Da otto mesi firenzedintorni.it parla di Firenze e con Firenze, non abbiamo nessuna appartenenza politica, diamo voce a tutti, anche a chi non la pensa come noi, ed è per questo che siamo accanto a Fuori Binario nella battaglia per la sopravvivenza di un giornale che è da trent’anni una meravigliosa utopia editoriale in un mondo dove chiudono le edicole

Fuori Binario, racconta storie urticanti, degli ultimi e di quelli che vengono dopo gli ultimi, lo trovate fuori dai centri commerciali, qualche volta agli angoli delle strade, si regge sul volontariato di tutti, da chi scrive a chi ci lavora e cerca di trovare una fonte di sussistenza a quei volti che spesso facciamo finta di non vedere quando chiedono uno spicciolo

Fuori binario sta combattendo per la propria sopravvivenza e noi vi diamo l’iban per una donazione che serve molto più di altre spese di cui potremmo fare tranquillamente a meno: IT08G0760102800000020267506

Che partita ha visto Palladino per dirsi soddisfatto della difesa viola che nel secondo tempo ha concesso cinque nitide occasioni da gol all’Atalanta?

Se davvero crede in quello che ha detto, e non è un modo per tenere alto il morale della truppa viola, c’è davvero da preoccuparsi

Perché in difesa si fa acqua da tutte le parti, non esiste un giocatore che abbia una media sufficiente dall’inizio della stagione, con l’eccezione dei portieri e forse Quarta, se si considera la fase offensiva, ma anche a Bergamo è andato vicino all’ennesima “quartata”

L’altro aspetto preoccupante è che la squadra è durata solo un tempo, giocato certamente bene, ma che non basta a fare quei punti in classifica, che oggi sono veramente pochi

Conosco il meccanismo e ormai l’ho smascherato: se quelli che pensi siano dalla tua parte sbagliano, mi arrabbio molto di più e magari perdo pure un po’ di lucidità

Succede nel calcio, perché quando sento i deficienti fare cori razzisti o inneggiare all’Heysel mi va il sangue alla testa, se sono sedicenti tifosi viola: per me sono idioti e basta e non conta l’antisemitismo che una parte di loro ha da sempre nei miei confronti, più per imbecillità che per convinzione

Succede, ed è molto più serio e drammatico, con quello che da mesi sta facendo Israele, con il consenso più o meno esplicito del mondo occidentale

Ovviamente i massacri di Gaza non giustificano la caccia all’ebreo, ma gli oltre 40.000 morti, di cui almeno un terzo bambini, sono qualcosa per me di intollerabile, anche al netto dell’orrore del 7 ottobre, a cui si è risposto nel peggiore nei modi

Vivo tutto questo con l’angoscia dell’ebreo ateo, che in questi mesi è completamente contro Israele e che non sa cosa fare, se non cancellarsi dalla Comunità ebraica fiorentina, e non è stato facile, fino a quando i miei correligionari usciranno dal guscio e diranno, semmai lo diranno, che è una porcheria quello che sta accadendo a Gaza

Temo che tutto questo, così come la fondamentale creazione dei due Stati, sia solo una mia speranza molto illusoria

Non entusiasmerà certamente l’intervista di Commisso alla Gazzetta dello Sport, in cui si parla molto di gestione sana della società e poco delle future ambizioni viola, ma intanto è un doppio segno importante, perché finalmente si sente la voce di Rocco, a distanza di cinque mesi dalla tragedia Barone

La doppia valenza dell’intervista è a chi l’ha rilasciata, la Gazzetta dello Sport, che significa la fine della guerra mediatica con il più importante giornale sportivo italiano e certifica pure l’ottimo lavoro dell’ex responsabile delle relazioni esterne attuale direttore generale Alessandro Ferrari per tornare ad avere un clima più “normale” tra le parti

Nessuno può sapere lo stato d’animo di Rocco verso la Fiorentina, se sia stanco o meno, ma intanto si sente la sua voce, in attesa di vederlo al più presto a Firenze: poi ovviamente ognuno è libero di contestare o meno il suo operato, basta averlo nei limiti dell’educazione e del buonsenso, anche perché mi pare che nel passato certe manifestazioni non abbiano sortito effetti straordinari

Bisogna fare un bel salto in avanti nell’inventiva, nelle giocate spiazzanti, in qualcosa che non sia uno schema, per quanto efficace

E’ una delle tre cose difficili del calcio, insieme al dribbling, parente stretto della fantasia, e all’istinto del gol che ce l’hai o non ce l’hai, salvo casi rarissimi, vedi Massaro al Milan

Nella rosa precedente c’erano teoricamente tre giocatori in grado di dare il quid che cambia le partite: Nico, Bonaventura e Castrovilli, più Ikone, ma molto è sempre dipeso da come si svegliava la mattina e le giornate con la luna buona sono state davvero poche

Ora abbiamo, Colpani (forse) e Gudmudsson, più il solito Ikoné, che alla fine è rimasto, sperando in un’improbabile crescita di Sottil, che è rimasto al livello di tre anni fa: basteranno?

Chiariamo subito: non è Benalouane e quindi sarà a disposizione di Palladino, ma quando?

Poi c’è la possibile e programmata tegola di un processo dagli esiti imprevedibili, insomma un po’ di preoccupazione esiste, perché è l’acquisto più importante dell’estate

Aspettiamo fiduciosi, ma intanto pare che a Bergamo non sarà disponibile

Non la penso come Bucchioni, questa non è una rosa da Champions, ma che valga più di quella dell’anno scorso, sì

Ora tocca quindi a Palladino far giocare la Fiorentina in modo degno e non il niente, o quasi, visto nelle prime cinque partite, dove in quanto a fortuna c’è andata benissimo in Conference e benino in campionato

Si gioca talmente male che c’è molta confusione sotto il cielo viola per capire chi va bene e chi no, certo Colpani non è mai arrivato a Firenze e Kean mi sta smentendo, ma fino a quando la squadra non avrà un’identità definita si naviga a vista e perfino Ikone ogni tanto dà segnali di vita

Se a Bergamo tra due settimane continueremo a non vedere niente, allora ci sarà veramente da preoccuparsi

Napoleone voleva che i suoi generali fossero più fortunati che bravi e magari aveva pure ragione: consoliamoci così pensando al vuoto assoluto visto nelle prime quattro partite della stagione. Siamo incapaci di costruire gioco, in difesa si balla che è una bellezza e  se non altro stiamo dando ragione ai vecchi saggi, vedi ad esempio Valcareggi, quando affermavano che le fortune di una squadra dipendono dal portiere, dal regista e dalla punta. Il portiere, anzi i portieri, li abbiamo e De Gea è stato monumentale, a lui e solo a lui dobbiamo il passaggio del turno, l’attaccante forse e certamente siamo messi meglio della passata stagione. Il resto, regista compreso, manca in modo clamoroso e comunque la rosa messa a disposizione di Palladino, per quanto criticabile, non giustifica il niente ungherese, quindi anche il tecnico ha le sue grosse responsabilità. Lui chiede tempo e ha pure ragione, ma intanto le partite scorrono e ci si chiede sempre più preoccupati in che razza di vuoto assoluto sia mai caduta la Fiorentina

Questo mercato è diventato un’angoscia, sicuramente finirà con un senso di insoddisfazione che potrà essere ribaltato solo dalle prestazioni in campo, per ora molto opache

Manca sempre meno e i giocatori da comprare e vendere restano tanti, forse troppi

Torno su un tema molto preoccupante, l’assenza mediatica di Rocco, perché magari può anche raccontare che è soddisfatto, che Nico andava venduto e che con Gudmudsson ci guadagniamo, che siamo più forti della scorsa stagione, insomma va bene tutto, però vorrei sentirlo, anche attraverso i canali ufficiali

Intanto andiamo in Ungheria, trasferta tecnicamente non troppo difficile, che solo noi potremmo rendere complicata se non saliamo di condizione e ci mettiamo qualcosa, solo qualcosa, in più nella qualità

Magari la vincevamo, e sarebbe stato molto meglio, ma il problema di fondo resta immutato: la cifra tecnica di questa squadra è proprio modesta, e la personalità pure

A parte Kean, nessuno rischia la giocata difficile, nessuno salta l’uomo, nessuno inventa e siamo qui aggrappati pericolosamente a Gudmudsson neanche fosse Batistuta quando si fece male nel febbraio 1999, e non si vedeva l’ora che rientrasse

Solo che 25 anni fa avevamo Rui Costa, Heinrich, il viaggiatore errante Edmundo e altri ottimi giocatori che si prendevano oneri e responsabilità, oltre a Toldo in porta

Qui tutti fanno il loro compitino, appoggiano lateralmente, ogni tanto Dodo e Parisi provano l’incursione personale tipo kamikaze, ma sono, appunto Dodo e Parisi, non Carnasciali e Serena e non ho detto Bergomi e Maldini…

Tutti oscillano tra il 5,5 e il 6,5, tutti si impegnano, tutti danno il massimo, ma il problema di fondo è proprio questo: qual è il massimo del loro rendimento?

Ci siamo disinvoltamente privati di Bonaventura e Castrovilli, incassiamo allegramente i soldi di Nico e si prova, in attesa che da Monza arrivi il fratello di Colpani, a far giocare Kouame trequartista: non ci resta che aspettare la fine del mercato

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