Il tempo sospeso
Avere una gran memoria è una fortuna e un problema.
Una fortuna perché obiettivamente mi ha permesso di cavarmela diverse volte nella vita, aggrappandomi a date e circostanze che hanno spesso stupito l’interlocutore.
Un problema, perché poi quando si accumulano le inevitabili ferite dell’esistenza tu ricordi benissimo cosa facevi uno, due, cinque, dieci anni fa quello stesso giorno e in quello stesso periodo e quindi torni a soffrire.
Ebbene, questi quaranta giorni così difficili hanno provocato nella mia testa una specie di bolla d’aria, un tempo sospeso che non avevo mai provato e che mi porta ad avere una specie di straniamento nei confronti della vita precedente.
Non vedo da oltre cinque settimane i miei figli e a casa mi comporto com’è giusto che sia con mia moglie, visto che sono un potenziale importatore dello stramaledetto virus: ogni giorno penso e faccio le stesse cose e non mi non era mai successo.
Mi sono quindi sorpreso a non avere più quella scansione esatta di ricordi o almeno non averla più con la stessa martellante frequenza di prima: è come se galleggiassi in un’orbita lontana.
Nonostante questa diversa dimensione della mia esistenza, penso e spero di conservare un briciolo di raziocinio e quindi mi considero fortunato perché posso lavorare molto e tenere il cervello impegnato.
In attesa di tornare sulla Terra, pedalo con grinta in questo assurdo presente.
Aprile 15th, 2020 alle 10:52
Mahh…se escludiamo la negazione della libertà individuale che stiamo vivendo in questi giorni, direi che poi non è tanto male restare sospesi nel tempo ….sembra di essere imbottiti di acido lisergico (peraltro preso a buon mercato anzi direi somministrato gratuitamente) con una distorsione spazio-temporale percepita che a volte sembra giocare a nostro favore …..ma piú che stare a perdere tempo dietro ad esami introspettivi imbibiti nel fluido viscoso delle inestricabili matasse psicologico-esistenziali nel quale imbuto veniamo risucchiati tutti,chi piú chi meno, dalle inevitabili contingenze della vita,ci chiedessimo perchè la Germania(in particolare con tassi di mortalità risibili confrontati con quelli nostrani)la Francia e la Spagna riaprono le scuole mentre noi si continua a vivere alla carlona senza uno straccio di pianificazione programmata e con una desolante visione oggettiva dell’immediato futuro che ci attende….non impiegheremmo meglio il nostro tempo libero per pensare?
O è proprio questo che vogliono farci fare ….pensare che sia tutta colpa nostra ?
Chi dovrebbe essere chiamato ad un esame di coscienza in questi giorni?
È veramente tutta colpa della deforestazione ?
E se anche fosse cosí perchè anche un virus andrebbe ad assumere comportamenti cosí antidemocratici ?
Perchè in Germania produce uno 0,8% (o in Cina un 2%)di mortalità contro un 12% dell’Italia….non è un parassita obbligato per qualsiasi cellula che incontra?
Aprile 15th, 2020 alle 12:42
@1 triioviper
Da noi tutto è più difficile da decidere semplicemente perchè, anchein questa triste e difficile occasione, non riusciamo ad essere un Popolo unito, coeso nell’obiettivo di raggiungere il risultato prefissato. Come sempre invece che al bene comune alcuni cercano una visibilità che gli permetta di trarre vantaggi personali.
Basta vedere il rimpallo di responsabilità per la chiusura dei paesi della bergamasca o la festa per aver aperto il reparto di terapia intensiva alla Fiera di Milano che di 500 posti letto, ad oggi, ne ha pronti meno di 50. Chi lavora, i bergamaschi ad esempio, ne hanno già attrezzati oltre 170 senza alcuna pubblicità e poca pompa magna. Se apri le scuole qualcuno contesterà la scelta, cosa che farà ugualmente se non verranno riaperte. Così è, in questo Paese.
Aprile 15th, 2020 alle 13:02
Triioviper NI3
Carissimo, possiamo fare solo delle ipotesi sul diverso tasso di mortalità. La più importante potrebbe essere la partita Atalanta – Valencia di Champions League, con il virus già presenti tra alcuni spettatori e grazie alla fantastica partita tra abbracci, calca e quant’altro, il virus ha avuto modo di diffondersi nella comprensibile gioia collettiva. Poi, data l’alta mobilità lavorativa di quella particolare zona, nei giorni successivi il morbo si è ben radicato in quelle zone.
Ora se tu hai una infezione ben distribuita sul territorio, hai più facilmente la possibilità di intervenire senza affanno e con le dovute cautele.
Ma se hai un addensamento elevatissimo in alcune aree affollate, ti trovi in una situazione di grandissima emergenza e incapacità di assistere nel modo dovuto gli ammalati.
Infatti, in Lombardia il tasso di mortalità è stato del 18,17% contro una media italiana del 12,97 per le altre regioni 6,28 in Veneto; 6,9 in Campania; 7,15 in Toscana; 8,92 in Puglia; 10,89 in Piemonte, per citarne alcune.
Una prima causa generale può essere l’elevata età media italiana, che permette ad ammalati cronici di diabete e di malattie circolatorie e cardiache, di sopravvivere alla normalità. La bassa cautela, se non improvvidenza di alcuni istituti per anziani.
Forse anche la non centralizzazione della sanità nazionale.
Infine, non so come sono costruiti paese per paese questi indici e se sono tra loro confrontabili: quale il numeratore e quale il denominatore utilizzato per calcolare nei vari paesi tale indice.
Per chiudere il costo del pionierismo, essendo stati noi i primi ad intervenire per cui chi ci ha seguito ha evitato errori magari commessi da noi.
Aprile 15th, 2020 alle 13:50
Arriverà il giorno che faranno i cappellini dell’ACF con la scritta posteriore “davidguetta.it”
Il tuo è un grande percorso e un grande cerchio di discussione. Piacerebbe reclamizzarlo un pò.
Sì… sembra quasi La Tregua di Primo Levi: un percorso fuori da tutto, separato da tutto. Ma che alla fine lo ha separato anche da quel dolore indicibile che lo avrebbe portato allo stremo.
La differenza è ovvia. Ma la differenza è anche che non sei da solo. Sei in compagnia di tanti cervelli, con tanto pepe nel piatto, al punto che a volte proprio non si può proprio restare a tavola – e qualcuno purtroppo difficilmente si riaffaccia…- .
Ma poi alla fine c’è questo fascino… questa voce, quel brivido, quel rumore di fondo. Che a volte diventa boato. E il cuore batte, come si usava dire in era Cecchi Gori… E il sangue circola. Ancora.
In attesa di ritoccare terra, già con l’idea delle escoriazioni prossime future.
Una voce nel buio. Non è poco. Lo considero anzi un salto di qualità, guarda un pò!!
Sarà da farti i complimenti a fine di tutto…!
…quando alla fine, ci volteremo indietro, a salutare col cuore coloro che non ci sono più…
Sento che questa squadra la sospinge il vento… è una storia troppo densa. Troppo particolare. Troppo ostinata. Troppo contraria. Tutte queste foto…già lontane eppure qui!! No, davvero questi ragazzi non camminano mai da soli.
Che ci sia silenzio, brusio, tamburi e voci vigorose… Firenze fa tremare. E sospirare. Ma proprio tutti!!
Moccoli. E pedalare.
Ci sto.
Aprile 15th, 2020 alle 14:29
Gent.mo David, bellissime le immagini da te evocate. Io personalmente ho la sensazione di vivere in una parentesi dello scorrere della mia vita, la tua “sospensione”. Onestamente sentivo che il livellamento nel mondo lo avrebbe portato un morbo, ma pensavo di origine da pesi poveri e anche molto più mortale e contagioso. L’eccesso di popolazione può comportare di questi problemi, pensavo a moltissimi milioni di persone su tutta la terra.
Triioviper NI3 @1
Carissimo, possiamo fare solo delle ipotesi sul diverso tasso di mortalità. La più importante potrebbe essere la partita Atalanta – Valencia di Champions League, con il virus già presente tra alcuni spettatori e grazie alla fantastica partita tra abbracci, calca e quant’altro, il virus ha avuto modo di diffondersi nella ignara comprensibile gioia collettiva. Poi, data l’alta mobilità lavorativa (pendolarità) di quella particolare zona, nei giorni successivi il morbo si è ben diffuso e radicato in quelle zone.
Ora se tu hai una infezione ben distribuita sul territorio, hai più facilmente la possibilità di intervenire senza affanno e con le dovute cautele.
Ma se hai un addensamento elevatissimo in alcune aree affollate, ti trovi in una situazione di grandissima emergenza e incapacità di assistere nel modo dovuto gli ammalati.
Infatti, in Lombardia il tasso di mortalità è stato del 18,17% contro una media italiana del 12,97 per le altre regioni 6,28 in Veneto; 6,9 in Campania; 7,15 in Toscana; 8,92 in Puglia; 10,89 in Piemonte, per citarne alcune.
Una prima causa generale può essere l’elevata età media italiana, che permette ad ammalati cronici di diabete e di malattie circolatorie e cardiache oltre che respiratore, di sopravvivere alla normalità. La bassa cautela, se non improvvidenza di alcuni istituti per anziani. I confronti andrebbero fatti a parità di età e di concause.
Forse anche la non centralizzazione della sanità nazionale.
Infine, non so come sono costruiti paese per paese questi indici e se sono tra loro confrontabili: quale il numeratore (sicuramente i morti per coronavirus, quanti dei morti per concausa sono stati attribuiti al coronavirus) e quale il denominatore utilizzato per calcolare nei vari paesi tale indice (la popolazione totale, i contagiati, i tamponati, etc).
Per chiudere, va considerato il costo del pionierismo, essendo stati noi i primi, dopo la Cina, ad intervenire per cui chi ci ha seguito ha evitato errori magari commessi da noi.
Non la butterei in politica poichè dovremmo affermare che le regioni migliori sono Veneto e Campania e la peggiore in assoluto la Lombardia. Ancor meno centra il Governo poichè questa materi è delegata alle regioni. Sarebbe l’ennesima discussione sul sesso degli angeli.
Un caro saluto.
Aprile 15th, 2020 alle 15:43
Vedo due volte il mio post, il primo era incompleto, ma l’ho inviato senza accorgermene. Scusate l’incidente.
Aprile 15th, 2020 alle 16:24
Triioviper e Viola1946: quelli che voi indicate come tassi di mortalità sono i tassi di letalità, cioè la percentuale di decessi rispetto alle persone risultate positive.
Il tasso di mortalità indica invece il numero di morti sull’intera popolazione ed è per fortuna su livelli molto più bassi 3,33 morti ogni 100000 persone ad oggi).
Scusate la pignoleria e senza nulla togliere che più di 20000 morti, e non è ancora finita, sono una tragedia assoluta al di là di fredde percentuali.
Aprile 15th, 2020 alle 17:00
maraschino post 2
È tutto vero,completamente allineato alle tue considerazioni….a volte,fatte le debite proporzioni,sembra di vivere negli Stati Uniti dove tra contea e contea all’ interno di uno stesso stato ci possono essere differenze sostanziali anche se il loro sentimento nazionalista è molto più sviluppato del nostro…
Viola1946
Giustissima la considerazione sul pionierismo anche se i Cinesi giurano di averci avvertito con un mese di anticipo ….quello che a me stupisce è che il caso pilota,quello zero in Europa sembra proprio provenire dalla Germania ma i dati tra i due paesi,cioè tra noi e loro sono troppo distanti per quanto riguarda diffusione e contagi nonché mortalità ….poi non ricordo bene ma qualche partita di Champion sarà stata pure giocata in Germania in quel periodo o no?
Potrei sbagliarmi non so però al di là della gestione di tutta la vicenda ci vedo differenze nella volontà di uscirne a breve e con i minori danni possibili tra noi e la restante parte dell’unione Europea….addirittura sembra che le scuole in Danimarca abbiano già riaperto …bohhhh
Aprile 15th, 2020 alle 17:19
Si robertodisanjacopino tecnicamente parlando è vero è quello di letalità ma indipendentemente dal campione preso in esame mi sembra che nei numeri sulla diffusione del contagio e conseguente rischio di ammalarsi siamo abbastanza distanti dai numeri registrati in Germania anche se c’è da dire che li certificano come morti per coronavirus solo coloro che non avevano altre patologie intercorrenti invece da noi si mette tutto nel calderone
Aprile 15th, 2020 alle 18:30
Carissimo Roberto era appunto la domanda che mi ponevo, i tassi da me presi erano quelli riportati nei comunicati. Diciamo che grosso modo intuivo quanto da te detto, ed infatti mi domandavo cosa ci fosse a denominatore del rapporto. Grazie per la precisazione.
La tua comunque non è affatto pignoleria ma precisazione che elimina una grossa incongruenza e distorsione.
Personalmente conoscevo il tasso di mortalità (usato in statistica e nelle assicurazioni) che so riferito alle persone residenti, ma quando si danno questi numeri si hanno sempre dei dubbi. Ti dò atto che in effetti il termine corretto per i rapporti percentuali da me riferiti è esattamente la letalità rispetto ai malati.
Vedi, quando dico che è bello lavorare in gruppo e che gli interventi dovrebbero essere tarati sull’argomento esatto, ci si arricchisce tutti e si eliminano le discussione su chi ha i baffi più belli.
Un caro saluto.
Aprile 15th, 2020 alle 20:59
Triioviper NI3
La grande differenza tra noi e gli altri Paesi europei è la diversa densità di popolazione e forse di pendolarismo. Ho letto diverse critiche a chi regge le sorti della regione Lombardia, non mi esprimerò in merito, troppe poche informazioni e tutte di parte (di qua o di là). Ma se è vera l’ipotesi della partita di calcio, che non solo ha allargato il contagio rispetto ai presenti, ma che sopratutto i giorni successivi nei treni intasatissimi, nelle metropolitane e negli altri mezzi pubblici, la diffusione è stata tragica ed incontrollabile. La Lombardia non poteva ricorrere al sistema del tracciamento, proprio per le aree ed i mezzi di diffusione del virus.
Questo ha intasato tutto il sistema ospedaliero, per cui, forse anche gli ospedali sono diventati grandi diffusori del virus (soprattutto i primi tempi).
Altro suggerimento a me, a voi ed a tutti. Oggi evitiamo di parlare di responsabilità, non è il momento e non abbiamo tutte le informazioni. Ora c’è ancora la guerra di frontiera contro il morbo. Pensiamo a vincere questa guerra, poi, più che processi, facciamo analisi degli errori e delle cose positive fatte. Dobbiamo imparare da questa epidemia per organizzarci in modo diverso rispetto ad oggi, per ripensare le politiche di spesa pubblica, etc. Chi è incapace lo si rimuove non lo si manda in galera. Chi, invece, ha rubato o agito in mala fede, merita anche la galera ed il propedeutico processo.
Un abbraccio a tutti.
Aprile 16th, 2020 alle 09:04
Come sostengono gli esperti i dati dei decessi sono stimati dai vari paesi in modo diverso. La Germania dichiara come casistica solo quelli che non hanno altra patologia che l’infezione. In Italia invece si dichiarano tutti coloro che ci hanno lasciato con tampone positivo.
In realtà l’OMS ribadisce che il virus non ha subito rilevanti modifiche e che per avere un quadro più veritiero bisognerebbe confrontare i dati giornalieri con le medie statistiche del giorno nel quinquennio prima.
Irresponsabile, a mio modo di vedere, è interrompere i finanziamenti all’OMS da parte di Trump nel mezzo di una pandemia. Ed esclusivamente per rilanciare la guerra commerciale in atto con le potenze asiatiche. L’individualismo dei popoli e delle persone contro la pandemia si scrive egoismo ma si legge estinzione.
Aprile 16th, 2020 alle 10:21
Mi permetto di dissentire con Viola1946, la differenza tra noi e gli altri paesi del mondo è che mentre l’Italia sta dando i dati esatti, gli altri paesi danno dati falsati per fare bella figura. La Cina SCANDALOSA, ha informato del contagio con un ritardo clamoroso e ha fornito dei dati falsi come una banconota da 30 euro. Ma anche Germania e Inghilterra stanno calcolando i decessi in modo assurdo. La grande sfortuna dell’Italia sono stati 2 eventi verificatisi prima che esplodesse il contagio qui da noi, la maledetta partita dell’Atalanta a San Siro e la fiera del fieno ad Orzinuovi, dove ,mi hanno detto che c’era gente che già si sentiva “un po’di febbre”, scambiandola per influenza, in giro per i bar del paese. Questi 2 eventi, avvenuti quando in Italia nessuno aveva mascherine, guanti e tantomeno distanziamento sociale, sono stati una bomba atomica. Immaginatevi 5 persone che in auto, con il freddo di febbraio, i finestrini chiusi, fanno Bergamo – San Siro andata e ritorno, dopo baci e abbracci per la grande vittoria dell’Atalanta, come si fa a non restare contagiati e poi a contagiare altre 50 persone nei 5 giorni successivi, prima di finire all’ospedale.
Abbiamo avuto un grande sculo, altro che storie.
Aprile 16th, 2020 alle 11:16
Comunque non capisco Zaia del Veneto e Fontana della Lombardia, due settimane fa volevano fucilare chi usciva di casa, ora vogliono aprire tutto, a me paiono di fori.
Aprile 16th, 2020 alle 12:00
sono d’accordo con Viola 1946,
le polemiche a oggi fanno vomitare.
trovo scandaloso l’accanirsi di certa stampa contro la lombardia
per ovvi motivi di propaganda.
poi danno degli sciacalli agli altri.
certo, i problemi li hanno avuti,
errori ne avranno fatti di sicuro
come ne ha fatti a tonnellate San Giuseppe Conte,
ma si è trattato di un vero e proprio tsunami
che era difficilissimo da gestire.
personalmente sono contrario anche a criticare troppo il governo in questo periodo
pure se è evidente che se al mondo, in Italia siamo quelli messi peggio,
forse tanto bravi non sono stati.
anche io penso che l’Atalanta in champions a porte aperte
sia stata una bomba atomica,
se è vero come ha raccontato Prandelli
che al suo paese un torneo di bocce ha fatto una strage,
figuriamoci 50.000 persone festanti.
e per fortuna la Lombardia è la regione che a livello di sanità
è la migliore d’Italia.
fosse successo al sud sarebbe stata una ecatombe ancora più grossa.
Se il sig travaglio e il suo piccolo fan scanzi,
saranno alle prese con un tumore o con una malattia seria,
correranno in Lombardia come si fa tutti.
Quando si è in salute siamo tutti ganzi.
ma l’imperativo, ora è dare addosso al governatore
e allora tutti i santi giorni ci sono decine di articoli sul fatto quotidiano contro di lui.
fa abbastanza schifo come cosa,
ma loro sono quelli intelligenti, quindi va bene cosi.
io mi concentrerei di più su come uscire da questa tragedia
cercando prima di tutto di non ammalarsi.
e poi a me la fase 2 fa quasi più paura della fase 1…
Aprile 16th, 2020 alle 13:07
OLtre la partita dell’Atalanta, c’e’ chi considear anche la partita Liverpool-Atletico Madrid dell’11 Marzo come una probabile fonte del contagio esploso nella capitale spagnola. Ricordo che quelli erano i primi giorni dell’inizio della clausura qui da noi. All’epoca in molti considerarono la decisione di giocarla come una decisione azzardata. Non avevano tutti i torti.
Sui numeri che ci vengono forniti a getto continuo non e’ facile fare chiarezza. So per certo che alcuni matematici dell’Ateneo fiorentino stanno provando ad elaborare i dati per avere statistiche e proiezioni attendibili ma trovano il materiale disponibile abbastanza poco coerente per avere dei risultati con qualche significato.
Quello che mi preoccupa nasce dalla notizia riportata dal Corrie della Sera secondo il quale sono gia’ almeno 65.000 le aziende che hanno ricominciato a lavorare senza alcuna forma di permesso o adeguamento anti-Covid19. Se ci aggiungi quelle in nero si fa un bel numero. Speriamo di non ricominciare da capo.
Aprile 16th, 2020 alle 17:49
@linus,anche io la penso così. sicuramente sono stati fatti errori e probabilmente a livello economico non è molto quello che stanno facendo. ma non è per niente facile -come darebbe ad intendere qualche altro politico- trovare soldi subito belli pronti, si fa presto a dire “bisogna dare 1000 euro a quelli,2000 a quegli altri,ecc.”
poi in qualche modo andranno ripagati.
una dipendente della misericordia,a una mia domanda di spiegazioni e chiarimenti, mi ha risposto: “ognuno fa un po’come vuole,o meglio come viene,si va a naso. la realtà è che siamo stati tutti travolti da una cosa più grande di noi”
Aprile 16th, 2020 alle 19:24
Voglio chiarire meglio il mio pensiero. Se c’è un terremoto e ci sono macerie da scavare per salvare ancora qualche sepolto vivo, tutti, anziché impegnarsi in conferenze stampa per polemizzare, giornalisti compresi, debbono prima scavare e accertarsi che sotto le macerie non è rimasto nessuno.
Fatto quest’atto doveroso, è altrettanto doveroso uscire dall’emergenza abitativa e del pericolo di crolli. Messa in sicurezza la popolazione, avviati i lavori di assistenza, ristrutturazione e rilancio del territorio, si può iniziare a rilevare i dati oggettivi e comportamentali di quello che è successo. Attività di prevenzione ante terremoto, se la località era storicamente soggetta a tale problema oppure quanto successo era una anomalia. Dopo aver fato tutte le ricostruzioni, si comincia ad evidenziare le cose positive e negative. Queste ultime vanno divise tra imprevedibilità, incapacità e comportamenti criminali, a prescindere dall’intensità del dolo. Se si processano tutti non si processa nessuno, le cose vanno per le lunghe e tutto finisce nel dimenticatoio.
Noi in questo momento stiamo ancora vivendo le scosse del terremoto, certo che non è il tempo dei processi, anche se si nota qualcuno che si muove meglio di un altro, tutta l’intensità deve essere concentrata sull’uscire dal problema; non solo quello sanitario ma anche quello economico, che in termini di danni si rivelerà molto più dannoso di quello della pubblica salute. Ma c‘è una priorità obbligata, se non si risolve il problema della pubblica salute, non si può risolvere quello economico. Vi potrà e forse dovrà essere un momento di sovrapposizione tra i due problemi, ma se non si ferma il contagio avremo due problemi gravissimi quello sanitario e quello economico.
Ovviamente, il mio invito, vale anche per le dichiarazioni di Tizio o di Caio, non faccio distinzione di colore, sono tutte dannose.
D’altronde i dati di oggi ci dicono che, sì abbiamo imbroccato la frenata, ma il picco è ancora da venire. Questo è ancora il momento di non fare processi ma anche di tacere e di evitare di andare contro Tizio o Caio o questa regione piuttosto che il governo. Se qualcuno è contrario alle proposte del Governo, oltre a motivarle, le comunica ai governanti e non ne fa una polemica pubblica per raccattare qualche voto in più. Analogo discorso vale se tali dichiarazioni sono fatte contro i governi regionali.
Questo è il momento della massima unità: tacere e remare, per non perdere inutilmente fiato ed utilizzarlo per fare andare più spedita la barca.
Un abbraccio a tutti.
Aprile 16th, 2020 alle 20:27
Buonasera a tutti e a tutte.
Ho perso decisamente i contatti con questo bar che mi fu molto caro, e insieme ad essi anche il treno utile per gli auguri di buona Pasqua e Pasquetta, mi dispiace. Spero che abbiate passato delle giornate relativamente serene; per quanto riguarda me e i miei cari, fortunatamente sì.
Ho letto il thread di David e mi ci aggancio un po’ liberamente.
Probabilmente la mia percezione delle cose cambierà ancora nel tempo di attesa/ritorno alla…
Ritorno a cosa? Non riesco a scrivere “normalità”.
Perché non era normalità.
Fine dell’emergenza sì.
Fine dell’isolamento e del blocco delle attività lavorative sì, della chiusura delle scuole e dei teatri, dei cinema pure, allentamento della morsa della paura generalizzata e soprattutto dell’ammalarsi e morire di tanti, sì.
Ma io non voglio tornare alla “normalità”, se questo significa riportare il mondo al pre-Covid 19.
Avrei tanto da scrivere su molti aspetti, sicuramente più importanti, ma mi limiterò al calcio, che è la tematica che ci accomuna.
Non so, in un’ipotetica gara a chi sta dando il peggio di sé, chi possa insidiare il primato al calcio, in questo momento, almeno in Italia… E ne sono oltremodo schifato.
Condividevo questo pensiero ieri sera con colleghi e colleghe docenti, del Vasari Viola, e provavamo lo stesso sconforto e sdegno.
Al di là delle belle iniziative di solidarietà dei singoli (tra le quali vedo spiccare, con piacere, ciò che Commisso e l’ACF stanno facendo), il sistema-calcio mostra il suo lato peggiore: l’essere diventato un gigantesco carrozzone multimiliardario senza cuore, senza unità, senza morale, senza nulla di veramente “sportivo”, nel senso vero del termine.
Tutti contro tutti, un cinismo e una cecità senza pari tra il mondo sportivo, una mancanza di valori umani che si è manifestata subito, non appena i tantissimi – troppi – che stra-mangiano con questa mucca gonfiata all’inverosimile, si sono resi conto del rischio che la bolla (perché di bolla si tratta) potesse scoppiare da un momento a un altro.
E di fronte a questi interessi assurdi, disumani, la sicurezza delle persone (atleti in primis) va a farsi fottere, e si capisce bene cosa sono i giocatori, i tifosi, tutti, alla fine, per chi vive di calcio: merce.
Io non voglio che si torni al calcio pre-virus.
Non voglio più uno sport dominato dalle TV, dagli sponsor, dai procuratori, da figure squallide che in questi momenti si stanno accapigliando per imporre ciascuno l’unica soluzione che gli fa più comodo, in base alla loro classifica, contratto, clausola.
Non voglio più calcio tutti i giorni, tutte le sere, perché è diventato una droga.
Non voglio più il campionato spezzatino, con partite giocate nei feriali, perché scardina i ritmi e i rituali della famiglia, della società, della vita.
Non voglio più un calendario saturo in partenza, dove per recuperare una gara saltata per impraticabilità di campo devi aspettare tre mesi.
Non voglio più amichevoli estive trasmesse in TV come fossero finali, perché si deve avere il senso del riposo, dello stacco.
Non voglio più miriadi di giornalisti, faccendieri, opinionisti et similia che fanno di questo sport semplice e bello un’orgia di chiacchiere ininterrotta, che rimbecillisce la gente.
Non voglio più un calcio schiavo delle televisioni, dove si gioca una finale dei mondiali a mezzogiorno con 40°, dove il pubblico vero sugli spalti non conta nulla, se non per fare da claque a quello vero (sui divani, magari dall’altra parte del mondo.
Non voglio più vedere i campi di gioco assediati da quei tabelloni luminosi invadenti, accecanti, né gli allenatori scomparire, in conferenza stampa, in mezzo ai loghi degli sponsor, con un tablet sotto il mento e le bottiglie d’acqua e altre mercificazioni senza alcun gusto, stile, ritegno.
Non voglio più vedere quegli abomini di magliette da gioco che sembrano una vetrina, con più scritte che colori, quelle assurdità di seconde e terze maglie fatte solo per aumentare il numero di inutilità da mettere in vendita, ogni anno diverse.
Non voglio più vedere i calciatori guadagnare cifre assurde, e i loro procuratori ingrassarsi e rendere l’appartenenza ad una squadra una questione marginale; né vedere un sistema di remunerazione che rinforza le squadre già più forti e aumenta il divario con le più deboli.
Non voglio più vedere gli atleti lontani dalla vita, dalla gente, divinizzati e resi artificiali per vendere meglio la loro immagine e farne macchine da soldi e basta.
Voglio un ridimensionamento.
Voglio un’uscita da un pozzo in cui tutto stava cadendo.
Voglio che si ri-torni a ciò che vale e si tagli via ciò che soffoca.
Voglio che non si dimentichi quello che in questo mese e mezzo è apparso lampante: ovvero che nella società c’è un enorme bisogno di medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali, educatori, guide d’arte, restauratori, tecnici, ricercatori, insegnanti, formatori, addetti alla sicurezza, artigiani, negozianti, mediatori, agricoltori, fornitori di servizi utili all’uomo e alle sue necessità vere, reali; voglio che si ricordi che di fronte a ciascuno di questi individui silenziosi e operosi, le smancerie di ragazzotti superpagati che ogni anno cambiano colore in base a chi offre di più, e che si rotolano a terra se prendono una botta da un avversario, non valgiono nulla; e spero ardentemente che chi lavora in settori inutili, fatui, dannosi, che creano dipendenza e i bisogni, anziché soddisfarli, li inducono, siano costretti PER NECESSITA’ a cercarsi un lavoro degno di questo nome, qualcosa che crea senza distruggere, che fa crescere senza drogare, che promuove senza inquinare, che amplia e migliora la qualità della vita umana e dell’ambiente, senza ingenerare povertà, schiavitù o malattia da qualche altra parte.
E siccome, e mi dispiace enormemente constatarlo, il calcio professionistico attuale appartiene soprattutto a questa seconda categoria, ovvero di attività gonfiata, superpagata e che contribuisce a sostenere un intero sistema di intrattenimento che non è più sano e non è più sport, io spero ardentemente che faccia il botto.
Un botto mai visto. BOOOOOOMMMMM!!!!!!!
E spero che da questo botto si liberi il nucleo buono di questo sport bellissimo e possa tornare ad avere un senso più semplice e vero nella nostra società, dove – inevitabilmente – la vita cambierà a causa di questo colossale sconvolgimento mondiale.
Lo spero.
Ma se non dovesse essere, se le cose dovessero tornare come prima o simili, mi allontanerò io.
Perché in realtà, al di là di ciò che vorrei avvenisse intorno a me, la prima cosa che mi è apparsa evidente da quel mercoledì pomeriggio – ero in Viale Talenti – in cui ho sentito l’annuncio di chiusura delle scuole, è che la mia vita non sarà più la stessa. Non deve esserlo, mai più.
E quando ho potuto portare in classe virtuale, grazie a Skype, una giovane dottoressa valdarnese che lavora nell’ospedale di Bergamo, e ha raccontato a me e ai ragazzi di quinta cosa significa essere medico, ed essere medico ora, ed essere medico ora a Bergamo, me lo sono ribadito.
Troppo forte questo ceffone per tornare come prima. Spero di tener fede a questa decisione.
Un caro saluto a tutti/e.
Aprile 16th, 2020 alle 21:58
Carissimo Picchio hai scritto una delle più belle pagine di “sano ritorno al realismo” che abbia mai letto in vita mia. In esse si fondono insieme “poesia” e “realtà”. Grazie.
Un abbraccio.
Aprile 16th, 2020 alle 23:02
@Linus sono d’accordo su quanto scrivi ma mi permetto di segnalarti per esperienze vissute che se hai un Tumore vai a Milano allo IEO ospedale privato che è all’avanguardia nel Mondo ma devi augurarti di avere un’assicurazione che ti copre in parte le spese altrimenti devi avere buone possibilità economiche o aspettare di andare in convenzione e in questi casi non te lo puoi permettere.
@Picchio mi piace il tuo non dimenticare che sarà la forza per ripartire da questo tempo sospeso.
Aprile 16th, 2020 alle 23:35
Picchio: lo sai che la cosa che mi manca di meno in questo periodo di vita anomala è il giuoco del calcio?
Mi mancano cinema e teatro, mi manca di abbracciare mia madre, mi mancano i buoni ristoranti dove andavo con mia moglie e mia figlia, il tennis, certe riunioni a lavoro, gli aggiornamenti professionali frontali, le commissioni di assaggio olio, andare nella casa in Val d’Orcia, mi manca tutta la vita che mi era propria, meno il calcio.
Il calcio mi ha riempito la vita fin da piccolo, sia quello fatto, quello visto e quello parlato, ma da quando è stato fermato il campionato a marzo, dopo aver visto i primi giorni di lockdown sul web tutta la storia della Fiorentina, dell’Ajax e della Nazionale Italiana per paura di andare in astinenza, mi sono accorto che se il campionato non si concluderà non me ne importerà un fico secco, così per l’Europeo rimandato e per la sorte di tutti i giocatori che sono fermi e dei dirigenti che non avrebbero mai voluto sospendere l’avido carrozzone pedatorio.
Non lo avrei mai detto, è successo.
Ê servito a conoscermi meglio.
Aprile 17th, 2020 alle 08:03
Scusate, non c’entra nulla, ma ieri sera su Top calcio 24, trasmissione di telelombardia, erano disperati perché Commisso aveva comprato la Fiorentina invece del Milan. Pensare che veniva preso per il culo…
Che risate mi sono fatto.
Aprile 17th, 2020 alle 08:29
Picchio a Pulicciano al 19
Caro Marco e ti chiamo per nome, perché chiamarti con un nick dopo ciò che hai scritto sarebbe davvero riduttivo, ti dico semplicemente GRAZIE per aver trasformato in parole le mie grida silenziose, la mia sofferenza e la mia speranza.
Marco Ciulli
Aprile 17th, 2020 alle 09:02
@Pcchio
Caro Picchio, tu sai che qualche volta ho criticato l’eccessiva lunghezza dei tuoi scritti ma oggi devo dire che dopo tempo che non scrivevi (sarà quello il segreto?😀) ho letto volentieri e attentamente tutto il tuo pensiero e sono d’accordo (non che conti ) su quanto hai esposto.
Devo dire che anche io come tanti, pur amando visceralmente la Fiorentina, non ho sentito la mancanza di quel carrozzone fantasmagorico che è il campionato e soprattutto dei suoi protagonisti peggiori, che non sono i calciatori. Semmai ce ne fosse bisogno, questo momento storico ha riportato alla luce quali sono i reali bisogni, chi sono le figure importanti in una comunità sociale mettendo in risalto gli aspetti migliori del nostro popolo ed in generale degli esseri umani e, purtroppo anche qualche aspetto deleterio e vergognoso.
A differenza tua però, non mi aspetto cambiamenti epocali quando torneremo alla cosiddetta normalità, mi accontenterei rimanesse un po’ di memoria.
Ma ho fiducia nei giovani, nei ragazzi e nelle ragazze che dovranno prendere in mano il loro futuro e quello di questo paese, di questo mondo, entrambi incerottati.
Un saluto.
Lucky
P.s. fra le categorie di lavoratori di una certa importanza, ho paura che dovrai inserire anche la mia, perlomeno fintanto che i nostri governanti continueranno a scrivere decreti, leggi, norme, in maniera così astrusa da renderli poco comprensibili ad un normale lettore..🤣.
Aprile 17th, 2020 alle 09:14
Sarebbe bello rendersi conto che la società pre-coronavirus era sbagliata, tutta, il calcio che tanti non volevano nemmeno che si fermasse, vi ricordate udinese-fiorentina che quelli dell’Udinese hanno fatto rinviare perché volevano giocarla a porte aperte chiaramente x i soldi, risultato rinviata e poi giocata comunque a porte chiuse e tre nostri giocatori infettati. O Gasperini che ancora a metà marzo invocava di continuare a giocare, abbagliato dal proprio ego di vincere qualcosa. Oppure le aziende che hanno smantellato molto in Italia per mandare il lavoro in posti lontanissimi perché lì pagano pochissimo le persone e qui continuano a vendere ai soliti prezzi esagerati, le stesse aziende che stanno facendo il diavolo a quattro per aprire prima del 4 maggio. Oppure i medici, gli infermieri demonizzati x anni perché fannulloni in quanto statali e ora invece eroi. Oppure guardare con distacco, sufficienza chi fa le pulizie senza rendersi conto che senza di loro gli ospedali in primis sarebbero ricettacoli di batteri.
Sarebbe bello che tutti si rendessero conto di tante cose ma purtroppo credo che passato questo incubo tutti continueranno a fare quello che hanno sempre fatto. Ci si può anche allontanare dal calcio, che comunque dà da vivere a tante persone normali magazzinieri, impiegati ecc., ma resterà comunque tutto il resto.
Aprile 17th, 2020 alle 09:58
@Big:
io ho avuto esperienze al San Raffaele
ospedale top,
privato ma accessibile al pubblico,
tempi accettabili
altissima qualità e c’era gente da tutta Italia.
@Viola 1946 n 18:
completamente d’accordo con te,
la diatriba tra stato e Lombardia è disgustosa,
sono d’accordo con te, da tutte e due le parti,
ma l’atteggiamento di una parte della stampa
leggi il fatto quotidiano,
non è disgutoso.. di più.
poi danno di sciacallo agli altri con una dose di faccia tosta allucinante.
@Picchio:
per me questo campionato è finito.
come si fa a giocare con questa situazione?
come fanno l’Atalanta, il Brescia
a pensare a giocare a pallone con la strage che hanno subito
anche per colpa di una partita di champions
che ha generato un macello?
se il campionato riprende sarà per i soldi dei diritti tv,
ma la cosa più naturale sarebbe annullare tutto e rifare daccapo il prossimo anno.
niente scudetto, retrocessioni..
tutto annullato come se fosse scoppiata una guerra.
poi però a epidemia finita,
io il calcio lo rivoglio.
quello anni 70 levatelo dalla testa, non tornerà più,
è storia.
come se si rimettessero a produrre la 127 come la facevano negli anni 70.
forse all’inizio dopo la labbrata
caleranno i prezzi e i guadagni di alcuni giocatori,
ma poi si torna li, non c’è dubbio.
e a me il calcio manca,
approfittavo dello “spezzatino” per vedere una marea di partite,
a me il calcio piace troppo
ed è bello anche accalorarsi per le “cazzate”
senza come adesso stare a contare morti e contagiati.
ecco, se questa cosa servirà,
sarà per apprezzare la normalità che molti sottovalutavano.
è bello incazzarsi per una partita
per i della valle..
quanto ci siamo scozzati qui sul blog per queste “cazzate”??
pensa se in questo momento a qualcuno verrebbe voglia di discutere su Corvino..
ecco, io voglio tornare a litigare con Alessandro B., con Shimon
su COmmisso, su DDV,
è molto buon segno quando ci si accalora per queste cose,
vuol dire che non ci sono epidemie in giro,
che non rischiamo la miseria,
e soprattutto la salute nostra e dei nostri cari.
io la vita di prima la rivoglio.
prima possibile.
Aprile 17th, 2020 alle 09:59
mi è partito l’invio..
comunque bentornato Picchio,
vedi di restare, non perdiamo le buone abitudini.
un saluto
Aprile 17th, 2020 alle 10:01
Bellissimo commento picchio, sul quale mi permetto di fare un piccolo appunto: dovevi usare il condizionale del “voglio”, perché come ha risposto un altro “saggio” (Francesco Guccini) nei giorni scorsi, alla domanda se questa pandemia alla fine ci insegnerà qualcosa, ha secondo me visto lungo dicendo che “non saremo migliori dopo la pandemia, la storia non insegna mai niente” (io aggiungo. Soprattutto a chi non vuol imparare).
Viola 1946, hai fatto un paragone con il terremoto riguardo i comportamenti che dovrebbero tenere le istituzioni in queste calamità, e gli step da seguire… Spero proprio non sia così, perché se dobbiamo gestire questa pandemia come i terremoti, meglio forse affidarsi alla divina provvidenza, anche da parte dei non credenti…
Riguardo le polemiche politiche sulle responsabilità di questo o di quello sono effettivamente stucchevoli. Però sinceramente non capisco come il governatore della Lombardia e l’assessore alla sanità possano tutti i santi giorni apparire in conferenza stampa cercando di far credere quanto siano bravi ed efficienti e cercando sempre di scaricare colpe al governo centrale, sensa mai, e dico mai una volta fare un minimo di autocritica nonostante che i disastri commessi in Lombardia siano sotto gli occhi di tutti. Forse un po’ più di sobrietà non guasterebbe. Riguardo il “calcio” non posso aggiungere niente rispetto l’analisi sfogo di picchio, anche riguardo le iniziative viola di solidarietà. Vorrei però ricordare anche ciò che ha fatto Diego Della Valle, persona a mti indigesta qui, il quale ha donato 5 milioni di euro istituendo una fondazione (sempre con voi) a favore dei familiari dei medici e infermieri vittime del coronavirus.
Aprile 17th, 2020 alle 10:07
Per chi ha voglia di calcio in questo periodo, consiglio la serie “match of the ’70’s su YouTube. Tutti i riassunti delle stagioni inglesi del decennio. Commovente.
Picchio ha scritto un posto molto bello, appassionato, e in grandissima parte condivisibile. Ma non concordo con l’amico Viola1946 su una cosa. Parlerei di “sano ritorno all’utopia”, perché il post di Marco mi sembra tutto meno che realista (purtroppo).
Aprile 17th, 2020 alle 10:35
La mia entusiastica adesione a quanto scritto da Picchio, è riferita soprattutto al calcio, sperando che si trovi una strada più adeguata a quella imboccata.
Se io leggo che il Pil nazionale è in crescita e che questa crescita trascina in alto l’occupazione, sono la persona più felice del mondo. Sto meglio io se stanno meglio tutti quelli che sono usciti dalla disoccupazione, grazie alla crescita del Pil.
Ma se il Pil cresce e nella sua distribuzione la crescita va tutta al capitale, allora sono meno contento della crescita del Pil. Non mi importa quanto guadagnano gli altri, ma non mi si può chiedere di lavorare di più e ancor meglio (aumento della produttività non pagata), non oper salvare l’azienda, ma per fare comprare al mio padrone la seconda barca e la ventesima casa di vacanze.
Questo è quello che sta succedendo nel calcio. Dal 1986, con l’ingresso di Berlusconi e l’osmosi azienda Mediaset e Milan, è stato un continuo impennarsi dei costi del calcio. Il fatturato è cresciuto a dismisura. Fin qui tutto bene. Grazie al calcio è aumentata l’occupazione: si! Ma non quella del lavoro ma quella delle poltrone di casa. L’invasione economica delle Tv a pagamento e degli sponsor mondiali di prodotti sportivi ha generato una enorme crescita del fatturato, ma anche una enorme crescita dei debiti netti (debiti meno crediti) di moltissime società. Aumento dell’occupazione prossima allo zero. Chi ha beneficiato di questo immenso volume di denaro arrivato nel calcio, anche quello italiano: i procuratori e i calciatori soprattutto quelli big. Il dramma è che questa montagna di soldi che si dividono questi atleti e i loro procuratori, spesso sono dati generando elevati debiti.
La pausa di riflessione che il coronavirus sta imponendo, spero riporti tutti a far rientrare il fenomeno calcio in termini economici più accettabili. Non mi si risponda che è il mercato a imporre questo.Tale affermazione è vera, ma questo tipo di mercato è imposto dal ricatto dei procuratori e dei giocatori.
Un caro saluto.
Aprile 17th, 2020 alle 12:30
Carissimo Franz, il realismo a cui io facevo riferimento nel post di Picchio, non era riferito agli effetti del coronavirus sull’industria del calcio (ovviamente pluriutopistico), ma alla sua analisi realistica di ciò che ha finito per diventare e rappresentare il mondo del calcio.
Un abbraccio.
Aprile 17th, 2020 alle 13:16
Franz Paperott:
su you tube c’è anche “campionato ti amo” o ti amo campionato, non ricordo
dove ci sono tutti i campionati di serie a mi pare dal 1967 ai giorni nostri
fatto benissimo intrecciato con tutto il calcio minuto per minuto.
c’è ovviamente anche l’anno del nostro ultimo scudetto.
una figata.
@Melandri:
che i disastri in lombardia siano sotto gli occhi di tutti se ne può parlare.
la lombardia è stata investita da uno tsunami
facile dare le colpe dal salotto di casa,
bisogna trovarsi a gestirle le cose.
il primo contagiato è arrivato li,
sarà colpa di qualcuno?
forse se c’è una colpa è quella di aver fatto giocare a porte aperte l’Atalanta in champions,
ma il periodo dei processi non è ora.
e vale anche per il governo
che si loda da solo tutti i giorni
ma resta il primo responsabile anche della situazione in lombardia e di tutta l’Italia.
il tutto sta prendendo una piega politica insopportabile.
più da una parte che dall’altra
e la scorrettezza del presidente del consiglio nella conferenza stampa di venerdi scorso sta a testimoniarlo.
Aprile 17th, 2020 alle 18:49
Informo Picchio che il calcio del terzo millennio e’ figlio del popolo che l’ha gonfiato a dismisura.
Presto il calcio, appena ripartira’ tornera’ cio’ che era come l’abbiamo lasciato.
Con i soldi che ricoprono sentimenti e valori.
Con procuratori, presidenti ,tecnici , calciatori e ditte che ci sguazzano con pubblicita’ e mercato.
E con noi, branco di pecoroni che si va allo stadio e si paga Sky e ben contenti si paga fior di quattrini.
Il calcio degli anni 60-70 ha ammazzato il calcio degli anni 30.
Il calcio odierno ha ammazzato il calcio degli anni 60-70.
Il mandante di questi omicidi ?
Noi.
L’arma di questi omicidi ?
Noi che beviamo a boccia.
E chi come Picchio, scrive che non vorra’ mai piu’ il calcio di oggi faccia un esame di coscienza e pensi a quanti soldi ci ha lasciato per andare anche in trasferta, che si e’ iscritto ad un nuovo club, che fa gli abbonamenti al Franchi, che intasa social viola e altre amenita’ varie.
Chi e’ causa del suo mal pianga se stesso.
Immondo
Aprile 17th, 2020 alle 19:17
@Viola1946:
In questo senso senza dubbio.
Purtroppo non sono un grande “scrittore”, nel senso che ho pca voglia e tempo per scrivere post lunghi, ma devo dire che, posto che Marco ha ragione nel rimpiangere molti aspetti del calcio che fu (ma vorrei dire della vita che fu, considerando che il calcio, in quanto grande espressione delle masse è specchio della vita), devo anche dire che a me personalmente certi aspetti (pochi) del calcio di oggi a me non dispiacciono. In particolare il tanto vituperato calcio spezzatino. So che per molte persone tutta questa varietà di orari rappresenta un problema, ma a me la possibilità di vedere tante partite non dispiace per niente. Poi dobbiamo sempre partire da un assioma: nessuno ci obbliga. Se uno pensa che il gioco non valga la candela può farne a meno. Lo so, il sabato bisogna stare coi figlioli, la domenica a pranzo si mangia, il lunedì sera siamo stanchi. Lo so, ma non dimentichiamo che alla fine ce la siamo anche voluta noi. Siamo tutti “complici” del carrozozne. Scusate la banalità.
Aprile 17th, 2020 alle 20:04
Non eravamo diavoli prima, non saremo santi dopo.
Ci adatteremo forse a nuovi stili di vita che come sempre saranno comandati da altri e continueremo a esserne passivi protagonisti in buona fede perché questa è la vita.
La strada dell’inferno è costellata di buoni propositi, ma quanto siamo disponibili a rinunciare alle nostre piccole debolezze nel nome di un mondo migliore?
Ciao Marco, vorrei domani potermi accalcare al bancone del Marisa per il solito caffè per poter poi assistere a una partita figlia di un gioco forse non proprio cristallino.
Ma quell’ora e mezza di stadio resterà sempre un piccolo piacere irrinunciabile e da uomo con le sue debolezze non vorrei rinunciare.
MT
Aprile 17th, 2020 alle 20:21
@Linus: grazie della dritta.
Aprile 18th, 2020 alle 01:48
Qualcuno mi toglie una curiosità?
Ma come fa Fontana ad affermare che la situazione in Lombardia stà migliorando, quando anche oggi nella sua regione si sono registrati la metà dei deceduti, su quasi 600 deceduti in tutta Italia?
Con quale faccia vai a dire una roba del genere in televisione, negando l’evidenza che a tutt’oggi la Lombardia è la regione con il maggior numero di contagiati e morti di TUTTA L’ITALIA MESSA INSIEME ISOLE COMPRESE?
È dall’inizio dell’epidemia che lui e Gallera ci stanno rompendo i coglioni pontificando e dettando regole, facendo come gli pare insieme agli abitanti di Milano, i quali le regole NON LE HANNO MAI rispettate sin dall’inizio!
E quando fai una delibera, in cui metti a disposizione le RSA dove risiedono dei poveri vecchi, per far trascorrere la convalescenza da covid-19 ai degenti dimessi dagli ospedali della Lombardia, con lo scopo di liberare posti letto negli ospedali stessi, non è questione di dare contro alla Lega di cui Fontana fa parte… è questione di INCOSCIENZA!
Così come è da INCOSCIENTI far finta che l’attuale situazione contagi in Lombardia, sia tale da far ripartire le attività lavorative!
Pregare la gente in diretta TV a più riprese di restare in casa, per poi un bel giorno decidere di accelerare la ripresa delle attività lavorative quando ancora stanno morendo moltissime persone?
Qui siamo davvero alla pazzia!
Fontana andrebbe messo in Gallera e buttata la chiave nei navigli, altroché!
E insieme a lui anche Zaia in Veneto e gli idioti che (mal)governano il mondo pallonaro!
Qualcuno fermi questi biechi individui, perché nuociono gravemente alla salute di tutti, molto più del covid-19!
L’Antigufo
Aprile 18th, 2020 alle 07:48
I commenti di Picchio e dell’Immonda hanno entrambi la bellezza di mostrare condizioni diverse ma entrambe veritiere.
Da anni questi cambiamenti infastidiscono coloro che vorrebbero piú rilevante il gioco sul business, la passione sul mero successo, il colore della maglia su quello del risultato di bilancio a fine esercizio.
Ma le persone cosa preferiscono tra il solo vincere per capacità imprenditoriale e il cuore che rappresenta la tua città, le tradizioni e la sua storia?
Personalmente, cosí come accaduto con la F1 i GP il tennis (e tanti altri), ho smesso di seguire quegli sport dove il fattore umano é diventato secondario rispetto a quello economico. E questa voglia si sta affermando, con tanto rammarico, anche nei confronti del calcio, oramai marcio sino dalle categorie giovanili. Lo stadio, per me, deve essere passione e non un luogo dove andare a mangiare un panino dopo l’altro come avviene negli States dove i giochi sono strutturati per essere di complemento alle attività che portano marginalità aggiuntiva. Il bello é che ciascuno di noi puó essere libero di scegliere, nella speranza che nessuno si erga adifensore di un sistema che tira avanti fregandosene del parere di chi ne dovrà fruire, giusto o sbagliato che sia.
Aprile 18th, 2020 alle 10:33
Maraschino al 39.
Mi associo al tuo accomunare i post di Picchio e di Immondo, entrambi sono molto belli ma esprimono due facce diverse della stessa medaglia.
Noi abbiamo una parte razionale che ci dice, ma dove stiamo andando che potenzialmente non ce la faccio più; ma dall’altra sta la passione per la bandiera (la Fiorentina) che normalmente prende il sopravvent per chi è già coinvolto con il mondo del calcio.
Il problema è molto semplice, si chiama “contendibilità”. La contendibilità alimenta la passione, poichè ti offre la seria possibilità di vincere anche se sei economicamente un po’ più piccolo dell’altro.
Se il dominio è prolungatissimo nel tempo molto probabilmente avverrà la disaffezione verso il calcio. In economia aziendale si studia la “motivazione”, per stimolare la passione verso il lavoro e gli obiettivi posti in questo ambito. Le componenti della motivazione sono: a) la possibilità di riuscire (se ti mangi un panino quando hai fame ti do cento euro; al contrario ti do un miliardo di euro se vai a piedi sulla luna); i mezzi opportuni per riuscire (ti do un milione se vai sulla luna con una astronave e sei potenzialmente eleggibile per questo); infine l’azione non deve cozzare contro un principio morale (ti do un miliardo se stermini la tua famiglia).
Ecco la prima componente della motivazione comincia a prendere piede, se nell’animo della gente entra la convinzione che non esiste possibilità tecnica di vincere qualcosa, poichè il fatturato comanda, sempre meno gente sarà interessata al calcio, cosa che fortemente sta avvenendo, basta seguire le indagini sul tifo verso la Serie A.
Aprile 18th, 2020 alle 10:42
Antigufo:
le cose non sono mai semplici come le si vuol far apparire.
La lombardia è la più contagiata, è vero
ma non è colpa ne di Fontana ne di nessuno,
semplicemente l’epidemia è divampata li.
Fosse atterrato il paziente uno a Firenze,
e la fiorentina avesse giocato a porte aperte un quarto di finale di champions
probabilmente saremmo qui a piangere morti in toscana.
quando uno ha centinaia di persone che devono ricorrere a cure urgenti,
quando devi gestire situazioni eccezionali
non è facile.
non so bene come sia andata quella cosa dei positivi nelle RSA,
qualcuno avrà dato pareri scientifici,
avrà organizzato..
ci sarà tempo di vedere davvero com’è andata
e chi ha sbagliato cosa.
ma non fare il Travaglio di turno,
non mi deludere.
ce ne sono già troppi di emuli di quel trombone che sa tutto, si intende di tutto e non ha mai fatto un cazzo in vita sua,
oltre a prendere di mira quando uno quando l’altro per farsi ganzo.
non è questione di partiti ma di uomini, di persone.
e per giudicare bisogna sapere esattamente cos’è successo.
secondo me sarebbe meglio intanto venirne fuori,
e poi fare delle indagini serie
e se qualcuno ha sbagliato che paghi
tenendo conto che questo è stato tipo uno tsunami.
sul ritorno alla normalità anch’io ci andrei molto cauto
ma non credo che nessuno voglia un’altra ondata di contagi.
si sta sempre parlando di cosa fare dal 4 maggio,
non domani mattina.
un saluto
Aprile 18th, 2020 alle 13:28
Linus, abbi pazienza, al di là di quello che ognuno può pensare di Travaglio (non c’entra col succo del mio discorso), stai parlando di un giornalista che dalla gavetta è arrivato a ricoprire ruoli di livello nel corso di una carriera importante. Dire che è uno che non ha mai fatto un cazzo nella vita mi pare irriguardoso nei confronti di tutta la categoria dei giornalisti, mi sbaglio?
Un saluto
Aprile 18th, 2020 alle 14:44
Vedi caro Linus, come avevo scritto precedentemente non è che uno voglia dare addosso a prescindere alla Lombardia. La contestazione è sul fatto che i due geni di fontana e gallera (a mio avviso ha una elle in più) vogliano in tutti i modi cercare di smarcarsi dalle loro responsabilità, con una esposizione mediatica senza precedenti. E arrivando perfino ad affermare con non poca faccia tosta, che secondo loro non hanno sbagliato niente! Se lo dicesse rossi che ha sbagliato molto meno, io lo crocifiggerei! Riguardo rossi vorrei ricordare anche che proprio all’inizio della pandemia (febbraio) di come sia stato attaccato dallo stesso salvini, sul fatto che non facesse niente riguardo i cinesi che sarebbero tornati a prato dal capodanno cinese! Peccato che nel frattempo insieme alla comunità cinese era stato preso un accordo per il quale chi rientrava doveva mettersi in autoisolamento volontario, dopo che mti avevano fatto la quarantena anche in Cina. Non si capisce poi perché salvini avesse attaccato rossi quando a Milano c’è una comunità cinese pari a quella di prato. Ma detto questo, ti invito a vedere i contagiati cinesi che risultano a prato, magari ci rimani male. Riguardo travaglio può piacere o non piacere, e spesso è molto tranchant con i giudizi, ma sicuramente quando muove delle accuse non lo fa a caso ma documenta.
Aprile 18th, 2020 alle 15:49
Linus al 41
Chiariamo subito una cosa, così ci si leva il dente…
Io non sono l’emulo di nessuno, fermo restando che a mio modo di vedere Travaglio non è in fondo quella merdaccia di giornalista che tu descrivi.
Io ho semplicemente espresso una mia opinione in base a fatti REALI, con delibera cartacea REALE comprensiva di costi giornalieri (mi pare di aver letto €150), con anziani morti REALI e non comprendo come si possa deliberare una condanna a morte annunciata, nei confronti di poveri cristi che già di per se erano condannati a vivere gli ultimi anni della loro vita, in una specie di “braccio della morte” a pagamento chiamato RSA, avendo la grandissima idea di trasferire i convalescenti covid-19 in strutture per anziani.
Tu la pensi diversamente da me?… Ok!
Io la penso diversamente da te?… Ok!
Resta il fatto che il signor Fontana, per decine di giorni ha professato lo “state a casa e rispettate le regole, altrimenti non ne usciamo più” e da un giorno all’altro, con i contagi in Lombardia ancora molto alti, adesso ha cambiato “mantra” e in tempi brevi vorrebbe far ripartire tutto!
E questo non me l’ha detto Travaglio, l’ho visto con i miei occhi e sentito con le mie orecchie in TV, compresi tutti gli scaricabarile sulle responsabilità di quella che si potrebbe definire “la nuova strage degli innocenti”…
E la voce era quella di Fontana, non di Travaglio che inveiva col presidente della regione Lombardia, caro Linus.
Mi dispiace se sei deluso da ciò che ho scritto, ma non posso tollerare così tanta ipocrisia da parte di questo signore, che insieme a Gallera, ha imbastito un teatrino mediatico quotidiano, soprattutto sulle MISURE RESTRITTIVE, quando c’era gente a Milano che in pieno covid-19, andava al mercato, ai giardini e fuggiva di notte per raggiungere le case al mare al Sud e in Toscana, o chissà dove e adesso invece “tutto a posto si può tornare a lavoro”, quando attualmente i contagi e le morti in Lombardia sono ancora elevatissime, curva del contagio de noattri o meno… i numeri dei morti parlano chiaro!
Adesso ti faccio una domanda, perché leggo che tu parli del 4 maggio come se fosse tra un anno, mentre invece è tra soli 15 giorni.
Tu, con l’onestà intellettuale che sempre ho apprezzato, pensi che ci siano già tra 15 giorni le condizioni per ripartire come stà chiedendo Fontana, quando ancora continua a morire così tanta gente in Lombardia?
Perché io, credo che se si fa ripartire anche solo alcune categorie lavorative e anche il calcio al giorno 4 maggio, questa nostra “clausura” che tra non molto raggiungerà il traguardo dei due mesi, sarà stata del tutto INUTILE.
E pensare di essermi sacrificato e di aver sofferto la lontananza di persone a me molto care per 2 mesi, per ritrovarmi come e peggio di prima per le esigenze dei soliti, beh amico di blog… è una cosa che solo pensarla, davvero, mi fa incazzare parecchio.
Un saluto con rinnovata stima.
Marco
Aprile 20th, 2020 alle 09:38
carissimo Antigufo:
mi chiedi se credo che dovremmo ripartire il 4 maggio..
io credo di no.
la penso esattamente come te,
non vorrei tornare indietro anzichè andare avanti,
serve prudenza al massimo.
chiaramente chi fa lavori dove si rischia meno potrà riaprire
ma sarà fondamentale la prudenza.
credo e spero si vada in questa direzione
anche perchè un altro stop sarebbe devastante per tutto e per tutti.
sulla diatriba governo/lombardia
ci vedo troppa politica.
sono convinto che se la lombardia fosse stata guidata dai 5 stelle,
travaglio non farebbe un articolo al giorno per attaccare i dirigenti lombardi.
personalmente credo che accusare la lombardia perchè sono quelli che hanno avuto più morti,
sia sciacallaggio di quello vero.
se cadesse un meteorite in toscana sarebbe colpa di Rossi?
non lo posso vedere, ma penso proprio di no.
la lombardia ha pescato l’omo nero.
poi errori ne avranno fatti di sicuro,
come li ha fatti il governo,
come li hanno fatti tutti dappertutto.
ma questa è stata ed è una cosa sconosciuta e difficilissima da gestire,
sono stati presi tutti alla sprovvista,
personalmente non me la sento di accusare nessuno.
e comunque adesso la priorità è che questa storia finisca,
perchè non è finita per niente;
dopo si faranno tutte le indagini e i processi che occorrono,
però obiettivamente una situazione cosi che ti esplode in mano con una velocità spaventosa,
non si gestisce con facilità,
non ci è riuscito nessuno.
e chi fa il professorino con la matita rossa e blu
(non mi riferisco a te, sia chiaro)
in una situazione cosi proprio non lo sopporto.
un caro saluto
Aprile 20th, 2020 alle 09:56
Franz Paperott:
il lavoro di travaglio consiste nel prendere di mira qualcuno e fissarsi con quella persona,
scrivere sempre contro a quella.
lo ha fatto con Berlusconi,
con Renzi,
ora con Salvini,
sta iniziando con la Meloni,
e lo fa col duo della lombardia.
quando dico che non ha mai fatto un cazzo,
mi riferisco al fatto che lui si sente in grado di tranciare giudizi su qualunque tipo di lavoro:
dal presidente della repubblica,
a quello del consiglio,
al ministro dell’interno,
ai medici, agli amministratori,
a chi suona in una rock band,
a chi manda i razzi su marte..
insomma, lui sa tutto di tutto
ma di lavoro ha sempre fatto quello che critica dal divano.
tipo i vecchietti quando guardano gli operai al lavoro.
sarò fatto male,
ma io questo tipo di persone non le sopporto.
@Rambaldo melandri:
Rossi è stato criticato per il non trascurabile fatto
che da bravo buonista,
la prima cosa che disse quando si presentò il problema
fu che il razzismo era molto più pericoloso del virus
e creò l’hastag abbracciauncinese o qualcosa del genere.
dimostrando non solo di non aver capito una sega,
ma qualche morto sulla coscienza ce l’ha anche lui.
i cinesi, che avevano già visto di cosa si trattava,
hanno chiuso da soli i loro negozi senza aspettare le direttive.
ma si trattava non di controllare i cinesi,
ma tutti quelli che provenivano dalla Cina
anche gli italiani, ovviamente.
ma la cosa più pericolosa era il razzismo, quindi ok.
per il discorso della lombardia ho già scritto prima.
è sciacallaggio politico.
errori saranno stati fatti di sicuro,
anche il governo ne ha fatti tantissimi
ma di San Giuseppe Conte travaglio parla solo bene.
ribadisco il mio pensiero che è quello
che la priorità è uscire dalla pandemia,
e poi dopo si ragiona di tutto quel che vi pare.
tenendo di conto che questa è una vicenda nuova, imprevedibile e difficilissima da affrontare.
certo, se invece di Fontana e Gallera,
c’erano travaglio e scanzi
a quest’ore era già tutto risolto..
Aprile 20th, 2020 alle 13:11
Linus
Le Tue teorie sulla gestione dell’emergenza mi sembrano molto condizionate dal Tuo sentimento politico.
Siamo tutti molto bravi a condannare, lombardi inclusi, e ancor più a smarcarci quando gli errori li commettiamo noi, lombardi inclusi.
Non è una lotta tra Regioni, cosa che originariamente era obiettivo del partito di Fontana, è come ogni bravo lombardo farebbe (o dovrebbe fare) di attribuire le giuste responsabilità.
L’odioso Travaglio fa di lavoro quello di uccidere l’avversario politico, esattamente come ogni politico fa del proprio avversario. Non ci vedo niente di nuovo, usa le stesse armi suffragandole con precedenti che la memoria delle persone spesso fa finta di scordare per il proprio vantaggio. Che poi la Sanità lombarda si sia dimostrata disastrosa non lo si deve solo all’incapacità ma, soprattutto alla struttura che il corrotto e condannato Formigoni gli ha dato, che Maroni ha sostenuto, che Fontana ha perpetrato. Si sono avvalsi della loro autonomia, vero problema in uno Stato non federale, per svendere al privato la parte redditizia e lasciare al pubblico quella, la maggior quota, poco profittevole. Una scelta che è stata sostenuta dalla maggioranza dei Cittadini, visto il voto che ha permesso alla stessa parte politica di detenere da tanti anni il potere. Ma se i privati, con il virus, si sono oggi chiamati fuori è una responsabilità che non può cadere su Travaglio, sul fastidioso milanista Scanzi, sul Governo. È esclusivamente e democraticamente responsabilità dei lombardi. Noi, più modestamente siamo l’11^ regione per tasso di contagio e qualche merito, all’antipatico Rossi, andrebbe concesso per aver retto all’urto così come è riuscito con ancor maggiore bravura a Zaia che ha fatto, come permesso dall’art. V, scelte che si sono dimostrate più sensate.
P.s.: ho avuto modo di provare anch’io la qualità della Sanità lombarda in tempo “di pace” e l’ho trovata di ottima qualità.
P.s.2: le definizioni riferite a Rossi Travaglio e Scanzi non sono sarcastiche e si riferiscono ad un parere mio personale.
Aprile 20th, 2020 alle 13:36
Linus, non so, per me quello è lo scopo del giornalismo d’inchiesta. Io ho sempre avuto l’impressione di un giornalista libero, senza padroni, uomo di destra, convinto anticomunista, allievo di Montanelli che ha indifferentemente collaborato con Il Borghese così come con L’Unità. È uno che ha sempre attaccato dove pensava ci fosse da attaccare. Ha vinto cause e ne ha perse, ha fatto grandi inchieste come altre volte ha pisciato fuori dal vaso. Ha perso qualche causa per diffamazione, ma i “grossi calibri” non sono mai riusciti a dimostrare che avesse detto qualcosa di non comprovabile. È un giornalista che in altre epoche avrebbe rischiato la vita, quantomeno le gambe. Per me che non mi riconosco in nessuno schieramento politico attuale, questo vuol dire fare giornalismo. Se i giornalisti non avessero il diritto di attaccare nessuno (anche a sproposito, nel caso pagandone le conseguenze, sarebbe la fine.
Un saluto.
Aprile 20th, 2020 alle 13:45
Sul termine “buonista”.
Se ci facessimo un esamino di coscienza, ci renderemmo conto che tutti siamo buonisti. La differenza è che ognuno è buonista con chi gli pare e non se ne accorge.
Aprile 20th, 2020 alle 16:31
Linus @46
Come ho già detto non entro nel merito dei problemi, non è il momento. Però, al di là degli eventi lombardi, trovo miserevole e disdicevole, lo scaricabarile sui propri collaboratori (anche se esterni alla struttura) e sugli altri. Un capo risponde sempre e comunque di ciò che gli accade, poichè è lui che ha scelto o ha accettato di mantenere quei collaboratori. Una persona così non la manderei neanche a comprami il giornale.
Al di la di tutto questo mi piace sottolineare, quando l’Italia si comporta da Italia (e non da somma di regioni), l’episodio di quel bergamasco ricoverato semimoribondo a Bergamo e svegliatosi in via di guarigione a Palermo, ha detto che si tatuerà sul cuore la Sicilia.
Aprile 20th, 2020 alle 16:58
@ maraschino:
no, non dipendono da nessuna idea politica.
secondo me, e sottolineo secondo me,
durante una emergenza cosi bisognerebbe tirare a salvarsi la pellaccia
e poi eventualmente fare i processi
e vedere chi ha sbagliato cosa.
chi ha sbagliato, sarà giusto che paghi
tenendo anche conto comunque della situazione in cui ha operato.
processo che andrà fatto alle varie regioni
ma soprattutto al governo
perchè non mi risulta che siamo uno stato federalista dove le regioni fanno quello che vogliono.
hanno la facoltà di inasprire i vari provvedimenti del governo centrale
ma poi chi comanda sta a Roma.
e anche per il governo
che io detesto,
vale per me la stessa regola,
cioè tenere conto della situazione in cui hanno dovuto operare,
una cosa mai verificatasi, di cui nessuno sapeva niente.
non è buonismo, Franz Paperott,
caso mai garantismo.
comunque sa la sanità in Lombardia in generale ti sembra disastrosa..
io purtroppo ho avuto a che fare qualche anno fa,
ma rispetto a noi sono un altro mondo
infatti quando a qualcuno gli viene qualcosa di serio, se può va li.
e continuerà a farlo, credo
(anche travaglio se avrà bisogno, vedrai come diventa bono..)
e per risponderti, Franz Paperott..
ovviamente quello che ho scritto su travaglio è una mia opinione.
lo detesto, non lo sopporto
e non sopporto i boriosi arroganti acidelli come lui.
mi fanno salire il cattivo addosso.
è un mio limite.
è riuscito a farmi stare simpatico Berlusconi, figurati!
ed ho notato che evita spesso il contraddittorio
dove molte volte è in difficoltà.
si mette li a fare battutine a cazzo
magari in teatro
senza che chi è attaccato si possa difendere.
a te piace,
ne prendo atto..
piace a molta gente purtroppo 🙂
io proprio non lo reggo.
un saluto
Aprile 20th, 2020 alle 17:49
Linus, devo porti un quesito, tenendo conto che non mi risponderai in tempo reale
Ma a oggi 20 aprile 2020, a te i 600 Euro ti hanno colto, oppure ti hanno “dribblato” ponendo la tua richiesta ancora IN ATTESA ESITO?
Oggi sono andato su una delle pagine FACEBOOK dedicate all’INPS e c’è una marea di persone, talune anche molto alterate che ancora è in attesa che la domanda venga accolta.
Te come sei messo?
Un saluto.
Marco
Aprile 20th, 2020 alle 23:17
Linus, per chiarezza, il discorso sul buonismo mi è venuto in mente leggendo il tuo post ma non era assolutamente riferito a te e basta. Era un’osservazione in generale che riguarda tutti, me in primis. Alla prossima.
Aprile 21st, 2020 alle 08:33
Linus che non ti piaccia travaglio lo hanno capito anche su Marte. Ma detto questo, sapresti indicare quali sono i giornalisti che incontrano i tuoi favori? Quelli che secondo il tuo modo di intendere “la raccontano giusta”? Sulla regione Lombardia tralascio, perchè le critiche mosse ai suoi rappresentanti riguardo il loro comportamento le hanno capite anche queste su Marte. Tu a occhio e croce sei uno di quelli rimasti abbagliati sulla via di Pontida dall’astro nascente salvini, un po’ come era accaduto qualche anno fa a quelli che rimasero abbagliati sulla via della Leopolda. Solo che i secondi non ci hanno messo molto a capire che si erano innamorati di un “sola” come lo definì della valle. Per i primi ho l’impressione che l’amore continui almeno finché il “sola” padano continuerà a fare “buu” all’uomo nero (perché per il resto è deserto sconfinato) senza tra l’altro far paura a nessuno.
Aprile 21st, 2020 alle 09:23
ciao Antigufo,
i 600 euro a me sono arrivati venerdi,
la mia compagna che lavora in un bar
e dovrebbe avere la cassa integrazione,
invece ancora non ha visto niente.
è dura anche perchè c’è l’affitto
e ci sono le bollette da pagare,
quelle invernali.
qualcuno avrà la pazienza di aspettare a riscuotere.
da quello che dicono, comunque i 600 euro dovrebbero essere arrivati a tutti entro la settimana scorsa..
un saluto!
Aprile 21st, 2020 alle 11:19
@Rambaldo Melandri:
mi tocca riscriverlo:
secondo me gli attacchi alla lombardia sono politici
e si vede anche da plutone non da marte.
non voglio riscrivere tutto il pippone,
non sono folgorato da nessuno,
non ho mai preso una tessera di partito in vita mia
e conto di continuare cosi.
giuste o sbagliate che siano, le poche idee che ho sono mie e non ho miti da seguire che mi indichino il pensiero.
Salvini spesso la pensa come me,
non sono io che la pensa come Salvini.
sembra la stessa cosa invece è molto diversa.
mi chiedi quali giornalisti mi piacciono e seguo,
nessuno in particolare.
ascolto tutti ma quelli palesemente schierati li considero molto poco.
quando sentirò travaglio o scanzi
dire qualcosa a favore di un avversario
o contro il loro protetto Conte,
forse inizierò ad ascoltarli con un altro orecchio.
a oggi per me equivalgono all’Emilio Fede di qualche tempo fa.
se uno è troppo schierato per me non è credibile,
di qualunque parte esso sia.
ovviamente questo vale per me,
ognuno è libero di pensare come vuole,
quello che da fastidio e molto
è come i fan di certi giornalisti,
si sentano più intelligenti e “informati” (come piace questo termine..) degli altri
e questo mi urta non poco il sistema nervoso centrale
cosicchè nel reale evito accuratamente di entrare in discussioni politiche con loro
perchè spesso si tratta di amici
e non voglio guastare amicizie per parlare di politica.
di solito evito anche qui,
questa volta non ce l’ho fatta.
un saluto a birillo.
p.s.
parli di buuuu all’omo nero,
pur di dare contro a Salvini,
te sei uno di quelli che sopporta
che mentre noi siamo chiusi in casa per cercare di uscire da questo incubo,
spacciatori spesso di colore,
stiano in giro per le città in gruppo sbattendosene il cazzo di tutto e di tutti.
mi chiedo come mai a noi ci inseguono coi droni
e a loro no,
forse è vero che in Italia c’è il razzismo,
ma al contrario.
ma il problema è Salvini..
Aprile 21st, 2020 alle 16:57
Il servizio di Report di ieri sera, dopo quello sulla Ferrari, interessante.
Aprile 21st, 2020 alle 17:48
lo vedi come ragionano gli intelligentiradicalchicdistaceppa:
prendi quello del n 54, si mette un nick per far capire che ha visto amici miei, poi a chi sta esternando dei suoi pensieri si permette di dire dandogli praticamente del coglione, che si è fatto abbagliare dal “sola” padano che fa buu all’omo nero (mentre l’omo nero si fa proditoriamente i cazzi sua in barba a regolamenti e restrizioni varie, ma loro possono perchè sennò siamo razzisti), prima di quelli come Linus, ci sono stati altri coglioni che si sono fatti abbagliare da un altro “sola” toscano.
domanda per te che sei intelligente, architetto.. ma te, per chi voti? dimostraci la tua intelligenza, facci sognare.
Aprile 21st, 2020 alle 18:35
Linus, e poi la chiudo. Io non attacco la Lombardia, ma se permetti ti ripeto per l’ennesima volta, perché evidentemente non hai capito quello che scritto, trovo assolutamente ridicolo e vergognoso che i due geni lombardi (fontana e gallera) siano arrivati a dire di non aver sbagliato niente! Ti pare una situazione in cui non hanno sbagliato niente? Tanto per vedere la lucidità di fontana, basta prendere come riferimento il dpcm che permetteva la riapertura delle librerie e catolibrerie, dove dichiarava che in lombardia non avrebbe riaperto niente! Salvo due (ripeto 2) giorni dopo chiedere le riaperture prima del 4 maggio (perché lo aveva nel frattempo paventato salvini). I primi ad attaccare l’operato del governo sono stati proprio fontana e gallera, lamentando che doveva essere più stringente il lock down all’inizio, salvo poi dover ammettere (quando conte glielo ha fatto notare) che potevano deciderlo in autonomia, perché la legge glielo consentiva (ma loro non lo sapevano!…) come altri avevano già fatto in qualche comune più compromesso (De Luca ad esempio). Io capisco che gli sia capitato uno tsunami, quello che non capisco è che dall’inizio abbiano cercato di smarcarsi dalle loro responsabilità cercando di addossare le colpe al governo (non è difficile immaginare a cura di chi era la regia) e addirittura in un disastro del genere autoincensarsi. Il governo ha sicuramente le sue responsabilità, che non sto ad elencare, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare! P.s. Travaglio ha avuto parole di elogio verso zaia (forse si sentiva male…?). Sbaglio o è dello stesso partito di fontana? E non l’ho mai sentito sparlare di cirio, o di fedriga, sempre lega. Non è che attacca prima l’operato e poi di conseguenza la persona? Finisco dicendo che la storia degli spacciatori è lunga, e tutti la subiscono, non c’è chiaramente destra o sinistra che tenga. L’unica cosa è che spesso siamo portati a notare la “manovalanza” non chi sta dietro, che è un’industria a conduzione prettamente nazionale! Oltre naturalmente chi alimenta il mercato. Se non ci fosse domanda…un po’ come la prostituzione per strada. In ogni caso il problema è atavico, e di governi se ne sono succeduti di tutti i colori (non vorrei sbagliarmi, ma la legge bossi fini credo sia sempre in vigore). Se poi ci metti anche il fatto che qualcuno ha pensato bene di abolire gli sprar senza però poter trovare una soluzione per gli occupanti, men che meno i rimpatri, che come abbiamo avuto modo di vedere sono rimasti una promessa elettorale, la gente in giro non è certo diminuita. Questo semplicemente per dire che gli slogan non risolvono i problemi,ma servirebbe un po’ più di serietà e competenza. Altrimenti poi devi affidarti ai rosari e alla Madonna di medjugorje…
Aprile 21st, 2020 alle 21:06
@33 Linus
“Più da una parte che dall’altra e la scorrettezza del….” dopo 24 ore di notizie false e essersi preso parole come traditore dell’Italia (cosa questa molto corretta invece) in momenti così difficili e delicati durante una trattativa europea a dir poco complicata, ha fatto presente che erano state date notizie false e ha fatto nomi e cognomi.
Aprile 22nd, 2020 alle 00:06
Razdeganne hai scritto una supercazzola di difficile comprensione, ma è sicuramente un mio problema. Si ho visto amici miei, è chiaro, ma anzi, ti dirò che ho il cofanetto con i tre DVD che ogni tanto rivedo, e quindi? Conosci un fiorentino che non abbia visto amici miei? O addirittura un toscano? E tu perché usi per rappresentarti un idolo del pubblico femminile? Forse perché ha interpretato Alberto da Giussano? Riguardo cosa voto io non c’è nessun problema, non voto per i cialtroni. Quindi togli quelli e vedi chi rimane…(il parere insindacabile naturalmente è il mio) Riguardo il resto è tempo perso rispondere, perché mi pare tu non abbia capito una cippalippa, a partire dal fatto che affermi avrei dato del coglione a qualcuno, cosa che non fatto assolutamente. Con Linus c’è uno scambio astronomico, ma ancora non siamo arrivati alla luna nera e nemmeno a quella di traverso, che mi pare sia già occupata. Come fosse antani!
Aprile 22nd, 2020 alle 09:51
e beh caro architetto, hai un concetto di democrazia simile a quello di un dittatore sudamericano: chi piace a te è bravo e intelligente, gli altri sono dei cialtroni, dei “sola” che abbagliano le menti deboli prendendo voti. tu invece sei furbo, sai tutto.. persino quello che è successo in lombardia dove sicuramente hai partecipato ai summit, alle riunioni e quindi puoi giudicare. naturalmente chi ti legge se è di una certa parte politica, secondo te ha anche difficoltà a capire quello che i tuoi numerosissimi neuroni partoriscono. è questo che vi frega, il considerare implicitamente dei coglioni chi la pensa diversamente e di dare credito egli Emilio Fede di Conte che secondo me hanno anche esultato per il fatto che la regione più colpita sia stata proprio la lombardia. Ve la cantate e ve la suonate, insomma.
E poi mi tocca sentire il presidente del consiglio che invoca unione con le opposizioni dopo che ha fatto la cosa più scorretta di tutti i tempi (cara Rosetta) attaccando personalmente a reti unificate esponenti dell’opposizione senza che questi abbiano possibilità di rispondere. Neanche Chavez forse è mai arrivato a tanto.
Comunque domani dovrà andare a ragionare di quattrini con l’Europa e nonostante non lo possa vedere, sono con lui che però ha già cambiato un pochino idea sul mes. speriamo che non si faccia fregare perchè ne va di tutti noi. naturalmente sono argomenti molto complessi, non ho certo la pretesa di suggerirgli la tattica da usare, la speranza è che non si genufletta troppo a chi lo ha messo li.
Aprile 22nd, 2020 alle 13:28
Scusami rambaldo melandri,
Giusto per ridere un po..
Chi sarebbero i ‘non cialtroni”??
Aprile 23rd, 2020 alle 07:48
Linus, proprio per ridere ti dico che come molti ho preso in considerazione quel movimento nuovo nato da un comico (che potrebbe sembrare strano, ma dall’altra parte più che ridere facevano piangere), e non importa che mi elenchi tutti i loro difetti, che ho avuto modo di conoscere benissimo. (a livello locale sono invece tradizionale, anche perché non c’è mai stata un’alternativa seria e credibile). Sono disincantato, e alla fine la convinzione è che ogni popolo ha i governi che merita. Vedi, da altre democrazie si sono viste proposte di autoriduzione di stipendi (in nessun paese al mondo i politici guadagnano come in Italia) in una situazione di emergenza come questa, e qui a parte il m5s dove i propri parlamentari già devolvono la metà del loro stipendio (dureranno? Non lo so, però lo fanno da quando sono in parlamento, e difficile possano continuare dato che non paga, come sembra dai consensi) non si è sentito niente del genere (per quello che può valere economicamente, ma si tratta sempre di esempio). E giustamente come disse l’odioso luttwak tempo fa, vi immaginate i politici italiani andare da rutte (premier olandese) a chiedere l’elemosina dall’alto dei loro stipendi di 15000€ quando lui ne guadagna un terzo? È come un mendicante che ti chiede l’elemosina con un Rolex d’oro al polso! Poi si possono avere tutte le considerazioni possibili sull’Europa, ma ogni tanto dovremmo chiederci anche quella che possono avere loro di noi… Ma questa è un’altra storia… E qualcuno ha sempre la luna di traverso…
Aprile 23rd, 2020 alle 09:15
Rambaldo Melandri hai ragione qui i soldi se li tolgono solo i 5 stelle, da sempre.
Aprile 23rd, 2020 alle 09:37
vabbè Rambaldo..
ognuno vede il mondo coi propri occhi.
come hai suggerito non sto a elencare tutti i loro enormi difetti
che infatti li hanno portati alla decimazione.
per me sono un pochino meglio dei loro nuovi amici,
ma tolto pochi elementi validi che hanno nelle fila,
vedo in loro tanta demagogia,
e poca sostanza.
comunque sono un partito,
hanno un considerevole numero di elettori
e li rispetto, perchè in democrazia funziona cosi.
rispetto che molti di loro non sanno neanche cosa significa.
Aprile 23rd, 2020 alle 09:59
mi è partito l’invio..
sull’Europa la vedo come te,
capisco come ci vedano i popoli del nord
e sinceramente proprio tutti tutti i torti a volte non li hanno,
però questa è un’emergenza,
c’è stata una pandemia in cui siamo i più colpiti del mondo (dopo gli usa ma inproporzione molto di più)
quindi, se l’Europa non ci aiuta come si deve,
a cosa serve?
oggi COnte fa questa famosa riunione,
speriamo che riesca a ottenere qualcosa di buono.
Aprile 23rd, 2020 alle 15:10
Io credo che i sostenitori del “prima gli italiani” dovrebbero avere poco da dire se olandesi o tedeschi attuano il principio del “prima gli olandesi” o “prima i tedeschi”.
Aprile 23rd, 2020 alle 18:30
Franz Paperott:
come ho scritto sopra,
io un pochino li capisco i tedeschi e gli olandesi
anche perchè detto tra noi,
un po fave noi italiani lo siamo.
ma ora c’è una grande emergenza
e se non sbaglio si fa parte della stessa famiglia
e anche noi per l’europa ci si fruga e anche parecchio.
c’entra niente lo slogan anti clandestini
(non immigrati) che hai citato.
se la famiglia non si vede nei momenti di bisogno,
allora si devono rivedere tante cose.
e se dopo aver perso l’Inghilterra,
l’Europa perdesse anche l’Italia
che inizierebbe forse a guardarsi intorno,
verrebbe fuori una situazione un po delicata anche per i tedeschi e gli olandesi.
speriamo bene.
Aprile 23rd, 2020 alle 21:08
Linus, io son d’accordo, ma vorrei vedere i nostri sovranisti se l’Italia dovesse aiutare a certe condizioni, non so, magari i rumeni, che sono anche loro in UE. Sarei proprio curioso.
Aprile 23rd, 2020 alle 21:14
Un’ultima cosa anche se non c’entra niente. Io sento spesso bubare anche, per esempio, se un alloggio viene dato a degli immigrati regolari, sempre con il solito slogan. Non tutti magari ragionano come te, ma non raccontiamoci che queste cose non succedono.
Aprile 24th, 2020 alle 01:29
Franz, ovviamente non sono nella testa delle persone,
Ma di fronte ad una pandemia
Penso che nessuno si rifiuterebbe di aiutare la Romania.
Che fa anche rima.
È il discorso che fai della casa,
Certo che succede,
Ma si sta parlando di una calamità che nessuno di noi ha mai vissuto,
Non di affittare case popolari.
Non vedo il nesso tra le due situazioni..
23000 morti
Una casa in affitto..
Icche c entra??
Un saluto
Aprile 24th, 2020 alle 08:13
No, no, infatti un c’entra nulla, l’ho anche scritto. Era una riflessione.
Alla prossima