Il calcio aiuterebbe
Perché fare gli ipocriti?
Il calcio da decenni non è più uno sport, o almeno non è solamente uno sport, ma molto di più.
E’ un’industria anomala, dove chi sbaglia paga pochissimo, dove non esistono le normali regole economiche e che infatti non a caso ha creato una voragine a livello di debito. Intanto però permette a decine di migliaia di persone di vivere col pallone (e noi giornalisti sportivi siamo tra quelli, tanto per essere chiari).
E’ qualcosa che assomiglia molto allo spettacolo e in questo momento ci sarebbe un gran bisogno di tornare a vedere le partite, di discutere su un rigore dato o non dato, sui furti della Juve.
Il calcio oppio dei popoli? In qualche misura sì e davvero sia benedetto quel Paese che non ha bisogno di eroi, ma in questo momento serve tutto pur di uscire dalla depressione che ci sta avvolgendo.
Inutile sottolineare come debbano essere salvaguardati tutti i protocolli legati alla salute, ma se la serie A se lo potesse permettere non troverei così immorale il fatto che a giugno si torni a vedere il campionato.
Aprile 23rd, 2020 alle 08:21
David, si rifermerebbe tutto al primo caso di contagio
Aprile 23rd, 2020 alle 09:08
Scusa stick ma allora al primo caso di contagio bisognerebbe rifermare tutta l’economia e tutte le attivita lavorative? Il problema e che con questo aggeggio ci si dovrà convivere finché non si troverà il vaccino. Come convivevano con la polio la TBC eccetera. Inutile fare i moralisti guardiamo in faccia la realtà
Aprile 23rd, 2020 alle 09:09
anche trascurando gli spettatori e giocando a porte chiuse. Ma se ad esempio ci son giocatori malati da più di un mese (vedi Sportiello) come si fa a pensare di poter riprendere? Tutte le squadre devono avere zero contagi.
Aprile 23rd, 2020 alle 09:27
chi scrive è un malato di calcio che guarda centinaia di partite all’anno
compresi dilettanti e amatori.
ma per me il campionato andrebbe annullato e si ricomincia dopo l’estate.
come fanno l’Atalanta, il Brescia con tutti i morti che hanno avuto a pensare al pallone?
e poi ha ragione il commento n.1:
appena c’è un positivo,
squadra in quarantena e.. poi?
personalmente il campionato lo considero concluso,
non mi prende più neanche di testa.. basta, è finito cosi.
ma ve lo ricordate udinese-fiorentina?
che cavolo di partita fu?
capisco che ci sono dei soldi in ballo,
ma troveranno un accordo specialmente in serie a.
per me la soluzione sarebbe ripetere il campionato con le stesse squadre,
niente scudetto,
niente retrocessioni perchè mancano troppe partite,
se proprio si vuole omaggiare il Benevento che stava dominando la serie b,
facciamo il prossimo campionato a 22 squadre con cinque retrocessioni.
sinceramente: ma con 23.000 morti
chi è che ha voglia ora di pensare al pallone?
senza var, senza pubblico…
per me campionati da annullare.
Aprile 23rd, 2020 alle 09:36
Poichè il calcio, con riferimento particolare alla Serie A, è un universo molto limitato di persone: facciamo 40 persone tra calciatori tecnici e dirigenti. Il numero limitato consente di isolare totalmente queste persone (800 circa), dopo aver stabilito con tamponi ed altri esami la loro asetticità rispetto al coronavirus. A questo punto, come gira una ipotesi: si trasforma il finale di campionato in una sorta di torneo (con partite ravvicinate) giocato a porte severamente chiuse in una zona ristretta.
A questo punto, se le cose sono fatte bene, è impossibile il contagio.
Ma questo, anche per gli enormi costi che contempla, non è possibile replicarlo al resto del mondo del calcio. Lo si fa e lo si deve fare per evitare il disastro del mancato pagamento dei diritti televisivi.
Ma restano le riflessioni sulla sostanziale immoralità cui è giunto questo sport in Europa, ove i fatturati crescono a dismisura solo e soltanto per pagare fior di quattrini a giocatori, tecnici e procuratori, ovviamente della serie maggiore.
Aprile 23rd, 2020 alle 10:42
Vedrete il calcio ripartirà, in un modo o nell’altro, ci sono squadre con i bilanci totalmente scassati e falsi, in arretrato con i pagamenti ed a rischio fallimento che non possono rinunciare alla quota dei diritti televisivi, e parlo della serie A.
Troveranno l’inghippo italico e si concluderà la stagione, coppe comprese.
Aprile 23rd, 2020 alle 10:51
Ho l’identico pensiero di Linus @4.
Il calcio è una gran cosa ,ma a tutto c’è un limite e per ora quello del Covid 19 è insormontabile!
Bravo Linus! Siamo seri per favore.
Aprile 23rd, 2020 alle 11:14
Sono rimasto assai perplesso dalle reazioni del mondo giornalistico sprotivo nei giorni scorsi
10 giorni orsono,il prof Rezza ha risposto ad una precisa domanda postagli e, specificano che parlava a titolo di posizione personale, ha affermato che in quel momento non avrebbe dato, se fosse dipeso da lui, il nulla osta a far riprendere il campionato.
Mi concedete, anzi gli concedete, che sia un pochino più preparato in materia di alcuni giornalisti sportivi, i quali spingono oltre ogni limite ad un ripresa del campionato che in questo momento sarebbe improponibie?
Gli scienziati ed infettologi sono stati tacciati d’esser in preda ad un atteggiamento di snob nei confronti del calcio.
L’esser snob, amio parere, non è degli scienziati (che rispondono secondo scienza e coscienza) nè quello del suddetto professore che ha specificato che la decisione non sarà di sua competenza bensì della politica.
E’ quello della comunità pallonara che vuole vedersi garantita un’immunità a cui le altre discipline sportive hanno rinunciato senza batter ciglio.
Basta ascoltare attentamente la dichiarazione del prof. Rezza per comprendere come la presunta ironia sia riferita all’ipotesi di riprendere a breve, non all’ipotesi di riprendere a settembre…
Mi sembra che in quest’occasione, i tifosi si stiano comportando meglio dei giornalisti e di addetti ai lavori che spingono per qualcosa che in questo momento non è attuabile nè prevedibile.
Ascolto anche pareri di persone autorevoli che si incagliano sulla questione “sport di contatto” .
La pallavolo, che sport di contatto non è, presuppone molta più vicinanza di altri sport considerato che ad ogni punto gli atleti si abbracciano e si battono un cinque.
Il puglilato o la lotta, viceversa, che sono sport di contatto, mettono in correlazione solo i due contendenti dal punto di vista fisico…
Ma il problema non è solo il contatto tra i contendenti. Questo è l’aspetto minore…
Sui protocolli particolari che Rezza vede “tirati”, dovete far capire alla gente che una partita di calcio a porte chiuse, da svolgersi in un campionato di un paese europeo evoluto (Bundesliga, Premier, Liga, League 1, Serie A ecc.), presuppone la presenza di un numero di persone che oscilla tra i 230 e 260 presenti (raccatapalle esclusi). Moltiplicate questo numero per dieci partite a giornata; siete sicuri che sia fattibile un protocollo tale da prevedere esami, test e tanponi per tutti? A maggior ragione, in un paese in cui si è polemizzato sul fatto che ai calciatori venissero fatti i tamponi e ai comuni mortali no?
Non confondete la sospensione dei campionati con la sospensione degli allenamenti dei singoli atleti, a cui giustamente Federica Pellegrini ha fatto riferimento prendendo un pochino le distanze dalle posizioni a favore della ripresa calcistica. Sono due cose completamente diverse. Vedrete che a maggio gli atleti di determinati sport riprenderanno l’attività (in allenamento).
La difficoltà sta nel gestire le gare di calcio o di altre discipline in presenza di un numero di persone che, ancorchè a porte chiuse, è tale da creare un numeroso assembramento.
Sono appassionato di tutti gli sport e vi assicuro che ve ne sono alcuni (NBA, Formula 1, ed altri) con potenziali disatri economici superiori alla nostra serie A; non trovo nulla di male nel fatto che una Lega voglia difendere i propri interessi ma se tutti gli altri sport si sono adattati (ad eccezione del volley con le dimissioni dei presidenti di lega) ci sarà pur un motivo…
Sia il calcio ad essere meno snob e sarà meglio per tutti. Anch’io patisco l’assenza da campionato, così come dai tornei di tennis che in primavera pullulano di ATP masters mille dai due USA di marzo a quelli Europei sulla terra, per non parlare della stagione di nuoto, di atletica, e di Formula 1, della coppa del mondo di scherma, del ciclismo e via così…
Anche il direttore Guetta pone correttamente l’accento sul fatto che i protocolli debbano preservare la salute. Ma l’avete letto il protocolo proposto dalla commissione medica della FIGC? Vi sembra attuabile? 1400 tamponi preventivi, senza contare tutto il resto?
E poi, partite a luglio ogni 3 giorni a 35 gradi?
A me pare che ci sia più voglia di ripresa da parte dei media che dei tifosi che, in questo momento, hanno altre occupazioni e forse non sono nemmeno nella condizione di esaltarsi per un rigore, per un goal ed altro.
Gli atleti stessi sono perplessi, gli allenatori (vedasi Iachini e Raneri) son più che perplessi.
Comprendo gli interessi dei proprietari ma la categoria in questo momento più vogliosa di riprendeere mi sembra quella dei giornalisti e direttori dei giornali.
A scanso di equivoci, non sto criticando Radio Bruno o chi si occupa delle cronache locali della squadra come tende a fare magistralmente il direttore Guetta con il suo staff. MI sto riferendo alla stampa sportiva (soprattutto il Corriere dello Sport) che par enon comprendere che stiamo vivendo un emergenza…
Aprile 23rd, 2020 alle 11:19
Ma siete sicuri che manchi il calcio?
Questo calcio?
Gente che non sa come fare la spesa per far mangiare i figli e il calcio parla e discute se togliere o non togliere parte dello stipendio?
I politici, che promettono ogni giorno soluzioni mirabolanti, ma nessuno che si toglie una virgola dai privilegi.
Un mondo, in cui i sacrifici li devono fare sempre gli altri è un mondo che non mi piace, ed il calcio sta dando forma ad un’ipocrisia devastante, come ha detto il direttore, come fa a mancarmi uno sport, dove le regole, non sono quelle dei comuni mortali? Perché?
Un’azienda che fattura 5 miliardi e procura debiti per 1,2 miliardi, per quale motivo?
quanti debiti hanno Roma e Milan?
Come fanno ad essere regolarmente iscritte al campionato?
A me non manca questo calcio, non mi manca la Serie A, anzi? sono preoccupato che, in tutta questa bufera non si sia presa la palla al balzo per ristrutturare radicalmente questo mondo.
Campionato finito
retrocessione per chi ha debiti e non riesce a garantire il rientro degli stessi
Campionato a 18
4 retrocessioni (come descritto sopra) e solo 2 promozioni
18 squadre anche in b con le stesse regole e per ogni girone di C
Centro sportivo obbligatorio (come già dovrebbe avvenire entro due anni) ma che nessuno prende sul serio
Calcio giovanile nelle scuole, almeno fino ai 14 anni
etc. etc
Invece si preoccupano solo dei soldi persi e di come non perdere qualche milione di stipendio.
Le situazioni che mi fanno venire la depressione sono ben altre, anche se amo tantissimo il calcio.
Aprile 23rd, 2020 alle 11:36
@pinob
Senza voler sminuire nessuno, un giocatore di alto livello è spesso insostituibile, se si ammalasse, mentre un’azienda può sostituire una persona in una linea di produzione.
Al primo contagio, nel calcio, dovresti quindi fermare il campionato per evitare il gap che si verrebbbe a creare.
E poi, prima di ricominciare, andrebbe appurato se, come dicono alcuni studi, il COVID può aver generato problemi cardiaci nei contagiati.
Aprile 23rd, 2020 alle 11:43
Linus, ti sembrerà strano, ma la penso esattamente come te. E non ho proprio la testa per pensare al calcio, e ne leggo pochissimo dato che mi pare surreale. Cosa c’è di immorale? Ti spiego David (e viola1946) cosa c’è secondo me. Tra le poche cose che ho letto è che naturalmente prevedono di fare i tamponi a tutti i giocatori e staff delle squadre, e ripetutamente perchè altrimenti con uno sarebbe del tutto inutile. Benissimo! Peccato che non passi giorno che i sanitari non facciano altro che dirci che vengono fatti pochi tamponi perché mancano i reagenti, e perché i laboratori per analizzarli sono pochissimi. In virtù di questo faccio uno dei tanti esempi:un amico chiuso in isolamento da 1 mese in una stanza a casa, con sintomi da covid e 2 figli piccoli e moglie “di là dall’uscio”, dopo genitore ricoverato e poi deceduto (senza averlo potuto vedere chiaramente) e in attesa di tampone che nessuno viene a fare nonostante richieste reiterate. È solo una delle innumerevoli storie simili. Questo mi pare abbastanza per considerare immorale la ripresa del calcio
Aprile 23rd, 2020 alle 13:35
Premetto che in considerazione dell’eccezionalità, senza precedenti, della situazione qualunque intervento non possa pretendere di detenere la verità.Personalmente ritengo che la soluzione dovrebbe essere quella di ritenere chiuso il Campionato di Calcio Serie 2019/2020. Troppe incertezze, calciatori indeboliti da lockdown lunghissimo, allenamenti prima particolari poi via via intensificati, poi calcio giocato con 3 partite a settimana, il tutto con partite a porte chiuse, in mesi con temperature presumibilmente molto alte. Cosa succederebbe poi se qualche giocatore risultasse contagiato? Meglio non pensarci.
Vorrei esporre inoltre alcune considerazioni sui diritti televisivi elargiti da Sky e Dazn(diversificazioni ridicole). Io sono uno spettatore televisivo e abbonato a Sky e Dazn, ebbene le due Società mi hanno informato che sono disponibili a riconoscere un rimborso per le partite non trasmesse e da me non godute non automaticamente ma solo su richiesta e per importi ridicoli. Quindi ritengo che, se interrompessero i pagamenti alle Società di calcio, avrebbero un incremento degli utili da Conto Economico sul risultato di gestione.
Quanto ai tifosi moralisti che NON SI RICONOSCONO PIU IN QUESTO CALCIO,vorrei chiedere perchè ai proprietari di società calcistiche che PRETENDEVANO l’autofinanziamento, cioè non spendere più dell’ammontare del fatturato, venivano rivolte critiche feroci(i famosi braccini corti).
Sono i tifosi che affermano orgogliosamente di non conoscere le più elementari regole di una sana conduzione economico-finanziaria aziendale.
Sono quelli che deridono le necessarie plusvalenze.
Spero
Aprile 23rd, 2020 alle 13:40
Non chiederò il rimborso a Sky e Dazn
Aprile 23rd, 2020 alle 13:45
Comnunque l’unica cosa che desidero veramente è quella di recarmi a piede in Piazza Duomo. Abito a due passi dallo Stadio.
Aprile 23rd, 2020 alle 14:33
Il futuro prossimo sarà tutti con mascherine e guanti distanziati gli uni dagli altri anche e soprattutto nei luoghi di lavoro, probabilmente senza poter andare in altre regioni, ma come si fa a pensare di giocare a calcio?
Aprile 23rd, 2020 alle 14:51
Stanno organizzando un torneo da giocare in 3/4 stadi da giocare da metà Giugno a fine Luglio.
L’obiettivo è di non perdere i diritti Tv altrimenti si aprirebbe una voragine economica che molti club non sarebbero in grado di sostenere.
Anche in Autunno non sappiamo se e come si giocherà il Campionato e fino a che non sarà trovato un vaccino vedremo partite a porte chiuse.
Quando sento parlare di trattative milionarie mi viene da sorridere in un momento in cui non sappiamo come sarà il domani,
Aprile 23rd, 2020 alle 15:12
In completo disaccordo con te, caro David.
Soltanto sentir parlare di calcio, in un momento come questo con oltre 23000 morti e ancora quasi 500 vittime al giorno mi vien da piangere….
E’ una follia e ciò dimostra l’incapacità del nostro governo di imporsi in decisioni che vanno contro il sistema…
Il nostro governo, oltre ad essere lo zerbino dell’Europa in questa crisi è diventato anche lo zerbino delle regioni a cui si e aggiunta la Lega calcio….
E se poi vogliamo dirla tutta a parte il fatto morale e il problema sanitario, giocare le ultime gare a porte chiuse, oltre che deprimente, sarebbe anche invalidante per la regolare conclusione dello stesso campionato…
Io la penso così e vedo con molto piacere che molti post sono concordi con me..
Aprile 23rd, 2020 alle 15:40
come si faccia a pensare di continuare il campionato, non lo so. 23.000 morti, città lombarde falcidiate dal virus, giocatori attualmente positivi, giocare ogni tre giorni d’estate senza pubblico, senza var, senza entusiasmo perchè la gente ha problemi parecchio grossi.. ma perchè???
per i soldi? sky non trasmette, non paga, le squadre non giocano non pagano i calciatori che faranno a meno dello stipendio per sei mesi. pace.
è gente che guadagna milioni, di fame non muore. si aiuteranno i semi professionisti, e appena si può si ricomincia ammodino col pubblico, le squadre senza mascherina, il var e tutto.
ma se era scoppiata una guerra e c’erano i bombardamenti, come avrebbero fatto? avrebbero chiuso bottega. ecco, la situazione è simile.
comunque tanto, ci penserà il virus: se proprio vorranno ripartire: al primo aiuto massaggiatore positivo si riferma tutto e cosi alla fine si rovinano due campionati invece che uno.
Aprile 23rd, 2020 alle 15:56
Concordo con tutti coloro che qui hanno espresso la loro contrarieta’all’ipotesi di riaprire il campionato. E’ un enorme sciocchezza che offende non solo chi ha patito problemi sanitari direttamente od in famiglia ma, soprattutto, tutti quelli che hanno ed avranno problemi economici da far paura. A meno di non considerare realmente il calcio un super-oppio per il popolo bue. E questo e’ un insulto per tutti noi. Trovo, oltretutto, ridicole le formule del campionato che trapelano sulla stampa. Le squadre dovrebbero riprendere gli allenamenti per circa un mese: immagino che lo debbano fare in una sorta di stretto ritiro per evitare i contagi che fermerebbero tutto il baraccone. Poi le partite a porte chiuse (tranne qualche centinaio di persone direttamente coinvolte) da giocare concentrando le squadre in poche citta’ “sicure” (Firenze, Roma, Napoli, Palermo o Cagliari) con partite a ritmo serrato. Il tutto sempre, immagino, con gli atleti in ritiro. Con il caldo che avanza e la brevita’ degli allenamenti prima della ripresa, una partita ogni tre giorni sara’ possibile senza che gli atleti ne abbiano conseguenze muscolari/articolari? Che il Segente Garzia ci illumini. Mi sembra veramente una cialtronata italian style. A meno che non si tratti di una furbata per forzare il Governo a sospendere il tutto per legge. Pare (dico pare perche’ non sono sicurissimo) che le societa’, invocando le cause di forza maggiore, potrebbero non essere costrette a rendere i soldi a Sky e DAZN.
Aprile 23rd, 2020 alle 15:59
Salve, io sono un malato di calcio, e vivevo ogni gg in parte di pallone, e anche se ho una gran voglia di calcio, spero proprio che annullino tutto e se ne riparli a settembre ottobre con un campionato nuovo, ora onestamente con tutti i problemi seri che abbiamo, crisi economica , problemi di lavoro, problemi di mobilità, onestamente di vedere le partite, non mi interessa, non c ho la testa e mi sembra immorale per chi ha veri problemi sulla testa, e se qualche signorotto del calcio fallisce, amen…, doveva fare meno la cicala prima sperperando soldi e sai ora quante botteghe falliranno, poi onestamente il calcio a porte chiuse che ci vogliono far vedere ora i signori del calcio perchè non sanno come andare avanti senza i soldi delle TV, non mi appassiona non m interessa, una partita senza il caldo dei tifosi diventa play station e non m interessa.
morale il calcio deve ripartire parecchio più avanti, ora no
Aprile 23rd, 2020 alle 16:19
Prendo spunto dal commento di Sergente Garzya, a mio parere particolarmente centrato ed opportuno (non è la prima volta che gli capita, chapeau!) per aggiungere che sono, come lui, preoccupato dal fatto che nell’emergenza non sia emersa una proposta di calcio più credibile ma temo, addirittura, un peggioramento nei mesi a venire poichè nei momenti di crisi/emergenza il calcio italiano si è sempre distinto per non decidere e dare il là ad una serie di provvedimenti atti a non scontentare nessuno.
Non solo non si riesce a ridurre il numero delle squadre (il che è impossibile perchè 14 compagini su 20 dovrebbero votare a favore della diminuzione in ottemperanza ad una regolamentazione di statuto allucinante).
Qui tira già aria di serie A a 22 senza retrocessioni ma con le due promozioni e di serie B a 24.
Galliani, che dal suo punto di vista monzese ha pure delle ragioni, lo ha già fatto trapelare prendendo a spunto il provvedimento della B a 24 del 2003, successivo al caso Catania, atto a permettere alla Fiorentina di evitarsi la C1 quale indennizzo (magro) a confronto dei salvataggi artifciosi di altre società che l’anno segunte provoco l’allargamento della A a 20.
Si prese punto da un ricorso di una compagine, per riammetterne 4!
E questo viene considerato l’esempio da seguire…
Dall’emergenza ne usciremo ancor peggio, credetemi!
L’unica occasione in cui si è preso decisioni, anche in maniera impopolare, è stata con la B a 19 ma in quel caso a decidere non erano le leghe o la FIGC bensì il commissario Fabbricini.
Ve l’immaginate il campionato di serie A a 22, nell’anno dell’europeo, post coronavirus?
Speriamo non accada ma se accadesse non sarà una sorpresa, ma l’ennesima dimosrazione di quanto sia vero ciò che il Sergente ha scritto.
Aprile 23rd, 2020 alle 16:35
Un’ultima oservazione, non vogliatemene…ma in due mesi hi scritto non più di tre volte.
DAMIANO TOMMASI merita un cartelino giallo tendente al rosso.
OK che è un sindacalista ma questo signore, tanto apprezzato da calciatore dentro e fuori dal campo, non ha capito che siamo in emergenza?
Massima solidarietà ai calciatori di C e dilettanti che non navigano nell’oro.
Ma i prof? Da un lato sono perplessi sulla ripresa ed io son d’accordo.
Dall’altro, però, non posso sottrarsi ad una rinegoziazione dei compensi.
E’ normale che se non si può giocare per cause di forza maggiore, anche i signori calciatori subiscano una decurtazione.
Io rappresento legalmente dei dilattanti che, in costanza di contratti da dilettanti, non vedranno un Euro anche se gicoano in squadre in cui devono comportasi sostanzialmente da professionisti.
Il sindacato della serie A invece tergiversa…
E subisce degli schiaffi dalla Juve (che essendo prima in tutto, il taglo lo ha concordato da far suo già da un mese, con Chiellini che ha stracciato Tommasi) dall’Inter e tutte le compagini che pattuiscono il taglio con le società
Che presidente è Tommasi? Un presidente bravissimo a rivendicare i diritti (legittimi) ma assolutamente muto quando Bernardeschi o Spinazzola mandano certificati medici ai loro club, che li reclamano in ritiro, per forzare la mano ed andarsene alla Juve o ad altre società importanti…
Un presidente che proclama lo sciopero il 9 marzo per qualche ora e poi lo ritira, perchè nel frattempo qualcuno gli fa notare che se il campionato si ferma per volontà dei calciatori poi sarà difficile rivendicare le 4 settimane estive da trascorrere a Formentera senza impegni professionali…
Sarebbe ora che anche lui comprendesse le peculiarità del momento…
Valgasi per lui e i suoi associati quanto scritto sopra per alcuni giornalisti…Guardate che la gente sta dimostrando al mondo ed a se stessa che riesce a sopravvivere anche senza calcio…
Aprile 23rd, 2020 alle 16:41
A me del calcio non me ne frega nulla. Mi pare che Gravina stia solo piamgendo per ottenere altri miliardi. Addirittura dice che il calcio ci rimette 5000 miliardi. Roba da non credere. Ci sono persone che nei laboratori stanno cercando di scoprire qualcosa che faccia arretrare il virus oppure studiando per trovare un vaccino. Ebbene, queste persone oltre essere sconosciute guadagnano una miseria nei confronti di qualche calciatore. Gravina è vergognoso quando parla di disastro economico del pallone. Non c’è proporzione tra lo stipendio di Ronaldo e quello di uno che magari studia per salvarci la vita. Il calcio si deve fermare e si deve ridimensionare.
Aprile 23rd, 2020 alle 16:44
Tra le cose che mi mancano rispetto al pre-virus, il calcio è sotto il centesimo posto.
Se riprenderà previo utilizzo di migliaia di tamponi, mentre molti infettati di due mesi fa, non appartenenti alle società calcistiche, non possono uscire di casa o tornare al lavoro perchè non fanno loro il tampone che assicura la guarigione, sarà scandalo civile e morale altissimo e i responsabili saranno quelli che avranno spinto in tal senso: Società e giornalisti favorevoli ad una sconsiderata ripresa dell’attività agonistica.
Prima la salute dei cittadini, compresi i calciatori e il mondo che gli gira intorno, poi le partite.
Aprile 23rd, 2020 alle 17:51
forse non c’entra nulla col post (o forse sì).
leggevo che le società di calcio,se ho capito bene, si rifiutano di fare sconti a sky,che come tutti-a catena-dice”non è colpa di nessuno ma mi scoccia pagare totalmente una cosa usufruita solo parzialmente”.
giusto:lo dico io utente di sky,così come lo dice sky nei confronti delle società,così come lo dicono le società nei confronti dei calciatori.
ecco. appunto.
però loro insistevano a volere la riduzione degli stipendi dei calciatori.
non pensano che-a catena-anche sky e compagnia facciano lo stesso ragionamento?
Aprile 23rd, 2020 alle 17:56
Finiscono il campionato a calcio tennis !
Aprile 23rd, 2020 alle 18:39
Da giornalista, anche se non sportivo, voglio dire la mia.
Allora, si prende il miglior giocatore di PlayStation (nel frattempo mi sono informato sulle modernità apparse) di ciascuna squadra e poi, seguendo il calendario, si fanno incontrare i due campioni in un albergo della città della squadra che gioca in casa, con megaschermo e rispettando il distanziamento tra i due giocatori e l’arbitro preposto a fare rispettare le regole.
Tre persone a partita, niente spostamenti degli staff e conclusione assicurata del campionato.
Sull’eventuale rischio di fare ripartire i focolai, vorrei sentire l’opinione dell’esimio Sassaroli.
Tra tutte le fesserie lette e sentite dagli addetti di’ baraccone miliardario, questa non è la più offensiva, mi sembra.
Aprile 23rd, 2020 alle 18:54
Nanni ‘47
La problematica dell’allenatore è una problematica relativa, l’allenamento condizionale oggi è una forma piuttosto veloce, il corpo si adatta facilmente, parlando di professionisti.
Magari la sollecitazione, delle partite ravvicinate, con il caldo e la perdita di molti liquidi, può provocare qualche infortunio in più, specialmente per le rose corte.
Per il mio parere e ripeto per me, che non credo molto alla preparazione, come momento per mettere benzina nel corpo di un’atleta. Per il mio modello di allenamento c’è da preparare una partita per volta, nel migliore dei modi
Comunque vada, sarà una barzelletta
Aprile 23rd, 2020 alle 19:28
Non mi interessa più !
In questo momento non m’interessa
E’ un non problema ,per me !
Devono finire il campionato,per far quadrare i conti?
Si chiama rischio aziendale
Non sempre può andare bene
Stavolta e’ andata male,pace !
A me ora non interessa !!!
Certo tutto l’indotto, capisco che tanti giornalisti devono poi campare e allora pressano per un inizio.
Ma io ,nonostante la difficoltà del momento, sto bene senza il calcio
Polemiche rigori var arbitri, etc
Questo era…
Per ore ,per giorni,per settimane e mesi
Andavi allo stadio,tornavi scoprendo che avevi visto un’altra partita , che le polemiche erano gia’ iniziate…
No mi spiace
Per me non inzia
E se iniza
Deve iniziare per tutti….
La primula viola
Aprile 23rd, 2020 alle 19:31
Il problema attuale è solo esclusivamente di natura economica. L’amore per il calcio e la bandiera non centrano nulla. Il calcio delle piccole e delle grandi vivono di diritti televisivi, inoltre le grandi vivono moltissimo anche di pubblicità e sponsorizzazioni e senza televisioni gli sponsor hanno un danno rilevante. Se non si porta a termine il campionato, in un qualunque modo, si innesca una catena di inadempienze e di deficit di bilancio che sconquasserebbe i conti economici delle società. Tutte le società sono interconnesse non solo alle partite ma dai debiti e crediti per la compravendita.
Il problema è solo questo. Per fare questo necessariamente le partite si devono fare a “porte sbarrate” e con il minimo di personale possibile (compreso gli arbitri e i responsabili di campo non più di 100 persone).
Questo gruppo di ogni società deve vivere in una sorta di clausura, quanto a contatti con l’esterno e sottoposti a continui controlli (il problema dei tamponi sembra superato).
L’amore per il calcio non centra niente, per me questa è l’occasione, se possibile, di togliere uno zero dagli stipendi dei big e due zeri da quelli dei procuratori dei big. Personalmente,non sto sentendo tutta questa mancanza del calcio.
Un caro saluto a tutti.
Aprile 23rd, 2020 alle 20:19
Completamente d’accordo con Linus. Per una volta, al 100 per cento. Forse a settembre, ma forse, perché come ha detto Silvio, senza tifosi allo stadio non ha senso. D’accordo con Silvio e Linus. Bene, l’apocalisse è vicina
Aprile 23rd, 2020 alle 20:59
il balocchino o oppio dei popoli o spettacolo o arma di distrazione di massa o finction con tante puntate
o cambia o finisce ?
se ci piacerebbe averlo ancora tra i piedi, diamoci da fare per farlo cambiare……
Aprile 23rd, 2020 alle 21:03
dopo questo periodo e quello che ho sentito sulla bocca dei dirigenti/giocatori/sindacati/sky/giornali/media/etc etc
non guarderò più una partita di calcio…
ma spero, forse saremo in tanti.
Veniamo considerati dei drogati di tale sport.
Aprile 23rd, 2020 alle 22:03
Il 23 Aprile possono fare progetti da qui a 2 mesi ma saranno i fatti a dettare i tempi.
Aprile 23rd, 2020 alle 22:07
Assolutamente contrario alla ripresa. Che il sistema calcio si organizzi e riparta a metà settembre. con un’ecatombe di morti, purtroppo ancora parziale si ‘rubano’ migliaia di tamponi giornalieri e laboratori di analisi, per far ruzzolare una palla prezzolata ? ma per favore…
Aprile 23rd, 2020 alle 22:13
David parli di calcio giustamente … ma mi dite io come pago le bollette che puntualmente arrivano come faccio la spesa, non so se riavrò il mio lavoro. Però le tasse le dovrò pagare…io amo la Fiorentina ma davvero non so dove battere la testa scusate lo sfogo
Aprile 24th, 2020 alle 00:40
Dubito che si ripartirà con gli spettatori anche a Settembre. Ottobre Novembre sono i mesi dell’influenza. E’ una cosa con cui dovremo convivere. Forse con i distanziamenti e ingressi scaglionati, andare allo stadio sarà un calvario con ingressi ore prima e uscite ritardate. Le stime ho letto senza LD erano di 800000 morti. Voi davvero volete scherzare con questa cosa? Oltretutto in un settore dove girano davvero miliardi, ma dove gli addetti ai lavori sono relativamente pochi.
Aprile 24th, 2020 alle 02:23
Riprendo in mano il blog dopo diversi giorni, in una notte in cui ho fatto tardi, e noto con piacere che ci sono compagni di tifo pensanti. Bello trovare del buon senso tra persone normali.
Troppo stridente, invece, il contrasto con gli addetti ai lavori del calcio, del cui pessimo esempio avevo già scritto.
Non è cambiato nulla, ma solo per loro.
Sembra una gigantesca bolla di avidi fuori dal mondo, di alienati di lusso da quella vita in cui si stanno dibattendo milioni e milioni di Italiani.
E mi dispiace constatarlo ancora una volta, ma i giornalisti sportivi rientrano nel mucchio di quelli che possono campare solo se questa mucca del calcio viene drogata e pompata quotidianamente oltre ogni logica e ogni morale: in condizioni normali, di realtà proporzionata agli altri sport e alla vita della gente, questa macchina darebbe lavoro probabilmente a un quinto delle persone che attualmente foraggia, e con stipendi infinitamente minori, proporzionati al valore di quello che producono, ovvero semplice divertimento, senza nient’altro.
E se il divertimento, anche in condizioni di vita senza pandemia, dovrebbe di suo avere un posto più che secondario nella vita di una nazione, in questo momento drammatico deve assolutamente diventare esimo, e starci. Senza strepitare, senza alzare la voce, senza arrampicarsi sugli specchi dell’assurdo e della tracotanza del denaro. Era un mondo demenziale, insostenibile e il Covid lo sta semplicemente schiaffando in faccia a tutti.
E a proposito di schiaffi, quello dato oggi a Gravina & C. dagli ultras dell’Atalanta, molto più saggi di questo Carrozzone di baracconi inguardabili, fa veramente pensare. Perché se gente spiccia e fogata di calcio come loro riesce a capire e mettere in atto la rinuncia che chi guida non riesce a fare, vuol dire che chi guida è indegno del mestiere che fa.
Spero che molti che finora hanno lucrato su questo giochino comincino a pensare di trovarsi un lavoro vero, perché forse, e sarebbe l’ora, finalmente, la pacchia è finita. Buonanotte.
Aprile 24th, 2020 alle 05:24
Sono sostanzialmente d’accordo con te David. Sarebbe pure una sorta di servizio sociale, i giocatori si renderebbero utili quasi come i volontari che portano la spesa ai vecchi. Avessimo avuto lo svago mentale del calcio in TV l’avremmo passata meglio o come dice un mio amico, meno peggio. Piuttosto è difficile immaginare con quale modalità, perché la salute va garantita. Ci vorrebbe una sorta di “villaggio olimpico” blindato. Due o tre stadi al massimo adibiti a giocare tutte le partite ed un numero max di persone x squadra, che vivano in isolamento completo per il tempo necessario. Potrebbero inventarsi un format per una fase finale stile mondiali di calcio… facendo un’ipotesi fantasiosa, 4 gironi di 4 squadre da comporre in base alla classifica attuale ed un girone a 4 per la retrocessione. Sarebbe un modo x dare qualcosa con cui distrarsi alla gente, un titolo di campione d’Italia un po’ naif certo, ma pur sempre un titolo ed una classifica finale. Il numero totale di partite sarebbe 6 a girone. Poi eliminazione diretta quarti, semifinale, finale. Con 31/32 partite risolvi. Per la retrocessione con 6 partite risolvi. Vabbè è un’idea fantasiosa di prima mattina, magari riprendessi sonno…
Aprile 24th, 2020 alle 07:06
Io penso che una soluzione per concludere il campionato potrebbe essere quella che per i 40 giorni che servono le squadre e tutto lo staff vivano una sorta di quarantena tutti insieme senza contatti esterni e partite senza tifosi
Alessandro
Aprile 24th, 2020 alle 08:12
Ripartire con il calcio ?
Forse molti , non all’interno del blog , non hanno ancora compreso che il mondo da marzo non è più quello che abbiamo conosciuto. Finché non arriva questo agognato vaccino ho paura che saremo costretti ad una vita che non potevamo immaginare neanche nei nostri peggiori incubi .
Dato l’acclarato problema sanitario , ora l’incubo si sposta sul terreno economico e sociale . Mi piange il cuore leggere Phil ma anche mia figlia è stata licenziata in barba ad ogni tutela e nello specifico legge cura Italia e tanti non sanno se e a che condizioni riaprire . Lo Stato dichiara che dopo maggio non c’è certezza del pagamento delle pensioni e mi parlate che sia importante ripartire con la serie A . Perdonami David ma per me il campionato è finito , stucchevole ed irritante il comportamento di tutto il vostro mondo dorato e se vedessi fare un’eccezione per lo stesso probabilmente abbandonerei la barca .
Viva Fiorenza
Aprile 24th, 2020 alle 08:58
Bello vedere come cambiano opinioni e comportamenti e come sia sempre più facile stare dalla parte del politicamente corretto.
Mi spiace, ma a me i voltagabbana di pensiero non sono maio piaciuti, cosi come gli Schettino dell’ultima ora.
Ma come, dopo una vita senza nemmeno sapere la formazione della Fiorentina, si rientra nel calcio a piedi uniti, volendo e cercando non solo di seguirlo, ma di esserne protagonista attivo in tutti i modi, con abbonamenti, trasferte, impegno nel coinvolgere altre persone, creazione di Viola Club, partecipazione alle cene (solo per vedere chi oggi insulta), telefonate fisse ai programmi sportivi nonché a volte partecipazioni fisiche a quest’ultimi, oltre chiaramente al contributo quasi giornaliero dato sul presente blog… ed ora ad un tratto il Covid19 diventa la Madonna di Fatima, appare mostrando al peccatore quello che sia in realtà il calcio e tutto il mondo malato che vi gira intorno.
I giocatori, di cui avrebbe pagato un selfie, diventano ad un tratto da eroi a protagonisti negativi, avidi fuori dal mondo, alienati di lusso, gli addetti ai lavori che per lungo tempo ha rincorso per cercare di avere una particina nello spettacolo, oggi sono i succhiatori della grassa mucca e lucratori principali del giochino.
Mi spiace, ma non potevo passarlo, certo ci saranno i soliti applausi che normalmente il mainstream scritto in maniera forbita, grammaticalmente ineccepibile ed assolutamente appassionante porta regolarmente in saccoccia, un rigore a porta vuota, peccato che la mano fosse attaccata al corpo e si è sempre detto che la mano attaccata al corpo non è rigore, tutti lo hanno sempre saputo e se Pezzella para un rigore con la mano attaccata al corpo a noi ci è sempre andata bene…fino ad oggi, prima dell’apparizione in quel di Fatima.
I ristoratori vogliono tornare a fare da mangiare, i baristi a servire i caffè, i pescatori a pescare, i negozianti a vendere, gli autisti a guidare mi sembra assolutamente logico, umano e comprensibile che i giornalisti sportivi vogliano tornare a scrivere di calcio, è il loro lavoro, il loro mestiere, ci campano la famiglia.
Facile fare i proseliti acchiappavoti quando il proprio lavoro continua ad andare avanti, con ripercussioni sullo stipendio quasi trascurabili.
“La pacchia è finita”… il classico spirito di rivalsa di chi vorrebbe ma non ha potuto.
Fino a prova contraria tutti i mestieri sono assolutamente rispettabili se svolti nella legalità, con passione e merito, un giornalista sportivo di qualsiasi livello merita lo stesso rispetto di un chirurgo che opera a cuore aperto, ma anche un calciatore se svolge il suo lavoro in maniera etica e corretta.
Restiamo in attesa di un elenco dei “lavori veri” perché, almeno io sono assolutamente curioso.
Un giorno torneremo alla normalità, sarà la cartina di tornasole per valutare la coerenza di tante “belle parole”…(e non solo di queste)
My two cents
Vdz
Aprile 24th, 2020 alle 09:25
eh si, Lorenzo Londra.. ci voleva la pandemia per farci trovare d’accordo su qualcosa! 🙂
se ripenso all’anno scorso di questi tempi,
a Firenze c’era la guerra tra pro e contro DV,
Diego si era incacchiato promettendo di parlare un minuto dopo la fine del campionato
e noi qui a scozzarci,
dirsene di tutti colori,
gli 1926, i Vuturi, i Petri
tutti impegnati a combatterci per sostenere i nostri convincimenti.
il covid ci ha dato una bella calmata,
non c’è che dire.
forse per un po, come dice Picchio,
ha ristabilito l’importanza delle cose.
forse è un bene
ma se ci si incazzava tanto per quelle bischerate,
era segno bono!
comunque dalle reazioni dei vari tifosi
sono sempre più convinto che alla gente di continuare il campionato non gliene frega niente.
Forse solo ai laziali, ma non piu di tanto,
25000 morti sono parecchi.
e aggiungo che per creare un diversivo che potrebbe riguardare anche trasmissioni tipo quelli che..
anch’io avevo avuto la stessa idea del Perozzi al n 27 (ormai parlo solo coi personaggi di amici miei..)
le squadre scelgono due giocatori bravi con la play
e il campionato si finisce cosi,tanto per scazzare un po.
e poi si spera da settembre si ricomincia con quello vero.
Aprile 24th, 2020 alle 09:35
La situazione che stiamo vivendo è unica. Nessuno di noi era preparato per affrontarla, per questo io giustifico quasi tutto quello che viene fatto o scritto e detto, in quanto frutto del pensiero di persone che non sono in grado di avere certezze su cime affrontare il presente e tantomeno il futuro.
Ho scritto quasi giusto per escludere ch fa o dice o scrive in malafede.
Trovo per questo ingiusti, inopportuni ed a tratti offensivi interventi tipo quelli di Picchio postati poco fa.
Caro Marco devi capire che il mondo del calcio e dello sport in genere è complesso, articolato gigantesco, sia come interesse economico che passionale. Coinvolge migliaia di persone direttamente che con questo ci campano e milioni che ci dedicano momenti importanti della propria vita.
Liquidare il tutto come hai fatto tu è veramente superficiale e riduttivo, principalmente per la tua intelligenza. Vedi, nessuno pretende che il calcio passi avanti ad altri interessi e settori ben più strategici. E’ ovvio che molte situazioni abbiano la precedenza ed anche la preponderanza. Però chi si pone il problema di come far riprendere questo tipo di attività mi sembra che faccia bene. L’importante è che non ci sia arroganza e prepotenza.
Poi non capisco questo tuo sputare in quel piatto dove fino a pochi mesi fa ti nutrivi con avidità. Non sono io che partecipava a trasferte, non sono io che ha fondato un Viola club nella tua scuola. Aspettarsi e sperare che da questo scossone nasca un diverso modo di pensare, fare e vivere lo sport, più umano, passionale, sincero, mi sembra auspicabile. Pretendere che venga tutto raso al suolo, che vengano mandati a spasso migliaia di persone (non solo i privilegiati calciatori) in nome di una “rivoluzione culturale” che può essere più devastante dello status quo che intende sovvertire.
Inoltre questi ragionamenti sono anche interessanti ma come applicarli? Quali sono i limiti fra il buono e giusto da salvare ed il brutto e cattivo da sacrificare? Chi è poi che può decidere quali siano questi limiti? Perché dopo lo sport c’è la musica, poi il cinema, il teatro.
Cercare di trovare una soluzione per proseguire un settore che coinvolge milioni di persone è per me doveroso.
Le soluzioni? e’ questo il problema, nessuno lo sa, nessuno ha certezze su cosa sia meglio.
Fermare tutto e far finta che fossimo su scherzi a parte? Cioè annullare le competizioni in corso e ripartire a settembre dai risultati della stagione precedente? Può essere. Ma chi ci assicura che a settembre la situazione sia tanto diversa da quella di ora?
Proseguire ma senza pubblico? Può essere, giusto per rispettare i contratti in essere e la regolarità di certe competizioni. Ma i risultati saranno regolari? Non sarà controproducente offrire esibizioni senza spirito competitivo? Boh
Adottare soluzioni straordinarie per concludere più in fretta possibile? Forse ma queste soluzioni saranno condivise da tutti? Garantiranno pari opportunità? Assapello
CIRANO
Aprile 24th, 2020 alle 12:09
Considerato che c’è gente preoccupata di non potere andare al mare, non trovo così scandaloso tornare a giocare a metà giugno.
Anzi, io non capisco tutti quelli che parlano di ricominciare a settembre, perché proprio a settembre? Si dice che è tutto cambiato, ma poi tutti si ragiona come sempre, l’agosto è sacro?? Per me no, anzi, per rompere i coglioni io comincerei il campionato il 1 luglio e lo finirei a metà settembre.
Aprile 24th, 2020 alle 15:46
Classe 1937 anch’io non appena potremo uscire di casa voglio andare da casa, coverciano, a piedi in piazza del Duomo, della Signoria, non vedo l’ora. Sui tifosi moralisti la penso come te. Buona giornata.
Aprile 24th, 2020 alle 17:04
Si sono presi anche “la repubblica”
aiuto
Aprile 24th, 2020 alle 17:05
Gentile Zachini, non mi e’ chiaro chi siano i bersagli del suo intervento un filino pesante. Quello che so e’ che sono entrato al Comunale (come si chiamava all’epoca)per la prima volta il 23 Maggio 1953 Fiorentina-Udinese 0-0. Nella Fiorentina giocava un certo Gren che sicuramente lei sa chi fosse. Da quella partita ne ho perse poche della Viola ma anche di alttre squadre. Da questo puo’ capire il mio amore per il calcio. Bene, se fra due mesi si cominciasse a giocare ripartendo magari da Fiorentina-Brescia (quella citta’e quei dintorni dove hanno avuto qualche problema gli ultimi tempi) non credo che me ne importerebbe tanto. Questo non vuol dire che mi auguri che tutto l’ambaradan vada a mignotte. Credo solo che le condizioni per rèpartire forse ci siano ma non certo quelle per ripartire serenamente perche’ la situazione non lo permette. Quello che molti di noi sostengono e’ che vorremmo vedere lo stesso impegno con cui cercano di rimettere in moto il campionato venisse dedicato a pensare a come rilanciare il prima possibile tutto il calcio a cominciare dalle squadre piu’ piccole che sono la base di questo sport e che ora stanno subendo danni economici piu’ pesanti di quelli che stanno sofffrendo le squadre di serie A. Mi stia bene e sereno.
@SegenteGarzia: Grazie per la spiegazione
Aprile 24th, 2020 alle 17:38
Carissimi Zac (42) e Cirano (44)
Ormai e’ assodato.
L’individuo di cui parlate e’ bipolare.
Prima segue il calcio da ragazzo, poi per 25 anni lo cancella dalla vita in modo chirurgico, arrivando a non saper nemmeno chi gioca nella Fiorentina o saper cosa la cosiddetta squadra del cuore ha fatto la domenica .
Poi.. boom, riparte la fissazione calcistica.
Abbonamenti seriali allo stadio, cofondazione di un violaclub nella scuola dove lavora, nascita di amicizie solo nel mondo pallonaro, presenza nei social fissa e imperterrita che si tratti di scrivervi o di parteciparvi, trasferte a gogo, con tanto di avvisi al volgo dieci giorni prima di partire per la trasferta in arrivo.
E poi .. ri boom !!!
Tutto finito.
Lo sport calcio fa schifo
Il mondo calcio fa schifo.
La gente del calcio fa schifo.
Chi campa nel mondo calcio fa schifo.
Chi spende nel calcio fa schifo.
Coloro che condividevano con lui i giorni del calcio diventan inutili orpelli.
Ora scopriamo che persino chi lo ospita da anni in questo blog e’ sinistra persona che campa intingendo il pane nel brodo calcistico.
David , vergogna, tu sei compartecipe e corresponsabile di aver creato il mostro calcistico e ne sei nefasto commensale, te e tutti i tuoi avidi collaboratori.
Ma vi rendete conto dove arriva questo individuo nell’addossare agli altri la nefandezza dell’attuale caĺcio?
Il nostro soggetto in questione mi par John Belushi quando in chiesa dal reverendo James Brown al grido di …ho visto la luce… ho visto la luce… fa i salti mortali, le piroette e si mette a ballare come un ossesso.
E come Jake Blues ogni cosa succede nel mondo unn’e’ mai anche colpa sua.
E’ colpa delle inondazioni e delle cavallette.
Che buffone.
Poeramme!
Questa l’e’ la gente che circola ni’ mondo.
Povero mondo.
Ragazzi vi avverto.
Se un giorno ripartira’ il tran tran del calcio, noi tutti a seguir il mondo pallonaro e sportivo in genere , a parer del professorino saremo dei coglioni, a cominciare da chi ci ospita in questo blog che nel calcio continuera’ (secondo lui) a sguazzarci .
David perdonalo non sa cosa dice cosa scrive e cosa fa.
Vecci vecci vecci
Immondo
Aprile 24th, 2020 alle 17:48
Marco al 47): era da dicembre che la finanziaria degli Agnelli-Elkann aveva comprato “La Repubblica” e dintorni da De Benedetti.
Il Direttore Verdelli è stato licenziato ieri mentre era sotto scorta da settimane perchè oggetto di minacce di morte e sostituito dall’ex Direttore della “Stampa”.
Missione compiuta, concentrazione editoriale enorme per gli Agnelli e addio a Repubblica che mostrava segni di ripresa liberal dopo qualche anno di simpatie manifeste verso Renzi.
Aprile 24th, 2020 alle 18:40
zachini,ma che c’entra? certo che in condizioni normali succede come dici te. ma se le cose cambiano,cambiano anche le priorità.
il mestiere di calciatore è un lavoro con tutte le dignità degli altri,ma fa parte delle cose..diciamo voluttuose.
giusto per fare un esempio a bischero,è come se -per un qualsivoglia motivo- potessi usare l’auto solo per x km al mese pena sanzioni pecuniarie se sfori.
in quel caso penso che daresti la precedenza a cose ben precise per cui ti serve l’auto, senza per questo considerare le cose accantonate momentaneamente più disoneste o meno dignitose: semplicemente in quel momento devi fare una scelta e optare per cose più necessarie
Aprile 24th, 2020 alle 18:43
Terreno minato, ogni parola può essere strumentalizzata, devo dire che i quasi 26.000 decessi mi porterebbero a pensare di non riprendere, ma poi rifletto e penso che in fondo hai ragione Tu David.
Il calcio è uno svago molto importante ed è lo sport più seguito in Italia.
Non ho competenze mediche, ma se la situazione migliora decisamente da qui ad un mese, penso che possa essere giusto ricominciare; magari a metà giugno fino ad agosto e non mi parrebbe uno scandalo.
Se poi non ripartono. mi adeguo.
Aprile 24th, 2020 alle 18:49
Da 45 giorni lavoro da casa con il mio PC, ogni giorno lavoro sul domani e su previsioni che sono state disattese da un Virus Catastrofe che ci è stato presentato dai cinesi come una brutta influenza circoscritta in una città.
Ancora oggi non sappiamo a che punto saremo fra 1 mese ma iniziamo a ripartire che è in gioco il ns futuro.
Non ci possiamo permettere altri mesi di tempo sospeso altrimenti non avremo la possibilità di pagare cassa integrazione, stipendi a insegnanti, personale ospedaliero e pensioni ed anche chi lavora in aziende solide rischia di perdere il proprio posto fino ad ieri indiscutibile.
Siamo tutti amareggiati, angosciati ma è arrivato il momento in cui bisogna guardare in avanti e pensare a ritornare a svegliarsi a pensare di acquistare un vestito, un auto, un regalo per un tuo vicino, a organizzare una cena al ristorante, ad andare al cinema, a fissare una casa al mare e anche a organizzarsi a vedere una partita di calcio.
Aprile 24th, 2020 alle 19:38
Zachini ed Immonda,
non credo d’esser io il bersaglio delle vostre veementi critiche però, al nettto delle discussione tra i singoli esponenti del blog, permettetemi di far notare, senza polemica, un passaggio che poco mi convince.
Il fatto che chi, come me, sia un grande appassionato di calcio (e di tutti gli altri sport) non significa che debba apprezzare ogni comportamento/atteggiamento/tendenza che proviene da quel mondo.
Secondo me, in questo momento storico, un dibattito sul comportamento dei giornalisti sportivi è lecito porselo.
Non per criticarli a prescindere ma per capire come mai la stampa sportiva spinga così tanto per la ripresa, in un momento in cui alcuni calciatori e medici sportivi sono perplessi di fronte ai paventati protocolli di ripresa, con molti tecnici che si sono esprssi in maniera nettamente contraria (Iachini e Ranieri non hanno usato mezzi termini) ed esponenti della comunità tecnico-scientifica che hanno espresso il loro parere al momento negativo.
Siamo sicuri che i giornalisti abbiamo conoscenze specifiche in materia? E, soprattutto, è sbagliato porci il problema se quella che stanno facendo sia buona informazione?
Faccio un esempio; ieri sera in seno ad una trasmssione calcistica, Franco Ordine (che non è proprio di primo pelo) sosteneva che i 22 contendenti di un match calcistico non hanno grossi margini di contagio e che il problema non si pone.
Ma una partita di calcio, ancorchè a porte chiuse, non impegna solo 22 persone. Un match professionistico prevede la partecipazione di 250 persone che, moltiplicati per dieci partite a giornata, porta a 2.500 il numero delle persone impegnate, non tutte a garanzia di distanza di sicurezza per la peculiarità delle rispettive mansioni. E? pertanto corretta informazione quella del suddetto?
Personalmente rivendico il diritto di amare il calcio ma anche quello di pormi dei quesiti se intravedo qualcosa che non mi convince.
Poi, magari, con le vostre argomentazioni mi convincete che avete ragione ma non posso prendere per buono tutto ciò che la comunità pallonara mi offre solo perchè non mi è consentito sputare nel piatto in cui mangio.
In questi giorni, è evidente come la categoria più interessata alla ripartenza sia quella della stampa sportiva, in barba ad un protocollo che gli stessi medici sportivi ritengono inattuabile, ed infatti il dott. Tavana si è dimesso, senza contare che si parla di 1.4000 tamponi preventivi in un paese che ha polemizzato per settimane perchè ai calciatori venivano svolti ed ai comuni mortali no.
E permettetemi che i signori giornalisti possano anche temere di perdere una parte del loto potere nel momento in cui si accorgono ce la gente riesce a vivere anche senza pallone.
A mio parere, sono quesiti legittimi, dopo di che, lo ribadisco, magari ne parliamo davanti ad un caffè (virtuale) e mi convincete che avete ragione.
Una cosa mi ha sempre colpito: Zdenek Zeman, piaccia o no, è sempre stato un amante del calcio,; ciò non gli impedì di esprimere pubblicamente dei propri pensieri critici nei confronti di alcune prassi.
La risposta di Lippi e Vialli fu che se Zeman riteneva l’ambiente del calcio non pulito doveva andarsene…
Io, viceversa, ho sempre creduto che, proprio perchè una cosa la si ama, si abbia il dovere di criticarla e, se del caso, darsi da fare per migliorarla.
E se avessi un figlio, qualora rimanessi perplesso di fronte ad alcuni suoi comportamenti, non eviterei di rimproverarlo o di porre dei quesiti per il solo motivo che lo amo alla follia.
Conseguentemente, pur pensando di non esser io il bersaglio dele vostre arringhe, credo sia compito di noi tutti quello di rivendicare il diritto alla critica di atteggiamenti che riteniamo negativi, anche se preenti in un contesto che continueremo comunque a seguire con passione.
Aprile 24th, 2020 alle 21:24
Qual’è la patente di tifoso?
Chi la rilascia? C’è una scuola davvero? Ma davvero il bar Marisa era l’Università del tifo? Ma no per dire… proprio per davvero?
Chi te la da la patente, serve di sicuro la frequentazione continuativa sennò sei fuori corso.
Ma te David li leggi questi commenti? Di sicuro sì perché uno di questi parla alla radio… ma ultimamente vede rosso. No, perché scusa, se passa questa linea richiamate pure Leonardo Vonci, ha diritto anche lui di parola.
Questo astio non lo comprendo, e non mi scuso. Qui ci sono discorsi forzati e polveroni alzati per… cosa? E sempre a rimarcare. Ma davvero non c’è altro modo di porrer questioni. È un momento particolarmente povero e lo impoverite ancora di più. Sì, voi sapete di calcio e io di sicuro un bel cavolo. Sapete tutto? Vi dico cosa penso sappiate. Penso che abbiate esperienze preziose,tutti voi, di vita e di calcio. Ma fatevelo dire: le state smerdando. E fa male alla vista.
Dalla prefazione di un vecchio libro di Giovanni Sartori: “Io non parteggio per nessuno. Mi oppongo a chi sragiona”
…nel mio piccolo…
E buon 25
Aprile 24th, 2020 alle 22:06
Vorrei chiedere al signore che parla con così tanto trasporto di disturbo bipolare, se i gatti di casa stiano ancora dando noia al pesce dell’acquario e se disgraziatamente nel digitare le sue parole piene di amore, abbia di nuovo urtato il calamaio col veleno Pelikan rovesciandolo ancora una volta sulla tastiera.
Aprile 24th, 2020 alle 22:07
Caro Cirano #44, mi dispiace che il mio intervento ti sia suonato ingiusto, inopportuno e a tratti offensivo.
L’ho riletto, nel caso che, vista l’ora tarda in cui l’ho postato, avessi scritto qualcosa di particolarmente strano o, come scrivi, persino offensivo, senza rendermene conto, ma non mi pare proprio…
Posso riconfermarlo in toto. E già che ci sono, estendo.
Si può essere d’accordo o meno sul mio pensiero, che tra l’altro è politicamente scorrettissimo, perché espresso sul blog di un giornalista che, come tutto l’ambiente, negli ultimi anni ha moltiplicato di tanto le ore quotidiane di trasmissione sulla Fiorentina (e che capisco bene sia preoccupato per il perdurare di questo stallo, dato che dalla ripartenza del carrozzone formato pre-Covid dipende il futuro lavorativo di un bel numero di collaboratori, persone peraltro per me degnissime e che sul piano umano hanno tutta la mia solidarietà), e di gente che prevalentemente parla di calcio non giocato (come già notato e dimostrato tante volte in passato), ma è la mia opinione. E non la cambio in quanto scomoda o impopolare.
Quanto allo sputare sul piatto dove ho mangiato, e dove spero di tornare a mangiare (cibi più leggeri, e non in questo anno), beh… Cirano, non è che se ami il calcio (pallone) e tifi Fiorentina (con le possibili oscillazioni di interesse o disamoramento legate alle tue vicende personali e all’andazzo del carrozzone pallonaro), tu non veda anche il declino o lo snaturarsi di quel gioco che ti appassiona… E anzi, è proprio il fatto che magari negli ultimi anni sei stato particolarmente coinvolto, con attività e iniziative molto più vicine ad esso (trasferte, Viola Club, trasmissioni ecc.), che ti rendi più conto degli aspetti che proprio non tolleri e non vuoi più tollerare.
Io non so, in riferimento a ciò che scrivi, se sia possibile fare delle variazioni graduali e dei ridimensionamenti a piccole dosi. Ho lanciato una provocazione, denunciando quello che per me è l’inaccettabile di un mondo che già puzzava, e lo sapevamo, e che con l’avvento di questa pandemia si è rivelato più marcio di quanto potessi pensare, tanto da attestarsi su livelli assolutamente imparagonabili, in quanto a cinismo e venalità ammantata di ipocrisia, rispetto a quelli di altri sport o settori della vita pubblica; e non sono l’unico ad aver visto questo, letti i molti commenti disgustati, postati anche qui…
Per me, se vanno in crisi tanti settori e c’è la possibilità di ripartire su basi più sane, sfrondando il mondo da tante cose che ritengo brutte, sono contento. Mi dispiace, ma è così.
Mi dispiace per la gente che ci lavora e per chi, essendone cliente, viene coinvolto, ma non riesco a pensarla diversamente.
Lo penso anche di altri settori che speculano su vizi e problemi della gente, come chi campa sulle dipendenze (psicologiche e da sostanze) e le alimenta, chi si basa sulla vendita di prodotti e servizi inutili e che creano schiavitù e degrado, chi spreca, chi inquina, chi fabbrica armi e potrei andare avanti all’infinito, purtroppo.
Per me il calcio professionistico oggi ha un tasso di venalità ed è ad un livello tale di somiglianza ad una droga universale, che deve essere sgonfiato urgentemente. E questo implica riduzioni di fatturati e tagli sul mondo di persone che ci vive intorno.
Siccome, però, non ho troppa fiducia nella capacità umana di uscire da un certo stato sbagliato di cose senza necessità, cinicamente confido più nel potere distruttivo di questa pandemia, per il contraccolpo economico che avrà, che non nelle pie intenzioni.
Spero che le necessità a cui andremo incontro, drammatiche, indifferibili, spazzino via un bel po’ di inutilità in tanti settori, compreso il calcio. Non saranno i buoni propositi, da soli, a provocare un cambiamento, se mai ci sarà, ma soprattutto l’impossibilità di continuare a mantenere questo mercato gonfiato all’infinito: una minore disponibilità economica, un senso più reale del valore delle cose e dell’assurdità dello spreco farà sì che settori demenziali che in questi anni sono prosperati, creando enormi bolle, si affloscino su se stessi, a causa della loro stessa vacuità. E farà sì – me lo auguro con tutto il cuore – che settori considerati secondari in un mondo incosciente, perché poco redditizi, perché richiedenti tanta preparazione, fatica, studio, abnegazione e un modo rispettoso e non competitivo di vedere gli altri esseri umani, crescano e fioriscano, come in un nuovo Rinascimento. Tra questi, troverebbe spazio benissimo un calcio ripulito, uno sport che rimetta al centro del suo stesso esistere l’attività fisica, la salute del corpo e della mente, il sacrificio personale e di squadra e il senso del cercare di migliorarsi continuamente, invece che la competitività esasperata che nasce dall’individualismo, e la mercificazione di ogni singolo gesto, ogni singolo fatto tecnico, ogni singola decisione tecnica, tattica, societaria eccetera.
Mi auguro, come già scritto, un ridimensionamento di tutto il settore, una riproporzione rispetto agli altri sport (che attualmente non contano nulla), una riduzione drastica delle ore di trasmissione, delle pagine web, dei giornali, dei gadget, magliette e paccottiglie varie che vengono sperperate quotidianamente, del merchandising che trae alimento dall’aspetto più mercenario dei giocatori, che ogni anno cambiano squadra, e delle squadre che ogni anno cambiano maglietta, e di tutto ciò che alimenta questa muccona assurda che si è voluta creare del gioco più bello e semplice del mondo.
Ridimensionamento drastico, non eliminazione. Dovrà esistere un punto intermedio e sano tra il dilettantismo e questo schifo di vendita di tutto dilagante?
Si può aspirare ad un recupero del senso di appartenenza ad una città, ad una maglia? Si può aspirare a un recupero della BELLEZZA, che veda come orrendi e inguardabili tutti quei cartelloni, quei loghi, quegli spot a martello che soffocano ogni scampolo e campo visivo di questo gioco?
E non c’è bisogno della stessa cosa nel mondo medico? E in quello degli avvocati? E quello degli imprenditori?
Certo, sarebbe bello ridisegnare una scala di valori a tavolino, di pura intenzione, con libera scelta. Ma si è capaci di rallentare intenzionalmente questo modello di sviluppo che sta distruggendo il pianeta dal punto di vista ecologico, e l’umanità dal punto di vista della giustizia?
Mi è sembrato finora di no.
Può farlo una pandemia? Non lo so. Ma lo spero.
Intanto, sta tirando un ceffone planetario mai visto. Ma credo più negli effetti a lungo termine delle privazioni, che non negli shock immediati. E per le enormi ricadute avrà sulle abitudini, i consumi, l’idea stessa di salute, tempo, sicurezza, e perfino aria che si respira, e soprattutto per la sua dimensione mondiale e trasversale, forse ha la potenzialità per ingenerare dei cambiamenti reali e significativi.
Non sono tra quelli che vogliono tornare alla normalità, perché non era una normalità sana. Voglio un altro tipo di umanità. Posso dirlo o offendo qualcuno?
Visione utopistica, irrealizzabile, certo. Ma è ciò che vorrei e che spero accada.
Nel mio piccolino, nel mio spazio libero, ho due possibilità che nessuno mi può togliere: una è quella di dire quello che penso, l’altra di agire secondo coscienza. So che non tornerò al calcio come era prima. O cambia lui, o me ne vado io. Senza offesa per nessuno, eh!
Saluti cari a te e a chi li vuole.
Buon 25 aprile, festa della liberazione.
P.s.: Scusate se in precedenza non ho risposto a nessuno, ma a volte sento il bisogno di stare lontano da queste pagine e da alcuni commenti. Volevo ringraziare, però, chi ha avuto parole di apprezzamento per i miei pensieri, e anche chi era in disaccordo ma ha rispettato la persona che andava a criticare.
Aprile 24th, 2020 alle 23:23
Ciao David,
Il calcio oppio dei popoli? In parte sì, hai ragione. Ma non è certo l’unico né il più importante.
Io sono un ex post sessantottino (cacofonica espressione!) in quanto nel 1968 ero ancora un ragazzo, sono diventato adulto a partire dai primi anni ’70. Dal 1974 mi sono impegnato nello sport come dirigente, ma non con lo scopo di diventare qualcuno e magari di puntare ad arricchirmi, bensì con lo scopo puramente dilettantistico di recuperare ragazzi scartati da altre società, di cercare di restituire loro autostima e di salvarli dalla droga e dalle cattive amicizie. In questo non sono stato certo solo: in quegli anni la voglia di dedicarsi agli altri circolava eccome tra i giovani della mia generazione. Insomma, ho dedicato 20 anni del mio tempo libero (anche di quello non libero) alle Lame, così si chiamava la società. Quando abbiamo chiuso eravamo davvero stanchi, ma consci che, tutto sommato, avevamo fatto un buon lavoro.
Quello che ho fatto io, quello che abbiamo fatto noi tra i giovani di oggi lo fanno in pochi, pochi si impegnano per il semplice altruismo, per la sola soddisfazione di essere stati utili per gli altri. Perché?
E qui viene fuori l’oppio.
La società odierna circonda il giovane con più tipi di oppio: il computer, il cellulare pieno di applicazioni che ti spingono a non distogliere lo sguardo, il modo di lavorare che sta conducendo verso il modello americano del “lavora più che puoi e poi se commetti qualche errore: quello è lo scatolone, mettici la tua roba e vattene” e poi le varie droghe, quelle vere. Di sicuro ci sono ancora altri ‘oppi’ che io dimentico: invito chi legge ad aggiungerli.
Tutti questi ‘oppi’ alla fine a cosa portano? A non avere tregua, a non stare mai in silenzio e in solitudine (situazioni di vita fondamentali se si vuole crescere davvero, se si vuole far di tutto per essere liberi), ad essere in balia dei furbi.
Insomma, e qui finisco: il calcio è un oppio sì, ma ce ne sono altri che influiscono di più nella società attuale.
Aprile 24th, 2020 alle 23:42
per quanto mi riguarda ho disdetto l’abbonamento ultradecennale a sky calcio.
Lo spettacolo di un calcio asettico e privo di valore emozionale sarebbe deprimente e mi intristirebbe ancora di più, altro che oppio…
Inoltre, dopo avere trascorso la primavera in casa a causa del virus, non avrei comunque la voglia di passare anche la prossima estate da recluso, sul divano a guardare parodie di partite di pallone.Molto meglio qualche sana passeggiata, se Dio o chi per lui lo vorrà.
Aprile 25th, 2020 alle 01:17
Il mondo del calcio fa schifo, ma chi ha fatto questo a scapito di chi aveva veramente bisogno E’ L’ESSENZA STESSA DELLO SCHIFO!
https://www.globalist.it/economy/2020/04/24/un-inchiesta-svela-che-in-italia-troppi-ricchi-professionisti-hanno-richiesto-il-600-euro-2056866.html?fbclid=IwAR1AxoJLKiGEjoqToRrZ8tYV17KJXt8wnFqOrJxKlzE7ni563if0jpxZsyE
E qualcheduno di questi, anche se non lo posso purtroppo dimostrare, son convinto che scrive anche qui dentro.
Non posso dire a questi SCHIFI di vergognarsi perché non credo che abbiano una coscienza per farlo, ma dire loro SIETE INDEGNI DI STARE AL MONDO questo lo posso fare.
CHE SCHIFO!!!
L’Antigufo
Aprile 25th, 2020 alle 02:11
Caro cartolaio, nella tastiera non ci ho rovesciato il veleno dell’inchiostro Pelikan.
Mi c’è finito un pò di schiuma di un bitterino che ho distrattamente urtato con un gomito.
Infatti, come nota è venuto fuori un post schiumeggiante e dolciastro.
Se rovesciavo il bicchiere con l’amaro Jagermeister che avevo sulla scrivania prima e mi andava sulla tastiera tu vedevi che post ne sarebbe uscito .
Ma siamo sempre a tempo, un c’è problema.
Come si dice, “son da bosco e da riviera” ma anche, “sto co’frati e zappo l’orto”
Ciao caro stammi bene.
Immondo
Aprile 25th, 2020 alle 07:58
Fiorentino dal 1300
Onore a te per il contributo ad un calcio diverso
Picchio
La dissonanza e il malessere determinato da questo calcio, viene fuori dai comportamenti verbali e fattivi.
In un momento in cui, ci sono persone che non sanno dove trovare le risorse per fare la spesa, per fare mangiare i figli, si sono preoccupati solo delle perdite, degli stipendi, di finire un campionato, che anche finendolo non avrebbe risultato.
Non una parola su una raccolta fondi cumulativa, per gli ospedali o per i tifosi in difficoltà, ma solo iniziative personali, non una parola per tutto il calcio inferiore (solo di categoria) che in gran parte non saprà come ripartire, non una parola sui tantissimi morti, e scusatemi, come si fa a giocare, mentre sicuramente, altre persone, continueranno a morire e fare finta che tutto sia normale?
Un giorno per una tesina avevo scritto un’apertura sul disastro del grande Toro, che come saprai spari proprio il 4 MAGGIO, e scusami ma le distanze con questo mondo sono abissali.
Anche quello era un 4 maggio
Erano passate da poco le diciassette, in uno strano 4 maggio, quando il susseguirsi di tanti eventi casuali, nebbia, pioggia e forse disattenzione umana, portò alla scomparsa del grande Torino. Un boato assordante, Amilcare, il muratore, che abitava a pochi passi da Superga, senti un frastuono crescere fino a diventare assordante, e per primo di corsa, proprio nella nebbia si diresse verso la Basilica, si gettò tra macerie e ferrami, i pochi abitanti della zona, anche loro, sentito il boato, per la grande paura, si portano in strada, i pezzi quelli di una carlinga e, insieme alla nebbia un fumo nero, denso, da dove si scorgono i primi corpi senza vita, tra gli abitanti, ancora prima di capire, sale un’immensa disperazione, quella di chi non può fare niente. Dopo poco a testa bassa arriva il cappellano, Don Tancredi, accorso anche lui per constatare l’accaduto direttamente dall’abbazia, prende forma la tragedia e si fa avanti la disperazione nel cuore dei presenti.
Giunse sul colle, Vittorio Pozzo, a lui si affidarono il riconoscimento delle salme, conosceva tutti in modo minuzioso, alcuni, vennero riconosciuti, da un anello, altri dalla cravatta, perché completamente sfigurati. Si in quel giorno, stranamente nebbioso di maggio, era scomparsa una grandissima squadra, il grande Torino.
Uno dei giorni più tristi del calcio italiano, dove, non si persero solo valorosi giocatori, ma uomini di vera lealtà, la dimostrazione era proprio in quel viaggio, un’amichevole, voluta dal capitano, per una promessa fatta, contro il volere del presidente del Torino nonché reggente della commissione della nazionale, Ferruccio Novo, che proprio nella sua prima partita da dirigente federale, in Portogallo, della Nazionale, vinta 4-1, aveva assistito, alla promessa di Valentino Mazzola, per partecipare con il Torino il 3 maggio alla partita di addio al calcio, del pilastro del Benfica, Ferreira. La promessa purtroppo onorata, nonostante l’influenza, proprio del capitano, che lo aveva addirittura estromesso dalla partita decisiva, contro l’inseguitrice diretta, la domenica antecedente, l’Internazionale di Milano.
Quella sciagura poteva essere il punto di partenza, prendendo spunto dall’esempio di quella gloriosa squadra, per la costruzione di uno stile di lavoro concreto per tutto il movimento nazionale. Pozzo, fu uno dei consiglieri più assidui, per la costruzione del nuovo Centro Tecnico Federale Di Coverciano, ma, non riuscì nell’intento di programmare una scuola di pensiero, proveniente da tante esperienze con la nazionale, ma anche come uno dei fondatori proprio del Torino f. c., perché considerato portatore di un’idea politica vicina al vecchio regime
Tanto che il periodo successivo fu uno dei più tristi e misero di risultati, sia per i club, che per la nostra nazionale, molto dovuto a quel 4 maggio, dove il sogno di una città, ma anche di un’intera nazione, svanì in quella densa e strana nebbia.
Aprile 25th, 2020 alle 08:58
Rispondo a chi mi ha citato, mi pare Nanni, Monica ed Alessio Rui (sperando di non aver dimenticato nessuno)
Mi spiace che il mio post non sia stato capito, fatemi dire però che bastava leggerlo attentamente per capirne il senso nemmeno troppo velato.
In questo momento a me se riinizia il campionato o meno sinceramente non frega assolutamente niente, penso ci siano altre priorità e sinceramente personalmente ho altre priorità.
Io purtroppo ho un grosso difetto, scrivo e dico sempre quello che penso, chiaro che al mondo di oggi è un difetto e porta sicuramente piu problemi che altro, ma sinceramente non me ne frega una mazza.
Nella vita ci sono 2 cose che mi fanno incazzare a bestia: i moralizzatori e l’ipocrisia.
Su queste non transigo, lo sanno bene i miei amici e chiunque abbia avuto a che fare con me, sono molto trasparente, lo sono sempre stato e a chi piace mi fa piacere e può avere interrelazioni con il sottoscritto, per chi non piace il mondo è grande e pieno di gente…
Tornando al tema principale, se nonostante gli indizi seminati a mo’ di Pollicino ancora vi resta oscuro il motivo del mio duro sfogo, sempre che abbiate ben letto quello che è stato scritto sul blog, sinceramente non sopporto questo attacco a piedi al mondo del calcio proprio ora, soprattutto quando di questo mondo ci si è voracemente cibati e abbiamo anche tentato di esserne protagonisti
Questo non lo passo, mi fa specie come David abbia fatto passare senza replicare un attacco cosi diretto al mondo giornalistico sportivo, che sappiamo vive di calcio e senza calcio muore
Mi fa ribrezzo vedere delle classifiche su quelle che sono le professioni utili… quelle che possono morire e quelle no.
Mi correggo, mi fa ribrezzo vederlo scritto ora, in questo particolare momento.
Siamo tutti bravi a chiedere il rimborso OGGI a Sky, però poi nei tempi passati non ci abbiamo pensato 2 volte a rinnovare l’abbonamento tv, bubavamo quando a tale giocatore non veniva offerto un milione in piu all’anno e andava in un’altra squadra, facevamo i sit iin in via Tornabuoni, ci incazzavamo sul blog e via dicendo.
Ora che la barca va a fondo, quel mondo fa schifo e il Santone di turno (che di tutto cio p’ si è avidamente ente cibato fino ad oggi) sale sul piedistallo e pontifica: questo è male e questo è bene.
Vedete, come ho già scritto io oggi ne faccio a meno del calcio, ma come cazzo si fa a non capire che per chi il calcio è pane quotidiano non cerchi in qualche modo di far ripartire la baracca?
Lo fareste tutti, è assolutamente umano e condivisibile, poi come in tutte le cose chiaramente c’ quello che fa la proposta alla cazzo e chi invece cerca di trovare un modo consono allo stato attuale delle cose.
Quindi io non posso criticarli, non sono tanto ipocrita da criticarli, al massimo posso non essere d’accordo.
Ripeto moralizzatori ed ipocrisia…
Vdz
Aprile 25th, 2020 alle 09:07
Antigufo 60
Mi dispiace, ma tu sbagli completamente bersaglio…
Le persone cosi ci sono sempre state, non le cambi e non le cambierai, inutile che tu punti il ditino.
Il ditino invece andrebbe puntato su chi ha permesso questo, ovvero su chi ha organizzato una cosa cosi demenziale, nelle modalita’.
Lo Stato oggi come oggi sa anche quanti peli abbiamo nel culo
Vdz
Aprile 25th, 2020 alle 09:41
Buona Festa della Liberazione a tutti
Aprile 25th, 2020 alle 09:49
Antigufo io nel post di David in cui parlava della possibilità di prelievo per aiutare chi ne avrà bisogno, avevo scritto che risultava che tanti avvocati avevano chiesto i 600 euro. È uno schifo sicuramente anche perché ci sono persone, i precari ad esempio, che come sempre pagheranno più di altri la situazione, ma sicuramente per molti la colpa è loro.
Aprile 25th, 2020 alle 10:48
Buon 25 aprile!
Aprile 25th, 2020 alle 11:16
çROSETTA
Grazie per l’attenzione dimostrata. Anche io abito a Coverciano, Via dei Frullani. Spero di potere esaudire il mio desiderio, sperando di non vedere esteso temporalmente il mio lockdown in considerazione della mia veneranda età. Ti auguro una bella ed emozionante passeggiata.
Aprile 25th, 2020 alle 11:25
E’una grande festa per noi italiani.
Aggiungo che sono orgoglioso di essere italiano, e non condivido, peraltro rispettosamente in ossequio al rispetto per l’altrui pensiero, considerazioni eccessivamente critiche sul nostro popolo. Non sono sovranista, sono europeista convinto.
Viva l’Italia.
Aprile 25th, 2020 alle 12:07
Comprendo lo sfogo di “Picchio” perchè in parte rispecchia anche il mio stato d’animo nei confronti della Società attuale. E lo comprendo anche come il senso di uno che, innamorato, si accorge che la propria donna lo tradisce non per amore ma per le prospettive economiche.
Ma questo mondo, per divertirsi, alza sempre più l’asticella delle necessità tralasciando il senso originario, l’essenza, delle cose.
Capita al ristorante, dove il cuoco (oggi chef) è diventato l’artista della cucina. Succede in pizzeria, dove il prodotto deve essere rigidamente gourmet. Capita in gelateria dove il gelataio è diventato maestro, come il cioccolataio. Uguale per il vino e per l’olio, entrambi nati sul campo ma oramai diventati prodotti i cui uvaggi, o le cultivar in caso dell’olio, vengono assemblate in cantina.
Resistono pochi prodotti fedeli alla tradizione e quelli che la vantano sono proprio quelli che le rispettano meno. Carlo Petrini, fondatore di slow food, ed oggi mentore della tradizione per il suo successo commerciale, ha innestato la marcia e poi regalato (sul ceduto non ci sono prove) al mercato (Farinetti? Grom? Etc) prodotti di nicchia che avrebbero meritato un viaggio per goderne le qualità. Oggi è tutto disponibile al supermercato.
Peccato, era un bel mondo da scoprire, oggi siamo diventati tutti esperti di tutto senza sapere niente. Quindi chi vuole continui a vantarsi dei 400euro spesi al ristorante o allo spettacolo del più bel gioco del mondo. Ma quant’era più bello vedere in squadra 4/5 giocatori che facevano la differenza per reali qualità piuttosto che una massa di creature pompate e di capacità personali limitate. Ma che però sanno parlare bene, sono su FIFA 20 e hanno un bravo procuratore.
Aprile 25th, 2020 alle 13:00
Al n.60
Sono le genialate del nostro governo.
Bastava mettere un limite massimo alle denuncie dei redditi dei richiedenti.
Tu hai guadagnato tot?
Niente 600 euro.
Aprile 25th, 2020 alle 13:52
Qui in Olanda, la patria del calcio totale, hanno già preso l’unica decisione possibile. Il campionato è finito, nessuna squadra ha vinto, nessuna retrocessa. Mi sembra il giusto rispetto per i troppi morti.
Aprile 25th, 2020 alle 14:42
70)immonda bestia, lo hanno già spiegato il perché. Se avessero messo più vincoli per avere i 600 € (che sono arrivati in 15gg, direi un record) ci sarebbero voluti tempi biblici (basta vedere che già con i finanziamenti super agevolati ci sono difficoltà per questo). E poi si sa, in ogni caso ci sarebbero state critiche. Però se il dito indica la luna, non fare come lo stolto che guarda il dito!
Aprile 25th, 2020 alle 15:35
Ricominciare? Mah, forse con le iniezioni di Amuchina e le lampade solari?
Aprile 25th, 2020 alle 15:39
Zachini è una questione di coscienza e non di regole sbagliate dello Stato, che dopo proseliti rimbombanti e ridondanti, ha mostrato di nuovo la sua vera facciata.
Se hai 600.000 Euro nel c/c (ma anche 200.000) e fai la richiesta dei 600 Euro in un momento dove le piccole imprese vanno a picco e i titolari non arrivano a fine mese e e te ne freghi altamente, sei una MERDA (non te nel particolare eh?… è solo un esempio) ed è davvero una bella scusina dire che le persone così ci son sempre state e che lo Stato abbia creato una cosa demenziale, cosa peraltro sulla quale sono assolutamente d’accordo con te.
Se hai guardato il video avrai constatato che qualcheduno una coscienza ce l’ha e ha lanciato un’iniziativa di rinuncia al bonus alla quale solo l’1% ha partecipato.
Grazie per la risposta, seppur sempre con un cincinino di alterigia, ma nel contesto educata.
Un saluto.
L’Antigufo
Aprile 25th, 2020 alle 15:54
Immonda Bestia al n. 70
Quello che fa più incazzare è che fior di professionisti strapagati, nella maggior parte abbiano ricevuto il bonus 600 Euro tra il 15 e il 17 aprile, mentre chi raschia il barile avrà in taluni casi l’accredito il 5 di maggio, quando qualcheduno dei piani alti aveva garantito che entro il 17 aprile avrebbero liquidato tutte le pratiche idonee.
E i soliti organi di informazione a esaltare la grande impresa de noattri!
Sai cosa significhi quasi un mese in più di attesa per un poeraccio che c’ha famiglia e non lavora e ha a esempio una piccola impresa edile, seppur 600 Euro siano una gocciolina in mezzo all’Oceano?
Tu lo sai di sicuro, perché tu sei molto più informato di me, avendo anche te una ditta.
Ma si torna a quello che ho detto a Zachini… se lo Stato fa cose incomprensibili, stà alla coscienza di chi ha conti correnti con sei cifre prima della virgola, non richiedere una somma che per loro l’è una caramella e per un poeraccio è pane per lui e per la sua famiglia.
Saluti.
L’Antigufo
Aprile 25th, 2020 alle 15:57
Fiorentino dal 1300
Onore a te per il contributo ad un calcio diverso
Picchio
La dissonanza e il malessere determinato da questo calcio, viene fuori dai comportamenti verbali e fattivi.
In un momento in cui, ci sono persone che non sanno dove trovare le risorse per fare la spesa, per fare mangiare i figli, si sono preoccupati solo delle perdite, degli stipendi, di finire un campionato, che anche finendolo non avrebbe risultato.
Non una parola su una raccolta fondi cumulativa, per gli ospedali o per i tifosi in difficoltà, ma solo iniziative personali, non una parola per tutto il calcio inferiore (solo di categoria) che in gran parte non saprà come ripartire, non una parola sui tantissimi morti, e scusatemi, come si fa a giocare, mentre sicuramente, altre persone, continueranno a morire e fare finta che tutto sia normale?
Un giorno per una tesina avevo scritto un’apertura sul disastro del grande Toro, che come saprai spari proprio il 4 MAGGIO, e scusami ma le distanze con questo mondo sono abissali.
Anche quello era un 4 maggio
Erano passate da poco le diciassette, in uno strano 4 maggio, quando il susseguirsi di tanti eventi casuali, nebbia, pioggia e forse disattenzione umana, portò alla scomparsa del grande Torino. Un boato assordante, Amilcare, il muratore, che abitava a pochi passi da Superga, senti un frastuono crescere fino a diventare assordante, e per primo di corsa, proprio nella nebbia si diresse verso la Basilica, si gettò tra macerie e ferrami, i pochi abitanti della zona, anche loro, sentito il boato, per la grande paura, si portano in strada, i pezzi quelli di una carlinga e, insieme alla nebbia un fumo nero, denso, da dove si scorgono i primi corpi senza vita, tra gli abitanti, ancora prima di capire, sale un’immensa disperazione, quella di chi non può fare niente. Dopo poco a testa bassa arriva il cappellano, Don Tancredi, accorso anche lui per constatare l’accaduto direttamente dall’abbazia, prende forma la tragedia e si fa avanti la disperazione nel cuore dei presenti.
Giunse sul colle, Vittorio Pozzo, a lui si affidarono il riconoscimento delle salme, conosceva tutti in modo minuzioso, alcuni, vennero riconosciuti, da un anello, altri dalla cravatta, perché completamente sfigurati. Si in quel giorno, stranamente nebbioso di maggio, era scomparsa una grandissima squadra, il grande Torino.
Uno dei giorni più tristi del calcio italiano, dove, non si persero solo valorosi giocatori, ma uomini di vera lealtà, la dimostrazione era proprio in quel viaggio, un’amichevole, voluta dal capitano, per una promessa fatta, contro il volere del presidente del Torino nonché reggente della commissione della nazionale, Ferruccio Novo, che proprio nella sua prima partita da dirigente federale, in Portogallo, della Nazionale, vinta 4-1, aveva assistito, alla promessa di Valentino Mazzola, per partecipare con il Torino il 3 maggio alla partita di addio al calcio, del pilastro del Benfica, Ferreira. La promessa purtroppo onorata, nonostante l’influenza, proprio del capitano, che lo aveva addirittura estromesso dalla partita decisiva, contro l’inseguitrice diretta, la domenica antecedente, l’Internazionale di Milano.
Quella sciagura poteva essere il punto di partenza, prendendo spunto dall’esempio di quella gloriosa squadra, per la costruzione di uno stile di lavoro concreto per tutto il movimento nazionale. Pozzo, fu uno dei consiglieri più assidui, per la costruzione del nuovo Centro Tecnico Federale Di Coverciano, ma, non riuscì nell’intento di programmare una scuola di pensiero, proveniente da tante esperienze con la nazionale, ma anche come uno dei fondatori proprio del Torino f. c., perché considerato portatore di un’idea politica vicina al vecchio regime
Tanto che il periodo successivo fu uno dei più tristi e misero di risultati, sia per i club, che per la nostra nazionale, molto dovuto a quel 4 maggio, dove il sogno di una città, ma anche di un’intera nazione, svanì in quella densa e strana nebbia.
Aprile 25th, 2020 alle 16:35
Caro Zachini,
avevo letto con attenzione il tuo intervento ed ho letto anche il successivo. Quello che, personalmente, mi lascia perlesso non è l’atteggiamento della stampa sportiva desiderosa, speranzosa e vogliosa che l’attività riprenda. CIà che desta perplesità è il comportamento dei suoi esponenti che sembrano disposti a tutto, anche a venir meno ad alcuni obblighi nei confronti di lettori, ascoltatori ed utenti, pur di forzare i termini della ripresa. Mi sta benissimo che chi ne ha interesse auspichi una ripartenza immediata; mi sta meno bene che non si facia corretta informazione pur di dar forza all’auspicio di riprendere. Nel mio precedente intervento, facevo riferimento al fatto che non vengono resi noti i numeri sulle persone impegnate in una partita o sul fatto che pareri di medici, tecnici e atleti (quasi tutti perplessi per vari motivi sulla ripresa) non vengano tenuti in conto, oltre alla crcostanza secondo cui sussista nei giornalisti sportivi una sorta di pensiero unico da seguire (ancorchè minoritario in ambito sociale e non suffragato da cognizioni specifiche in materia sanitaria). Posso integrare i miei precedenti interventi con la notizia di stamane secondo cui 17 medici di società di seria A su 20 hanno riscontrato criticità in merito al protocollo presentato. A fronte di una notizia del genere, e di tutti gli altri pareri, non sarebbe forse il caso che anche i giornalisti sportivi ripensassero la loro posizione o, almeno, fossero un pochino più cauti? E’ buona informazione quella che stanno facendo? Sono quesiti a mio avviso proponibili, dato il periodo in cui viviamo…Quando sento frasi da autorevoli commentatori del tipo “per la città di Bergamo sarebbe una gran cosa che l’Atalanta tornasse in campo” siamo sicuri che ai tifosi dell’Atalanta in questo momento importi di vedere le partite di calcio?
Il dubbio che la stampa sportiva temi di perdere un po’ del potere che ha è lecito porselo, a parer mio, perchè il modo con cui si stanno ponendo non mi sembra in linea con le problematiche attuali.
Rosetta,
mi rendo conto che la professione di avvocato sconti alcuni luoghi comuni diffcili da estirpare e sono ancor più convinto che il livello di considerazione della gente nei confronti della categoria non sia particolarmente elevato.
Ciò nonostante, ritengo doveroso specificare un aspetto.
La maggior parte degli avvocati che hanno cominciato a svolgere la professione negli ultimi 10-15 anni, non se la passa molto bene. Molti di loro svolgono la professione in un regime, sostanziamente da dipendenti anche se formalmente da liberi professionsiti, che li impegna dalle 10 alle 12 ore al giorno sulla base di mensili paragonabili a quelli di un operaio, con l’aggiunta che, emettendo loro fattura, devono pagarsi pure l’IVA e le tasse su quell’importo e, nonostante venga loro richiesto in alcuni studi un impegno paragonabile a quello di un dipendente, non godono delle ferie, della tredicesima, del periodo di malattia per quando si ammalano, nè della liquidazione. E se domani il dominus si stanca di loro perchè con Il coronavirus calano gli introiti dello studio, si ritrovano a casa, senza nemmeno l’ipotesi della cassa Integrazione. E aggiungi che devono recarsi al lavoro con un certo tipo di abbigliamento e che sono obbligati a pagare contributi alla Cassa Forense altissimi (un avvocato che in un anno non ha nessun introito, deve corrispondere oltre 3.000,00 Euro di CPA) per una pensione misera che forse nemmeno vedranno. Credo che il tuo senso di schifo sia espressione di ciò che la professione di avvocato rappresentava sino agli anni 90, ovvero una figura economicamente benestante e in grado di non rendere semre conto in modo reale dei veri incassi.
Oggi le cose non stanno così, anche perchè il numero degli avvocati è effettivamente enorme e le situazioni economiche non consentono uno svolgimento della professione da “liberi professionisti” per tutti.
La maggior parte dei colleghi al di sotto dei 40 anni non vive una condizione particolarmente diversa dai precari e, dai numeri che abbiamo, la maggior parte dei richiedenti i 600 euro rientra nella categoria dei govani colleghi.
Dopo di che, pur comprendendo come il limite massimo di reddito lordo fosse l’unico sistema per gestire le richieste di contributo, è evidente che i ragazzi del Sud (ove i redditi sono più bassi) ne abbiamo trovato giovamento in proporzione maggiore, Ma è anche vero che al Sud il costo della vita (canone di locazione, spese per vari generi ecc) è più basso… Può darsi che qualche sperequazione ci sia stata, non lo metto in dubbio, ma è bene chiarire che non tutti i richiedenti hanno percepito la somma. Anzi!
Mi permetto, però, di auspicare che l’utilizzo di termini come “schifo” sia sempre rapportato ad una corretta conoscenza degli argomenti che si vanno ad affrontare, nella consapevolezza che, come premesso, l’immagine che si tende ad avere della figura dell’avvocato sia effettivamente distante da ciò che oggi l’avvocato è.
Purtroppo, i media portano alla luce gli avvocati quando diventano parlamentari (e, credimi, quando lo diventano smettono di essere AVVOCATI), o quelli che frequentano i salotti TV ma la realtà è ben diversa.
Aprile 25th, 2020 alle 17:35
Quando si critica una persona qui sul blog ci si dovrebbe rivolgere a lui personalmente.
Così ha fatto Cirano nei confronti di Picchio.
Così non hanno fatto Zachini e Immonda Bestia.
Addirittura quest’ultimo usa nei confronti di Picchio insulti o irrisione come “individuo bipolare”, “buffone”, “professorino”.
Se questi sono modi di effettuare confronti di idee, anche aspri, mi dissocio profondamente da questo atteggiamento.
Anche io ho trovato il ragionamento di Picchio condito da una punta di acidità che non mi ha trovato consenziente nel suo modo di esporlo, ha troppo sparato nel mucchio senza le doverose differenziazioni (i giornalisti sportivi di valore o anche solamente dignitosi esistono eccome), ma mi guardo bene dall’insultarlo.
Acidità che non ha permesso purtroppo di focalizzarsi sul punto più importante del suo intervento, che mi pare di aver capito così: una critica al calcio come nutritore ormai di troppe persone che con l’essenza del gioco più bello del mondo poco hanno a che fare se non per la propria avidità di succhiare denaro e benefici senza meritarlo.
E se si pensa a quanti giornalisti, procuratori, dirigenti pletorici critichiamo da anni su questo blog, mi sembra che Picchio, anche se con accenti che non ho condiviso, abbia espresso concetti che meritano rispetto, non insulti.
Aprile 25th, 2020 alle 18:09
Immonda,
Il limite a cui fai riferimento è stato
Imposto e non è stato il solo.
Aprile 25th, 2020 alle 18:41
Probabilmente sarà stato sbagliato qualcosa nella fretta di dare i soldi, io non avevo mai visto dare così velocemente i soldi ai cittadini, ma si sa c’è sempre da criticare, ma la parola onestà nessuno la conosce più? Ma come si fa a chiedere soldi se non ne hai bisogno?
Aprile 25th, 2020 alle 19:17
Nessuno di noi è virologo ed epidemiologo, ma qualche cosa ovvia la possiamo capire anche noi, riguardo la potenzialità di contagio tra calciatori.
Mesi fa, prima che si sapesse pure dell’esistenza del Covid-19, guardando alcune belle foto in primissimo piano, e molto definite, di scontri aerei di testa tra calciatori, notavo quanta saliva schizza in quei momenti in cui, in pieno furore agonistico, fanno degli sforzi enormi per salire un centimetro in più dell’avversario, impattano con le teste congiunte ed espirano esplosivamente.
Si vedevano proprio le nuvolette naturali intorno alle bocche e alle teste. Vi giuro che ho pensato, ricordandomi i tempi dell’emergenza HIV: meno male che la saliva non era contagiosa, altrimenti all’epoca avrebbero fermato tutti gli sport di contatto…
Tutta questa saliva va sulle facce, sui capelli, sulle maglie dei giocatori, sul pallone.
Ecco.
Senza contare che ogni calciatore sputerà almeno novanta volte a partita per terra… fateci caso ogni volta che li inquadrano dopo un’azione.
Non aggiungo altro e saluto.
Aprile 25th, 2020 alle 22:45
Robertosanjacopino
Vedi non amo interloquire con chi scorrettamente come te scrive cose non vere mettendo in bocca cose mai scritte, dato che il mio scritto non contiene alcun tipo di offesa, sempre che la scuola dell’obbligo abbia svolto con te il suo compito correttamente…
Per il resto io ho criticato uno scritto ed un pensiero e lo scritto era chiaramente identificabile, il pensiero riferibile a molti
Se non ti va bene, te ne farai una ragione e magari e magari la prossima volta salti e vai avanti
Vdz
Aprile 25th, 2020 alle 23:22
Ovvia… Ora che so che gli avvocati fanno quasi vita da homeless, mi sento quasi in colpa.
Ma per favore.
Aprile 25th, 2020 alle 23:59
robertodisanjacopino al 78.
Carissimo condivido in pieno il tuo intervento che vorrei averlo scritto io.
In particolare, anche io quando leggo un intervento per prima cosa guardo al messaggio principale. In effetti, molti interventi sono un po’ acidi nelle parole, ovviamente ognuno di noi può avere un motivo particolare in quel momento per caricare l’aggettivo usato.
Anche gli interventi di Zachini sono spesso sprucidi, ma sono molto diretti e sinceri. Io apprezzo molto la sincerità, ma caro Zachini proprio quando si è schietti si dovrebbero ammorbidire i toni. Se uno mi da aggettivi poco piacevole ed un messaggio, difficilmente sento il messaggio poichè finisco per irritarmi per gli aggettivi. La mia non è una critica e nemmeno un consiglio, ma semplicemente ho voluto dare un messaggio schietto ad una persona che, come tante altre, non conosco personalmente ma sento amiche.
Infine, per la terza volta ribadisco il concetto, per come è combinato economicamente il calcio italiano, deve chiudere il campionato giocando il resto delle partite in un tempo ristretto e con il minimo indispensabile di presenti e tutti i controlli del caso. Inoltre, lo ribadisco, e non è moralismo ma i medio big ed i big guadagnano cifre spropositate ed, ancor di più molti loro procuratori, per cui potrebbe esplodere il sistema.
A prescindere da come ognuno la pensa, ho visto totale assenza di film sulla resistenza nelle varie tv, mi sono messo su “you tube” e mi sono visto “Le quattro giornate di Napoli”.
Un caro saluto a tutti.
Aprile 26th, 2020 alle 00:10
Caro Roberto di san jacopino sono particolarmente contento che ti dissoci
profondamente da me.
La tua compagnia mi farebbe afa.
Fermo restando che scrivo su chi, come e quando e dove mi pare e piace.
La mia tastiera po’ esse’ piuma e po’ esse’ fero.
Con chi se lo merita e’ fero.
Vai per la tua strada e non mi rompere i cabbasisi.
Vai a teatro vai, che fai prima.
Mario Brega, anzi no, Immondo.
Aprile 26th, 2020 alle 01:18
#78 Robertodisanjacopino
Non sapevo di aver ricevuto tali complimenti, perché certi commentatori non li leggo proprio, ma confermo che il senso del mio intervento era quello che hai sintetizzato.
Mi dispiace di aver dato l’impressione di sparare nel mucchio, quindi forse è bene che puntualizzi un aspetto.
Non solo, ovviamente, esiste un’enorme differenza di qualità tra i vari giornalisti del mondo sportivo (come del resto negli altri settori della stampa e in qualunque ambito professionale e non), e apprezzo molto le migliori firme e microfoni del settore, ma aggiungo che il fenomeno che sottolineavo, ovvero una proliferazione spaventosa di inutilità nel settore calcio, va al di là della qualità e professionalità delle persone che ci lavorano. Il nocciolo è la quantità.
Questo calcio è troppo.
Tu puoi mettere fiori di giornalisti in redazione e chiamare i migliori opinionisti nel settore, ma quando tutti i giorni che Dio mette in terra, amichevoli estive comprese, fai dirette, speciali e maratone di chiacchiere su questo ca**o di gioco, soffiando poi sul fuoco della polemica, inducendo una partecipazione assurda della gente comune a questioni societarie, contrattuali, economiche, dietrologiche, come si trattasse di cose vitali, non è più un gioco, ma diventa una droga, peraltro carissima per le conseguenze che porta a livello di rimbecillimento della gente.
E questo pensiero l’ho espresso già tante volte qui, anche al padrone di casa.
E la punta di acidità che hai trovato, e che probabilmente è vera, è data anche dal tipo di risposte che ho avuto quando, in numerose occasioni, ho fatto presente quanto la stampa Fiorentina soffiasse sul fuoco delle polemiche societarie irresponsabilmente, e gonfiasse a dismisura il mondo viola, pur di fare audience. E anche quando sottolineavo che questo aumento costante del rumore mediatico, che ho ribattezzato merdiatico, intorno al calcio lo stesse avvelenando.
L’invito a non ascoltare la radio o a saltare i thread che non mi piacevano mi è sembrato una scorciatoia per non rispondere nel merito e una mancanza di rispetto verso la serietà della questione sollevata, peraltro condivisa da molti utenti di questo blog, come sono certo che ti ricorderai.
La mia opinione non è cambiata, e l’emergenza in atto me l’ha confermata.
Aprile 26th, 2020 alle 02:28
Ha ragione Prandelli
Aprile 26th, 2020 alle 12:07
Caro David, non ho letto i precedenti commenti (vedo che sono già 81) e quindi è molto probabile che ripeta quanto detto da altri.
Fatta questa doverosa premessa ti faccio solo una semplice domanda: ma se 60 milioni di italiani dovranno rispettare la distanza interpersonale, indossare guanti e mascherine per i prossimi 2-3 mesi almeno, mi dici come faranno a giocare 22 atleti stando appiccicati in area?
Li facciamo giocare come a calciobalilla a righe parallele?
Via, per favore, io capisco tutto ma qui siamo davvero a pigliarci per il sellino.
Aprile 26th, 2020 alle 12:35
Il calcio e i calciatori possono aspettare. Sinceramente anche senza si sta bene uguale.A loro i tamponi, a noi i carrozzoni!!! FUNEBRI.Per me possono fallire tutti.
Aprile 26th, 2020 alle 12:56
77 Alessio Rui
Speriamo che lo abbia chiesto solo chi ne aveva diritto, anche se io dubito fortemente che il loro stipendio sia paragonabile a quello di un operaio (ca1300) ma come partita IVA.
Buona domenica.
Aprile 26th, 2020 alle 12:58
No Davide per me è immorale giocare ora per rispetto di una generazione
Di persone che ci ha reso liberi 75 anni fa e che ora è stata decimata senza nemmeno poter avere l’affetto di un familiare. E io mi sento in debito con loro e non ho voglia di pensare al CALCIO DEI SOLDI. Pensa che bello vedere la partita in tv e subito dopo ascoltare il bollettino della protezione civile e magari subito dopo commentare un rigore non dato o un furto della juve. Ma che senso ha? No grazie divertiti pure te se vuoi.
Aprile 26th, 2020 alle 14:33
Vedi robertosanjacopino,
Ora grazie alle tue menzogne idiote il sig. Picchio pensa di essere stato insultato e chiaramente non andrà a controllare se ciò corrisponde al vero o se invece è una cazzata di un mitomane in crisi da quarantena…
Frega il giusto, ma solo per fartelo notare…
Vdz
Aprile 26th, 2020 alle 15:10
Domani metto la testa fuori casa.
La sensazione è di straniamento, di perdita di equilibrio.
Quasi uscire fuori da un bunker, o da un’abitazione miracolosamente risparmiata da un cataclisma. Per ora.
Le peggiori pandemie colpiscono molto più duro nel momento in cui sembrano superate.
Ad ora non so cosa mi aspetta.
Rivedrò i miei colleghi e avrò persino paura dell’euforia del primo incontro. Ce l’ho già ora.
Il calcio aiuterebbe?…Ho avuto un mese per pensarci. Ho fumato da solo, specie di notte, in questo silenzio indescrivibile. Mi sono sentito inadatto, impreparato. Non mi sono sentito solo, ho avvertito un senso comune, ho avvertito una maturità preziosa nei miei simili, ancor più preziosa perché fragile: maturità che non ha piena coscienza di sé stessa. E alla fine ancora non mi sono dato una risposta a questa domanda.
Non so quantificare il prezzo che dovremo pagare. Se questa cosa mi porterà via tanto… o se mi porterà via troppo…
Depresso? Non credo, non ancora. Tendo più al terrorizzato.
Il calcio fiorisce in quei momenti di riscatto che uniscono generazioni e genti le più disparate. E non credo sia questo, il momento del riscatto.
Abbiamo perso? Quanto? Forse tanto, ma ancora non è, non ancora, la fase due. Forse veramente tra due o tre settimane cominceranno a girare veramente, le palle, intendo come movimento generale e generalizzato.
Non penso che tu viva in una realtà particolarmente migliore, né lo penso dei tuoi collaboratori, probabilmente fate bene a porre la questione, ma…
…ma tutto qui attorno è silenzio. È silenzio negli affetti, è silenzio oltre questo raggio di trecento metri intorno a casa mia. Io come faccio ad essere sicuro che non sia un cambiamento epocale, di quelli che scuotono fondamenta e certezze? E sento che lo stesso pensano anche atleti giovani ed iper pagati. Lo sento.
In definitiva, avverto un sentire comune. Questo è bello.
Ma ognuno è da solo. Questo è brutto, anche se magari aiuta a pensare meglio.
Gli atleti hanno contratti. Hanno più motivi di me per esser depressi, evidentemente. Picchio ha assaporato il bello di questo sport: la parte che lo rende veramente “altro” da qualsiasi fenomeno associativo, o culturale, di livello continentale.
Magari Picchio è causa del suo male.. Magari questo signore è un ipocrita.. Magari non ha semplicemente titoli per esprimere né un parere né tantomeno un’idea o utopia che dir si voglia.. Va bene. Io comunque lo invidio per le esperienze che ha maturato, lo invidio perché lo sport è incontro. E sfida, a viso aperto. E valore.
Certo che questo aiuta! E certo che nessuno è cieco, no, per niente…per tutto il carrozzone e tutti i personaggi che lo mandano avanti…!
Solo che, magari -magari! – questo potrebbe essere un momento prezioso, unico per ripensare un movimento e un modo di intendere il professionismo ad alti livelli, e chi la pensa così, provvisto di titoli o meno, doveva parlare adesso. Rompendo i cabbasisi, anche a chi già li aveva oltremodo franti, eppero’ come costretto per necessità. Si chiama dibattito.
Se poi qualcuno preferisce continuare ad attaccare l’argomentatore anziché l’argomento… faccia pure. .. nei limiti che il direttore vorrà.
Scusate, è stato un mese lungo.
Aprile 26th, 2020 alle 15:38
Zachini, se tu avessi la lucidità di leggere correttamente quello che ho scritto, non troverai accenno del fatto che ti ho accusato di aver usato offese.
Soltanto di indicare la persona a cui rivolgi la tua osservazione personale, che in questo caso era Picchio.
L’ho scritto invece per Immonda Bestia, che ovviamente ha risposto con la sua riconoscibile simpatia.
Il quale sciogliendosi, come più volte ci ha informato, alla vista dell’auto di Almirante e ai busti di Mussolini (che lui chiama zio Benny, credendo di risultare spiritoso), mi fa capire come i giorni dal 25 aprile al Primo maggio siano difficili da attraversare; ma se tu offendi qualcuno quando scrivi, io, se ho voglia di leggere e di risponderti e di osservare che hai usato parole da cafone, lo faccio che ti piaccia o no.
E stai tranquillo che appena si potrà tornare a teatro lo farò, con la sicurezza che in quei luoghi, per fortuna, non ti troverò di sicuro.
Aprile 26th, 2020 alle 16:44
12 fenomeni da circo a quarrata a bere e mangiare…
non se n’esce più.
il problema non è il governo, il vero problema sono i cittadini.
Aprile 26th, 2020 alle 17:28
Picchio carissimo
Ho letto le tue controdeduzioni. Ferme restando le reciproche posizioni, ho trovato il tuo intervento più ragionato e meno “bilioso”. Mi ha fatto piacere che le mia parole ti abbiano spinto a chiarire e completare il tuo pensiero. Per quanto mi riguarda sono soddisfatto del risultato. Era quello che mi premeva sottolineare.
CIRANO
Aprile 26th, 2020 alle 17:32
Fiorentino dl ‘300
ti dichiari post sessantottino…ti riferisci al 1268? e cosa accadde allora di tanto rilevante?
Lapi Dario
Aprile 26th, 2020 alle 17:40
Sui 600 euro ai professionisti.
Non so come sia stato organizzato per tutte le categorie, per questo mi riferisco a quella degli architetti. Le modalità per richiedere tale contributo prevedevano dei limiti reddituali.
Ora non ricordo con esattezza, per cui riporto cifre indicative. Solo chi aveva avuto nel 2019 un reddito inferiore a 25.000 poteva richiedere il contributo. Poteva anche chi ha avuto un reddito fra i 25 ed i 40.000, a patto che il primo trimestre 2020 ci sia stata una flessione del reddito superiore ad un tot percentuale rispetto al corrispondente del 2019.
Sono stati messi dei paletti, il tentativo di limitare le richieste è stato fatto, tanto che io non avuto la possibilità di accedere alla richiesta.
Poi si sa, siamo in italia, ed una dichiarazione falsa non si nega a nessuno.
CIRANO
PS: certo che la voglia di criticare non manca mai…
Aprile 26th, 2020 alle 21:13
@99 Cirano
Chiaro,semplice,lineare,condivisibile.
Aprile 26th, 2020 alle 21:28
Tre cosucce a san jacopino.
1- di cafone tu lo dai a tua sorella
2- quando andavo a teatro io te t’eri ancora alle elementari, visto che gia’ nel 1975, come volontario andai da Luca Ronconi quando porto’ l’Orlando Furioso a Prato .
Chi tu credi che li abbia portati tutti i cavalli di legno in Piazza delle Carceri quando porto’ in scena quell’opera dell’Ariosto?
E ricordati, io son bocciato alle superiori ma sempre con 8 a italiano e storia.
M’ha portato la piena, ma con classe.
3- si, in casa ho diversi busti di Mussolini.
Ma per codesto ho anche tanti busti di Stalin ,Lenin e di Carl Marx.
Ho piu’ roba con la falce e martello io nelle mie vetrine che un circolo ARCI di Bologna.
Si chiamano reperti storici.
Si chiama antiquariato.
Si chiama girare il mondo e non perdere un mercato di antiquariatoda trentanni.
E chi e’ venuto nel mio magazzino sa che bandierone del CCCP ho dietro la mia scrivania, con tanto di falce e martello ricamati in filo dorato.
Mezzo blog c’e’ venuto nel mio magazzino, chiedi a giro.
E chi mi conosce sa che amavo Almirante ma ancor piu’ stimavo Berlinguer, Cossutta, Pertini,e ho pure comprato diversi quadri di Gino Signori, pittore pratese nominato qualche anno addietro “Giusto tra le Nazioni” per aver salvato molti giovani dai rastrellamenti nazisti.
Tu mi dai di fascista.
Fossero tutti come me i fascisti,
al governo il PD e meglio ancora il vecchio PCI ci starebbe due millenni.
Vai bellino vai, vai a sparare minchiate.
Personalmente da questo momento ti ignorero’.
Cerca di fare lo stesso con me.
Te lo chiedo peppiacere.
E se ti rivolgi ancora a me , rivolgiti con nome e cognome, cosi’ so con chi ho a che fare.
Addio bellino
Immondo detto Antonello Vannucci
Aprile 26th, 2020 alle 22:02
DA WIKIPEDIA:
AVERE LA CODA DI PAGLIA: espressione o modo di dire della lingua italiana che indica la situazione psicologica di chi, consapevole di aver combinato qualcosa, non ha la coscienza tranquilla e, di conseguenza, teme di essere scoperto e si allarma alla prima allusione sfavorevole, si discolpa senza essere stato accusato, reagisce d’impulso a critiche o osservazioni.
L’Antigufo
Aprile 26th, 2020 alle 22:35
Ho ascoltato per la prima volta in questa quarantena Conte.
Una fase 2 che è una fase 1e 1/4 di altre 4 settimane.
Mi aspettavo mappature, regole, decisioni mentre alla fine sono solo provvedimenti restrittivi e troppe attività ancora sospese che sono costrette a restare chiuse per un altro mese.
Con la ciliegina sulla chiusura della Scuola fino a Settembre per incapacità di scrivere processi come nel resto d’Europa.
Un Paese bloccato da politici che ora discuteranno su funerali, messe, visite a parenti, sussidi a pioggia, e che mostrano ancora una volta arretratezza in temi gestionali, scientifici e economici che rischia di farci schiantare nel muro.
Aprile 27th, 2020 alle 00:05
98. Dario Lapi:
Bella battuta la tua. Mi ha fatto davvero ridere.
Cosa accadde nel 1268? L’anno precedente i guelfi erano ritornati a Firenze e nel 1268 stavano facendo l’elenco dei danni che avevano subito le loro case in città e anche in contado da parte dei ghibellini, che avevano tenuto il potere dal 1260 (Montaperti) al 1266 (Benevento e morte di Manfredi).
Inoltre vorrei chiarire una cosa: non mi firmo come un fiorentino DEL ‘300, bensì come un fiorentino DAL ‘300. Mi pare ci sia una decisa differenza. Lo sai perché mi firmo così? Perché, pur discendendo da una casata come tante, ho fatto una ricerca del mio albero genealogico e sono arrivato indietro fino all’anno 1301, a un piccolo coltivatore diretto che ogni tanto faceva cuocere la propria fornace: si chiamava Ventura di Graziano e abitava a Petigliolo lungo la Chiantigiana, tra Grassina e Strada in Chianti.
Ultima notizia: una curiosità sul tuo cognome (se non la sai già): l’antenato che te lo ha dato si chiamava Jacopo. Sappi, infatti, che da Jacopo sono derivati i nomi Lapo e Papo, dai quali Lapi, Lapini, Lapucci, Papi, Papini, ecc.
Ora mi fermo, non voglio passare da saputello perché non lo sono davvero.
Aprile 27th, 2020 alle 01:28
Oggi 27 aprile.
Grande giorno.
Nascevano
– Vittorio Cecchi Gori
– Lelio Luttazzi
– Moana Pozzi
Tre che per un verso o per l’altro hanno fatto sognare una generazione .
Vittorino in un modo, Luttazzi e la sua Hit Parade in un altro, e Moana in un altro ancora.
Bei tempi.
Due su tre li rimpiango caldamente.
Scegliete voi quali.
Immondo
Aprile 27th, 2020 alle 01:58
La quarantena inizia a causare segni evidenti di nervosismo. Leggo una serie di nervose supercazzole che al loro cospetto il mio “fraterno” amico Raffaello Mascetti sembra un pivello! Non so quando riprenderà il calcio, nel frattempo è ripresa la scherma!
Aprile 27th, 2020 alle 09:19
David buongiorno.
Ci sono problemi nella pubblicazione dei post?
Grazie per una tua risposta
Aprile 27th, 2020 alle 10:31
Immonda. L’unico che non rimpiangi è l’unico ancora in vita. Strano il destino.
Fiorentino. So benissimo che sei dal e non del. Purtroppamente mi è rimasta la “a” nella tastiera.
Ma guarda te il caso. CMQ se c’è differenza sostanziale fra le due accezioni, cambia poco per la mia battuta. Sei fiorentino post sessantottino, per cui…
Visto che siamo a pignolare, ci sono gli ex-sessantottini ma non gli ex post sessantottini. I post sono post ancora oggi…
Lapi Dario
Aprile 27th, 2020 alle 10:37
@101 Immonda Bestia
Buongiorno!Leggo che sei un appassionato di storia del !900, il secolo breve il secolo dei totalitarismi assoluti. Per quanto riguarda il più longevo, marxismo-leninismo non so se hai letto “I fantasmi di Mosca”di Enzo Bettizza, un affascinante ritratto degli anni ’30 nei quali Stalin liquidò la vecchia guardia bolscevica. L’ambiente è l’albergo Lux elegante struttura che ospitava i vari dirigenti cosmopoliti del Komintern. Un saluto.
Aprile 27th, 2020 alle 10:46
@104 Fiorrentino dal 1300
Brillante risposta, mi ha divertito provocando un omaggio doveroso a quei nostri antenati che prepararono la grandezza rinascimentale della nostra grande città, grandezza sulla quale ancora noi viviamo. Nani sulle spalle di giganti.
Aprile 27th, 2020 alle 11:31
Mah… Cosa dire dell’immondo post 105
Luttazzi un lo rimango certo come Moana e Vittorino
La prima rappresentava (incarnava é il caso di dirlo), il mio fenotipo femminile preferito tanta carne al posto giusto come quando te t’afferri una chianina in bocca… Vuoi solo sentire la ciccia tra le ganasce più ce ne è….meglio é… Il tutto condito da quello sguardo sensuale e provocante…. anni luce distante dalla sua contemporanea concorrente del mondo dell’intrattenimento per adulti Cicciolina
Poi quando è venuta fuori la relazione con il gobbo mi è scaduta….
Vittorino per un certo senso rappresenta anche lui una pornostar, una bella milfacchiona che in determinati momenti ci ha fatto rizzare in piedi e ci ha indotto, ci ha istigato a commettere l’atto impuro…. Un so se mi spiego ma con Edmundo Batistuta e Rui costa si rischiava seriamente di diventare ipovedenti…. E rivelazione che faccio solo qui sul blog dopo il dito alla bocca di Batistuta al campo nou ebbene si l’ho fatto, ho ceduto miserevolmente lasciando che le mie deboli membra venissero risucchiate nel vortice oscuro e tentacolare della passione più istintiva ed animale….
Luttazzi un so un mi ha mai ispirato a tal modo
Aprile 27th, 2020 alle 13:56
ci sono cose che non comprendo
Perchè l’Olanda chiude il campionato e nessuno alza la voce, il Belgio idem e nessuno dice niente, nessun conto, nessuna chiusura di società, nessun ricatto e invece in Italia, se non riparte il campionato, miliardi di debiti, società che chiudono, danni finanzieri.
qualcuno mi spiega, perchè il sistema calcio Italia è diverso da tutto il resto del mondo?
Aprile 27th, 2020 alle 14:43
Immondo
ci fosse stato Mario invece di vittorino avrei avuto problemi
in questo caso è facile
Moana e Lelio tutta la vita
Aprile 27th, 2020 alle 16:59
SergenteGarzia,
la Tua è una domanda retorica.
Conosci la risposta meglio di noi tutti e, talvolta, sei proprio tu ad aprirci gli occhi su alcuni aspetti controversi.
Posto che in Olanda c’è una società, mi pare l’Utrecht, che è incavolatissima, il nostro non è un sistema normale.
3 quotidiani sportivi a tiratura nazionale, centinaia di siti internet, decine di emittenti radiotelevisive locali, trasmissioni tv con giornalisti tifosi diseducativi talvolta vestiti da pagliacci, opinionisti presi dall’avanspettacolo e per finire, un sistema di sostentamento basato solo su introiti Tv e plusvalenze…
Mi pare evidente che rispetto ad altre realtà l’entità del danno da mancata ripresa sia tale da coinvolgere più soggetti….
Aprile 27th, 2020 alle 17:18
Grazie di ignorarmi.
Per me un onore, ma già lo avevi detto anni fa.
Aprile 27th, 2020 alle 18:23
È la prima volta che scrivo su questo blog. Lo leggo spesso e trovo alcuni habitué interessanti e lucidi nei loro post. ho visto la Viola allo stadio per la prima volta ad otto o nove anni, seguita poi per tanti anni prima di diventare un “tifoso da divano” salvo qualche eccezione. Credevo di non poter stare senza calcio, ogni sosta per la nazionale smaniavo in attesa dei Viola. Oltre a seguire le varie parlarti te distribuite nel fine settimana lungo del calcio, il sabato pomeriggio se libero seguivo mio figlio e la domenica mattina la squadra di allievi regionali come accompagnatore. La domenica pomeriggio la Viola. Ora a differenza di molti altri non riesco a pensare a come ripartire, concordando con le perplessità espresse da tanti amici viola prima di me. Lo trovo immorale e fuori luogo. Sono più dispiaciuto per tutti i nostri giovani che non possono fare sport a livello dilettantistico, sempre in subordine alla tristezza e dolore per i dati quotidiani sul virus, allla solidarietà a chi riporta perdite affettive, grosse difficoltà economiche. Insomma ho scoperto che posso fare a meno del calcio, quello dei ricchissimi viziati e privilegiati, anzi ora mi sta anche un po’ nauseando. Non mi manca assistere ad una fredda “Udinese- Fiorentina “. Mi manca una passeggiata in centro con la mia famiglia, in questa splendida nostra città, una cena tra amici, i momenti di sport con i ragazzi. Ripartiamo con le cose davvero importanti, con l’economia e la nostra salute…il calcio per me può aspettare 😔
Aprile 27th, 2020 alle 18:54
SergenteGarzia @112
Credo la tua domanda sia retorica. Non conosco ancora gli orientamenti di Germania, Inghilterra e Spagna. In Italia, non è tanto il debito accumulato (certo che conta), quanto i bilanci negativi a causa dell’eccesso di stipendi pagati a giocatori e procuratori.Poi,ancor più importante è l’incidenza delle voci a) ricavi da diritti televisiviche incide notevolmente su tutte le società di Serie A (meno quelle appena promosse); b) solo per alcune big la voce sponsorizzazioni, pubblicità e vendite dirette. Si salvano in poche: quelle approdate all’Europa con stipendi da media classifica (Atalanta) quelle che regolarmente fanno plusvalenze (Lazio, Napoli tra le big).
Penso che analoga situazione si riscontri per Gran Bretagna e Spagna, un po’ meno per Germania e Francia. Non ho dati precisi ed elaborazioni per affermarlo con sicurezza.
I mancati pagamenti della tranche di queste 12 partite mancanti e forse anche le riduzioni delle sponsorizzazioni (non conosco i relativi contratti), genererebbero perdite notevoli per molte società. Inoltre, la crisi delle società peggiori trascinerebbe nel vortice anche quelle che hanno venduto calciatori con incasso differito e che dovrebbero fare notevoli svalutazioni di bilancio.
Quindi, carissimo (nel senso più rispettoso ed amichevole del termine) hai ragione!I nostri calciatori e procuratori guadagnano troppo e rendono molto fragile “bilancisticamente” il nostro campionato.
La crisi del petrolio, inoltre, potrebbe comportare anche una forte caduta del valore dei calciatori se gli sceicchi e i petrolieri, in generale, hanno problemi e smettono di spendere cifre pazzesche per acquisto calciatori.
I campionati minori, hanno anche spese minori e quindi più facilmente possono chiudere ill loro campionato senza drammi.
Poi, ci sono le cose che non conosciamo. Ad esempio, sapete che l’Hotel Juventus non è della Juve ma di proprietà di un fondo chiuso di cui non si possono conoscere i partecipanti. La Juve detiene solo il 40% della società di gestione dell’Hotel. Non lo so, ma lo faccio per esempio, se Agnelli possiede una quota di quel fondo, ci guadagna sul marchio Juve al di fuori della Juventus. Da qui anche pressioni di questo tipo.
Io come ho già detto per questi motivi sono dell’idea che team di esperti governativi, team di esperti del mondo del calcio, si riuniscano trovino, se esiste una soluzione la più breve (come tempi di chiusura del campionato) e si evitano pesantissimi strascichi economici. Se non è possibile va trovata una mediazione tra TV, sponsor e società per evitare una gravissima crisi economica della Serie A.
Nel peggior dei casi probabilmente mene farò un ragione, ma sarebbe comunque una privazione.
Aprile 27th, 2020 alle 19:45
Mio gentilissimo Pinob, e mio carissimo Trioviper n13
eppure Vittorino…
eppure, eppure…
e’ finita male , ma c’aveva provato.
Lo dico sottovoce, ma gli ho voluto molto bene.
Non doveva finire cosi.
Non aveva l’eleganza morale dei Della Valle, ma aveva un qualcosa che smuoveva le masse.
Con chi negli ultimi trentanni alle quattro di notte abbiamo riempito il Comunale ebbri di gioia ?
A Classe 1937
Non ho letto il libro di cui lei mi parla.
Provvedero’.
Io amo Lenin ,la Rivoluzione, e il vero puro Comunismo da quando a S.Pietroburgo visitai la mitica cannoniera Aurora, e da quando nei sotterranei del Cremlino dove hanno allestito il museo degli Zar sono stato mezzora coi lucciconi e il magone davanti ad una carrozza che aveva i brillanti persino sui mozzi delle ruote.
Nel frattempo la gente fuori moriva di fame.
Quello non era mondo, quello era ingiustizia, quella era Alcatraz inflitta moralmente e materialmente al Popolo.
E sa dove da anni ogni volta riprovo lo stesso sentimento dentro l’anima?
Davanti al “Sasso spicco” a La Verna, quel sasso steso sotto gli alberi incastrato in incredibile equilibrio nella roccia del monte, dove San Francesco la notte andava a coricarsi.
Ogni volta che mi soffermo davanti a quel masso mi vergogno di me stesso.
Piu’ si gira nei posti e piu’ si trovano occasioni per macerarsi dentro.
Per cio’ che e’ il mondo e per cio’ che siamo noi stessi.
Non abbiamo imparato niente.
Abbiamo il sangue cattivo dentro da tempi di Adamo, altro che da ora col corona.
A Lapi Dario.
Per mia sfortuna non ho vissuto il 68, anche se giovanissimo mi rammento molte manifestazioni, molto frastuono, e diverse risse in centro alle quali assistevo incapace d’intendere e volere.
Li invidio tantissimo quei ragazzi, hanno sognato, hanno creduto, si sono donati, erano puliti dentro.
Oggi siamo distanti anni luce da quei moti.
Oggi le parole Pace, Amore, Liberta’, Condivisione, non fanno piu’ parte del nostro vocabolario.
Oggi nel nostro vocabolario svetta solo la parola “Diritti” che pero’ e’ travisata.
Diritto non e” piu’ inteso come giusto accesso ad essere, avere e vivere nella piena liberta’ , giustizia, imparzialita’.
Oggi il termine “diritto” ha due gravi mancanze : viene usato appunto come diritto a fare il proprio porco comodo, e sopratutto non e” piu’ seguito dalla parola gemella che lo sostiene in essere e ne valorizza l’esistenza : Il DOVERE.
Infine, mio gentile Lapi Dario, io non son fiorentino, io son nato a Viareggio, son Pratese ni’ core e nelle mani, e meta’ della mia terra e’ la mia Bologna terra materna e di grande cultura.
Ciao a tutti
Immondo
Aprile 27th, 2020 alle 21:58
@Sergente: credo che i campionati belga e olandese non dipendano dai diritti televisivi quanto quello italiano e gli altri campionati “maggiori”. Se alla lega di serie A vengono a mancare i diritti di un terzo di campionato rischia di saltare la baracca.
Aprile 28th, 2020 alle 07:41
Ma tu guarda gli scherzi della vita :
Oggi nascevano Oskar Schindler ma anche Saddam Hussein.
O che si fa cosi’.
Aprile 28th, 2020 alle 07:55
Io non riesco a capire
Sono abituato a farmi domande e cercare risposte continuamente è un mio modo di esistere, anche quando trovo risposte esaustive alle mie domande, mantengo dentro di me una percentuale di scetticismo.
Parliamo di cose certe l’ajax fattura come una società media del calcio italiano, non ha mai fatto debiti, ha sempre vinto è sempre venduto
Perché le società italiane gettano così tanti soldi e dove vanno a finire?
Se il settore giovanile fatto ad alti livelli garantisce una vita più che dignitosa nel mondo del calcio, perché in Italia nessuno lo fa in modo serio? Atalanta a parte?
I numeri non mentono
Ma il calcio italiano senza finire i campionati rischia di veder morire molte società
Perché?
https://www.calcioefinanza.it/2019/03/06/modello-ajax-fatturato-stadio-plusvalenze/
Aprile 28th, 2020 alle 08:40
Ora sappiamo che il 1 giugno, se la curva non risale cioè se la gente si comporta come si deve, riapriranno i parrucchieri con mascherine, guanti, pettini, forbici, asciugamani ecc.usa e getta come si fa a pensare di giocare una partita di calcio o di rugby o pallavolo o di altro? Ho sentito dire che farebbero tamponi a tutti i giocatori ogni tre giorni, ma allora anche a tutte quelle persone che hanno contatti con loro, è fattibile? E quanto costa alla collettività? Inoltre mancano 12 partite per finire il campionato + 4 partite da recuperare non giocate la 6 giornata di ritorno fra queste c’è anche Inter/Sampdoria, o come si fa a giocare tutte queste partite, convivere con il virus e preparare la stagione successiva, che già si presenta complicata data la convivenza con il virus appunto? Per me l’unica soluzione è annullare il tutto e ripartire da settembre, virus permettendo, come in fondo è stato deciso per gli europei e le olimpiadi.
Aprile 28th, 2020 alle 08:51
O Rambaldino, sempre ironico e frizzante ma mai con te stesso eh? A te proprio la quarantena non ti ha cambiato di una virgola. E comunque nessuno sarà mai all’altezza delle supercazzole del tuo amico fraterno Mascetti, soprattutto nelle sue ultime infelici esibizioni a chi gli faceva notare la sua maleducazione. Purtroppo un po’ cafone l’è sempre stato, ma almeno un tempo l’era divertente. Purtroppo s’invecchia, chi meglio e chi peggio. T’aspetto al bar, porta anche Lello così si beve una Ferrochina Bisleri insieme e chissà che un s’addolcisca un poco nel mentre che la beve.
Pastene soppaltate sempre e in ogni dove.
Aprile 28th, 2020 alle 11:48
I.B. 118
Perfettamente d’accordo….. Più che una love story patinata quella con Vittorino è stata una tumultuosa “one night stand” con epilogo sfavorevole…. Ma si sa il sesso è così dopo l’orgasmo arriva inesorabilmente il down.(almeno per coloro dotati di cromosoma Y)… . ma intanto te l’orgasmo lo hai provato, lo hai raggiunto non puoi rinnegarlo… Anzi parliamo di tre orgasmi consecutivi due Coppe Italia e una supercoppa anzi quattro se aggiungiamo quel pareggio esterno al camp nou dove per una notte si è stazionati sul tetto del mondo semplicemente perché il Barcellona in quel periodo era la squadra più forte al mondo e averla dominata in casa loro fu motivo di massimo orgoglio…. potersi permettere di cantare a Barcellona “si sente solo Firenze, solo Firenze, si sente solo Firenze” voglio dire non è un evento che ti capita tutti i giorni…. Per non parlare dei giocatori che si prendevano in quel periodo roba che questi di oggi non potrebbero nemmeno portargli le borracce… visti dal vivo erano uno spettacolo molto gratificante per lo spettatore pagante…. Ok il fallimento è stato devastante per tutti ma in definitiva è stato solo temporaneo, lo zabaione ricostituente è arrivato nelle vesti dei della valle e dopo loro è arrivato quello di Commisso… Dio non ci abbandona mai perché sa quale è la nostra storia…. spesso la fede ci abbandona ma noi sappiamo ritrovarla ne abbiamo tutti i mezzi e la storia necessaria per potercene riappropriare…. Certo che né i della valle tantomeno Commisso potranno farci riassaporare quei momenti quindi per quanto mi riguarda Vittorino rimane il presidente più vincente nella mia vita di tifoso…. E non mi sembra poco
Aprile 28th, 2020 alle 11:52
121 SergenteGarzia
Avendo tu fatto l’esempio dell’Ajax e del campionato olandese nello specifico, diventa più facile ragionarci su.
Se per vincere il campionato italiano bisogna allestire una squadra spendendo 650 milioni (cifra reale del fatturato Juve) di euro, è evidente che se vuoi concorrere devi spenderne almeno 500 milioni. Se per vincere il campionato olandese se ne spendono 100 milioni (non conosco queste cifre è solo un esempio), tutto il livello economico del campionato si abbassa rispetto a questo e tutto diventa economicamente più compatibile.
La minore pressione della gente sulle squadre, che credo viga in Paesi come l’Olanda, permette alle società di utilizzare moltissimo i giovani. Io intendo per giovane un calciatore sotto i 19 anni. Per fare questo però ci vuole una cultura del tifoso che in Italia non abbiamo. Tantissime società di C fanno la corsa ad avere dai migliori vivai italiani in prestito i loro calciatori, poi quando si arriva al dunque, si accorgono che un medio calciatore di categoria rende in campo di più del giovane, che viene accantonato in panchina.
Se la Fiorentina giocasse in Olanda e forse anche in Germania sicuramente Ranieri, Montiel e Sottil sarebbero dei titolari e forse anche il giovanissimo stopper Dalle Mmura. Come ho scritto in altri post, fosse per me, prenderei un allenatore che sappia operare con i giovani (sempre comunque miscelati con gente di esperienza), tipo Chiappella di una volta, e punterei su di loro, rafforzando la squadra nei punti debolezza e dopo un paio di stagioni con due acquisti di alto profilo, proporsi per obiettivi importanti.
Immonda, sei una grande sorpresa per me. L’ultimo tuo post mi è piaciuto tantissimo, non tanto per le posizioni politiche che potresti esprimere, per me mai hanno inciso sul valutare una persona o un amico, quanto per come riesci ad esprimere le tu passioni.Io ho vissuto il sessantotto ma su posizioni molto medie (socialdemocratiche alla svedese), ma apprezzavo l’effetto traino operato dalle frange di pensiero utopistiche (non violento) che spostavano le masse verso una società più equilibrata.
Aprile 28th, 2020 alle 13:34
Sicuramente era retorica
Ma perché chi permette queste nefandezze è il primo a piangere?
I debiti (che non dovrebbero esistere) li permette l’ente di controllo, nominato dalla Figc, che è la prima che ricatta tutti invece di essere neutrale come non mai in una situazione del genere, visto che la salute dei tesserati fa capo sempre allo stesso ente, la Figc.
Siamo contorti che Hannibal Lecter in confronto è un neonato ancor privo del volere
Aprile 28th, 2020 alle 14:00
Per onestà intellettuale, voglio citare anche altre categorie di persone con la coscienza trasparente come una fogna che tracima dopo una bomba d’acqua:
http://www.youtube.com/watch?v=tRA-9UQPmYc
Ora mi aspetto come sempre il parere dei soliti puristi e relativi compiacenti esaltatori di nobili gesta che ne esaltano gli interventi.
Aprile 28th, 2020 alle 14:39
A oggi (fonte mi manda Rai3) ci sono ancora 1.500.000 di persone in Standy che attendono il Bonus dei 600 Euro, quando la ministra Nunzia Catalfo aveva garantito che le somme sarebbero state erogate agli aventi diritto tra il 15 e il 17 aprile!
http://www.italiaoggi.it/news/bonus-600-euro-1-5-milioni-di-richiedenti-in-stand-by-202004281115065156?fbclid=IwAR2JMqTqY6D_Y5wB5qxRd5_XVYI9oW1-qHNk8RyiCBcds7yu-JYtuGn5f8Y
Ma si sa… ora va di moda criticare e purtroppo non c’è più la mezza stagione, anche se le rose fioriranno, mentre le marmotte confezionano la cioccolata.
Aprile 28th, 2020 alle 15:03
Chiedo scusa a David e giuro che è l’ultimo, questo è per chi vorrà riflettere, soprattutto tale Angelo (nascono nomi nuovi come i funghi) che faceva i soliti complimenti in famiglia al suo amichetto che parlava di paletti… forse parlava di quelli dell’uscio di casa…
https://www.money.it/bonus-600-euro-limite-reddito-requisiti-novita-decreto-aprile.
Ora posso anche chetarmi.
L’Antigufo
Aprile 28th, 2020 alle 17:18
Mi citi indirettamente ma mi citi. Siccome altre volte ti sei incaxxato con chi fa critiche senza citare direttamente i destinatari, volevo farti notare che anche te ci sei cascato. Tralascio la tua fissazione degli amichetti e famiglie, perché ti è presa proprio forte. Cerca di trattenerti. non è che chiunque mi dia ragione faccia parte della fantomatica setta, anche perché in questo modo rischia di diventare una comunità, ogni giorno ne includi uno.
Entrando nel merito dei tuoi link, io non so chi siano quelli che scrivono, però ti assicuro che quelli che davano per probabili novità sono già misure effettive. Per i professionisti, nella fattispecie architetti (altri non so ma potrebbe essere lo stesso, vale proprio quello che ho scritto in precedenza. Siccome io non ho avuto il primo trimestre 20 in calo di oltre il 30% rispetto al 19, non potuto far richiesta.
In Itaia però molti hanno l’autodichiarazione facile e quasi sicuramente hanno dichiarato il falso nella domanda inoltrata. L’INPS ha elargito senza controllare e qualcuno l’ha avuta vinta. In uno dei tuoi link si legge la volontà di recuperare tali contributi elargiti a seguito di false dichiarazioni. Io ci accoppierei anche una denuncia penale, sai com’è.
Infine volevo farti notare che se posti un link, almeno leggine i contenuti. Riguardo ai ritardi, ci sono le motivazioni e mi sembrano plausibili. Errori di compilazione della richiesta, IBAN errato, dubbi di legittimità e così via.
Ripeto, facile criticare, facilissimo. Più difficile è operare.
CIRANO
Aprile 28th, 2020 alle 17:25
Visto che va di moda linkare
https://www.inarcassa.it/site/home/covid-19/misure-dal-governo/articolo8220.html
Qui ci sono le cifre e le date.
CIRANO
Aprile 28th, 2020 alle 17:34
Scusami Antigufo (129), sono d’accordo con gli altri tuoi post, ma nell’ultimo, t’hai pisciato di fori, perchè i paletti per i liberi professionisti iscritti alla solo cassa di previdenza privata (no INPS) esistono di già come detto da Cirano, io, che sono Geometra, per avere i 600 € devo dimostrare di avere avuto un fatturato inferiore ai € 34.999,99 o, se il reddito va da 35.000,00 a 50.000,00, bisognava dimostrare di avere avuto una riduzione nei primi tre mesi del 33%. Saluti
Aprile 28th, 2020 alle 17:38
Fuori tema
Genova 14/8/2018 – 28/04/2020 = 20 mesi dalla caduta del ponte Morandi alla ricostruzione, non ho ricordo di una costruzione di un’opera pubblica così veloce, oggi possiamo essere contenti.
Aprile 28th, 2020 alle 17:39
Volevo precisare che i 600 euro verranno erogati dalla Cassa di Previdenza Geometri (privata) e non dall’INPS (pubblica).
Aprile 28th, 2020 alle 18:26
Il calcio aiuterebbe…
Difficile dare un giudizio assoluto. Aiuterebbe l’economia? Da come se ne parla sembrerebbe di si. Aiuterebbe ai fini del contagio? Da come se ne parla sembrerebbe di no.
1 – 1 palla al centro.
Aiuterebbe il morale delle persone, portandole nuovamente a discutere su un rigore dato o non dato, sui furti della Juve ecc. ecc.?
Parere personale? Poco o nulla.
In tutta sincerità non credo che riuscirei a seguire le vicende della mia squadra, ne a guardare con interesse i programmi che discutono di calcio.
In questo periodo non ho quasi mai ascoltato la radio, ne letto argomenti riguardanti la Viola. Tantomeno sul mondo del pallone, in genere.
Sul mio interesse pesano oltre 26.000 morti (ventiseimila) in continuo aumento, pesano le preoccupazioni per la salute dei miei familiari, pesano le lunghe ore di ufficio senza avere la possibilità di una valvola di svago per riprendersi, pesano l’incertezza del prossimo futuro, i salti mortali per tenere in piedi la ditta insieme al titolare, le battaglie con le banche, le finanziarie ed i fornitori… e tutto questo combattere potrebbe non servire a nulla se i comportamenti degli altri italiani fossero a pene di segugio.
E dovrei tornare ad appassionarmi al calcio? In questa situazione? Magari con partite giocate in rapidissima successione, a porte chiuse e con la consapevolezza che potrebbe fermarsi tutto un altra volta?
Ne faccio volentieri a meno.
Per me, ci possiamo rivedere anche a settembre.
Aprile 28th, 2020 alle 18:40
Grazie per avermi citato come autorevole fonte di informazione.
A presto un nuovo canale informativo youtube insieme alla mia segretaria, ULLA, la bambola che ti trastulla.
Ciao
Aprile 28th, 2020 alle 19:57
Che bel clima ecumemico che ho ritrovato sul blog…..allora la quarantena non fa diventare solo spioni e delatori, rende anche tutti più tolleranti e lucidi….😂😂😂😂
Aprile 29th, 2020 alle 11:07
@129
Posso garantirti che non so chi sia Cirano:vivo a 300 km da Firenze…. ho solo condiviso un’opinione!
Su una cosa hai ragione,posto pochissimo,però leggo il blog sopratutto per condividere la passione viola.
Sai, qui nella zona rossa del covid siamo in pochi con la passione per la fiorentina.
Aprile 29th, 2020 alle 16:14
Per tutti quelli che…..
Apriamo tutto
Voglio la libertà
Nel Nord Caroline attivista antiquarantena si è ammalata di coronavirus.
Aprile 29th, 2020 alle 18:58
@133 rosetta,speriamo che non abbiano avuto troppa furia!!
…perchè tra i classici tempi biblici italiani e il “la gatta frettolosa fece i gattini ciechi” c’è una vasta gamma di sfumature…
spero tanto che tu abbia ragione te!…
Aprile 30th, 2020 alle 09:08
Monica io penso che bisognava chiudere e si deve essere cauti nel riaprire, ieri ci sono stati ancora 300 e passa deceduti, tanti troppi ancora soprattutto in Lombardia quindi penso che riaprire a scaglioni come deciso mi sembra vada bene, semmai fare alcune differenziazioni fra regioni che ormai hanno pochi contagi e regioni che invece ancora purtroppo hanno tanti nuovi malati e deceduti. La cautela è d’obbligo. La notizia che ho riportato dell’attivista, era sarcastica, c’è un virus in tutto il mondo che fa ammalare, che uccide e c’è gente che va in piazza senza mascherine senza distacco sociale perché vuole fare quello che faceva prima….
Aprile 30th, 2020 alle 12:32
…no no,rosetta,io mi riferivo al ponte! non vorrei che lo abbiano fatto troppo alla svelta!
su tutto il resto stradaccordo con te!
Aprile 30th, 2020 alle 16:40
—————————————-
136
Altro che segretaria, secondo me è la tua convivente! 😀
Del resto chi al di fuori di una bambola, potebbe mai sopportare quotidianamente le tue bischerate, atte a deridere il prossimo senza averne assolutamente titolo?
—————————————-
Nonostante un ci si possa vedere nemmeno da distante 10 km, ringrazio Cirano per il contradditorio… almeno a differenza del poveretto che ho chiuso in “quarantena tratteggiata” per manifesta incapacità di non fare rime e di non esibirsi come un pagliaccio con manie di protagonismo, ha argomentato e mi ha risposto eloquentemente, aiutandomi a comprendere meglio certi cavilli burocratrici.
L’Antigufo
Aprile 30th, 2020 alle 16:42
Aspetta che correggo potebbe con potRebbe, prima che il pagliaccio si attacchi alla r mancante.
Aprile 30th, 2020 alle 16:48
Grazie anche a David Firenze.
L’Antigufo
Aprile 30th, 2020 alle 17:18
Dai Monica penso che il ponte sia stato costruito in 20 mesi perché una volta tanto c’è stata la volontà di costruire e ….
Aprile 30th, 2020 alle 22:44
rosetta,in realtà 20 mesi è da quando è crollato il ponte,non da quando hanno cominciato a ricostruirlo,appunto speriamo che non abbiano tirato via!! ma se tutto va bene,sono contenta anch’io,non mi fraintendere! 😉
Maggio 1st, 2020 alle 12:07
Monica penso che noi non siamo abituati, ma se tutti fanno quello che devono fare i tempi non diventano biblici. Ciao buon primo maggio.
Maggio 2nd, 2020 alle 10:11
@143
Come senza titolo?
Me l’hai dato tu il titolo postando il link del mio video, che fai mi ripudi?😪
Peccato avrei potuto postare altri autorevoli contributi su qualsivoglia argomento.
Un caro saluto da Ulla