Confesso di provare una certa saturazione emotiva verso la Conference, nei miei pensieri non troppo distante dall’antica Mitropa Cup di cui ricordo il successo nel preistorico 1966 perché il gol decisivo lo fece Brugnera, misteriosamente all’epoca il mio giocatore preferito da bambino dopo l’inarrivabile Hamrin

Ho idee che non condivido, tipo quella che manderei in campo tutte le seconde linee, salvo poi diventare più razionale e arrivare alla conclusione che cinque o sei cambi possono bastare, ma la cosa più grave, lo ammetto, è che non sarei poi così disperato, per come sta andando il campionato, se ci eliminassero

Sinceramente non produce l’effetto viagra calcistico neanche l’ipotesi della terza finale consecutiva, ma certamente sono io che sbaglio, perché ogni partita è da vincere quando si scende in campo con la maglia viola

E comunque di una cosa sono assolutamente convinto: resisterei con molta fatica alla quarta Conference consecutiva in giro tra Cipro e Galles, per cui, per favore, cerchiamo di evitare