Un piccolo passo
Prendiamoci il risultato e qualche piccolo progresso sul piano del gioco e portiamo a casa.
In mezzo all’emozione per la morte di Maradona si è vista una Fiorentina molto convalescente, ma un po’ più presente a se stessa e con i cambi che per una volta hanno determinato.
Sono sempre dalla parte di chi privilegia il risultato al gioco e quindi oggi va bene così, anche perché quella di Montiel è una bella storia, che sembrava persa in qualche campo minore.
Andiamo a Milano con un pizzico di sicurezza in più, o un po’ di paura in meno, dipende da quale parte si vedano le cose.
Su Vlahovic ci andrei piano: ha sbagliato molto, ha un atteggiamento che confina con l’irritante, ma quanto ha corso, buttandosi su tutti i palloni.
Bisogna avere pazienza, una virtù che abbonda poco dalle nostre parti.
Novembre 26th, 2020 alle 07:30
Intanto Cesare conferma che non ha paura ad inserire in squadra ragazzi della primavera, auguro a Montiel di fare almeno metà di quello che ha fatto Maradona.
Novembre 26th, 2020 alle 07:55
C e una contraddizione in termini david: o è stato irritante nell atteggiamento o ha corso su tutti i palloni. A parte le battute, il campo dice che dall anno scorso i punti si son fatto quando si alternavano kouame e cutrone… e noi non è che si può aspettare sempre la crescita dei giocatori (che per inciso alla prima occasione faranno fagotto)
Novembre 26th, 2020 alle 07:59
Buoni segnali da una squadra che ha giocato 90 minuti in 9 contro 11, perché Kuamé e Vlahovic sono stati inesistenti! (oltre che irritanti). E’ chiaro che da ora in poi dovranno accomadarsi in tribuna! Montiel è un bel giocatore, sparito dalla rosa dei titolari non si sa per quale motivo… (forse perché piccolino, con un fisico esile: ma è veloce e salta l’avversario). Per fortuna Cesare ha gli occhi buoni e di calcio ci capisce. Ah! Dimenticavo. Ieri il Cagliari ha vinto con un assist e un goal di Sottil. CHI E’ QUEL GENIO CHE L’HA MANDATO LONTANO DA FIRENZE???!!! Uno che andrebbe cacciato subito: Pradè. VIA QUESTO INCOMPETENTE!!!
Novembre 26th, 2020 alle 08:09
Ho visto progressi soprattutto verso la fine del secondo tempo e nei supplementari, dove ho avuto l’impressione sia scattato qualcosa nella testa dei giocatori. Amrabat sembra improvvisamente si sia liberato delle funi che lo bloccavano e così tutti gli altri.
A me Vlahovic ieri è piaciuto nonostante abbia sbagliato un gol da arresto, ma ha lottato come un leone. Sono più ottimista per Milano.
CIAO CAMPIONE! Ho avuto il privilegio di vederti giocare dal vivo alcune volte,grazie!
Novembre 26th, 2020 alle 08:16
Vorrei lasciare un mio commento su Maradona.
Come ha fatto il Napoli a comprare Maradona e come mai Maradona ha accettato dal Barcellona di andare a Napoli?
Purtroppo ho solo una risposta: era un altro calcio. Un calcio dove giravano meno soldi, dove c’era 90 minuto, dove il calcio in tv era un evento.
Non rimpiango questo calcio ma mi dispiace per mio figlio che non ha vissuto quel calcio genuino fatto di fango e marcature ad uomo.
A raccontarlo oggi non sembra neanche vero …. (citaz. De greogori)
Ciao Diego ci hai fatto sognare tifosi o non tifosi del Napoli
Novembre 26th, 2020 alle 08:16
UN PICCOLO PASSO IN AVANTI DEI PICCOLI GIOCATORI, IL GRANDE PASSO DEL PIÙ GRANDE
Novembre 26th, 2020 alle 08:29
Sono contento per Muriel e spero gli vengano date altre occasioni per dimostrare il suo valore.
Novembre 26th, 2020 alle 08:35
Oggi voglio solo dire, finalmente è entrato Montiel.
Montiel io e mio marito lo abbiamo visto tre anni fa, in televisione, in una partita in ritiro a Moena ed abbiamo visto un ragazzino di 17 anni, piccolino, acerbo ma con due piedi da favola e a noi amanti dei fantasisti ci fece bene al cuore.
Per il resto c’è da lavorare, ma con un po’ di fantasia in campo si lavora meglio secondo me.
Buona giornata.
Novembre 26th, 2020 alle 08:41
montiel ricorda un po robbiati, ha talento colpi e visione di gioco,anche se e’ un po esile. puo’ essere molto utile a partita in corso
Novembre 26th, 2020 alle 08:48
In effetti si. Qualcosa si è visto in più, soprattutto sul piano dell’impegno, con Amrabata che nell’ultimo tratto di partita ha fatto rivedere che tipo di giocatore è ed un ragazzino che da due anni, personalmente mi chiedevo che fine avesse fatto, perché non si poteva provare a dargli una chance? Era talmente evidente la qualità dei suoi piedi e, mi pare, della sua intelligenza calcistica, che la storia del fisico gracile non era sostenibile a lungo.
Con questo non incensiamolo troppo, non lo carichiamo di responsabilità ma facciamolo giocare ogni tanto. Questo sa saltare l’uomo! Vi rendete conto? Una specie in via di estinzione soprattutto a Firenze dj questi tempi.
Su Dusan…che dire ieri ha sbagliato un gol clamoroso e ci può stare, ma che vada nel pallone dopo un errore anche se grande è più preoccupante. Sarà bene che qualcuno se ne occupa per non disperdere il suo talento.
Forse gli avrebbe fatto bene andare a giocare in una piazza più tranquilla, come Sottil che sta facendo tanto bene a Cagliari.
Infine, un pensiero per il grande giocatore che io abbia visto giocare davvero, vittima purtroppo di una vita sempre vissuta al limite. Questa partita lha persa ma quante ne vincerà lassù!
Ciao Diego
Un saluto
Lucky
Novembre 26th, 2020 alle 08:50
tutto bello, ma quando ho acceso la TV l’attacco della Fiorentina era composto da: Montiel,cutrone e Esseryc….roba forse da una serie B di mezza classifica (e infatti se non stiamo molto attenti e non ci riprendiamo subito il prox anno lo proveremo in quell’inferno).
Novembre 26th, 2020 alle 09:06
Gentilissimo Davide, non pensavo avessi doti telepatiche, ma mi hai rubato pari pari il mio commento. Devo aggiungere, per quello che mi riguarda, che Dusan ha fatto i movimenti giusti. La sua prova è stata macchiata solo dalla mancata rete. Ma io guardo anche i progressi, poiché oltre al presente è importante il futuro.
Novembre 26th, 2020 alle 09:12
spero che Vlahovic possa avere una nuova opportunità ancora dal 1o minuto a Milano, nonostante il polverone che già sta montando per la sua partita di ieri (cmq gol sbagliato a parte, l’ho visto anche io combattivo in attacco)
Novembre 26th, 2020 alle 09:14
Mi chiedo se veramente Vlahovic sia veramente un centravanti o se vi sia un’altra soluzione per poterlo impiegare più profiquamente..
Novembre 26th, 2020 alle 09:15
Naturalmente ora fioccheranno le solite invettive contro il Serbo, per il gol sbagliato, chi analizzerà la torsione del muscolo del polpaccio, o l’angolo dell’ascella…
Tutta gente che il calcio lo ha visto alla Play, non sa cosa significhi entrare in campo a 20 anni con una pressione del genre, in una squadra che produce una occasione da gol a partita e che quindi non la puoi sbagliare.
Puoi lottare tutta la partita, dannarti l’anima, ma alla fine il calcio dei tifosi ti giudica per quello.
Eppure ieri da un altro campo, esattamente in contemporanea, abbiamo avuto una risposta diretta a questa situazione, una dimostrazione inconfutabile, che quando un giovane forte, da tutti gli esperti giudicato forte, gioca senza pensieri, con la fiducia addosso poi diventa straripante. Questo a Firenze non lo capiremo mai e resteremo sordi alle grida di Sottil, ma non possiamo diventare ciechi e non ammirare quello che sta facendo, non in serie B, non in una piccola provinciale, ma nel massimo campionato inserito in una squadra ben attrezzata che gioca a calcio.
Dragoski ripete ogni volta che in allenameneto ogni palla a Vlahovic è mezzo gol, anzi più di mezzo gol. La Red Bull ed altre squadre lo cercano, si gioca il posto nella nazionale Serba zeppa di campioni, ma il tifoso e giornalista fiorentino non fanno mai prigionieri.
Per una volta ho apprezzato assolutamente il commento post partita di Brovarone, che ha inquadrato perfettamente la situazione Vlahovic.
Fossi il ragazzo chiederei di andare via, oramai qui è il Simeone di 2 anni fa, il Neto di anni fa…
Parlando della partita, vittoria importante per il morale, molto importante per Prandelli.
Adesso ci troviamo purtroppo ad un dilemma non da poco, facciamo partire titolare Cutrone per poi accendere la cambiale obbligatoria da 20 mln???
Non è una scelta da poco ed oggi 20 Mln nel calcio non sono pochi.
Vdz
Novembre 26th, 2020 alle 09:16
Pazienza David? A Firenze?
Qui è pieno di utenti che hanno più interventi su questo blog di te!
Gente che solo per caso nella vita fa il fruttivendolo o il geometra perchè sarebbero tutti straordinari allenatori, presidenti, direttori sportivi e che il lunedì (sempre dopo) ci spiegano come era NATURALE vincere la partita precedente
Novembre 26th, 2020 alle 09:33
Il Re del Calcio (inteso come gioia nel vederlo e praticarlo) è morto…
Tutto il resto oggi conta poco…
Umberto Alessandria
Novembre 26th, 2020 alle 09:40
Montiel sa giocare a pallone e lo fa divertendosi. A noi serve gente che sa giocare a calcio. Il fisico si farà, cime direbbe de Gregori.
Buttiamolo dentro più spesso perché questo è forte.
Non sprechiamo questa occasione
Novembre 26th, 2020 alle 09:41
Al gol di ieri sera ho esultato come non facevo da tempo … sono davevro contento per Montiel, viva i piedi buoni !
Sarà stato un segno del destino che nel giorno della morte del più grande giocatore di calcio della storia, abbia segnato proprio il giovane spagnolo. La tecnica che supera il fisicità.
Ed a proposito di tecnica mi fa molto piacere aver rivisto giocare un po’ a calcio come intendo io: palla a terra, giocatori tecnici (Borja, ma anche Montiel e pure Eysseric) e squadra ordinata. Ci stiamo togliendo le scorie dello “iachinismo” fatto di grinta (che piace tanto a Rocco) e pallonate in avanti.
Certo, i problemi non sono affatto risolti. Il ritmo è sempre molto basso e con l’Udinese te la giochi, ma con altre ? E poi il problema, croce e delizia del gioco prandelliano, del centravanti.
Adriano, Toni e Balotelli in passato hanno dimostrato che il gioco di Prandelli prende forma e risulta vincente con un certo tipo di centravanti. Muscolare, che fa salire la squadra e che riceve assist da trasformare in gol dai compagni.
La scelta (confermata) di Vlahovic rispecchia fisicamente le doti di cui Prandelli ha bisogno. Purtroppo il ragazzo ha 20 anni e deve ancora crescere molto. Per adesso è un buon prospetto, ma affidare gran parte delle responsabilità del gioco al povero Dusan è indubbiamente un grosso rischio. Ma abbiamo questo per almeno un altro mese.
Cutrone, per quanto si dia da fare come un forsennato, è più uomo da area. Più adatto ad un gioco alla Montella, De Zerbi, Sarri, dove la pressione del gioco di squadra ti porta ad occupare con più costanza l’area avversaria.
L’altro problema è il terzino sinistro. Biraghi sembra palesemente in difficoltà nella difesa a 4. Un po’ come lo fu Pasqual al quale alla fine Prandelli gli preferì Gobbi. Chissà che non accada con Barreca (che onestamente non conosco).
Speriamo che il risultato faccia fare quel clic anche alla testa di qualcuno e che si riesca a giocare un po’ più liberi dalla pressione. magari già a partire dalla partita contro la squadra di Cerchione e D’Avanzo … ehm di Elliott.
Novembre 26th, 2020 alle 09:44
prima di tutto un saluto al più grande giocatore di tutti i tempi
che ho avuto la fortuna di veder giocare dal vivo diverse volte.
mi prende male sentire giornalisti, opinionisti
all’apparenza maturi
che dicono di non averlo mai visto giocare perchè non erano ancora nati.
io ero già grandino..
però vabbè.
per la partita di ieri mi sembra un mezzo passo avanti.
a parte il risultato, almeno abbiamo tirato abbiamo giocato.
indicazioni:
Borja Valero deve giocare.
Eysseric non è finito come sembrava,
Vlahovic è entrato in un tunnel, ha paura di sbagliare ma nonostante tutto sono ancora ottimista.
gli servirebbero un paio di gol e di sicurezza in più,
ho sentito Brovarone raccontare che un giocatore gli ha detto che Vlahovic in allenamento fa spavento.
ci credo, nel mio piccolo capitava anche a me quando giocavo
e immagino che a certi livelli le cose siano moltiplicate.
due anni fa immaginavo lui, Montiel e Sottil (e anche Chiesa che non credevo fosse una fava d’omo come invece si è rivelato) come l’ossatura della fiorentina del futuro.
spero di non sbagliare,
Sottil è forte e spero che torni,
averlo dato via sapendo di perdere Chiesa per me è stato un delitto.
Montiel è da sempre il mio pupillo
si vede che sa giocare, non ha il fisico
ma il piede si.
e anche i tempi di gioco.
speriamo che Cesare si sia accorto di lui.
vediamo che succede a MIlano.
Novembre 26th, 2020 alle 09:47
ho grosse difficoltà a vedere il bicchiere mezzo pieno oggi, oltre al risultato. Forse avrei preferito uscire dedicarsi al campionato. Dubito che arriveremo in fondo in coppa Italia.
Sono contento per il ragazzino Montiel, ma se si guarda l’azione lui è completamente solo…non fare gol da li sarebbe grave per un professionista.
mike
Novembre 26th, 2020 alle 09:48
Per me Montiel è da utilizzare come Robbiati. Può essere devastante ultimi 20 minuti di una partita ha tecnica e fame…
Novembre 26th, 2020 alle 09:52
Chissà, a volte basta una scintilla per accendere un fuoco, come era bastato un brevissimo acquazzone (l’uno-due subito nei minuti finali a Milano con l’Inter) per mandare in corto circuito tutta la squadra, che, come spesso capita, sta in una media tra il suo massimo (primi 70 minuti con l’Inter) ed il suo minimo (domenica scorsa con il Benevento).
Ieri Prandelli ha dimostrato di avere una buona dose di duttilità e capacità di rischio, evidentemente ben superiore a quella di Iachini. Alla fine la chiave di volta potrebbe essere impostare un centrocampo a rombo con Duncan dietro, ai lati Amrabat e Castrovilli e davanti Borja Valero, che non sarà più un giovanotto, ma rimane il migliore smistatore di palloni che abbiamo (e va messo in condizione di far correre la palla e non lui).
I cambi, poi, se ben distribuiti, possono essere decisivi, con la giusta dose di coraggio (che Iachini non avrebbe mai avuto).
Sarebbe utile lasciar lavorare Prandelli con serenità, senza stargli troppo con il fiato sul collo (avesse a prendere il virus!).
Domenica sarà pressochè impossibile (però il Milan senza Ibra certamente perde potenza di fuoco), ma piano piano, quando Prandelli avrà ben capito tutto il materiale umano e tecnico a disposizione, la squadra migliorerà, acquisterà più sicurezza ed arriveranno almeno i punti per una posizione tranquilla di classifica.
Il problema maggiore rimangono Vlahovic e Kouame: insistere o puntare su Cutrone? Questo è il vero nodo che deve sciogliere Prandelli (e che ovviamente troverà soluzione con le scelte di mercato a gennaio).
Novembre 26th, 2020 alle 10:01
Il problema di Vlahovic è che non è pronto.
Novembre 26th, 2020 alle 10:02
Concordo David. Comunque io l’ho vista un pò meglio di quanto l’avete descritta in radio.
Novembre 26th, 2020 alle 10:10
Mi complimento con l’Immonda per aver azzeccato, senza titubanza, il risultato di Udine.
Da vero tifoso.
Novembre 26th, 2020 alle 10:14
La partita con il Benevento fu così brutta da apparirmi quasi impossibile, com intravista in un incubo. Ho visto un miglioramento, un impegno costante di Vlahovic, e il goal meraviglioso del ragazzino. È un nuovo inizio? Spero di sì. Un doveroso riferimento a Maradona, rispetto per la sua morte, grande calciatore ma uomo non certo esemplare, mi astengo dall’enumerare i suoi fallimenti ma le celebrazioni udite appaiono incredibili. Se i nostri giovani lo dovessero trovare un esempio di vita sarebbe disastroso.
Novembre 26th, 2020 alle 10:24
Analisi asciutta che mi trova completamente d’accordo.
Segnali di vita. A parte Montiel per cui stravedo , ho. visto una Viola un po’ più arrembante e tonica.
Rivedere Borja in campo che danzava con la maglia Viola addosso è stata una bella scena.Ma la cosa più gradita di ieri è stata la rivalutazione dei figli di un Dio minore. Eysseric ha cambiato la partita Igor una sicurezza con piedi buoni e Montiel… lasciamo stare…mi ricordava per come si muoveva un ricciolino secco dal nome che finiva per “ovetic“
Addio grande Diego i,miglior giocatore di calcio di tutti i tempi.
Novembre 26th, 2020 alle 10:30
Errata corrige:non Muriel,volevo dire Montiel.
Novembre 26th, 2020 alle 10:44
Giuliano 5
Sì, era un calcio più romantico dove giravano molti meno soldi di ora. Ma quello italiano, all’epoca, era comunque quello dove giravano più soldi di tutti.
E tutti i migliori erano qui, perché qui erano pagati di più che in altri campionati. Maradona, Zico, Platini tutti in Italia … anche se ti chiamavi Napoli o Udinese.
Un po’ come oggi si preferisce il Manchester City o il Paris Saint Germain che 10 anni fa non valevano un’unghia ad esempio di un Milan.
Novembre 26th, 2020 alle 10:47
Dobbiamo puntare sul materiale che abbiamo, chiaramente se non esplode una delle tre punte attualmente in organico non vedo come possiamo salvarci, dobbiamo affrontare la realtà, oggi abbiamo una squadra che scenderà in B, la dirigenza ha attualmente scopi esclusivamente immobiliare, e va bene attenzione, non sostengo il contrario, ma dovrebbe creare un’area tecnica in grado di gestire le questoni tecniche e la squadra, cio’ che non riescono a fare attualemtne i vari Pradè, Barone. Poi i vari Antognoni, Dainelli….stanno li solo per l’ccredito a fne mese del compenso? Mi dispiace ma quest’anno la serie cadetta non riusciremo ad evitarla.
Novembre 26th, 2020 alle 11:05
Montiel ricorda anche a me Robbiati, secondo me possiamo impiegarlo a quel modo. Ricordo il VERGOGNOSO Pradè che, con il plauso di Bernardo “LarrondonuovoBatistuta” Brovarone, aveva messo praticamente fuori rosa Eysseric Montiel e Saponara nella conferenza stampa di inizio stagione. Per fortuna Prandelli non ha guardato in faccia a nessuno e non è sottostato a procuratori e pressioni simili.
Vlahovic ha sbagliato il gol ma ha lottato moltissimo. Io l’ho visto in grande crescita. Da persona che segue la primavera da tanti anni, io dico che per come conosco il campionato di categoria, non ho ricordi di centravanti più forti a 18 anni. Secondo me con l’ambiente e la pazienza giusta esploderà e diventerà un grande giocatore. Non si gioca in Nazionale a 20 anni per caso.
Forza viola
Novembre 26th, 2020 alle 11:08
Secondo me i tempi sono maturi per Cutrone dal 1′ minuto, Vlahovic a maturare altrove (il che non vuol dire che non ci crediamo) e un nuovo attaccante più “scafato”. Forza viola, su la testa!
Novembre 26th, 2020 alle 11:11
Sugli elogi a Montiel bisognerebbe andarci molto piano. Facile giocare quando gli avversari hanno, non 80 minuti sulle gambe come sarebbe stato se fosse entrato agli ultimi dieci minuti di una partita normale, ma ben 110 minuti sulle gambe per via dei supplementari. Buono il risultato, forse un po’ meglio la Fiorentina a livello di testa, altro non si puo’ dire. Ora l’obiettivo deve essere non prendere l’imbarcata a Milano e poi tre punti obbligatori contro il Genoa in casa.
Novembre 26th, 2020 alle 11:17
… smettiamo di cercare sempre un responsabile per una sconfitta o una mancata vittoria… noi non ci rendiamo mai conto della pressione che questi ragazzi devono sopportare, che per taluni è una carica per altri è un macigno… e non mi continuate a dire che se non sono in grado di sostenerla è perché non sono adatti al calcio di alti livelli !!! molti lo dimostrano tutti i giorni, pensiamo a Sottil Simeone Pedro… questi solo i casi più recenti….
Novembre 26th, 2020 alle 11:22
Il mio commento alla partita è nel post precedente per cui non ripeto di nuovo…voglio però ricordare che Montiel già lo scorso anno col Monza fece due assist per il suo amico Vlahovic. È chiaro che ieri ha soprattutto fatto un buon movimento ed un bel tiro col suo piede migliore. Bravo certamente a cogliere l’occasione. Da qui a pensare che sia da serie a ce ne corre. Come andrei piano su tutti i subentrati a partita in corso perché sia Fiorentina che Udinese il “fritto” l’hanno dato nel primo tempo, soprattutto noi col pressing alto. Poi le punte vanno giudicate anche per il lavoro sporco anche difensivo che fanno, ricordando che il calcio è sport di squadra e se Amrabat o chi per lui gioca da 7, vuol dire che qualcuno intorno gli ha permesso di giocare da 7. Una cosa sola ci ha chiesto Commisso quando arrivò. Una cosa sola ha continuato a chiederci anche recentemente: pazienza. “Firenze” pazienza non ne ha avuta né con Commisso, né con Iachini, né pare ne abbia molta neppure con Prandelli. Ed invece ci vuole pazienza sempre, perché solo gli edifici si possono costruire fast fast fast, non le squadre di calcio, non una società vincente. Lo capiremo prima o poi o continueremo ad ascoltare i cattivi tamburini con le mutande bianco nere e le stelle nascoste sotto i pantaloni?
Novembre 26th, 2020 alle 11:22
@fabrizioviola #3
Quello che ha mandato via Sottil è qualcuno che la pensa esattamente come te…non te ne sei accorto…?
Vdz
Novembre 26th, 2020 alle 11:24
Non abbiamo espugnato il Camp Nou ma ieri sera ho cenato più disteso di quanto non abbia desinato domenica!
Dovendo essere ottimisti in questi tempi bui, direi che qualcosa si è visto: qualche trama non casuale, qualche azione con più di tre passaggi riusciti. Avanti così. Il più grosso problema rimane l’attacco anche se si è visto un Vlahovic un po’ più attivo delle partite precedenti. Il lato negativo è Kouame che sembra capitato lì per caso e non abbia un’idea chiara su quella cosa sferica che di tanto gli capita vicino ai piedi.
La dote migliore di Montiel è la leggerezza mentale con cui gioca. Tutte le poche volte che lo abbiamo visto ha mostrato di cercare di divertirsi e provare delle giocate anche improbabili ma che sono quelle che deve fare un giocatore di vent’anni.
Ciao Diego: ti ho visto giocare più volte e più volte mi hai lasciato a bocca aperta con delle invenzioni strepitose. Che la terra ti sia lieve.
Novembre 26th, 2020 alle 11:27
In un mondo normale un Vlahovic va a farsi le ossa un paio d’anni in serie b e un Chiesa rimane a Firenze senza fiatare che è la sua dimensione per almeno altri 2 anni. Ma non viviamo più in un mondo normale.
Novembre 26th, 2020 alle 11:29
per me il problema non è Vlahovic ma Kouame. me lo ricordavo forte di testa, veloce, insidioso. questo evidentemente è il cugino. Vlahovic invece ha solo bisogno di sbloccarsi, credo. e poi ragazzi, è del 2000 (duemila). troppe pressioni su di lui, si pretende che sia un Ibrahimovic ma è un ragazzino. peccato abbia sbagliato quel gol che comunque si era creato da solo. gli serve fiducia e quella te la danno le reti segnate. Attualmente è meglio Cutrone ma c’è il problema delle presenze. a gennaio credo si debba intervenire in questo ruolo anche per togliere pressione a Dusan. Borja Valero deve assolutissimamente giocare. con lui in campo c’è qualcuno che sa cosa fare col pallone, poi starà a Cesare ricollocare Ribery e Callejon. Ambrabat molto bene, bene anche eysseric, allora è ancora vivo! Poi Montiel, io l’ho sempre adorato, dicono che è mingherlino, è vero ma è anche vero che gioca bene, basta con i giocatori a tre ante! a questo punto dobbiamo solo ripartire, non per andare in champions ma almeno per tirarsi su in classifica. chiudo con un ricordo di Maradona campione inarrivabile e con una congratulazione all’atalanta che ieri ha fatto una cosa assurda vincendo a Liverpool.
Novembre 26th, 2020 alle 11:29
Io credo che Vlahovic abbia sbagliato un gol non da giocatore di calcio. Era solo, ha avuto il tempo di sistemare, di mirare ed ha ciabattato malamente in quel modo. Non sono errori perdonabili, per me vai in tribuna.
Novembre 26th, 2020 alle 11:29
Due note positive.
Amrabat con accanto Borja è un altro giocatore. Molto più simile a quello di Verona.
La freschezza e la sfrontatezza tipiche della gioventù nel gesto di Montiel. In una squadra in cui tutti avevano paura della propria ombra arriva un ragazzino a tirare senza timore.
Una piccola luce in fondo al tunnel.
Novembre 26th, 2020 alle 11:30
Leggendo i commenti posso rilevare che, a parte qualche insoddisfatto (cronico?) che vede l’attacco viola come quello del Cosenza, o qualcun’altro che va oltre l’imprecazione del momento per il gol sbagliato da Vlahovic, con sentenza definitiva ed in giudicato, condanna e relativa crocifissione per l’attaccante serbo, la maggior parte riconosce un netto miglioramento rispetto all’incubo patito contro il Benevento.
Ed è realtà, innanzitutto per la tenuta fisica che, finalmente, non ha visto crollare la squadra al 49simo, o giù di lì, ma ha tenuto fino al 120simo; e qui viene il primo dubbio, anche se attenuato dall’avversario che, se la viola andava a 3 km/h, andava ad 2, però tant’è, a rosso fisso non è andata, cosa succedeva alla iachini band che, ad un certo punto dell’incontro diventava protagonista della 20sima stagione di walking dead? Perchè se non ne hai 3 giorni prima ed il Benevento sembra, a tratti, il bayern monaco, ancora meno dovresti averne 3 giorni dopo, con allenamenti ridotti al minimo.
Per Vlahovic, andndo oltre le imprecazioni di quando ha sparato in curva il pallone invece di passare al liberissimo kuoamè o di centrare la porta, a me pare che stia ritrovando la condizione fisica che (per lui) in questa partita è apparsa in percentuale bassa rispetto al 100% della forma; credo che Dusan, nonostante ieri Cutrone abbia giocato nettamente meglio, sia il titolare di Prandelli, deve solo arrivare a smaltire ruggini che , allo stato attuale, lo fanno girare su se stesso in 10 secondi netti e non in 2, o non azzeccare il passaggio al compagno o a stoppare la palla non prima di un metro oltre il piede … stoppante.
Infine Montiel, mio (calcisticamente) amato ragazzino dal sinistro d’oro e dalla classe cristallina (forse superiore alla media, anzi senza forse) visibile ad occhio nudo anche a 70 mt di distanza: ho cercato di seguirlo (con inguardabili dirette su internet) la scorsa stagione quando è stato mandato sull’oceano Atlantico, in uno stadio con una illuminazione ai limiti della sufficienza nelle partite serali con un rettangolo verde piena di insidie e buche… e mi sono rattristato ritenendolo ormai perso… (questo non torna più, pensavo, ormai il calcio lo sta emarginando) vedendolo finire tristemente in panca a fare la riserva a Éber Bessa o a José Egas dos Santos Branco detto Zequinha, grandi fuoriclasse del calcio portuguese: Su tofol ho letto accostamenti a Robbiati e far rima con ovetic… potrebbe far rima con ggio?
Novembre 26th, 2020 alle 11:46
La pazienza nel calcio ha poco senso. Cosa aspettiamo, qualche anno perché Vlahovic diventi un giocatore di calcio? O che Kouamè impari a giocare in un ruolo qualsiasi? O che Pulgar faccia qualcosa che non sia battere punizioni e angoli? O che Lirola si ricordi di sapere correre in avanti? O che Biraghi si renda conto che nel calcio non bisognerebbe servire gli avversari? O che Castrovilli ritrovi fame e determinazione perse nella eccessiva attività sessuale?… Sarebbe più facile attendere la nascita di Harry Potter…
Novembre 26th, 2020 alle 11:51
Quando ho visto Prandelli mettere in campo Esseyric e Montiel ho pensato a mosse della disperazione.
Invece Esseyric non ha giocato male, anzi: è lento, ma ha una ottima tecnica e visione di gioco, forse può essere una risorsa in più (non ci dimentichiamo che era il miglior centrocampista offensivo della Ligue1 qualche anno fa).
Di Montiel l’avete già detto tutti.
Io continuo a pensare che Cutrone sia più pronto di Vlahovic: magari non ha la tecnica di Vlahovic, ma lotta su ogni pallone, rompe le scatole là davanti.
Novembre 26th, 2020 alle 12:00
Non sono d’accordo. A me non è piaciuta per niente, partita brutta, ma brutt davvero, molli e con un sacco di errori. Ci ha messo del suo anche l’Udinese che per lunghi tratti pur non facendo la partita ci è stata superiore.
Abbiamo trovato il gol per caso con le ultime energie rimaste, provandoci, e questa forse è l’unica buona notizia. Per il resto buio pesto lato squadra e peggio ancora lato Prandelli.
Speriamo bene ma domenica vedo una rimballata a Milano.
Novembre 26th, 2020 alle 12:00
Buongiorno Guetta, una domanda: ho letto le pagelle di coppa Italia contro l’Udinese, come mai a Cutrone SV? Grazie buon lavoro!
Risposta
Un refuso
Grazie a lei
Novembre 26th, 2020 alle 12:22
Maradona aveva litigato con il Barcellona. Se ricordo bene, le squadre più forti erano restie nei suoi confronti per via del carattere di Maradona. Ferlaino, visto lo spazio disponibile, ebbe una grande idea: se viene Maradona faccio sold out tutte le partite, me lo ripago e forse vinco un campionato. Trovò in Iuliano il braccio giusto per portare a termine l’acquisto;, infatti, “Totonno” sopportò tutte le angherie che il Barcellona gli pose sul cammino della trattativa. Alla fine, grazie alla ferma volontà di Diego di andare a Napoli (più che al Napoli), l’affare si concluse. Merito a Ferlaino per l’idea e a Iuliano per la forza di volontà e la pazienza infinita richiesta per chiudere operazione. Maradona, non lo sapeva e forse lo intuiva che lui era napoletano e che Napoli era l’ambiente giusto per farlo esplodere come calciatore e accontentarlo come uomo.
Purtroppo, l’indisciplina verso sé stesso lo ha portato a chiudere con il calcio almeno dieci anni prima di quello che avrebbe potuto fare ancora.
Diego e Pelè sono stati sicuramente i più grandi calciatori del secolo scorso, avevano due posizioni diverse sul campo e potevano tranquillamente coesistere nella stessa squadra. Ciò per dire che non si può dire chi era il più grande tra i due.
Ciao Diego, l’addio – come calciatore – te lo abbiamo dato a fine ’93, come uomo, con tutti i tuoi difetti, ti saluto con immenso rispetto e affetto. Riposa in pace.
Viola1946
Novembre 26th, 2020 alle 12:40
Per Giuliano.
La spiegazione di perché il Barca ha dato Maradona al Napoli l’ha data ieri sera Ferlaino. Diego non era ancora quello che è poi diventato; lo avevano giudicato basso e toppo chiatto. Già mezz’ora dopo che Ferla aveva pagato 15 miliardi, in albergo il barista lo aveva preso in giro dicendo che girava voce che il Barca era riuscito a rifilare il bidone al Napoli.
Ieri sera abbiamo giocato un pochino meglio (era difficile giocare peggio che con il Benevento). Ripeto che abbiamo una preparazione atletica estiva completamente toppata. Non si corre, non si scatta, e quindi nessuno riesce a saltare l’uomo: anche calciatori che lo saprebbero fare egregiamente (Castrovilli e Ribery, per esempio). Prima di scrivere che dico bischerate, come nell’ultimo post, per favore chiedete pure conferma ad un medico sportivo professionista.
FORZA VIOLA!!!!
Novembre 26th, 2020 alle 12:52
Fra chi scrive invece che Montiel, Muriel (che non gioca a Firenze da tre anni)…Fra chi scrive Kuame’, invece che Kouame…Siamo proprio una nazione che ha difficoltà grammaticali immense. Si legge sempre troppo poco, anzi, chi legge o scrive le cose per bene, viene tacciato di essere un precisino. E poi ‘lenzuolate’ di commenti sul web, 40-50 righe come se a qualcuno importasse perdere del tempo con lunghissime opinioni altrui. La sintesi questa sconosciuta. La gente scrive, scrive, scrive, e non rilegge mai…Che Paese triste che siamo diventati
Novembre 26th, 2020 alle 12:56
Ricordo Fiorentina Monza in Coppa Italia, Montiel entrò e con 2 passaggi smarco’Vlahovic che decise la partita. Scusate se vado fuori tema ma è azzardato definire Maradona il più grande della ormai secolare storia del calcio. Ho visto giocare Pele’solo nel campionato del mondo 1958 un sedicenne con il fragile fisico alla Montiel beffare i giganteschi difensori svedesi. Ma per me non è Pele a contrastare Diego ma Puskas Ferenc ungherese capitano della Mitica Honved e della grande Ungheria degli anni 50. Ronaldo juventino solo ora ha uguagliato e superato il numero dei goals segnati in gare ufficiali 745(?). Giocò nel grande Real accanto Di Stefano
Novembre 26th, 2020 alle 13:08
Direi che dalla partita con l’Udinese emerge una buona forma fisica. Un problema in meno per la Viola.
Prendiamoci quindi questa vittoria, il passaggio del turno ed un po’ di speranza per il futuro.
Spuntarla in una partita bloccata come quella di ieri sera potrebbe generare quella positività nel gruppo indispensabile al fine di emergere dal pantano in cui ci siamo infilati.
Novembre 26th, 2020 alle 13:53
Ieri sera un ragazzino dal talento innato dimenticato dal calcio, ha fatto ricordare a tutti cos’è fondamentalmente il calcio, ossia la gioia di divertirsi e divertire con un pallone tra i piedi STOP
Operazione autostima iniziata, il prossimo passo sia quello di iniziare a costruire un futuro basato sui giovani, abbandonando definitivamente un presente che trova fondamento unicamente su calciatori strapagati prossimi al passato, così come l’attuale direttore sportivo STOP
Hancko Terzic Montiel Zurkowsky Sottil Vlahovic il nostro futuro STOP
Egisto Pandolfini il genuino passato dal quale prendere esempio per ricostruire STOP
Forza Viola STOP
Novembre 26th, 2020 alle 14:04
Zachini,
mi rivolgo a te quale esponente del movimento pro Vlahovic, considerato come il blog sia ormai dvientato un confronto tra pro e contro il regazzo.
E già questo la dice lunga sulla considerazione di cui nutre con sequenziale pressione che gli si mette addosso.
Non risiedo a Firenze e quindi mi sono perso tutto il pregresso di Vlahovic nella squadra primavera eccetto che per alcuni spezzoni di gara visti in TV nei quali, in seno ad un contesto in cui fisicamente straripava, risultava spesso determinante.
Ammetteranno anche i suoi fan più convinti che, quando il ragazzo si è affacciato alla prima squadra (stagione 18-19) le referenze erano altissime.
I primi passi nel calcio dei grandi non furono eccelsi a causa della diversa consistenza degli avversari sin tanto che, dalla stagione successiva, forte di una doppietta al Monza in una gara agostana di coppa, è stato identificato quale predestinato.
Secondo me le pressioni (eccessive, come correttamente sottolinei) sono frutto di precedenti referenze eccessive che han dato vita ad aspettative a loro volta eccessive.
Facci caso che ogni volta che Vlahovic stecca, c’è un sentimento comune di delusione che non è lo stesso se a steccare la gara è Cutrone, Duncan, Lirola o altri…
Ma tutto ciò, a mio parere, trae origine dall’eccessiva mitizzazione che è stata fatta di un ragazzo.
Rispetto la Tua opinione su Vlahovic e spero di cuore di scrivere tra qualche mese che avevi ragione però tu stesso quando non brilla scrivi a sua tutela quasi in una sorta di “excusatio non petita”.
Ci sarà stata pure una gara in cui ti avrà fatto incavolare?
Parliamoci chiaro: di “predestinati” ce ne stan pochissimi e sono quelli che a 18 anni già stanno in campo alla grande. Mancini, Rivera, Antognoni, Maldini, Del Piero, Totti. Giurerei su Zaniolo, se non fosse che con due crociati già rotti sia lecito dubitare della tenuta fisica.
Ed i predestinati non lo sono mai per questioni di stripanza fisica perchè quest’aspetto, che ti fa ben figurare tra i primavera quando puoi far pesare la tua struttura, è destinato ad essere annulato nel momento in cui ti confronti con i professionisti. Cerri è l’esempio di ciò che sto scrivendo, ossia un giocatore fenomeno da giovane grazie ad una prestanza notevole, un ragazzo che secondo molti avrebbe sfondato ed invece si è arenato su attese più grandi di lui.
Quando si è così superiori per struttura, è più agevole sembrare eccelsi anche tecnicamente.
Ecco, non vorrei che con Vlahovic accadesse lo stesso.
Fa parte della nazionale serba piena di campioni, scrivi. Ebbene la nazionale serba, che tu definisci piena di campioni, non centra una qualificazione all’Europeo da quando si è dissolta la federcalcio jugoslava (ultima partecipazione 2000 quando era formata da Serbia, Montenegro e Macedonia). Da due edizioni, alla fase finale dell’Europeo partecipano 24 nazionali il che significa che, tranne San Marino ed Andorra, ci arrivano praticamente tutti.
All’ultimo erano presenti le due Irlanda, l’Islanda e l’Ungheria che non vi partecipava da secoli…
Al prossimo, ci sarà la Macedonia e il ritorno della Scozia che mancava dalla preistoria calcistica.
La Serbia no! E vorrà pur dire qualcosa? Passi per una volta, è successo anche all’Olanda, ma 20 anni senza una qualificazione….son tantini.
Sulla differenza tra serbi e croati ho scritto un lungo post qualche giorno fa in risposta a Viola 1946. Se hai tempo leggilo e non lesinare critiche.
A parte MIlinkovic Savic, non vedo tantissimi campioni nella Serbia. Vedo buoni giocatori/prospetti/talenti/giocatori da colpi; ne vedo tanti che dai 16 ai 20 anni afollano i taccuini degli scout ma quanti calciatori serbi forti (nel senso vero del termine) abbiamo oggi a livello mondiale? E te lo dice uno che sullo sport balcanico ci ha speso mesi di studi.
Spesso i giovani calciatori serbi ci colpiscono da giovani per qualità tecniche e sfrontatezza ma non sempre la loro carriera mantiene le apsettative, anche perchè nella loro iniziiazione calcistica sovente non trovano guide tecniche disciplinate. Fare il calcitore è cosa diversa rispetto a giocare a calcio. In queste ore non si contano le testimonianze dei compagni di squadra del Diez che ne eslatavano gli atteggiamenti in loro favore, ancorchè meno dotati tecnicamente
Dalla generazione di Stojkovic, Jugovic, Mihajlovic, in poi non hanno mai più ribadito le gesta dei croati e dei montenegrini (Savicevic, Mijatovic in primis sino a Jovetic).
Quando hanno incantato il mondo calcistico a livello di nazionale lo hanno sempre fatto come Jugoslavia (1968-1990) o in seguito come Croazia (1998-2018) mai come Serbia.
Spesso, Ljiaic docet, si sono rivelati giocatori incompleti, incostanti e mai del tutto finiti, nonostante da giovani venissero portati in palmo di mano.
La loro sfrontatezza, derivata anche dalle condizioni degli ambienti in cui sono cresciuti, non di rado si tramuta in arroganza ed eccessiva consapevolezza e/o dei propri mezzi. Ciò è letale nel momento in cui si affacciano al calcio che conta. In quel momento, hanno la tendenza a peccare di umiltà e di attenzione ai dettagli.
Mitrovic e Markovic son due giocatori per i quali stravedevo ma, dopo anni di attesa, mi sono arreso…
Vlahovic avrebbe dovuto essere trattato con la curiosità e la leggerezza dovuta ai ragazzi che arrivano ad affacciarsi alla prima squadra, come un Camporese, un Moretti, un Carobbi, un Pascucci ed invece da due anni sento molti amici del blog definirlo un gran giocatore, un centravanti fortissimo come si faceva con Flachi che poi finì per fare le cose migliori lontano da firenze.
Delle due l’una:
1. Lo trattiamo con la giusta attenzione e cautela dovuta ad un buon futuribile calciatore, senza porgli pressioni più grosse di lui e lo si manda un anno in prestito;
2. Lo si ritiene pronto e fatto, accettiamo il rischio che possa continuare ad aver qualche difficoltà o, peggio ancora, a sbagliare le partite, forse anche a causa della mancanza di una manovra decente che lo costringe a veder pochi palloni. Lui però deve cambiare atteggiamento…perchè dopo Milano, quando segna alla Samp, sbaglia a prendersela con l’ambiente o con chi lo ha criticato.
Quando uno ha questi atteggiamenti da “fenomeno” allora deve accettare anche aspettative alla pari del suo modo di comportarsi.
Troppo spesso nel calcio, e nel mondo in generale, si confonde la personalità con l’arroganza o la maleducazione.
Secondo me, come molti altri calciatori serbi che si sono persi o non hanno mantenuto le aspettative, ha necessità di essere indirizzato da un allenatore, un dirigente, un agente, un compagno più esperto perchè l’abbiamo messo in una situazione in cui rischia di incagliarsi.
Lui però deve capire che per ora è solo un giovane promettente.
Novembre 26th, 2020 alle 14:38
Maradona l’ho visto in una delle sue prime uscite col Napoli, in quel di Pistoia contro la Sampdoria. Fece pena, in quella amichevole il fenomeno parve Souness, lo scozzese.
Poi ho visto un suo splendido gol con la neve a Firenze, nel 1985, proprio sotto la Fiesole, dove uccellò Contratto, uno che aveva annullato Zico, e inchiodò il grande Giovanni Galli.
E poi ancora, ma questi sono i primi ricordi live del più grande del Mondo.
Ieri, proprio in morte di Maradona, è stata quasi una offesa al calcio questa Udinese Fiorentina di rara bruttezza. Nobilitata dal bel gol di Montiel. E da una vittoria che spero faccia bene.
Su Vlahovic, comincio ad avere grossi, grossi dubbi. Il ragazzone non è più un bimbo. A 20 anni un giocatore è già adulto. E lui pare ancora tanto acerbo. E’ alto 1 metro e 90 ma di testa non ne piglia una. Ha il fisico di un corazziere, ma non tiene palla per far salire la squadra. Ha un bel sinistro, ma che mostra di rado. In compenso, in area mostra di non sentire la porta. Boh. Forse sarebbe davvero il caso di mandarlo a giocare altrove, per capire se è un problema ambientale o se è proprio mediocre come appare.
Novembre 26th, 2020 alle 14:39
A noi non serve un maratoneta che corre dietro a tutti i palloni,ma un centravanti che puntualmente la battezza dentro,tutto il resto è noia..
C.te Udf
Adios campione,ci hai fatto divertire e bestemmiare ma rimarrai sempre il numero uno..
Novembre 26th, 2020 alle 14:41
Ho la stessa opinione di “sempre presente”. Ma aggiungo che dovremmo essere più pazienti tutti nell’aspettare i giovani, i risultati, il gioco e non solo.
Inoltre tanti auguri Presidente! Anche se in ritardo. Un uomo che dopo anni di chiacchere farà un centro sportivo e con un “forcing” a tutto campo ci farà capire se avremo uno stadio di calcio (oh senza offese per il Franchi in cui ho passato la mia giovinezza).
Novembre 26th, 2020 alle 14:46
Vlahovic deve giocare titolare fino a gennaio, poi si tira una bella riga e si decide cosa fare. Anche perchè le alternative non ci sono visto che la società ha deciso di non riscattare Cutrone (dichiarazioni non criptiche del suo procuratore Branchini ieri in una radio fiorentina, che aveva addirittura anticipato che non sarebbe stato titolare a Udine).
Novembre 26th, 2020 alle 14:53
Tutti coloro che hanno conosciuto Maradona, compagni di squadra o avversari, hanno usato lo stesso aggettivo nel ricordarlo: GENEROSO. Penso che la generosità sia una delle qualità più importanti per un essere umano, perché nasce dall’altruismo. Sono certo che nel suo ultimo viaggio la generosità prevarrà rispetto alle tante ombre della sua vita, e riposerà in pace.
Novembre 26th, 2020 alle 15:38
Provo a ripostare un commento che non è andato a buon fine.
Lungo, come da momenti d’oro, quindi meglio se lo spezzo.
*********************************
Vittoria molto importante, per diversi motivi, oltre quello ovvio del passaggio del turno: boccata d’aria provvidenziale, mattoncino di credibilità/legittimazione del lavoro di Prandelli (e delle sue scelte non banali su disposizione, formazione e cambi), inizio di recupero di giocatori dimenticati/poco impiegati (Eysseric, Igor, Borja Valero, Montiel), segnali di miglioramento nell’atteggiamento – se non ancora nel gioco – di tutta la squadra.
Ci voleva.
Spicca, ovviamente, il Montiel tirato fuori dal cilindro, che entra subito perfettamente in partita, danza tra le linee con idee nuove e calcia benissimo il primo ed unico pallone a disposizione per segnare. Bellissima la sua esultanza di ragazzo solare, bellino, semplice, con la festa di tutta la squadra intorno.
Complimenti a chi, nei giorni scorsi, aveva qui postato il proprio desiderio di ri-vedere Tofol in campo; ed interessante che questo lampo ci ricolleghi per più motivi a quei tre splendidi assist per Vlahovic sfornati in 5 minuti un anno fa, sempre Coppa Italia e con Montella in panchina, che Dusan trasformò nei due gol che ribaltarono la gara d’agosto col Monza (anche allora due cambi nel finale). Considerando che Saponara, rispolverato da Prandelli domenica scorsa, non mi è sembrato malvagio – soprattutto tenendo conto della lunga lontananza dall’11 titolare e della difficoltà di subentrare improvvisamente a Ribery – e che anche Eysseric ieri sera si è difeso (ed ha partecipato attivamente all’azione del gol), fa piacere accorgerci che in 4 giorni il Mister ha creato almeno il dubbio che i fantasisti, forse un po’ penalizzati da Pioli e Iachini, e con essi la fantasia, abbiano ancora possibilità di vestire la maglia viola. Vedremo.
La partita non è stata bella e i telecronisti impietosamente tenevano il conto, con lo scorrere del tempo, dell’enormità trascorsa dall’ultima rete viola (Callejon, il raddoppio col Padova): anche per questo il gol di Montiel mi ha veramente entusiasmato, perché oltre che splendido (ci ritorno dopo) è stato liberatorio.
La Fiorentina non è stata né bella né spettacolare, ma Prandelli lo aveva preannunciato (casomai potessimo non accorgercene): ha cercato di costruire gioco – sebbene troppo lentamente – ed ha subito un veemente inizio di ripresa da parte dell’Udinese, ma nell’arco dei 120 (che fatica!) minuti forse, se ha un senso fare i questi calcoli, tutto sommato ha meritato il successo un po’ di più dei friulani.
Confortante l’innesto di Igor al posto di Pezzella e anche la prova di Biraghi, che senza brillare ha però in parte riscattato la pessima partita di tre giorni prima; bene Milenkovic – colpo di testa centrale a parte – e, soprattutto, grande prova alla distanza di Amrabat, dallo strapotere fisico e di personalità (questo ha coraggio da vendere). Ordinaria affidabilità di Terracciano e Pezzella, prova sufficiente di Castrovilli, lievemente insufficienti (per me) Caceres e Lirola (in particolare mi ha fatto arrabbiare l’uruguagio quando, come un pischello qualsiasi, ha regalato all’Udinese un calcio di punizione pericolosissimo di pallone innocuo che era, con l’attaccante di spalle in posizione defilata e movimento ad arretrare).
Venendo all’attacco, ho visto molto impegno da parte di entrambi, ma sia Kouamé che Vlahovic sono stati a mio parere inconsistenti: a fronte di un gran dispendio di energie e qualche buona giocata, hanno vanificato le situazioni favorevoli o di costruzione con una grande quantità di errori tecnici nel controllo e difesa della palla, nel dribbling e nella finalizzazione, come purtroppo vediamo accadere quasi sistematicamente.
I limiti tecnici, di cui adesso sembrano accorgersi tutti, ma che erano evidenti dalle prime gare dell’uno e dell’altro, in questo momento si amplificano enormemente a causa di una condizione psicologica sfavorevole, tipica dell’attaccante che non riesce a segnare, per cui vediamo non soltanto i frequenti primi controlli sbagliati e gli errori di passaggio o nelle giocate di sempre, ma anche sbagli clamorosi su situazioni di gioco (tiro in porta col piede forte con possibilità di prendere la mira) nelle quali, soprattutto Vlahovic, ci aveva già fatto vedere di essere dotato, precedentemente.
Novembre 26th, 2020 alle 15:40
Com’è semplice il calcio!
Cross, stop, passaggio all’indietro, tiro piazzato e gol.
Un monumento alla bellezza, perchè apparentemente facile, diretto, concreto, elegante.
E con un soffio spariscono i metri di corsa percorsi, le nuvole di densità, la media dei passaggi fatti, il conteggio della velocità media di squadra.
Se poi l’autore del gol è un ragazzo dagli occhi sorridenti, che non ha paura di dribblare, che passa la palla quasi sempre in avanti, il piacere del calcio è riacquisito.
Ora paragoniamolo subito a questo e quello del passato, parliamo del rinnovo del contratto, di farlo giocare sempre e comunque, trecento interviste e vai con la demolizione di uno che sa giocare davvero al calcio.
Cesare proteggilo te.
Novembre 26th, 2020 alle 15:54
Montiel pare il salvatore della patria. Ha fatto un ottimo spezzone, come lo fece Vlahovic che ora è sparito causa testa.
Non possiamo permetterci che un ragazzino mi pare evidente, e mi pare evidente che non ce lo possiamo permettere né come centravanti, né come portiere, che sono ruoli chiave.
Castrovilli se non impara a verticalizzare andrà in panchina quanto prima. Perché nonostante sia elegantissimo per il ruolo che ha non incide.
Novembre 26th, 2020 alle 16:15
David ,io ho un’ipotesi, possibile che l’anno scorso le squadre che erano impegnate nella salvezza (e quelle che avevano ancora un obiettivo CL ed EL) abbiano continuato a giocare normalmente, mentre chi non aveva più nulla da chiedere al campionato (ed era salvo natematicamente) abbia impostato la ripresa del campionato dopo il Covid come se fosse un ritiro precampionato,in modo da partire a razzo la stagione successiva? In tanti abbiamo visto che le partite col Padova,Parma e Benevento sembravano amichevoli precampionato, vedendo anche Milan e Sassuolo in cima alla classifica che ne pensate?
Novembre 26th, 2020 alle 17:11
Diverse note buone ieri sera.
Un impegno ed una testa diversa in campo.
Alcuni giocatori che cominciano a girare come sanno (Amrabat) un giocatorino che si farà, ma che già parte con un bagaglio tecnico di prim’ordine (Montiel) un altro desaparecido rimesso in campo che ha dato una risposta seria (Eysseric).
A questo punto, come ho letto da altre parti, Prandelli non deve guardare in faccia nessuno e mettere in campo chi sta meglio di testa, di gambe e di grinta.
Novembre 26th, 2020 alle 18:30
Faccio per dirvelo eh …
Luca Toni, campione del mondo, scarpa d’oro, capocannoniere 2 volte in serie A e una in Bundesliga, 47 presenze in Nazionale a 20 anni giocava in C1 nel Fiorenzuola e segnò 2 gol in 26 partite.
Ha esordito in serie A a 23 anni con 9 reti in 31 partite e la retrocessione in B. Niente di esaltante. Vlahovic ne ha segnate 6 in 30 partite a 19 anni.
Non sappiamo se Vlahovic diventerà come Toni o come Babacar, ma non tutti nascono fenomeni. Anche quelli più forti a volte impiegano un po’ a maturare. Diamogli tempo e casomai mandiamolo a giocare. Ma le sentenze a 20 anni no davvero eh …
Novembre 26th, 2020 alle 18:53
27@classe1937
Grande giocatore?
Uno striscione anni fa in Argentina diceva:
“Non importa cosa hai fatto della tua vita Diego,ma cosa hai fatto delle nostre”
Riposa in pace Diego
Novembre 26th, 2020 alle 18:54
@ Marco Aosta n 49:
ho visto Maradona dal vivo la prima volta nel 1981,
fiorentina argentina 3-5
c’era tanta curiosità per vedere questo ragazzino di cui tutti dicevano meraviglie.
chi c’era si ricorderà dello spettacolo che dette,
io ero un pischello, mi ricordo che andai via dallo stadio a bocca aperta,
mai visto niente di simile.
tra l’altro usci con la maglia viola addosso e gli stava parecchio bene.
il Napoli l’ha preso nell’84,
se il barista di Barcellona pensava di aver dato un bidone al Napoli,
vuol dire che probabilmente era stato un po troppo dietro al banco del bar
e aveva approfittato del rum.
Maradona nell’84 era fortissimo
infatti c’era tutta Napoli alla presentazione,
aveva già fatto i mondiali dell’82 ed era già di gran lunga il più forte di tutti.
il fatto è che dopo i mondiali vinti,
tutti i giocatori più forti del mondo erano in Italia compresi Maradona e Zico.
Novembre 26th, 2020 alle 19:28
Che Eupalla sia con noi e a lui innalziamo le nostre lodi.
Sì, perché nel giorno della scomparsa del Dio pagano, del più immenso tra i brutti, sporchi e cattivi, il sorriso di Tofol Montiel rigenera le membra e conforta il nostro spirito, consunto da troppi tatticismi e ormai stanche furbizie.
Occhi che sorridono, un pallone che rotola e la gioia incosciente di un ragazzo che lo spinge in rete. Tutto qui. Semplice. Vent’anni da Maiorca, il fisico agile di quei frombolieri delle Baleari che rinforzarono l’esercito di Annibale. La faccia pulita di chi si diverte e chissenefrega se gli manca qualche chilo.
Basta anche con quei pedatori solo muscoli e corsa, o anche con i pensionati di lusso ormai incapaci di divertirsi e divertire. Perché il calcio è cosa facile e, soprattutto, è divertimento. Per chi lo guarda, come noi, e per chi lo gioca, come loro.
Basta con la paura di avanzare, con il terrore di schierare due punte, sia mai che si prenda un goal, con l’ansia del passaggio verticale che per inevitabile conseguenza ti fa rinculare solo all’indietro. Basta con tecnici timorosi, che trasferiscono ai propri calcianti solo le proprie paure. Con i dirigenti che non sanno più costruire ma solo inseguire.
Il gesto di Tofol è forse, se siamo bravi a sorriderci su, un punto di svolta per la nostra amata Viola. Emoglobina per il sangue viola che ci scorre nelle vene.
Guai, però, a caricarlo di significati o attese esaltate.
E’ solo un calcio alle nostre paure, al contorto labirinto dove stavamo ormai precipitando. Non è altro che la voglia di tornare a divertirsi, come un ragazzo di Palma de Mallorca sa ancora fare, sorridendo davanti a un pallone da calciare in rete.
Ed è bello pensare, o magari solo sperare, che lo abbia fatto proprio nel giorno in cui quel dio proletario, la mano sucia y sublime de dios, se ne sia andato, questa volta davvero, compiendo definitivamente quella leggenda che già era, mentre si dibatteva nei meandri a volte sudici del nostro sporco mondo.
Gracias Diego.
Novembre 26th, 2020 alle 19:31
Calsse 1937,
il confronto con Puskas, al netto delle differenze epocali, ci può stare. Entrambi mancini, classe sopraffina. Il calcio di Puskas era la perfezione assoluta, quello di Maradona più accarezzato, meno logico. Talvolta apparentemente irrazionale ma molto molto pratico.
Ferenc più razionale, ancorchè fantasioso, ed esaltato da un copione (quello del calcio magiaro) tagliato su misura per lui.
Entrambi han segnato gol storici agli inglesi e la rivoluzione d’Ungheria, con fuga e diserzione del nostro colonnello, ci ha tolto gli anni migliori di Puskas. Quando venne ingaggiato dal Real era oggettivamente sovrappeso dopo anni di squalifica subita. Ciò non gli ha impedito, una volta arrivato a Madrid, di completare in maniera sublime una linea d’attacco madrilista che pe 4/5 era già eccelsa.
A volte, rispetto a Maradona, tendeva a piacersi ed infatti un paio di finali di coppa il Real le ha perse anche per sufficienza.
Su un aspetto, a mio avviso, differisce da Diego:
Puskas è stato grande nell’Honved (squadra da cui traggono matrice molti prinicipi calcistici del dopoguerra tra cui anche alcune situaziomni del calcio olanedese degli anni 70)e nel Real ovvero due squadre di potere calcistico dell’epoca. Le più importanti del suo tempo prima che inziasse l’epopea europea delle milanesi. E nell’Ungheria ha incantato (senza perlatro arrivare al titolo mondiale anche per delle leggerezze sue) in una nazionale che gli poneva affianco giocatori fantastici (cito, uno per tutti, Hideguti, che per caratteristiche assomigliava a Socrates trent’anni prima)
Diego, viceversa, ha vinto e dominato il mondo giocando in squadre di opposizione ed in nazionale ha ottenuto un primo ed un secondo posto al mondiale con due compagini che oggetivamente non erano particolarmente dotate dal punto di vista tecnico, anche se giocatori come Valdano e Burruchaga godono della mia stima.
Novembre 26th, 2020 alle 19:44
ALESSIORUI@
cavolo, amico viola!….Mi incanto spesso a leggere i tuoi interventi, mai banali e sempre articolati.
Di Vhlaovic ci siamo innamorati tutti quando arrivò.
Le aspettative sono sempre state alte ed il ragazzo in Primavera, pur essendo una spanna sopra, mostrava voglia e testa.
Le prime apparizioni nel calcio che conta confermavano le aspettative, con i primi gol tra i grandi.
Poi sono iniziati i venti contrari……come dicono in Oriente, grande albero prende vento..!……e Il contesto Fiorentina degli ultimi mesi è indubbiamente un contesto difficile in cui far emergere un giovane.
Novembre 26th, 2020 alle 19:47
Certo che su Vlahovic hai fatto proprio come la bandierina: l’hai massacrato per tutta la telecronaca perchè non reggeva un pallone e ora dici di andarci piano con lui ?
Ma siete la stessa persona ?
Risposta
Via, si riparte
In radiocronaca ho detto che correva ovunque sbagliando tanto, ma tu pensa quello che vuoi
Novembre 26th, 2020 alle 19:57
Io azzardo ancora Scamacca per Vlaovich. Mi prendo il rischio della scommessa, del resto chi non risica non risica.
Novembre 26th, 2020 alle 22:25
Alessio Rui ti ringrazio per il tuo intervento. Assistetti nel1954 alla finale di Berna della Coppa Rimet Ungheria vsGermania Occidentale, ovviamente in TV. La sfida assunse risvolti politici, Ungheria blocco sovietico, Germania Ovest blocco occidentale ma per i fascisti nostalgici già culla del nazismo. Fu una partita drammatica vinta dalla Germania rimontando 2 goal di scarto. Io tifavo Ungheria, che all’ora era Grande avendo ridicolizzato l’Inghilterra a Londra,allora considerata la culla fondante del calcio. Comunque i giocatori tedeschi si ammalarono tutti d’itterizia ad eccezione del capitano Fritz Walter. Ovviamente i paragoni fra i grandi sono improponibili. Il mio giudizio è soggettivo e mancante di oggettività. I giocatori del passato non avevano visibilità, Maradona nella sua grandezza ha goduto una una popolarità mondiale grazie alla TV e ai media contemporanei. Mi sono goduto un grande servizio di Buffa su Puskas tornato a morire in Ungheria dopo la caduta del Muro di Berlino e l’implosione URSS. In caro e riconoscente saluto.
Novembre 26th, 2020 alle 22:28
Alessio Rui Mario Masseti è Classe 1937
Novembre 26th, 2020 alle 22:43
Leosievebridge Ti ringrazio per l’attenzione, la mia affermazione circa la figura complessiva di Maradona è obiettivamente vera. Non intacca la sua grandezza di calciatore. Confermo che non può e non deve essere esempio per nessuno. Un caro saluto.
Novembre 26th, 2020 alle 22:50
69@Alessio Rui:
La piramide rovesciata, di Jonathan Wilson.
L’hai letto anche te?
Molto interessante…
Novembre 26th, 2020 alle 23:10
Lewandoski primo anno al Dortmund a 22 anni 8 gol in 33 partite; Osimhen, Jovic, Milik tutti giocatori arrivati a 20 anni nelle serie maggiori scartati a squadre inferiori per poi esplodere a 22/23 anni.
A parte Haland che è un fenomeno vorrei sapere un centravanti in Europa che fa la differenza a 20 anni.
Siamo sempre a criticare i ragazzini di cui uno reduce da un infortunio ai legamenti, ma chi deve fare la differenza sono i 3 che ieri sera non c’erano che insieme incidono per il 30% del monte ingaggi.
Un ricordo del 10: come Linus ero in Fiesole nell’Agosto del 1981 in uno Stadio stracolmo per vedere la squadra dopo una campagna acquisti sontuosa e quello di cui tutti parlavano e che nessuno aveva mai visto.
Novembre 26th, 2020 alle 23:10
Alessio Rui, per curiosità, stimolato dal tuo intervento ho visionato il Palmares di Puskas, è impressionante, anche per lunghezza della carriera.
Novembre 27th, 2020 alle 02:25
@72 Chiamami iena
Ciao bellissima idea ma Scamacca è del Sassuolo:non è in vendita e se lo vendessero non ti basta vendere Lirola, Duncan e Lafont per comprarlo.Quella del Sassuolo è attenta programmazione:adesso hanno il maturo Caputo e il giovane Raspadori.Scamacca è il loro futuro:un po’ di gavetta in b con l’Ascoli e quest’anno con il Genoa.
Comunque nonostante gli errori in Vlahovic io continuo a crederci
Novembre 27th, 2020 alle 07:27
Buongiorno a voi.
Avevo provato a postare una serie di considerazioni miste sui nostri giovani attaccanti e un commento al gol di Montiel, con riflessione su Vlahovic e sugli effetti negativi di una divizzazione prematura dei calciatori, soprattutto a livello mediatico, con enorme rischio (e lo stiamo vedendo adesso) di crocifissione altrettanto prematura di fronte ai prevedibili insuccessi e/o tempi più lunghi di affermazione sul campo, ma non mi prende il commento: evidentemente, come ci ha spiegato Omino di Ferro qualche giorno fa, il sistema rifiuta il post per la presenza di qualche parola nascosta…
E credetemi che non ci sono termini offensivi o strani… boh.
Pace.
Mi fa piacere notare che alla luce dei fatti e dei numeri l’accento si sposti da una questione odiosa di rivalità tra utenti del blog ad una più costruttiva di valutazione dei nostri attaccanti sulla base dei risultati e soprattutto su una riflessione sui rischi di un calcio esasperato, che trita i giovani.
Proverò a spezzare il commento e vedere se piano piano passa.
E ho una cosa bellina da raccontare su Maradona, che ho ricordato grazie ai molti che qui hanno menzionato le sue presenze a Firenze e in particolare lo 0-1 che subimmo con la neve a bordo campo, con Socrates in campo intirizzito e Diego che fulminò Galli in modo identico a come aveva fatto (o avrebbe fatto di lì a poco, non ricordo) in Nazionale.
La posterò più avanti.
Intanto, visto che la morte di Maradona stimola i ricordi, provo a lanciare uno spunto copiaincollandolo dal commento che non passa.
*************************************
Batistuta, Monelli, Borgonovo, Dertycia, il Tanque Silva, Gilardino, Cecconi, Kalinić, Keirrison, Amauri, Matri, Mijatović, Babacar, El Hamdaoui, Pazzini, Enrico Chiesa, Pedro, Ganz, Baiano, Graziani, Toledo, Quagliarella, Bernardeschi, Fantini, Joaquin, Mutu, Théréau, Diaz, Zarate, Tello, Pjaca, Osvaldo, Mario Gomez, Buso, Ljajić, Jakovenko, Pepito Rossi, Falcinelli, Adriano, Baggio, Božinov, Aiguirre, Cacia, Cuadrado, Nuno Gomes, Daniel Bertoni, Bernardeschi, Seferovic, Simeone, Flachi, Balbo, Papa Waigo, Ilicić, Cerci, Edmundo, Boateng, Robbiati, Matos, Oliveira, Jovetić, Federico Chiesa, Evacuo, Rebić, Ianis Hagi, Mirallas, Riganò, Muriel, Larrondo, Salah, Vakouftsis, Toni, Reginaldo ed altri…
Da parte di chi la Fiorentina e il calcio li segue da una vita ci vorrebbe più equilibrio nel valutare le qualità di un giocatore giovane, specie un attaccante, che sappiamo maturare dopo e dimostrare il suo reale valore solo nel tempo.
Sarebbe interessante passare in rassegna i nomi del passato che ho sopra elencato alla rinfusa e soffermarsi sul senso di nostalgia o indifferenza, riconoscenza o rabbia, soddisfazione o delusione o rimpianto che ciascuno di essi evoca e cercare di ricordarsi, in una prospettiva storica, come il giudizio su di loro possa essere cambiato nel tempo…
Quanti di loro sono stati celebrati frettolosamente come “il nuovo qualcuno”? Quanti, arrivati magari come rincalzi o per scommessa, ci sono invece entrati nel cuore a furia di gol o per generosità o altro? Quanti sono passati e scomparsi senza traccia?
Novembre 27th, 2020 alle 08:20
Agli amanti del calcio “storicizzato” suggerisco di nuovo un libro che parla della Grande Ungheria e quindi di Puskás: “La squadra spezzata” di Luigi Bolognini, ed. 66thand2nd €17.
Da leccarsi i baffi e sospirare di malinconia.
Dal punto di vista calcistico Puskàs e Maradona se la giocano, in virtù dell’impossibile confronto fra grandissimi atleti di epoche diverse (meglio Coppi o Merckx, McEnroe o Federer?); come uomini non c’è paragone, ma per me è sbagliato giudicare un “Campione dello Sport” (vedi album Panini 1968) fuori dal proprio terreno di gioco.
Novembre 27th, 2020 alle 08:36
Con Vlahovic,buonismo quasi stucchevole anche se a fin di bene. Purtroppo la verita è che è scarso Colpo di testa inesistente, un solo piede ed anche scarso.Solo un “pompato “da qualche giornalista e procuratore.
Novembre 27th, 2020 alle 08:38
Attenzione a dire scambiamo Dusan con Scamacca o Caputo, se va al Sassuolo, alla fine, fa 15 gol a stagione, perché li, in Emilia, nessuno gli sta a contare i peli sul … petto, ma semplicemente lo lasciano giocare con calma e senza polemiche(vedi Locatelli, titolare in nazionale ed accostato addirittura ad Antognoni, sbolognato su due piedi dal milan).
Il profilo di Vlahovic non si discute, altro è la necessità immediata di avere uno che la butta dentro, senza che il serbo debba necessariamente andare via o fare solo panca.
Novembre 27th, 2020 alle 09:15
Carissimo Alessio Rui, per Markovic stravedevo anche io, l’ultima volta che l’ho visto fu contro l’Inter e fece una gran bella partita. Poi, l’ho perso di vista.
Condivido che i Serbi rispetto ai Croati entrano poi nella mediocrità dei media, non più sotto i riflettori. A livello di nazionali, ovviamente la Croazia oggi è una big.
Quanto a Maradona, ribadisco che era una stella mondiale quando arrivò al Napoli, la Juve non era interessata sia per il carattere e sia perché nel ruolo aveva Boniek. Il Milan navigava in cattive acque. L’Italia era la più spendacciona e mai il Barcellona avrebbe ceduto Maradona al Real Madrid. Oltre Maradona e Zico, c’erano da noi Falcao, Passerella, Edinho, Cerezo e credo già Platini, per limitarmi a pochi nomi. Il barista barcellonese era chiaramente ubriaco quando proclamò la frase citata.
Quanto a Puskas, altro grandissimo calciatore, non ha vinto o determinato la vittoria di un mondiale. Forse era già esule quando l’Ungheria era una potenza calcistica. Non è che non ricordo, semplicemente ero un bambino che all’epoca non seguiva il calcio.
Saluti.
Novembre 27th, 2020 alle 09:28
Classe 1937,
in primis scusa per averTi storpiato il nick, in seconda battuta chiedo scusa (a te e agli altri) per i troppi errori di battitura.
Sono nato nel 72 e le mie nozioni su Puskas sono frutto di documentazione postuma. Non posso pertanto confrontarmi con chi, come Te, ha avuto modo di vederlo dal vivo. Purtroppo, in quella finale, non stava bene fisicamente perchè azzoppato in una delle gare precedenti.
Stiamo parlando di un fenomeno calcistico e di una perona molto scaltra e furba. Un vero esponente magiaro. Un fuoricasse. Lo metto nel podio dei giocatori mancini con la miglior tecnica di tiro.
A uno così il palmares (immenso) serve solo da corollario.
Colonello Mortimer,
ne ho letto alcuni stralci.
Non sono mai riuscio a leggerlo per intero. Mi riprometto di farlo.
Novembre 27th, 2020 alle 12:21
Viola 1946: attento a giudicare se un giocatore è più o meno bravo dai Mondiali vinti.
Non mi dirai che, per questa tesi, Selvaggi sia da considerare più forte di Pruzzo.
Vincente comunque Puskás lo è stato tanto, nella sua carriera.
La Nazionale ungherese, dal 4 giugno 1950 al 27 novembre 1955, presente Puskàs, giocò 50 partite inanellando 43 vittorie ( compreso l’oro alle Olimpiadi di Helsinki), 6 pareggi e la sola sconfitta per 3 a 2 nella finale di Coppa Rimet del 1954 contro la Germania, con Puskàs infortunato e autore comunque del primo gol.
Poi arrivarono a Budapest i carri armati Russi e la Grande Ungheria fu spezzata per sempre.
Puskàs vinse in seguito un mazzo di Coppe dei Campioni con il Real Madrid.
Curiosità: prima di andare al Real, da esule, il 28 gennaio del 1958 giocò una partita con la maglia gialla del Signa vincendo in amichevole contro una squadra di Empoli, vincendo per 3 a 0.
Il campo del Signa é intitolato a Ferenc Puskàs.
Novembre 27th, 2020 alle 12:26
secondo me ha poco senso paragonare giocatori di epoche lontane.
anche lo stesso Pelè,
chi lo ha mai visto giocare con continuità?
negli anni 50 era manna se vedevano i mondiali in tv
e qualche partita del brasile.
lo stesso vale per i vari Puskas o DI Stefano e tanti altri.
oggi, vedi Cr7 o Messi anche quando giocano contro il Porretta terme in allenamento.
i giocatori delle epoche passate,
indubbiamente fortissimi,
sono comunque stati più che altro raccontati,
venivano mitizzati.
oggi li vediamo sempre anche quando sono in giornata no o sbagliano gol clamorosi
che avranno sbagliato anche i campioni del passato.
diciamo che gli eroi pallonari del passato ce li hanno più che altro narrati,
quelli dagli anni 70 in giù li abbiamo visti e li possiamo ancora vedere tramite internet
coi nostri occhi.
non sembra ma c’è una bella differenza.
Novembre 27th, 2020 alle 12:39
O ragazzi, non vorrete mica paragonare Maradona a uno che ha giocato nel Signa???
Novembre 27th, 2020 alle 12:40
Mi è venuto il dubbio che qualcuno possa prendere sul serio il mio ultimo messaggio. Scherzo, eh!
Novembre 27th, 2020 alle 13:01
Alessio Rui, grazie di nuovo.
Novembre 27th, 2020 alle 13:29
Robertodisanjacopino,
la lettura che consigli è davvero eccelente.
Gran bel libro sotto ogni profilo.
Quanto ai confronti tra campioni di epoche diverse, concordo in merito all’impossibilità d stabilire il migliore o di compararne le gesta. Ciò non toglie, a chi ha conoscenza e un briciolo di oggettività, che si possano individuare dei parametri e ragionare su quelli.
Prendo i tuoi esempi.
Mercks per me è superiore a Coppi. Il campionissimo è stato meraviglioso in salita, strepitoso nelle corse a tappe, ottimo a cronometro e vincente anche nelle tappe in linea.
Il Cannibale è stato strepitoso e plurivincente a tappe, in linea, al record dell’ora, ai campionati del mondo e pure in pista (il tutto per tantissimi ani con una continuità impressionante)oltre ad essere visivamente padrone dell’evento esattamente come succedeva a Senna, Alì, Borg, Maradona, Beckenbauer, Tomba, Comaneci e Di Biasi. Il che significa aver conoscenza di tutto ciò che succedeva nel contesto in cui si trovavano.
Federer-McEnroe: talento sublime da parte di entrambi. Federer talento classico, armonico, aggraziato e sempre decontratto (cosa che per me fa tutta la differenza del mondo). McEnroe talento visionario, istrionico, sublime, irregolare, disarmonico, geniale. Sul talento sono al massimo entrambi.
Federer però ha una completezza che lo porta ad essere regale a fondo campo (di dritto e dirovescio) come a rete, non è mai in affanno e gioca spesso di controbalzo.
John a fondo campo tirava i colpi in modo per nulla ortodosso (per alcuni il suo dritto è un cult ma tecnicamente da fondo campo lasciava desderare). A rete era fantastico su ambo i lati ma il suo stile (seppur iconico e inimitabile) scontava un po’ di grazia a differenza dell’altro che è sempre aggraziato. E poi le vittorie che non sono tutto ma una qualche incidenza possono averla. 20 slam a 6. John, che era competivo in un numero di situazioni inferiore, faceva sognare gli spettatori e ci sta che per molti rappresenti il massimo. Ci sta pure che ci si innamori di Leconte, di Cash (la miglior vole di dritto mai vista su questo pianeta), di Rafter (che personalmente preferisco a tutti per come stava in campo), di altri grandi talenti ma, al netto dei nostri gusti, dobbiamo riconoscere che lassù ci stanno Laver, Federer, Borg, Sampras, Nadal, un gradino sotto altri grandissimi come Edberg, Becker, Newcombe, Lendl, Connors ecc.
Poi ci sarà sempre qualcuno che a suo gusto ti dirà che preferiva Nastase perchè le emozioni non si possono catalogare.
Novembre 27th, 2020 alle 14:40
Shintaiwaza,
la stima è reciproca.
Non ho la capacità tua e di altri di giudicare bene i giocatori singoli. Sono consapevole di essere un po’ talebano nella concezione di sport di squadra. Mi auguro di festeggiare presto tante belle gare di Vlahovic e della Fiorentina. bbiamo talmente bisogno di innamorarci dopo anni di vacche magre che lo facciamo talvota precipitosamente…Speriamo che con Vlahovic non sia così.
Novembre 27th, 2020 alle 14:43
quanti invece mandati via o additati frettolosamente come scarsi con incredibili rimpianti?
Il professorino come sempre se le apparecchia…pensando di essere il più furbo di tutti…
Ha fatto bene a ricordare l’aneddoto di Maradona e ci credo se lo ricordi, dato che dopo vi è un buco lungo più di 10 anni…
Vdz
Novembre 27th, 2020 alle 15:16
Oh David…ma te che hai le mani in pasta un po’ dappertutto 😅…perché bargiggia ce l’ha così tanto con i’pranda?
Novembre 27th, 2020 alle 17:00
Terracciano
Caceres Milenkòvic Pezzella Biraghi
Duncan
Amrabat Castrovilli
Borja
Montiel Vlahovic
A Milano
Novembre 27th, 2020 alle 17:48
Secondo il mio punto di vista, esiste un confine leggero, quesì invisibile, che obbliga o libera un giocatore di calcio, qualunque sia la categoria in cui gioca.
Il confine è quello che va dalla condivisione delle idee, fino alla naturale felicità di fare il mestiere più bello del mondo, tra l’altro, a certi livelli, anche ben pagato.
Sono certo che se chiedete a qualsiasi giocatore, di qualsiasi categoria, quando ha espresso il suo miglior calcio, dirà “in quella squadra mi sono divertito veramente tanto “ ed’e’ indifferente la classifica, i premi, oppure le vittorie finali, perché quella sensazione di felicità è unica e irripetibile..
Possiamo chiedere a Baggio, Purtroppo non possiamo più chiederlo a Maradona, ma anche a Baresi o ad Antognoni, insomma a chiunque “quali sono state le tue partite più belle e loro risponderanno “quelle in cui mi sentivo libero e mi sono divertito veramente tanto, perché la collaborazione, la condivisione con i compagni è fluida, quasi liquida.
Per giocare un bel calcio, la testa deve uscire dalle problematiche di tutti i giorni, dai gol sbagliati, i buchi difensivi ed entrare dentro la filosofia del divertimento.
Qualcuno adesso enuncerà ad alta voce “son pagati, devono correre e muti, sennò pedate nel sedere e corse in via Fanti”
Che ci crediate o no, questo sport è fatto di tanto lavoro duro durante tutta la settimana e libertà la domenica durante il gioco, perché, per quanto serio lo si voglia rendere è sempre un gioco.
Inchini io non lo approvavo proprio per questo, come tutti gli allenatori e nei potrei menzionare tanti, come adesso Conte o in passato Capello, e nutro dubbi anche su Gattuso, perché la paura, li porta all’obbligo del comportamento in campo, dove l’errore non è accettato, perché non contemplato da chi fa calcio in modo forzato e obbligato al movimento.
Sono quegli allenatori che non conoscono la libertà, la fantasia, la bellezza e la dichiarazione del centravanti dell’inter, Lukaku, sono esemplificative fuori ogni dubbio, “all’inter Non ci divertiamo”
Lasciamo sbagliare i nostri giocatori, specialmente i più giovani, non è colpa sua, se si trovano a dover risolvere problemi, ma almeno alleggeriamo i giudizi, perché per un ragazzo di vent’anni, quando criticato continuamente, ogni pallone diventa pesante, anzi pesantissimo.
Critichiamo chi ha costruito male, non chi sta cercando, con tutte le forze di uscire dal tunnel
Novembre 27th, 2020 alle 20:19
Ore decisive per Longo!
Novembre 27th, 2020 alle 23:44
Scusate qualche errore di scrittura
Ma con il telefono non riesco a rileggere
Novembre 27th, 2020 alle 23:53
RobertodiSanJacopino. Forse sono stato poco chiaro, ma intendevo il grande contributo di Pelè alla vittoria del Brasile, soprattutto nel ’58. Maradona quasi da solo, per la verità con l’aiuto della “mano di Dio”, ha vinto in Messico.
Poi, se vogliamo fa rientrare Puskas (grandissimo calciatore) allora dobbiamo mettere anche il mio calciatore preferito, l’olandese Cruiff, che dei quattro è stato l’uomo squadra più completo (ovviamente è un mio giudizio che paga l’assenza di un numero sufficiente di partite per per poco visto Puskas e lo stesso Pelè nel campionato brasiliano). Leggevo e ho visto servizi in cui si raccontava che l’Ungheria era la squadra più forte dei primi anni cinquanta, ma non ha vinto. Al di là se la mia idea è valida o meno, non si può ignorare questo tipo di contributo.
Forse il Brasile del 1982 era più forte di quello del ’58 e del 1970 (senza Pelè). Comunque stiamo parlando del sesso degli angeli: ognuno è stato un grandissimo alla sua epoca, ma soprattutto avevano caratteristiche molto diverse.
Alessio Rui, mi dici chi era più forte tra Rod Laver e Federer, io ho visto fare a Laver cose che non ho visto fare oggi ai migliori tennisti. Ma la potenza di oggi non è paragonabile a quella dell’era Rod Laver.
Sono troppe le variabili tecniche e atletiche che rendono impossibili tali confronti.
SergenteGarzia fai un manifesto del tuo ultimo post ed hai già la mia firma.
Novembre 28th, 2020 alle 00:14
Sarà anche che ne abbiamo poca di pazienza, a me pare che siano almeno 3-4 anni che ne abbiamo anche troppa. Se ci fosse stata una situazione del genere in tanti altri posti d’Italia, oggi ci sarebbe la rivoluzione per le strade…
Novembre 28th, 2020 alle 09:19
E allora sergente pensa al lavoro fatto da bianchi con Maradona… Niente lavagnetta, niente doppi e tripli preparatori, niente score manager, non c’erano se dio vuole le statistiche alla Cerqueti o alla Mazzoni (l’ultima volta che un giocatore è entrato al 35′ dando la mano al compagno di squadra la partita è finita 3-2…. ) non si sapeva quanto effettivamente si corresse in campo…. Ma abbiamo visto cose irripetibili. Si…. Manca la leggerezza…. Lasciate stare Dusan
Novembre 28th, 2020 alle 09:29
Mah,per motivi anagrafici il primo che ho visto giocare “in diretta” è stato Cruijff (che rimane il secondo mio preferito di sempre), e poi ho visto giocare tutti i grandi fino a oggi, in TV e dal vivo. A Maradona ho visto fare cose che gli altri non solo non erano in grado di fare, ma sopratutto non gli sarebbe neanche venuto in mente. Un conto è essere campioni, un altro essere artisti.
Novembre 28th, 2020 alle 10:41
Franz 88
…e che rinunciò alla Fiorentina perché non si riteneva all’altezza…
Sempre presente 94
Cosa ti vuoi aspettare da uno che si chiama bargiggia?
Lapi Dario
Novembre 28th, 2020 alle 11:36
Viola 1946 Buongiorno, Pele’nel 1970 Finale Mondiale : Brasile Italia 4-1,segnò di testa il primo goal sovrastando il nostro Burgnich. Ricordo benissimo l ‘incredibile rete immortalata in innumerevoli fotografie. Pele’ ai mondiali nel 1958,1962(Cile fu barbaramente azzoppato da un ormai dimenticato terzino bulgaro), 1966(england ma non ricordo bene e mi fa fatica indagare) e 1970.vinse quindi 3 campionati mondiali con 2 grandi partecipazioni 1958 e 1970.
Novembre 28th, 2020 alle 11:48
Stella brasiliana Cile 1962 Amarildo, che qualche anno dopo partecipò al secondo e ultimo scudetto viola.
Novembre 28th, 2020 alle 11:55
Pele’partecipo’anche al mondiale 1966 ma “zoppicante” fu sconfitto dal Portogallo di Eusebio altro fenomeno. Ormai sono lanciato e cito fra i grandissimi anche il nostro grande Julinho che contribuì alla conquista di uno storico scudetto Firenze città che sconfisse Milano e Torino
Novembre 28th, 2020 alle 12:16
Il confronto tra atleti di periodi diversi non è mai facile. Ci sono le differenze atletiche dovute a tecniche di allenamento sempre più mirate e differenze nelle attrezzature che rendono spesso i confronti impossibili. Basti pensare alla evoluzione degli sci/scarponi/attacchi o delle racchette nel tennis.
Bisogna anche considerare che il tempo e la visibilità, specialmente televisiva, giocano a favore dei campioni più vicini a noi nel tempo. Ad esempio, in un recente sondaggio della Gazzetta tra i campioni della neve (Zeno Colo’ ed Eugenio Monti nemmeno considerati) ha vinto lo scontro finale Tomba contro Thoeni probabilmente perchè il primo è stato visto più volte del secondo secondo me superiore visto che era anche un grande discesista.
Nel calcio la stessa cosa si puo’ ditre per giocatori come Puskas o Di Stefano che sono stati visti giocare dai più vecchi di noi e nemmeno tante volte.
Per riamanere ai due su cui si discute in questi gioni perdonalmente direi che Pelè era il manuale del calcio. Aveva un controllo della palla, specialmente in corsa, e del corpo che gli permettevano cose di difficoltà assoluta. Con la struttura fisica che si ritrovava mostrava una eleganza nelle movenze da lasciare stupiti. Peccato averlo visto poco giusto ai mondiali e qualche amichevole ma ogni volta mi lasciava un senso di appagamento totale.
Diego era il genio assoluto. Pur avendo un piede solo ed un fisico stortignaccolo faceva delle cose da lustrarsi gli occhi. Secondo me, la sua dote migliore era l’imprevedibilità dei suoi gesti. Il pallone spariva e riappariva in posti in cui non avevi pensato potesse essere collocato. Aveva una rapidità nel pensare/eseguire una giocata che pochissimi hanno avuto ed è la caratteristica principale dei fuoriclasse. Metteva la palla dove gli altri non sarebbero stati capaci di far arrivare nemmeno con le mani. Che non sarebbe campato a lungo ce lo potevamo immaginare visti gli stravizi di cui è stata piena la sua vita. Mi ha ricordato George Best che diceva: “Ho guadagnato tanto ed ho speso in Donne, liquori e macchine. Il resto l’ho sperperato”.
Novembre 28th, 2020 alle 13:41
100 nicola: Genoa, Sampdoria, Torino, Bologna…per dirne alcune…ma anche tante altre come Milan, Inter , Roma, Napoli…non vincono da anni dato che vince tutto la Juve. Mezza Italia porta pazienza. Noi con la società nuova ne dobbiamo avere anche di più.
Novembre 28th, 2020 alle 14:46
Viola 1946,
Di Laver abbiamo perso alcune tra le migliori stagioni considerato che passó tra i professionisti e poté rientrare nel circuito open solo nel 1969. Ciò incide nel palmares perché avrebbe sicuramente qualche slam in più.
Non vorrei annoiare i lettori del blog comunque, sempre concordando sull’impossibilità di confrontare atleti di epoche diverse, abbiamo dei parametri che possiamo aggiornare.
L’esercizio di stile mi fa preferire Federer a Laver.
Il tennis di Laver (tecnicamente delizioso) è un tennis di stampo prettamente australiano. Meraviglioso esteticamente ma meno completo.
Federer sa stare in campo al massimo su tutte le zone del
campo con qualsiasi tipo di effetto e di traiettoria. Riesce a coordinarsi in lungo e in largo, a fondo, a rete e anche in mezzo al campo. I suoi colpi sono tutti da manuale. Laver a fondo campo ( dove comunque sapeva essere competitivo) era meno perfetto nel gesto. All’epoca si prediligeva l’attacco di dritto in back che è un colpo da esteti ma meno complesso da preparare rispetto ai colpi di Roger.
E poi lo svizzero è sempre decontratto e questo nel mio modo di vedere lo sport incide molto
Novembre 28th, 2020 alle 21:44
Bello leggere di tanta cultura pallonara.
Però nel leggervi , non ho letto o mi è sfuggito, un fenomeno nostrano , che abbiamo avuto il piacere di vedere e amare.
Un ragazzino secco del nord est al secolo Roberto Baggio.
Novembre 28th, 2020 alle 21:48
Non vorrei apparire esageratamente ottimista, ma se vinciamo a milano si va a 9 punti dal primo posto, poi con 7 vittorie di fila si va primi davvero…
Novembre 29th, 2020 alle 00:34
Alessio Rui, al post 91, nei tuoi paragoni fra campioni hai citato anche Coppi e Merckx. Se parli di ciclismo inviti la lepre a correre. Mi scuso in anticipo con gli amici del blog se parlerò solo di ciclismo. Chi non è interessato salti pure a piè pari questo post. Tutti dicono che i confronti fra campioni di epoche diverse non si possono fare, perché troppe sono le differenze. Secondo me è vero il contrario: i confronti si possono fare proprio se si analizzano le differenze. Rimanendo a Coppi e Merckx, cosa possiamo dire sulle differenze? Prima di tutto gli avversari. Coppi ha vissuto quella che probabilmente è stata l’epoca d’oro del ciclismo rispetto alla concentrazione di campioni. Ha avuto molti più avversari di quelli che ha avuto Merckx, che nelle corse a tappe ha avuto il solo Gimondi come grande avversario. A livello di puro talento poteva contrastarlo Ocana, ma la fragilità mentale gli ha impedito di fare la carriera che poteva fare. Coppi, così come Bartali, Magni (tre giri d’Italia vinti, in quel tempo!), Bobet e tutti i campioni dell’epoca, hanno perso 5 anni di carriera (5 anni!) per la sospensione di tutto a causa della guerra. Coppi vinse il suo primo Giro d’Italia a 22 anni, e quello successivo lo corse a 27. Il suo palmares sarebbe stato inferiore a quello di Merckx senza quei 5 anni tolti? Ma, sempre esaminando le differenze, la mia opinione è che il più grande di tutti, anche di Coppi e Merckx, sia stato Binda. Perché? Nel decennio in cui Binda ha dominato il ciclismo mondiale (1925-35) nessun corridore, dico nessuno, disputava nello stesso anno giro e tour, perché era impossibile, per la durezza delle tappe (la lunghezza, la condizione delle strade, le biciclette di allora) e anche per i soldi che ci volevano e che le squadre non avevano. E’ soprattutto dal dopoguerra in poi che i corridori disputano giro e tour nello stesso anno e che Coppi, in due anni diversi, vince le due corse. Successivamente, col passare del tempo, dagli anni sessanta e settanta in poi, sono sempre più numerosi i corridori che vincono entrambe le corse. Solo una volta Binda ha partecipato al tour, l’anno in cui fu pagato per non correre il giro, e si ritirò dopo una caduta, quando aveva già vinto due tappe. Ma se guardiamo gli albi d’oro, vediamo una cosa che non è più accaduta gli anni successivi all’epoca di Binda. Lui fu l’unico della sua epoca a vincere 5 grandi corse a tappe, considerando insieme sia giro che tour (oltre a 3 campionati del mondo). Non solo, ma nessuno ne vinse 4. E soltanto uno, il belga This, riuscì a vincere 3 grandi corse a tappe, in questo caso il tour. Questa è una particolarità talmente grande che fa capire la grandezza di Binda rispetto a tutti i campioni dell’epoca (e ce n’erano, soprattutto in Italia, Francia e Belgio). Hinault è stato probabilmente l’ultimo dei grandi, quando ancora tutti i ciclisti correvano da marzo a ottobre. Ma chi erano i suoi avversari? Zoetmelk? Thevenet? Non ne aveva, almeno nelle corse a tappe, ne aveva molti nelle corse in linea. Gimondi ha vinto meno di Hinault, ma aveva Merckx come avversario. Il mio podio: Binda, poi Coppi e Merckx, poi Bartali con Hinault, Gimondi ed anche altri. Scusatemi per questo lungo post che parla di ciclismo, ma non ho resistito…
Novembre 29th, 2020 alle 09:17
Via, si va di nulla…. Ora è partita la sagra del “regret” sull’ex di turno che incanta le platee, che fa faville in altri clubs… tutti a cantare con mandolini e violini le mirabolanti imprese calcistiche di tali Simeone, Sottil, Ilicic e compagnia a seguito… Ora io mi chiedo quale contributo in termini di performance calcistica abbiano mai elargito i suddetti giocatori nella Fiorentina, chi di noi non abbia mai pensato ad una loro cessione quando si faceva cagare in campo….personalmente più che cedere o abbandonarmi al rammarico del grande talento perso mi concentrerei sul perché codesti giocatori giocano alla meno quando sono nella nostra squadra (ah già è colpa del pubblico che non ha la sufficiente pazienza di aspettare che il bocciolo si schiuda al primo caldo primaverile in tutta la sua roboante bellezza… Cioè una piazza come la nostra che aspetta da oltre cinquanta anni!! Se vuoi giocare nella Fiorentina devi essere già bello pronto e maturo siamo mica una neopromossa in cerca di fortuna?)
Su Maradona certo era un artista come dice Franz sapeva fare cose che i comuni pedatori si sognano di fare ma se vogliamo dirla tutta e rimaniamo confinati al ruolo del fantasista, di colui che coniuga la tecnica all’inventiva, Baggio non era di molto inferiore (il suo goal al Napoli dimostra che il goal di Maradona all’Inghilterra non è impossibile, si può replicare) se vogliamo dirla tutta Edmundo gli era anche superiore in termini di tecnica assoluta…. Concludo con il dire che però, a parer mio, i migliori sono quelli che hanno dimostrato con continuità ultraumana e pedissequa di essersi saputi caricare la squadra sulle spalle soprattutto nei momenti topici, quei giocatori che con la loro maglia inglobano e rappresentano tutto il resto della squadra i Batistuta, i Totti,ma soprattutto i Gerrard che secondo me, secondo un parere strettamente personale, resta il migliore che io abbia mai visto calcare un campo di calcio perché oltre al gesto tecnico, al virtuosismo accecante nel calcio è altrettanto importante la concretezza, la presenza anche quando non si gioca la palla, l’essere leader in campo e fuori e Gerrard in questi termini è stato semplicemente mostruoso.
Novembre 29th, 2020 alle 09:44
@102
Franz, io il mio pensiero lho già espresso nel precedente post.
I mondiali 70 li ho visti, quindi ricordo il Pelé a fine carriera che aveva una gran classe, ancora dei mezzi fisici eccezionali e anche una grande squadra intorno. Il resto lho visto nei filmati d’archivio.
L’arte di Maradona, lho vista tante volte in tv
Novembre 29th, 2020 alle 10:18
Segue.
Qualche volta allo stadio, ed era da rimanere a bocca aperta.
Il giocatore che ho visto trattare palla meglio e girarla in campo ai compagni,dopo Maradona è stato Baggio . Esagero ? Forse.
Certo Rinaldo il fenomeno, ronaldinho, zio.
Ma l’arte deve appagare gli occhi e il cuore e per questo è così soggettiva.
Per chi parla di tennis, che è stato il mio sport, nel senso di insegnato, praticato giocato seriamente fino ai 14/15 anni, mentre il calcio è la grande passione ma giocato solo nei campetti di periferia.
Secondo me è ancora più difficile dare giudizi su campioni di epoche diverse, perché davvero si tratta quasi di sport diversi, a differenza del calcio,perché oltre ad essere cambiata la velocità, la potenza e la struttura fisica (oggi giocano ai massimi livelli giocatori di quasi due metri che una volta non si sarebbero potuto avvicinare allagonismo d’élite se non in qualche raro caso nel doppio), ma il mezzo tecnico è completamente cambiato, le racchette degli ultimi anni sono come delle mazze da baseball leggerissime. Respingono la pallina quasi da sole.
Qualcuno ha mai giocato con una racchetta di legno,una maxima torneo, una spalding pacho gonzalez,una vip panatta o per citare la prima racchetta in metallo , la Head Arturo Ashe?
Ci voleva una concentrazione e un accortezza per colpire bene la palla al centro,sennò la steccati. E con un peso ben diverso da oggi.
Sento parlare del grande Laver ( che ho visto giocare in fine carriera con john Newcomb), ma che dire di Ilie Nastase, stan smith, orantes, Gerulaitis, tutti giocatori deliziosi nella tecnica. MC Enroe superbo, uno dei meglio, sono mancino mi sono ispirato a lui malamente nel servizio. Borg immenso, inventò un nuovo tipo di tennis con un’applicazione mentale che gli consentì di vincere tutto meno che l’alienazione e l’esaurimento. Seguito da Londra, vivande il folletto Agassi. Che dire di Sampras ed Edberg? Elegantissimi. Becker? Una potenza. Per arrivare ai campioni odierni, tutti fortissimi. Federer è quello che assomiglia di più ai campioni del passato serv and volley.
Credo sia davvero impossibile dire chi è il migliore, la differenza anche di durata nel tempo, la danno l’epoca, la volontà e la costanza negli allenamenti e la fortuna di infortunati poco.Di migliori ne possono dire una decina, quelli citati sono stati quasi tutti dei numeri uno? Ma alla fine è il cuore e l’epoca in cui li abbiamo visti giocare che ci fa preferire l’uno all’altro. Come nel calcio.
Scusate per questa filippica appassionata e tediosa.
Ah …il mio preferito rimane sempre Panatta!😂
Un saluto
Lucky
Novembre 29th, 2020 alle 10:19
Rinaldo=Ronaldo. Zio= Zico . Maledetto t9
Novembre 29th, 2020 alle 10:34
Di gol come quello di Pelè, in cui l’attaccante prende il tempo al difensore e segna di testa, ce ne sono a centinaia (esempio, in un milan inter, Hateley che segna sovrastando il campione del mondo Collovati, stopper fortissimo della sua epoca); la vera perla di Pelè, quella che affondò definitivamente la nazionale di Valcareggi) fu il passaggio senza vedere chi era il compagno lanciato a rete, a Carlos Alberto, ma la partita era già finita, per cui grandissima giocata ma a giochi ormai fatti.
Resto convinto che quell’Italia fosse la squadra nettamente più forte del torneo, che i tormenti sentimentali del bomber Gigi Riva e la sfida infinita con la Germania (che, a mio parere anch’essa era più forte del celebratissimo Brasile 70 e che la finale giusta doveva essere Italia Germania) impedirono di vincere quel torneo con un percorso netto se non trionfale.
L’assist di Maradona a Caniggia ad Italia 90, che, di fatto, eliminò il Brasile favorito per il titolo insieme all’Italia, fu fantascientifico ed in Brasile qualcuno ancora se lo ricorda amaramente.
Non c’è storia, Maradona n° 1, senza andare a rinvangare i Puskas, i Di Stefano i Meazza o gli Andrade (Uruguay 1930) che giocavano in un calcio preistorico, basti pensare al dimenticato Colaussi che, tra quarti semifinale e finale del torneo mondiale 1938 fece ben 4 gol segnando in tutte e 3 le partite e due nella finale, ma nessuno ne parla come un fenomeno, come accade per il Pelè del 58 e del 70.
Novembre 29th, 2020 alle 11:49
Alla Fiorentina serve un attaccante che sappia anche inventarselo qualche gol. Tipo Insigne qualche partita fa (non ricordo adesso esattamente quale). Preso il pallone subito fuori area, ha tirato e segnato. Un attaccante non deve per forza essere messo a calciare solo davanti al portiere per segnare. Montiel ha fatto proprio questo. Vlaovich fino adesso non solo non riesce ad inventarsi niente. Ma sbaglia anche davanti al portiere. Ha fatto più Montiel in 10 minuti di Vlaovich negli ultimi mesi. Speriamo Vlaovich si sblocchi proprio oggi.
Novembre 29th, 2020 alle 12:12
SergenteGarzia @96 post da incorniciare
Novembre 29th, 2020 alle 12:44
0-6.
Grazie Rocco
Novembre 29th, 2020 alle 14:23
Lucky 63: Baggio era Baggio ma per mr molto sotto a Ronaldinho e Ronaldo-
Ronaldinho giocatore tecnicamente mostruoso, forse il migliore fi tutti dal punto di vista prettamente tecnico
col no look, l’elastico fatto a trecento all’ora e altre magie assortite.
purtroppo troppo godereccio,
avesse avuto la testa di cr7 avrebbe giocato dino a 75 anni.
e poi a Ronaldo il fenomeno che negli anni in cui stava bene se la giocava con Maradona.
basta sentir parlare di lui dai suoi ex colleghi,
in rete si trovano le videochiamate tra vieri, totti e tutti i campioni di quegli anni.
quando parlano di Ronaldo lo indicano come un qualcosa di alieno per la velocità e la potenza che aveva.
uno fuori da ogni commento, insomma di un’altra categoria.
Baggio è almeno due scalini sotto a questi due pur essendo stato un grande giocatore (della juve purtroppo)
Novembre 29th, 2020 alle 14:46
Concordo con tutti coloro che hanno citato Baggio. Per me il più grande calciatore italiano e terzo al mondo (dopo Diego e Johan) tra quelli che ho visto in diretta. Lo metto terzo perché Cruijff non solo è stato un calciatore sopraffino, ma credo che abbia anche rivoluzionato il gioco.
Novembre 29th, 2020 alle 14:50
Lucky 63….grande….ho giocato con una Dunlop top 5 e non riuscivo a buttare la palla di là dalla rete 🤣🤣🤣🤣
Panattiano per sempre!!!!
Baggio quasi a livello di Maradona…. Si…. Con meno voglia di vincere…. Cruyff appena sotto Maradona…. Lui la voglia di vincere ce l’avevA
Edmundo…. Tecnicamente forse superiore a Maradona che non dimentichiamolo era monopiede…..
Poi Pelé… Non è venuto in Europa a farsi massacrare come El Diego che subiva falli che oggi sarebbero rossi diretti on dimentichiamolo..
Maradona è al momento il più grande di sempre.
Novembre 29th, 2020 alle 14:58
… e intanto Montiel col milan neanche in panchina è andato.
Mah
forse faceva ombra al reparto geriatria che doveva giocare tranquillo; qualcuno deve informare i suddetti geriatrici che si gioca a calcio non a bingo.
Novembre 29th, 2020 alle 15:24
e 1 a zero per il milan, forza frank ribery, fai un favore tornatene a casa.
Novembre 29th, 2020 alle 15:36
Fra questo campionato di calcio ed uno serio ci core un Abisso.
Lapi Dario
Novembre 29th, 2020 alle 15:36
2 a zero, vabbè, mi ricollego alle 17.00 va
Novembre 29th, 2020 alle 16:58
Grazie Rocco.
Tornatene presto nel New Jersey.
Peggiore presidente di sempre.
Novembre 29th, 2020 alle 17:51
Un piccolo passo avanti, e tre grossi passi indietro oggi!
Novembre 29th, 2020 alle 20:09
Scusate,io l’ho vista sul cellulare e magari non vedevo bene.
Ma mi ricordo che al momento del gol ho detto:cavolo,noi si gioca e loro marcano.
O che s’era fatto così schifo fino a quel momento??
Cioè:mi sembrava che si fosse partiti bene;mi confermate?
Novembre 29th, 2020 alle 20:33
Sconfitta ineccepibile e meritata. conplimenti al Milan squadra organizzata che seppur priva di diversi giocatori fondamentali ha saputo giocare in velocità con temperamento e idee molto chiare. Noi imbarazzanti per ritmo imprecisione e cattiveria agonistica. Giochiamo 10 minuti a partita e poi il nulla . Davanti siamo nulli , per carota non so colpa a Vlahovic che oggi non ha demeritato ma chi lo ha messo in queste condizioni. Rocco se vuoi una Fiorentina da parte sx in classifica serve un altro livello di dirigenza . Salviamoci il prima possibile .
Novembre 29th, 2020 alle 23:24
Linux Baggio è stato un grande dovunque è andato anche a Firenze
Novembre 30th, 2020 alle 08:23
Linus come ho detto il cuore e il momento in cui vivi le cose, fa molto.
Come hai visto ho citato anche il fenomeno e Ronaldinho, e non ho citato Crujff che era mostruoso ma forse meno artista, non me ne vorrà l’amico Franz a cui dico pure che forse è stato Rinus Michels a rivoluzionare il gioco del calcio con i lancieri e l’Olanda e Cruijff il suo magnifico interprete e catalizzatore di una nidiata di giocatori fenomenali.
Un saluto
Lucky
Novembre 30th, 2020 alle 08:28
123
Maupassant
La dunlop era la più pesante e rigida!
L’aveva mio padre, io non riuscivo nemmeno a tenerla in pugno!😂
Ne approfitto per scusarmi per le bestialità che mi fa scrivere il telefonino.
Nel post a cui fa riferimento Maupassant Londra è Lendl e vivande è Vilander 😂
Un saluto
Lucky
Novembre 30th, 2020 alle 08:34
Il Milan attuale è la migliore squadra italiana, è da molto tempo imbattuta. La sconfitta rientra nella normalità. Dovevamo vincere? La squadra si è battuta decorosa ente, ho notato miglioramenti personali e collettivi. Donnarumma ha fatto un miracolo su Dusan. La squadra di domenica scorsa sarebbe stata travolta. Forza Viola!
Novembre 30th, 2020 alle 09:43
@Lucky 133:
Sì, senz’altro è giusto citare Michels parlando di quell’Ajax, di quell’Olanda e di quella rivoluzione. Credo comunque che ci sia un motivo se si parla di “Milan di Sacchi” e di “Ajax di Cruijff”.
Novembre 30th, 2020 alle 10:38
Condivido pienamente.
Novembre 30th, 2020 alle 16:41
Franz Paperotti,
mi permetto un’entrata non richiesta suggerendo un motivo per cui si parla di Ajax di Crujff e non di Michels.
Forse perchè quell’Ajax fu allenato da Michels, con contestuale rivoluzione, ma fu portato alla vittoria e all’apice del gioco da parte di Kovacs.
Michels ritrovò i suoi ragazzi da CT Olandese nel 74.
Delle tre Coppe dei Campioni consecutive (che sarebbero state molte di più se nell’estate del 73 non fosse intervenuta la diaspora) Michels ne ha vinta una, la seconda e la terza sono state conquistate con Kovacs in panchina. Come ben sai, spesso, la vittoria tende ad indirizzare i commenti. Michels è stato il primo a portare deterinati concetti nel calcio olandese ma contemporaneamente a lui vi erano altri due santoni come Happel e Kovacs che, pur non essendo olandesi,
insegnavano calcio nei paesi bassi.
Ed infatti il Feyenoord di Happel alza la coppa dei campioni prima dell’Ajax.
E il gocatore di pensiero dell’Olanda del 74, un auntentico genio pensante e dinamico allo stesso tempo che risponde al nome di Van Hanegen, giocava nel Feyenoord.
Sacchi, per il nostro calcio era davvero un rivoluzionario “unico” negli anni in cui guidò il Milan. I suoi seguaci, con risultati alterni, arrivarono dopo….
Di sicuro avevavmo vissuto momenti calcistici innovativi anche in precedenza con Radice, Liedholm, Marchioro ed è altrettanto sicuro che si stessero sistemi calcistici di nuova generazione a guida Galeone, Zeman e Scoglio ma la rivoluzione la fece Arrigo.
In Olanda la fecero in più d’uno.
Scusandomi per l’intromissione, un caro saluto.
Novembre 30th, 2020 alle 16:45
Antico,
in quel mondiale la vera perla di Pelè è la giocata contro l’Uruguay con il tiro che finisce a lato. Quella in cui lascia sfilare la palla che arriva da sinistra e la va a riprendere girandosi su stesso dopo che la palla ha superato sia lui che il portiere.
Fortunamente per gli inservienti di campo nnon ha fatto goal, altrimenti veniva giù lo stadio.
Novembre 30th, 2020 alle 16:54
Caro Lucky,
in riferimento al tennis, nei miei post al n.91 ed al n.109 , in cui cito quasi tutti i nomi da te fatti, non intendevo “dare giudizi”. L’intento era, una volta specificata la difficoltà (rectius, impossibilità) nel confrontare atleti di epoche diverse, di prendere ad esempio dei parametri la cui rilevanza aiuti a comprendere i livelli di grandezza raggiunti.
Poi ognuno di noi ha i suoi gusti. A me piaceva Rafter ma non mi sognerei mai di porlo sul piedistallo dei grandissimi proprio per il tributo che va pagato ai parametri a cui facevo riferimento. Ecco perchè ho premesso che l’analisi su Laver deve tener conto degli anni trascorsi fuori dal circuito.
E questo è il motivo per cui alcuni di loro (i Lendl, i Connors, i Courier ed altri giocatori più concreti che deliziosi) vanno comunque considerati nonostante abbiano emozionato meno rispetto ad altri giocatori dal palmares meno nobile come Gerulaitis, Noah, Cash, Leconte
Un saluto.
Novembre 30th, 2020 alle 18:24
Alessio Rui,
Ci mancherebbe, non c’è alcun bisogno di chiedere il permesso né di scusarsi per intervenire. Grazie dell’eccellente precisazione. Che fenomeno che era Van Hanegem… Domanda: con lo stesso metro di Michels/Kovacs, come inquadreresti Sacchi/Capello?
Un salutone.
Novembre 30th, 2020 alle 20:46
Franz Paperotti,
se parliamo di gioco, di idee, di calcio innovativo, non c’è paragone.
Capello gode della stima del “vincente” anche se io preferisco chiamarlo “vittorioso” (in Italia perchè ricordo sempre che ha allenato la miglior Roma di sempre ed in cinque anni non è mai arrivato alla fase ad eliminazione diretta di Champions),per me vincente è altra cosa. Il suo calcio non è proseguito sui binari di Arrigo. Per alcuni ha avuto il grande merito delle vittorie.
Penso che abbia avuto una squadra con singoli più forti perchè non vi era più il limite agli sranieri anche se alcuni più anziani. Ha avuto dei meriti sulla gestione del gruppo e dei singoli. Non ha lasciato un gran ricordo tra i soi giocatori.
In relazione al suo periodo non si parla di Milan di Capello ma di Milan degli Olandesi. No, sinceramente, no…
Se vuoi un parallelismo simile (anche se su livelli più bassi e a livello di nazionale ma comunque affascinante) è il duo Bielsa/Sanpaoli sulla panchina del Cile. Il primo ha cambiato il calcio in Cile e ha lavorato sui principi. Il secondo ha vinto due Copa America battendo in finale la favorita Argentina, proseguendo il lavoro…
Dicembre 1st, 2020 alle 11:31
Alessio Rui;
Ti dico che la perla a cui mi riferivo era riferita alla finale in quanto tale, come è ovvio che Pelè aveva un quid in più che gli permise di farsi immortalare mentre prendeva sul tempo Burgnich; dico di +, gli azzurri arrivarono a quella finale scarichi e con le energie in riserva per la mezzora di calcio + bella che la storia del pallone ricordi; aggiungo anche che il buon Tarcisio lo aveva già marcato edson dos santos do nascimiento, in più di una occasione, anche se solo amichevoli Santos Inter, ed il buon Pelè il pallone non lo aveva proprio visto in 90′; probabilmente fosse stata la semifinale, con energie quasi sullo stesso piano, Pelè quel gol non lo segna mai; comunque hai citato la semifinale del brasile; la partita “storica” di quel mundial del 70, invece fu Brasile Perù 4 a 2; storica perchè i peruviani non schierarono il loro giocatore De La Torre a cui lo sportivissimo Gerson (un macellaio tutto calcioni, altro che fuoriclasse) aveva spezzato una gamba un anno prima durante un’amichevole in cui il Perù stava dominandon il Brasile rendendo … nervoso il gorilla Gerson; de la Torre, titolare fino a quel momento, è lasciato in panchina dall’allenatore brasiliano del Perù Didi, probabilmente a causa delle minacce di morte che la famiglia di Didi aveva ricevuto in patria… credo che Gerson avrebbe finito il mondiale in quella partita in cui brillò un giocatore di colore che non era Pelè e non era brasiliano.
Dicembre 1st, 2020 alle 11:45
PS Alessio
rivediti, quando e se ne avrai tempo e/o voglia, l’azione di Maradona che portò al gol di Caniggia in Brasile zero Argentina 1 – Italia 90,
scoprirai (o riscoprirai) che Maradona, il piede sinistro magico e divino, quell’assist, a fine di un’azione incredibile, lo fece di DESTRO.
Dicembre 1st, 2020 alle 12:23
Antico,
certo che si.
Stiamo parlando di Maradona. Non è stata l’unica volta in cui ha usato il destro ma lui era Maradona.
Non possiamo mai prendere l’eccellenza a paramtero, dobbiamo rimanere nella media.
Sul resto, condivido in toto (il racconto di Perù_Brasile 2-4 sembra redatto da Buffa, bravo!) eccetto il fatto che Pelè non abbia toccato palla contro l’inter. A me risulta che in due gare amichevoli contro i nerazzurri abbia segnato complessivamente sei goal ma forse erano gare giocate con il Brasile. So per certo che Trapattoni annulò Pelè durante un Brasile – Italia.
Secondo me quella con Uruguay è la perla perchè rappresenta il modo di giocare di Pelè mentre, per quanto riguarda Diego, uno dei goal che lo rappresenta meglio è un goal segnato a Zenga in un Inter-Napoli 85-86.
Ps, sicuro fosse De la Torre? Non è che forse era Chumpitaz?
Dicembre 1st, 2020 alle 13:07
Alessio
era De la Torre;
ero poco + che bambino e, stranamente, diedero in tivu’ un’amichevole inter santos, cosa rarissima di quei tempi, il migliore in campo fu un brasiliano che giocava nell’inter, anche qui non ti dico chi è, (il peruviano che stupì ai mondiali era Cubillas); guarda non ricordo neanche il risultato (mi pare vincesse l’inter) ma una cosa la ricordo, a fine partita mio padre, buonanima, rispose ad un suo amico con cui guardavamo la partita in tivvì, alla domanda: e questo sarebbe Pelè? boh, non ha toccato un pallone… e mio padre, di rimando grazie, che scoperta, lo marcava burgnich. Hai visto, invece, il n° 7 dell’inter??
Dicembre 1st, 2020 alle 15:00
Hai ragione, Antico, era De la Torre.su quella partita ho letto e ascoltato varie leggende. Quanto si sei goal in due gare all’Inter, credo Pelé li abbia segnati con la maglia del Brasile durante una tournée.
Dalle mie parti è nato un tipo che riteneva di essere il più forte giocatore al mondo. Si chiama Gianfranco Zigoni, ex Genoa, Juve, Roma e Verona. Dicono che abbandonó per un paio di giorni gli allenamenti al Genoa per andare ad assistere dal vivo ad un Roma-Santos. Una volta tornata o, confidó ai compagni che c’era un altro giocatore al mondo bravo come lui