maledizione e della presa di coscienza.
Un tunnel di cui sappia che non troverà mai l’uscita.
La vera pena è infliggere di vivere ancora.
Troppo facile morire.
immonda bestia
Ottobre 8th, 2010 alle 10:14
Io li darei un paio di giorni nelle mani di Marcellus Wollace…
Ottobre 8th, 2010 alle 10:24
So già che si scatenerà un vespaio su questo tuo post, David.
Anche io, come te, sono contrario alla pena di morte. Credo però che chi sia a favore della pena capitale abbia una carta importante da giocarsi: “tanto in italia tra qualche anno questo è fuori”. E purtroppo potrebbe anche essere vero perchè il nostro bel paese è maestro di indulti e indultini, nonchè di premi per il buon comportamento. Mi piacerebbe invece che quella bestia sanguinaria venisse chiusa in carcere e seguita da uno psichiatra (ma uno bravo) che lo curi (un pazzo è un malato mentale no? La malattia va curata…) ma che non mettesse piede fuori dalla cella per il resto dei suoi giorni. Il mio forse è un ragionamento contraddittorio ma è quel che provoe penso e – ovviamente – mi sento anche in libertà di cambiare idea se qualcuno mi facesse notare lacune o errori nel mio ragionamento.
Ottobre 8th, 2010 alle 10:24
Caro Davide,
purtroppo spesso è molto più pericoloso attraversare il salotto di casa che una piazza nella periferia più degradata.
Quello che distingue uno stato di diritto dal far west è la garanzia alla difesa anche se oggigiorno a questa non sempre segue la sua logica appendice: cioè la certezza della pena.
Un caro saluto
Ottobre 8th, 2010 alle 10:31
PENA DI MORTE!!!
Ottobre 8th, 2010 alle 10:37
La pena di morte non serve per questi animali.
La mia soluzione è la seguente:
Cella di 3 metriquadrati dotata di servizi e senza televisione con una piccola finestrella per il ricambio d’aria. Niente uscite nel cortile con gli altri detenuti.
Rinchiuso a vita in questo buco 8o murato vivo fate voi).
Sono pronto a scommettere che dopo un’anno (forse anche meno) impazziscono senza bisogno della compagnia di alcuni “particolari detenuti”.
Ma siamo in Italia; e dopo quanto, 10/15 anni, lo vedremo fuori nella sua Taranto o in una località segreta fornita dallo stato Iatliano.
Indi per cui passo al discorso di pancia e non di testa:
Datelo nelle mie mani della folla per 15 minuti e poi vedremo cosa rimane.
Il finale del libro “Profumo” potrebbe essere una soluziane alla fine di tali bestie.
La dolce Sarah Scazzi, 15 anni, una vita davanti, le difficoltà di un’adolescente, la voglia di vedersi con una famiglia tutta sua; i sogni di una ragazza uccisi, bruciati, strappati da una bestia che non ha esitato a prenderele la vita quando era di spalle e dopo a prenderle anche l’intimità quando il suo corpo giaceva a terra.
Ho i brividi, le lacrime, la nausea al solo pensiero di Sarah; non mi è bastata una notte insonne per svegliarmi con meno angoscia.
Buona giornata a tutti.
Ottobre 8th, 2010 alle 10:38
sarebbe la cosa migliore, anche se nessuna pena riporterà in vita Sarah… potrebbe essere di esempio per quelli come lui.
Ottobre 8th, 2010 alle 10:39
In effetti, in momenti come questo si mette a dura prova la natura democratica del nostro sistema processuale e sanzionatorio; insomma, la nostra civiltà.
E’ successo già con Tommy, accade di nuovo con Sara: momenti difficili nei quali dobbiamo resistere alla tentazione delle scorciatoie.
Non sto a menarvela di nuovo su quanto sia importante, proprio adesso, che la civiltà del collettivo trionfi sulla barbarie del singolo, perché comincio a non esserne più sicuro nemmeno io.
Ma solo perché invecchio male …..
Ottobre 8th, 2010 alle 10:51
Dici che gli passerebbero David? Non lo so mica sai, qui si parla non di uno soltanto ma di un’ intera classe umana mentalmente malata. Queste persone sono un cancro per il mondo in cui viviamo, e non esiste la certezza di una cura, per cui cosa li teniamo a fare in vita?
Ottobre 8th, 2010 alle 10:52
No, non sono d’accordo.
Meglio una cosa silenziosa, veloce e pulita.
Tipo darlo in pasto ai maiali.
Se non fa troppo schifo pure a loro.
Ottobre 8th, 2010 alle 10:54
Giusto..che abbia tempo e modo di riflettere..con qualcuno che gli “spieghi” a dovere…
Però è pure brutto rifarsi alla cosidetta giustizia privata delle carceri… 🙁
Ottobre 8th, 2010 alle 10:59
è lo stesso pensiero che vado ripetendo da ieri mattina a chiunque mi parli della vicenda. Troppo rapida e indolore la pena di morte, d’accordissimo che ci sarebbero detenuti che avrebbero la soluzione giusta…
Ottobre 8th, 2010 alle 11:01
Vedi David io sono per la vecchia legge occhio per occhio e dente per dente.-
Se non lo metteranno in cella di isolamento
certamente gli faranno il servizietto nella tenghina di poppa.
La vera verita’ forse non verra’ mai alla luce ma questo mostro strupatore non doveva essere alla prima volta.-
Comunque spero di non essere deluso domenica con la Doria, sarebbero … acidi per me e per tanti altri.-
Una stretta di mano e shalom.-
Ottobre 8th, 2010 alle 11:09
..mi sembra che anche il resto della famiglia tanto normale non sia…allucinante.
Ottobre 8th, 2010 alle 11:19
In America vige tuttora la pena di morte. In alcuni Stati americani la pena di morte viene eseguita mediante iniezione letale. Talvolta la quantità del veleno iniettato è sbagliata e il condannato muore tra sofferenze, strazi e patimenti. Hai ragione David, la pena di morte per quell'”orco” non va bene….. è troppo poco! Deve soffrire per un bel pò e poi crepare!
Ottobre 8th, 2010 alle 11:28
Si concordo in pieno. Gli ci vorrebbe un bel 6 mesi insieme agli altri detenuti.
Ma mi si deve spiegare perchè al TG5 ieri ho dovuto assistere a quell’intervista NAUSEABONDA della cugina e della zia in lacrime, sciacallaggio del dolore della gente.
Oltretutto non ce l’ho con il TG5, ce l’ho con loro che hanno concesso l’intervista.
Ma come il tu babbo ammazza tua cugina, poi la violenta seppellendola successivamente in un fosso, e TI PERMETTI di andare in diretta nazionale a fare la sceneggiata in lacrime?
Sarò di idee antiquate ma questa commercializzazione del doloro la trovo VERGOGNOSA. In una situazione del genere io avrei detto ai giornalisti di andare a fare una girata e di essere lasciato in pace.
Ma si sà oggi conta apparire in TV. Che schifo.
Ottobre 8th, 2010 alle 11:47
Sinceramente non capisco come una persona riesca a fare la sceneggiata davanti alle telecamere con relativo pianterellino,ad uso e consumo dei giornalisti e di coloro che guardano il servizio.
Mi resta veramente difficile pensare che cotanta persona abbia il giusto rimorso per l’ orribile cosa che aveva da poco fatto.
Ogni pena che gli verra’ inflitta non potra’ mai rendere la vita alla povera Sarah e non sara’ mai abbastanza dura .
Ottobre 8th, 2010 alle 11:57
Ma riaprire i manicomi?
Ottobre 8th, 2010 alle 12:02
Beh, forse è peggio della pena di morte…..
Ottobre 8th, 2010 alle 12:22
Ci sono persone che non riescono a respingere le proprie pulsazioni malvagie ,le coltivano all’esasperazione per il bisogno di soddisfare un desiderio atavico represso. Nell’inconscio di questo povero disgraziato molto probabilmente Sarah rappresentava la fidanzatina che nell’adolescenza aveva sempre desiderato. Un malato che non si è mai fatto curare.
Ottobre 8th, 2010 alle 12:27
Eh no david, sarebbe più giusto che fosse il popolo a decidere, quindi lo buttiamo in piazza e vediamo cosa succede. Se in una democrazia è il popolo che decide, che lo faccia in tutti i casi. O no? 😉
Ottobre 8th, 2010 alle 12:27
Credimi la penso come te solo che non lo terrei qualche mese lo terrei a vità quello è solo UN BASTARDO VIGLIACCO gli auguro ogni male
Ottobre 8th, 2010 alle 12:30
Ti quoto al 100%.Questo signore deve vivere,ma non per pietà,bensì per pensare x tutta la sua vita a quanto ha fatto,per vivere l’odio dei familiari,degli amici,e certo per guardarsi le spalle dagli altri detenuti,obbedienti alla legge del carcere che è ben più dura della nostra per reati simili.Personalmente gli auguro tutto il male possibile .
Se-come lui stesso ha affermato-ha abusato del corpo senza vita della nipote,si pone al di sopra di tanti assassini efferati della cronaca,si tratta un episodio che credevo possibile solo nei fumettacci noir/erotici degli anni 70.Ogni altro commento è davvero superfluo.
NOTA: il soggetto dovrà passare per i 3 gradi di giudizio previsti dalla legislatura,di norma è corretto attendere quanto meno il primo grado di giudizio per commentare.Ma in questo caso c’è stata una confessione,il giusto processo dovrà servire a stabilirne non tanto la colpevolezza quanto la pena.
Ottobre 8th, 2010 alle 12:35
Se finisse in carcere con gli altri detenuti cambierebbe poco. Se sapessero chi è e cosa ha fatto lo ucciderebbero loro.
La domanda, se pur retorica, è sempre la stessa.
E se avesse fatto quelle cose a tua figlia la vorresti la pena di morte?
Ottobre 8th, 2010 alle 12:49
Ma…Nessuno tocchi Caino???
In questo caso non vale?
Ottobre 8th, 2010 alle 12:50
scusa david se lo dico ma a me quell’ uomo fà SCHIFO mi fà orrore gli auguro tanta ta sofferenza scusami david x le parole ma pensare a quell’ uomo se cosi’ si puo’ chiamare, mi fà ribrezzo che non esca piu’ dal carcere!se veramente c’è giustizia in questo mondo
Ottobre 8th, 2010 alle 12:56
Condivido in pieno David.
Per certi “elementi” sarebbe da rispolverare la gogna!
Ottobre 8th, 2010 alle 13:31
anche perche con la pena di morte soffrirebbe nulla in confronto a quello che merita!!!!!!!!!
Ottobre 8th, 2010 alle 13:37
Non sono d’accordo David, in casi come questi, con un reo confesso ed un’omicidio e non solo di tale gravità ci vorrebbe la pena di morte .
Ottobre 8th, 2010 alle 13:39
Io invece vorrei la pena di morte. Purtroppo in Italia l’unico modo per avere Giustizia, con la “g” maiuscola, è farsela da soli. Questa gente non merita di vivere.
Ottobre 8th, 2010 alle 13:41
Anche senza pensare alla pena di morte,ci sono punizioni. Non mi auguro che qualcuno sia brutale con ‘lo zio’ quanto lui lo è stato, e disumano, ed efferato.
Io vorrei però che rinchiuso, ogni istante della sua vita, avesse il ricordo indelebile di ciò che ha fatto. E se otra non l’ha, che il tempo gli dia la consapevolezza di ciò che ha tolto, che la pesantezza della vita lo schiacci. Anche se è umano pensare ad una rivalsa anche violenta, credo che questa sia una pena altrettanto terribile.
Ottobre 8th, 2010 alle 13:50
Questo è un argomento delicato, la percezione di quanto è successo ci lascia ancora sconvolti. Se Sarah fosse stata mia figlia, probabilmente avrei preso un’ arma e avrei sparato al mostro. In questo modo avrei aggiunto orrore all’orrore (seppur di intensità diversa). La funzione dello stato è quella di interporsi fra i criminali e le vittime, in maniera da impedire un massacro, tipo faida, e di porsi a giudice secondo norme condivise, cioè il processo. La detenzione non è una forma solo di espiazione, è anche la certificazione che tali esseri non sono più degni di vivere in mezzo agli altri. Inoltre è una assicurazione sulla possibilità di eventuali vendette, tipiche della legge del taglione. Tipo quella che permette ai parenti di una vittima di poter assistere all’esecuzione negli USA. Quando penso a ciò sono orgoglioso di essere ITALIANO. A margine di ciò, un pensiero per chi sta soffrendo per questo e per casi simili. Il mio augurio che il tempo lenisca il loro dolore per permettere una vita comunque accettabile. PS: sarebbe questa un’altra occasione per la tifoseria organizzata e la società di promuovere una qualche iniziativa nei confronti della famiglia. In fondo basta poco. “Fair play”.
Ottobre 8th, 2010 alle 13:50
Il concetto di vera giustizia per me e’ rappresentato da”occhio per occhio,dente per dente”.Tuttavia in un caso come questo non lo applicherei perche’ darei un premio all’orco,evitandogli la sofferenza.Il giudizio lo lascerei a chi ha subito l’ingiustizia e sa quello che prova,al contrario di chi pontifica per diritto di cronaca o di immagine.
Ottobre 8th, 2010 alle 13:56
tutto il male di questo mondo non basterebbe a punire quello schifoso
Ottobre 8th, 2010 alle 14:06
L’animo umano ha un meccanismo perfetto, ben peggiore della pena di morte, che si chiama coscienza.
Ottobre 8th, 2010 alle 14:16
Siamo in due ad avere idee sbagliate allora…..
Un pensiero per Sarah.
Grazie per questo post David.
Ottobre 8th, 2010 alle 14:17
Allora siamo in due ad avere pensieri sbagliati….
Non aggiungo altro se non…un pensiero per Sarah.
Grazie David per il post!
Ottobre 8th, 2010 alle 14:21
Il sangue freddo come PARE aver gestito la cosa è fuori dal mondo umano che conosco. Non ce la faccio neanche a chiamarlo uomo. E’ la prima volta che mi capita. Ma proprio non ce la faccio.
Dovrei effettivamente prendermi il lusso di una riflessione approfondita su cosa questo soggetto rappresenta e interrogarmi successivamente su cosa significherebbe porre fine alla sua vita.
Eppure mi vengono in mente solo pensieri sparsi, perché davanti a questa barbarie non si può che rimanere disorientati, e non mi fiderei di chi il dubbio lo fuga senza appello.
Esempio, Vendetta, Perdono, Indifferenza.
Vedere infondo la morte come una liberazione della mia coscienza. Una liberazione dalla costrizione di pensare questo soggetto più vicino a noi che ad una scimmia.
Eliminarlo da questo punto di vista mi metterebbe la coscienza a posto, ma nasconderebbe un problema che è bene tenere sempre presente.
Il mondo migliore possibile non è quello dove gli orrori non esistono, ma quello dove gli orrori vengono consapevolemente evitati.
Non spetta a me perdonare, non spetta a me cercare vendetta, e mi faccio anche schifo pensando che ho la fortuna di avere la possibilità di valutare questa questione senza le pulsioni animalesche che inevitabilmente emergono.
Provo tanta pena per tutte le vittime di questa vicenda, la madre, il padre, i fratelli e le sorelle della vittima. E i figli, i figli di questo mostro la cui vita è rovinata.
La morte non è un punto di arrivo, è un passaggio al quale si cerca di dare significato. Quella naturale e quella provocata. Lo è da sempre e salvo trasmigrazioni spiritualmente ultraterrene molto improbabili lo sarà per sempre.
E’ in questi casi secondo me che ripiombiamo inevitabilmente nei panni umani dalle vette che il nostro spirito è capace, in questi casi ci rifugiamo nella religione o nella legge. Nelle pseudocertezze insomma che ci ridanno il senso delle cose.
Ottobre 8th, 2010 alle 14:25
Mamma mia che orrore!e a quanto si sente,le storie riguardanti i reati a sfondo sessuale, che vengono a galla,sono solo una piccola parte di quelli che vengono perpretati.
Ottobre 8th, 2010 alle 14:51
Ci sono persone che non riescono a respingere le proprie pulsioni malvagie ,le coltivano all’esasperazione per il bisogno di soddisfare un desiderio atavico represso. Nell’inconscio di questo povero disgraziato molto probabilmente Sarah rappresentava la fidanzatina che nell’adolescenza aveva sempre desiderato. Un malato che non si è mai fatto curare.
Ottobre 8th, 2010 alle 15:04
Non mi sembra che tu speri nulla di oltraggioso…anzi, è il minimo che vada in galera e paghi per quel che ha fatto anche se in preda a un raptus, forse unico nella sua esistenza, che ha distrutto anche la sua vita e quella della sua di famiglia.
Ottobre 8th, 2010 alle 15:06
non è da preoccuparsi per la pena di morte tanto sappiamo tutti che non c’è.
C’è da preoccuparsi se daranno l’ergastolo oppure no perchè l’Italia gira così.
Almeno questo ha confessato e in linea teorica si è voluto far prendere, la Franzoni (se fosse colpevole) avrebbe preso per i fondelli tutti da anni e vedrai che uscirà prima del tempo.
Per la pena di morte sono d’accordo con te ma qualche misura drastica andrebbe presa per fargliela pagare allo zio.
ciao
Ottobre 8th, 2010 alle 15:48
Si chiama istinto proprio perchè è qualcosa di automatico, qualcosa che viene dal profondo di noi e proprio perchè credo che in fondo tutti gli uomini siano un pò cattivi, credo che sia innaturale non provare di primo acchito la voglia di far provare al carnefice quello che ha fatto provare alla sua vittima. A maggior ragione quando si parla di vittime tanto giovani ed indifese. Quindi non ti devi vergognare di quello che provi. Lo zio di Sarah non pagherà mai abbastanza, però dovrà subire il disprezzo di tutti e soprattutto delle persone che gli sono più care. Ormai è un uomo solo, di cui non interessa più niente a nessuno e quindi in fondo un pò morto lo è già.
Ottobre 8th, 2010 alle 16:04
Avevo espresso il mio parere già nel blog precedente. Una dura, lunga carcerazione senza sconti, senza riduzioni, senza buone condotte credo sia una pena più dura, forse, da scontare che non l’esecuzione capitale. I giorni tutti uguali, il tempo che passa senza essere scandito, senza prospettive, senza attese se non quella della morte naturale, unica certezza che prima o poi arriverà e ti troverà solo, senza affetti, senza nessuno accanto che sappia darti una parola di conforto, che ti tenga la mano. Personalmente guardo con terrore a una prospettiva di questo tipo e la trovo una pena durissima come questo soggetto (ed evito di proposito l’epiteto che vorrei utiizzare)si merita non solo per il turpe ed efferato delitto di cui si è macchiato ma anche per il danno indiretto che provoca a tutti noi. Non so se la causa è la capillare informazione che giornalmente ci aggiorna dettagliatamente su tutti i fatti turpi che accadono: madri che uccidono figli, figli che sopprimono genitori per danaro o per odio, presunti amici o parenti prossimi che ti insidiano la moglie o ti violentano i figli, sconosciuti che te li rapiscono per scopi turpi. Un tempo se ne sentiva meno o se ne sapeva meno? Da bambino (anni 50) vivevo in un rione sicuramente “a rischio” come San Frediano, domicilio eletto della malavita fiorentina eppure i miei non avevano timore a farmi uscire da solo per andare dall’ortolano o dal lattaio. A 9/10 anni ricordo che mi mamma lasciava che dopo cena, “a buio”, andassi a prendere una pizza che ci mangiavamo assieme (il babbo lavorava) dal pizzaiolo che distava qualche centinaio di metri da casa (da via delle Caldaie a via Romana, zona Boboli). E il telefonino neppure immaginavamo potesse un giorno esistere. Era “grassa” avere il fisso in casa. Oggi riusciremmo a farlo senza pensare alle possibili conseguenze? Nel raro caso capitasse, senza seguirli passo passo attaccati al telefonino finché arrivavano? Un giorno al Supermecato ho trovato tra i corridoi un bambino che si era perso e piangeva. L’ho avvicinato per consolarlo e l’ho preso per mano per portarlo alle casse. Poi per un’attimo ho pensato: ma i genitori come reagirebbero se mi vedessero aggirarmi tra i corridoi col loro bambino per mano, prima di arrivare alle casse. Allora gli dicevo ad alta voce perché tutti sentissero “ORA TI PORTO DA QUALCUNO CHE TI AIUTA A RITROVARE IL BABBO E LA MAMMA!!!!” Ma vi sembra normale? Vi sembra normale che magari si eviti di essere troppo spontanei nel fare un complimento troppo caloroso a una nipote o una bis nipotina nel timore, magari solo e tutto nostro, di essere fraintesi? Vi sembra normale che una ragazzina possa oggi guardare con occhi diversi uno zio o un nonno nel quale fino a ieri ha risposto la massima fiducia? Ci chiudiamo sempre più in noi stessi, siamo ogni giorno più diffidenti, chiusi agli altri. Nessuno è più un potenziale amico ma solo un potenziale nemico anche chi, come (sembra) lo zio di Sarah che per anni è stato padre, sposo e zio irreprensibile. Il vicino di casa, il fornitore di fiducia, il postino che per anni ti ha portato la posta.
Ecco per questo”triste” peggioramento della qualità della nostra vita che ci impedisce di essere come vorremmo, di essere liberi, di essere aperti agli altri, anche per questo “zio Michele” e quelli della sua razza, i pedofili, gli strupratori, i violentatori, i commercianti di bambini e dei loro organi dovrebbero pagare non morendo ma vivendo una vita che per loro sia peggiore della morte, affrancandoli dal “Garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e per il loro reinserimento sociale” . I loro diritti sono finiti esattamene nel momento in cui hanno così barbaramente leso quelli delle loro vittime innocenti e della Società civile tutta. E del loro reinserimento sociale non sappiamo cosa farcene.
MARIO T.
Ottobre 8th, 2010 alle 16:05
Hai ragione, io sono più violenta. Ma non vorrei la pena di morte…una iniezione e se ne va senza soffrire? Dopo quello che ha fatto a Sarah e anche alle sue figlie (come crediamo che vivranno, dopo?).no, per questa gente ci vogliono LAVORI FORZATI a vita, fino a che non gli sanguinano le mani, giusto per non dover mantenere con le nostre tasse questi MOSTRI. E quando non può più lavorare, lasciarlo come TOY agli altri detenuti, che di solito non sono gentili coi pedofili…
Ottobre 8th, 2010 alle 16:06
Detto in altre parole, David, ti piacerebbe il linciaggio.
Non ci posso credere…
Ottobre 8th, 2010 alle 16:11
qui c’è da dire poco, di sicuro non lo mischieranno con gli altri senno’ campa tre sputi, stara’ a marcire in una celletta buia e stretta e buonanotte.
Certo io come te David e come tutti gliela farei pagare nel peggio modo possibile, ma tanto sappiamo benissimo che ora sara’ protetto e guardato a vista sempre.
Certo che questa ragazzina ciaveva 15 anni cristo santo, non è giusto, come giuste non sono tante altre cose, ma questa che la si voglia o no è la societa’ in cui viviamo
Ottobre 8th, 2010 alle 16:40
Io resto contrario alla pena di morte di fronte a qualunque tipo di reato. Però vorrei reintrodurre i “lavori forzati” perchè sono più utili alla comunità mentre in carcere questo “signore” avrà un costo che noi come comunità nazionale dovremo sostenere. E non trovo giusto che noi come stato, si debba pagare vitto e alloggio a questa persona, sarebbe giusto che espiasse il suo delitto mostruoso riparando qualche strada a costo zero.
Ottobre 8th, 2010 alle 16:45
Ciao David,
non ti nascondo che il primo pensiero va alla pena di morte. Poi riflettendo arrivo ad augurarmi che viva il piu’ a lungo possibile rinchiuso in una cella da solo con i suoi pensieri e le immagini di cio’ che ha fatto che gli scorrono negli occhi e nella testa ogni minuto di ogni suo giorno.
Vorrei che il dolore e la sofferenza lo mangiassero dentro sino a consumarlo, sino a farlo impazzire. La morte fisica per lui sarebbe un espiazione troppo semplice e anticipata dello schifo di cui si e’ macchiato.
Spero inoltre, per la memoria di Sarah, che i suoi avvocati non cerchino di dimostrare una qualsiasi infermita’ mentale…..Spero che sia un processo a senso unico il cui unico esito possa essere l’ ergastolo con isolamento permanente.
E’ indegno di esser paragonato ad un uomo.
Viola78
Ottobre 8th, 2010 alle 16:59
@Sandra post 68:
Scusi Sandra, ma l’ unico commento che Le riesce di fare e’ lo stupore nei confronti di David per il linciaggio?
Cosa si aspetta che venga accompagnato in carcere con la scorta? Le pare giusto che una parte dei nostri soldi serva a pagare persone per garantire la sua incolumita’ dopo quello che e’ stato capace di fare?
Viola78
Ottobre 8th, 2010 alle 17:00
David questa discussione sta trasformando il tuo blog in una sputacchiera di veleno.
Stanno tutti tirando fuori il loro peggio.
Ottobre 8th, 2010 alle 17:00
Ergastolo e basta.
Ottobre 8th, 2010 alle 17:00
David elimina il 42 corretto,grazie
Ottobre 8th, 2010 alle 17:33
io non ho figlie ma avrei tanto averne voluta una. mi piace molto vedere i miei anici alle prese con le loro figliolette che regolarmente, essendo esse piccole , ma già donne nell’animo, fanno fare ai loro babbi cio che vogliono. mi sono immaginato tante volte anch’io comandato a bacchetta dalla mia rufianissima figlioletta. forse è per questo motivo che questa storia mi ha colpito molto. l’altra sera ho visto la puntata di chi l’ha visto. non sono mai stato male cosi davanti alla tv in vita mia. non ho parole per descrivere la rabbia che ho contro quel bastardo..se non si trovasse il boia ci vado io di corsa!
Ottobre 8th, 2010 alle 17:45
David,scusa se vado assolutamente fuori tema, ma questo è l’unico blog su cui ogni tanto scrivo, e con qualcuno mi devo sfogare!! torno ora a casa da stamani, altrimenti l’avrei fatto anche prima!..
mi riferisco alla puntata di ieri sera di “annozero”.
può darsi che sia un progrmma fazioso,che alcuni magistrati siano malati di protagonismo, che “la repubblica” a volte esageri, ammetto tutto, ma vedere una rappresentante del nostro governo come la Daniela Santanchè rivolgersi a un magistrato (perchè De Magistris prima che onorevole è magistrato) dandogli del mafioso, ma soprattutto rivolgersi alla signora Angela Napoli, mi pare che si chiami così, che in Calabria rischia la vita ogni giorno, insieme agli onesti giornalisti e agli onesti imprenditori e cittadini, dicendole “C’è lei lì, se ne occupi lei..”
scusa David e scusate tutti, ma sono veramente INDIGNATA!!! è questa la gente che ci rappresenta? a me non mi scandalizza un politico gay, sono ben altre le cose che mi scandalizzano e mi indignano!
sono veramente schifata….
scusatemi
Ottobre 8th, 2010 alle 17:56
scusate di nuovo, ma prima ho scritto di getto senza neanche leggere il post, lo leggo ora.
io quando succedono certe cose penso sempre a quando vado in Calabria e vedo tanta bella terra da coltivare, e penso anche che non c’è più molta gente che lo voglia fare…
Ottobre 8th, 2010 alle 17:58
In effetti, basterebbe pensare ad una via legale per ottenere la giusta punizione: cominciare a pensare che la pena deve essere riabilitativa ma non in tutti i casi.
In ipotesi davvero efferate si potrebbe sospendere questo valore costituzionale e pensare che chi ha commesso certi reati con certe modalità non possa mai redimersi; un procuratore della repupplica del sud sosteneva che certe figure di mafiosi di alto livello non si riabiliteranno mai e, per questo, la legislazione premiale non deve valere.
Penso che per un numero restrittissimo di reati commessi con certe modalità l’unica pena sia il carcere a vita in senso stretto, perché passare una vita in cella è peggio che morire.
Ottobre 8th, 2010 alle 18:06
Buonasera a tutti,
ho già scritto un post ma, vorrei fare alcune considerazioni, mi sembra di essere in famiglia dove si discute con pacatezza per l’argomento che stiamo trattando, e, cosa che succede sovente quando parliamo di Fiorentina, non ci accapigliamo, nessuno seppure ha pensieri diversi ha pensato di contraddire l’altro ma con un certo gusto ha esposto il suo pensiero senza prevaricare e, confesso, la cosa mi inorgoglisce e mi fa sentire fiero di essere parte di questa famiglia.
Bisogna poi considerare che nel 70% dei casi di violenza l’aggressore non deve suonare il campanello, ha le chiavi di casa.
Nella speranza di non trovarci mai più a commentare tali tragedie ma, prenderci sempre e solo in giro o meglio esaltarci per la ns grande Viola.
Sono certo che la piccola Sarah sia già di nuovo in viaggio per una nuova vita meravigliosa in cui non avrà sofferenze, ciao piccolo Fiore a presto.
Buona serata a tutti, e grazie David per averci fatto parlare di questo nel blog.
Bruno
Ottobre 8th, 2010 alle 18:08
PENA DI MORTE MAI!!!
Uno Stato che si fonda sul diritto non può arrogarsi questa facoltà mai. Non si può uccidere legalmente.
Premetto che ho dei dubbi che questa sia la verità vera. Mi viene da pensare che questo sia un poveretto che, non so per quale motivo, si è accusato…forse per coprire qualcosa o qualcuno.
Detto ciò, confermando questa verità, morte no, però pena tanta, ma tanta.
Che ne dite di una bella castrazione (non chimica, fisica) senza anestesia? se disgraziatamente questi dovesse crepare per il troppo dolore…ops che dispiacere…come ci rimarrei male.
SALUTI TRAGICI DA CIRANO
Ottobre 8th, 2010 alle 18:10
Ma fra una settimana o un mese una volta calato il pathos, e a mente fredda, credo che tanti discorsi che ho sentito in giro e oggi in questo spazio, verrebbero per così dire corretti. C’è chi ha sottolineato “non toccate Caino”. Io sono a malincuore,d’accordo. Ne basta uno solo. La pena di morte, non risolve niente se non quello di cercare di fare deterrenza a un delitto con un ulteriore delitto. La pena di morte ha bisogno di un boia. Il boia è una persona. Ma dietro quella persona c’è lo stato. Tutti noi. Tutti noi che ci armiamo per alzare la mano come Caino. No io non voglio essere fra questi. Voglio dormire con la mia coscienza in pace. Chi invoca la legge del taglione lasci da parte lo stato, me compreso. Ricordo a tutti che la una legge inumana punisce con la lapidazione una donna accusata di aver ucciso il marito a scopo di adulterio. La lapidazione che uccide fra sofferenze inenarrabili. Anche questa è pena di morte. Come dice Massimiliano bucci lasciamo che l’orco sia giustiziere di se stesso, senza augurargli le sofferenze che ha procurato. Io e penso anche voi non meritiamo di scendere al livello di un essere simile.
Ottobre 8th, 2010 alle 18:10
Di tutta questa storia invereconda, la cosa che gareggia a fare schifo con quell’essere dalle sembianze umane che ha confessato è la tranquillità con cui si è fatto quasi un reality di questa vicenda.
Spaventose le dovizie di particolari che emergono ora dopo ora dagli articoli e dai servizi, stomachevole quello che ha fatto la trasmissione “Chi l’ha visto?”, da chiudere la rete3!!
Ah già, ma era Rai3, se una cosa simile l’avesse fatta Rete4 sarebbe insorto il popolo dei benpensanti, ma tant’è…
E adesso infuriano gruppi su Facebook e su altri social network!
Io provo solo tanta pena. Tanta pena per quella povera ragazza, tanta pena per un uomo che è evidentemente fuori da qualunque senno, tanta pena per una famiglia distrutta, e tanta pena per l’apparato mediatico italiano!
Non faccio altri commenti, perché non c’è niente da commentare.
Pena di morte? Ergastolo?
Non me ne può fregar di meno!
Basta non ritrovarmi per strada quell’individuo per qualche cavillo legale o per qualche giudice progressista!
Ottobre 8th, 2010 alle 19:54
Senza
pietà ,morte lenta e dolorosa!!! Nella vita sono un buono, pace e amore
ma qui non tollero!!
Ottobre 8th, 2010 alle 19:58
Persona insalvabile qualunque cosa vogliate/vorrei fargli. Ho detto tutto.
Il problema è che questo risuccederà, anzi sta succedendo sicuramente adesso in un altra parte del mondo.
Siamo bestie c’è poco da fare o da dire.
Alle volte penso che la natura farebbe bene ad eliminare la nostra specie, non ci meritiamo un pianeta meraviglioso e perfetto come la Terra.
Alessandro
Ottobre 8th, 2010 alle 20:15
Io caro David sono contraria alla pena di morte,in questo caso però sarei più perfida perchè per lui la morte sarebbe troppo poco,e lo butterei vivo nello stesso pozzo dove ha buttato la nipote ricoperto dalla terra e chiuso con i sassi esattamente come ha fatto lui,con lei con una sostanziale differenza VIVO.Buoni và bene ma quando ci vuole ………………… Ciao
Ottobre 8th, 2010 alle 20:59
Basterebbe la certezza della pena cosa assai difficile in questo paese.Ulteriori commenti sono superflui forse ci vorrebbe solo silenzio per poter vivere il dolore come un tempo nella propria intimita’,tutto e’ vergognosamente televisivo,pubblico e questo secondo me ci sconvolge ma nello stesso tempo ci anestetizza ci abitua a tutto,verra’ purtroppo un altra Sara e riparleremo qualche giorno a Porta a Porta,Matrix ma certe realta’ italiane rimarranno come sono perche’ in quelle case non esisteva solo un mostro probabilmenta mancava chi sa e puo’ proteggere un angelo.CIAO SARA
Ottobre 8th, 2010 alle 20:59
Purtroppo ho paura che non sia l’unico colpevole! Estenderei la stessa pena a chi sapeva ed ha taciuto o non ha fatto niente per evitarlo!
Ottobre 8th, 2010 alle 22:45
Fra i tanti post che condivido ne scelgo uno: Pico nr 83. Andrea
Ottobre 8th, 2010 alle 22:45
Io invece provo un profondo senso di smarrimento di fronte a tanto orrore e tanto dolore. Non ci potrà mai essere alcuna giustizia giusta per uno scempio così spregevole della vita e degli affetti. Sono assolutamente indifferente alla pena che verrà data a quell’uomo. A differenza di mille altri delitti, non c’è dubbio che i fatti mostrino che la sua coscienza abbia compreso l’orrore, abbia cercato di comunicare. Certo, non è una giustificazione. Non può essere motivo di indulgenza, ma lo è di pietà. Una pietà intesa come convinzione (fino a prova e fatti contrari, come purtroppo spesso le vicende giudiziarie e le strategie difensive insegnano)che la più grossa pena per quell’uomo sarà il ricordo. Sentimento che non possono suscitare Olindo e Rosa, oppure l’assasino del piccolo Tommy, ma che ad esempio possono suscitare tante mamme che uccidono i propri figli, pur se per motivi ed in circostante diverse da questa.
Ottobre 8th, 2010 alle 23:04
secondo me la sua famiglia un po sapeva ma per pudore ha taciuto cmq li zio non si merita una morte veloce ma di stenti dentro il pozzo dove ha messo sara forza viola
Ottobre 9th, 2010 alle 00:27
tutti, a sentire questa storia, pensiamo che questo qui se la cava, in fondo, con poco… …ma io sono fiero che ci siano leggi che ci impediscano di farci prendere dalle pulsioni e che ci impediscano di dare, quell’essere, per quanto bestia sia, in pasto alla folla…
…quanto alla vicenda: io non conosco il luogo ma a me questa storia non convince del tutto… …non mi tornano i tempi, le modalità, il minimo che mi viene da pensare è che abbia avuto dei complici…
Ottobre 9th, 2010 alle 00:36
Sembra di leggere post, molti dei quali scritti da Romero, Argento, Wes craven, Joe Dante, John carpenter … o un vu vi vergognae …
Ieri sera una trasmissione intera (un pezzettino con ospiti illustrissimi che facevano un discorso e concludevano sempre dicendo … ma non sappiamo la verità. Ma che al mondo ci sono malati di mente e che la malattia mentale si manifesta anche in questo modo lo sappiamo dal MEDIO EVO. Abbiamo cose più serie di cui discutere in questo Paese, adesso. Questo invece è il solito benaltrismo di chi non ne vuole proprio discutere, è il cacio sui maccheroni che arriva a questi acrobati dell’intrattenimento trash !!
Ottobre 9th, 2010 alle 06:40
La pena di morte no, ma una condanna severa e certa per tutta la vita. Purtroppo per alcuni in sesso è devastante.
Ottobre 9th, 2010 alle 06:45
Dico subito che la penso come Diego il Pisano (n. 73), la cui constatazione sconsolata è davvero un soffio di aria fresca in mezzo ai miasmi putridi che si levano da quasi tutti i post. Tuttavia, siccome i frequentatori di questo blog sono persone mediamente (e a volte parecchio) civili, educate e intelligenti, sarà il caso di riflettere sui motivi delle loro posizioni, per così dire poco meditate.
Una premessa: certe questioni di “morale pratica” sembrano a prima vista di facile risoluzione rispetto ai “massimi problemi”. Per valutare certe cose ci affidiamo al buonsenso. Il problema è che il buonsenso non basta. Ripercorrendo la storia dell’umanità ci s’imbatte in costumi (i sacrifici umani, l’antropofagia) che lungi dall’appartenere, come si crede, a un passato remoto e “concluso”, hanno accompagnato il nostro cammino, si può dire, fino a ieri. Ora, di fronte ai delitti sessuali, e soprattutto a quelli in cui appaiono violati certi tabù (nel caso di Sarah la parentela e l’intangibilità del cadavere prima ancora dell’età della vittima), ecco allora sfrenarsi le emozioni e il cervello andare in vacanza. Donde i miasmi e la “sputacchiera” di cui parla Diego il Pisano. Il principio secondo cui la pena non si propone di punire il reo bensì di rieducarlo è senz’altro datato, ed è proprio la nostra società a mostrare di non credervi: per rendersene conto basta visitare un penitenziario (e qui fermatevi un attimo a pensare all’etimologia del termine…); ma di qui a proporre di riesumare la legge del taglione o, peggio, di delegare la giustizia sommaria agli altri ospiti del carcere ce ne passa parecchio.
David ha scoperchiato il vaso di Pandora. La prima reazione “di pancia” è stata proprio la sua: quelle dei frequentatori del blog sono andate al traino. Si rilegga un attimo e capirà subito che “quello che pensa” è in realtà “l’istinto” a cui ritorna, e non il pensiero. D’altronde ognuno ha il proprio temperamento: e David è un passionale. Lo attesta l’emotività che, se così può dirsi, gli trasuda dalla voce quando la Fiorentina perde o gioca male, e che è, per noi che lo ascoltiamo, una garanzia insostituibile di autenticità e di fratellanza sportiva.
Tuttavia i toni usati per commentare un delitto dovrebbero essere un po’ diversi da quelli di una radiocronaca. In primo luogo calma e gesso; e soprattutto un minimo di contestualizzazione, poiché di rado un assassinio si compie sotto l’egida della crudeltà e dell’efferatezza gratùite; spesso, invece, in un contesto di grave degrado economico, sociale e culturale.
Perciò, invece delle formule deprecatorie e delle proproste di condanna per il reo, mi sarebbe piaciuto leggere in questo blog qualche riflessione sul “contorno”. Per esempio: questo zio spietato – ma con l’aria di un minus habens – che dopo averla praticamente fatta franca va a tirar fuori il cellulare e di lì a poco confessa; la mamma e la sorella della vittima che si fanno intervistare con tanto di lacrimucce in diretta; Sarah (già, Sarah, con la h finale: come Deborah, Christian, e tutti gli altri figli di idioti teledipendenti), che nessuno si è mai preso la briga di battezzare (senza che, a quanto risulta, la sua famiglia appartenga a fede diversa dalla cattolica o che sia una fucina di liberi pensatori); la gente del paese che, alla vista della bara bianca della ragazzina (già, il bianco resta simbolo di purezza ma senza che si sappia più per quale religione o all’interno di quale contesto culturale) la saluta con un applauso frenetico.
Mi aspetto che oggi, se i preti chiuderanno tutt’e due gli occhi sulla storia del battesimo, la stessa ovazione si ripeta all’uscita dalla chiesa locale. Forse esagero: oggi in Italia le bare suscitano ovunque lo stesso entusiasmo. Però, però: vi siete mai chiesti da quanto tempo è invalsa quest’abitudine? Fateci mente locale, e troverete un curioso parallelismo tra l’abietto costume (che la Chiesa non condanna, come potrebbe e dovrebbe fare) e l’ascesa delle cosiddette tv commerciali. E qui, accorgendomi di aver stappato anch’io il fiasco della passionalità e di averne bevuto qualche bicchiere di troppo, metto un punto fermo e sollecito il vostro parere.
P.S. Mentre sto postando sento al giornale radio che i funerali si svolgeranno nel campo sportivo, essendo la chiesa troppo piccola per ospitare tutto il pubblico previsto (non ho altra parola per definire gli astanti). Meditate gente, meditate…
Ottobre 9th, 2010 alle 08:17
Chamfort vai a farti una doccia fredda e ripigliati. Andreah
Ottobre 9th, 2010 alle 08:31
Mi fa schifo quell’uomo ma temo che ci sia anche una brutta cultura dell’OMERTA’ in certe famiglie.
Ottobre 9th, 2010 alle 08:57
Chamfort con la h…. A leggerti sembra quasi che la colpevole sia Sarah!
Ti faccio presente che un penitenziario lo puoi anche chiamare carcere o prigione.
Faccio anche a te la stessa domanda, hai mai subito una fortissima ingiustizia? Se qualcuno violentasse e massacrasse di botte la tua compagna, o tuo figlio, saresti così illuminato? Saresti contento di saperlo in carcere o in penitenziario?
Ottobre 9th, 2010 alle 10:59
Cerco di rispondere, come posso, al post 72 che mi chiede: “Scusi Sandra, ma l’ unico commento che Le riesce di fare e’ lo stupore nei confronti di David per il linciaggio?
Cosa si aspetta che venga accompagnato in carcere con la scorta? Le pare giusto che una parte dei nostri soldi serva a pagare persone per garantire la sua incolumita’ dopo quello che e’ stato capace di fare?”
Molte cose che penso le ha già scritte Chamfort nel post 95, quindi non le ripeterò.
Era ovvio che il post di David avrebbe dato la stura all’emotività di ciascuno (ed è per questo che mi ha stupito), all’istinto che in questi casi è inevitabile, ma che deve essere superato.
Il complesso delle leggi che regolano la società civile, e sottolineo civile, non si basa sull’istinto ma sulla ragione.
Faccio un esempio che esula dal caso in questione, ma che in qualche modo lo richiama. All’istituto degli Innocenti a Firenze, sulla sinistra, c’è ancora il punto in cui era posta la “ruota” dove venivano messi i bambini abbandonati; la ruota veniva fatta girare ed i neonati si trovavano all’interno dell’istituto ed accolti come trovatelli. Questa istituzione fu creata per una ragione precisa: l’infanticidio era divenuto una prassi comune, e questo era un modo per cercare di ridurlo.
Ripeto: l’infanticidio era prassi comune, così come lo è stato per millenni nella storia umana.
Perché porto questo esempio? Per dire due cose: la morale e la coscienza degli uomini e delle donne non è data una volta per tutte; ha una sua storia ed una sua evoluzione, e il sistema delle leggi ha accompagnato questa storia e questa evoluzione, spesso con fatica. Ricordiamo, per esempio, che il delitto d’onore, come categoria di omicidio che prevedeva pene miti, è stato abolito in Italia solo negli anni ’70. La seconda cosa è più delicata e più amara, ed è la constatazione (ho detto constatazione, che non ha nulla a che fare con la giustificazione) che pulsioni di un certo tipo appartengono all’uomo e lo hanno accompagnato nella sua storia.
Proprio per questo il sistema delle leggi, quella che noi chiamiamo giustizia, è una delle manifestazioni più alte della civiltà umana, anche se imperfetta: perché l’istinto, in certi casi, è ancora quello della legge del taglione; ma la legge si organizza e si manifesta su una base razionale che guarda ai diritti di ogni individuo, sia vittima che carnefice, e cerca di essere giustizia e non vendetta.
Quindi, sì, sono contenta che una parte dei soldi delle mie tasse sia destinata alla conservazione della giustizia, al di là delle pulsioni istintive, per quanto comprensibili, che casi come questo suscitano.
Ottobre 9th, 2010 alle 11:19
Io temo che filosofeggiare cosi tanto sulla spazzatura del genere umano,rafforzi solo l’ego malato ed osceno dell’ignobile assassino.Una bella iniezione al cianuro e via!meno costi per tutti.
Ottobre 9th, 2010 alle 12:29
ovvia bravo davvero david. inch alla. anni ed anni di lotte, progresso ed elevazione dallo stato di ragno a quello di essere umano non possono, anche di fronte ad un crimine cosi` efferrato e crudele, farci dimenticare che lo stato (come tale) non puo` ne` provare odio ne` rancore. quindi non puo` uccidere per vendetta. niet pena di morte. pero` qualche privato………………
Ottobre 9th, 2010 alle 13:52
Completamente d’accordo con David: ma che isolamento. Tra i comuni, va messo, tra i comuni e vediamo cosa resta delle sue “fantasie” dopo qualche mese…. Oddio, non so se la pena di morte sarebbe più misericordiosa…
Ottobre 9th, 2010 alle 14:10
A me basterebbe che fosse applicata la legge e che non gli venisse data nessuna attenuante…..40 di carcere, 14600 giorni per pensare a quello che ha fatto e chiedere scusa a Sarah!
La pena di morte? Mi si accappona la pelle al solo pensiero che qualcuno possa desiderare simili condanne…….anche e soprattutto per reati come questo! NESSUNO ha il potere/dovere di togliere la vita “scientemente” ad un’altra persona anche se quest’ultima si è macchiata di uno dei più tremendi reati che si possa immaginare!
Ottobre 9th, 2010 alle 14:36
nessuna pieta’ e mi fermo qui xche’ e’ meglio …
Ottobre 9th, 2010 alle 14:55
Non ho fatto bene il conto, ma penso che il 90% dei commentatori sia per la pena di morte. Quelli che dicono di essere contro poi passano alle alternative: dai lavori forzati fino a farlo crepare a una cella 3×3 per tutta la vita, da “lo lascio solo e non guardo” a “deve patire le stesse pene”. Uno addirittura cita gli Stati Uniti dove i parenti della vittima possono assistere all’esecuzione per dire di essere “orgoglioso di essere italiano”, poi afferma candidamente che se fosse sua figlia gli avrebbe sparato. Poi si va da darlo in pasto ai maiali a gettarlo nel pozzo come Sara, meno male che a scuoiarlo vivo come facevano i turchi ottomani non ha pensato nessuno: vi assicuro che si sente un male boia, chiedetelo a Marcantonio Bragadin. Tu, David, ammetti onestamente che lo lasceresti un paio di mesi con gli altri detenuti, ben sapendo che non sopravviverebbe che pochi minuti. Proprio un bel campione di pacifisti umanitari, non c’è che dire e ancora non è stato fatto il processo e non sono stati chiariti i dubbi che solo uno fra cento ha sollevati. In America (così è contento quello che è orgoglioso di essere italiano) quarantuno anni or sono in una villa di Bel Air in California fu uccisa Sharon Stone, la moglie di Polanski, incinta di otto mesi insieme a due amici, da Charles Manson. Processato e condannato all’ergastolo, è tuttora in galera, stronzo come prima, ma non uscirà mai più fino alla morte. L’ergastolo, in America è ergastolo serio. Può bastare.
Ottobre 9th, 2010 alle 14:58
@sandra post 96:
Vede Sandra, Lei ha ragione nel dire che il sistema delle leggi e’ “è una delle manifestazioni più alte della civiltà umana”, e’ il risultato della nostra storia e delle battaglie sostenute da chi ci ha prceduto.
Il punto non e’ tanto nella teoria del sistema ma quanto nell’ applicazione dello stesso.
Nel caso in questione l’ avvocato, che fa il suo dovere/lavoro, paventa gia’ la richiesta di una perizia psichiatrica. Vede, io questa richiesta la vivo come la ricerca di una scusa e come declassificazione dello schifo che ha commesso. Eppure e’ un qualcosa che il sistema delle leggi prevede. Perche’ sempre vengono cercate scappatoie a quella che dovrebbe essere una rigorosa pena a vita? Perche’ si cercano appigli che giustifichino il dolo e l’ omicidio?
E’ forse meno grave uccidere e violentare se colti da un raptus improvvisoo della nostra mente?
Io non credo.
Su la questione delle tasse che paghiamo Le rispondo cosi: ammetto che ho scritto con lo stomaco e non con la dovuta razionalita’ che imporrebbe una vicenda del genere, ma continuo a trovar assurdo dover pagare per veder garantita l’ incolumita’ ad un NON-UOMO.
Un saluto
Viola78
Ottobre 9th, 2010 alle 16:36
@ Mauro post 104.
Delle 2 l’una. O io non mi so spiegare bene o tu stai interpretando le cose in modo sbagliato. Innanzitutto ho un nick, non sono uno come non lo sei tu. Secondo: Sono contro la pena di morte esattamente come e più di te. Leggiti il post 82 e vedrai chiaramente conferma a quanto dico. Terzo: rileggiti con calma il post 54 e vedrai che di fronte ad un primordiale istinto che anche tu avresti ,a meno che non tu sia una gelida macchina, cioè la vendetta, tutto il resto del discorso verte sull’inutilità e la bestialità di chi confonde il taglione con la giustizia. Per questo sono orgoglioso di essere italiano. Anzi toscano, per la precisione. Laddove è stata istituita la festa della regione per ricordare a tutti, compreso me e te, che il granducato è stato il primo stato nel mondo che ha abolito la pena di morte e le torture accessorie . Quarto: io credo che la maggioranza di chi ha postato sia contro la pena di morte. E che sull’onda delle emozioni ognuno di noi tira fuori anche le cose più assurde. Quinto: ti invito a rileggere i miei post con maggiore attenzione, credo sia inutile accapigliarsi se abbiamo idee diverse, figurati se la pensiamo nello stesso modo. Saluti dall’uno.
Ottobre 9th, 2010 alle 18:20
@ Mauro n 104
Forse lei voleva dire Sharon Tate. 😉
Sharon Stone è quella che trentanni dopo accavallò le gambe in un certo modo.
Immondo
Ottobre 9th, 2010 alle 21:42
per Nippo (n. 97)
Chamfort si scrive con l’acca, ma in Francia hanno sempre avuto di questi vizi. In Italia scriviamo parcamente Sara. Al di là di tutto, ti ho dato l’impressione di “fare il tifo” per l’assassino anziché per la vittima? A me pareva solo di aver puntato il dito sul contesto sociale degradato in cui è avvenuto il fatto.
D’accordo: «un penitenziario lo puoi anche chiamare carcere o prigione», si tratta di (quasi) sinonimi. Ciò non toglie che uno di essi possa rivelarsi etimologicamente più interessante di un altro, no?
Sì, d’ingiustizie, anche gravi, ne ho subite; mai però di questa natura. Se qualcuno violentasse e massacrasse di botte una persona a me cara non so francamente come reagirei. Ma, come ho cercato di spiegare nel mio post, in questi casi bisogna evitare di appellarsi alla soggettività, che è sempre una pessima consigliera. Ciao a presto.
Ottobre 10th, 2010 alle 10:24
XChamfort 95
vorrei aggiungere alle sue riflessioni,che senso hanno gli applausi ai funerali.
Per il pazzo omicida ,bisognerà solo
tenerlo lontano dalla società “normale”,per sempre affinchè non possa più far male a nessuno e soprattutto a se stesso.
Credo che sia impossibile rieducarlo ad una vita “normale”.Gli altri (noi) non possono essere pronti a questo.
Mi piacciono molto le sue riflessioni,anche se mi sembra si seguirle come un equilibrista sulla corda….
Ottobre 11th, 2010 alle 10:01
XSandra post 99
condivido la sua esposizione razionale della odierna moralità.
Io sono al mondo perchè il mio bisnonno,lasciato nella famosa “rota” fu accolto e cresciuto.
Ottobre 11th, 2010 alle 18:44
Il problema è che tutte le volte che all’estero c’è un’esecuzione.. tutti lì a fare appelli e sottoscrizioni contro l’iran, la Cina ecc.
Ora però siamo a invocare la pena di morte a quale pro? che per caso gli renderanno Sarah?
E poi, non parlo dell’Iran, della Cina o altro di cui si parla poco (troppi interessi, ai Tg meglio parlare di Fabrizio Corona), ma degli Stati Uniti: in molti stati c’è la pena di morte ma mi risulta che gli omicidi o gli stupri ci siano sempre. Infine se c’era la pena di morte col cavolo che quello confessava e allora eravamo lì coi Ris coi Ros coi processi indiziari con i Porta a Porta….