Era diverso da tutti noi che a 14 anni, quando l’ho conosciuto, avevamo solo il calcio in testa.
Era speciale.
Pomeriggi infiniti a costruirci complicate traiettorie sentimentali inevitabilmente destinate al fallimento.
Un grande a disegnare e proprio per questo lo avevo conosciuto, perchè con Massimo avevamo bisogno di qualcuno che facesse i fumetti per il nostro giornalino.
Non ho mai capito fino in fondo cosa pensasse davvero di me, così diverso da lui, so solo che ci volevamo bene.
Negli ultimi tre mesi della sua malattia avevamo cominciato a chiamarci vezzosamente Albertino e Daviddino, il mio era un modo per stargli (o cercare di stagli più vicino), il suo credo un rifugio nel sentimento per provare a non pensare solo alla morte.
Un’amicizia vera, come ne ho poche nella vita.
Anni senza sentirci e poi in tre minuti tutto uguale a dove avevamo interrotto il discorso.
Aveva perso trenta chili e si preoccupava per il mio super attivismo, per la mia frenesia, diceva che non pensavo mai abbastanza a me.
Io a lui invece nelle ultime settimane ci pensavo spesso, molte volte al giorno.
Mi chiedevo il perché di una scelta così “stronza” (Alberto adorava Borgonovo, pur non capendo nulla di calcio), perché a lui sì e a me no, perché, perché, perché…
Ora restano i ricordi e sono tutto: i suoi capodanni assurdi in cui mi faceva sempre lasciare qualcuno e non si combinava mai niente, i pomeriggi e le serate insieme quando mi raccoglieva a pezzi o andavo io a prenderlo a San Domenico dopo una sua litigata, la discussione che ebbe con Valentina non mi ricordo neanche più per cosa, gli insegnamenti che mi ha dato in questi sei mesi passati a lottare come un leone ed infine arrendersi.
“Ma ti rendi conto che muoio e non ho neanche cinquanta anni”, mi ha detto dieci giorni fa in ospedale.
Sì, Alberto, me ne rendo conto e oggi qui nel self-service dell’aeroporto di Bologna ho pianto senza vergognarmi di quello che facevo.
Dicembre 7th, 2009 alle 13:31
Grazie David di esternare nel tuo blog un dolore così personale!Ti siamo vicini,a te e alla famiglia di questo tuo sventurato amico!
Marco
Dicembre 7th, 2009 alle 13:57
Un abbraccio a te ed alla famiglia di questo tuo amico sfortunato.
Dicembre 7th, 2009 alle 13:59
Non c’è da vergognarsi, io ho pianto tante volte. Tutti gli esseri umani piangono. Certe volte la vita ci allontana dai nostri amici, anche i più cari e veri. Capita di litigare per delle stupidaggini, o semplicemente di perdersi di vista. Non credo che sia consolatorio per te, ma almeno hai avuto la possibilità di passare del tempo con lui prima che morisse e questo ti ha evitato di avere dei rimorsi un domani. Suonerà falso e strano, ma pur non conoscendo te ed Alberto, ti sono vicino e ti ringrazio per avermi fornito un motivo di riflessione ed aver condiviso il tuo dolore con noi del blog.
Dicembre 7th, 2009 alle 14:01
Un abbraccio. Gianluca
Dicembre 7th, 2009 alle 14:13
sono vicino a te e a tutta la famiglia di questo sfortunato giovanatto.
David ti apprezzo molto, sia nel calcio che non; perchè spesso riesci a descrivere molto bene quello che è il mio pensiero nelle varie situazioni della vita, che a tua differenza però, non rieeco ad esprimere con la tua facilità.
un abbraccio
Massimiliano
Dicembre 7th, 2009 alle 14:16
L’ennesima occasione per guardare con più tenerezza a noi stessi, alle persone care, agli affetti, agli altri, a chi ti passa accanto, a chi incrocia il tuo sguardo, a chi non avresti mai pensato, a ciò che siamo e darci un’altra volta la possibilità di alzare gli occhi bagnati verso un orizzonte migliore, fatto di grandi cose, di bellezza, d’ineluttabile innocenza che all’inizio ed alla fine la vita ci ricorda di dover amare per natura; l’ennesima occasione di scoprire tutto quello che realmente vale; chissà per quante volte ancora e ancora e ancora e ancora. Un abbraccio a tutti
Dicembre 7th, 2009 alle 15:02
David, sono vicina a te ed alla famiglia di Alberto, che non conoscevo ma che da oggi è anche mio amico visto che tu me lo hai fatto conoscere con poche ma bellissime ed efficaci righe. Immagino che avresti voluto restare, fermarti un po’ a pensare, a consolare, a piangere ed invece il lavoro ti chiama…pensa che non lo stai abbandonando, stai seguendo il tuo lavoro che ti consente di onorarlo in un modo speciale , comunque vada, la tua voce dall’ Anfield sarà soprattutto per lui.
A te, così buono e sensibile, regalo una poesia di un missionario che mi ha aiutato lungo la via della vita quando ho dovuto dire arrivederci (non addio!) a qualche amico. Ciao David, con affetto…
L’ALBERO DEGLI AMICI
Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici
per il semplice caso di avere incrociato il nostro cammino.
Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco,
vedendo molte lune passare,
gli altri li vediamo appena tra un passo e l’altro.
Tutti li chiamiamo amici e ce sono di molti tipi.
Talvolta ciascuna foglia di un albero rappresenta uno
dei nostri amici.
Il primo che nasce è il nostro amico Papà e la nostra
amica Mamma,
che ci mostrano cosa è la vita.
Dopo vengono gli amici Fratelli, con i quali dividiamo il
nostro spazio affinché possano fiorire come noi.
Conosciamo tutta la famiglia delle foglie che
rispettiamo e a cui auguriamo ogni bene.
Ma il destino ci presenta ad altri amici che non
sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino. Molti di loro
li chiamiamo amici dell’anima, del cuore.
Sono sinceri, sono veri. Sanno quando non stiamo bene,
sanno cosa ci fa felici. E alle volte uno di questi amici dell’anima
si infila nel nostro cuore e allora lo chiamiamo innamorato.
Egli da luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra,
salti ai nostri piedi.
Ma ci sono anche quegli amici di passaggio, talvolta una
vacanza o un giorno o un’ora. Essi collocano un
sorriso nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo con loro.
Non possiamo dimenticare gli amici distanti, quelli
che stanno nelle punte dei rami e che quando il vento
soffia appaiono sempre tra una foglia e l’altra.
Il tempo passa, l’estate se ne va, l’autunno si
avvicina e perdiamo alcune delle nostre foglie, alcune nascono
l’estate dopo, e altre permangono per molte stagioni.
Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che
sono cadute continuano a vivere con noi, alimentando le nostre
radici con allegria.
Sono ricordi di momenti meravigliosi di quando
incrociarono il nostro cammino.
Ti auguro, foglia del mio albero, pace
amore, fortuna e prosperità.
Oggi e sempre…….. semplicemente perché ogni persona che
passa nella nostra vita è unica.
Sempre lascia un poco di se e prende un poco di noi.
Ci saranno quelli che prendono molto,
ma non ci sarà chi non lascia niente.
Questa è la maggior responsabilità della nostra vita e
la prova evidente che due anime non si incontrano
per caso.
Dicembre 7th, 2009 alle 15:04
Questa è la Vita.
Non ci dobbiamo stupire più di tanto.
Oggi a me,domani a te.
Nel bene e nel male.
Siamo tutti provvisori.
Dicembre 7th, 2009 alle 15:08
senza parole…è dura lo so ma si va avanti, e il tempo che passa ti lascia dentro solo i ricordi più belli.
Dicembre 7th, 2009 alle 15:11
Bellissimo ciò che hai scritto perché in poche righe hai fatto conoscere Alberto anche a chi come me non lo conosceva.
Deve avere avuto una lucidità e una forza d’animo non comune, anche nella malattia.
Questi sono personaggi di cui vale proprio la pena parlare.
Dicembre 7th, 2009 alle 15:48
Ormai questo blog, sembra un tavolino con tante persone intorno che si tengono la mano………è bellissimo.
Io ho 38 anni e a 18 ho perso il mio amico migliore in un incidente d’auto (anche lui aveva 18 anni), sono passati 20 anni ma il dolore, quando ci penso è sempre fortissimo…. e quindi mi ritrovo a piangere ma lo faccio di nascosto sono un pò vigliacco, questo mi fa molta paura pensando ai miei cari…..Riccardo non era ne mio figlio, ne mio fratello, ne mio padre….eppure provo sempre così tanto dolore…..scusa David se ho concentrato il mio post su di me ma le tue parole fanno riflettere……..ti voglio bene e ti sono vicino.
Alessandro
Dicembre 7th, 2009 alle 16:11
Un abbraccio David.., Paolo.
Dicembre 7th, 2009 alle 16:12
Sentite condoglianze. Perdere un’amico ancora giovane fa male. Io ho perso quella che era la mia ragazza alcuni anni fa in un’incidente stradale e aveva solo 23 anni. Per cu capisco bene la sofferenza. La vita è assurda a volte, ma è comunque un dono bellissimo.
Dicembre 7th, 2009 alle 16:27
Un abbraccio ai familiari di Alberto ed uno grandissimo anche a te. Sono questi i momenti in cui ci rendiamo conto che il pallone ed altre (TANTE) cose dovrebbero rappresentare un qualcosa per stare bene insieme ed invece…..
Dicembre 7th, 2009 alle 16:29
Ciao Davide io ti ho scritto tante volte, spesso per dirti che non ero daccordo con te, e a volte anche per prenderti in giro su alcune tue scelte, ovviamente sempre e solo professionali. Oggi ti scrivo per dirti sommessamente, che se hai pianto sei un uomo, e che è davvero chiara e profonda la tua umanità, e la tua semplicità con cui parli di amore e di sentimenti. Io questo di te l’ho sempre saputo,e giuro non dico per dire.Il dramma più grosso è di Alberto e sarebbe stato meglio che tu non fossi stato costretto a provare questo sentimento così estremo, Alberto ti avrebbe fatto ancora compagnia come tu l’ avresti fatta ancora a lui. Faccio le condoglianze al tuo amico,e ti saluto affettuosamente. Alessandro Alessandro
Dicembre 7th, 2009 alle 16:31
E’ un bel blog questo, ragazzi. Un blog di esseri umani che si raccontano senza nascondersi. Teniamocelo stretto. Grazie, David.
Dicembre 7th, 2009 alle 17:04
Caro David la storia che ci hai raccontato e’ carica d’umanita’ e di sentimenti che solo verso gli Amici vengono espresse.
Io sono piu’ anziano di te e so’ cosa vuol dire perdere un amico, vero, fraterno e’ come se un pezzo del nostro passato si riaffacciasse e poi lentamente sbiadisse fino a lasciarti solo con gli occhi colmi e irrefrenabili lacrime.
Ti porgo le mie piu’ sentite condoglianze a te e alla Famiglia del tuo amico.
La vita a volte ci riserva delle esperienze che lasciano il segno.
Ciao David alla prossima radiocronaca
Dicembre 7th, 2009 alle 17:44
probabilmente per questo articolo non ricevereai 176 considerazioni come ne ricevi quando parli di Fiorentina.
Però penso che tutti coloro che leggeranno esprimeranno un pensiero di commozione ed idealmente ci saranno 1000 e più persone che rifletteranno.
A me hai fatto riflettere sul 23 giugno 2008, quando un mio carissimo amico di 41 anni ha subito una sorte così crudele, soffrendo le pene dell’inferno.
E’stata un’esperienza, vissuta da amico, che spesso riaffiora nella mia mente.
E’ terribile. Sono vicino a te e idealmente alla Sua famiglia.
Dicembre 7th, 2009 alle 18:31
David
non lo conoscevamo, ma oggi il tuo amico è nostro amico.
Il tuo dispiacere è il nostro.
Di certo troverai conforto nel tempo, che renderà il pianto di oggi caloroso ricordo per il resto dei tuoi giorni.
Vedrai che quando lo penserai ti si incresperà il volto in un piccolo cenno di sorriso.
Quando riaffioreranno i momenti trascorsi con lui proverai una calda emozione.
Non il dispiacere per la scoomparsa di un amico, ma la gioia per la rivincita sulla morte, in quanto ad essa sopravvive vincente il ricordo e l’onore di quell’amicizia.
Ciao David, ogni giorno ti si vuole tutti più bene,diglielo ad Albertino quando lo penserai.
Comunque ripeto.
Bisogna mettere fine a questa mattanza.
Ci sono numeri incredibili.
Ad Alessandro
Ancora una volta ti rinnovo che sono onorato quando discuto con te.
Anche se non siamo quasi mai d’accordo .
Ma non vuol dir niente.
Quando ho torto io so di avere il tuo onore delle armi, e viceversa.
Il tuo amico era un ragazzo fortunato ad averti vicino.
Un saluto
antonello
Dicembre 7th, 2009 alle 18:36
Un sincero abbraccio….
Dicembre 7th, 2009 alle 18:59
MI MANCHI TANTO AMICO CARO DAVVERO , E TANTE COSE SON RIMASTE DA DIRE
ASCOLTA SEMPRE SOLO MUSICA VERA E CERCA SEMPRE SE PUOI DI CAPIRE….
nel testo di questa canzone c’è tutto,David, credimi, io ti comprendo…tutti qui lo fanno
Dicembre 7th, 2009 alle 21:05
Voglio essere sincero con te, david : come giornalista non sono quasi mai in linea con ciò che pensi e che scrivi sul calcio e la fiorentina in particolare, ma questa testimonianza ha una forza , una dignità umana esemplari.
E’ vero… morire è normale… dannatamente logico, ma anche dannatamente, ogni volta che succede, sorprendente,a qualsiasi età avvenga…
Ti ringrazio di avermi trasmesso il tuo ed il suo struggente stupore .
Dicembre 7th, 2009 alle 21:31
Un abbraccio e un ricordo verso tutti coloro che ci hanno abbandonato troppo presto….
“Voglio però ricordarti com’eri
pensare che ancora vivi
voglio pensare che ancora mi ascolti
e che come allora sorridi…..”
Dicembre 7th, 2009 alle 22:48
Un grande abbraccio alla Famiglia ed a te David.
Dicembre 8th, 2009 alle 00:53
un’abbraccio,alla nostra voce viola,uomo di grande sensibilità,come più volte ha dimostrato.piangere fregandotene di quello che hai intorno,ti fa uomo vero!ciao alberto.
Dicembre 8th, 2009 alle 01:29
credo che, vista l’incredibile magia di una sana e vera amicizia tra due uomini, sia inutile spendere tante parole o cercare tante morali. con le parole certi sentimenti non si possono esprimere. non basta dire “ti amo”, l’amicizia è qualcosa di più, questo lo posso dire, e perderla deve essere terribile. mi dispiace veramente david.
Dicembre 8th, 2009 alle 05:36
senza parole… ferite che restano aperte…un abbraccio a te e un pensiero all’amico che non c’è più…
Dicembre 8th, 2009 alle 07:49
Ti porgo le mie più sentite condoglianze. Con affetto.
Dicembre 8th, 2009 alle 08:44
Un abbraccio.
Dicembre 8th, 2009 alle 09:13
Queste sono le tragedie che ti fanno fortemente dubitare della presenza di un disegno superiore. Un abbraccio.
Dicembre 8th, 2009 alle 09:42
Nella rubrica del mio cellulare, caro David, c’è, sospeso in un limbo, un numero di telefono che da tre anni è lì perché rappresenta un tenue legame con la mia cara amica che non c’è più. Quando scorro ‘elenco il suo ricordo si fa sempre più vivo ed ancora sento le note durante il suo funerale che lei, magnifica regista, aveva organizzato in ogni particolare. Le noti dolci e struggenti de La vita è bella stringono ancora il mio cuore. Lei è partita per un lungo viaggio ed ogni tanto le mando un messaggino.
Mi manca tanto…
Dicembre 8th, 2009 alle 11:46
Le mie più sincere condoglianze alla famiglia, agli affetti ed agli amici di Alberto. Un abbraccio grande David…
Dicembre 8th, 2009 alle 12:30
Ciascuno di noi, nel corso della vita, diventa anche quello che gli altri contribuiscono, nel bene o nel male, a farlo diventare. Se l’amicizia del tuo amico ha contribuito a farti diventare migliore di quello che avresti potuto essere senza di lui, allora lui continuerà ad esserci. Non solo nel ricordo, ma anche nei comportamenti della tua vita.
Condoglianze.
Dicembre 8th, 2009 alle 12:44
Paradossalmente si impara ad apprezzare di più la vita e ad esserne più consapevoli, solo quando ci troviamo ad affrontare la morte delle persone che più ci sono care al mondo…
Che il coraggio di Alberto sia di esempio per tutti noi…
E tu David sii sereno… il tuo amico ti ha “salutato”, dedicandoti il fumetto più bello che abbia mai potuto disegnare… quello di due ragazzini di 14 anni che si cingono le spalle, a simboleggiare la parola più bella del mondo: AMICIZIA…
Questo fumetto non ti abbandonerà mai e questo sarà il tuo modo di tenere “vivo” Alberto dentro di te…
Un abbraccio sincero…
Marco
Dicembre 8th, 2009 alle 13:11
David… ti ammiro tanto…sei un “grande” ed un poeta… dotato di molta sensibilità.
Grazie Lucia… mi è piaciuto ” L’ albero degli amici” aiuta a riflettere…
Dicembre 8th, 2009 alle 13:18
La più grossa tragedia della vita è veder morire le persone care accanto a noi. Ogni volta che qualcuno ci abbandona siamo sempre più soli. Finchè non ci sarà la solitudine assoluta che accompagna la nostra morte. Ma chi avrà mai escogitato tutta questa tragedia e perchè lo ha fatto? Credo che la passione per il calcio sia uno dei pochi diversivi che ci aiutano a non riflettere troppo su queste domande, altrimenti potremmo finire al manicomio.
Dicembre 8th, 2009 alle 14:04
Purtroppo la vita e’ solo una sofferenza. E’ per questo che ho scelto di non mettere al mondo dei figli.
Dicembre 8th, 2009 alle 14:52
Grazie Antonello…….
Dicembre 8th, 2009 alle 14:54
l’albero degli amici è meraviglioso.
Alessandro
Dicembre 8th, 2009 alle 15:02
Un abbraccio a te ed alla famiglia di Alberto.
Fai bene a non vergognarti a piangere per la perdita di un amico. Io dopo 30 anni dalla sua tragica scomparsa sulle strade fiorentine, mi trovo ancora a ricordare e piangere una cara amica. E non me ne vergogno e mai me ne vergognerò.
Vi sono vicino.
Alessandro.
Dicembre 8th, 2009 alle 15:26
E noi che ci si sta qui a scervellare se è meglio che giochi quello o quell’altro o se quel rigore c’era o non c’era.
Queste sono le più grandi bischerate possibili in confronto a questo, il paragone non esiste se si confronta una sconfitta con la Juve con la perdita di un caro amico. Davanti a questo passa tutto in secondo piano
Dicembre 8th, 2009 alle 15:30
Prato Viola, ripensaci…la tua scelta forse di mette al riparo da qualche dolore ma di sicuro ti priva di molte grandi gioie. I figli sono il futuro, il nostro domani ed anche la nostra “immortalità”, non abbiamo paura di diventare genitori, non priviamoci di questo immenso tesoro. E’ vero gli amici, i figli, la famiglia sono fonti di ansia e dolore quando capitano eventi come quello che ha colpito David o che sta vivendo Antonello ed altri “amici” di blog ma la vita non è solo sofferenza …il nostro perenne ricordo rende immortali quelli che abbiamo amato e la gioia, l’onore di aver percorso con loro un pezzo di strada alla fine prevale trasformando il dolore cocente in un tenero e dolce ricordo.
Un abbraccio a tutti ed uno speciale a David
Lucia
Dicembre 8th, 2009 alle 15:44
Condoglianze David per una persona a te così vicina.
Scusa s cambio discorso, ma volevo portare alla tua attenzione una discussione che sta avendo luogo su un forum non ufficiale dei supporters del Liverpool, in attesa della partita d domani. Ho trovato l link, segnalato da un tifoso viola, su un forum della Fiorentina. Su questo forum si è “intrufolato” un tifos juventino ed ha cominciato a scaldare gli animi, tirando fuori (di nuovo!) la vergognosa bugia della storia del gemellaggio fatto per i fatti dell’Heysel.
Il fatto che da fastidio (ma proprio come un pugno allo stomaco) è che molti tifosi Reds su quel forum sembrano abboccare all’amo dello strisciato.
A quanto pare siamo alle solite. Se ti pare dai un’occhiata pure tu.
Scusa acora se ho approfittato di questo post per riferire una notizia del genere.
Dicembre 8th, 2009 alle 15:45
Scusa, mi ero scordato di mettere il link al forum in qestione:
http://www.redandwhitekop.com/forum/index.php?topic=250848.0
Dicembre 8th, 2009 alle 15:59
prima di tutto condoglianze per la perdita del tuo amico, queste sono le cose tristi della vita vera, quella su cui non ci fermiamo mai a riflettere sul serio.
poi vorrei proporre un pò di FANTAMERCATO, ma veramente fanta: e se a Gennaio riunissimo l’attacco del Parma del Pranda prendendo Adriano a parametro zero? Per me sarebbe la più bella corvinata del mondo. saluti
Alberto
Dicembre 8th, 2009 alle 16:01
ti sono vicino in questo triste momento e lo sono altrettanto e sopattutto con la famiglia di Alberto.
Il miracolo della vostra amicizia è nel fatto che dopo anni di silenzi ,dopo una telefonata tutto era come prima. questa è l’amicizia, che sconfigge la morte e la dimenticanza. ho perso mio padre 2 anni fa e un paio di grandi amici , strappati troppo troppo giovani dal mondo e dalle loro famiglie, ma ciò che mi spinge ad amare la vita è l’idea che la morte sia solo una nuova grande avventura e che chi ci lascia cambia semplicemente stanza nella medesima casa. Vivere è ridere con sogni grandi…..
ciao david ricordati che in questo blog le persone ti vogliono bene e che la tua voce ogni volta che la viola scende in campo rimbomba non slo nelle case ma anche negli ospedali,dove c’è dolore e la tua mitica, magica “R”, per novanta minuti allontana la paura della morte e accende il brivido per una vittoria ( quando mio padre ere all’ospedale tente domeniche ci hai tenuto compagnia). ciao filippo Morandi
Dicembre 8th, 2009 alle 16:56
Caro David quando muore una persona cara le nostre convinzioni soprattutto quelle materiali vacillano. Il distacco dalla persona amata crea come sempre un vuoto profondo che a stento riusciamo a colmarlo con la fede. Quando mi lasciò la mia cara nonna arrivai tardi, ma la volli stringere per l’ultima volta. Il suo corpo rimpicciolito e indifeso era ancora caldo. In quel momento piansi tanto e lo ripenso come una colpa. La colpa di non esser riuscito a stargli vicino per l’ultimo saluto.
Mi sono fatto forza con la fede e ripenso ogni tanto alle parole di San Paolo:”Ora comunque,rimangono fede, speranza,amore, queste tre cose; ma la più grande di queste è l’amore.”
Dicembre 8th, 2009 alle 17:23
X Prato Viola
Guardi la scelta di non avere figli che lei si è imposto mi fa sgorgare dal cuore fiumi di pensieri, ma non mi permetterò nè di annoiarla, ne di cercare di farle cambiare idea .
Mi lasci dire una cosa.
Per quanto dolore la vita ci riservi niente vale un bambo o una bimba che ti salta addosso quando dopo una giornata di lavoro torni a casa .
Niente vale l’orgoglio di chi è consapevole di aver dato tutto il meglio di se stesso ad un figlio, dal giorno che bambino si addormentava beato nel lettone di mamma e papà, al giorno che diventa adulto ,istruito,e buon cittadino .
Il ciclo della vita che si compie, e si rinnova nella continuazione della specie.
Le porgo solo un paio di domande.
Si è mai chiesto come mai un genitore darebbe la vita per un figlio?
Si è mai chiesto cosa porta un genitore a vegliare tutta la notte quando un figlio ha la febbre alta ?
Quando si sarà dato la risposta risentiamoci.
Cordiali saluti
Dicembre 8th, 2009 alle 18:40
Nada perdura en la tierra(tratto dai cantares mexicanos)
A caso de verdad se vive en la tierra?
No para siempre en la tierra: solo un poco aquì.
Aunque sea jade se quiebra,
aunque sea oro se rompe,
aunque sea plumaje de quetzal se desgarra,
no para siempre en la tierra: solo un poco aquì.
Acaso hablamos algo verdadero aquì, Dador de la Vida?
Solo soñamos, solo nos levantamos del sueño.
Solo es un sueño…
Nadie habla aqui de verdad…
Acaso son verdad los hombres?
Por tanto ya no es verda nuestro canto.
Qué esta por ventura en pie?
Qué es lo que viene a salir bien?
un abbraccio David e un saluto ad alberto
Dicembre 8th, 2009 alle 22:57
Un abbraccio forte.
Con Affetto.
Valentino
Dicembre 9th, 2009 alle 08:55
CARO DAVID TI SONO VICINA E CAPISCO IL TUO DOLORE… HO UN’AMICA, LA MIA AMICA PIU’ CARA CHE MI E’ STATA VICINO NEI MOMENTI PIU’ BRUTTI E BELLI DELLA MIA VITA CHE STA VIVENDO LA “SUA VITA” DA 5 MESI NELLA SPERANZA DI GUARIRE DA UNA MALATTIA CHE PURTROPPO SOLO UN MIRACOLO POTRA’ FARE E CREDIMI AFFRONTO OGNI GIORNO CON LA SPERANZA CHE QUESTO ACCADA…. RICORDA MA TU LO SAI GIA’ CHE CHI AMA DAVVERO HA UN GRANDE DONO E PERMETTERA’ DI NON DIMENTICARE MAI LE PERSONE A NOI PIU’ CARE. UN ABBRACCIO FORTE A TE E ALLA FAMIGLIA DEL TUO AMICO
Dicembre 9th, 2009 alle 09:33
Un abbraccio ad Alberto e alla sua famiglia
zachini
Dicembre 9th, 2009 alle 11:46
Certi amici compaiono nella vita di ciascuno di noi, e se ne allontanano appena l’hanno attraversata. Diventano dei veri amici, e condividono la nostra esistenza per un istante, lasciandosi dietro delle magnifiche impronte nella sabbia.
Segio Babmaren
Un abbraccio, David!
Dicembre 10th, 2009 alle 19:13
Sono il biscugino di Alberto (sua mamma è mia cugina diretta). Voglio ringraziare, anche a nome della sua famiglia, David per quello che ha scritto e tutti voi che avete commentato. Adesso stamperò tutte queste pagine e le porterò ai genitori di Alberto, con la speranza di poter dare loro un po’ di consolazione.
Dicembre 10th, 2009 alle 21:52
Da Catullo :
Multas per gentes et multa per aequora vectus
Adevnio has miseras, frater, ad inferias,
Ut te postremo donarem munere mortis
Et mutam nequicquam adloquerer cinerem,
Quandoquidem fortuna mihi tete abstulit ipsum,
Heu miser indigne frater adempte mihi.
Nunc tamen interea haec prisco quae more parentium
Tradita sunt tristi munere ad inferias,
Accipe fraterno multum manantia fletu,
Atque in perpetuum, frater, ave atque vale.
//
Portato per molte genti e per molti mari
Sono giunto, fratello, a queste meste offerte funebri,
Per donarti l’estremo dono di morte
E per parlare invano col tuo cenere muto
Dal momento che la sorte mi ha strappato proprio te,
Ohimè infelice fratello ingiustamente strappatomi.
Ora tuttavia intanto accogli quelle cose che secondo l’antica consuetudine degli avi
Sono a te offerte in triste tributo come sacrificio funebre,
Accoglile grondanti assai di pianto fraterno,
E per sempre, fratello, addio.
Un abbraccio forte….