La mia voce in viola 1989/90 – Seconda parte
SCIOPERO
Il 28 gennaio 1990 andò in scena il primo sciopero calcistico della storia. Organizzato dai tifosi viola, aveva lâobiettivo di spiegare ai Pontello due cose semplici semplici: Baggio doveva rimanere e loro se ne dovevano andare. La clamorosa iniziativa ebbe un successo al di là delle aspettative ed in Fiesole non si presentò nessuno. Rimasero tutti al freddo fuori dello stadio ad ascoltare su Radio Blu la radiocronaca di Fiorentina-Napoli, che perdemmo grazie anche alle sciagurate scelte di Giorgi. In unâintervista esclusiva a fine partita, Claudio Pontello mi disse che il messaggio era arrivato e che loro non avrebbero mai venduto Baggio. Anzi, per lui era pronto il rinnovo di contratto ad un miliardo netto allâanno.
SENZA ALLENATORE
Una delle scene più grottesche della storia viola ante Cecchi Gori venne vissuta ad Auxerre, in una notte di marzo del 1990. I Pontello erano ormai completamente nel pallone, travolti dallâaffare Baggio e decisi a lucrare il più possibile dalla vendita del campione. Il presidente Lorenzo Righetti, un galantuomo col dono della diplomazia, non aveva peso specifico nelle decisioni che altri prendevano per lui. Con Giorgi in guerra con il mondo che non capiva le sue geniali intuizioni tattiche, lâuomo forte viola era diventato Nardino Previdi, un robusto direttore sportivo originario di Sassuolo, abituato a regalare imbarazzanti forme di formaggio ai giornalisti più quotati.
Ad Auxerre la Fiorentina si presentò forte del solito uno a zero strappato a Perugia ed in piena zona retrocessione. I tifosi da mesi avevano consumato lo strappo con il contestatissimo Giorgi, che almeno il 70% dei giocatori non seguiva più, a cominciare da Baggio e Dunga. Il giorno prima della gara Previdi, pressato dai giornalisti, assicurò che quella era lâultima volta che avremmo visto il tecnico in panchina, perché dopo Auxerre sarebbe stato sostituito. Mezzâora prima del fischio di inizio lo stesso Previdi fece circolare in tribuna stampa la voce che i giocatori avevano platealmente sfiduciato Giorgi e che quindi lâallenatore non si sarebbe presentato in campo. La gestione tecnica era stata affidata per quella gara a Battistini e Dunga. Detti la notizia per primo allâinizio del collegamento e rimasi di sale quando vidi spuntare Giorgi dal sottopassaggio. I viola passarono ancora una volta il turno, ma i Pontello e Giorgi furono contestati lo stesso dai tifosi presenti in Francia. Il giorno successivo Previdi si rimangiò le dichiarazioni di due giorni prima e smentì di aver mai parlato di un esonero di Giorgi. Fu verbalmente linciato da Manuela Righini e Luca Calamai e chiuse lì in pratica il suo rapporto con Firenze.
LO DEVO SCRIVERE SUI MURI
â¦che non vado alla Juventus? Era in buonafede oppure no Baggio quando rilasciò questa dichiarazione nellâaprile del â90? Credo di sì. In quei giorni Robertino tentò davvero di sfilarsi da un gioco più grande di lui, organizzando perfino cene carbonare con Mario Cecchi Gori, che si diceva stesse per comprare la Fiorentina. Certamente mirava anche ai suoi interessi e avrebbe chiesto ai nuovi padroni lo stesso ingaggio che gli garantiva la Juve, però sono convinto che ci abbia provato. Al ritorno da una trasferta a Roma mi capitò di rientrare a Firenze in macchina con Dunga e Baggio: ciò che ascoltai in quelle due ore di viaggio era la conferma della volontà di non tradire la promessa fatta dal ragazzo d’oro del calcio italiano ai suoi amici viola. Ma fu tutto impossibile e quei giorni di primavera furono vissuti in un clima di crescente frenesia.
SALVEZZA E TELEFONINO
Era arrivato Graziani al posto di Giorgi e la Fiorentina aveva strappato a Brema unâincredibile qualificazione per la finale Uefa contro la Juve. In campionato una brutta sconfitta con lâInter complicò la corsa per rimanere in serie A. Fu a San Siro che fece il suo esordio ufficiale un marchingegno che ci avrebbe cambiato la vita: sua maestà il telefonino. Rinaldo era stato uno dei mille italiani che si erano prenotati per averlo subito e nella sala stampa di Milano mi presentai davanti a Trapattoni, allenatore dei nerazzurri, con questo strano âcosoâ? in mano.
«Cosa lâè che lâè?», mi chiese sospettoso il Trap
«No, niente mister, una specie di microfono e registratore⦠Lei risponda alle mie domande, vada avanti tranquillo», risposi, preoccupato che arrivasse qualcuno della Lega ad impedirmi lâintervista in diretta. Cominciava una nuova epoca, era arrivato quel famoso telefono senza fili sognato fin dal 1987, e adesso anche in trasferta potevamo trasmettere da tutte le parti dello stadio. Ad essere sinceri non avevamo saltato neanche una radiocronaca, ma quando verrà il mio giorno sarei curioso di sapere quanti anni di vita ho perso per star dietro al modo di trasmettere sempre e ovunque e per cercare di acquisire i mitici diritti radiofonici locali.
Chiudemmo il campionato vincendo quattro a uno al Franchi contro lâAtalanta e in qualche modo ci salvammo. Baggio segnò la quarta rete e in molti tememmo che quello fosse il suo ultimo gol in maglia viola. Purtroppo avevamo ragione, ma non câera tempo per pensarci troppo su, perché si stava avvicinando il momento della verità : la finale Uefa contro la Juventus, la nostra rivincita dopo lo scudetto rubato nel 1982.
LADRI
Commentai la partita di andata a Torino casualmente accanto ad Angelo Caroli, inviato de La Stampa ed ex grande bianconero. Le sue parole alla fine del primo tempo furono: «è incredibile come la Fiorentina non sia in vantaggio di almeno due reti». Aveva ragione, perché avevamo dato spettacolo. Il risultato era di uno a uno per le reti di Galia e Buso, ma Baggio si era presentato due volte solo davanti a Tacconi, fallendo in entrambe le occasioni, lui che quelle reti le segna anche bendato. Non mi è mai passato per la testa che lâabbia fatto apposta perché in procinto di andare alla Juve, ma qualche imbecille ci ha pensato davvero. Lâarbitraggio dello spagnolo Soriano Aladren, da me ribattezzato negli ultimi quindici minuti di radiocronaca Soriano A-ladron, fu a dir poco scandaloso nellâassegnazione dei falli, ma il peggio doveva ancora venire.
Nel secondo tempo la Juve segnò un gol viziato da un enorme fallo di Casiraghi su Pin, ma Aladron convalidò lo stesso ed il simpatico Casiraghi disse a Pin: «non te la prendere, sai comâè⦠Noi siamo la Juve e tutto ci è permesso». Poi fece la frittata Landucci su un tiro al rallentatore di De Agostini e lì in pratica perdemmo la Coppa Uefa. Mentre le squadre rientravano negli spogliatoi Pin urlò ai microfoni Rai un âLADRI!!â?, che fotografava al meglio la situazione. La telecronaca di Ennio Vitanza, poi, fu a dir poco scandalosa. Nonostante ci fossero in finale due squadre italiane, sembrava che la Fiorentina fosse una formazione tedesca o francese. Tre giorni dopo quella partita mi sposai, e confesso che i veleni e la rabbia di quella notte erano ancora pienamente in circolo.
AVELLINO
A raccontarlo adesso câè da non crederci. Siccome in semifinale un tifoso (idiota) della Fiorentina era andato a rompere le scatole al portiere del Werder Brema, ci fecero giocare la gara di ritorno in campo neutro. Ci poteva anche stare, applicando rigidamente le regole Uefa, ma quello che fece cascare le braccia fu la scelta della città . Non Roma o al limite Napoli, dove la tifoseria è storicamente anti-juventina, ma Avellino, cioè una delle città più bianconere del mondo. Come a Cagliari otto anni prima preparammo male la sfida: dovevamo recuperare due reti e câerano state squalifiche importanti per le improvvide dichiarazioni di alcuni viola. Ma soprattutto navigavamo a vista in mezzo al ciclone Baggio. Robertino mi aveva confidato che se ne sarebbe andato alla Juve ed ero rassegnato, speravo però che ci fosse un suo ultimo acuto che ci facesse vincere la Coppa Uefa.
La partita fu molto brutta, colpimmo un palo, giocammo buona parte in undici contro dieci, ma non costruimmo mai azioni davvero pericolose. Negli spogliatoi si respirava unâaria da fine impero: Graziani sapeva di essere sostituito dal brasiliano Lazaroni, sponsorizzato da Dunga, mentre Baggio se ne stava triste in silenzio in un angolo lontano dai compagni. Era il 16 maggio, la stessa data di Cagliari, e ancora una volta la Juve ci aveva fregato, esattamente otto anni dopo. E poi in giro per lâItalia si chiedono come mai a Firenze ce lâabbiamo tanto con la Vecchia Signoraâ¦
CIAO ROBERTINO
Il giorno dopo Avellino annunciarono quello che ormai in molti sapevamo: Baggio era stato venduto alla Juve ed aveva già firmato il contratto. Unica (magra) consolazione: come segno di rispetto verso i tifosi viola, non aveva voluto indossare la sciarpa bianconera. Per cercare di fare uscire bene il suo assistito, il procuratore Caliendo si permise di organizzare una conferenza stampa nella sede della Fiorentina allâinsaputa dei Pontello, quasi a confermare che era lui in quei giorni il padrone della situazione. Nel pomeriggio successivo, furono gli stessi Pontello a chiamare i giornalisti e fuori, in piazza Savonarola, si radunarono almeno seicento persone. Prima di entrare dentro la sede mi sorpresi insieme a Rinaldo a saltare al grido di «⦠chi non salta un Pontello è, chi non salta un Pontello è», ma il nostro compito era un altro. Avevamo infatti deciso di trasmettere in diretta la conferenza stampa di Claudio Pontello, spedito allo sbaraglio dalla sua famiglia. Fummo, lo confesso, un poâ truffaldini con chi ci chiedeva cosa diavolo fosse quellâaffare nero che Rinaldo teneva in mano vicino alla bocca di chi parlava, ma realizzammo un gran colpo.
Tutta Firenze era infatti sintonizzata su Radio Blu, e quando Claudio Pontello dichiarò bellicoso: «noi comunque rimarremo alla guida della Fiorentina anche per i prossimi anni», udimmo scoppiare da fuori il finimondo. Dentro la sede rimasero tutti senza parole perché non si aspettavano che qualcuno potesse aver sentito la dichiarazione di sfida di Pontello, mentre io facevo finta di niente. La città si rivoltò e ci furono episodi da guerriglia urbana: la polizia dovette intervenire e, incredibilmente, le signore-bene di Firenze dettero âasiloâ? ai tifosi più esasperati. Tutti volevano che i Pontello vendessero la società , magari al grande produttore europeo Mario Cecchi Gori (il figlio non lo conosceva nessuno, tranne le lettrici di Novella 2000 che tutto sapevano dei suoi amori). Radio Blu finì sulle prime pagine di tutti i giornali ed il Corriere della Sera ci accusò addirittura di aver provocato gli scontri con la nostra diretta. Venne nei nostri studi la Digos e ci chiese la registrazione della cassetta proprio il giorno in cui la Nazionale si radunava a Coverciano, in mezzo agli insulti dei tifosi viola a cui davvero avevano fatto di tutto. Niente comunque in confronto a quello che avrebbero patito dodici anni dopo.
Dicembre 3rd, 2008 alle 19:13
Ciao David
io sono uno di quelli che tu chiami ” imbecilli”. Si perchè a me l’idea che quei 2 gol il sigor Baggio li ha proprio sbagliati volutamente. Comunque ti consiglio di non offendere le persone quando scrivi , visto che te sei un permaloso per natura.
RISPOSTA
Il tuo avvertimento è totalmente fuori luogo: ribadisco che è da imbecilli, nel senso di invasati, pensare che un giocatore sbagli apposta due gol davanti al portiere.
Se voleva giocare per la Juve, bastava che stesse fuori dalla manovra e che davanti al portiere con una sua azione non si facesse trovare.
Confermo in tutto e per tutto e, scusami, ma mi pare che non sia la prima volta che i tuoi pensieri debordano e la mia non era un’offesa personale, bensì una considerazione a tutto tondo,
David
Dicembre 3rd, 2008 alle 19:57
Io contro Avellino mi sono preso una piccola rivincita andandoci in B e vincendo con gol di Camorani!
Era una delle mie prime partite al Franchi l’ultima di Baggio in viola… Fiorentina-Atalanta 4-1, segna anche Baggio su ribatttuta di un rigore parato da Ferron(mi pare)! Prima e ultima partita in Maratona, ed io sempre girato verso la Fiesole per quasi tutto l’incontro. Ero stregato, avevo 9 anni e dall’anno successivo complice un lungo impegno di lavoro di un amico di babbo sarò sempre presente al Franchi, prima in tribuna poi in parterre di tribuna poi tribuna laterale e finalmente a 14 anni(1994) in Fiesole!
Sono curioso del seguito del libro perchè da ora rivrivrò ‘dal vero’ quegli anni e le tue esperienze!
Dicembre 3rd, 2008 alle 21:26
David, complimenti: non avevo letto il libro, ora ne sono appassionato, e aspetto con ansia i nuovi post.
I miei primi ricordi calcistici iniziano proprio con la cessione di Baggio.
Della finale di Avellino ricordo lo sguardo vitreo di mio babbo.
Paperoga
Dicembre 3rd, 2008 alle 23:15
Eh si,la mia prima delusione da tifoso fu quella x me caro David,avevo appena 8 anni ma ricordo che dopo ogni passaggio di turno in coppa scendevamo per strada e facevamo il giro del paese con la bandiera…memorabile la foca di Nappi a Brema…il sogno poi si spezzò…Baggio che è stato il mio primo idolo non l’ho mai perdonato. Ricordo ancora con amarezza le prese di giro che gli juventini adulti del mio paese,mi rivolsero il giorno che ci fu l’ufficialità della vendita del divin codino. Tutte le volte che riascolto la tua voce nel gol di osvaldo al 90° mi immedesimo in te che dici con tutti questi juventini che mi stanno guardando..quante ce ne hanno fatte…ripenso a coloro che mi sbeffeggiarono ripetutamente,senza un minimo di ritegno nonostante fossi un bambino,e lì consumo assieme a te la mia vendetta. Ciao , Forza viola.
Dicembre 3rd, 2008 alle 23:34
Ragazzi non so perchè ma mi è venuta voglia di cantare un coro… “SOLO RUBARE, SAPETE SOLO RUBARE, SOOLO RUBAAAREEE SAPETE SOLO RUBAREEEE”, e inoltre invoco un calciopoli bis in cui la rubentus viene cancellata dal calcio PER SEMPRE!
Saluti a tutti
Dicembre 4th, 2008 alle 01:38
Ricordo anche io la telecronaca. Non è cambiato niente, anzi, ora non ci fanno più nemmeno vedere le partite. Sono dell’idea che Della valle dovrebbe mettere tutti i giocatori in silenzio stampa Rai e Mediaset.
Dicembre 4th, 2008 alle 03:27
Avellino è stata una delle pagine più brutte del calcio italiano.
Dicembre 4th, 2008 alle 07:53
Mi ricordo quei giorni lì. C’era nell’aria da un pezzo il trasferimento di Baggio, e io ero uno di quelli che non ci voleva credere, che sperava fino all’ultimo non se ne andasse, o, per lo meno, che finisse da un’altra parte. Mi sarebbe andato bene fosse andato dovunque, ma non proprio alla giuve. Addirittura mi ero messo in testa di andare a cercare Baggio, di fare degli appostamenti per parlarci, per tentare di convincerlo, cosa che poi non ho fatto, perchè un amico mi convinse a non farlo, che non era il caso. La prima delusione fu quella, poi c’è stato il fallimento. Certo che a noi viola dovrebbero farci tutti santi….
Dicembre 4th, 2008 alle 08:51
David io mi considero una persona sportiva nonostante la mia antijuvenità, ma ricordo bene la sera della finale di torino, avevo 13 anni ero sulla sedia di cucina davanti a quel televisorone nero, mia mamma spazzava e mio babbo che bestemmiava davanti alla tv sul divano, io esultai come un matto al gol di buso e urlai venduto a baggio al secondo gol sbagliato!!! Ero un bimbo e l’ho veramente pensato che l’avesse fatto apposta, ora da trentaduenne sposato e razionale (anche se la mia antijuventinità è clamorosamente aumentata) sono sicuro della buona fede di Baggio, uomo serissimo che ha dimostrato durante la sua carriera di essere un gran giocatore (altro che Del Piero, sopravvalutato al massimo) ed un grande uomo.
Ciao David buona giornata!
Dicembre 4th, 2008 alle 09:28
Come non ricordare la guerriglia in Piazza Savonarola: ero poco più che quindicenne e con mia sorella (tifosa anche lei della Fiorentina, ma soprattutto innamorata di Baggio) andammo in piazza, visto che abitavamo a poche decine di metri da lì.
Ovviamente eravamo in disparte perchè avevamo notato che l’area non era buona, ad un certo punto non ci si capisce più nulla: chi correva da una parte chi correva da un’altra, carabinieri che riccorrevano tifosi, tifosi che rincorrevano carabinieri, lacrimogeni e manganellate.
Si decise che sarebbe stato meglio rientrare in casa e guardare dalla terrazza lo svolgersi degli eventi.
Di lì a poco mia sorella capì che il calcio non gli sarebbe più interessato, mentre io ancora oggi tutte le volte che vedo la Fiorentina mi sembra di tornare quel ragazzino di 15 anni.
Dicembre 4th, 2008 alle 09:50
Certo che ne abbiamo patite noi viola di situazioni paradossali…
Dicembre 4th, 2008 alle 09:57
David sono veramente molto perplesso riguardo al modo in cui viene trattato Papa Waigo e ho una domanda da farti …ma possibile che nessun giornalista possa intervistarlo per capire bene come mai tutto questo silenzio intorno ad un calciatore che ha dato il massimo quando ha giocato???
Dicembre 4th, 2008 alle 10:02
Ciao David, ricordo benissimo quella stagione, forse la prima che ho seguito da tifoso (avevo 9 anni).
Ricordo le pessime figure in campionato (la sconfitta col Verona ultimo in classifica) e le buone prestazioni in Uefa; Bruno Giorgi e Ciccio Graziani con un po’ più capelli di ora. Le partite che mi sono rimaste più impresse rimangono quella di Brema, dove Nappi fece la foca per mezzo campo e le 2 finali di Uefa. Mi ricordo di aver pianto tanto al secondo gol della Juve, così come piansi alla notizia che Baggio era della Juve.
Ho sempre creduto alla buona fede di Baggio, una persona davvero speciale in un calcio di mercenari e opportunisti: la conferma l’ho avuta l’anno dopo quando si rifiutò di tirare il rigore e uscì dal Franchi in lacrime e con la sciarpa viola al collo. Penso che sia stata una delle scene più belle del nostro calcio.
Dicembre 4th, 2008 alle 10:04
Gentile direttore anche se non centra niente con l’ argomento trattato vorrei fare un appello a lei che ha poteri mediatici. Riguardo lo stadio sento parlare dell’ Osmannoro …ma nessuno si è mai chiesto che dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio in caso di vento a favore c’è un puzza di immoddizia fuori dal normale ??? vogliamo fare un stadio che verrà apostrofato come stadio immondizia???
Sollevi lei il problema altrimenti butteremo via 100 milioni di euro che poi pagheremmo noi fiorentini .
saluti
Dicembre 4th, 2008 alle 10:09
Anche se non ho vissuto l’era Antonioni(l’unica partita che ho visto a 7-8 anni è stato il suo addio al calcio, trascinato lì da un amico di famiglia che aveva visto il mio sfegatato amore per la Viola!) mi immagino che Firenze si era abituata al campione-bandiera e a pochi anni il voltaspalle della coppia Pontello-Baggio era dura da digerire. Avevo 9 anni e piansi. Dubbi sulla finale di Avellino li ho sempre avuti anche io. Ai successivi Mondiali tifavo italia ma non tifavo baggio… nel’94 non tifavo neanche italia.
ANTONIO UNICO 10
Dicembre 4th, 2008 alle 11:14
Come non ricordare che le signore aprivano i portoni dei palazzi per dare rifugio a chi scappava da piazza Savonarola dopo le cariche della celere? Di anni ne sono passati tanti e adesso, forse, ho una maturità diversa, però se in quei giorni uno aveva 20 anni e era in piazza Savonarola, beh forse anche lui non si comportava troppo civilmente.
Dicembre 4th, 2008 alle 11:15
Quando mi capita di rileggere i tuoi racconti della Fiorentina anni ’80 o ’90 mi viene sempre un gran magone, un pò per l’età che passa inesorabilmente, un pò perchè eravamo davvero più ingenui, più tifosi, più visceralmente attaccati a quelle Fiorentine. In fondo, in quei periodi i bocconi amari sono sempre stati ben superiori alle soddisfazioni, grandi quanto si vuole ma anche effimere, che duravano lo spazio di una stagione e basta.
Ed inevitabilmente mi viene da fare il paragone con l’assurdo snobismo che ci siamo cuciti addosso in questi ultimi periodi, come se l’essere stati troppo bene e troppo a lungo ci avesse dato alla testa. Come se nel nostro DNA ci debba essere sempre un bisogno di sofferenza, di patimento, di situazioni difficili per farci essere innamorati della Fiorentina senza condizioni e senza se e ma.
Dicembre 4th, 2008 alle 11:21
ecco chi era quel M…
Ennio Vitanza!!!
Sono passati quasi vent’anni ma ricordo perfettamente quella telecronaca scandalosa!!!
Fu traumatizzante ed avvilente allo stesso tempo…
Che schifo…
E’ anche questo uno dei motivi per cui l’odio non avrà mai fine…
Dicembre 4th, 2008 alle 12:01
sono passati quasi vent’anni ma quel giorno me lo ricordo ancora anche perchè purtroppo di anni ne ho 40…quanto ho pianto! e di giocatori amati come baggio non ce ne sono più stati, nemmeno batistuta a mio parere…
Dicembre 4th, 2008 alle 12:17
I miei primi ricordi calcistici sono legati a quella stagione avevo 8 anni e i mi babbo mi portò pre la prima volta allo stadio per vedere il mio idolo col numero 10! Ricordo ancora le partite di coppa Uefa in Tv qualcuna anche in differita alle 11 con io e il mi babbo davanti alla tv con la mi mamma che ci prendeva per cretini visto che la partita era già finita! E le mie lacrime quando prima ci fecero perdere la finale Uefa con gli odiati nemici e poi nel vedere il mio idolo indossare quella maglia tanto odiata. E ora che il mì babbo se n’è andato nemmeno un mese fa penso a quei momenti come momenti felici nonostante tutto. Grazie David per questi ricordi e sempre Forza Viola!
Dicembre 4th, 2008 alle 12:54
Perdonami David…riferito a quanto hai scritto a REPKA che secondo te “è da imbecille pensare che un giocatore sbagli apposta un gol davanti al portiere”..e CARNEVALE in roma udinese non sbaglio’ allora quel gol a porta vuota apposta!? o si?..allora benvenuto tra gli imbecilli!!
(senza offesa eh?!)…solo che non si puo’ pensare che siano in malafede solo gli altri..PER LA CRONACA quel Fiorentina Atalanta 4-1 ultimo gol in maglia viola di Baggio, ci fu anche l’autorete di un certo Prandelli in una delle sue ultime apparizioni in campo…..eeehh il destino?!
RISPOSTA
E’ molto diverso, Carnevale tirò pianissimo, Baggio non riuscì a saltare il portiere con un grado di difficoltà clamorosamente superiore,
E poi credo che parlino chiaramente le vite di Baggio e Carnevale per spiegare molter cose, ciao
David
Dicembre 4th, 2008 alle 13:27
Caro David,
anche io ero piccolo in quel periodo, però crescendo e leggendo i tuoi post, posso dire che a livello societario è cambiato molto ma a livello politico-mediatico in ambito pallonaro non sia cambiato nulla per la Fiorentina, anzi.
A me personalmente manda ai pazzi il fatto che i Della Valle, che non sono quelli trasportati dalla piena, rimangano impassibili a tutto quello che ci sta capitando.
Comunque la tua “voce in viola” è pura poesia per noi tifosi, sia grandi che piccoli, perchè ti fa venire in mente tutte quelle gazzette, corrieri dello sport e guerin sportivi acquistati per seguire la viola di quei tempi.
Grande!!!!
Dicembre 4th, 2008 alle 13:38
Sarò anche “imbecille” caro David, ma devi ammettere anche te che sia a Torino e sia ad Avellino, Roberto ha giocato delle partite psicologicamente condizionato.
A te lo ha confidato prima della gara di ritorno, ma era da almeno un mese che tutti sapevano; compagni compresi.
Un conto però era lottare per la salvezza e giocare alla grande le ultime giornate e un conto era giocare alla morte contro la sua futura squadra ma soprattutto contro la sua futura tifoseria.
Non l’avra fatto apposta….ma a volte a pensar male…..
Comunque io ero ad Avellino (età, 14 anni) entrai al “Partenio” col babbo, indossavo la maglia “Baggio Laser”; mentre scendevo alcuni gradoni per vedere al meglio tutto lo stadio subito due GOBBI ubriachi o drogati cercarono di rompermi le scatole (non ero nella curva viola ma, per capirsi, in Maratona); intervenne subito San Umberto che si avvicinò a loro e “gentilmente” gli invitò a spostarsi ed andare ad accomodarsi nel loro settore.
Qualche discussione ma poi i due si allontanarono ridendo.
Capimmo solo un’ora più tardi che era come RI-giocare a Torino in casa Juve.
Tre quarti di stadio bianconero ed a parte lo screzio iniziale ho visto la partita sventolando la mia bandiera Viola insieme a quella Bianconera di un ragazzo che sedeva sotto di me.
L’aria non era buona (noi venivamo anche dal fattaccio “vergognoso ed ignobile” della molotov al tifoso bolognese) ma quando gli sportivi della “maratona” intorno a noi videro le due bandiere sventolare assieme e vicine, fecero partire un’applauso.
Fu l’unica soddisfazione della serata (pensa te!), poi il ritorno fu tragico:
La scorta non scortò il nostro pulmann sino all’autostrada e furono chilometri con la paura che succeddesse qualcosa (devo dire che insieme a noi vi erano dei simpatici personaggi che già al mattino erano “pieni”).
Poi entrammo in autostrada ed il primo autogrill non distrutto e dove ci facevano entrare credo sia stato vicino alla capitale.
C’è chi comprò la Gazzetta dello Sport che metteva in prima pagina l’immagine di Roberto sotto la curva Viola del “Partenio” a fine partita con la scritta “ADDIO!”
Rientrati nel pulmann strapparono i poster di Baggio attaccati ai vetri, io che ero rimasto dentro a dormire perchè il babbo aveva paura di qualche tafferuglio, mi svegliai con quel trambusto e con la voce del mio babbo che diceva “TANTO SI SAPEVA!”
La disperazione di una tifoseria si trasformò presto in un silenzio tombale con qualche singhiozzo qua e là.
Nel mio cuoricino di bambino una piccola speranza che rimanesse c’era ancora, ma dopo quel momento capii che era vana.
Non dormii più, piansi un pochino e poi guardando la maglia di “Baggio Laser” dissi al babbo:
“E ora icchè me ne fo di questa maglia?”
Risate generali e il ritorno a Firenze fu un pò più rilassato.
Scusandomi per la “lungaggine” auguro una buona giornata a tutti.
Dicembre 4th, 2008 alle 13:53
Facciamo sentire la nostra voce Viola, e diciamo alla Rai,che per il trattamento avuto dal servizio “pubblico” nei nostri confronti,che il canone lo facciano pagare ai tifosi della ..ventus!!!!!Intasiamoli di email!!!!e telefonate!!!!!
Dicembre 4th, 2008 alle 18:11
penso di essere stato l’unico tifoso viola con mio padre ad aver visto l’andata coi ladroni in curva filadelfia al comunale…
Dicembre 4th, 2008 alle 18:44
questioni di punti di vista…tu caro david “innamorato” di baggino lo giustifichi di quei due gol sbagliati..io penso invece al bistrattato bati che per 9 anni ha portato avanti la carretta senza mai aver dato da pensare che in alcuni momenti possa aver tirato indietro la gambina…
ognuno si “innamora” calcisticamente di chi vuole e credo che visto che si parla pur sempre di ragazzi che giocano a pallone pressati da mille interessi..l’idea che abbiano la coscienza totalmente integra..beh nn ci giurerei proprio!!!
Tanto per nn dimenticarlo il signor Baggio è quello che l’anno successivo si rifiutò di battere un rigore per la propria squadra(di cui nn pronuncio il nome sennò mi viene da rigozzare!)
dunque che dire??
potresti sostenere che in lui c’era della fiorentinità..DUBITO!
io dico invece che era solo un ragazzo molto ma molto confuso a quel tempo..
Bonaaa
Dicembre 4th, 2008 alle 20:23
Favoloso David: di gran lunga il capitolo migliore della tua voce in viola. Le storie del telefonino usato di nascosto sono magistrali, e scritte benissimo poi, complimenti. Davvero un ottimo giornalismo
Dicembre 5th, 2008 alle 10:49
caro david,
un altro bel racconto,ma su baggio non sono molto in sintonia con te.
primo, faccio parte degli imbecilli e non me ne vergogno, però io all’epoca l’ho pensato ad un errore di proposito…
secondo, mi risulta che nel corso degli incontri carbonari con cecchi gori, e più precisamente un incontro in macchina a sesto in zona-pianella, il buon mario gli chiese cosa doveva fare per trattenerlo a firenze in vista del loro arrivo e robertino gli disse che non doveva fare nulla perchè lui sarebbe comunque andato alla juve, un affare in cui ha guadagnato lui, la juve e i pontello che hanno chiuso in pareggio e venduto uno società – sotto il profilo finanziario – sana….poi arriverà vittorio….
Dicembre 5th, 2008 alle 12:59
Un ulteriore constatazione David: nelle tue pagine non hai accennato alla molotov lanciata sul treno dei bolognesi , che mi pare fosse nel 1989: quel giorno ero allo stadio, i bolognesi ci chiamavano assassini e credo che sia stata l’unica volta che mi sono vergognato di essere parte della tifoseria viola. Ricordavi anche dello stolto che ci fece giocare ad Avellino, dei fatti di Piazza Savonarola: c’è da dire che da allora la nostra tifoseria ha acquisito molta maturità, i violenti sono stati stroncati ed isolati, specie con l’arrivo dei Della Valle. Sarà un’utopia ma io sogno uno stadio a Firenze (quello nuovo intendo, se mai si farà) senza barriere.
RISPOSTA
Hai ragione, ma era un racconto della mia avventura giornalistica e di quel fatto mi sono occupato poco.
Però è vero, avrei potuto accennarne in qualche brano della stagione 88/89, ciao
David
Dicembre 5th, 2008 alle 16:31
Avevo 18 anni quel giorno in piazza savonarola, e devo dire che vi regnava uno strano silenzio.
Tutti incollati alle radioline, e ad un certo punto ci fu l’insurrezione….volo’ di tutto, da una parte e dall’altra, l’aria era irrespirabile, i manganelli roteavano e colpivano a destra e a manca, ma non solo per mano della polizia…qualcuno infatti aveva “disarmato” un paio di sbirri e rivolgeva contro di loro le stesse “armi”.
Io non so chi fu, ma certamente devo la mia incolumita’ ad un angelo custode che fece scattare la serratura del portone di un abitazione (a sinistra guardando l’ex sede della fiorentina) permettendo a me e ad altri di riparare all’interno.
Non che la cosa mi abbia salvato interamente dalle manganellate perche’ tornai a casa piuttosto gonfio (e i’ mi babbo me le ridette sopra, cosi’, per non farsi mancare nulla), ma perlomeno limitai i danni…..
A ripensarci oggi a 36 anni (suonati), ho dei sentimenti contrastanti al riguardo, ma nel momento specifico mi sembrava che fosse l’ingiustizia piu’ grande del mondo…l’atmosfera che si respirava in piazza fece il resto.
Dicembre 6th, 2008 alle 12:58
Vorrei raccontare a David e a tutti questa cosa… Io tifo viola e sono di Milano, purtroppo fino a 4 anni fa non ero mai stato a Firenze, ma quando ci sono andato una delle prime cose che ho fatto è stato andare “in pellegrinaggio” a piazza Savonarola, cercando di immaginarmi la gente tutt’intorno… perché in realtà in quella giornata di contestazione per il caso-Baggio io “c’ero”, anche se da Milano. Quanto mi hanno fatto piangere quell’anno… Ora non sono più un ragazzino ma ancora non l’ho mandata giù, per me il calcio che amavo da bambino finì quel giorno.