Curiosità
Inserito da admin il 12 Nov 2020 12:30 pm. Categoria: Senza categoria.
Tre giorni dopo, a freddo, sono ancora più convinto che sia stata la scelta giusta.
Prandelli dieci anni dopo è una bella scommessa, molto diversa dal Montella bis, una sfida che ha qualcosa di romantico e anche di tecnico perché sono convinto che vedremo giocare meglio al calcio.
Bellissimo l’addio di Beppe, pieno di sentimento e da parte sua, immagino, anche di rammarico: ha fatto quello che poteva, ma non è bastato.
Sono molto curioso di vedere il lavoro di Prandelli e sotto questo aspetto mi spiace che ci sia la sosta, però è meglio per l’inserimento nella nuova realtà viola.
Novembre 12th, 2020 alle 12:50
Nelle poche parole dette fino ad adesso , ha già chiarito alcuni punti molto importanti, rimesso nei ruoli più consoni alcuni giocatori , pensato un modulo che, dovrebbe essere il più adatto alle caratteristiche di tutti.
Non importa essere un visionario
Bastava un po’ di coraggio è una visione logica del calcio , senza per forza costruire qualcosa, che, serve essenzialmente a non prenderle, prima di tutto, annullando totalmente la fase offensiva dall’’organizzazione Di gioco.
Buon vento Caesar
Novembre 12th, 2020 alle 13:09
Menu a la carte
Bollito non più disponibile in alternativa proponiamo stracotto cotto cotto
Buon appetito tifosi viola
Novembre 12th, 2020 alle 13:35
Grazie a Iachini e auguri a Prandelli,aspettando Sarri o Spalletti per un nuovo ciclo. Spero che non si ripetano conferme come le ultime 2 stagioni.
Novembre 12th, 2020 alle 13:39
A parole siamo i migliori.
Non ho bisogno di ascoltarle.
Poche pugnette. Non chiedo altro.
Oltre il rispetto, grazie.
Novembre 12th, 2020 alle 14:07
Gentilissimo David, io sono per un verso contento e per l’altro perplesso della scelta di Prandelli come allenatore della Fiorentina.
Le perplessità mi derivano dall’ultimo anno di Prandelli a Firenze, che, a parte un buon girone di andata e le partite di Champions, ha avuto una fase fortemente calante, pur avendo una rosa di primissima qualità.
Il fatto è, che, gli avversari, quando ti studiano, ti prendono le misure e tutto diventa più difficile.
Inoltre, Prandelli ha sempre contato su ali tornanti, anche capaci di saltare l’uomo. Anche se qualche tifoso mette Semioli e Marchionni (non so in base a quale ragionamento) tra i pessimi affari della Fiorentina, comunque avevamo Jorgensen e Santana. Questa squadra non ha i tornanti di livello del primo Prandelli. I terzini fluidificanti, solo molto bravi nel fluidificare e meno nel fare i terzini.
Quindi, non credo che adotti con immediatezza il modulo 4-4-2, ma forse un 4-2-3-1. In quest’ultimo caso credo che la rosa possa dargli una mano.
Confido molto sull’intelligenza di Prandelli, anche nel capire il ruolo naturale del calciatore (grande lavoro con Montolivo da trequartista in mezzala pura e con Ujfalusi da centrale a terzino fluidificante).
Spero molto in lui, ma ho anche molte remore che frenano la mia speranza.
Un saluto.
Novembre 12th, 2020 alle 14:32
E la corazzata della redazione del Pentasport che se n’era uscita con Montella (tu, Bucchioni ecc) tanto da farne una breaking news pure sulla tv bestiale del “direttore” ha toppato alla grande! E vivaddio aggiungerei! A questo punto scuse per lo spavento che ci avete fatto prendere sarebbero apprezzate..
Risposta
Hai scritto una grande sciocchezza
Ho detto che la Fiorentina stava pensando a Montella ed era vero
Poi, per fortuna, ci hanno ripensato
Novembre 12th, 2020 alle 14:43
Anche la mia prima reazione è stata quasi negativa ( Prandelli ? mah ), adesso ho la tua stessa curiosità, la certezza è che può solo migliorare, vedremo quanto, speriamo tanto.
Novembre 12th, 2020 alle 15:37
…con il ritorno di Montella la scorsa stagione, avevamo accontento le vecchie vedove di Montella… adesso è la volta di Prandelli… sperando non con gli stessi risultati. Io che non ero fra le vedove sono molto contento e spero per tutti noi che possa fare bene.La cosa che mi preme maggiormente e che noi tifosi si possa stare ben saldi con i piedi per terra, perché già i trionfalismi cominciano a sprecarsi… e necessario rendersi conto della nostra realtà, e non farsi prendere come sempre la mano da voli pindarici che facciamo sempre noi tifosi Viola … Prandelli ha fatto ottime cose qui con giocatori che erano sicuramente ottimi e tali si sono poi dimostrati ma venivano da stagioni non certo esaltanti vedi Gilardino o Mutu … questo tipo di giocatore può essere alla nostra portata per cui mi sembra abbastanza sciocco pensare a gente tipo Milik Icardi o addirittura dybala… fare tutte le volte questi nomi crea false aspettative nella gente … e poi inevitabile delusione… smettiamola di pensare a scudetti e CL perché le nostre potenzialità non c’è lo consentono… e anche ripetere che il tifoso è tifoso e deve sognare e un gran cazz… perché qualcuno lo capisce come vanno le cose tanti invece ci credono…
Novembre 12th, 2020 alle 15:44
Ho sorriso sentendo alla radio le lodi sperticate dei tifosi per l’arrivo, anzi il ritorno di Prandelli, nemmeno fosse l’amata fidanzata di ritorno dopo un forzato allontanamento causato dal cinico e beffardo destino.
Io invece ricordo un allenatore che se ne andò tra gli epiteti dei tifosi con il nuovo cognome “Perdelli”, inviso anche alla Proprietà mentre si scopriva una beffarda tresca con una tale squadra di Torino.
Un allenatore che ha avuto successi in una Fiorentina d’oro, con alle spalle una società forte e ben strutturata (benché ora sembri che i Della Valle avessero messo su una baracchetta da quattro soldi lasciata al caso) e che riuscì a fare qualcosa di buono con la nazionale in un momento di forte rivalsa dopo l’atroce esperienza mondiale con Lippi.
Poi, con la nazionale che iniziò a scricchiolare ed in società un po’ burrascose ha fatto poco o nulla, per non dire che ha miseramente fallito.
Sarà la scelta giusta per questa Fiorentina con questa proprietà un po’ naif?
Io sono più dubbioso di te David.
Alla fine continuo a pensare che la scelta più centrata sarebbe stata quella di richiamare Montella, già a contratto e con un idea di calcio che meglio si sposa con questa rosa. Inoltre il miglior Montella è stato superiore nel gioco al miglior Prandelli, quest’ultimo forte coi deboli e debole coi forti.
Però il peggior Montella era inferiore al peggior Prandelli e quindi può darsi che con una squadretta come quella attuale Cesare riesca a racimolare più punti per una salvezza tranquilla. Unico vero traguardo per noi nel campionato.
Detto questo, tanto per parlare fra amici, avanti Prandelli. Siamo tutti con te!
Novembre 12th, 2020 alle 16:04
Ciao David,
concordo con quanto hai scritto. Cesare ci ha fatto vivere dei momenti indimenticabili. Il suo legame con tifosi e città è unico. Sono convinto che abbia una voglia matta di riprendere un rapporto interrotto bruscamente per via di Don Diego. E credo che non sia affatto scontato che a fine anno se ne vada. Del resto come ha sottolineato lo stesso Cesare…………”questa è una società che premia la meritocrazia”……..
Novembre 12th, 2020 alle 16:46
Da un punto di vista umano puoi anche avere ragione.
Umanamente parlando, meglio il ritorno di Prandelli che non di Delio Rossi.
Tecnicamente parlando – argomento dal quale tutti in conferenza stampa si sono tenuti adeguatamente alla larga per non infrangere il clima di melassa in corso – è una disfatta come un’apertura di credito ad ignoto benefattore.
Ovviamente, nessuno dei giornalisti presenti in sala stampa che:
1.) abbia chiesto un minimo di chiarezza sugli obbiettivi: San Cesare ha detto “minimo la parte sinistra” e tutti a sedere beati come beoti;
2.) abbia chiesto un minimo di chiarezza sulla storia Juric / Iachini: don Pradè ha detto che se avesse voluto Juric Commisso l’avrebbe accontentato e tutti giù per terra.
Dalle risate.
3.) abbia chiesto come si sente l’allenatore (semi) blasonato Prandelli ad accettare un contratto a sei mesi come un addetto pulizie in cooperativa: se, ad esempio, alla scadenza del contratto c’è un contentino tipo opzione in caso di vittoria Champions o collocamento a riposo nel settore dirigenziale.
4.) abbia chiesto come fa il secondo Prandelli a prendere una squadra senza il Toni del primo Prandelli o chi – per Cesare II – possa fare l’Ufo della situazione.
Tutti zitti e Mutu, lo scopriremo solo vivendo. Ammesso di riuscirci……..
Novembre 12th, 2020 alle 16:46
Adesso che siete tutti contenti e felici cercate almeno per questa volta di non cominciare a mugugnare e criticare appena si presenterà la prima ombra.
Novembre 12th, 2020 alle 16:53
Prandelli va bene, ma deve restare per un bel po.
se si ricambiasse anche il prossimo anno,
anche venisse Guardiola,
sarebbe una cosa ridicola.
poi, l’addio di Beppe non è stato affatto bello.
Iachini è stato trattato a pesci in faccia da giornalisti, opinionisti e anche qualche tifoso.
che questi ci risparmino la retorica,
con Beppe si sono comportati di merda e basta.
forse non sarà il meglio allenatore del mondo
ma neanche gli è stato concesso niente.
si sono sentite e lette delle cose
che non le avrei volute sentir dire neanche a Conte.
poi si fanno gli articoli e i discorsi strappa lacrime..
ipocriti!
comunque,
Prandelli è una soluzione rischiosa,
non ne azzecca una da quando era allenatore dell’Italia,
io gli voglio anche bene ma non ha a disposizione
quella popo di squadra che aveva dieci anni fa.
ovviamente spero proprio che riesca a raddrizzare la barca che sta deviando la rotta
in un mare che era mosso e che ora si dovrebbe un po calmare.
Novembre 12th, 2020 alle 17:18
umanamente Prandelli non si discute. Ha scelto Firenze anche per viverci. Anche Iachini umanamente è un gigante. Ma dobbiamo valutare i risultati non l’affetto, e se guardo gli ultimi anni di Prandelli dopo la viola…
* Italia, finale e poi eliminati ai gironi in Brasile
* Galatasary, esonerato e 2 anni fermo
* valencia, esonerato
* Al Nsr, lo considero un bancomat
* Genoa, non confermato e un anno fermo…
speriamo bene, peggio di così la vedo dura.
mike
Novembre 12th, 2020 alle 17:19
Anch’io voglio credere che Cesare sappia dare un gioco,dell’entusiasmo ed una dignità a questa squadra.Purtroppo gli ultimi anni di questa travagliata società,mi inducono ad una prudenza,forse ecessiva.Comunque grazie a Iachini per averci salvato e bentornato Prandelli.
Novembre 12th, 2020 alle 17:55
Bentornato Cesare. Se al calcio togliamo il romanticismo cosa rimane? Sono già emozionato, come non mi succedeva da tempo, per la partita con il benevento. 10 giorni ancora e poi, per fortuna, si tornerà subito in campo per la coppa italia.
Lo sai vero David che se è arrivato Prandelli, il merito, un pochino è anche vostro? Avete sponsorizzato in tempi non sospetti la sua candidatura al posto di Montella. Le prime reazioni dei tifosi sono sostanzialmente positive e se riuscissi a dare un minimo di gioco alla squadra sarebbe un ritorno davvero da romanzo. Poi a giugno vedremo dove saremo. E ora contiamo i giorni che mancano al nuovo esordio….forza viola!
Novembre 12th, 2020 alle 17:55
@9 ed warner,fino alla frase “Io sono più dubbioso di te David” sono d’accordo con te! anche io mi ricordo cosa diceva una parte di tifoseria e come-comunque-dopo l’uscita dalla champions siamo stati capaci di perdere tipo 10 partite su 13 o giù di lì.
detto questo,adesso prandelli è il mio allenatore e quindi viva prandelli.
che la forza sia con te!
Novembre 12th, 2020 alle 17:59
A giugno le prebende dovute agli allenatori esonerati e in scadenza dovrebbero finire.
E finalmente potremo PRETENDERE un allenatore decente.
Vedremo allora se Commisso avrà interesse alla squadra o solo ai valori immobiliari a cui sembra aspirare.
Novembre 12th, 2020 alle 18:24
Con Prandelli faccio il bastian contrario, ma sicuramente è un problema mio …
Non mi fa impazzire come allenatore (anche se sicuramente lo ritengo migliore di Iachini).
Ai tempi in cui andavamo bene, il suo gioco però non mi ha mai entusiasmato e quando si incontrava ad esempio Guidolin, Gasperini o Mazzarri ci asfaltavano spesso e volentieri.
Sono sempre stato convinto che avesse avuto a disposizione un’ottima rosa di calciatori e una Coppa (Italia o Uefa) con quella squadra avremmo dovuta portarla a casa (la semifinale con i Rangers grida ancora vendetta).
A questo si sommavano alcune fisse per giocatori a mio parere modesti e alcuni richiesti da lui al calciomercato (Santana, Donadel, Semioli, Pazienza e Felipe, che silurò Dainelli). Mi fece imbufalire quando per 6 mesi non fece praticamente mai giocare Balzaretti che poi andò alla Roma e fece benissimo, conquistando pure la nazionale.
Ma quello che mi ha sempre fatto arrabbiare di lui, è sempre stato il fatto che in conferenza stampa la colpa non era mai sua (un po’ alla Conte) … una volta dei giocatori (devono crescere), una volta della società (con questa rosa facciamo fatica). Iachini, MAI UNA VOLTA l’ho sentito dato la colpa ai giocatori o alla società. Un vero signore.
E poi il codice etico in nazionale valido per tutti tranne che ai gobbi, la storia della telefonata a Bettega …
Sicuramente un top player della comunicazione, un po’ come Pradé. Hanno un talento incredibile nel saper entrare in empatia con l’ambiente. Ed oggi saper comunicare conta molto. Io invece sono fatto male e preferisco quelli che ti sparano diretti in faccia quello che pensano. Purtroppo però solitamente durano poco …
Criticatemi pure, ma sarei stato ipocrita a non dire quello che pensavo. Si parla di calcio e ognuno la pensa un po’ a modo suo.
Resta inteso che ora è l’allenatore della Fiorentina e allora viva Prandelli e che ci riporti in Europa.
Novembre 12th, 2020 alle 19:08
Posso dire che non mi piaceva Iachini? Non mi piaceva da giocatore, non mi piace da allenatore. Nulla da dire sull’uomo, anzi, il massimo rispetto e persino affetto per Beppe che considero un esempio per attaccamento.
Noto su questo blog molte contrarietà prossime al fastidio per l’arrivo di Prandelli per cui voglio dire la mia.
Partiamo anzitutto dalla fiorentinità, beh, Prandelli è più “fiorentino” di molti di noi che ci sono nati, perché lui ha “scelto” Firenze e i fiorentini comprendendo appieno l’anima di chi vive in questa meravigliosa e controversa città. Noi vogliamo bene alla nostra città come alla mamma che ci ha partoriti, lui no, la ama come una compagna di vita come colei alla quale ha deciso di dedicare il resto della vita.
Perché introduco così? Perché a mio parere quello che manca a questa squadra è il coinvolgimento emotivo della fiorentinità, dell’originalità a prescindere, della battuta su qualsiasi cosa, dello scherzo feroce, del seguire alla lettera il detto “l’amico vero è quello che picchia più forte quando sbagli”.
Con i tifosi sugli spalti sarebbe forse stato diverso ma adesso non si può e nella loro bolla ovattata, a parte qualche sporadico caso, che ne sanno e che gliene importa?
Una cosa l’ha detta giusta Cesare, tra le altre, bisogna far capire ai giocatori che portare la nostra maglia viola è una responsabilità anche più grande che portare quella del Barcellona o dell’odiata Juve, perché la nostra maglia te la devi “meritare”, con il gioco sì, per quello che sei capace di fare, ma anche, e forse soprattutto, per quanta anima ci metti in quel viola, quanto sudore e lacrime ci vogliono.
Per quanto riguarda il pallone, già che ci sono, dico la mia: io non credo che si possa dire di avere una squadra scarsa avendo un minimo di 7-8 giocatori titolari, delle loro rispettive nazionali; per cui non è possibile che non si possa migliorare, anzi e sono convinto che se Prandelli, avendo fatto tesoro dei suoi ultimi campionati non proprio brillanti, riuscirà a far quadrare un po’ di meccanismi, torneremo a divertirci, almeno un po’.
Novembre 12th, 2020 alle 19:14
Viola 1946,
scusandomi se esco dal tema e della lunghezza, riprendo il Tuo discorso sui calcitori del settore giovanle, di cui condivido contenuto, significato e principi sottesi, come ben sai dal precedente intervento sui giovani under 19 lanciati da Van Gaal in prima squadra e tutti divenuti plurivincenti.
Mi intriga però il discorso sugli “slavi”, non perchè abbia competenze pari alle Tue ma perchè, da mesi, sto lavorando ad un progetto avente tra i temi l’evoluzione sportiva prima e dopo le guerre nella ex Jugoslavia.
Il Partizan non solo detiene il miglior giovanile di calciatori ma anche di cestisti.
Da un quindicennio, anche i pallavolisti (e le pallavoliste) pullulano in grande numero in Serbia, senza parlare dei pallanotisti che tra Serbia, Montenegro e Croazia rappresentano, con Ungheria e Spagna, gli avversari più agguerriti della nostra nazionale in vista di Tokyo 2021 (2021? speriamo…)
Per quel che concerne il mio piccolo studio, gli atleti di etnia slava vanno inseriti in un contesto a parte.
Storicamente, la Jugoslavia è sempre risultata fucina di talenti ma, essendo stata sempre con un piede dentro ed uno fuori dal patto di Varsavia, non ha “goduto” delle prerogative dei regimi comunisti atti a creare delle potenze sportive in nome della propaganda, con ciò togliendole molto dal punto di vista organizzativo e lasciando molte federazioni sportive, da un lato, senza la possibilità del contributo privatistico autonomo presente nell’ocidente e, d’altro canto, senza il sostentamento statalista (che, ancorchè basato su dinamiche poco democratiche era comunque dotato di un’organizzaione di pim’ordine) presente nei paesi totalmente assoggettati al comunismo.
Quest’aspetto ha favorito nel dopoguerra la circostanza secondo cui in terra slava venissero maggiormente seguiti gli atleti degli sport di squadra.
URSS e DDR e CINA, per fare un esempio, davano più importanza agli sport individuali (basta fare la conta delle medaglie nell’atletica, ginnastica e nuoto) perchè, utilizzando lo sport a fini propagandistici, in quelle discipline, un talento porta una medaglia (1=1) mentre in una squadra più altleti portano una sola medaglia (22 calciatori, 12 pallavolisti, 12 cestisti, 13 pallanotisti =1)).
La Jugoslavia, non avendo un regime totalmente asservisto al patto di Varsavia, poteva permettersi di gestire in maniera differente la cultura dello sport di squadra. Tina Maze, Novak Djokovic, Blanca Vlasic e gli altri eroi sportivi dell’ex jugoslavia negli sport individuali sono quasi tutti comparsi negli ultimi 20-25 anni.
D’altro canto, il problema storico del calcio balcanico, ove come detto i talenti pullulavano, è stato che sino a metà degli anni 90 mancavano gli allenatori (unica eccezione Stella Rossa di Belgrado che comunque vinse la coppa campioni di calcio praticando un gioco poco slavo e molto trapattoniano).
Facci caso, caro Viola 1946, quanti nomi di giocatori slavi ricordiamo e quanti pochi tecnici (forse Boskov o Milutinovic che comunque hanno passato gran parte della loro carriera fuori dai confini della loro patria) sono noti ai più per il lavoro di campo svolto negli anni, 70,80,90…
All’epoca i talenti fiorivano, esordivano presto ma poi, calcisticamente parlando, non avevano risultati pari alle attese che producevano da giovani.
D’accordo la sfortuna ci ha messo del suo nei confronti della nazionale (Europeo 68, Mondiale 1990) ma un conto è un talento che sboccia, altra cosa è formare uno sportivo anche negli aspetti meno tecnici e più caratteriali nei quali, oggi, i ragazzi di oltre Adriatico spesso eccellono (anche se i croati tendono alla lunga ad ottenere dei risultati superiori per quanto sto per scrivere).
Nella pallacanestro, il problema non vi è mai stato: essenzialmente per tre motivi.
1. Nel basket gli allentori c’erano eccome…e, spesso, oltre che allenatori erano insegnanti di materie umanistiche, che si adattavano alle specificità del gioco di squadra più vario del mondo in cui tutti sono attaccanti e difensori ed in cui tutti devono sapere alternare contropiede ed attacco a difesa schhierata, nonchè difesa a zona e a uomo.
2. Lo spogliatoio della nazionale slava di pallacanestro, che fungeva da tramite al sistema sportivo, nonostante lo splendore del settore giovanile del Partizan e nonostante il talento sopraffino di alcuni serbi che ad elencarli si farebbe solo il torto a quelli che non si citano da tanti che sono, era comandato dai “croati” , più pragmatici e più milleteuropei, meno propensi a “morire nella bellezza” (cit S. Tavcar)come sono soliti fare i serbi.
3. Il Basket si basava sul sistema univeristario mente il calcio era praticato da talenti meno disciplinati i quali,in assenza di allenatori di riferimento, arivavavno presto ad esordire nella massima serie ma non avevano un bagaglio di insegnamenti tali da gestire una carriera di alto livello. (vedasi sul punto un post sulla pagina instagram “sportstoriedi”).
Insomma fenomeni da giovani (ed infatti l’età media della Stella Rossa 1990-1991 è particolarmente bassa per una squadra vincente) ma sovente non in grado di mantenersi ad alti livelli per più anni.
Scusandomi per la probabile noia che la premessa ti ha dato, veniamo ad oggi.
Tutti i nomi che hai citato, hanno avuto un esordio piuttosto giovane ed alcuni di loro proprio in quell’Italia (non in Serbia) che sia Te che io tacciamo di essere troppo conservatrice.
Probabilmente, rispetto ai nostri, a quell’età possono sembrare più pronti (ricordiamoci che è una generazione cresciuta tra le macerie di conflitti cruenti e non certo nell’oro) ma molti di loro (tra cui Jovetic e Lijaic) non hanno mantenuto le premesse…
Il loro modo di essere sfrontati (come ogni balcanico che si rispetti) li fa sembrare a volte più pronti di ciò che sono ma, in altre occasioni, li penalizza…
Chiusa la parentesi balcanica, prendo l’esempio di Rasmussen. E’ vero. E titolare ma lo è in un campionato di livello inferiore al nostro (nonostante il nostro ogni giorno si abbassi).
E poi c’è la componente dell’età media delle squadre.
In Serbia, i migliori se ne vanno via sin da giovanissimi (vedi gli acquisti di Coriviniana memoria) il che induce il club a far esordire comunque altri giovani in una sorta di continuità di ciclo con ricambio.
Se l’Ajax potesse tenere Cravenberch (per citare un giocatore per cui stravedo) lo farebbe ma, non potendolo fare, il prossimo anno farà esordire un altro giovanissimo…
In questo caso, la competenza ed i programmi sono frutto anche della necessità.
Poi, però, vediamo che anche Real Madrid e Barca fanno esordire 18-19enni ed allora il problema è culturale.
Nel nostro campionato l’età media è altissima e i giovani rischiano di trovarsi di fronte ad una saturazione poichè le rose sono numerose e gli anziani non mollano la presa.
Personalmente concordo con quello che sostieni al 100% ma per porre in essere i tuoi nobili prinicipi bisognerebbe pensionare molti calciatori anziani che, anche inconsapevolmente, “fanno tappo” e lo faranno sempre più dato che le carriere continuano ad allungarsi.
Ho sempre creduto poco alla teoria secondo cui i vecchi aiutano i giovani nella crescita. Può valere nelle discipline come pallanuto e basket, in cui esistono le sostituzioni temporanee, non nel calcio dove il posto da titolare è da difendere ogni giorno con i denti.
Sensi, a Sassuolo, è rimasto un anno e mzzo in panchina perchè il totem Magnanelli (non Rijkaard o Pirlo) non mollava l’osso ed essendo il capitano storico chi lo smuoveva?
Ci è voluto De Zerbi quest’anno a mettere le cose a posto ma nei primi due anni ha dovto anch’egli sottostare a dinamiche interne di riconoscenza.
E’ normale che la nostra squadra più competitiva in Europa continui a rinnovare il contratto a Buffon e Chiellini?
E’ normale che nello spareggio Svezia-Italia per i mondiali 2018 ci fossero in camp 3 reduci del 2006? Saremmo andati ai mondiali dopo 12 anni con ancora 3 elementi presenti nell’11 titolare…
Come se a 3 reduci di Italia Germania 4-3 avessimo fatto giocare da titolare i mondiali 1982.
Dopo di che sicuramente hai ragione nel sottolineare le carenze organizzative e progettuali dei nostri club (e chi mi legge è consapevole che siano miei cavalli di battaglia) ma volgiamo aprire un dibattito su fatto che molti vecchi non se ne vanno?
E magari in campo fanno pure bella figura, come succedeva negli ultimi anni a Di Natale nell’Udinese quando segnava tutte le domeniche ma, nel frattempo, talenti come Cuadrado, Muriel, Candreva marcivano in panchina…
Perdona le dissertazioni ma il blog può servire anche come luogo di confronto.
Chiesdo scusa per essere andato fuori tema.
Novembre 12th, 2020 alle 19:17
Ringrazio ancora mister Iachini,l’ultima salvezza è per me un merito enorme. Se ne è andato da gran signore a sua discolpa,aveva chiesto un regista e un bomber e non gli sono stati presi, questo è quanto. Beppe tolto le prime 2 partite, si è incartato su scelte, che mi sembravano incomprensibili, mi sono fatto l’idea, che proprio lui voleva essere esonerato.Probabilmente a parte la fiducia, che aveva in lui il pres. Commisso, aveva capito che per il resto della società, essendo l’uomo del padrone, imposto da lui, non era considerato adatto. Su Prandelli, spero che riapra un bel ciclo come più di 10 anni fa, ma se guardo le scelte e i risultati di Cesare, incomincio a preoccuparmi. Tutti noi avevamo in mente, solo e soltanto 2 nomi, qualunque altra scelta, sarebbe stata un ripiego, almeno mi consolo, pensando che poteva venire Mazzarri, quindi bentornato Cesare e buon lavoro.
Novembre 12th, 2020 alle 19:26
Mi associo a Ed Warner #9 e a Maledetto toscano #11.
Il servilismo e la pochezza dei giornalisti fiorentini è conclamata.
Auguro loro di non doversi rimangiare tutta la melassa con cui ci hanno inondato per la sponsorizzazione del buon Cesare.
Palma d’oro all’ineffabile Calamai, giunto alla insuperabile vetta del “Prandelli è il Padre nobile della Fiorentina”.
Detto questo spero tanto, in primis proprio per Cesare, che tutto vada bene e che si arrivi alla fine senza patemi e con un minimo di divertimento.
Novembre 12th, 2020 alle 19:50
Speriamo che migliorino le cose sotto tutti i punti di vista e che la meta finale sia superiore a quella dello scorso anno.Nella prossima stagione occorre un allenatore nuovo per una Fiorentina ambiziosa.Senza cercare santoni profumatamente pagati quali Sarri, Spalletti ecc, basta sceglierne uno tra questi tre che non costano molto e sopratutto insegnano calcio,riuscendo a rendere divertenti,rispettabili e competitive rose perlopiu’ composte da scarti e carneadi: Juric, De Zerbi, Italiano!!!!
Novembre 12th, 2020 alle 20:04
Prandelli è venuto per il solo motivo che è l’unico ad aver accettato un contratto di 8 mesi. Stop. A giugno l’allenatore non sarà più lui.
Novembre 12th, 2020 alle 20:05
Beppe aveva capito che sarebbe stato esonerato , le sue parole piene di sentimenti sono da ricordare poiché lui è fiorentino .
Su Cesare sarei troppo di parte , gli auguro le migliori fortune , sarebbero meritate visti i trascorsi del 2010 e del 2006 quando in ritiro rimase solo con la Silvia Berti a sostenere la squadra , infatti i soliti lo avevano abbandonato .
Novembre 12th, 2020 alle 21:05
Facciamo chiarezza..
Beppe,sono dispiaciuto perchè conosco bene l’uomo,sia ai tempi di calciatore che di allenatore,mai mi scorderò quando,con gli occhi lucidi,mi raccontava del suo distacco dalla Fiorentina. Ci siamo ritrovati molti anni dopo,quando allenava il Venezia,con la solita tigna di quando “scivolava” sugli avversari,ecco,questo è Beppe,allenatore come da giocatore,più da bosco che da riviera.. Grazie,hai fatto quello che potevi e te ne sono grato,mi auguro che tu possa ritrovare una squadra che ha bisogno dei tuoi principi..
Capitolo Prandelli,sgombriamo il campo dal post Fiorentina,guardo all’oggi;è qui,ci serve come il pane e conosce l’ambiente. Come detto da altri ha più il polso lui di Firenze e delle mura viola,che tanti di noi,ergo,non iniziamo a rompergli i cohones,diamogli la facoltà di sbagliare a lui come a tutti gli altri;società,ds,entourage e tifosi..
E poi,sentimentalmente è una carezza dopo una sgridata,Cesare a Firenze ha fatto bene per quasi 5 anni e pochi hanno saputo far di meglio. Sarei contento se facesse giocare tutti nei loro ruoli e provasse a migliorare sul piano tecnico e motivazionale qualche imberbe talento,sarebbe già grasso che cola..
Chiaro poi che a dei professionisti bisogna dare una mission che deve essere quella di stare nella mischia per l’Europa..
Sono sempre stato un suo estimatore quando era a Firenze,con noi ha condiviso momenti di calcio importanti e dure lezioni di vita,l’abbiamo sempre ricambiato e lui lo stesso,vai Cesare,non ci deludere..
@ Sergente Garzia: buon vento,almeno,lascialo a me…^_^
Novembre 12th, 2020 alle 21:06
S’aveva Montella con una squadra adesso adeguata al suo gioco, e si va a prendere Prandelli che viene da un disastro dopo l’altro.
Ma prima che qualcuno in società ammetta di aver sbagliato…
Novembre 12th, 2020 alle 21:58
Bisognava cambiare. E trovare un allenatore che avesse esperienza, e fosse disposto a rimanere solo fino al 21 giugno. Nè Sarri o altri avrebbero accettato una squadra in corsa non concordata con loro.
Se c’è qualcuno molto in gamba che aveva un altro nome, avrebbe potuto dirlo prima. E’ facile criticare…
Novembre 12th, 2020 alle 22:08
Sinceramente, mi era difficile immaginare una soluzione migliore, adesso.
Tenere Iachini? Possibile, ma i limiti erano evidenti (e non da ora). Si rischiava la depressione (dell’umore e del valore dei cartellini).
Prendere adesso Sarri o Spalletti? Non sarebbero mai venuti in corsa (ammesso che possano essere papabili in futuro – e su uno dei due ho qualche promettente indiscrezione).
Cercare un traghettatore d’emergenza come Aquilani? Mah, la Fiorentina mica rischia la retrocessione: non vedo perché virare su uno con minore esperienza e credibilità tanto per fare qualcosa…
Mazzarri? D’Aversa?
Boh, non mi sembrano fenomeni e dubito che avrebbero accettato un contratto stagionale (autunno-inverno) come era nelle intenzioni (ed è stato fatto) dalla dirigenza.
Allora li prendi per 2-3 anni? Ti leghi e metti a libro paga un terzo allenatore a lunga scadenza? Mah…
Idem probabilmente, per Semplici, che personalmente preferirei a due succitati.
Quale allenatore ha la potenzialità (da verificare sul campo, un bel po’ offuscata dal recente passato, ma già dimostrata e proprio qui) di elevare il livello di gioco di questa rosa (ottima, molto forte secondo le dichiarazioni di Pradè; media, tra buone individualità e carenze croniche, tra rischi infortuni e inesperienze, secondo me) e portarla a giugno al bivio: A. = grande allenatore nuovo – B. = rinnovo ad un mister riconfermatosi grande?
Secondo me solo Prandelli.
Il tutto, ricordiamolo bene, nel bel mezzo (magari: saremmo a metà guado; invece tempo si sia nelle fasi inziali e il brutto debba ancora venire) di una pandemia e crisi economica che non si sa prevedere come durata ed effetti?
Mi sembra che la scelta di Prandelli sia saggia e abbia discrete possibilità di funzionare. Vedremo.
Novembre 13th, 2020 alle 01:05
Cesare il migliore allenatore che abbiamo avuto a Firenze, un leader che ha sempre proposto squadre equilibrate che per 4 anni ha ottenuto sempre risultati da Champion.
Ha avuto ottime squadre con una ossatura di giocatori normali che hanno rappresentato la continuità per 5 anni e giocatori in attacco che ha scelto e rilanciato che facevano la differenza.
Lascia perplessi la nuova avventura dopo tanti anni di penombra in cui deve gestire un gruppo di giocatori disomogeneo con molti che danno l’impressione di essere sul tram pronti a scendere; mi auguro che Cesare ci stupirà per sigillare la sua storia con i Viola e diventare un riferimento per la proprietà che non ha ancora avuto un interlocutore tecnico adeguato in panchina e nemmeno fra la Dirigenza.
Novembre 13th, 2020 alle 07:54
@14 Mike Rights
Quando scrivi che Prandelli è stato esonerato dal Valencia dici un’enorme falsità, dal momento che lui stesso si dimise dopo tre mesi per l’impossibilità di lavorare con una squadra di lavativi e con un club che non acquistò neanche uno che fosse uno, dei calciatori da lui richiesti tra i quali Zaza già con le valigie pronte alla volta del club spagnolo, il cui passaggio venne bloccato dalla Presidente all’ultimo istante.
La conseguenza delle sue dimissioni portò il Valencia a intentare una causa per danni nei suoi confronti, costringendo poi Prandelli a pagare una sostanziosa penale.
https://m.calciomercato.com/news/valencia-c-e-anche-zaza-tra-i-motivi-delle-dimissioni-di-prandel-58714
https://youtu.be/_anAPKG9yiY
Questo invece è lo “sfogo trapattoniano senza Strunz” in versione moderata di Prandelli circa tre settimane prima di dimettersi dal Valencia, in cui lamentava la “lavatività” dei suoi giocatori.
https://youtu.be/zKdwBlrRXTk
Al Genoa il grande Preziosi pensò bene di vendergli Piatek, il quale insieme a Kouamé (che poi si infortunò gravemente) era colui che teneva in piedi le sorti della squadra.
Con questo non voglio dire che Prandelli in questi anni abbia fatto sfaceli, ma credo che riportare le cose per come realmente sono, invece di alterarle a proprio uso e consumo, sarebbe quantomeno doveroso.
Novembre 13th, 2020 alle 08:48
Il problema della Fiorentina, di questa Fiorentina, quella dell’era Commisso, è la mancanza di maturità nel gestire una società calcistica. Rocco e Joe stanno imparando come si fa e fino ad ora hanno commesso molti errori e si sono ritrovati a dover rincorrere sempre gli eventi, non a programmarli ed applicarli con serenità. Rocco agisce da padre padrone e deve capire che è meglio che si affidi ad uno staff di gente che mastica calcio, fidandosi di loro al 100%.
Lui ha sbagliato la prima volta confermando Montella ma era appena arrivato e non poteva sapere. difatti il campionato a dicembre era già compromesso ed ha dovuto intervenire per rimediare.
Una volta rimediato ha fatto il solito errore confermando Beppe, dovuto anche al poco tempo a disposizione rai il vecchi campionato ed il nuovo.
Era stato proposto dal suo team un programma di sviluppo della rosa e crescita dei giovani con un allenatore giusto per questo, ma lui ha preferito proseguire con gli stessi uomini, compromettendo già ad ottobre il suo secondo campionato.
Ora abbiamo tempo per rimediare, indirizzando questa stagione verso binari più consoni. L’importante che a giugno non si faccia per la terza volta lo stesso errore. Ci vuole un nuovo allenatore che programmi un ciclo a lunga durata.
Che sia Juric o Sarri poco importa, basta che ci sia un programma serio e lungimirante.
Prandelli può essere coinvolto anche in futuro solo se farà vedere capacità assolute di gestione del gruppo e delle partite. solo se vedremo una squadra che giochi veramente a calcio, che ottenga veri risultati, solo se vedremo i singoli crescere di rendimento e di convinzione.
Io questo mi aspetto. Ora è il momento che tutti in Fiorentina facciano un salto di qualità, a partire dal boss fino al magazziniere.
CIRANO
Novembre 13th, 2020 alle 09:25
no ragazzi, non scherziamo,
abbiamo preso Prandelli, non un novellino.
ultimamente non ha fatto granchè
ma era allenatore della nazionale
e si è giocato la finale dell’europeo.
qui ha fatto bene,
è ritornato.
ora non facciamo che a giugno si va a cercare un altro allenatore eh..
la cosa più deleteria è cambiare allenatori in continuazione.
c’è Prandelli, io spero che resti almeno 5 anni
sennò non si arriva mai da nessuna parte.
Novembre 13th, 2020 alle 09:29
Mi associo a quanto detto da Arkadi Renko,e mi sembra che il modo di ragionare dei giornalisti e dei tifosi non cambi nonostante tutto.
Novembre 13th, 2020 alle 10:08
Omino di ferro mettici sotto la mia firma…. Inquietante la quantità di zucchero prodotto in questi giorni a dimostrazione che la memoria è cortissima e che il nostro non è certo un vincente
Novembre 13th, 2020 alle 10:17
Per Cirano. Condivido la tua analisi, ma vado oltre. Se anche non dovesse avere risultati per la sua conferma per la prima squadra, lo vedrei volentieri come responsabile e coordinatore del settore giovanile. Credo, guardando il suo lavoro a Firenze ed in nazionale, che abbia grandi capacità organizzative. Credo sappia darsi obiettivi di crescita per il settore ed i singoli.
Novembre 13th, 2020 alle 10:46
@19 omino di ferro,quanto al prendersi la colpa è un male comune!
degli ultimi 10-15 anni io me ne ricordo solo uno che lo ha fatto,il “cattivo” sinisa mihailovic!
Novembre 13th, 2020 alle 10:49
OT
…oddio..ora è partita la bambola per Italiano!! 😀
…certo che noi fiorentini siamo proprio buffi!!
Novembre 13th, 2020 alle 11:42
Non ho ancora capito se vengano auspicate maggiori vittorie, un gioco più organizzato e una posizione migliore in classifica.
Oppure per tifosi, giornalisti e opinionisti è importante solo essere stati accontentati dalla società per questa voglia irresistibile di cambiare allenatore.
Adesso tutti felici e contenti, ma io aspetterei prima di gridare evviva.
I giocatori sono quelli, e anche cambiando l’ordine dei fattori il risultato potrebbe non cambiare.
Ma siccome stiamo parlando di Prandelli sponsorizzato da tutti, e non di Iachini, il bicchiere potrebbe essere mezzo pieno invece che mezzo vuoto.
Novembre 13th, 2020 alle 12:00
Nobody al 32): io sono uno tra i pochi ad essere più dispiaciuto del licenziamento di Iachini che del ritorno di Prandelli.
Però, dopo aver ascoltato il suo discorso da allenatore del Valencia di come si dica arrabbiato per il comportamento dei suoi giocatori, usando toni civili e quindi ancora piú penetranti che se avesse urlato, penso che se Prandelli é ancora questo, non si possa fare altro che innamorarsi di lui come quindici anni fa.
Novembre 13th, 2020 alle 12:20
Un bentornato a Prandelli, ma ricordiamoci che in attacco non abbiamo più la coppia Toni e Mutu.
Novembre 13th, 2020 alle 12:28
Curioso di vedere all’opera Prandelli, pur con tutte le mie perplessità che ho già esposto.
Curioso anche di vedere cosa faranno e diranno i giornalisti fiorentini quando la squadra paleserà le sue incertezze croniche (a meno di miracoli, succederà di nuovo).
Sosterranno l’amico Prandelli oppure si comporteranno come con Iachini, lapidato quando sedeva ancora in panchina e beatificato dopo il suo forzato addio??
Filippo da Prao
Novembre 13th, 2020 alle 12:33
@Omino di ferro, mi permetto di fare una precisazione: Iachini non si è mai assunto colpe, ha solo mistificato la realtà cercando di far credere che la squadra giocasse bene e creasse occasioni a iosa. Non l’ho mai sentito dire “ho sbagliato formazione” oppure “abbiamo giocato male”. Perfino dopo l’imbarazzante pari con lo Spezia ha dato la colpa alla condizione fisica e alle assenze.
Filippo da Prao
Novembre 13th, 2020 alle 12:34
Prandelli o un altro per me cambia poco. Restano i problemi di una rosa illogica, come del tutto illogica è stata la gestione di questa annata: hanno confermato Iachini per la mancanza del tempo necessario nella breve estate di questo anno, ad apportare modifiche sostanziali al modo di giocare. Poi però prade’ è andato a prendere giocatori inutili per il 352 non prendendo peraltro ciò che era necessario il centravanti ed il regista. In totale contraddizione si è poi preteso che Iachini cambiasse modulo ed assetto, ben sapendo che non c’era il tempo. Pura schizzofrenia. Adesso Prandelli ha l’obbligo di fare molto di diverso dalle scelte di Iachini. Perché abbia logica la sua presenza occorre che passi alla difesa a 4 (faccio notare che pioli, Montella e Iachini hanno giocato prevalentemente a 3 con questi difensori), che faccia giocare tutti i grandi acquisti di prade’ come Callejon, Bonaventura, Valero, magari tutti insieme con Ribéry ed una punta e Castrovilli. Se farà così tirerò fuori il pallottoliere per tenere il conto dei palloni che Drago raccatterà in porta. In attesa di richiamare Iachini per la salvezza.
In realtà mi aspetto che Prandelli farà cose molto simili a quelle che faceva Beppe, perché questo gruppo non è costruito bene ed infatti già si parla di mercato…
Novembre 13th, 2020 alle 12:57
Scusate se vado fuori tema. La doppia bolla del Covid. Oltre quella sanitaria che accompagna le squadre in cui si verifica un caso positivo, ce ne è una seconda : quella economico-finanziaria.
Da qualche giorno su Repubblica c’è un articolo-inchiesta, sugli effetti del coronavirus sul calcio e quello italiano in particolare.
Sostanzialmente, per lo scorso campionato sarà difficile trovare bilanci in positivo o in pareggio La causa, oltre la perdita degli introiti da partita per sostanziale assenza di spettatori, è da ricercare nel crollo degli incassi da merchadinsing, da pubblicità e da sponsorizzazione. Questo crea un notevole problema di natura economica, poiché la riduzione dei ricavi se non accompagnata da quella delle spese, porta la generazione di una perdita di esercizio o un aggravamento della perdita stessa, per chi già registrava una perdita di bilancio. Ma, anche l’aspetto finanziario e della liquidità aziendale è a rischio elevato. Infatti, i minori ricavi, ovviamente si sposano a minori entrate, per cui non si ha denaro sufficiente per pagare calciatori e fornitori. Tutto questo, aggravato dal fatto che ormai è prassi per le società di calcio vendersi in factoring i diritti televisivi, se pro-solvendo, in caso di mancato incasso degli stessi le società dovranno rimborsare i factors delle somme anticipate.
Altra tegola, il contenzioso tra lega e TV a pagamento, problema per il quale si prevede un minor incasso delle società sommando quando avrebbero incassato tra la precedente stagione a e l’attuale dai diritti televisivi. In merito, sembrerebbe si vada verso il pagamento di quelli dello scorso anno ed una riduzione per quelli di questo anno.
Ultimo problema, la caduta dei valori di mercato dei calciatori e quindi una presumibile riduzione delle plusvalenze e realisticamente un aumento delle minusvalenze.
Credo, ma è una mia supposizione abbastanza logica, che sarà sospeso per un po’ di tempo il fair play finanziario; questo, per permettere ai presidenti che possono di ripatrimonializzare le società per evitare il loro fallimento.
Venendo alla nostra Fiorentina, i problemi che si presentano sono risolvibili solo se Commisso farà lo zio d’America, con riguardo ai maggiori costi rispetto ai progetti del 2019, che ovviamente non reggono più, a causa del coronavirus.
Un primo passo è stato quello di portare la sponsorizzazione da 10 a 25 milioni, ma non basta sicuramente. A parte la conferma, se non l’aumento di questa sponsorizzazione, necessiterà un aumento sia dei prestiti da parte di Mediacom e sia una ricapitalizzazione consistente, per mettere in sicurezza la società anche da eventuali strascichi per la crescita delle perdite di esercizio.
Tutto questo andrà fatto subito, poiché anche se non fosse modificato il fair play finanziario, difficilmente nei prossimi tre anni (compreso quello in corso) andremo in Europa e men che mai in Champions.
Da questa situazione nascono, poi, seri problemi tecnici su come impostare la rosa tra calciatori ad alto costo e quelli a basso costo. Per questi ultimi come dividerli tra calciatori esperti e giovani del vivaio.
Un saluto.
Novembre 13th, 2020 alle 12:58
Prandelli molto piú di Iachini non potrá fare, questo deve essere chiaro. Forse un po´ piú di gioco ma in attacco questa volta non ha Mutu e Gilardino… e penso che la squadra senza la preparazione estiva debba investire tempo a riprendere condizione.
Saluti Viola 😉
Novembre 13th, 2020 alle 14:16
Davide, cirano e co.: condivido le vs analisi e le vs speranze. Anch’io sono molto ottimista. Sono altrettanro sorpreso dalla negativitá che si respira in questi commenti. Como quest’atteggiamento non si va da nessuna parte!! Speriamo che riaprano presto gli stadi e che la gente possa presto tornare a tifare fiorentina, perché mi sembra che stare solo dietro una tastiera faccia male a molti…
Novembre 13th, 2020 alle 16:09
Buonaserata a tutti,
Un allenatore pro tempore, la totale mancanza di un serio progetto stanno mettendo in fuga tutti quei calciatori in rosa che hanno un mercato.
Va fatta un’analisi spietata di questa situazione ed avere il coraggio di portarla avanti soprattutto da voi addetti ai lavori.
La fiorentina di oggi mi pare un ferito che perde sangue da molte parti e si va avanti con cerotti su cerotti.
Rammendi su rammendi, ma ma non si intravede nessun progetto.
Hanno riempito la squadra di vecchie glorie del calcio: Ribery, Valero, Bonaventura, Caceres e Callejon poi abbiamo qualche giovane che non ha mantenuto le promesse tipo Vlahovic e Kouame. Poi dei prestiti che non verranno mai riscattati perchè troppo onerosi vedi Cutrone che farà la fine di Agudelo…. due anni sprecati per lui … altri non ci cascheranno …
Altri giocatori come Igor, Duncan e Lirola pagati a peso d’oro ed ora valore azzerato.
Gli unici giocatori validi e arruolabili sono Biraghi, Pulgar, Castrovilli, Amrabat, Milenkovic ed i portieri, gli unici spendibili .. Se vuoi fare un mercato senza rimetterci puoi vendere solo questi …
Novembre 13th, 2020 alle 17:00
Pensare che venissero ora Sarri o Spalletti (io ho forti dubbi che vengano anche dopo, ma questo è un mio pensiero che magari verrà smentito in estate) era quantomeno azzardato, poi quando si cambia allenatore aleggia sempre l’ombra di Ballardini, che insieme a Destro sono il mio incubo peggiore di ogni calciomercato, considerato anche che Klopp è difficile che lasci il Liverpool per venire a mangiare la ribollita, direi che si sia fatta la scelta migliore. Poi io a Prandelli voglio bene come a uno di famiglia, per cui a posto così.
Forza e coraggio. E alè Viola, ovviamente.
Novembre 13th, 2020 alle 17:19
@ Filippo da Prao 43
Guarda che io scritto: “Iachini, MAI UNA VOLTA l’ho sentito dato la colpa ai giocatori o alla società.”
Non ho scritto che “si è assunto colpe” che è cosa ben diversa.
Questa cosa di dare le colpe ai giocatori o alla società in conferenza stampa da allenatori strapagati mi sta parecchio sullo stomaco. Prandelli in passato l’ha fatto spesso e volentieri. Così come lo hanno fatto anche Sousa e Montella, loro soprattutto verso la società. Lo fa Conte in maniera plateale, roba da mettergli le mani addosso fossi un presidente …
Io sono uno che da dicembre scorso ha attaccato Iachini per il suo gioco. Niente a vedere con la persona che mi sta simpaticissima (al contrario del buonista Prandelli che per piacere a tutti spesso ha sfiorato l’ipocrisia – vedi codice etico). Mi dispiace umanamente per Beppe e mi piaceva sottolineare come non abbia mai fatto scaricabarile per i brutti risultati.
Novembre 13th, 2020 alle 20:18
Viola1946
Altra pillola statistica, ma che rappresenta bene quello che è ed’e’ diventato il nostro calcio
La meritocrazia è alla base di tutto, ma lo status dei corsi e della federazione favorisce solo ex giocatori di alto livello
Io laureato 4 punti – allenatore uefa b 10 punti 121/130 al corso, 2 punti per l’attentato uefa b e 4 punti per i miei anni da allenatore e/o da calciatore
Non entro per 1-1,5 punti al corso uefa a
Mentre gli ex giocatori di serie A fanno corsi particolari, dove diventano subito uefa pro
Ma siamo sicuri che tutti siano fenomeni del calcio?
🆕Per definire la strategia bisogna analizzare i “competitors”. Lavora su te stesso ma studia i colleghi e i loro percorsi. Nel 20/21 chi allena nelle categorie agonistiche dei SG Prof.? Da chi vengono scelti? Chi allena in Serie A e B?
È davvero necessario aver avuto un passato da giocatore per allenare ad alti livelli?
🔍Sono stati considerati 20 Club di A e 8 di B. In rosa sono evidenziati i profili che hanno un passato da giocatori prof. con la discriminante di almeno il 50% della carriera in Serie A/B/C. In verde coloro che non hanno svolto questo percorso e, con * , quelli che tra quest’ultimi risiedono entro 80km dal Club.
📈Il 92,9% degli allenatori di A/B sono stati ex giocatori. Il dato è in parità al 50% relativamente ai Responsabili di SG. Grande presenza di ex giocatori in Primavera, U18 e U17 con % rispettivamente di 78,6%, 100% e 75%. Il dato viene ribaltato in U16 e U15 in cui gli ex giocatori rappresentano il 39,3% e il 32,1%. Facendo una media solo sul SG si può dire quindi che gli ex giocatori costituiscono il 60,2%. Nel 39,8% di non ex giocatori ben il 75,5% risiede entro 80km dal Club.
Novembre 13th, 2020 alle 22:30
Ops…Prandelli pare abbia scelto Vlahovic come attaccante…
Cercasi specchi lisci per Picchio…
Vdz
Novembre 14th, 2020 alle 08:10
Viola1946
Mi dispiace ma il grafico non riesco ad allegarlo
I 2 sono per l’attentato Match Analyst
Novembre 14th, 2020 alle 09:54
DATE A CESARE QUEL CHE È DI CESARE!
PRANDELLI O PERDELLI? TRA IL DIRE E IL FARE……
Novembre 14th, 2020 alle 10:13
SergenteGarzia, purtroppo devo darti ragione, non tanto sui numeri statistici, ma sui criteri di selezione degli allenatori.
Per i numeri statistici, ci può stare che la maggioranza di allenatori siano ex calciatori, ma poi la selezione dovrebbe farla il curriculum e le attitudini tecniche ed umane degli allenatori. Certamente, su questo concordo con te, nell’ammissione alle varie categorie di patentino, l’aver giocato ed il livello di campionato non dovrebbero contare o contare poco. I deludenti risultati di Maradona, in materia, parlano chiaro.
Anche se personalmente non trovo molto vincente Sacchi, un solo scudetto e due Champions, quando le partite che contavano non erano più di tre, devo però riconoscergli il merito di aver rivoluzionato il modo di giocare in Italia. Sacchi, come è noto non è stato un grande calciatore.
Quindi, concordo con te sull’iniquo sistema che vige nella classificazione e nell’iter della federazione in materia. Qualche allenatore che ho avuto da avversario, tra il 1983 e il 1986, poi sono arrivati alla C ed uno alla B, se consideri che ero naif e non avevo patentino, avendo anche vinto qualche partita, direi che non c’era grande differenza con gli ex calciatori.
Cumunque ti sono solidale, ti comprendo e ti abbraccio. Il mio grande desiderio è quello di rivedere una partita con te, che mi evidenzi da ‘analist’ i vari aspetti. Ho avuto la fortuna di seguire una partita di allenamento insieme al prof. Giglio (ha fatto il primo corso a converciano): è stata, grazie ai suoi commenti, l’esperienza più formativa che abbia avuto.
Un abbraccio.
Novembre 14th, 2020 alle 10:27
Bentornato Cesare
Umberto Alessandria
Novembre 14th, 2020 alle 11:02
@51 L’Omino di Ferro
Tu sottolinei che Iachini non ha mai fatto scaricabarile per i brutti risultati, però c’è un però…
Ti risulta forse che Iachini si sia mai assunto la colpa di questo non gioco e di aver schierato giocatori clamorosamente fuori ruolo, preferendo farsi esonerare (pagato fino a giugno) piuttosto che rivedere il suo modo sbagliato di fare calcio, blaterando in logorroici e noiosissimi monologhi, scuse che nemmeno alle scuole elementari, tipo che Amrabat ha chiesto lui di fare il regista (questo a proposito come lo chiami se non scaricabarile?) o ancora dare la fascia di capitano a un giocatore della cui partenza per la Juventus erano a conoscenza anche i piccioni che nidificano nelle vicinanze del Franchi, per poi cadere dalle nuvole, affermando di non sapere della sua cessione e di meravigliarsi del clamore che si era creato per avergli dato la fascia?
Ti risulta che Iachini abbia mai avuto la dignità di dimettersi dopo quanto finora scritto?
Ti risulta che il “buonista” Prandelli si sia invece dimesso dalla Nazionale e dal Valencia dopo risultati deludenti, rinunciando CON DIGNITÀ a una barcata di soldi e nel caso del Valencia RICHIAMANDO ALLA SERIETÀ e NON ACCUSANDOLI i propri giocatori, prima di decidere un mese dopo di dimettersi per manifesta impossibilità di proseguire un progetto osteggiato peraltro anche dalla Proprietà?
A te non piacciono i buonisti e i codici etici? Ok!
A me invece non piacciono gli ipocriti che prima infamano e deridono qualcuno, salvo poi augurargli il meglio e dichiarargli simpatia dopo l’esonero… un po’ come quelli che danno di pezzo di 💩 a qualcuno per una vita intera, salvo poi alla sua morte dire con la faccia triste che in fondo era una brava persona.
O come quelli che citavano Perdelli o Vedove di Prandelli, salvo poi adesso dire “Bentornato Cesare” per poi, sono sicuro di questo, chiamarlo di nuovo Perdelli alla prima occasione.
Novembre 14th, 2020 alle 12:57
Omino stai criticando allenatori che solo alla fine di un ciclo vincente di anni hanno rotto con la società e il solo Sousa è un presuntuoso che si crede un fenomeno e che per 2 anni si è scontrato con tutti.
Non hai ricordato Pioli che ha lavorato in silenzio con una squadra totalmente rifondata, facendo gruppo per poi esternare quando ha sentito sfiducia nei suoi confronti a cui hanno risposto con un comunicato di fronte al quale si è dimesso.
Iachini è di categoria inferiore, allena ogni anno in una squadra diversa dove è chiamato a risolvere problemi, non è in grado di partecipare alla costruzione di un progetto e non può essere paragonato a chi lo ha preceduto.
Sono curioso di vedere il Prandelli versione 2.0 post 6 anni deludenti se avrà la forza di assumere la guida tecnica e non solo quella del campo come nel primo ciclo.
Novembre 14th, 2020 alle 15:43
@ Big
Non sto parlando di ciclo vincente o meno. Sto parlando di carattere e modi di fare. Conte ed Allegri hanno avuto due cicli vincenti. Il primo sempre a lamentarsi e fare scaricabarile. Il secondo (al quale ogni anno gli vendevano qualcuno) non ha mai aperto bocca. Tra Prandelli e Iachini calcisticamente parlando c’è un abisso.
Novembre 14th, 2020 alle 16:02
@ nobody
Iachini è questo. Per lui la Fiorentina giocava come avrebbe dovuto giocare e come hanno sempre giocato le sue squadre. La colpa è stata della società che l’aveva preso.
Per il resto è bene scindere il calcio in campo ed i comportamenti fuori.
Io non ho mai offeso né Iachini, né Prandelli. Ne ho criticato il gioco, ma mai l’onestà della persona. E non ho mai appellato le persone con nomignoli. Puoi controllare negli anni, visto che frequento il blog da oltre 10 anni sempre con il solito nick.
Penso di essere sempre stato rispettoso e coerente con le mie idee (giuste o sbagliate che siano). Se ti riferisci a me con l’appellativo ipocrita, credo che stai sbagliando persona
Novembre 14th, 2020 alle 17:01
Moby Prince, l’ennesima vergogna.
Anche oggi mi vergogno di essere italiano.
Novembre 14th, 2020 alle 18:01
Viola 1946,
Non se hai letto il messaggio che ti ho indirizzato avente a tema i vivai slavi ma su Sacchi poco vincente mi dissocio con tutte le mie forze.
1 scudetto ( ed uno portatogli via con monetina)
2 coppe campioni
2 coppe intercontinentali
2 supercoppe europee
1 supercoppa italiana
Il tutto in soli 4 anni…
con avversari fortissimi perché il Nacional di Medellín per fare un esempio era uno squadrone esattamente come i vari Napoli Inter Samp affrontati in Italia e Malines (squadra fantastica) Real, Stella Rossa, Werfer Brema e Benfuca affrontate in Europa
E te lo scrive uno che non valuta gli allenatori per le vittorie..,
Novembre 14th, 2020 alle 18:17
Viola1946
Questo professor Giglio ha partecipato al primo corso Match Analyst?
Oppure era docente?
Io ho fatto il primo corso e per lavoro ho dovuto rimandare l’esame al secondo corso, ma il professor Giglio non lo ricordo.
Docenti erano Antonio Gagliardi, match analyst della nazionale è titolare della scuola (adesso coach Assistence ala Juventus)
Filippo Lorenzon Match Analyst under 21
Francesco D’Arrigo. Tecnica e tattica
Marco Scarpa osservatore della nazionale
Poi sono intervenuti in ambito di rappresentanti delle aziende tutti i responsabili delle maggiori piattaforme (sics – panini digital- dartfish e le maggiori piattaforme video – statistica, whiscout – instat- opta e altre)
Ci sono stati anche interventi esterni molto interessanti, uno di una piattaforma di scouting-statistica molto interessante e che dovrebbe uscire tra poco nel calcio e un’ingegnere della Ducati , che era un ex Ferrari, molto bravo.
Ma Giglio non lo ricordo
Appena sarà finita questa pandemia, promessa fatta vedremo una partita insieme.
Novembre 14th, 2020 alle 18:52
#53 Zachini
Guarda, Zac, torno a scriverti dopo un anno e lo farò una volta sola.
E non tanto per te, da cui non mi aspetto né che tu capisca quello che scrivo (è successo raramente), né che lo rispetti (praticamente mai, perché delle parole dei tuoi interlocutori tu prendi quello che ti fa comodo, e spesso è il contrario di ciò che avevano affermato), tantomeno che tu ammetta di aver sbagliato (un orrore: la negazione dello zachinismo).
Semplicemente, spiego a chi, magari, leggendo di continuo le tue frecciatine infantili, magari si domanda perché io non controbatta, o ti permetta di scrivere cose false sul mio conto…
Ecco.
Spiego una volta per tutte.
Come scritto numerose volte nelle ultime settimane (da quando ho ricominciato a scambiare opinioni qua dentro), personalmente non sono soddisfatto, finora, di nessuno dei tre attaccanti viola.
Nota bene:
– nessuno dei tre;
– finora.
Ho descritto più volte le lacune tecniche, tattiche ed emotive/stato di forma di ciascuno di loro. Ogni tanto ho riportato il giudizio di Iachini. A volte ho ipotizzato perché potesse preferire l’uno o l’altro.
Per quanto riguarda Prandelli, come già ho scritto, vedremo come deciderà di giocare e se e quale dei tre attaccanti prenderà come riferimento principale al centro e se e quale come seconda punta.
Se prandelli avrà fiducia in Vlahović, benissimo: vuol dire che lo ritiene il più adatto dei tre, e si spera che abbia ragione.
Non è la vittoria tua su di me, Zac.
Prendi nota.
Se di questi tre ragazzi, dai quali non si fa un attaccante completo, il Mister sceglie Vlahović come il meno peggio, non c’è da fare grandi festeggiamenti: quelli si fanno se diventa un giocatore di calcio, una punta vera, di scommessa che è stato finora.
Perché questo ragazzo l’anno scorso – contrariamente a quanto tu, con la tua solita prudenza e modestia, avevi sentenziato – ha fatto un campionato mediocre, con solo sei delle doppie cifre di gol che tu ed altri vi immaginavate, con zero rigori conquistati e la miseria di un assist (autogol della Samp), senza colpo di testa, dribbling, destro, senza fare reparto come si richiede ad un centravanti di Serie A; ecco: se finalmente quest’anno dimostra di potersi meritare quel 9 che si è messo sulle spalle, siamo contenti tutti. E bravi quelli che hanno continuato ad avere fiducia in lui.
Perché io non ho mai scritto che non diventerà bravo, ci mancherebbe.
Ho scritto, ad agosto dello scorso anno, che per me non era pronto per essere il riferimento principale in attacco, per limiti tecnici, tattici ed emotivi, ed è andata proprio così.
Quest’anno ho scritto che in 6 partite, finora, ha offerto un rendimento modesto, come gioco e gol.
Esattamente come Kouamé e Cutrone.
E anche questo è un fatto, sono numeri, non una profezia tipo la tua sul Real Madrid in cui lui sarà degno di giocare in futuro.
Se poi comincia a giocare e rendere come un numero 9 vero, benissimo; ma questo non ha effetto retroattivo sullo scorso campionato o su questo inizio.
Ricordalo.
La cronaca non cambia la storia.
Ciò che sarà vero (forse) domani, non lo rende vero oggi.
Figuriamoci ieri…
Ieri, purtroppo, ho avuto ragione io.
Sarebbe stato meglio il contrario.
Oggi è ancora così.
Domani vedremo.
Concludo sulla questione specchi.
A differenza di quanto mi pare ti accada, non ho difficoltà a cambiare idea, a riconoscere un errore e chiedere scusa quando mi accorgo di sbagliare.
Il mio ego non soffre di vertigini e non si attacca alle funi del cielo, di fronte all’evidenza.
Per me l’onestà intellettuale è fonte di appagamento superiore rispetto a cercare di vincere barando.
Lascio ad altri di cercare di prevalere in una discussione attaccando l’antagonista, anziché puntare sulle ragioni; di screditarlo, ridicolizzandolo, anziché rispettarlo e affrontarlo solo sul terreno delle idee espresse; di cantar vittoria anche quando hai perso, anziché ammettere la sconfitta.
Trova altri pretesti, Zac, con me. Perché sugli specchi non mi ci arrampico, ma mi ci guardo.
Ricordo un anno fa, quando tu e chi ti dà spago in questo brutto vezzo di far branco contro qualcuno, ostentavate superiorità, paternalismo ed altre baracconerie nei confronti miei e di altri.
Un’associazione a deridere piuttosto triste.
Tra le varie perle scritte dall’uno e appoggiate dall’altro a vicenda, compariva spesso il “rispondigli tu” questo simpatico modo di trattare la gente dall’alto in basso.
Son cose brutte.
Piccinerie gravi.
Cose scritte che restano.
La stima va sottoterra, insieme alla voglia di rispondere.
Oggi ho fatto un’eccezione tanto per chiarire pubblicamente rispetto a sciocchezze affermate pubblicamente. Mi fermo qui.
Buon proseguimento.
Novembre 15th, 2020 alle 01:35
Chi si illude che arrivi sarri continui ad illudersi. Se doveva arrivare sarri il campionato lo finiva Iachini
Novembre 15th, 2020 alle 01:45
Scusami Sergente Garzia, il prof. Giglio (professore di educazione fisica) ha fatto da studente il primo corso a Converciano (da quello che mi hanno raccontato su di lui), quando io l’ho conosciuto nel 1986 era il responsabile del settore giovanile del Sorrento, di cui è stato anche allenatore della prima squadra qualche anno prima e un paio di anni dopo. Temo che quando tu hai frequentato Converciano il professore era già deceduto e comunque non ha insegnato a Converciano, per quello che mi risulta. Te ne ho parlato, perchè dopo aver ceduto al Sorrento un ragazzo che all’epoca abitava nel mio stesso parco, spesso andavo a Sorrento con i fratelli del ragazzo (un quarto di finale allievi nazionali (Sorrento – Bari con rete del mio ragazzo) e la semifinale Napoli-Sorrento, con due pareggi decida ai rigori a vantaggio del Napoli. Poi, da solo ci sono andato per fargli vedere qualche altro nostro ragazzo. Lui mi stimava molto, soprattutto come persona, per cui quando andavo a salutarlo mi voleva avere vicino sia se stava in panchina a visionare l’allenamento e sia se stava in tribuna (nella semifinale e nel quarto di finale stava in tribuna).
Mi descriveva i ragazzi, gli errori, i pregi cosa bisogna guardare e cosa non guardare. Io ho assorbito come una spugna, anche se nel 1986 ho smesso di allenare, per motivi di lavoro. Mi descriveva come fare la campagna acquisti e come distribuire il monte ingaggi tra i vari ruoli e altre amenità del genere.
Ricordando quella esperienza, chiaramente sono molto solleticato dalla tua preparazione di “analist”. Vedi io ho studiato tantissimo di statistica, economia (specialmente quella congiunturale) e gestione bancaria, quindi il tempo l’ho dedicato moltissimo oltre che a produrre lavori (lavoravo in un ufficio studi di una banca), a studiare le novità che man mano arrivano. Credimi ero molto svuotato per dedicarmi a studiare anche il calcio. Ora, ovviamente, avendo tempo divento più curioso, di cose che prima, tra l’altro, non esistevano.
Ma devo dire che tantissimi di voi evidenziano aspetti interessanti, anche extra calcistici e veramente sono dispiaciuto di non vivere a Firenze.
Novembre 15th, 2020 alle 02:01
Sugli allenatori non ho specifiche conoscenze però, in un mondo in cui girano così tanti quattrini la cui entità dipende dai risultati sportivi, trovo difficile che non ci sia meritocrazia. Porto un esempio… Massimiliano Allegri. Giocava l’ultima parte della sua carriera nell’aglianese, quando gli propongono di fare una specie di player manager all’inglese (di una volta). Da lì, dalla vera gavetta è nata la sua strepitosa carriera. Certo poi ci sono i Mancini o i Pirlo e di questi non so che dire.
Novembre 15th, 2020 alle 02:45
È l’ultima volta che mi scrivi ?? Ahahaha
Ma che deve suonare a minaccia? Guarda che sinceramente non mi sei mancato per nulla, che ti devo dire….
Passiamo al calcio lo
Ho descritto più volte le lacune tecniche, tattiche ed emotive/stato di forma di ciascuno di loro.
Vedi per me è proprio questa frase che fa ridere, quando ti spacco per fine conoscitore analizzando la contrazione del muscolo, i battiti cardiaci e magari l’abito puzzolente dei giocatori.
Così come quando scrivi pipponi descrivendo le partite che poi ammetti di aver visto negli “ailaiz” , così come i 10 anni di Fiorentina che ti mancano, anche se mi aspetto da un momento all’altro che tu ti spacci per fine conoscitore di Prandelli…
Certo ho sempre asserito che Vlahovic sarà un giocatore fortissimo, e non sono il solo, ne ho sempre criticato la gestione da parte della Fiorentina utilizzandolo inizialmente solo nei momenti critici un ragazzo di 19 anni (allora) non dandogli mai piena fiducia, provando a dargliela quando la squadra non metteva un pallone in area.
E tu da fine intenditore giudichi un attaccate in una situazione del genere.
Ricordo benissimo prima del Natale scorso all’arrivo di Cutrone dicesti che finalmente arriva un attaccante serio e di esperienza… per fare il titolare…
Ed ora cosa su successo al Cutrone che tanto osannavi? Che forse in quella squadra fare gli attaccanti e’ veramente difficile se non passa mezza palla in area?
La cosa più comica poi sono le tue mani avanti, ben salde … perché se comunque esplode prima faceva cagare…. ahahahah sue fantastico.
A proposito lo sai che ha cercato di portarcelo via la squadra con i più forti giovani europei… ti dice nulla Red Bull?
E perché secondo te hanno cercato di prendercelo? E perché secondo te non glielo abbiamo ceduto? Perché se uno lèggesse il tuo pippo e sopra la prima cosa che gli viene in mente sarebbe stato di vederlo all’offerta importante…
Ma non è andata così… chissà perché…
Per altro ti ricordi che in quella squadra non segnava mezzo gol nemmeno Simeone??? Il Simeone che giustamente difendevi… dalle classiche critiche fiorentine e che cambiata aria e’ tornato a segnare.
Tu con Vlahovic ti sei preso la classica fittonata e non ne esci sei addirittura riuscito ad affermare che un Kouame fa salire la squadra più di Vlahovic… Kouame che a mio avviso ha tanti pregi ma non certo quello di fare l’attaccante che fa salire la squadra, questo lo vede anche uno che il cacio lo ha visto solo sulla play.
Ma poi Picchino datti pace, prima dici che smetti di seguire e scrivere poi ritorni, poi il calcio col COVID fa cagare, poi lo segui… prima vai in letargo 10 anni, poi fai un viola club, vai in trasferta ma poi salti una decina di partite che vedi negli “ailaitz”…
E miraccomando mai seguire il calcio ad Agosto che fa male…
Via Picchio, cerca di andare dritto una buona volta.
PS
Sul finale non meriti nemmeno risposta, almeno da me, l’unica cosa che ti posso dire e’ che sei fuori strada e non ci hai capito proprio una cippa, un po’ come su Vlahovic…
Vdz
Novembre 15th, 2020 alle 10:17
Alessio Rui, non volevo sminuire il sacchismo, anzi, ho affermato che ha rivoluzionato il calcio italiano. Non nego che Sacchi abbia vinto a mani basse le coppe anche prestigiose, ti ho precisato che i suoi trofei numerosi derivano da partite secche o brevi tornei.
Non l’ho mai detto, poiché di Sacchi ho parlato solo incidentalmente, la mia critica a Sacchi derivava da due fattori, non sempre il suo gioco esaltava le caratteristiche individuali dei suoi calciatori e, secondo, spremeva molto i suoi giocatori, per cui non reggeva un lungo campionato.
Allo scudetto della ‘monetina’ vinto dal Napoli, fa da contrappunto quello buttato via dal Napoli (in città si temeva perduto volontariamente per vincoli da malavita), comunque il Napoli ebbe un crollo nel finale che permise al Milan di vincere il campionato.
La nostra diatriba deriva dal diverso punto di vista con cui guardiamo i trofei vinti. Ultima notazione, questa è una mia impressione e valutazione personale, il Milan era la più forte squadra esistente al mondo. Infatti, non ha perso nessuna singola partita che portasse ad un trofeo.
Anche merito di Sacchi, certamente.
Quindi nessuno di noi ha detto cose non vere o parzialmente non vere solo che abbiamo dato pesi diversi ai trofei e riconosciuto entrambi la superiorità del Milan nelle singole partite che contano.
Sempre un caro saluto.
Novembre 15th, 2020 alle 10:43
@61 L’omino di Ferro
Riferendomi all’ipocrisia stavo parlando in generale e non mi riferivo assolutamente a te, così come non mi riferivo al sincero “Bentornato Cesare” di Umberto @57 ne all’ironico parallelo di Prandelli e Perdelli di QUELLO CHE CI ARRIVA DOPO @55.
Tenevo solo a sottolineare alcuni aspetti della persona e allenatore Prandelli che assolutamente non si discutono, in base a ciò che tu avevi scritto parlandone, con riferimenti nemmeno troppo velati a codici etici, sfioramento dell’ipocrisia e scaricabarile su giocatori e società, portando addirittura l’esempio di Conte, assolutamente inguardabile e insopportabile come persona e come allenatore e a mio modo di vedere, anche molto sopravvalutato (come del resto il tanto osannato Spalletti) per giustificare i contratti multimilionari da lui pretesi e le spese folli per campagne acquisti faraoniche che portano spesso e volentieri al nulla cosmico e che con Prandelli c’entra come il cavolo a merenda.
Poi il ritorno di quest’ultimo alla Fiorentina può piacerti o meno, ma sulla sua integrità morale e professionale, sulla sua signorilità e sul suo innato senso di responsabilità (vedi dimissioni dalla Nazionale e dal Valencia, rinunciando a contratti pluriennali pagati profumatamente), credo non si debbano assolutamente avere dubbi e tenevo a fartelo notare.
Novembre 15th, 2020 alle 12:16
a zac gli girano perchè con la zona rossa non puoi fare vita da socialitè come suo solito (happy hours, cene, aperitivi).
inoltre essendo chiusi i negozi di abbigliamento, è un dramma.
vedere suol profilo fb per constatare il suo tenore di vita
Novembre 15th, 2020 alle 12:51
Il 15 novembre di 30 anni fa moriva Paolo Valenti.
Un grande giornalista, ma sopratutto una brava persona.
Uno che al calcio ha fatto del bene.
Come certi commentatori di Sky e Dazn.
Uguale 🙁
Novembre 15th, 2020 alle 15:04
strano che nessuno ma proprio nessuno abbia sollevato l’argomento Pedro, in questo blog……magari mi sono perso qualche commento degli amici viola che lo hanno fatto.
Pedro, ovvero quello che tutti (credo) abbiamo bollato più o meno come bidone e per cui abbiamo infamato Pradè per averlo preso alla folle cifra di 14 mil…..quando un anno prima, prima della rottura dei legamenti del ginocchio, il Real Madrid stava per acquistarlo al doppio.
Questa storia, di Pedro, dovrebbe farci capire quanto il calcio vero sia diverso da quello parlato.
E quanto difficile sia il ruolo di chi deve prendere decisioni e scegliere.
Pedro non era un bidone e Pradè aveva visto bene, purtroppo per noi, se lo godranno gli altri.
Era solo un calciatore che, a quanto pare, non era semplicemente pronto per giocare ai suoi soliti livelli, causa il grave infortunio e l’ambientamento necessario.
Fare gol in Brasile è più facile?…..fare gol, dicevano i vecchi saggi del pallone, è difficile ovunque.
Novembre 15th, 2020 alle 19:05
@32 nobody
Hai ragione scusa, il mio era un semplificare per medio rendere il senso.
Prandelli e il suo Valencia non erano primi in classifica…
Comunque io non ho nessun tornaconto a riportare i fatti e sarò il primo a goderne ne dovessero arrivare.
Mike
Novembre 15th, 2020 alle 20:18
Primo giorno di zona Rossa in Toscana.
Un par di uscite col cane mattina e sera tardi, e poi tanta televisione.
In una intera giornata di film, telegiornali. Format eccetera eccetera solo una frase mi ha colpito e mi ha rimesso un po’ di buonumore…
questa:
Titi’ ! Nun ce lascia’
Titi’ ! Nun ce lascia’
Titi’ ! Nun ce lascia’
https://youtu.be/EaG5QmmOjqI
Immondo
Novembre 16th, 2020 alle 08:33
Viola1946
Non avevo capito
Pensavo che il tuo amico, avesse fatto il primo corso Match Analyst di Coverciano
La statistica (come ben sai) non è verità assoluta, nel calcio ancora meno. Ella diventa un grande supporto, nel momento in cui, applicata all tecnica, ma soprattutto alla tattica e avendo prima letto bene una partita, dona iun supporto alla tesi già formata nella testa di legge, oppure mette dubbi sull’effettiva lettura appena fatta.
Da segnalare, ultimamente, proprio grazie a Gagliardi, la ricerca di dati, che possono fornire una lettura numerica sempre più vicina alla realtà tattica del gioco.
Suo il metodo per inserire il dato sul passaggio pericoloso (indice di pericolosità) che adesso tutte le piattaforme usano, dando un valore diverso ai passaggi effettuati in zona di rifinitura e quindi un punteggio diverso per il filtrante nei confronti di un passante etc.
La statistica sta prendendo sempre più una lettura tattica reale
Un grande abbraccio
Novembre 16th, 2020 alle 09:18
Immondo la scena da te riportata di quel film devo dirti mi è rimasta fortemente dentro, quella invocazione è stupenda.
Un saluto.
Novembre 16th, 2020 alle 09:45
@Shintawaza: anch’io avrei voluto sentir parlare di Pedro.
bollato subito come bidone
e che ora segna due gol a partita.
dice: ma li segna in Brasile..
anche Pelè li ha sempre segnati in Brasile
che comunque è la patria del calcio e non è la Patagonia.
di certo, Pedro non è Pelè,
ma visto che abbiamo un problema proprio in quel ruolo,
non c’è proprio il verso di riprovarlo?
perchè non ho capito bene la sua situazione contrattuale
non vorrei che tra un paio di anni ci prendiamo i coglioni a morsi per essersi fatti scappare un centravanti buono.
@briscola:
la penso come te:
se fosse dovuto arrivare Sarri,
sarebbe rimasto Iachini o sarebbe tornato Montella.
la mia speranza è che Prandelli trovi il bandolo e che resti 10 anni.
sarò fissato, ma per me cambiare spesso allenatore
è la cosa peggio che può capitare nel calcio.
Quindi, abbiamo ripreso Cesare,
avanti con lui
che non è un pivellino
e non può stare qui solo otto mesi.
Novembre 16th, 2020 alle 10:12
@ nobody 71
Ok, nessun problema.
Voglio sottolineare che non ho niente di personale contro l’uomo Prandelli, come non l’avevo contro Iachini pur detestandone il suo calcio. Si può avere simpatia per una persona pur non condividendo quello fa professionalmente.
Novembre 16th, 2020 alle 10:45
@Linus:
Si fa per ragionare, ovviamente non ne ho nessuna prova, ma ho l’impressione che sia proprio Pedro a non aver nessuna intenzione di tornare a Firenze.
Novembre 16th, 2020 alle 11:01
Caro Viola 1946,
mi auguro che, come ti ho scritto a chiosa del messaggio al n. 21, non te ne abbia da volere per la mia opinione in parte diversa dalla tua.
A me piace Sacchi non il Sacchismo.
Devi perdonarmi perchè le mie matrici sportive provengono dal tennis, contesto in cui si è soliti dire che se mancano i migliori non sai mai chi sei.
Che tradotto signifca che un conto è vincere Wimbledon quando vi partecipano Borg e McEnroe, Edberg e Sampras, Federer e Nadal, altra cosa è vincerlo dal 1957 al 1968 quando i giocatori migliori non vi potevano accedere perchè aderenti al sistema professionistico.
Con il post Sacchi si rischia in parte la stessa situazione.
Sacchi lasciò il Milan nel 91 quando Maradona abbandonò il Napoli e cominciò la discesa degli azzurri, quando Trapattoni lasciò l’Inter che si incagliò nelle difficoltà di accettazione di Orrico da parte del gruppo, quando la Samp cominciò a disgregarsi e riversò le proprie ultime forze nel tentativo di vincere la Coppa dei Campioni per poi veder partire molti dei suoi assi.
Arrigo sulla lunga distanza può aver avuto qualche controindicazione (ed infatti, con il Parma, pur giocando il calcio più bello della serie B, fallì la promozione).
Senza toglier nulla alla bravura di Capello nel gestire e vincere i campionati a lungo termine, due dei quattro suoi trionfi ebbero come avversari il Parma di Scala, squadra innovativa e meravigliosa ma senza l’attitudine a primeggiare, e la Fiorentina di Ranieri, compagine non certo ai lvelli delle suddette del quadriennio precedente.
Il campo dei partecipanti era un pochino più sgombro anche perchè, come ricorderai, durante l’epopea di Capello, il Milan faceva incetta dei migliori anche a costo di relegarli in tribuna.
Mi permetto questa dissertazione perchè spesso ai pochi successi di Sacchi in Italia vengono contrapposti i numerosi scudetti di Capello, dimenticando però che quest’ultimo, davanti al quale mi tolgo il cappello per la lezione data al Barcellona di Crujff, ha allenato per cinque anni la miglior Roma di sempre senza mai arrivare alla fase ad eliminazione diretta dela Champions.E QUEST’ASPETTO E’ SEMPRE STATO TACIUTO. Senza considerare lo squadrone che era la Juve dal 2004 al 2006 che lui non ha mai portato oltre i i quarti di finale, uscendo senza un tiro in porta un anno contro l’Arsenal ed uno contro il Liverpool. Lo stesso dicasi del Real in Europa, dei sei anni alla guida dell’Inghilterra e dei quattro alla guida della Russia dalle quali ha cavato il nulla assoluto.
Sul fatto che Arrigo non sapesse esaltare le caratteristiche dei singoli, voglio essere meno opinabile e citare qualche nome.
Gullit non ha mai toccato con nessun altro tecnico i livelli toccati con Sacchi. Rijkaard, il grande Frank, prima di arrivare al Milan era finito a Saragozza tra molte ironie e con Sacchi diventò Rijkaard. Anche il negazionista Van Basten conquistò un paio di palloni d’oro con Sacchi. Baresi e Maldini, che fenomeni lo erano di suo, con Sacchi vennero eslatati come non mai, soprattuto dal punto di vista individuale con Franco che, mi pare, arrivò secondo al pallone d’oro.
Personalmente non amo i premi individuali ed il mio essere tabelano sul concetto di sport di squadra mi distanzia dal seguire simili classifiche ma credo che il pallone d’oro, che all’epoca era più credibile nei risultati di quanto lo sia ora, possa valere come discreto parametro.
Tassotti, prima di incontrare Sacchi era soprannominato Scarpotti.. Ancelotti giocò con Sacchi le migliori stagioni e, con Donadoni, Sacchi fece un capolavoro esaltandolo proprio individualmente.
E Baggio? I riconoscimenti personali ed individuali più importanti li ha ricevuti durante il periodo azzurro sacchiano. Il pallone d’oro non gli venne assegnato per le prestazioni con la Juve…ma per quanto venne esaltato in azzurro. Talmente tanto che, sull’altare di Baggio, venne sacrificato Signori provandolo in un ruolo diverso per non togliere spazio a Roberto.
Ma le prestazioni individuali di Benarrivo e Dino Baggio al mondiale del 94 le ricordiamo? Quando mai avevano toccato simili livelli individuali?
Senza parlare di Casiraghi, che in nazionale, con Sacchi forniva un rendimento eccezzionale.
Il grande rimpianto è Vialli, giocatore perfetto per il gioco di Sacchi, che non ha voluto accettare le regole. Nessuno come lui sarebbe stato esaltato da Arrigo. Ed anche il “mio” Mancini ha dichiarato più volte di aver sbagliato a dir no all’azzurro perchè sarebbe stato bene inserito nel sistema Sacchiano.
Su questo la penso diversamente rispetto a te. Secondo me, il gioco di Sacchi ha esaltato più di ogni altro allenator le caratteristiche individuali, perchè se a Gullit arrivano 10 palloni, anzichè 3, ha molte più occasioni di mettersi in mostra…
Baggio, ha avto decine di mister. Ma è con Sacchi che ha raggiunt l’apice…
Che poi Lui si sia affezionato a Mazzone è un discorso di legali personali..
Non ho sinceramente ricordi di un periodo calcistico in cui tanti giocatori siano stati elevati a livello individuale come con Sacchi.
Ripeto alcuni erano fenomeni ma comunque con Sacchi hanno raggiunto l’apice ed altri, che fenomeni non erano, con Sacchi hanno avuto rendimento da fenomeno.
L’esempio di Virdis è lampante da questo punto di vista…Con Sacchi ebbe le migliori fortune individuali persino lui.
Ricambio il saluto sprando di non avert irritato.
Novembre 16th, 2020 alle 11:06
Scusami Viola 1946,
ho scritto eccezionale con due zeta ed altri errori di battitura. La tastiera mi ha tradito …
Novembre 16th, 2020 alle 16:19
Chiedo scusa per gli errori, ma con il telefono e la vista che lentamente e inesorabilmente mi sta abbandonando, diventa impossibile rileggere
Scusate
Novembre 16th, 2020 alle 17:13
Alessio Rui, ho intellettualmente goduto nel leggere il tuo intervento. Davvero notevole per argomentazione e citazioni. Io esprimo un altro punto di vista, non guardo al realizzato ma alla possibilità che ci sia un modo migliore di impiegare un calciatore. Non concordo con alcune considerazioni pratiche, ma il Milan era fortissimo a prescindere da chi lo allenava.
Assolutamente non me la prendo ed anzi ti sono sinceramente grato, per i tuoi interventi su Sacchi, compresa la distinzione dal sacchismo. Ma ciò che io non condivido di Sacchi è l’esasperazione di un certo modo di giocare. Nel lungo andare egli sfibrava fisicamente e mentalmente la squadra. Mi pongo la domanda se anziché massimizzare al 120 per cento le caratteristiche di Evani, avesse costruito una squadra che sfruttasse a pieno quelle di Gullit, anche in via parziale, mi riferisco alla possibilità di contropiede che la forza fisica di Gullit permetteva, forse anche i tornei più lunghi e logorante, avrebbero visto più vincitore Sacchi.
Una sicura vittima di Sacchi è stato Sacchi che non reggeva più i ritmi psicologici del suo modo di giocare, che richiedeva ai calciatori intensità fisica e mentale.
In conclusione siamo più vicini di quanto pensiamo su Sacchi.
Anche se l’avessimo pensata totalmente all’opposto, non avrebbe suscitato in me sentimenti ostili chi, democraticamente e gentilmente esprime il suo parere contrario, che, quando avviene, deve invitare alla riflessione delle proprie idee e non alla catalogazione di nemico.
Un caro saluto.
Novembre 16th, 2020 alle 18:17
Viola 1946,
ho capito il Tuo ragionamento (anche se personalmente credo che nessuno abbia massimizzato le qualità di Gullit come Sacchi perchè anche se non faveca contropiede lo ha sfruttato su tutto il campo e ne hanno giovato molti ribaltamenti del Milan). Il Gullit post Sacchi era limitato fisicamente rispetto a qualche anno prima e chi lo ha allenato ha dovuto tenerne conto. Comunque ho capito ciò che intendevi.
Io credo che Sacchi sia stato il miglior tecnico italiano di sempre sino all’europeo 1996 in cui francamente esagerò nella sua smania di collettivizzare ciò che non poteva essere collettivo (ma lì si era fatto trascinare in una guerra ideologica che lo rese anticpatico ai più).
Sono anche convinto che il suo Milan sia stata la seconda squadra italiana di sempre per bellezza di calcio giocato (la migliore nel rapporto qualità di gioco/successi) ma qui entrano in gioco parametri di valutazione personali.
Una cosa su Evani (da te citato) te la voglio dire. Quando Capello decise di fare a meno di lui, perchè oggettivamente non più in grado di svolgere i movimenti sulla fascia di Sacchiana memroia, si accasò alla Sampdoria.
Credo fosse il 1993-94 e pareva destinato al viale del Tramonto. Eriksson si rese conto che non ce la faceva più a star sull’out sinsitro e lo reinventò centale di centrocampo (cosa non semplice per un sinistro nauturale). Evani giocò una stagione meravigliosa e i vari Platt, Mancini, Gullit, Jugovic, Lombardo furono stregati dalla sua presenza.
Torniamo così al concetto esposto dal Sergente Garzia, ovvero la fortuna che aveva avuto in passato nell’avere tecnici che avevano allenato i principi piuttosto che le situazioni predeterminate (oltre a Sacchi ci metto pure Liedholm). E così, senza averlo mai fatto prima, ci mise tre settimane a diventare uno dei migliori centrali di centrocampo di quella stagione.
E facci caso che, quando Dino Baggio chiede il cambio nella finale mondiale del 1994, il buon Chicco, inserito probabilmente per calciare il rigore, gioca i tempi supplementari da centrale.