Il grandissimo culo di essere nato a Firenze (e di aver conosciuto Rialti)
Mi succedeva in trasferta.
A Milano quasi sempre, a Roma qualche volta, a Napoli e spesso (non so perché, forse per via dello stadio diviso in piccoli palchi in sala stampa) a Bergamo: una quarantina di minuti prima di iniziare la radiocronaca, mi soffermavo sul percorso della mia vita, alle tante speranze che avevo di diventare giornalista ed ero molto soddisfatto della grandissima fortuna che avevo nel commentare la Fiorentina.
La stessa cosa mi è accaduta ieri verso le 14 nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, ad un livello ancora più alto.
Stavo mettendo a punto gli ultimi dettagli per l’evento dedicato ad Alessandro Rialti, quando all’improvviso ho sentito il bisogno di sedermi sulla poltroncina predisposta sul palco.
Ho osservato rapito il Salone, ho pensato a dove eravamo, “alla storia che era passata per quei muri” e all’enorme onore che avevo per poter stare lì davanti ad un centinaio di persone con un microfono in mano e il pensiero è stato: “che grandissimo culo è stato per me essere nato a Firenze”.
Non me ne voglia chi non è nato nella mia città, ma davvero è difficile da comprendere quello che proviamo noi che abbiamo avuto questo privilegio, di cui ogni tanto ci approfittiamo fino a diventare quasi insolenti col prossimo.
Poi mi sono girato e già scorrevano le immagini di Alessandro con i grandi e meno grandi che abbiamo visto passare in viola negli ultimi quarant’anni e sorridendo mi sono detto: “che grandissimo culo è stato aver conosciuto ed essere diventato amico di Rialti”.
Ottobre 16th, 2020 alle 07:02
Come darti torto, sono nato in piazza Donatello e da quella zona non mi sono più mosso e probabilmente questo è anche un mio limite.
Firenze è come un elastico che ti fa tornare sempre indietro.
Per quanto riguarda Rialti, lo conoscevo solo tramite via etere e traspariva anche dalla radio come fosse una brava persona.
Ottobre 16th, 2020 alle 08:15
Grandissimo culo ma anche grandissima responsabilità nel dovere di onorare la nostra città (che certamente non è dire “noi siamo Firenze e voi non siete un callo” )
Viva Fiorenza
Ottobre 16th, 2020 alle 08:43
Sicuramente è una grande fortuna e tutte le volte che vado nel salone dei cinquecento, e non solo, provo una gioia immensa.
Rialti mi piaceva molto.
Purtroppo del genio fiorentino è rimasto veramente poco visto che la gente pensa che essere fiorentino voglia dire semplicemente prendere per i fondelli gli altri.
Ottobre 16th, 2020 alle 08:44
… e codesto, non tutti i David Guetta lo possono dire!!!!!
Forza Iachini!!! Forza ragazzi!!!
Ottobre 16th, 2020 alle 10:30
Questo non vi deve far pensare che chi non è nato a Firenze è meno tifoso di voi. A volte, leggendo questo blog trapela. Non da parte sua direttore.
Ottobre 16th, 2020 alle 10:48
Quoto Ombanching: la gran fortuna di esser nati in un posto meraviglioso e straricco di storia comporta anche la responsabilità di onorare questa storia e i gloriosi antenati che l’hanno costruita. Perchè spesso il legittimo orgoglio può sconfinare nella spocchia…oh, si scherza eh!?
Un pratese che ama Firenze.
Ottobre 16th, 2020 alle 10:57
Grande post David !!!!
Ottobre 16th, 2020 alle 11:00
Spero tu abbia avuto anche il tempo di chiedere scusa a Tenerani visto che Brovarone l’ha sbeffeggiato in diretta radio, pur senza nominarlo mai, ed essendo un tuo opinionista avrai redarguito anche lui, fra le altre cose.
Con stima eh, sia chiaro.
Ottobre 16th, 2020 alle 11:49
Caro David, concordo al 100% con te. Siamo dei privilegiati è inutile negarlo. Chi non è nato a Firenze forse non può capirlo……anche se forse….e ripeto ……forse…….soffermandosi nel salone dei 500 e pensando a tutti i personaggi della storia che ci sono passati, potrebbe dare un sussulto a chiunque.
Ottobre 16th, 2020 alle 12:47
Ogni volta che torno, passo dal piazzale e l’aria è sempre leggera, come l’abbraccio di una madre, dopo un lungo viaggio.
O. T.
Non so cosa sta succedendo in Fiorentina, ma le cose non tornano
Oggi l’area scouting conta i seguenti personaggi
Antonio Tramontano (Match Analyst) arrivato con Montella e scouting per la prima squadra
Angeloni direttore del settore giovanile
Niccolini direttore dell’area scouting
Cappelletti responsabile area scouting
Il resto a livello nazionale è pari a O
Boh!
Ottobre 16th, 2020 alle 13:16
Mi aspettavo un tuo intervento in diretta visto L eresia detta da de magistris sul covid / influenza . Visto sei stato preciso con broverone su Commisso .
Ottobre 16th, 2020 alle 13:26
Massimo rispetto e ammirazione per la storia e le bellezze di Firenze, Roma, Venezia ma … da amante più della natura che dell’antropizzazione (città, monumenti, creazioni dell’uomo) mai baratterei il mare e la campagna toscana con il caos cittadino.
Ognuno si vede resta legato al posto dove nasce ma, nonostante la Fiorentina, il lavoro e le bellezze di Firenze, non riuscirei mai ad abituarmi alla vita cittadina.
Traffico, file interminabili per rientrare dal mare, freddo in inverno e afa d’estate … no, non ce la farei mai.
Qui ho il mare ad 1 km, esco in bici e dopo 500 metri sono già in strade poco trafficante, bosco per funghi e asparagi a 3 km, meravigliosa pineta per correre a 1 km …
Poi se ho voglia di vedermi gli Uffizi o Piazza del Campo in un’ora circa ci sono. Senza dover fare file in auto perché tutti vanno sempre in senso contrario …
Ottobre 16th, 2020 alle 13:52
Sin dalla mia gioventù spensierata ho finito motorini e automobili per venire in questa Vostra magica città.
Da ragazzo nell’età della ribellione son scappato due volte di casa.
Dove andavo?
A Firenze.
E dove altro?
Due ore appoggiato sulla balaustra del Ponte Vecchio a pensare, a guardare , e il mondo ritornava un arcobaleno di dolci pensieri.
Un giorno per quelle amorevoli strade e tutto passava, e i buoni propositi tornavano nella coscienza di un pollastrello indicibilmente sciocchino.
E tornavo a casa, ripulito dai rissosi miasmi alternativi, e disponibile al dialogo.
Ma il “grandissimo culo” non è nascere a Firenze, che io Pratese amo appassionatamente.
Il grandissimo culo è nascere, crescere, amare, essere amati, mettere al mondo bravi figli, lavorare onestamente, avere di che rimettere insieme il pranzo con la cena, sapere che si sta facendo qualcosa di buono giorno dopo giorno.
Grandissimo culo sono anche le piccole cose, un cane e due gatti che quando entro in casa mi saltano addosso dalle feste, è, una gita in Vespa con la mia musica preferita nelle orecchie, è una cena con gli amici più cari, è perfino andare a trovare le persone più care nella loro Ultima Dimora e accorgersi che la Vita va avanti e Lassù qualcuno ci ama .
Grandissimo culo è esser nati con gli occhi per vedere la bellezza di questo mondo, avere un cuore per accorgersi che questo mondo va migliorato partendo da noi stessi, e provare le emozioni che almen dieci volte al giorno danno la scossa , e non mi vergogno a dirlo, personalmente mi fanno venire i lucciconi dalla gioia, ma anche dal rimpianto e dall’onore di aver ormai speso gran parte di questa esistenza.
Il pensiero è come l’oceano.
Non lo puoi bloccare.
Non lo puoi recintare.
Un bacio a Firenze e ai Fiorentini, e concedetemelo, a Prato e ai Pratesi, a Bologna e ai Bolognesi, mia seconda amata terra.
Le migliori cose a Tutti.
Immondo
Ottobre 16th, 2020 alle 14:51
FABRY77: Chi non è nato a Firenze non può capire. Esattamente come chi non è nato a Venezia, a Napoli, a Milano, all’Aquila, a Poggibonsi, etc. etc.
Ottobre 16th, 2020 alle 15:20
Nato e sempre vissuto a Firenze, moglie forestiera, mi prende per il culo quando dico questa cosa..
Mi dice allora chi nasce a Roma, Napoli, Atene, Bagdad cosa dovrebbe dire ?
Ottobre 16th, 2020 alle 16:47
Indubbiamente grandissimo culo, anche se ti espone a figure molto magre, come quando, anni fa, sulla Grande Muraglia Cinese, con un gruppo di amici fiorentini mi scappò un “sì, bella, ma volete mettere le rampe del piazzale”, metà comitiva ad applaudire e metà a prendermi a nocchini.
Così è la vita, si muore solo quando si smette di ridere……
Un pensiero alla grande persona di Alessandro Rialti che, superficialmente ho conosciuto, che riposi in pace.
Ottobre 16th, 2020 alle 17:25
Roma, Firenze e Napoli sono le tre città che per diversi motivi mi suscitano emozione. Roma per la sua storia e le sue bellezze. Non so perchè ma i miei idoli sono Giulio Cesare e Ottaviano Augusto, quando vado a Roma e vedo il Pantheon penso che forse quei miei passi si sovrappongono a quelli dei prima citati miei idoli (ovviamente sono a conoscenza che il Pantheon è stato costruito dopo Cesare e Augusto). Firenze è l’altra città che mi suscita emozione, per essere un concentrato di arte e letteratura. Particolare emozione mi procura Piazza Signoria che mi richiama Savonarola e Santa Croce per le tombe dei grandi ivi sepolti. Napoli, in particolare, Posillipo mi riporta alle leggende sulla sua nascita. Parlo di emozioni e non solo di bellezza di per se stessa.
Ma la cittadina che più mi emozione, come per tutti voi, è la mia cittadina natale: Molfetta. Lì non vado in cerca dei passi dei grandi ma dei miei passi.
SergenteGarzia purtroppo per il settore giovanile della Fiorentina sono depresso quanto te. Spero ci sia una scossa organizzativa.
Capisco l’emozione del nostro ospite David, nel sedere al di là del banco e guardare intorno la maestà del salone di Palazzo Vecchio.
Ottobre 16th, 2020 alle 18:33
Finchè i fiorentini penseranno che nascere a Firenze sia “un grandissimo culo”, e quindi avere qualcosa più degli altri per nascita, resteranno sempre i soliti provinciali beceri, malati di ridicole fantasie e grotteschi complessi di superiorità.
In buona sostanza, degli inguaribili bischeri.
Un fiorentino nato e cresciuto al Campo di Marte, ben cosciente di essere nato in un luogo non qualunque e bellissimo. Stop.
Ottobre 16th, 2020 alle 18:47
io sono stato battezzato nel Battistero di San Giovanni Battista.
Solo nascendo a Firenze e viverci da anni se ne capisce la fortuna.
Rialti era proprio bravo.
Ottobre 16th, 2020 alle 19:20
Ciao John Torpy.
Io quelli che tifano Viola e non sono di Firenze li adoro! È una scelta eroica, commovente! Grazie a tutti voi, di cuore!
Ottobre 16th, 2020 alle 20:10
Jhon Torpy @5
Chi non è di Firenze e tifa Fiorentina, merita tantissimo rispetto ed ammirazione.
Io personalmente mi commuovo ogniqualvolta ho l’onore di conoscerne uno/a
Forza Viola !!!!
Ottobre 16th, 2020 alle 20:14
Sono un senese di nascita, ma amo e conosco Firenze, e la sua immensa e meravigliosa storia, meglio e più di tanti fiorentini di città, avendoci lavorato per 32 anni.Per il # 20 Birne, sarei un cosiddetto eroe,io non mi sento per nulla un eroe, sono semplicemente un tifoso, della squadra della mia terra. Sarebbe bellino caro David, tu ci potresti arrivare, tramite i buoni uffici con la società, vedere e sapere allo stadio, quanti sono gli abbonati residenti nel comune di Firenze. Io dico che allora,gli eroi siamo in tanti.
Ottobre 16th, 2020 alle 20:24
Effettivamente essere nato a Firenze e viverla nella sua bellezza, specialmente al tramonto, è stato un bel colpo, ma un mio amico di Campi Bisenzio mi racconta spesso che essere venuto al mondo lì dona sensazioni inanerrabili.
In fondo anche essere nati a Baccaiano, se ci pensate, non deve essere male.
Ottobre 16th, 2020 alle 20:50
Nato in via delle Caldaie. In casa. Come s’usava allora. Battezzato in Battistero, lavorato per 30 anni in via degli Speziali.
Per 50 anni ho descritto e “venduto” la mia città magnificandone le bellezze più famose e facendo scoprire quelle meno note.
È Firenze mi ha ripagato dandomi da vivere dignitosamente senza pensieri.
Vederla oggi “vuota” mi fa un po’ tristezza ma me la godo ogni volta che faccio i miei giri “in centro” in quell’intersecarsi di strade e stradine che ho percorso per anni e che mi hanno visto bambino, per la mano della mamma andare al “48” e della nonna a fare il giro delle 7 chiese prima di Pasqua, ragazzo con gli amici a “imbroccare”, o per meglio dire tentare di imboccare, straniere, uomo ad accompagnare colleghi o clienti stranieri a scoprire palazzi e locations che li lasciavano a bocca aperta, maturo, andante all’anziano, sottobraccio alla moglie, ripercorre con la memoria, e un po’ di nostalgia, i passi di una vita tutto sommato bella, circondata di bellezza e passata in un soffio,ma senza grossi rimpianti perché non mi è andata male, e nascere a Firenze è stata la prima fortuna.
MT
Ottobre 16th, 2020 alle 21:47
Salve David, io so‘ de bibbiena e ne sono orgoglioso, cosí come sono orgoglioso di tifare da sempre Viola
Ottobre 17th, 2020 alle 08:03
Io sono natio di Vinci, ma mi sono sempre sentito fiorentino, fiorentino come una forma di possesso di bellezza
Viaggiando per lavoro e alcune volte, stando lontano alcuni mesi, per recuperare la serenità del cuore, mi riappropriavo di alcune abitudini, un passaggio dal piazzale, qualche vasca in centro, con la scusa di dover comprare qualcosa e il solito panino al lampredotto, abitudini che mi riportavano alla normalità e a quella serenità che solo bellezza e storia possono donare.
Firenze dal piazzale lo ammirata a qualsiasi ora è ogni volta con sensazioni diverse, ma sempre con quella carezza amorevole che solo tanta bellezza può donare.
Ho ammirato santa Croce e tutte le bellezze con la maestosità del cupolone all’alba, con un silenzio irreale, nel mezzo della giornata, con la calca dei turisti, all’imbrunire quando le luci del sole che sta lasciando il giorno, si mischiano con le luci delle bellezze che vanno ad illuminarsi e in piena notte quando i palazzi storici si mettono nella penombra e i fari puntati su ogni bellezza risalta le linee di una storia infinita.
Spesso osservo in lontananza lo stadio e subito mi affiorano i cori e le immagini, che hanno lasciato un segno nel cuore, e rivedo la corsa elegante di Antognoni, la grinta di Massaro (molto simile a Chiesa per indole e posizione in campo) l’intelligenza di Pecci, la forza straripante di Battistuta, e la dolcezza quasi fluttuante di Rui Costa, la furbizia di Edmundo e Baiano, la geometria di Socrates e la grande grinta di Passarella e Dunga, che spesso davano l’idea dei gladiatori per quanto riuscivano a trascinare la squadra
Mi ricordo le litigate in curva, il mio addio alla stessa in un 1-1 contro la Lazio, pallonetto di Massaro, dove senza alcun motivo, rischiai le manganellate della celere e la litigata in tribuna, contro il Barcellona, quando un cretino accanto a me inizio a lanciare (come altri) di tutto in campo, compreso accendino, spiccioli e tutto ciò che aveva nelle tasche, contro il guardalinee.
Insomma, quando ho bisogno di riabbracciare i miei ricordi e farmi abbracciare dalla bellezza, faccio una girata al piazzale e poi mi immergo nella sua bellezza
Ottobre 17th, 2020 alle 09:19
Importante per me è considerarsi fortunato di essere nato in una città come questa, in una nazione che non ha eguali per bellezze storiche e naturalistiche, in una parte del mondo che dà ancora la possibilità di una vita dignitosa e libera e di affermazione sociale ed individuale.
Altro discorso, purtroppo in voga in svariati ambiti, è quello per cui sono nato qui merito qualcosa in più. Come se il merito fosse tramandabile quale un corredo matrimoniale o un appezzamento di terra .
Firenze è mia, certo, ma lo è di tutti quelli che la amano e la rispettano. Come la Viola.
Ottobre 17th, 2020 alle 10:26
Massimo rispetto e ammirazione per chi tifa Viola lontano da Firenze.
Più o meno è come stare in trincea durante una guerra, mentre io me ne sto comodo al quartier generale.
SIETE GRANDI!
Ottobre 17th, 2020 alle 11:46
Ciccio Rialti. A me restava simpatico a “pelle”. Mi dava l’impressione di essere una persona così intelligente da non prendersi mai troppo sul serio. E da non prendere troppo sul serio neppure il calcio. Però ho sempre percepito da parte sua un amore vero verso la Fiorentina e verso Firenze. Fondamentalmente trasmetteva una bonaria serenità. In questo a me viene da accomunarlo al Ciuffi e oserei dire che questo spirito di fondo è ciò che manca di più in questi tempi. Manca molto questo spirito in radio dove avete troppe voci velenose, troppi fegati pieni di bile contro la Fiorentina, contro questo o quello e perfino contro Firenze tutta. Tanta gente stupida, gonfia di sé e saccente, che dall’alto del vs microfono sentenzia senza un minimo di umiltà.
Ottobre 17th, 2020 alle 12:39
x Arkadi
il nascere a Firenze non significa nulla,bisogna avere i nonni(tutti e 4 as possible)Fiorentini e i genitori Fiorentini,ovviamente anche loro di qui.
Perchè?
altrimenti non si può avere una trasmissione diretta,chiara e completa della Fiorentinità dai tempi che furono.
Putroppo ci sono tanti Fiorentini di nascita ma che non hanno il trasferimento di quanto sopra,ma influssi di altre aree geografiche Italiane.
Per lavoro ho girato tutta l’Italia,isole comprese e tornare a Firenze è stato sempre emozionante.
Tutto lì.
Ottobre 17th, 2020 alle 13:24
Ho lavorato quaranta anni in Palazzo Vecchio, avendo cominciato con il grande Sindaco La Pira e terminato con il suo allievo Primicerio (altro buon Sindaco) e quindi sono in grado di capire le tue sensazioni, ma capisco anche quelle di Omino di ferro, avendo casa sulla costa livornese vicino a Cecina, dove trascorro le estati da quando sono in pensione.
Firenze però è molto cambiata: le strade, i palazzi, i monumenti sono sempre (per fortuna) gli stessi, anzi la loro manutenzione è anche migliorata, ma la sua anima, la sua vita, la sua essenza, i suoi abitanti non sono più gli stessi ed io ora ho smesso di andare in centro a piedi passando da via dell’Orto, Piazza Piattellina, Piazza del Carmine, via S.Agostino (come facevo per andare alle medie in Piazza Pitti) perchè la nostalgia è grande ed il cuore mi si riempie di una tristezza infinita.
Ottobre 17th, 2020 alle 14:38
Mi spieghi la necessità di parlare dell’addio di Ribery alla terza giornata?
Forse pochi argomenti al Pentasport?
Ottobre 17th, 2020 alle 15:51
Sono fiorentino da generazioni e, quindi, amo Firenze in maniera viscerale. Avendo girato, per vari motivi, un bel po’ di mondo, penso, pero’, che il concetto di culo vada allargato a tutti quelli nati in Toscana. E’ difficile trovare in giro un territorio cosi’ vasto pieno di paesaggi (spesso generati dalla saggia azione dell’uomo come il Chianti),cittadine e borghi strapieni di bellezze e fascino che nasce dalla ricchezza culturale che il paesaggio e le opere mostrano da secoli.
Tornando a Firenze, vorrei sottolineare che al di la’ delle bellezze artistiche qui sono state gettate le fondamenta della societa’ moderna dall’ingegneria (vedi la cupola di ser Filippo) alla finanza (Le in invenzioni in campo economico di Datini sono impressionanti). E potrei continuare. Quindi e’ legittimo sentirsi orgogliosi di tutto cio’, Ma vorrei ricordare che si tratta di cose di tempi ormai lontani. Quindi e’ giusto essere riconosecnti ai nostri antenati ma questo non crea oggi una superiorita’ implicita dei fiorentini su quello che molti chiamano il “contado”. Quando giro per il centro di Firenze una volta stracolmo di gente che sembrava piu’ interessata al trancio di pizzaccia o alle vetrine di H&M che alla bellezza del Battistero (dove sono stato ovviamente battezzato), avverto una perdita di certe caratteristiche che ci rendevano un po’ speciali. In fondo il degrado che si osserva in giro e’ dovuto alle scarse capacita’ di chi ci governa ma anche alla sciatteria dei nostri concittadini che pur di far soldi trattano la citta’ come uno sfondo di cartapesta da sfruttare e via.
Due parole su Rialti. Non l’ho conosciuto personalmente ma quando lo ascoltavo percepivo un amore per la Viola, una competenza calcistica ed una umanita’ fuori dal comune.
Ottobre 17th, 2020 alle 17:24
Rabagliati, la mi’ mamma è di Pisa, il mi’ babbo di Genova, io sono nato a Pavia e ho sempre vissuto a Firenze, mi sapresti dire di dove sono? Grazie, saluti 🙂
Ottobre 17th, 2020 alle 17:33
# 30 Rabagliati
Caro il mio fiorentinissimissimo,
quello che scrivi è la rappresentazione plastica di quello che volevo dire io.
Non l’avrei saputo fare in maniera altrettanto chiara e convincente.
p.s. io per lavoro ho girato poco.
Ma per diletto ho girato anch’io tutta l’Italia (isole comprese).
E in più, anche una bella e grossa fetta di mondo.
Emozionante per me è stato lo scoprire che il mondo è pieno, pienissimo, di luoghi fantastici e che avvicinare gente diversa, diversissima da noi, ti arricchisce come nient’altro.
Per questo quando torno a Firenze, che è sempre stata e sarà sempre casa mia, penso a quando potrò tornare a scoprire un altro pezzettino di mondo, fantastico e sconosciuto.
Con simpatia.
Un fiorentino “semplice”.
Ottobre 17th, 2020 alle 19:53
Vero ! Nato e vissuto a Firenze da bambino, abito nei pressi di Milano ma due week end fa sono tornato per fare vedere ai miei figli ormai grandi Il centro storico di Firenze in questo strano periodo del Covid. Hanno respirato la città accompagnati da un vecchio zio e mi hanno detto “qui c’è un senso di appartenenza, un sentirsi parte di qualcosa di Bello che non esiste a Milano e in altri posti…” . Proprio ciò che quando mi chiedono i dati anagrafici e dico “nato a Firenze il……” mi fa sempre sentire orgoglioso !
Ottobre 18th, 2020 alle 00:27
Orgoglioso di non dirmi fiorentino ma cittadino del mondo, ed ogni fiorentino dovrebbe così definirsi. Il fatto di dirsi fiorentini con quella saccenza non sudata ma solo rubacchiata a chi fiorentino un tempo lo era davvero mi fa ribrezzo quando non mi fa pena.
Quando qui menavano fendenti filosofici i Poliziano e i Ficino, allora si che c’erano fiorentini veri che pur non lo erano perché quella famiglia che fece tanto grande Firenze veniva dal contado, come tanti spocchioso fiorentini definiscono tutto ciò che è fuori Firenze. C’è ancora un Catello lì o villa che fu una casa Medici, che fu persino lavoro di Michelozzo su richiesta di Cosimo il vecchio.
Quanto poi fu grande l’altro Cosimo, quello del granducato, il “primo”, quello che fu dittatore in una città che si crede ribelle e che fu grande grazie a “padroni”.
I fiorentini che si credono signori ma che son sempre dietro al “signore” di turno, salvo poi sparlar dietro perché si credono liberi di poterlo fare. Perché sono cinici e sul cinismo fanno la loro leggenda della “goliardia fiorentina” e stanno sempre a criticare perché credono di meritare più di quel che hanno senza far nulla per averlo.
E dopo che Pier Soderini gonfaloniere della repubblica diede a Michelangelo quel marmo, e dopo che lui il GENIO l’ebbe finito… da allora a Firenze si vive su quello e su ciò che di bello qui fu fatto e che più non si fa, anche se il Teatro dell’Opera mi piace un bel po’ e questo dice che qualcosa ancora si può fare.
Fare però è faticoso e richiede impegno perciò meglio strizzare i turisti che arrivano a frotte e che sanno ancor meno dei fiorentini cosa vanno a vedere, arrivano agli Uffizzi dopo ore di coda e quando passano ed entrano in quelle gallerie Vasariane sono già cotti a puntino, figuriamoci quando escono da quell’abbuffata pantagruelica con i piedi doloranti e la testa che gira. Che pena che fai Firenze, ormai masticata e sputata da milioni di cinesi con l’ombrellino anche in estate in giro per la città, dileggiata da chi si siede sotto a capolavori biascicando panini e gettando cartacce, inzozzata da rivoli di urina in giro per le strade qua e là.
Eppure sedendosi su una tua panchina in santa Croce De Chirico ebbe la visione della Metafisica.
Quanto è passato da allora, quanti fiorentini sono morti e quanti non fiorentini usurpano ora questo nome dicendosi tali e non capendo che non esistono più i veri fiorentini ma che questi ormai son cittadini del mondo.
Ottobre 18th, 2020 alle 09:39
Per primo un’infinita lode a chi tifa viola senza essere fiorentino .
È una bisvalida, come le mitiche figurine Panini !!!!!
Anche io come il Sergente Garcia al 26 uso la piazzaleterapia.
Appoggiarsi alla balconata e lasciare andare il cuore e la mente …
Chiamami iena ha scritto una disamina perfetta , arricchita da gemme storiche e da un preambolo di elevato spessore.
Siamo cittadini del mondo ma talmente pervasi e circondati dalla bellezza che è seriamente difficile non essere orgogliosi di essere fiorentini e di amare chi volge questo sentimento alla nostra città e alla sua squadra.
Esserne degni questo è il problema
Ottobre 18th, 2020 alle 09:41
per Arkadi
bene “semplice” Fiorentino,vedo che dalla punta di “frizzante” ironia che traspare dal tuo scritto ti deve aver colpito nell’intimo.
vedi caro amico Viola,essere solo nati a Firenze,sicuramente è una gran fortuna,nessun dubbio,però io volevo far capire che le tradizioni locali(e questo vale per tutti i luoghi del mondo)hanno una totale responsabilità sull’imprinting dei nascituri.
Forse non ci sono riuscito.
poi come al solito sono punti di vista,che hanno il valore che si meritano.
Grazie per il superlativo che mi hai regalato e con l’occasione ti ricordo che(sia per lavoro che per diporto) ho girato anche io tutta Europa e ho visto Cuba quando era ancora Cuba,sono salito sull’Empire e anche sullo Shuf,però,ti ricordo che tornando a Firenze ho sempre avuto quell’emozione che solo questa splendida città ha saputo provocare in me.
non a caso ante Covid a Firenze arrivavano milioni di persone l’anno, o no?
ciao permalosino.
Ottobre 18th, 2020 alle 10:01
Applausi a Chiamami Iena 37!
Un cittadino del mondo nato a Firenze
Ottobre 18th, 2020 alle 10:20
Per Rabagliati. Quello che tu scrivi è molto vero, ma quell’emozione che tu provi tornando Firenze è la stessa che provano tutti quelli che tornano nel paese natio, dove ci si è formati.
Non rivolto a te, ma con riferimento a quante generazioni ci vogliono per formare un fiorentino, un napoletano, un romano o solo un molfettese, la risposta l’ho trovata nei primi diciotto anni vissuti a Molfetta. Le prime amicizie, l’ambiente vissuto, il dialetto ti formano e non si cambia più.
Io vivo a Napoli sostanzialmente dall’ottobre 1965 ma sono rimasto molfettese, legame frutto della mia gioventù. La bellezza della città è la cornice in cui si vive, il legame con il territorio è legato a singoli posti simbolo: Piazzale Michelangelo per Firenze, Posillipo per Napoli, i Fori Imperiali per Roma e così via, perché riportano alla mente i rapporti umani legati a quei luoghi che ispirano il desideri di viverci o tornarci. Ho solo espresso ciò che sento io, senza renderlo necessariamente universale, anche se credo molto estensibile a tantissimi altri.
Un saluto.
Ottobre 18th, 2020 alle 11:13
#39 Rabagliati
Vedo che non ti rendi assolutamente conto di cosa sottende quello che teorizzi al #30.
Permalosino? Veramente l’avevo messa sul leggero e lo scherzoso, benché il tuo concetto di “fiorentinità” meritasse ben altre considerazioni.
Comunque la faccio finita qui, anzi, più fiorentinamente “l’abbozzo”.
Cercherò di imparare a in invidiare i tuoi quattro quarti di fiorentinità.
Ma non ti prometto nulla.
Ottobre 18th, 2020 alle 12:33
Rialto un gigante del mondo Viola…mi sarebbe piaciuto ascoltare un suo intervento ieri durante la conferenza stampa del caro Beppe….in particolare sul fatto che ignorasse che Chiesa potesse finire alla Juve…
Vai Beppe fa nulla ma tacer e passare oramai oltre sarebbe stato meglio ..
A proposito iniziata alla grande ieri sera in Calabria..
Umberto Alessandria
Ottobre 18th, 2020 alle 13:01
Una città bellissima dove si vive come in nessun altro luogo.
Una città in cui se i ns figli hanno ambizioni devono lasciare perché non offre più le opportunità che hanno avuto le ns. generazioni.
Negli anni 70/80 c’erano 2 grandi Banche e 3 private, una compagnia di Assicurazioni, la prima società di credito al consumo, un commercio fiorente, industrie manifatturiere.
Oggi è sparito tutto e sono rimaste solo grandi società a controllo estero.
Abbiamo avuto una grande squadra di calcio che negli ultimi 20 anni è di proprietà di imprenditori non Fiorentini che critichiamo con presunzione dimenticando che i ns ricchi vivono di rendite.
Ottobre 18th, 2020 alle 14:05
Nel derby calabrese la Juve costringe il Cotrone al pari interno. Rammarico del patron rossoblu.
Lapi Dario
Ottobre 18th, 2020 alle 14:08
Mi manca terribilmente Ciccio, giornalista vero, fiorentino verace. Mi manca la sua voce grattugiata, capace di tingere ogni sua frase di autenticità. Mi manca sentirlo parlare di Quadraro.
Te ne sei andato ed è successo di tutto.
Cirano
Ottobre 18th, 2020 alle 14:15
O Rabagliati del 30
ma dove hai letto codeste cose, nel Mein Kampf?
Lapi Dario
Ottobre 18th, 2020 alle 16:57
Figurati se il permaloso del NJ esonera Beppe dopo la vergognosa prestazione di oggi.
Un’allenatore serio, costa
Ottobre 18th, 2020 alle 17:23
Ciao Beppe…ci hai messo anche del tuo ma il timone oramai è perso…
Abbiamo quasi perso contro una squadra che a momenti schierava due magazzinieri…si vergognino anche i fenomeni in campo…
Senza palle…
Umberto Alessandria
Ottobre 18th, 2020 alle 17:35
io ho invece la grande sfiga di tifare viola lontano dalla toscana
Ottobre 18th, 2020 alle 18:01
Ma che lo difendi ancora? Davvero? E’ un caro signore, ma non è all’altezza della rosa che ha per le mani. Va cambiato, punto.
Ottobre 18th, 2020 alle 18:05
Continua a non cambiare nulla, e Farias che ci segna per l’ennesima volta ne è un classico esempio.
Sempre lo stesso trend; che si chiami spezia, Cagliari, Ascoli, sambenedettese, ecc. la tiritera rimane immutabile.
Credo che normalmente, dopo i due gol iniziale, si gioca in scioltezza e finisce 4 o 5 a zero i a uno…
La nuova proprietà forse ne è all’oscuro o ne ha il sentore ma non sa che pesci prendere.. certo l’attuale impostazione non sembra essere il migliore degli approcci.
La storia è sempre la stessa, a Firenze gli allenatori sono presto fatti fuori dai giocatori ( forse solo p.sousa è riuscito a salvare la durata contrattuale dell’incarico) e questo è evitabile solo se c’era un leader come Batistuta, ma neanche lui ci riusciva sempre. Il problema rimane quello di una società e proprietà che di peso, rispetto a chi va in campo, ne ha sempre avuto pochino e non riesce a far lavorare decentemente i propri tecnici, vedi Pioli primo in classifica che qui veniva sistematicamente massacrato dai quaquaraquà che tutto sanno e non capiscono una mazza, senza che la Fiorentina riesca a far un minimo di difesa legata anche al progetto tecnico più povero e si finisce sempre per vivacchiare facendo la fortuna dei vari farias, salsano, pinamonti, di carmine e tutta la lunga serie di megapippe che contro la viola trovano sempre il loro momento di gloria.
Ottobre 18th, 2020 alle 19:58
Guetta ti prendi troppo sul serio, dopo il pistolotto della scorsa settimana con Brovarone ci hai rifatto anche oggi pomeriggio, ma lascia esprimere le persone per quello che vogliono dire invece di intervenire in continuazione e voler far dire a tutti quelli che vuoi dire tu. Vorrà dire che se un tuo opinionista non ti accontenta il prossimo anno non gli rinnoverai il contratto.
Risposta
Ha detto tre volte il concetto
Nel dopo partita si parla della partita, specialmente dopo aver espresso lo stesso concetto venti volte
Ottobre 18th, 2020 alle 20:40
Oggi l’errore clamoroso di Caceres ha dato la svolta negativa alla partita.
Ma è lì che deve incidere l’allenatore.
L’anno scorso aveva dimostrato di – almeno – saper difendere molto bene e colpire di rimessa, questo andava fatto oggi, per come si era messa la partita.
Il secondo tempo è stato oggettivamente sbagliato per impostazione.
Il più grosso limite di Iachini (ma lo aveva anche Montella) è quello di non saper incidere positivamente utilizzando con i cambi e adesso la cosa è ancora più importante, visto che se ne possono fare 5.
Sono tre partite di fila che i cambi danno una grossa spinta agli avversari e penalizzano la Fiorentina.
Igor è stato veramente penoso, molto peggio di Ceccherini.
Speriamo che Pezzella non abbia un infortunio e, soprattutto, di vedere presto in squadra Martinez Quarta.
L’unico attaccante in grado di tenere un po’ su la squadra è Cutrone, che avrebbe dovuto entrare subito ad inizio secondo tempo.
Non ha senso sostituire Ribery con Kouamé a pochi minuti dal termine (e non ha proprio senso tale sostituzione).
Non ha senso aspettare il 26° del secondo tempo per fare le prime sostituzioni, delle quali una per infortunio.
Perchè non ha fatto entrare intorno al 15° del secondo tempo – vista la situazione di gioco ed il risultato, Duncan al posto di Castrovilli, per spostare più avanti Amrabat che era l’unico che sembrava avere la forza di spinta in avanti?
Udinese ultima spiaggia per Iachini, che oggi pare veramente poco difendibile. Ed io ero tra quelli che lo difendevano, prima di oggi (la Samp ha vinto 3-0 con la Lazio).
Ottobre 18th, 2020 alle 21:02
Con la rosa che si ritrova a (non) gestire,Iachini,in vantaggio dopo 3 minuti contro una squadra che sale dalla B per la prima volta,che fa? catenaccio ad oltranza e non si vede un tiro in porta in tutta la partita.Dove sono d’accordo conte é con chi sostituirlo.Gli allenatori buono,sono tre e Toscani,col cavolo che vengono in una società del genere.Che tristezza.
Ottobre 18th, 2020 alle 22:07
Con giocatori rientrati giovedì dalle Nazionali, con Pezzella, Ribery e Castrovilli reduci da un infortunio, il primo cambio obbligato al 71 e il solito Cutrone al posto di Vlahovic, ed i successivi al 78 con Callejon trequartista.
Non è un problema solo di gioco, di giocatori fuori ruolo, ma di lucidità di che allena.
Ottobre 18th, 2020 alle 22:26
A me piace il contropiede, non il controcalcio.
Ottobre 18th, 2020 alle 23:11
5 minuti di calcio 2 reti fatte
90 minuti di non calcio 2 reti subite
Tutto succede perché Iachini non voleva umiliare gli avversari con una goleada
Ottobre 18th, 2020 alle 23:26
Mi accodo anche io al commento della partita di oggi. Purtroppo ho avuto la conferma di una squadra che non va. Io non ce l’ho fatta e al 61° ho spento la televisione e mi sono fatte le parole incrociate. Meno male, mi sono risparmiato il 2-2.
Il problema non sono i singoli calciatori, manca l’idea di gioco collettivo. Ma soprattutto quasi nessuno sfrutta a dovere le proprie caratteristiche. Gli unici due a farlo sono Milenkovic e Pezzella.
La somma dei calciatori per me è molto superiore al rendimento in campo della squadra.
O si riesce ad andare sulla fascia o non si fa altro. Quando l’avversario ci chiude le fasce o se ne impadronisce, allora iniziano i nostri guai.
Faccio un esempio. Amrabat, il fratello di quello che giocava nel Verona, rallenta l’azione e fa passaggi corti laterali o indietro. Vlahovic non ha avuto una palla decente da giocare, non da tirare.
Ho visto un po’ di partita del Cagliari dove ho ammirato, tra gli altri Simeone. Ho visto qualche minuto di partita del Benevento e mi è piaciuto Dabo.
Come ho detto altre volte, io riesco a cambiare idea se l’analisi successiva mi convince che prima sbagliavo (di poco o di molto ha poca importanza) e mi sono convinto che Iachini o ha gli uomini adatti a fare il suo gioco, difesa sulla propria tre quarti e ripartenza veloce oppure è incapace di adattarsi lui agli uomini a disposizione, a prescindere dal valore della rosa.
La rosa della Viola è. quest’anno molto buona, ma fatto pari a 100 il suo potenziale come collettivo, a stento arriva a 50 di rendimento.
Riprendendo un mio posto precedente devo dire che questo è il frutto di una sostanziale disorganizzazione tecnica di base della società. Sono arrivati anche ottimi calciatori, ma incompatibili con con il gioco di Iachini.
Oggi, abbiamo visto Italiano guidare le riserve dello Spazia, distruggendo il centrocampo della Fiorentina e impadronendosi del gioco dal 20° del primo tempo in poi.
Noi, invece, riuscivamo ad impostare qualche contropiede, che veniva sempre concluso tornando indietro dal nostro portiere.
Purtroppo, per il bene della Fiorentina,non avendo senso a mandare via adesso Pradè, chi deve fare un passa laterale e l’altro indietro è Iachini. Mi dispiace ma è inadatto a questo gruppo. Avevo trovato giusta la conferma di Iachini, ma mi sbagliavo, anche se la colpa è di chi non gli ha comprato i calciatori giusti.
Ultima annotazione, mi sono mancati gli strappi di Chiesa o Sottil (ma questo è un fatto molto personale).
Un saluto (purtroppo depresso) a tutti.
Ottobre 19th, 2020 alle 00:09
Come contro la Samp, abbiamo giocato solo i primi venti minuti della partita. Solo che in questa partita nei venti minuti abbiamo avuto il culo di trovare due gol, per cui tutto faceva presagire una comoda partita di controllo.
Invece siamo riusciti nell’impresa di chiuderci a riccio contro una squadra da serie B, e inevitabilmente (complici diversi errori individuali clamorosi) abbiamo permesso a questi onesti mestieranti di pareggiare e addirittura rischiare di vincere la partita.
Magari non è colpa dell’allenatore, ma io un atteggiamento così oscenamente rinunciatario non l’ho visto nemmeno con il peggior Montella.
Dice un vecchio luogo comune che il bravo allenatore è quello che sa esaltare le caratteristiche dei giocatori a disposizione: io vedo molte involuzioni (Castrovilli, Vlahovic, Amrabat) e nessun miglioramento…almeno l’anno scorso Iachini era stato bravo a non buscarne, quest’anno prendiamo due pappine a partita di media!
Purtroppo temo che andremo avanti così almeno fino a gennaio (covid permettendo), quando l’esonero di Iachini diventerà inevitabile. A quel punto probabilmente i migliori disoccupati sulla piazza saranno già presso altri lidi (vedi Gattuso l’anno scorso) oppure ci faranno un sonoro pernacchione (vedi Spalletti e Sarri). D’altronde se dici che la tua aspirazione è arrivare nono non è che sei molto attrattivo…
Filippo da Prao
Ottobre 19th, 2020 alle 00:32
@antico n. 52
Non capisco onestamente quello che dici. Secondo te questo è il momento di fare quadrato intorno a Iachini? Può anche darsi, ma nel quadrato più che i tifosi (che non contano una mazza) ci devono essere la società e i giocatori. La sensazione, forse sbagliata, è che questa squadra manchi di personalità. Appena facciamo un golletto ci chiudiamo a difendere, addirittura elementi come Bonaventura e Castrovilli giocavano sul limite della nostra area di rigore. Io dubito fortemente che Iachini abbia le risorse per tirar fuori la squadra da questo pantano di pochezza tecnica e mentale. E dubito anche che la società abbia le palle per imporsi con le proprie scelte, che siano per la conferma o per la sostituzione di Iachini (contro il quale non ho niente, sia chiaro).
Cosa vuoi che contino i commenti dei tifosi? I problemi veri si hanno quando un allenatore non è legittimato e stimato dai propri datori di lavoro e dai calciatori che allena. Lo abbiamo visto chiaramente con Montella: alcuni pezzi grossi dello spogliatoio gli si sono rivoltati contro (Chiesa in primis) e sono arrivati i risultati pessimi e l’inesorabile (e tardivo) esonero. Con Iachini avverrà la stessa cosa, solo che prima di arrivarci dovremo assistere ad una lenta agonia fatta di partite oscene come quella con lo Spezia. In tutto questo i tifosi non c’entrano un tubo, qualunque cosa dicano.
Filippo da Prao
p.s. ma quand’è che siamo stati primi in classifica con Pioli?
Ottobre 19th, 2020 alle 07:18
Premessa : non sono un tecnico , un allenatore ma un semplice tifoso e quindi vorrei porre a chi se ne intende la domanda .
In questo periodo nero , con gli stadi senza pubblico , si percepisce che alcuni allenatori guidano la propria squadra come avessero un telecomando , altri si limitano a pochi consigli , uno è diventato una barzelletta con il suo mantra .
Influisce questa differenza di atteggiamenti ?
La squadra non mi sembra una squadra ma 11 che giocano insieme .
Vedo giocatori involuti e mai migliorati .
Vedo una società ridicola con uno staff ridicolo .
Vedo una sommatoria di giornalisti proni sempre con il sorriso.
Vedo che Spezia , Crotone e Benevento giocano al calcio 3 o 4 volte meglio di noi .
O mi scolo una bottiglia di Cynar o guardo il calcio estero .
PS Avrà avuto poche palle senz’altro , ma il tanto amato Dusan quanto dovrà ancora crescere per fare dei movimenti da centroavanti, Koume quanto per stoppare un pallone ?
Ottobre 19th, 2020 alle 07:33
Filippo,
È un film già visto ripetutamente nei decenni, vai a ritroso nella memoria e nel tempo.
Non mi riferisco ai tifosi ma ai commentatori “imparziali”… Pioli lo è ora primo in classifica.
Ottobre 19th, 2020 alle 11:26
@57 robertosanjacopino, anche a me piace il contropiede..e non il controcalcio.
Nella Fiorentina, a me sembra che a qualcuno piace il passo del gambero.
Ottobre 19th, 2020 alle 15:35
Wreath, l’anno scorso qualche bella partita con gioco all’italiana di vecchia memoria l’avevamo vista; quest’anno per ora e soprattutto ieri Iachini è stato indifendibile per come non ha instillato per niente tempra, coraggio, impegno e spirito di squadra, le caratteristiche che da Iachini mi aspetto, oltre ad un’idea precisa e collaudata di contropiede fulminante.
Direi addirittura che il pareggio risulta umiliante, se è vero che lo Spezia giocava senza nove titolari (lo scrive Picchi e quindi ci credo).
Che fare?
Scriveva un signore che il movimentista lo sapeva fare benino…
Noi tifosi dobbiamo continuare a tifare e sperare che i giocatori riguardino la partita di ieri, si vergognino e strapazzino l’Udinese il prossimo turno.
I giocatori devono rimanere uniti, incazzarsi fra loro negli spogliatoi se serve e poi rendere in campo per quanto guadagnano.
I dirigenti devono fare qualche telefonata indagatrice con prefisso di zona.
Il Presidente dovrebbe smettere di fare show e parlare dopo che le cose sono state fatte, non prima.
Ottobre 20th, 2020 alle 12:44
robertosanjacopino (65):
Sono d’accordo.
Qualche partita l’avevamo vista.
Vediamo dalla prossima cosa succede.
Sarà l’ultima spiaggia per Iachini?
Vediamoci qualche volta se riusciamo.
Ottobre 21st, 2020 alle 12:02
Che bel post Davide, te lo dice uno che vive in Olanda Alkmaar…. Esser di Firenze vanto e gloria