Babbi
Babbi e non papà, tanto per essere chiari, visto che siamo in Toscana.
Babbi che provano ancora a rappresentare la “legge”, come recitavano i manuali di psicologia, nonostante la demolizione tentata ai loro danni.
Babbi che rassicurano in queste settimane di paura.
Babbi che farebbero bene a ricordarsi di essere genitori, invece di “dimenticare” i propri figli solo per fare un dispetto alle madri.
Babbi che soffrono in silenzio, nelle modeste abitazioni dove sono costretti a vivere dopo dolorose separazioni, con la vergogna di non avere neanche una stanza per ospitare i ragazzi, o magari sono tornati dai loro babbi…
Babbi che non vivono con i figli e si confrontano ogni giorno con madri senza cervello e che però influenzano molto più di ogni loro sforzo e che per questo si alzano la mattina con il mal di stomaco.
Babbi che lavorano dodici ore al giorno e anche di più per assicurare un futuro ai figli e babbi che non versano gli alimenti, convinti di fare un dispetto alla ex moglie, trascinando così nella povertà chi amavano.
Babbi con il cuore e babbi con il cervello, meglio se si hanno tutti e due.
Marzo 19th, 2020 alle 09:48
Tanti auguri a tutti i babbi del blog soprattutto oggi in un momento così tragico. Auguri!
Marzo 19th, 2020 alle 12:02
Babbo, dal latino babbus babbi,il modo più corretto per indicare, anche in modo affettuoso, il nome del padre nella lingua italiana: papà è un francesismo importato e poi imposto dalla supremazia dei media, diretti da altre culture prevalenti, non certo toscane, subite per sudditanza culturale, tanto da far passare ciò che è italiano, per gergo dialettale. Tanti auguri a tutti i babbi che portano con dolce fierezza il loro giusto nome.
Marzo 19th, 2020 alle 12:17
Grazie direttore,
Un grazie a tutti i babbi, in particolare,
a quelli che salvano vite ed ai babbi che lottano per la vita. E un grazie a mio babbo per avermi insegnato a non fermarmi mai, anche quando il percorso della vita si presenta con più salite che discese.
W i babbi.
Marzo 19th, 2020 alle 12:53
parli di una lunga notte di dolore e paura dove il dovere e il piacere di esser padre viene messo in discussione e persino negato. A volte è utilizzato per ricatti monetari o morali. Solo la coscienza personale ti permettere di combattere un “main stream” in cui la magistratura punisce a più riprese il “penemunito” aiutai in questo da avvocati senza scrupoli e persino senza ritegno morale. Un circolo vizioso del “sentenzificio” prestampato e amorale. Buona festa del Babbo
Marzo 19th, 2020 alle 12:53
Un uomo vale una donna.
E viceversa.
Marzo 19th, 2020 alle 14:23
Mi mancano le zeppole di San Giuseppe. Nella mia cittadina natale sono utilizzati sia “babbo” che “papà”, a casa mia si usava e si usa “babbo”. Poi sono d’accordo con Maraschino sull’equivalenza uomo donna e aggiungo sull’integrazione uomo donna )o donna uomo).
Marzo 19th, 2020 alle 14:32
Ciao Babbino, che mi hai lasciato tre anni fa dopo una vita piena, onesta e generosa, meraviglioso novantacinqenne che mugugnavi perchè non ti avevano voluto rinnovare la patente.
Tra le cose che mi hai donato tra le più care è la fede viola ma soprattutto la mamma che resiste benissimo a novanta anni e comanda su di me, su mia sorella, su nuora e genero e sulla badante.
Un bacio ed un abbraccio a tutti i babbi del mondo.
Tutti insieme ce la faremo. FV
Marzo 19th, 2020 alle 18:57
Un grande abbraccio a gatto pancione, che i ricordi di suopadre sempre lo accompagnino, e che sua Mamma ancora per molti anni lo faccia rigar dritto, anche se oramai me lo immagino con i capelli biancastri.
Un caro saluto a Rosetta, a Gaia e a tutti gli scriventi e i lettori di questo grande , bellissimo blog.
ma veniamo a noi
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DIARIO DELLA QUARANTENA DI UN BABBO OGGI
Ebbene, lo confesso, ho più pensieri che capelli in testa, e ne ho ancora davvero tanti.
Tra barba bianca e capelli lunghi e bianchi e stazza mi scambian tutti per Diego Abatantuono.
Ho la figlia grande infermiera.
Da un paio di mesi fa anche 12 ore al giorno, le nottate non si contano, la vedo ogni tanto, e vivo nella speranza di non arrivare mai a venir a sapere quello che non oso nominare.
Che l’Angelo Custode sorregga e protegga lei , i suoi colleghi e tutti i sanitari d’Italia.
La figliola piccina , laureanda in Economia a Firenze la fa lezioni on line, le hanno sospeso campionato e allenamenti di pallavolo, vive in camera, sta ore e ore con le videotelefonate con gli amici e le amiche, riescono a parlarsi e a vedersi tutti assieme, magie della tecnica moderna.
Sta scalpitando come una matta, era abituata una sera si e una sera si dopo l’allenamento ad andare ad aperitivi, ritrovi, calcetti e persino al beach volley che hanno istituito a Mezzana, non ho capito bene dove.
Con mia moglie, dipendente della pubblica istruzione momentaneamente con la scuola chiusa al pubblico, ci si guarda 24 ore ore al giorno, e ci si abbraccia più ora di prima.
E’ ritornato persino di moda il bacio della buonanotte.
Sono arrivato a chiederle scusa per averle tirato via le coperte nel sonno.
La mattina invece di quel troiaio di te’che c’ha accompagnati da trentanni abbiamo ripreso a far colazione con una bella tazza di latte caldo abbollore.
E dentro ci si inzuppa quei biscotti tondi alla cioccolata con tutte le stelline bianche che non mi ricordo il nome.
S’ha a morì contenti e checcazzo.
Io personalmente grazie a questo virus son venti giorni che non accendo le macchine, ho il magazzino pieno di merce invenduta, un tritello di Riba da pagare.
Me ne farò una ragione.
Ma pagherò tutti, a costo di andare a prostituirmi.
Ha ancora da sorgere il sole del giorno che vedrà il mio primo insoluto.
Oggi sono andato a fare la spesa avevo una lista la pareva la divina commedia, son tornato a casa e nel tempo di un film ho finito due buste di anacardi, e una bottiglia da 1,75 l di Fanta.
Sul terrazzo ho esposto un mega bandierone spettacolare, un reperto di quasi un secolo fa, con regio stemma sabaudo sul campo bianco.
Era il mega bandierone esposto alla casa del fascio di piazza Mercatale (ora sede della caserma di Guardia Di Finanza) esposto quando venne il re Vittorio Emanuele III a Prato.
Poi..
Il cane mi salva il fisico e la mente perchè lo porto fuori sotto casa ogni tre o quattro ore,si diverte tanto a rincorrere papere e nutrie sull’argine del Bisenzio che scorre magnificamente a neanche 100 metri da casa mia, ma secondo me sta pensando di scappare di casa.
I gatti rompono le palle come non mai, quello rosso alle quattro di iernotte s’è arrampicato su un mobile, ha buttato giù la foto della comunione di mia figlia grande , ha rotto cornice d’argento e vetro.
Due mesi fa aveva buttato in terra la lumiera di porcellana che avevano i miei sul mobile di camera da letto.
Facevo più conto di quella che di mia moglie.
Prima o poi la pagherà
Appena ho un minuto l’ammazzo.
L’annego nella Fanta.
Poi andrò a chiedere perdono e compassione al prof. Pestuggia.
Nel frattempo leggo, leggo e leggo .
Ho rifatto fuori tre volumi del Dalai Lama, insegnamenti stupendi ma che rendono cocci di vetro in mezzo a barili di metallo.
In casa ho tolto i numerosi crocifissi che tengo nel vetrinone degli articoli sacri e ne ho inchiodato uno per stanza, ingresso e bagni compresi.
Mi pervade la mente da anni che se mi piglia un malore l’ultima cosa che voglio impressa negli occhi sia l’immagine del sacrificio di Nostro Signore.
Un imprinting all’arrovescio.
La sera faccio anche le quattro di notte a rivedere tutta la produzione cinematografica degli anni 60-70.
Iersera ho rivisto Gioventù bruciata, lo sperone nudo e “la polizia incrimina la legge assolve” , con Maurizio Merli, al quale dedico affetto assoluto per due motivi . primo , cazzottava perbenino i malviventi, secondo, era nato l’8 febbraiio, ovvero il giorno della mia mamma.
Io invece non sono un grande come lui, perchè son nato il 21 maggio, come Carmen Villani. ohibo’ 😉
Una sola cosa mi sta dando grande dispiacere.
Son molto spesso con il mio MP3 negli orecchi.
Sentire tutta quella musica anni 70-80, gli anni miei migliori, ora che siamo sull’orlo del burrone mi intristisce.
Ogni brano che ascolto mi fa rivivere momenti dolcissimi, indimenticabili, ma contemporaneamente mi si ostruisce la mente di paura del vuoto , di rimpianti, di un qualcosa che mi fa piangere.
Si, sto piangendo molto.
In famiglia non sanno niente.
Piango di nascosto.
La sera ho degli occhiali sembrano stati nello stalluccio del maiale.
Spero di tornare ad esser pieno di peluia di cotone addosso invece che di strisciate di amare lacrime.
Le migliori cose a tutti
Immondo
Marzo 20th, 2020 alle 08:40
Carissimo Immonda tu sai quanto amo leggerti e quanto aspettavo un tuo intervento . Tutto bello , tutto vero ma 3 incisi mi sono rimasti dentro .
Ha ancora da sorgere il sole del giorno che vedrà il mio primo insoluto
Sarai Immonda ma avenne di uomini con la schiena così diritta
Carmen Villani e qui non aggiungo niente
Si , sto piangendo molto
Fratello non sei solo nel pianto e nella disperazione , siamo tutti pervasi da un dolore atroce nel vedere i camion dei militari che di notte portano via le bare di tanti anziani di Bergamo . Sarà che penso ai loro familiari , sarà che ho ancora la fortuna di avere babbo e mamma ( ultra novantenni ) , che ecco anche mentre scrivo rivedo la scena e il groppo in gola si fa macigno e mi trascina nel pianto .
Non oso predire quando e come ne usciremo , dando per scontato che ne usciremo come genere umano , chi e con quali ferite , ma se dura assai e i presupposti ci sono tutti , avremo delle cicatrici enormi sia dal lato lavorativo/economico ma soprattutto dal lato emotivo .
Penso talvolta a Marco mio vicino allo stadio nell’atto del l’abbraccio dopo al goal , chissà quando….
Marzo 20th, 2020 alle 10:24
BELLISSIMO!!!!
cerchiamo tutti di volerci più bene, quanto meno tolleriamoci di più
Marzo 20th, 2020 alle 17:15
Immondo, tutto molto bello!
Complimenti!
Poi leggo che piangi molto, fa bene!
Però….un tu ti sarai mica rinfinocchito?
Si scherza è, che diamine!
Marzo 21st, 2020 alle 11:01
Voglio cogliere aspetti positivi in questo periodo triste che inaugura forse un nuovo modo di porsi nei confronti del mondo che ci circonda e per quanto riguarda i rapporti interpersonali.
Ho appena assistito con mia moglie ad una lezione di Storia dell’Arte da parte del Professore di Arte e Disegno di mia figlia, fatta via computer a tutta la classe connessa.
Una lezione interattiva con il Professore che ha illustrato immagini di Chiese Romaniche in Italia, mostrato con perizia e buon linguaggio la differenza tra il Romanico fiorentino e il Romanico pisano e poi intrapreso un viaggio virtuale tra chiese e cattedrali in stile romanico lungo tutto lo stivale, fino a cogliere i primi nuovi innesti del nascente gotico al nord e gli influssi islamici al sud.
E quando mai avrei potuto vedere al lavoro in diretta un docente di mia figlia con i suoi allievi, non essendo più studente da una vita?
Prendo questo piacevole momento di nuove conoscenze con gioia in mezzo alla monotonia degli spazi ridotti a cui dovremo ricorrere ancora per chissà quanto tempo.
Marzo 21st, 2020 alle 22:21
Non riesco ad essere normale, nel senso che ho come una remora che mi impedisce di avere pensieri allegri o sentire una bella canzonetta allegra o rilassante.
Dopo la ramanzina avuta, se ricordo bene dalla “Rosina” (Rosa, Rosalia, Rosaria, Rosalba, Rosa Maria, sono nomi ricorrenti nella mia vita familiare e lavorativa), ho deciso di passare ad una musica più adeguata al mio stato d’animo e mi sono sentito “La ballata dei berreti verdi” in versione inglese accompagnata da foto collegate al video adeguate alla canzone (tristissime) e, sono anche tornato ai pezzi di lirica da me amati. In particolare nella versione cinematografica del grande regista Zeffirelli, mi sono sentito “Inneggiamo al Signore”, tratto dalla Cavalleria rusticana.
Nel frattempo nei social di amici e parenti mi viene segnalato un video di una persona che statistiche alla mano evidenzia come la strage del coronavirus è ben lontana con i suoi numeri quella fatta credo due anni fa dall’influenza.
Se questo tema poteva avere una qualche credibilità all’inizio della discussione sul coronavirus, ora non più. Sono eventi simili ma maledettamente diversi. E’ vero che molti dei morti da coronavirus lo sarebbero stati lo stesso per la mietitura dell’influenza ma i fenomeni sono diversissimi.
Mentre per l’influenza non viene presa nessuna misura collettiva al di fuori del vaccino e ci sono i medicinali pronti per difendersi, per il coronavuirus si sono prese misure di “fermate il contagio” che non danno ancora pieni frutti ma sta comunque contenendo l’influenza.
Ho letto da qualche parte che la causa possibile dell’enorme falcidia che ha messo Bergamo come epicentro del contagio è stata proprio la partita di Champions giocata a porte aperte. Questo mi convince di più della presunta correlazione con lo smog.
Qui ho la fortuna di avere un negozio di generi alimentari di fronte a casa mia e la spesa o la sale il ragazzo oppure,se leggera, la prendiamo con il tradizionale mezzo del cesto calato con la corda.
@12robertodisanjacopino
Carissimo mi ha fatto piacere la tua segnalazione e ti posso dire, per esperienza di vita, che la nostra scuola è molto migliore di come la si dipinge.
Ultima annotazione è il comportamento dei mass media principali, che stanno dando dell’ eroe ai lavoratori ospedalieri. Questo mi ha fatto molto arrabbiare, poichè non mi serve un telegiornale cassa di risonanza dei fatti eccezionali. Mi spiego, a ripetizione di 2-4 volte l’anno si parla in TV e nei giornali di “malsanità” evidenziando quel caso su 10 milioni andato male, anche per colpa dei sanitari. Per cui per giorni e giorni a dargli addosso ai medici, agli infermieri, al sistema sanitario nazionale e così via. Un giornalismo serio evidenzia il caso non chiamandolo malasanità, ma riportandolo al suo alveo più naturale di grande eccezione, anche se deprecabile come tale. Ora gli stessi giornalisti che hanno prestato il fianco a parlare male di medici ed infermieri italiani, giù a dare dell’eroe. La differenza è che il comportamento attuale è di massa dell’intero sistema sanitario, mentre la famosa malasanità era la micro eccezione.
Mi auguro che questi giornalisti dopo questa esperienza di grande e vero eroismo dei nostri medici, infermieri e loro collaboratori (oltre il 10% si è infettato), abbiano qualche scrupolo di coscienza domani quando riavranno il caso rarissimo di malasanità a trattarlo nel modo dovuto. Sono degli eroi perchè sono andati in guerra contro il coronavirus sapendo di rischiare con probabilità almeno del 10% di prendersi il virus.
Marzo 21st, 2020 alle 22:41
Chiedo scusa a Rosetta, per averla chiamata credo “Rosina” come di solito chiamo le “Rose” di mia conoscenza ed amicizia, ma soprattutto per averla confusa con “Monica”. Perdonatemi entrambe, ma ho sempre avuto due grandi problemi nella mia vita: non sono portato per le arti (disegno una schifezza, vincerei il festival mondiale degli stonati e non riesco a seguire il ritmo quando ballo o sento una musica); l’altro è la memoria a breve totalmente scomparsa dalla mia mente. Gent.ma Rosetta, oltretutto mi ritrovo spesso con te nel leggere i tuoi commenti e mi dispiace toppare con le ottime e gradevoli risorse femminili di questo blog. Se avessi la voce di Caterina Caselli vi canterei una sua famosissima canzone.
Marzo 22nd, 2020 alle 09:34
14 Viola1946 ☺
Marzo 22nd, 2020 alle 13:30
Viola46,se ti riferivi a me,ma che scherzi? Ma quale ramanzina?? 😂
Marzo 22nd, 2020 alle 20:55
@16 Monica
Credevo che fosse chiaro che il mio richiamo a te era molto scherzoso. Quando scherzo tendo all’iperbole, ma giustamente tu non puoi stare nel mio pensiero. Nel tuo “basta alla musica napoletana” eri stata molto carina e delicata ed io avevo di buon grado e con simpatia colto il tuo segnale amichevole. Conclusione: ovviamente la tua non era una ramanzina, volutamente ho caricato il tuo “basta” solo per scherzare.