La malinconia di venti anni fa
A quei tempi più che altro assistevo, cercando di rubare con gli occhi e con le orecchie, nonostante fossero già quasi dieci anni che seguivo la Fiorentina in casa e in trasferta.
Ma noi eravamo diversi, molto più umili di certi ragazzotti che oggi scrivono su un sito, fanno tre domande alla radio e si sentono arrivati (feci sei anni al Tirreno seguendo tutto lo sport “minore” fiorentino senza scrivere una riga dei viola).
Pochi spazi per esprimermi, ancora tanta confusione dentro di me, qualche scottatura che ancora bruciava.
Era una stagione strana, l’ultima dei Pontello e di Baggio, la prima di Bruno Giorgi, che non la chiuse nemmeno perché cacciato a Perugia dopo uno zero a zero col Cesena e alla vigilia della semifinale di Uefa, che era quasi come la Champions di oggi, perché se arrivavi secondo giocavi lì.
Avevo un buon rapporto con Eriksson, gran signore e ottimo “allenatore” di giornalisti, mentre credo di aver parlato non più di cinque volte con questo signore molto gentile scomparso nei giorni scorsi.
Il tempo spazza via tutto e di Giorgi mi rimangono dentro solo pochi frammenti: una malinconia di fondo nata dalla fuga improvvisa della figlia, l’equivoco sul fatto che Baggio lo difendesse nello spogliatoio perché lo aveva lanciato a Vicenza (ai fuoriclasse, tranne rare eccezioni, non importa niente degli allenatori), la “chiave di volta” che tirava fuori almeno sei volte ad intervista, e l’esonero non esonero di Auxerre.
Quando Nardino Previdi ci disse che Giorgi era stato cacciato e che in pratica la squadra era autogestita (come lo spazio di Ciuffi…) sotto Dunga e Battistini.
Poi vanno in campo e vediamo Giorgi in panchina: il giorno dopo Manuela Righini e Luca Calamai brutalizzarono il ds, che negava l’evidenza, cioè le affermazioni di quel mercoledì così strano, con la Fiorentina in semifinale e una contestazione paurosa fuori dallo spogliatoio.
Roba che i Della Valle oggi neanche potrebbero immaginare.
Ma Giorgi riuscì a rimanere abbarbicato alla sua adorata panchina solo per poche settimane e poi ci lasciò, con la sua tristezza e tanto risentimento.
Settembre 29th, 2010 alle 15:04
Sentite condoglianze alla famiglia .
Un’altro tassello della nostra fiorentina se n’è andato .
Settembre 29th, 2010 alle 15:25
quella li’ fu una stagione per tutti indimenticabile nel bene e nel male, non so’ se è ricapitato che una squadra che si salva all’ultimo tuffo poi arriva anche in finale in una coppa europea e per poco non la vince. Fu un susseguirsi di emozioni dall’inizio alla fine, e purtroppo ci si ricorda tutti come fini’ in quella Avellino maledetta. Non parliamo poi di cosa successe dopo che è meglio, io fu in quell’anno che imparai allo stadio a smoccolare di brutto sentendo gli altri che si lamentavano per come Giorgi faceva giocare la squadra, in effetti non fu proprio il massimo ma almeno in europa la squadra si trasformava.
Ciao Bruno, dove sei ora stai meglio di sicuro
Settembre 29th, 2010 alle 16:06
Un solo appunto, David , che non c’entra niente:
Perche’ in telecronaca dici LIALIC e non LIAIC?
Un saluto.
RISPOSTA
Vero, starò attento, grazie
David
Settembre 29th, 2010 alle 16:07
Me la ricordo quell’annata: definirla strana è poco. Grandi risultati in Europa, pessimi risultati in Italia. Sembrava che la squadra non seguisse quasi mai le indicazioni dell’allenatore, almeno questa era la mia sensazione da spettatore. E lui, Bruno Giorgi, che molte volte sembrava assente, come se non volesse stare lì sotto i riflettori.
Sentite condoglianze alla famiglia.
Settembre 29th, 2010 alle 16:15
Eh sì, era la stagione 89/90 mi pare, e di quel periodo si ricordano ancora tre cose che rimarranno nella storia gigliata:
1) la nascita calcistica di uno dei più grandi calciatori della storia(Baggio)
2) la foca di Nappi contro il Werder Brema
3) il ritorno della finale Uefa giocata ad Avellino; nonostante ci fosse già mezza coppa nella bacheca juventina (3 a 1 all’ andata) andammo in 20.000…no dico…VENTIMILA….ed Avellino non mi pare proprio dietro l’ angolo….
Settembre 29th, 2010 alle 16:26
condoglianze anche da parte mia alla famiglia
Settembre 29th, 2010 alle 17:02
Un’annata indimenticabile per chi come me era sempre ai campini dopo la scuola. Baggio purtroppo sempre più teso dal gennaio 1990 in poi, Giorgi e Dertycia parevano capitati lì per caso, Dunga gestiva e dominava in campo e fuori. Società assente, aria di fine ciclo, un po’ come ora. Ma almeno arrivammo in finale, che i gobbi ci rubarono “grazie” a Soriano ALADREN, nomen omen.
Settembre 29th, 2010 alle 17:12
Condoglianze sincere alla famiglia Giorgi. Me lo ricordo come una persona seria e umile travolto dalla confusione societaria.
Che nostalgia di quei tempi, cupi ma elettrici per la tifoseria.
Alcuni cori della curva per deridere l’allenatore erano veramente goliardici. Su tutti uno : “Portaci, portaci, portaci a Licata Bruno Giorgi portaci a Licata.” Sulle note di “Portaci in europa fiorentina”. Chi se lo ricorda? Tra l’altro a Licata la Fiorentina ci gioco’ in coppa italia quell’anno con gran gol di Baggio.
Avevo 17 anni, in quel periodo la curva era immensa!!! Il farne parte era sufficiente per essere orgogliosi di tifare viola. Si poteva sfiorare anche la B ma eravano i numeri 1 sempre e comunque!!!
Settembre 29th, 2010 alle 18:31
grandissime partite in coppa, indimenticabile quella di kiev, e poi c’era molto più spirito in quella squadra che in quella attuale. giorgi simpaticissimo non era, ma in confronto a certi personaggi di oggi…
in bocca al lupo, bruno.
Settembre 29th, 2010 alle 19:08
In quegli anni avevo un sacco d’anni in meno e questo era già tanto, almeno per me. Bruno Giorgi era un gran signore ma aveva lo spogliatoio contro; aveva fatto magie con il Cagliari ma Firenze era un’altra cosa.
Se guardo ad allora, una cosa mi manca tantissimo oggi: eravamo una cosa sola e tutti insieme.
Società, allenatore, giocatori, tifosi.
Eravamo uni di noi.
Magari bischeri (noi in ventimila ad Avellino), magari in declino (i Pontello), forse incapaci (Giorgi non era una cima come allenatore di una squadra di primo livello), magari artigiani (aluni giocatori) ma eravamo tutti della stessa pasta.
La pasta di Firenze, quella che consentiva a Pin di fare a gomitate con Casiraghi: mi sembrava di essere lì con lui ed invece ero alla televisione.
Non come oggi dove si va uno da una parte e uni dall’altra e magari si pretende di essere compresi-giustificati-idolatrati-rispettati-applauditi comunque.
Ma amati mai, quello dopo Batistuta nessuno ha il coraggio di chiederlo più.
Ed in quell’amore c’era posto anche per Bruno Giorgi.
Settembre 29th, 2010 alle 19:24
Povero Giorgi. Mi ha sempre fatto un po’ tristezza, mi ha sempre dato l’impressione di uomo perbene che combatteva contro un destino avverso. E in effetti, andarsene a 69 anni, non si può certo dire un colpo di fortuna. Dopo quella difficile stagione a Firenze, che lui invero non contribuì a rendere migliore, non ha praticamente più allenato ed è scomparso dal calcio, dimenticato da tutti.
Di quel tempo ricordo la straordinaria cavalcata in Coppa Uefa (che ai tempi era una roba seria), un incredibile 2-2 in casa coi gobbi in un Franchi ridotto a cantiere, il coro della Fiesole “Bruno Giorgi, salta la panchina”. Che la terra ti sia lieve.
Settembre 29th, 2010 alle 19:31
stagione indimenticabile, il 1989/90, con la consapevolezza di avere in squadra il più grande talento mondiale, Baggio, e il sogno di poter vincere la Coppa Uefa (così si chiamava allora).
Il sogno fini in una cittadina assurda, Avellino, e il talento emigrò in altro lido.
Dopo 20 anni ho ancora dentro la pelle le emozioni di quei tempi!
Settembre 29th, 2010 alle 20:23
ciao Bruno.
https://sites.google.com/site/violadistinto/
Settembre 29th, 2010 alle 20:32
Avevo 9 anni.
Quello è il primo anno che ho iniziato a seguire la Fiorentina.
Ho ricordi ancora nitidissimi della coppa, ricordo dei veri e propri frammenti di partite, visti col mi babbo e il mi zio…… la loro tensione, le mie emozioni, la nostra gioia…..
Grazie per aver contribuito a quella bellissima ed emozionante cavalcata lunga una stagione……
Addio bruno.
Settembre 29th, 2010 alle 20:41
Sentite condoglianze alla famiglia!!!
Mi ricordo che il suo motto nelle interviste era sempre “IL LAVORO PAGA”.
Quoto ste 73 sul tifo!!
Vincemmo credo 3-1 a Licata con un goal di Baggio da paura e ad alla fine se non erro Giogi concesse ai giocatori di fare il bagno in mare.
Altri tempi altre storie ma soprattuto un calcio più vero!!!
Settembre 29th, 2010 alle 21:04
Che tempi ,bellissimi eravamo molto pui’…. non so piu’…. piu’…. addio giorgi!! Ho nostalgia di quei tempi piu’ …poveri ma piu’ veri ..
Settembre 29th, 2010 alle 21:52
fanta fiorentina di corvino:
433
FREY
IVANOVIC DIMICHELE VIDIC MAXWELL
PASTORE HAMSIK SNEIDER
BALOTELLI HIGUAIN BERBATOV
corvino vai a zelig o a montelupo… scegli te!
Settembre 29th, 2010 alle 22:09
formazione fiorentina del 2005:
frey – ufalusi, gamberini, koldrup, pasqual – santana, montolivo, donadel, jorgensen – bojinov toni
mi fate un raffronto con la formazione di oggi??
Settembre 29th, 2010 alle 23:08
Quando qualcuno dei ‘nostri’ se ne va dispiace sempre. Io di quegli anni ho dei ricordi nitidissimi, avevo una passione 1000 volte superiore ad ora( chiarisco subito che non per colpa di Corvino o DV), vivevo le partite come se fossi in campo, litigavo continuamente con tutti gli strisciati; ragazzi è una lotta fuori Firenze… Forse il motivo è che ero più giovane e quindi più passionale di ora, ma sicuramente era anche un altro calcio. Posso fare una ‘critica’, si fa per dire, ai tifosi viola di Firenze? Si? Grazie: fuori dalla città la più odiata, la nemica nr1 è la juve, ho l’impressione che a Firenze non sia così, penso sia la Roma. Io sono come David, la PARTITA è quella contro i bianconeri, non ci son storie. Io ogni anno tifo due squadre: la Fiorentina e quella che lotta con lei per vincere lo scudetto. Se l’Inter è in testa e dietro c’è la juve, forza Inter, è più forte di me. Ciao Andrea.
Settembre 29th, 2010 alle 23:09
Mamma mia che stagione…le trasferte a Perugia,le incredibili partite di Uefa,che come hai ricordato tu David era una competizione tostissima.Ricordo il primo turno contro l’Atletico di Futre e Baltazar,ma anche le battaglie contro Auxerre,Sochaux,Brema e nella pista di pattinaggio di Kiev,dove Baggino danzava sul ghiaccio.Fino allo sciagurato episodio con il portiere del Werder che ci costò la finale di Avellino.Il campionato purtroppo andò male,ma forse con la rosa che avevamo,non si poteva fare di più.Brividi che ancora mi percorrono la schiena quando ci penso e quando vedo questi ragazzotti di oggi,tifosi da tastiera,ingrugnarsi e storcere il naso per l’odierno periodo,tanto da lasciare lo stadio semideserto in partite che a quei tempi avrebbero fatto il tutto esaurito due settimane prima che si giocassero.Oggi a 44 anni,sposato con prole,anch’io mi sono impigrito e guardo la partita alla televisione,ma a 20 anni poco più,c’era lo stadio e solo quello pioggia,neve o vento che fosse.E in quell’anno di trasferte forzate,si sarà stati anche grulli,non lo so,ma ci si divertì parecchio.
Settembre 29th, 2010 alle 23:51
L’anno del povero Giorgi andavo sempre con un paio di amici a vedere la Viola in coppa Uefa a Perugia.
Rammento quando Futre sbagliò il rigore nella partita con l’Atletico Madrid.
Il piccolo stadio Curi ribolliva come il Maracanà di Pelè .
Quel giorno al ritorno ci fu un ingorgo biblico.
Pioveva sembrava il diluvio, e l’autostrada era tutta una interruzione.
Ad un area di sosta nei pressi di Foiano della Chiana decidemmo di fermarci per un ristoro.
Lo pensammo in molti.
Centinaia di tifosi viola di ritorno verso Firenze presero d’assalto il piccolo bar, peggio delle cavallette.
Un cameriere venne prontamente spedito all’uscita per un ulteriore controllo antitaccheggio.
Io comprai un torrone (tanto per non smentirmi) e inavvertitamente gettai via lo scontrino dopo pagato mentre aspettavo gli amici ancora in fila alla cassa.
Arrivati ad uscire il cameriere mi vide la stecca in mano, e volle vedere lo scontrino, che chiaramente non avevo più tra le mani.
Questo ragazzotto mi fermò, e mi minacciò di chiamare la polizia.
Pensava l’avessi rubata.
Per fortuna la folla era talmente premente all’uscita che all’inserviente toccò lasciar perdere e tirarsi da parte .
Giurai che mai più sarei ritornato a vedere la Fiorentina.
Venti giorni dopo io e i miei amici eravamo di nuovo in autostrada diretti a Perugia a vedere il Sochaux .
Amavamo quella Fiorentina in un modo incredibile.
Leggete anche Maladetto per capire cosa c’era nel nostro sangue in quegl’anni.
Immonda bestia
Settembre 30th, 2010 alle 07:48
s si immonda proprio vero..finale coi gobbi ..io in filadelfia covo dei gobbi..al gol di buso infarto al miocardio ( avevo 18 anni )per il non poter esultare ( mi averebbero amssacrato )….poi ladrarono da vergogna….ora tutto e’ cambiato…anche il tifoso viola…
Settembre 30th, 2010 alle 07:55
Verissimo Antonello, anch’io mi ricordo delle trasferte di coppa a Perugia….bei tempi…o forse l’era perchè s’era più giovani..!!??
Settembre 30th, 2010 alle 07:58
Avevo iniziato ad andare allo stadio 9 anni prima, ma la stagione 1989/90 fu quella del mio primo abbonamento in Fiesole. Oddio….proprio in Fiesole proprio no, visto che tra Pistoia e Perugia facemmo il giro di mezza Italia centrale.
Avevo 18 anni, pochi pensieri e tanti sogni ed il principale era sempre e solo la Fiorentina.
L’odio che provai nei confronti dei Pontello quando ufficializzarono la cessione di Baggio è tuttora indescrivibile. Parlo di odio, perchè solo a quell’età può venirti un sentimento così puro dalla rabbia e dall’impotenza di non poter fare qualcosa per fermare chi sta rovinando la tua Fiorentina. Lo stesso odio che poi in tanti scaricarono in quelle giornate di fuoco che ebbero inizio in piazza Savonarola. Chi era davanti alla sede viola, chi in piazza Donatello, chi a Coverciano….beh, di acqua sotto i ponti ne è passata tanta e Firenze è tanto cambiata. Ed è tutto da vedere se in meglio.
Condoglianze alla famiglia di Bruno Giorgi.
Settembre 30th, 2010 alle 08:09
Nel tuo sangue, Immonda, mi sa che c’erano un po’ di trigliceridi!!!! ;-D
Settembre 30th, 2010 alle 08:17
“roba che i Della Valle non possono immaginare”. E’ vero, ma proprio perchè abbiamo vissuto certi tempi e conosciuto certe persone a volte mi stupisco di come certi tifosi abbiano anche solo l’idea di contestare questa gestione e questa proprietà.
Settembre 30th, 2010 alle 08:21
Primi ricordi di Fiorentina. Ma era lui quello dei “Burri”?
Ricordi appannati.
Un abbraccio alla famiglia.
Settembre 30th, 2010 alle 08:51
@ Shimon n 25
caso mai c’è un po di sangue nei miei trigliceridi . 😉
Comunque, finchè me lo pigliano.
Settembre 30th, 2010 alle 09:25
Ho tutto sommato un bel ricordo di Giorgi, allenatore sottovalutato quanto sfortunato.
Indimenticabile la corsa dei giocatori in occasione del gol del pareggio a Bari alla prima giornata, indimenticabili le parole del Mister che ringraziava i giocatori di aver passato il turno di UEFA in dieci, indimenticabile il suo garbato sfogo dopo la assurda sconfitta in Fiorentina Bologna, paragonabile solo alla recente beffa in Fiorentina-Roma dello scorso anno.
Quando ti gira tutto male c’è poco da fare.
Che non fosse annata si era visto in Fiorentina-Napoli, da 0-2 a 3-2 (e potevamo andare sullo 0-3 senza problemi), e chi puà dimenticare l’odioso commento di Sivori alla Domenica Sportiva che fece infuriare la dirigenza? Sivori poi si scusò a denti stretti nella maniera più incivile e maleducata di un errore di comunicazione e di una caduta di stile per cui avrebbe dovuto soltanto vergognarsi.
Ma allora la priorità era sponsorizzare Baggio agli occhi della Juventus, screditando tutto quanto egli avesse intorno.
E poi ci furono i problemi di spogliatoio, e soprattutto di società (era il crepuscolo dei Pontello).
Ma rimangono le soddisfazioni che Giorgi ha saputo darci in Coppa, soddisfazioni bellissime che i suoi successori non sono riusciti a coronare grazie all’ennesima beffa rubentina.
Lo ricordo volentieri Bruno Giorgi, mi piacerebbe vederne altri in panchina con la sua signorilità.
Settembre 30th, 2010 alle 09:30
Grazie David. Sprazzi di un calcio romantico che non ritornerà più.
Adesso contano i diritti TV, le metrature dell’area Castello e il tetto salari di 30 milioni.
Settembre 30th, 2010 alle 09:48
Una stagione sull’orlo di una crisi di nervi. Di Giorgi ricordo la malinconia. Di quei tempi ricordo gli autogrill pieni di fumo e le resse davanti ai cancelli, le spinte ed i serpentoni d’automobili, il Curi di Perugia e le reti di Nappi e di Baggio, l’ansia da ultimo minuto che ho ritrovato solo molti anni dopo (guarda caso contro il Perugia, nello spareggio per la A), la vana speranza che Dertycia esplodesse e l’ironia del resto d’Italia, un rigore visto contro sole di mercoledì e la speranza che significasse qualcosa, l’odio radicale e profondo per i gobbi, che era l’odio di chi difende un pezzo di terra contro l’infame che si regala al potere, l’impotenza e l’orgoglio, anzi: l’impotenza che nutriva l’orgoglio e ci faceva sentire migliori, fino allo sfogo finale, Avellino e Piazza Savonarola, bottiglie che volano, vetri rotti, cassonetti da rovesciare, i guanti neri dei celerini che inseguono e vogliono avvinghiare, il dispiacere per quelli che sono finiti dentro e c’hanno perso il lavoro ed allontanato il futuro, anche se loro erano più puliti di Agnelli e Pontello. Era quello che doveva succedere ed è successo, anche gli errori erano inevitabili, Bruno Giorgi era finito in un pandemonio, perché nel 1990 stavano finendo un decennio ed una Fiorentina da sogno (avevamo visto tutti insieme, nel 1984, Galli, Passarella, Massaro, Oriali, Pecci, Antognoni e Bertoni: ditelo a Corvino), e con loro stava finendo una generazione di fiorentini da lampredotto e cinema Universale, appassionati, sognatori, idealisti, ingenui e coglioni. Autentici.
Settembre 30th, 2010 alle 09:58
piccola correzione ai post 10 e 11
Giorgi a cagliari c’è stato dopo Firenze ed anche lì ha giocato la semifinale uefa 93/94 buttando fuori la juve…
come tanti che oggi hanno scritto anche io allora avevo 19 anni.. ricordi nitidi??
passaggio del turno con l’atletico = regalo di compleanno..
trasferta a sochaux non fatta causa visita di leva 🙁
collegamento tv da kiev e suona il campanello con venditori porta a porta infamati come belbe (anni 90′ le dirette tv erano una prelibatezza…)
la spinta di casiraghi a pin vista anche da un cieco.. e non da A-LADRON
rientro alle 06.00 da avellino e alle 7.30 a scuola a testa alta ma con le palle roventi…
la guerriglia in piazza savonarola all’annuncio della cessione di baggio e i conchini che volavano dalle terrazze come se piovesse…
il “dolore sportivo” per il 2-3 di napoli…
“la corsa” davanti al video con nappi a brema…e quella palla che ruzzolava in gol…
l’attesa per vedere dertycia a saint vincent nel trofeo baretti …..
l’autostrada VIOLA per i 20.000 che andarono nuovamente in TRASFERTA A CASA DEI GOBBI ad avellino..
capisco il passare del tempo e la memoria storica di ogni generazione ma vorrei far capire a chi a 20 anni oggi quale “dolore sportivo” abbiamo provato noi 40 enni nel 1982 e nel 1990 con la “vecchia signora..”
ed è per questo che in “carniere” io conto 5 coppe campioni.. 1973 1983 1997 1998 2003…..
dopo questo tuffo nel passato mando le mie sincere condoglianze alla famiglia Giorgi perchè è venuto a mancare un essere umano che in qulache maniera ha fatto parte dei miei 20 anni
R.I.P. Bruno..
Settembre 30th, 2010 alle 10:08
Quella coppa uefa non me la dimenticherò mai, quante emozioni…
Tanta nostalgia di quel calcio
Ciao Bruno
Settembre 30th, 2010 alle 10:16
Complimenti davvero Lorenzo 1969,un ricordo lucido che mi ha emozionato, anche perchè mi ha portato ad anni passati,intensi, belli,con la volontà di appartenetre ad una squadra,ad un gruppo di amici, ad una curva. 89-90 la decisione di mettere ordine alla mia vita, di crescere, di dare un senso “adulto” alle cose, ma in quei viaggi a Perugia,Pistoia, Avellino c’era la passione vera e la volontà di rimanere ” pischelli”, la settimana era scandita dal post e dal pre partita, le serate al Marisa sotto la Curva a fare striscioni nuovi o parlare di massimi sistemi.Tutto questo oggi non esiste più, qualcuno si chiede se è un bene o un male, io sono certo sia un male, perchè non riesco a vedere più passione, voglia di lottare e cambiare, forse dietro ad una maglia, solo voglia di aggregarsi, di avere un posto e degli amici, di esserci anche con gli errori. Ora gira un virus secondo me, la chiamo ” narcosi collettiva”, se alzi i toni e dici la tua, se non sei nel coro diventi scomodo, inutile, fuori luogo. Io dico ai miei ragazzi continuate a lottare per ciò che ritenete giusto, per coerenza e scelta provo a farlo anche io. Finisco con un augurio,che si possa ritornare in 10-15 mila in una trasferta dove vincere qualcosa. Io in Curva ormai ci diventerò vecchio e non mi arrendo.
Forza viola sempre!!
Settembre 30th, 2010 alle 10:37
x Yuri, Oslo
Definire l’aria del 1990 come quella di oggi è follia pura.
Settembre 30th, 2010 alle 10:41
Immondo
ricordo pure io le “trasferte” confinate al Curi!!!!!
Mi spiace per Giorgi, condoglianze alla famiglia
zachini
Settembre 30th, 2010 alle 10:42
@ Lorenzo 1969.
Grande Post. Da incorniciare.
Settembre 30th, 2010 alle 11:03
Chissà perchè il passato per noi non più giovincelli ha un sapore più gustoso del presente. I miei figli spesso si incavolano perchè mi fermo a guardare i vecchi film in bianco e nero e, quando capita, i cinegiornali che all’epoca ci propinavano tra il 1° e il 2° tempo di un film. Gli spalti degli stadi punteggiati di camicie bianche e cappelli a coppola, spesso di nylon, come gli impermeabili, per ripararsi (eufemismo) dalla pioggia.
Non oso pensare cosa succederebbe se l’annata di Giorgi si ripetesse oggi. I dibattiti televisivi e radiofonici, fiumi di inchiostro si sprecherebbero, Anche allora ci fu contestazione, ma, forse perchè annacquata dai ricordi, non era una contestazione protervia come quelle odierne. Posso sbagliare o ricordare male, ma non mi risulta che a quei tempi si usasse (o osasse?) chiedere di essere ricevuti dal Presidente o dall’allenatore o dal capitano per rendere conto del loro operato, specie dopo appena 3 giornate di campionato. Si vociava fuori dallo stadio ma niente di più. Si una volta una famosa corsa sul viale dei Mille, ma fu cosa più estemporanea che meditata.
Oggi tutto è più accentuato, più amplificato e abbiamo perso la serenità della passione sportiva. Una sconfitta basta a dissotterrare l’ascia di guerra, una vittoria basta a pregustare sogni di gloria, senza mai prendere in considerazione che l’una e l’altra possono essere effimere e figlie di un passaggio che può diventare comunque gioia o tristezza. L’anno dell’ultimo scudetto perdemmo in casa col Bologna 3 a 1 alla 5a giornata!
Giorgi era una brava persona, poco incline a ingraziarsi stampa e tifosi e, forse, troppo buono per quello spogliatoio fatto di personaggi di grande personalità. Oggi, con la facilità con cui si cacciano gli allenatori, non sarebbe mai arrivato a Auxerre.
A lui il mio pensiero e alla famiglia la mia solidarietà. E’ anche lui un piccolo capitolo della mia vita che scompare
MARIO T.
Settembre 30th, 2010 alle 11:26
Condoglianze alla famiglia. Ricordo le pessime partie di campionato e l’avventura di coppa, le partite a perugia e la trasferta ad avellino: quanto li ho odiati glia vellinesi gobbi. pensa che ancora oggi godo se l’avvellino retrocede! Che amarezza quella finale!
Settembre 30th, 2010 alle 11:52
Io mi ricordo quell’anno,primo abbonamento in Fiesole,primi assaggi di trasferte a Pistoia e Perugia,le forche e gli scioperi a scuola avevano una sola direzione:i campini e lo scheggi.il lunedì mattina alle prime due ore di francese,c’era la rassegna stampa sotto i banchi.contava solo la Fiorentina e la curva.
Mi ricordo anche le telecronache anti viola di Ennio Vitanza.la differita di werder-Fiorentina ,con il gol della viola urlato in anticipo dal guetta…..
Con tutta questa malinconia ci manca solo che piova.
Forza viola Firenze e’con te.Tutti insieme uniti avenzerem…..
Settembre 30th, 2010 alle 11:53
Pietro Vuturo :
Tanto di cappello ,differenti nei pensieri ma uniti nella stessa fede , avanti così! Gli animi in curva pian piano si stanno risvegliando.
marco dommi , fantastico!
mi hai fatto rivivere quei tempi , grazie.
Settembre 30th, 2010 alle 11:55
Anche io come molti non apprezzavo Giorgi, ma forse bisogna dargli atto che tutti avrbbero dovuto cercare di capirlo meglio. Cercate cosa ha raccontato di lui Gianni Mura. Una volta sul pullman della Fiorentina aveva raccolto una miseria per una colletta di beneficenza da lui organizzata. A Mura disse che i giocatori non sapevano la fortuna che avevano, dato che lo prendevano per un tipo strano perchè gli piaceva leggere, quando loro si dedicavano alle gare di rutti… Comunque, indimenticabile quel periodo, l’ultimo rigore contro L’Atletico Madrid a Perugia è uno dei miei ricordi di ragazzino viola più belli
Settembre 30th, 2010 alle 12:06
Madrid, sochaux, kiev, auxerre, brema, un cammino formidabile, avevo 8 anni ma lo ricordo come se fosse ieri, è stata la mia prima fiorentina in europa e non la scorderò mai.
Peccato per quella finale rubata.
Un abbraccio alla famiglia Giorgi.
Forza viola!
Settembre 30th, 2010 alle 12:09
Ragazzi, con questi ricordi mi avete fatto commuovere. Ero praticamente un bambino e mio babbo mi veniva a prendere a scuola per andare a Perugia, poi si tornava senza voce. Ora vorrei poter rivivere quei momenti portando mia figlia, ma ho paura che i tempi non lo permettano più
Settembre 30th, 2010 alle 12:49
io amo Vuturo
Settembre 30th, 2010 alle 12:51
Tra post e commenti ho i brividi. Grazie ragazzi. Ciao Mister!
Settembre 30th, 2010 alle 13:06
Mi dispiace. Avevo 10 anni e sinceramente li ricordo talmente bene quei tempi che è difficile non emozionarsi. Erano i tempi di Robertino, che ancora per noi non se n’è mai andato alla Juve, di Dunga, del fallaccio di Faccenda a Sochaux, dell’arrivo di Nippo Nappi, di quella sciagurata finale con la Juve. Ricordo che in campionato giocavamo in maniera tremenda, in particolare mi rammento un 1-2 interno contro l’Udinese, a Pistoia, con un Balbo coi capelli lunghissimi ed una sfortunatissima autorete di Battistini. Ed una trasferta a Cesena, 1-1, con un gol storico di Dertycia che si fece 70 metri di campo per andare a colpire di testa. C’ero anche al ritorno a Perugia, quello 0-0 da te citato David, dove soffrimmo tantissimo e fu negato un rigore al Cesena per fallo in uscita di Landucci su Pierleoni che se succedesse oggi ci sarebbe la rivoluzione. Giorgi è stato uno di quei personaggi che non possono rimanerti nè simpatici nè antipatici, talmente cercava di vivere e allenare sottotraccia. Credo però che come siamo noi non ci sia nessuno. Ognuno di noi, per quanto questo personaggio non fosse un Bernardini od un Prandelli, per ventanni lo ha tenuto dentro di sè, perchè nel bene o nel male ha difeso con serietà i nostri colori. E questo noi non lo dimentichiamo di nessuno, per nessuno, mai.
Settembre 30th, 2010 alle 13:45
La ricordo anch’io con particolare affetto quell’annata; avevo 15 anni e non mi perdevo una radiocronaca. Purtroppo allo stadio non ci potevo andare, ma mi accontentavo della radio e finalmente delle partite in televisione del mercoledì. Il pallone fluorescente di kiev, quel cavolo di giannini in nazionale al posto di baggio, la grinta di iachini e faccenda (compreso il fallaccio contro l’auxerre), la vergogna di avellino!! Di Giorgi mi ricordo un articolo del guerin sportivo, delle sigarette che fumava e della sua pacatezza, passò rapido come un’ombra in quell’anno malinconico anche per me.
Settembre 30th, 2010 alle 14:31
CAro Immondo, caro goderiger,
si rammenta qui un passato di venti anni abbondante mentre appena qualche post indietro si parlava, tra noi e poche altre decine di persone, del pessimismo legato alla passione e delle rincorse in vespa lungo viale dei Mille.
Oggi mi è successa una cosa che vi voglio infino racconta’.
Ero sull’autostrada e, per lavoro, dovevo uscire a Pistoia (ogni tanto lavoro anch’io, non sto sempre a cazzeggiare sulla tastiera come voi due); ad un certo punto (mi par d’essere Panariello che scrive) ti vedo da lontano un torpedone della Lazzi, tutto bello, color panna che dominava la colonna delle auto dall’alto.
Mi era sembrato subito che ci fosse qualcosa di strano: troppo bello per essere della Copit, troppo nuovo per essere adibito al trasporto pendolari, troppo veloce per essere diretto verso un luogo di lavoro, troppo fiero di sé per essere un pulman qualsiasi.
Mi avvicino sempre di più ed i sospetti si fanno sempre più grevi: tirato a lucido,un rigo viola che gli percorreva i fianchi come una signora appena imbellettata per uscire, le tende tirate per rispetto a chi vi ci si sedeva dentro.
Io mi avvicinavo sempre di più, lui/loro non mi degnavano minimamente e quello mi attraeva ancora di più.
Poi l’ho visto. Era dove mi aspettavo che fosse eppure mi sorprendeva come un tuffo al cuore.
Era lui.
Era lì.
Era il giglio di Firenze.
Non ho resistito, la mano sinistra mi fremeva, all’unisono con il respiro.
Ho dovuto sorpassarlo, mi sono attaccato ai fari, ho sporto la sinistra dal finestrino e mi son fatto tutta la fiancata del pulman a clacson spianato con le dita aperte nel segno della vittoria.
E lui mi ha risposto, con un segno di fanali.
Ovviamente, ho moncato l’uscita dell’autostrada e son dovuto arrivare a Prato ma chissenefrega (a proposito, complimenti a quegli ingegneri che stanno rifacendo il tratto di strada normale da Prato a Pisto, si vede che vivono da un’altra parte).
In quel momento, mi son sentito ancora sulla spalle del mio babbo quando aspettavo l’arrivo del pulmone della Fiorentina davanti all’entrata del Franchiu perché allora la squadra scendeva davanti al grugno dei suoi tifosi (non come ora che entrano di nascosto non per sicurezza ma per anscondere la faccia dietro gli auricolari dell’ipod) e mio padre mi portava lì, con la bandiera in mano, per vedere se Desolati zoppicava ancora o se Merlo aveva la luna storta.
Quando poi in tanti si chiedono perché oggi la curva non canta più o perché siamo diventati criticoni anaffettivi, bisognerebbe spiegare loro che una volta, a Firenze, anche il torpedone aveva un cuore.
E, stando sulle spalle, il cuore battere lo sentivo bene.
Settembre 30th, 2010 alle 14:56
riallacciandomi ai vari post continuo a non capire come allora in quella situazione disgraziata ci potesse essere tanto entusiasmo ed oggi che siamo indiscutibilmente messi molto meglio sotto tutti gli aspetti, ci sia questa sorta di puzzetta sotto il naso da veri snob che ci fa vedere quello che abbiamo sotto una luce molto negativa. io me li ricordo bene quei tempi e concordo in pieno con vuturo..a quei tempi c’era una passione incredibile, si andava a perugia a vedere le partite di coppa uefa, roba impensabile oggi dove siamo stati cani anche di snobbare certe partite di champions in casa. in quegli anni non c’era ancora questo aggeggio infernale chiamato pc che pur essendo un’invenzione straordinaria ha avuto i suoi grandi lati negativi soprattutto per questo tipo di situazioni. provate ad immaginare in un contesto come quello descritto da vuturo di persone entusiaste che preparano le coreografie si fosse presentato qualcuno a fare discorsi come quelli che spesso si leggono qui o su gobbentina.it. ma ve l’immaginate le corse sul viale? ora è facile.. si accende il pc si spara veleno, si offende, di piglia per il sellino chi ci sente davvero, oppure peggio ancora si crea ad arte un certo clima di sfiducia per proprio tornaconto. infatti, chi ci garantisce che chi fomenta il casino sulla rete con nick non identificabili non sia anche qualcuno che poi conduce le trasmissioni dai toni catastrofisti e distruttivi a cui assistiamo quotidianamente? da questo punto di vista vale il detto che si stava meglio quando si stava peggio. si va verso un mondo virtuale dove si disegnano gli spettatori sulle tribune, fra poco dovremo disegnare anche noi qualche testa finta in ferrovia e in maratona, ma qualcuno avrà ancora il coraggio di cantare “meritiamo di piu”. credete che il pubblico attuale della fiorentina migrerebbe in massa per veder giocare nappi, kubik e faccenda? pensiamoci un po sopra, ragazzi..facciamo un po di autocritica e riprendiamo la passione per la maglia. sentite condoglianze alla famiglia giorgi.
Settembre 30th, 2010 alle 15:47
Ero un bambino a Perugia a vedere Fiorentina – Sochaux con il mio babbo e mio fratello…mi ricordo le risate mentre i tifosi chiamavano DERTICIA DERCICCIA…prima partita in assoluto allo stadio…avevo 11 anni e i cori dei tifosi mi entravano nel cuore…grazie anche a te GIGI…
Settembre 30th, 2010 alle 15:47
Forse gli avrebbe fatto piacere essere associato ad emozioni e nostalgie così struggenti.In quella stagione è racchiusa l’essenza dell’essere tifosi viola.Passione,sofferenza,gioia,beffa e soprusi,orgoglio e senso d’appartenenza.Ricordo che di ritorno dalla partita con il Werder, Marcello Giannini ed Ennio Vitanza,incontrati per caso all’ Autogrill, ci dissero di non eccitarsi troppo perchè Baggio e Dunga erano già della Juve…Sempre così,anche nei momenti migliori arriva qualcosa a rovinare la festa…Credo che sia per questo che essere viola è qualcosa di unico..
Settembre 30th, 2010 alle 15:49
la sera di auxerre ero in pizzeria e fremevo, fremevo, fremevo.
altri tempi ed altra passione.
io sono disposto ancora ad avere passione…
ti sia lieve la terra bruno giorgi
Settembre 30th, 2010 alle 15:52
quel calcio però era piu’ vero..chi vinceva andava in Coppa dei Campioni e se arrivavi in UEFA o nella Coppa delle Coppe era una grande annata…
Io di Giorgi mai amato da Firenze ricordo che fu sostituito da Ciccio Graziani che prima di fare quella farsa di Campioni era un vero uomo di calcio
Settembre 30th, 2010 alle 16:04
volpecina a uomo su futre…pizza a taglio e ansia dopo l’allenamento a calcio per sapere il risultato di kiev…oh pontello guardaci le spalle…buon compleanno roberto cantato in coro al curi…la rabbia di pin…ladri per sempre ladri…matarrese e il no alla finale a montecarlo…e no,no a avellino non ci si va perchè è troppo lontano e pericoloso…ladri…maledetti…per sempre maledetti
Settembre 30th, 2010 alle 16:27
copiato e salvato il post di Lorenzo.69.
EMOZIONANTE!!!!!!!!!
Settembre 30th, 2010 alle 17:27
sentite condoglianze alla famiglia.
Mi rimarra’ il ricordo di un professionista serio, umile e non amante dei rifettori…
Ma che tempi che erano quelli!!!!…Sara’ che quando sei giovane (all’epoca avevo 17 anni)e’ tutto piu bello, tutto una scoperta… era una fiorentina “povera” ma con tanto cuore, i vari Iachini, Dunga, Faccenda, Nappi,Pin davano l’anima in campo…loro si che onoravano la maglia viola..e che tifo, quanta passione!!….Era l’anno dei mondiali, di Albertone Dertycia, della classe cristallina di Baggino,della battaglia di Sochoaux,della foca di Nappi,delle partite giocate a Perugia,dell’impresa di Kiev,della finale di Avellino, di Soriano Aladren, della contestazione a Coverciano…..
Chissa’ perche’ mi viene un po’ di nostalgia..
Settembre 30th, 2010 alle 19:50
Ho appena visto la partita intera su Sky, finora avevo visto solo i gol.
Mi è piaciuta la viola! Vero che il Parma è stata poca cosa.
La cosa positiva che mi ha colpito di più è stata la VOGLIA di Montolivo di fare il Capitano, speriamo continui così.
Ottimo Donadel, per me loro due in mediana ora come ora sono il nostro top.
Gilardino sta tornando, dopo tanto mi è piaciuto molto.
Gamberini mi sembra sulla strada giusta per tornare quasi quello di due-tre anni fa, mi accontenterei.
Ljaic è partito benissimo poi si è un pò spento, freddo sul rigore. E’ giovane, ci sta che vada un pò ad intermittenza.
De Silvestri deve migliorare.
Felipe non convince mai.
Buon esordio di Gulan.
Nel Parma nota di merito per Mirante che mi piaceva e non mi piaceva… forse ha raggiunto una buona maturità e lo metto tra i migliori del campionato coi brasiliani, il nostro grande Seba, Viviano e Sirigu.
Settembre 30th, 2010 alle 20:00
Quanto sono fiero di voi.
Il film “Benvenuti in casa Gori” con la curva Fiesole alla televisione.
In tutti questi anni, pochissime le occasioni paragonabili a quel’annata. Ne prendo due: Batistuta a Wembley, dopo un’intera partita di tiro al piattello; Osvaldo a Torino, io che avevo spento la radio sul 2-1, riaccendo svogliato, un’altra domenica bestiale… si parla del lavoro, del futuro ma, aspetta, come ha detto? Papa Waigo? ‘Spè, ‘spè, il 93esimo…
Gòòòòòll!! Io scappo, volo in garage prendo il bandierone 7 metri per 3, lo attacco al muro, che lo vedano TUTTI, oggi! E mi guardo la mia bambina che salta divertita insieme a me. E mia moglie “ma che boci?”. Che vite, le nostre!
Che maglia, ragazzi! Avaaanti Viola!
Settembre 30th, 2010 alle 20:56
Bellissimi e struggenti alcuni interventi (su tutti Lorenzo69).
La memoria di quegli anni mi riporta alle trasferte a Perugia, cinque amici stivatissimi in una vecchia Ford, strada normale per evitare file mostruose, passaggio fisso in un bar di Foiano (pieno di gobbi) con distribuzione di foto dei calciatori viola nei tavolini, tra lo sconcerto degli avventori…
Tifo assordante (dopo – forse – così non l’ho sentito più) e la paura di non farcela in campionato.
Che dire, siamo cambiati e oggi la curva mi mette tristezza, prima o poi mi arrenderò schierandomi tra i tifosi in tv.
Un pensiero per Bruno Giorgi che ci ha lasciato, persona educata e misurata, forse troppo per il mondo del calcio, anche per quello di allora.
Settembre 30th, 2010 alle 22:04
Per Riccardo, post 35. Prima di tutto vacci calmo col dare del “folle” alla gente che esprime un’opinione. Io ho scritto solo “aria di fine ciclo, un po’ come ora” riferendomi al fatto che purtroppo si sapeva che Baggio sarebbe andato alla Juve e che ormai il rapporto tra tifosi e Pontello era arrivato al capolinea. Mi sembra che l’aria di fine ciclo purtroppo si respiri anche oggi, per vari motivi (non abbiamo un Presidente, mi pare) ma con le dovute differenze, anche perché 20 anni fa il calcio e la passione di Firenze per la Fiorentina (e per Baggio) erano davvero diversi dalla situazione odierna, dove plusvalenze, conti e TV la fanno da padroni.
Settembre 30th, 2010 alle 22:22
Eppure si continua a sostenere che lo stadio vuoto è colpa dei tifosi.
Come se un incapace imprenditore incolpasse i consumatori delle mancate vendite del suo prodotto.
Senza contare che il prodotto fiorentina è avvantaggiato nella vendita perchè il suo “consumatore” ne è appassionato e innamorato e non potrebbe mai passare alla concorrenza!
Con tutto ciò, le vendite calano!
Lo volete capire una volta per tutte che la disaffezione e il calo delle presenze sono esclusiva responsabilità della società?
Dove ha sbagliato? Lo lascio decidere a voi.
Sicuramente non dipende in parte o per niente dalla mancanza di risultati.
In passato lo stadio era sempre pieno anche con la squadra che lottava per la serie B!
Dipende dalle tv? Mha! Una cosa è certa, chi è abituato a vedere la partita dal vivo non si accontenta certo di vederla sul teleschermo. Non è la solita cosa!
E quindi? Come mai?
Poche certezze eccetto una: non è colpa di chi “acquista”. Non è colpa di chi usufruisce del servizio. Non è colpa del “cliente”. Mai del tifoso.
Negare questo, sarebbe come essere l’incapace imprenditore di inzio post.
Settembre 30th, 2010 alle 23:29
Una delle mie Fiorentine preferite di sempre in una delle annate più appassionanti: la maglia la Nazione, Futre, il fallaccio da espulsione di Marione Faccenda a pochi minuti dall’inizio dalla partita di Sochaux, Baggino che danza sul ghiaccio di Kiev, la foca Nappi, il dinoccolato Kubik vicono alla bandierina a perdere tempo nei mminuti finali di partita, le processioni di macchine al ritorno da Perugia, i giocatori della Dinamo Kiev all’autogrill a riempire i carrelli di troiai con gli uomini di partito a controllare che nessuno fuggisse, Derticya che segna di testa a Cesena da fuori area, Celeste Pin che strappa il microfono all’inviato della RAI alla fine del primo tempo con la Juve gridando “Ladri!”, Volpecina che in sala stampa ringhia “Se gli juventini dicono di essere stati picchiati non sanno cosa li aspetta al ritorno!”, lo striscione “Giorgi si, ma Eleonora”, Graziani, i Pontello, il salvataggio all’ultima giornata col 4-1 all’Atalanta, un vortice infinito di emozioni destinato a concludersi nel peggiore dei modi: la finale di Avellino e la cessione di Baggio.
La prossima volta che giochiamo con la Juve e qualcuno vi dice che è una partita come tutte le altre ricordategli il 1989-1990.
Buon viaggio, Bruno.
Ottobre 1st, 2010 alle 07:01
Concordo Malidetto Toscano..è proprio vero e mi ritrovo in ciò che hai scritto, bravo !!
Ottobre 1st, 2010 alle 08:58
x andrea post 62: guarda che una squadra di calcio non è come un negozio di scarpe. sono d’accordo che se in un’azienza normale se non si vendono i prodotti la colpa sia di chi li fabbruica, ma il caso della fiorentina è molto molto diverso. innanzitutto il prodotto fino all’anno scorso è stato il migliore dagli ultimi decenni per qualità e continuita, e poi la passione per la squadra di calcio non è qualcosa che si compra o non si compra, è qualcosa che ce l’hai o non ce l’hai. tu, per esempio da come scrivi mi sembra che tu ce n’abbia poca. non c’è mica niente di male, ma uno che ha la passione addosso codesti discorsi, non soltanto non li fa, ma nemmeno li pensa. perchè rinunciare a vedere la fiorentina alla domenica per una serie di seghe mentali che vanno tanto di moda oggi, mi sembra una cosa disumana (come direbbe il ciuffi). la verità sai qual’è? che parte della tifoseria fiorentina è diventata come quella strisciata che tanto prendevamo per il sellino negli anni passati, è una tifoseria che se tutto va bene si esalta e se qualcosa si inceppa si deprime. prima non era cosi ora purtroppo si, è una tifoseria di viziati che non accettano la realtà e che si danno continuamente martellate sui c…..i. il motivo non lo so, ci vorrebbe uno psicologo, ma abbiamo preso una stradaccia.
Ottobre 1st, 2010 alle 10:16
Vedo che il passato riaffiora e tocca il cuore. Bene. Significa che qualcuno ce l’ha ancora, un cuore. Siccome Pietro Vuturo scrive qui sopra, vorrei ringraziarlo per quella cosa fantastica che sono stati i suoi Ultras fino a metà anni ottanta: anche per chi, come me, li guardava da fuori, senza conoscerli. Nel 1980 ero un pischellino di prima media, ma un giorno dissi al babbo che la maratona mi piaceva, sì, ma volevo andare in Fiesole: primavera 1981, Fiorentina-Torino, ingresso di Fiesole, più di un’ora all’inizio ma da là dentro arriva già qualcosa di speciale, un brusio, un’ansia, un rimbombo, il biglietto mi brucia in mano, il bigliettaio lo stacca, io corro, il babbo mi chiama ma tre metri più su quei gradoni tremano e tuonano, non era un coro o una canzone, come si fa oggi, allora era solo un grido rituale potentissimo, VIOLA VIOLA VIOLA VIOLA, non lo dovevi ascoltare o seguire, ti entrava nello stomaco da solo e ti ritornava in gola e stavi già gridando anche tu, esco al sole sullo sterrato e guardo su, la Fiesole aveva la forza di un evento naturale, un’alluvione, un maremoto, bandiere, sciarpe, braccia che si agitavano, era un’onda tutta viola e la sentii mentre mi si rovesciava addosso, non per impressionarmi ma per dirmi chi ero, ero l’infanzia in San Lorenzo coi poster di Antognoni nei bar e nelle macellerie, ero la figurina di Antognoni che non riuscivo a trovare, ero l’antipatia verso l’unico gobbo di scuola, borioso odioso e saputello, lui e tutta la sua famiglia, ero l’uscita di Firenze Nord con le vacanze che finivano e l’indomani di nuovo la spuma in quel bar del centro con quel poster e quella bandiera viola appesa, quelle erano le mie radici e, se pure già lo sentivo, fu in quel momento che lo seppi con certezza, mentre l’onda mi si rovesciava adosso. Per questo ti dico grazie, Pietro, perché forse tu eri nell’onda. Mi cercai un posto e me la vissi col cuore in gola, una specie di dolcissima e violenta lavanda gastrica che ti ripulisce i muscoli e l’anima: l’avevo già visto dalla maratona, Antognoni, ma dalla Fiesole era diverso, più forte e perfetto, invincibile: segnò, e poi risegnò, 2-0, e la Fiorentina divenne un pezzo di me. Feci l’abbonamento in Fiesole e cominciai ad andare allo stadio con gli amici. Eravamo fuori dai cancelli tre o quattro ore prima della partita e tiravamo le monetine per farci aprire, perché volevamo andare tutti in mezzo alla curva, dove c’erano gli ultras, noi pischelli in mezzo agli ultras per poterlo raccontare a scuola. Poi la curva cambiò, più o meno verso il 1986, quando non potevi più avvicinarti a certi posti ed il tifo iniziava insieme alla partita, anziché un’ora prima, e magari i gruppi cominciavano a vivere più di gerarchie che di passioni; era ancora una gran curva e continuai ad abbonarmi, mi feci qualche corsa con celerino al seguito, ma era già una curva diversa. Mai più nessuno è stato gli Ultras.
Ottobre 1st, 2010 alle 15:21
Lorenzo.1969 post 66
ioo ho cominciato ad andare in fiesole l’anno dopo…per il resto
…lucciconi…
Ottobre 1st, 2010 alle 15:34
Caro Lorenzo69,
io avevo l’abbonamento in Ferrovia.
Sai perché ?
Perchè noi arrivavamo almeno un’ora buona prima della partita e la Fiesole era già piena; allora s’andava nella curva dei peones, mischiati fra i tifosi avversari che qualche volta non potevi nemmeno esultare al gol della Fiorentina perché avevi paura di prenderle.
Me lo ricordo bene: nella strisciata centrale della Ferrovia c’erano i veronesi, i torinesi o, peggio, i laziali o i romani.
Qualche volta non mi portavano nemmeno ed allora capivo che il CAMS di casa mia aveva detto no. Ero uno di quelli che sull’Alfetta stava di dietro perché ero l’unico che poteva stare sul tubone della trasmissione posteriore, uno che usciva un quarto d’ora prima per paura della gente ed a forza di fermarmi sulle scale a vedere finivo per uscire dopo tutti gli altri, uno che nello sterrato fra la curva e la curvetta vide un veronese tutto nudo rotolarsi per terra nel fango ma era dicembre pieno, uno che capì con stupore che allo stadio si potevano dire le parolacce ma dipendeva contro chi giocavamo, uno che all’uscita stava a sentire i più grandi commentare le scelte di Carosi e così imparava ad essere il vero tifoso fiorentino come sono adesso, uno che non si poteva comprare da mangiare all’autogrill perché costava troppo e l’acqua ci si portava da casa (e si poteva entrare lo stesso), uno che prendeva il caldo d’estate ed il freddo d’inverno ma era contento così.
Perché quelle erano le uniche occasioni in cui vedevo mio padre gioire durante la settimana e mi chiedevo cosa fosse quella passione che lo rendeva, per due ore, diverso da tutto il resto dei giorni.
L’ho capito dopo cos’era quella passione, ma son dovuto diventare padre e quando lo sono diventato non era più lo stesso tempo: non ho potuto più far vedere gli ultras rincorsi dai celerini, non ho potuto più far vedere come sono diversi i colori dello stadio in una giornata di pioggia, non ho più potuto far annusare l’odore dell’olio canforato.
Non ho più potuto far vedere a mio figlio che anch’io per due ore allo stadio ero diverso da tutti gli altri giorni della settimana.
Caro Lorenzo mio più giovane amico, perché ?
Non lo so.
Aspettavo che fosse il mio tempo pensando che il tempo, quel tempo, stesse fermo ad aspettarmi; invece tutto mi è cambiato intorno e nei miei dintorni non mi ci ritrovo più. Per trarre passione dalle parole di Mencucci, per farmi innamorare dei giochetti al rialzo (non dico soltanto economico) di Montolivo, per arrabbiarmi con i DV e non sentire soltanto freddo, per fare un rumore di grancassa allo stadio senza tamburi, per correre a vedere Caressa pensando di sentire Rolando Nutini, per fare la coda al banchetto del lampredotto pensando di essere in una boutique della Cittadella, per fare tutto viale dei Mille a piedi perché s’era parcheggiato lontano, per fare ….
Per fare tutto questo ancora una volta non dovrei avere vent’anni da ricordare.
Ottobre 1st, 2010 alle 20:37
baraccobama devo dirti una cosa, ma credimi: senza astio offesa e cattiveria.
Tu sai poco. Ma davvero poco!
E come tutti quelli che sanno poco pensi di sapere tanto.
La famosa presunzione dell’ignorante. (ignorante nel senso che ignori le cose).
Meno si sa, e più si crede di sapere.
Hai davvero una lunghissima strada da fare ancora.
PS. inutile parlare con te di fiorentina, (ma visti i toni e i contenuti sarebbe lo stesso al momento anche di altro) perchè siamo su linee parallele
spero davvero che hai una giovane età!
Almeno lo spero per te.
un saluto!
Ottobre 1st, 2010 alle 21:13
Caro Baraccobama, credo che bisogni anche considerare che le generazioni si danno il cambio e i tifosi che frequentavano lo stadio vent’anni fa oggi o non ci sono più o se va bene se ne stanno in poltrona a casa.
Non è qualcosa che riguardi solo il calcio, anzi potrei farti molti esempi sull’impigrimento delle nuove generazioni abituate ad avere tutto “a portata di clic” che non si muovono MAI per vedere o ascoltare qualcosa o qualcuno dal vivo.
Il computer, che pure anche noi due stiamo usando proprio adesso, ha cambiato radicalmente le abitudini di vita di ognuno di noi, e quasi trent’anni di rincoglionimento mediatico a suon di programmi trash hanno fatto il resto!
Ma pensa al tanto criticato Mike Bongiorno, che per darti un po’ di soldi (pochi rispetto ad ora), pretendeva che tu sapessi vita morte e miracoli di qualcuno o qualcosa, mentre adesso un coglioncello qualunque può vincere mille volte tanto solo perché ha il fondoschiena di indovinare un pacco vuoto!
Con simili insegnamenti (si vince per fortuna, e non per preparazione o capacità) cosa vuoi sperare?
Calciatori o veline, ecco cosa vogliono fare oggi i bambini da grandi. Noi volevamo fare l’astronauta o il dottore.
Aggirare l’ostacolo, scansare la fatica. Inutile girarci intorno, questo è il diktat culturale-intellettuale degli ultimi anni.
Non per nulla a scuola non insegnano più nulla, vuoi perché la gestione del personale docente è paradossale, vuoi perché hanno massificato tutto su un grigiore medio nel quale è diventato quasi stigmatizzabile emergere in qualcosa.
E poi ci lamentiamo se la gente manda i figli nelle scuole private (quando per farli studiare meglio, quando per non farli studiare affatto…)!
Così è anche per il calcio: culo caldo sulla poltrona, tanto ci sarà pure qualcuno che allo stadio ci va.
Certo che poi se ci metti anche altri deterrenti societari o ambientali, la situazione precipita.
Lo stadio significa perdere più tempo, spendere molto di più, rischiare acqua, freddo e a volte anche i tafferugli, e vedere spesso peggio che in TV. Non credo che sbagli il Guetta a invocare un po’ più di “partecipazione” dai protagonisti di questo Circo!
Ottobre 2nd, 2010 alle 08:48
Pico n 70
Semplicemente …centro!
Immondo
Ottobre 2nd, 2010 alle 11:29
Io con Pico ho avuto “epici scontri” ma non posso far altro che condividere il suo post 70: semplicemente perfetto !! Ma qui c’è ancora chi imputa ai DV lo stadio vuoto !!!
Io dal 1968 ho cominciato ad andare allo stadio ed alla guida della Fiorentina si sono alternati presidenti ricchi, meno ricchi, “poveri” e grulli ma questo non ha mai intaccato il mio amore per i colori viola.
Ottobre 2nd, 2010 alle 13:28
x pico: condivido quello che dici anche se in fondo rimango un po piu ottimista di te. x andrea:purtroppo ho passato i quaranta e non ho mai detto o scritto di essere un sapiente o un modello da seguire. frequentavo la fiesole negli anni 80 ed era parecchio, parecchio, parecchio diversa da com’è ora e sfido chiunque a sostenere il contrario. di certo da gente come te penso proprio di non aver niente da imparare. avevi scritto un post demenziale, e non mi hai spieaato dove secondo te la mia risposta era sbagliata. ma se non me lo spieghi è uguale.. di scambiare opinioni con te me ne importa il giusto.
Ottobre 2nd, 2010 alle 14:16
Boh, vi ringrazio ragazzi, ma non mi sembrava di aver scritto chissà che cosa… 🙂
Ottobre 2nd, 2010 alle 14:58
X Pico: ogni tanto tu ne azzecchi una anche te !!!! E scherzo eh…ma non ti montare ì capo!
Comunque bravo.
Ottobre 2nd, 2010 alle 15:03
X Andrea post 69:
per le cose che hai scritto ti ha già risposto baraccobama, io ti consiglio solo di “rivedere” la grammatica della lingua italiana. Quando uno si pone a “fenomeno” dovrebbe essere perfetto.
Ottobre 3rd, 2010 alle 10:51
O Goderiger, basta leggere! 😀
E scherzo anch’io!
Ottobre 3rd, 2010 alle 10:52
piu’ che ad avellino,la coppa si perse a torino, un 3-1 dopo aver dominato il primo tempo con due gol mangiati da baggio solo davanti al portiere,sullo 0-0 o sull’ 1-1,flebili ricordi.. baggio che davanti al portiere,avra’ sbagliato forse 3 volte,comprese quelle 2 in tutta la sua straordinaria carriera.poi il 2-1 fu la solita ladrata bianconera.non si trovano video neanche su you tube; o c’era un fallo evidente su un nostro difensore,o era un fuorigioco netto; sempre flebili ricordi..