Avrei voluto esserci
Complice Marino Bartoletti, Maurizio Sarri si è tolto una grande soddisfazione: è andato a cena con Francesco Guccini a Pavana.
È sempre stato il suo idolo e pare abbiano chiacchierato per ore, con Guccini molto curioso su fatti calcistici. Insospettabile.
Quanto avrei voluto esserci, solo per ascoltare e che grande fortuna essere un grande allenatore…
A distanza di 34 anni a volte mi chiedo come sia stato possibile andare in via Paolo Fabbri 43 nell’aprile del 1987 suonare il campanello e chiedere l’intervista. E poi passare un’ora a parlare delle sue canzoni: ma l’avrò fatto davvero?
Perché il tempo che passa sfuma un po’ tutto e non so se capita anche ad altri, ma ripensando a molte cose della vita vengo quasi colto di sorpresa rivendendo mentalmente i frammenti del film.
E comunque sia…un altro giorno è andato, la sua musica finita, quanto tempo è ormai passato e passerà…
Giugno 23rd, 2021 alle 06:20
Pure io avrei voluto esserci.
Giugno 23rd, 2021 alle 06:36
In fondo è un po’ il mestiere del crescere e senza accorgersi di niente, qualcosa di quelle canzoni entra nel tuo DNA, questo senza per forza avere dentro un’idea politica, perché le proteste giuste non hanno colore, perché gli ultimi, i deboli, gli amori di Guccini, sono di tutti.
Io avrei voluto essere là insieme a tutti e se presente anche Bartoletti, persone per niente banali, che nel suo percorso hanno raccontato già molto e molto hanno da raccontare seduti ad un tavolo, come se “amici fossimo sempre stati”
Mi mancano gli incontri causali “culturali” del secolo passato, dove spesso il divo si sentiva veramente normale e invece oggi, il normale che poco a da raccontare spesso si ritrova divo e di conseguenza si nasconde dietro un dito, dietro un comportamento privo di senso
Oppure semplicemente perché non hanno niente da raccontare e dire.
Anche io avrei voluto esserci, perché intorno a quel tavolo, vi era quasi tutta la storia che avrei aver voluto vivere e che per bisogno o paura di provarci fino in fondo, non sono riuscito a vivere.
Giugno 23rd, 2021 alle 07:35
Siccome nessuno è perfetto, Guccini si professa (pur se disinteressato al calcio) timidamente juventino.
Per “LUI” farò un eccezione, non lo eliminerò dai preferiti, come invece mi capita con i prodotti degli sponsor bianconeri.
Giugno 23rd, 2021 alle 07:56
I gusti son gusti, non mi è mai piaciuto. Meno male che in radio lo passano pochissimo. Non me ne volete.
Giugno 23rd, 2021 alle 08:07
…volevo dire…mi pareva strano che non dicessi due parole su questo fatto! 😄
Giugno 23rd, 2021 alle 08:40
Chi è cresciuto con Guccini e chi cresce con Achille lauro. Mala tempora currunt.
Giugno 23rd, 2021 alle 08:55
Io sono a conoscenza anche di cosa hanno mangiato …me lo ha detto un giornalista
Multivarietã di formaggi irrorati con adeguato vino … però Guccini gobbo non ce lo facevo stride un po’ con la sue inclinazioni ideologiche di fondo…
Giugno 23rd, 2021 alle 09:07
Vorrei ricordare a lor signori che Francesco guccini non è solo un cantante fuori dagli schemi,ma è anche un bravissimo scrittore. Leggere per credere.
Giugno 23rd, 2021 alle 09:29
L’ho fatto anche io, da studente universitario, nei primi anni 90. Guccini fu gentile, disponibile, parlammo a lungo dell’università, di filosofi, pensatori politici, sociologi. Gli portammo del buon vino, che gradì.
Oggi leggo di una nota, giovane cantante che piagnucola perché un fan le ha chiesto una foto al ristorante. Casa Guccini a Pavana riceveva ogni giorno decine di persone sconosciute e per tutte il Maestro aveva un momento, una parola.
Giugno 23rd, 2021 alle 09:40
@maraschino, ricordo che in un concerto al palasport di Firenze nel 1987 disse che tifava per la Pistoiese.
Giugno 23rd, 2021 alle 09:47
Ero all’universitá a Bologna,mi è capcapitato diverse volte nelle storiche osterie bolognesi.Bei tempi, Bologna ancora cittá vivibilissima.Speriamo di ripetere nella prossima vita.
Giugno 23rd, 2021 alle 10:14
Mi dispiace non poter partecipare a questo salotto su “Guccini”, vi comprendo, poichè ha dettato i vostri momenti della vita giovanile.
I miei momenti sono stati dettati da Sedaka, Rita Pavone, Celentano, Bobby Solo, Mina, Milva, etc.
Preceduti da Caterina Valente e Mario Lanza, quest’ultimo resta di gran lunga il mio cantante preferito.
Per curiosità l’altra volta che avete parlato di Guccini, ho ascoltato una sua canzone, non ricordo quale e convengo sulla qualità del testo.
Scusate se abbandono il salotto, vado al “Bar dello sport” a prendere un caffè.
Un saluto.
Giugno 23rd, 2021 alle 11:49
Ma come fa un comunista marxista come Sarri ad allenare prima la congrega capitalista di Torino e poi quella spiccatamente di destra (non voglio esagerare con le parole) di Roma ?
Misteri della coerenza di pensiero del terzo millennio …
E io da buon bischero, come maraschino, ho eliminato dalla spesa pure la Pasta De Cecco …
Giugno 23rd, 2021 alle 11:59
Avendo tutti i parenti da parte di mamma tra Riola, Porretta, Silla, Camugnano e Lizzano , da decine d’anni passo davanti casa sua a Pavana.
Non mi è mai riuscito di incontrarlo.
Lo stimo tantissimo come persona, un pò meno come artista, lo ritengo un gradino sotto De Gregori , Venditti, Pino Daniele, Fossati, Ligabue, Bennato, Lolli, e De Andre.
Confesso non ho un suo solo disco, ma fa parte dei nostri anni migliori, e quindi a lui solo gratitudine e onore.
Immondo
Giugno 23rd, 2021 alle 12:54
# Stefano e Maraschino
son vere tutte e due.
SFV
Mamo
Giugno 23rd, 2021 alle 12:55
agosto 1980 prato del Quercione, prima Guccini e dopo Claudio Lolli, lacrime!
Giugno 23rd, 2021 alle 13:26
Partecipammo al Premio Tenco a Sanremo nel 1999. Ricordo l’infermeria dell’Ariston trasformata in osteria, con innumerevoli fiaschi di vino. Noi, Guccini, Nada, Bregovic, Battiato, Mariella Venegoni de La Stampa… Serata splendida di cui ricordo pochissimo… 😅😅😅
Giugno 23rd, 2021 alle 14:40
Franz Paperott
Se non ricordo male, fu l’anno in cui la Rai dedico uno speciale Tenco a Franco Battiato, con l’album Fleurs, cover bellissime e canzoni eccezionali, che ho ascoltato milioni di volte nel mio girovagare in auto per lo stivale per lavoro
Prima vi erano sprazzi di cultura e l’incontro tra Sarri, Bartoletti e appunto Guccini, non solo musica e calcio, ma cultura e il parlare delle proprie finestre di conoscenza, arricchisce molto chi sa ascoltare e io avrei voluto ascoltare.
Ancora oggi c’è chi pensa che essere allenatori è un fattore di tradizione di essere portatore sano del proprio curriculum da calciatore, dove riportare in campo le conoscenze assimiliate negli anni e quindi se da calciatore hai avuto grandi allenatori, sarai un grande allenatore.
Allenare oggi è conoscere, sapere come il cervello umano percepisce l’invito a ripete un gesto simile, sapere che la parte di cervello che apprende per ripetizione lo fa tramite i neuroni specchio, che usiamo fin da neonati, guardando gli adulti, mangiare, camminare e ripetere tutte le cose ad un bimbo sconosciute.
È saper leggere tra i meandri della psicologia e la filosofia, dove poter scovare le migliori armi per mettere a proprio agio oppure andare ad un voluto scontro con un giocatore, in modo da estrapolare il meglio dallo stesso e saper leggere la testa di ognuno è di ognuno diversa e Sarri che non ha giocato a calcio tra i grandi è tutto questo
Allenare è avere la sensibilità di raccontare un dramma o una barzelletta nel momento giusto nel posto giusto
Oppure entrare in uno spogliatoio dove tutti parlano e mettersi al centro, osservando ognuno dei tuoi giocatori in estremo silenzio, portando dopo un minuto il silenzio tra loro e quindi l’attenzione e la concentrazione
Avrei dato qualunque cosa per essere la e sentir la storia scorrere come un fiume in piena
Peccato
Giugno 23rd, 2021 alle 14:49
Franz Paperott 17, per caso suonavi con la Bandabardò?
Giugno 23rd, 2021 alle 16:06
@Sergente 18: Può darsi, non mi ricordo esattamente cosa presentò Battiato.
@Claudio 19: Sì.
Giugno 23rd, 2021 alle 17:01
@ claudio 19
Franz è la Bandabardò!!!!!
🙂
Vdz
Giugno 23rd, 2021 alle 17:26
sono un appassionato di musica, quella italiana in generale non mi fa impazzire anche se ci sono gruppi fantastici tipo la pfm, e altri fra i quali naturalmente la Banda bardò. il mio genere di musica preferito è il progressive e non amo molto i cantanti troppo impegnati politicamente, destra o sinistra è uguale. Guccini è uno di quelli, l’uomo mi ha sempre fatto simpatia, mi ha raccontato chi l’ha visto dal vivo agli esordi che lui si presentava sul palco con un fiasco di vino e alla fine del concerto il fiasco era finito. ha delle canzoni belle ma tristissime: penso ad auschwitz, oppure canzone per un’amica che sono roba che renderebbe triste anche Ronaldinho. due sono le canzoni che preferisco di Guccini: quella delle 5 anatre che l’ho scoperta per caso, che migrano verso il nord e ovviamente muoiono tutte tranne una e poi il vecchio e il bambino che mi rattristava moltissimo quando appunto ero un bambino e mi rattrista ancora di più oggi che sono grande e mi rattristerà credo ancora di più da vecchio. però sono canzoni belle che prese a piccole dosi possono anche fare bene.
Giugno 23rd, 2021 alle 23:01
“Ma come vorrei avere i tuoi occhi, spalancati sul mondo come carte assorbenti”.. “e le tue risate pulite, quasi senza rimorso”.. la mia gioventù, il mio primo vero amore, lei se ne andò, ma rimase in me questa consapevolezza di un artista che mi e ci parlava. Sono passato venticinque anni fa da Via Paolo Fabbri 43, ma ahimè, non c’era. Mi ha dato quelle sensazioni che nessun altro cantautore mi ha mai dato. E lo ringrazio, per come ci ha spiegato la vita, a volte su una locomotiva, a volte dietro un bicchiere di vino.
Giugno 24th, 2021 alle 07:54
E chi non avrebbe voluto esserci caro direttore di noi “orfani” gucciniani!?
“Solo leggende perse nella notte
Perenne di chi un giorno mi ha cantato…
Donandomi però un’eterna vita,
Racchiusa in versi, in ritmi, in una rima
Dandomi ancora la gioia infinita di entrare in porti sconosciuti prima…”
(Odysseus, album ritratti, uno dei più belli a mio avviso, credo un ottimo ascolto per chi conosce poco guccini)
Giugno 24th, 2021 alle 11:22
Si Guccini è gobbo e pistoiese (come me, non me ne vogliate…), ma credo sostanzialmente gliene freghi il giusto.
Ho letto che “a causa di” Platini ha simpatie bianconere; ho visto solo un suo concerto, al palazzetto di Firenze nel 2000.
Concerto che sta per finire e lui, col suo vocione:
“E ringrazio quel tifoso con la bandiera della Pistoiese” (non ero io)
Sono stato a trovarlo a Pavana con 4 amici, ma era impegnato, e finimmo con chiacchierare con la buonanima di sua mamma.
Giugno 24th, 2021 alle 12:10
Scusate la lunghezza: è una analisi. Scusate ancora se esco fuori tema. Ma ho analizzato l’Atalanta.
L’Atalanta tradizionalmente è stata una squadra ascensore tra la serie A e B (tre discese in B negli anni duemila). Economicamente ha avuto fatturato intorno ai 50 milioni. Le spese per il personale (tutto) sotto i 40 milioni. Tutto questo fino al campionato 2015-16 compreso.
Nel 2010 Percassi diventa il nuovo presidente, il DS è Zamagna; nel 2011 entra Marino come DT e Dg dall’anno successivo: Favini è il responsabile del settore giovanile. Dal 2014-15 Sartori viene nominato responsabile dell’area tecnica.
Il modus operandi della società sul mercato è quella di sfruttare al massimo il settore giovanile, cercare occasioni di calciatori da rilanciare comprati a poco, vendere e con le plusvalenze mantenere il livello di fatturato accettabile.
È interessante il raffronto tra il 2015/16 ultimo anno “squadra ascensore” e il 2016/17 “squadra champions”.
L’Atalanta l’anno 2015-16 si è classificata 13^ ed ha fatto 45 punti.
La sua squadra base era incentrata sui seguenti calciatori: Sportiello (36 partite giocate), Toloi (24), Dramè (25), Paletta (24), Masiero (29), De Roon (36), D’Alessandro (23), Cigarini (25), Pinilla(20), Kurtic (32), Gomez (34), Bellini (15), Diamanti (16), Grassi (13), Migliaccio (18), Maxi Moralez (17), Raimondi (18), Stendardo (15).
L’anno successivo, nell’organigramma viene sostituito l’allenatore Reia con Gasperini. Dei calciatori base dell’anno precedente escono: Bellini (ritiro), Diamanti (fine prestito),Grassi (fine prestito), Migliaccio (ritiro), Maxi Moralez (ceduto per 5 mln), Raimondi (ritiro), Dramè (gratuito), Paletta (rientro da prestito), De Roon (10,5 mln), Sportiello (prestito), Cigarini (3,5 mln), Pinilla (ignoto) e Stendardo (gratuito).
Entrano: Petagna (rientro), Spinazzola (prestito), Kessie (rientro), Freuler (poco utilizzato l’anno precedente), Berisha (prestito), Zukanovic (prestito) e dal settore giovanile entrano Gagliardini e Conti.
La strategia è la stessa degli anni precedenti, la novità si chiama: Gasperini; della rosa messagli a disposizione utilizza nella grande prevalenza i seguenti 15 calciatori: Petagna (34 partite), Spinazzola (30), Kessie (30), Freuler (33), Berisha (26), Zukanovic (19) e dal settore giovanile entrano Gagliardini (13 ceduto a gennaio all’Inter) e Conti (33); dell’anno precedente Toloi (32), Masiello(35) , D’Alessandro (24), Kurtic (32), Gomez (34), Grassi (18) .
L’Atalanta arriva 4^ con 70 punti. Il “miracolo Atalanta” si chiama Gasperini, poiché rispetto all’anno precedente sono stati utilizzati o calciatori di rientro da prestiti, o giocatori prestati o giovani promossi in prima squadra.
La “svolta Gasperini” trasforma il rendimento della squadra in un modo incredibile (da 13^ a 4^) e contemporaneamente migliora i calciatori. Le plusvalenze salgono da 22 milioni a 47 milioni, i ricavi da prestiti da 0,1 a 6,4.
L’Atalanta aveva tradizionalmente delle buone vigne che davano del buon vino, ma con Gasperini viene generato quel “quid in più” che trasforma il vino da “buono” in “eccellente”.
Ma, insieme a Gasperini, è in parte cambiata l’attività dello staff, che ora cerca anche calciatori con un certo costo ma con sicuro talento.
Sostanzialmente, Gasperini, oltre a dare un certo tipo di gioco e di preparazione fisica, ha un grande influsso per migliorare il singolo calciatore, credo soprattutto nella mente. Io ho visto giocare Ilicic e in B spesso Mancini, si vedeva che erano baravi e avevano mezzi, ma, soprattutto il secondo si limitava al compitino (che credo l’allenatore imponeva). Con Gasperini il rendimento di Ilicic e Gomez è salito alle stelle, e Mancini si è trasformato in un difensore sicuro e sfacciato completando la sua formazione di base.
Per lo staff tecnico dell’Atalanta gestire i trasferimenti dei calciatori è un mestiere importante (tra prima squadra e primavera i movimenti sono tantissimi), ma il nostro staff, invece, questo è un “fardello oneroso” che non meritano e devono sopportare per colpa di “Corvino”. Per riprendere un mio concetto, ciò che per lo staff tecnico della Fiorentina è “zavorra” per quello atalantino è “opportunità”.
Qui c’è l’essenza del “miracolo Atalanta” e “dell’arrabattamento” della Fiorentina.
Giugno 24th, 2021 alle 12:13
Grazie per le risposte, Franz e Zachini
Grande Franz!
Giugno 24th, 2021 alle 12:21
…il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere… grazie Francesco
Giugno 24th, 2021 alle 12:40
@22 razdeganne
Mi hai rinfrancato,pensavo di essere l’unico pazzo che continua a sentire “cinque anatre”.LP Amerigo ormai “consumato”.
Giugno 24th, 2021 alle 14:14
Grazie, Claudio.
Giugno 24th, 2021 alle 16:12
Un gradino sotto ligabue….non si può leggere.
Giugno 24th, 2021 alle 17:35
I miei riferimenti musicali sono Ask my bull, Snarky Puppy, Miles, Scofield, Corea … , ho ascoltato anche Guccini per un periodo e la prima volta che sentii la locomotiva piansi, ero un bambino e mia cugina mentre andava la canzone mi spiegava il significato. Ancora oggi quando sento il passaggio della bomba proletaria e della fiaccola dell’anarchia mi commuovo. Credo sia stato all’ora che decisi di ribellarmi alle ingiustizie dei benpensanti, dei bigotti, di quelli di destra in poche parole, di quelli che oggi ce l’hanno con la comunità LGBT per esempio. Naturalmente se musicalmente lo metto a confronto con quelli citati sopra o con Bartok o con la quinta non c’è paragone emozionale ma sui testi niente da dire lo metto primo a parimerito con De Gregori.
Giugno 24th, 2021 alle 18:22
OT
…leggo, e trasecolo!!, che ogbonna è amareggiato perchè non è stato convocato in nazionale…
…ogbonna…
Giugno 24th, 2021 alle 18:27
@31 john torpy,non è nè sopra nè sotto,sono due cose diverse che non si possono paragonare
Giugno 24th, 2021 alle 18:52
A John Torpy. n. 31
Premetto che i gusti son gusti, e che la mia è una modesta opinione personale.
Reputo Ligabue molto più vicino a me, alcuni testi li avrei potuti scrivere io perchè rispecchiano moltissimo la vita terrena che mi circonda, a differenza di quelli di Guccini, molto più sognatori, rivoluzionari, amabili, ma a volte distanti dal vissuto di tutti i giorni.
E tralascio il sound, senza dubbio molto più rocker , palpitante, in poche parole più avvincente.
Ecco perchè Ligabue mi attrae di più.
E’ un piacere discutere di musica, stammi bene
Immondo
Giugno 24th, 2021 alle 18:57
Tra i cantautori Bennato dal 1973 al 1980 per me non ha pari. E poi pensiero libero, cane sciolto e molto rock and roll. Poi ha avuto un tracollo, ma per sette dischi non ha avuto rivali, a mio gusto.
Vi linko un pezzo che pare scritto stamani…
https://www.youtube.com/watch?v=Et8eiLURIFk
Giugno 24th, 2021 alle 19:43
Tra i migliori scrittori mi sono dimenticato di Caparezza, anche lui a parimerito.
Giugno 24th, 2021 alle 19:49
Franz Paperott
Come non darti ragione il primo Bennato era tutto
Rock, graffiante nei testi mai banali e un doppio senso quasi satirico per affrontare ogni argomento
Però li ho amati tutti
Addirittura il primo Venditti
Dalla
De gregori
De Andre’
PFM
Il banco del mutuo soccorso
Lolli
Rossi
Ma sicuramente ne lascio altri che ho amato e amerò sempre
In seguito ho amato
Voi
Capossela
Cisco
I primi Litfiba
E tanti altri
Ma la musica la amo profondamente tutta, tanto che i figli suonano e il grande fa finger style di gran livello
Sono passato dal country rock
Al rock
Dal punk alla classifica
Dal jazz a tutte le sue sfumature
La musica in fondo è l’amante che non mi ha mai tradita
Giugno 24th, 2021 alle 22:11
Oggi ed ancora una volta, Sconcerti debordante, uno con due palle da bowling, c’era il prete in conduzione pareva una ciambella nell’oceano in burrasca, non sapeva da che parte andare. Sconcerti invece sapeva benissimo che direzione prendere e come orgomentare la strada intrapresa. Un uomo contro le solite menate trite e ritrite, contro i soliti discorsi, i soliti siparietti. Sconcerti un mostro.
Direttore dovresti allungare i tempi del filo diretto. Non volermene ma spesso, anzi quasi sempre, sono meglio gli interventi degli ascoltatori dei soliti servizietti.
Giugno 24th, 2021 alle 23:56
Ognuno ha cantanti e canzoni che hanno accompagnato la propria storia.
Sono andato a rivedermi i miei vinili degli anni ‘70|’80 e 3 su 4 sono inglesi e americani con qualche italiano.
I primi che mi hanno appassionato sono i buoni e i cattivi di Bennato, Mio fratello è figlio Unico di Rino Gaetano , Profondo Rosso Goblin, Anto/logicamente Area.
Negli anni 80 Nero a Metà Pino Daniele, Creuza de Ma De Andre’, Bollicine Vasco Rossi , Concerti Paolo Conte e Panama e Dintorni Fossati.
Questi ultimi, a parte Vasco su cui rimasto fermo, sono quelli su cui ho proseguito e che ho visto in concerti indimenticabili.
Giugno 25th, 2021 alle 06:53
O. T.
Nella sfuriata Commissiana di un mese fa nei confronti dei giornalisti si ricercava verità è rispetto.
Adesso la Fiorentina, con il comportamento attuale sta mancando di rispetto su un allenatore (Italaiano) e sul suo futuro lavorativo
Andato in ritardo netto alla ricerca di questo allenatore, cioè quando già aveva firmato il rinnovo, sapeva tutte le caratteristiche del contratto che lo legava allo Spezia, adesso se non andrà dino in fondo, determinerà, molto probabilmente una rottura anche con la sua attuale società, per i malumori con i tifosi e tutte le conseguenze di questa trattativa.
Insomma si semina vento e si raccoglie tempesta
Ormai non so più cosa pensare, ma una cosa l’ho capita
Non sanno fare calcio e sono molto più supponenti dei DV
Giugno 25th, 2021 alle 09:21
hai ragione Franz Paperott, Bennato è davvero un grande. come la maggior parte degli artisti ha dato il meglio di se da giovane. ho notato che il 98% dei gruppi compresi i mostri sacri, danno il meglio all’inizio anche da giovanissimi. quando ora si vedono i concorrenti dei talent e si sente dire: “eh ma ha solo 22 anni”… a 22 anni Peter Gabriel ha scritto cose meravigliose che resteranno nella storia della musica, tanto per fare un esempio e non solo lui. è dopo che l’artista in generale si compiace di se stesso, si appiattisce, non ha più l’ispirazione e torna a vivere con quello che ha scritto da giovane. tu che sei del ramo, pensi che sia vera questa tesi? secondo me, si.
un saluto
Giugno 25th, 2021 alle 09:54
Comunque sono sempre stato un fan del Maestrone, sapevo che tifasse Pistoiese e me lo faceva stare ancora più simpatico, tipo il Monni che tifava Empoli, ma poi la magia è finita lo scorso anno quando la figlia, Culodritto ha detto che il Guccio è sempre stato un grandissimo tifoso della Juventus.
Non ho più ascoltato neanche Cyrano la canzone che suonava quando ho baciato per la prima volta mia Moglie 13 anni fa…
Giugno 25th, 2021 alle 10:04
@Raz:
Discorso complicato, soprattutto oggi che la musica come la intendo io è morta e cremata. Storicamente è fuori di dubbio che qualsiasi artista o band dà il meglio di sé in un arco di tempo definito e di solito in giovane età. I motivi possono essere molti, a mio parere l’appagamento in senso lato, quindi non solo economico, è il principale. È anche vero, semplicemente, che è difficile scrivere grandi cose per tanto tempo. Così a memoria, mi vengono in mente solo due artisti che hanno raggiunto le stesse vette compositive anche a distanza diciamo di 20 anni e oltre. Uno è Bob Dylan, l’altro è De André. Sul discorso dell’età hai straragione, pensa che quando si sono sciolti i Beatles (SCIOLTI, non formati), George Harrison aveva 27 anni. Altro che talent…
Comunque di queste cose se ne parla bene a cena… IMMONDO, a buon intenditor…