Noi che dovevamo cambiare il mondo
E che non solo non l’abbiamo cambiato, ma lo abbiamo pure peggiorato climaticamente e che soprattutto rischiamo di lasciare ai nostri figli la mancanza di prospettive, che è poi la peggiore delle condanne.
Se mi chiedevano all’età di Cosimo (13 anni) cosa avrei voluto fare da grande, la risposta era semplice: il giornalista, sempre e solo quello.
Ancora non lo sapevo, ma ero un fortunato, perché avevo una missione, uno scopo nella vita, e non mi sono mai scordato i tanti anni spesi in mille rimbalzi in un mondo che non mi voleva accettare: benedetti quegli anni, anche se vissuti con tanta rabbia e angoscia.
E come me migliaia, decine di migliaia di coetanei che volevano fortemente qualcosa: un mestiere, una professione, salire nella scala sociale, rivoluzionare la società per creare un mondo più giusto.
E adesso?
Abbiamo conquistato il benessere, certo chi più e chi meno, e ne siamo follemente gelosi. Siamo diventati sentimentalmente avari. Abbiamo messo la vita dei nostri figli in discesa, tanto da eliminare dalla loro vita qualsiasi ostacolo, pensiamo a tutto noi: come credevamo che diventassero se non impauriti dal perdere quel tanto che hanno avuto senza fare il minimo sforzo?
Mi dichiaro colpevole del reato di mollezza educativa e come me, se siete onesti, ce ne sono tantissimi della nostra generazione di cinquanta/sessantenni: volevamo cambiare il mondo per farlo diventare più giusto e siamo riusciti a renderlo solo più comodo.
Gennaio 28th, 2020 alle 05:56
Speravo in uno spazio per riflettere e commentare il voto regionale.
Peccato.
RISPOSTA
In effetti ci avevo pensato, ma mi pareva troppo autoreferenziale sul discorso 5 stelle…
Ogni tanto anche il mio ego riposa….
Gennaio 28th, 2020 alle 08:32
Più comodo?
Diciamo che abbiamo creato un mondo di merda in cui, per un mal interpretato senso di democrazia e libertà, abbiamo insegnato alle nuove generazioni che spettano loro solo diritti e nessun dovere.
Un mondo in cui le differenze naturali e necessarie sono state annullate in nome di un egualitarismo tout court, completamente idiota, che porta solo ad un livellamento verso il basso e conduce i cervelli dei nostri figli all’ammasso.
Siamo ancora in tempo per cambiare rotta, ma ogni giorno che passa è sempre più dura.
Ma forse è più semplice piangersi addosso e fare un mea culpa autoassolutorio. Due sport che stanno diventando diffusi a livello nazionale quasi quanto il salto sul carro del vincitore.
Gennaio 28th, 2020 alle 08:46
parole sante, anche se…
nelmio caso ho cercato di dare ai miei figli ciò che non ho ricevuto dai miei genitori, materialmente parlando, ma ho cercato anche di educarli sui sani principi che mi hanno insegnato. Se poi oggi gli agi che avrei voluto io alla loro età ne fanno un gruppo di “molliconi” allora si, mi dichiaro colpevole anche io.
Ma i buoni principi educativi verranno fuori alla lunga, ne sono sicuro.
mike
Gennaio 28th, 2020 alle 09:32
Il problema è che per i nostri figli la vità sarà sempre complicata.
Il figlio dell'”uomo normale” difficilmente potrà accedere subito nell’ambito preferito perchè ci saranno sempre i “figli di” che avranno dei privilegi dettati dal nome.
E si comincia dalla scuola dove chi ha gli “appoggi” può presentare richiesta di piani di studi alleggeriti per millantati problemi cognitivi (ovviamente esistono anche coloro che, sfortunatamente, necessitano di questi interventi) che, garantiti da una assurda legge sulla privacy, raggiungeranno un titolo di studio che, pur valendo uguale a quello di chi ha dovuto studiare duramente, sarà ottenuto con minore sforzo. Poi,ad esempio il figlio di un avvocato che avrà abusato di questo scivolo, entrerà in una facoltà di giurisprudenza dove il genitore avrà conoscenze che gli permetteranno di ottenere un titolo con voti elevati ottenuto con il minimo sforzo. E così via, la vita comincia a far vedere le disparità. (per la parte relativa alle Scuole Superiori forse Picchio potrà confermare).
E vale un po’ dovunque. Per questo, sbagliando, molti sostengono anche eccessivamente la formazione dei propri figli, cercando che si concentrino sull’obiettivo primario di essere ineccepibili nella formazione e nella vita. Il difficile è riuscirci e considerarne le reali capacità, evitando che uno “non portato” intraprenda una formazione non sostenibile dalle sue capacità. Poi ci sarà da inserirsi nel mondo del lavoro. E lì saranno cavoli amari perchè sarà chiaro anche ai nostri eredi quali sono i reali parametri di valutazione, soprattutto ai livelli più elevati.
La storia si ripete: sarà più facile che raggiunga posizioni di rilievo uno che ha solide basi…di “appoggio”.
Gennaio 28th, 2020 alle 09:33
Non ci sono più le opportunità che c’erano quando avevi 13 anni tu. ad esempio, oggi il giornalista quasi non esiste, prendi 3 euro ad articolo sei un freelance in pratica, a partita iva – ma non sei Terzani.
c’è una crisi di lavoro che si taglia a fette; il centro economico del mondo non è certo l’Italia; l’Italia degli anni 80 è morta e sepolta sotto il debito e mancanza di competitività.
La laurea di oggi vale meno di un diploma degli anni 70….e la scuola pubblica non è all’altezza delle sfide globali – anche per mancanza di risorse.
Il giovane che esce dall’Università si deve accontentare di quello che passa il convento del mondo del lavoro e non ha molto spesso le scelte che poteva avere lo stesso giovane 30 anni fa.
firenze economicamente è quasi morta. si salva col turismo. il fiorentino medio si salva in corner se ha un appartamento magari ereditato da nonni o genitori che può affittare a settimane agli stranieri…
ma di cosa si parla? di giovani? la vita di qualche figlio è in discesa , la maggior parte sarà in salita: la previdenza sociale o hai i soldi per il privato o andrà a diminuire drasticamente se il trend non viene invertito…..
mi fermo..potrei continuare, però mi fermo.
Gennaio 28th, 2020 alle 09:56
Da frequentatore assiduo del canale rai storia,
mi sono accorto sentendo i “talk show” degli anni sessanta/settanta,
che tutto sommato si continua negli anni a fare i soliti discorsi.
i giovani mollaccioni e protetti dalle famiglie che non sanno dove picchiare il capo,
gli studenti,
i politici,
le mode,
tutto straordinariamente simile a oggi.
cambia il progresso tecnologico,
l’immigrazione che allora era tra sud e nord,
e l’educazione che veniva usata nel porsi al pubblico
senza parolacce o gesti volgari.
ma addirittura l’altro giorno sentivo parlare del clima che si stava surriscaldando
e degli inverni che non arrivavano più come una volta.
in particolare sulle giovani generazioni,
fondamentalmente è dai tempi dei romani che si dicono le stesse cose.
mi piace molto quel canale,
aiuta a capire molte cose.
Gennaio 28th, 2020 alle 11:14
Premesso che sono assolutamente d’accordo con Alessandro B.(post2), devo garbatamente contestare due affermazioni contenute nel pezzo di David.
Non è vero che abbiamo raggiunto il benessere, è solo apparenza, così come apparente è la “comodità”.
Oggi un nostro amico frequentatore del blog, un amico immaginario, può trovarsi in una buona sitazione economico – sociale, avere un buon lavoro e potersi anche togliere dei meritati sfizi. Ma andiamo a vedere il risvolto:
Quello che il nostro amico ignora (accade fidatevi) è che la azienda per cui lavora è partecipata da una più grossa di Milano, e ignora che quest’ultima è posseduta da una società irlandese che è indebitata con una finanziaria coreana la quale è in mano ad una banca di Shanghai.
In questo quadro, un tizio in asia con un computer, può cancellare il posto di lavoro del nostro amico immaginario in trenta secondi, ed il nostro non saprà nemmeno da dove arriva la mazzata, ritrovandosi a presidiare i cancelli della sua ex fabbrica con i colleghi sperando che qualcuno (governo, altri imprenditori ecc. ecc.) li possa aiutare.
Quante volte è accaduto?
Le dinamiche di qualche decennio fa erano meno veloci e soprattutto più leggibili e anche la politica aveva armi da mettere in campo.
Oggi non più.Oggi c’solo il debito, comanda lui.
Quindi sembra di stare meglio ma non è così.
Vogliamo parlare dell’ascensore sociale bloccato? Quando ero giovane io, il figlio in gamba di operaio poteva diventare medico o architetto o quel che volete voi, provate oggi.
Se da un lato il mondo si è globalizzato, dall’altro sono venute meno quelle sicurezze sociali e di solidarietà che contribuivano a tenere insieme la baracca.
E domani? cosa accadrà quando “l’internet delle cose” sostituirà davvero milioni di lavoratori.
In condizioni simili la storia insegna che ricominciano le guerre.
Speriamo di aver sbagliato completamente analisi……
Gennaio 28th, 2020 alle 11:34
Siamo un paese senza ritorno. Si infervora per il calcio e non si scalda per la corruzione. Una sola via di uscita, che è utopica, una guerra civile, un terremoto ecc ecc che annienti l’attuale leadership
Gennaio 28th, 2020 alle 12:13
ovvia su , un po’ di sano ottimismo !!!
la primula viola
Gennaio 28th, 2020 alle 12:45
@n 7 secondo me augurarsi una guerra civile o un terremoto bisogna essere fuori di testa.
ma parecchio fuori di testa.
Gennaio 28th, 2020 alle 12:56
6: anch’io sono un frequentatore di Rai storia e mi colpì tempo fa la messa in onda di uno speciale tg2 del ’76 dove intervistavano dei giovani universitari che dicevano le identiche cose che si dicono oggi…. Giuro identiche.
Io non ho figli mollaccioni ma abbastanza caz uti….(nei limiti dell’ età) gli è stato insegnato che senza fatica non ci sono traguardi
Gennaio 28th, 2020 alle 13:47
Penso che quando vuoi rendere la vita facile a qualcuno, mentre tu hai lottato per conquistarti tutto, ti dia da bere che lo fai per amore, ma sotto sotto semplicemente tu tema di avere a che fare con una persona debole, inferiore.
Penso che quando tratti un essere umano diversamente da come vorresti essere trattato tu stesso si creino le premesse per l’autodistruzione.
Il meccanismo di incomprensione generazionale è sempre esistito: i padri hanno sempre lamentato la mancanza di valori e ideali e forza e carattere nei figli, e questi hanno sempre cercato la loro via in opposizione ai padri. Nulla di nuovo.
Però preferisco una società più spartana, più povera materialmente (perché il livello di spreco = inquinamento = depauperamento globale è pazzesco, per non parlare del ruolo abnorme che nel “nostro” mondo ha l’inutile, il superfluo) e più ricca e forte interiormente, abituata alla fatica e non ai lussi.
Credo che l’unico mondo futuro possibile, se mondo sarà, dovrà consumare/produrre meno e amare/conservare di più.
Gennaio 28th, 2020 alle 14:19
Ma come, David?!? solo due post fa parlavi dei luoghi comuni discutibili, e oggi tiri fuori il luogo comune dei luoghi comuni, parlando dei giovani cresciuti nelle comodità…
Come diceva il Ciuffi, tu vai un po’ in qua e un po’ in là
Si fa per ruzzare, eh…
Sempre Forza Viola
Lorenzo
Gennaio 28th, 2020 alle 17:29
Ho visto che nella risposta hai ironizzato sui 5 stelle.
Guarda che io, come tantissimi altri continuiamo a votare 5 stelle alle politiche, ma in questo caso avremmo o abbiamo votato Bonaccini.
Politiche 2013 25%, politiche 2018 33%, politiche 2023 vedremo con Conte che si presenterà con noi.
Gennaio 28th, 2020 alle 17:48
Beh, in effetti, per cambiare lo abbiamo cambiato.
Poero mondo, chi t’è toccato di ospitare…
Lapi Dario
Gennaio 28th, 2020 alle 19:00
@ lorenzo 14:
ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah
beh certo, scomparire e andare sotto al 5% è sempre un buon segno! il PD vi sta mangiando vivi, vi siete messi insieme a dei professionisti.. come politici strateghi sono imbattibili il m5s è finito come era prevedibile dopo agosto.
p.s.
a parte che Conte non so quanti voti porti perchè uno che passa in tre giorni da govenrnare con Salvini a governare con la Boldrini non si era mai visto neanche al cinema muto, poi non essere cosi sicuro che Conte sia un 5 stelle, non si è mai esposto, si candiderà dove gli conviene di più.
Gennaio 28th, 2020 alle 19:43
Gentile David, il tuo post è denso di verità.
Verità spesso amare, che contengono la colpevolezza della nostra generazione.
Siamo molti, troppi, ad essere impregnati di concetti, azioni, aspettative che fino a qualche anno fa hanno aumentato l’agiatezza nostra e dei nostri figli , ma che in modo inversamente proporzionale hanno ammaccato i valori dello stare insieme.
Il risultato è che negli adulti ci si guarda in cagnesco per un nonnulla, i figli non trovano più sbocchi professionali , le famiglie stanno facendo passi indietro e tenere il passo con i tempi, la crisi, le tasse, le spese pazze è diventato un’impresa.
Poi:
il senso della famiglia nella nuova generazione è diventato una cosa da poveri pensionati; il matrimonio si scansa tanto nasconde solo beghe e cambiali non ne voglio firmare, e poi se trovo un’altra/o mi diverto di più…
La casa? ma chi ce lo fa fare di indebitarsi, e poi magari ci si lascia, e quella/o mi porta via ogni cosa… bada bada, se fo i debiti li fo per il suv o per le settimane bianche.
I figli? ma per carità, non voglio mica ammattire tra pappine , asili, compiti, vaccini, pagelle …
E poi chi me li guarda?.. ho da lavorare, c’ho i turni, c’ho le riunioni, c’ho da fare delle ore in più, stasera torno alle dieci…
Il lavoro? in dodicimila al concorso per cinque posti.
Curriculum vitae a mazzi ma inutili.
Laureati che scappano all’estero, o che vanno a fare gli spazzini, o che vanno avanti a ridicoli contratti a termine.
E noi intanto si invecchia, s’aspetta una pensione da fame, ogni anno cala di mezzo milione le nascite, però raddoppiano le vendite di telefonini.
Il fatto è che questa nostra è l’ultima generazione che ha potuto aiutare i figli.
Abbiamo comprato loro la casa, li abbiamo fatti laureare, macchina nuova sotto al sedere per i diciotto anni, ferie all’estero, basta chiedere è il babbino e la mammina accorrano.
Sabati pomeriggi a comprare vestiti e scarpe uno dietro a quell’altro non gli centrano in bauliera.
Che sbaglio.
Ma alla prossima generazione non accadrà, con milleduecento euro la popolazione italiana si fermerà.
Ci sono soluzioni?
No.
L’ascensore sociale è guasto.
La volontà feroce di arrivare si è spenta.
L’ardire di metter su qualcosa di libera impresa cozza contro l’asta sempre più alta della mangiatoia burocratica, fiscale , consumistica.
Con lo studio ci puoi provare a salire, ma il raccomandato ti sorpassa in curva.
E la gente si appiattisce sul lavoro statale,sottoposto, malpagato e malconsiderato.
Il fatto è che nonostante tutto, ogni figlio che nasce porta il sorriso dentro di se, gli occhi sono luminosi, la sua gioventù lo porta a credere nelle cose belle, giuste, sincere della vita.
Poi, arriva il tempo che passa, le prime scottature, noi non gli abbiamo fatto fare il callo alle mani e alle coscienze, ed ecco quel ragazzino si ritrova vecchio dentro, disamorato, con una voglia di far progetti a scadenza degna di uno yogurt.
Molti dicono che è una ruota che gira di generazione in generazione.
C’è del vero.
Anche io vedo spesso RaiStoria.
Mi appassiona quella serie “Come eravamo: 78-82”
In effetti quei ragazzi, ovvero noi, avevamo gli stessi sogni di oggi.
Che però in parte si realizzavano.
A diciottanni sognavo una bella automobile.
Il mi povero Babbo che pure stava assai bene, mi compro una 126 di seconda mano , con 80.000 chilometri, rosso corallo.
Andavo in discoteca che mi vergognavo .
Allora mi facevo prestare la sua Alfetta e andavo a fare lo sborone davanti allo Zero 6 , all’Ins Gap e al Lord Byron .
Ma lavorai tanto, guadagnai bene e in quattro e quattrotto mi comprai una Alfa nuova anche io.
Oggi queste cose non le possono fare a 18 anni.
non ce la fanno.
Son finiti quei tempi.
Gennaio 28th, 2020 alle 21:02
@razdeganne post 16 pure la lega ci stava mangiando vivi ed ora è fuori dal governo mentre noi ci siamo ancora.
L’importante saranno i risultati ottenuti, e da elettore giudicheró quelli
Gennaio 28th, 2020 alle 22:04
@17:immondo
“Abbiamo comprato loro la casa, li abbiamo fatti laureare, macchina nuova sotto al sedere per i diciotto anni, ferie all’estero, basta chiedere è il babbino e la mammina accorrano.
Sabati pomeriggi a comprare vestiti e scarpe uno dietro a quell’altro non gli centrano in bauliera.”
antonello,perdonami,su quasi tutto il resto concordo con te,ma queste cose le fai se puoi. io di certo non l’ho fatto,non ne avevo le possibilità!
Gennaio 28th, 2020 alle 22:05
….e francamente non mi interessava! ma anche volendo,non ho potuto!
Gennaio 28th, 2020 alle 22:16
L’ascensore sociale viaggiava piano anche per quelli della nostra generazione e se eri figlio di un operaio era dura risalire.
Oggi per i nostri figli è ancora più difficile e se hanno buone capacità non si guardano più intorno e un bel giorno iniziano ad informarsi su Università del Nord anche oltre confine.
Come genitori nei loro confronti siamo stati dei sindacalisti ma i risultati non dipendono dalle ns. facilitazioni ma solo dalle loro capacità.
Gennaio 29th, 2020 alle 06:57
Monica, era un discorso in generale , intendevo che ai figli gli si da tutto quel che si puo, ovvero troppo.
Ma di certo io non son ne Agnelli ne Delvecchio.
Un c’e’ pericolo.
Ciao
Gennaio 29th, 2020 alle 08:08
Non è possibile che i nostri figli facciano un vita o un percorso come il nostro. Non siamo un esempio di vita replicabile nel bene e nel male. Hanno più conoscenza e un mondo meno esotico ma più raggiungibile. Se abbiamo fortuna vedremo quello che ne faranno !
Gennaio 29th, 2020 alle 09:29
Lorenzo, non pensare alla lega che comunque ha oltre il 32% dei voti, guarda all’interno del tuo movimento.. ma non lo vedi che vi stanno massacrando? con la metà dei voti che hanno preso alle politiche rispetto a voi, il Pd si è preso tutti i ministeri più importanti e il presidente della repubblica. per appoggiare il loro candidato siete spariti dall’emilia romagna dove non entrate neppure nel consiglio regionale. In calabria vi siete volatilizzati.. fossi un 5 stelle mi preoccuperei parecchio . siete diventati la flebo del Pd, da movimento anticasta che eravate siete diventati casta a tutti gli effetti. di questo passo verrete inglobati dai vostri nuovi amici.
Gennaio 29th, 2020 alle 10:16
Sabato scorso ho fatto una gita con un gruppo di amici, fra i quali c’è un ragazzo originario dell’Equador che da qualche anno lavora e vive con la famiglia a Firenze.
Nel chiacchierare, ci ha confessato che la sua intenzione è quella di tornare nel suo paese non appena sarà riuscito a mettere da parte qualche soldo.
Uno di noi gli ha chiesto se anche i suoi figli, abituati alla libertà del nostro stile di vita, sono convinti di rientrare in Equador, e lui ha risposto in modo disarmante: secondo me il vostro stile di vita è tutt’altro che libero…si lavora tutto il giorno, quando torniamo a casa siamo stressati e incazzati, lo stress ci dà anche problemi di salute, non riusciamo a goderci un attimo di relax o di serenità in famiglia…i ragazzi poi vengono indotti a fare e pretendere quello che vogliono senza nessuna responsabilità…se questa è la libertà preferisco rinunciarci.
Io non me la sento di dargli torto, e voi?
Filippo da Prao
Gennaio 29th, 2020 alle 10:45
Rispondo con una domanda. Potevamo fare diversamente in un mondo che andava cosi? Tutti si sono seduti sulle comodita’. Tutti (per amore o per vilta’) hanno preferito scodellare la pappa ai propri figli (almeno chi poteva). Ci sarebbe voluta una bella tempra di educatori per indurre i figli ad affrontare le responsabilita’. Inutile piangere sul latte versato. Le nuove generazioni hanno di fronte tanta insicurezza. Dovranno conviverci. Ma dovranno anche imparare alcuni valori. Primi fra tutti la parsimonia e la solidarieta’.
Gennaio 29th, 2020 alle 11:56
Io ho avuto la fortuna di salire socialmente rispetto a mio padre, anche perchè ha insistito affinchè io mi laureassi. Come molti di voi, spero, ho fatto una infanzia bellissima: denaro prossimo allo zero (parliamo dei primi anni cinquanta), ma la sera si scendeva nel quartiere tutti i ragazzi dai 10 anni a scendere e si giocava. Poi, avevo la fortuna di vivere in una cittadina di mare (casa mia distava meno di 100 metri dal mare). Ho fatto l’università perchè mo padre mi ha obbligato moralmente; ancora lo ringrazio.
Rispetto ai miei figli (in questo coinvolgo anche mia moglie) sono stato tenero più che molle. Ho cercato di accontentarli un po’ in tutto, nei miei limiti.
Però, su alcune questioni ho tenuto duro ed ho vinto la battaglia. Ho una educazione infantile oltre che di quartiere anche oratoriana, questo mi ha permesso di stare nella società ritenendomi pari tra pari.
Forse, soprattutto con il ragazzo potevo essere più duro in materia di studio, ma uscivo di casa alle 6,45 e rientravo (dai miei 40 anni in poi anche dopo le 9).
Anche io ho aiutato economicamente i miei figli soprattutto nell’acquisto della casa, ma li ho anche supportati in altre decisioni.
Rifarei tutto quello che ho fatto, non per presunzione ma perchè guardandomi indietro sono soddisfatto della mia crescita.
Purtroppo, i miei figli difficilmente avranno la mia situazione attuale, la società e cambiata e continua a cambiare, purtroppo in peggio e questo è un fatto e non il ritornello “sono finite le mezze stagioni”.
Condivido il post di Guicciardo @26 e ho apprezzato quello di Filippo da Prao @25.
Ma ho visto che più o meno siamo tutti allineati.
Gennaio 29th, 2020 alle 12:16
Filippo, francamente al tuo amico non gli si puo’ dare torto.
Eticamente, ahimè ha ragione.
Però anche i nostri emigranti hanno patito all’estero, ma pian piano si son sistemati.
A Guicciardo 3400
Hai perfettamente ragione, ai nostri figli le diamo tutte vinte.
Anche quando non dovremmo.
Nonni compresi.
Anzi, loro si che gliene danno vinte.
Ma è insito nella natura umana.
Mia mamma e mia suocera quando mettevano a tavola le mie figlie, bastava che una dicesse, questo mangiare non mi piace… le si alzavano e correvano a cucinare subito un’altra cosa.
E poi gliela soffiavano se era troppo calda.
Questi sono i nonni d’Italia.
Eppure bisogna farne di conto, perchè i valori che gli anziani insegnano ai bimbi son comunque un bagaglio che li renderà migliori.
Sulla scarsa solidarietà della nuova generazione un po dissento.
Vedo tanti ragazzi impegnati nella società civile.
Vedo sorgere associazioni, gruppi,insomma, tanta gioventù che si mette in cammino, e nel suo piccolo da qualcosa di grande.
Pensiamo soltanto al servizio che fanno i giovani sulle ambulanze, o i mille mercatini per canili e gattili.
Si, vedo ancora tanti gesti che fanno bene.
Faccio un piccolo esempio: nella classe di mia figlia più piccola, al raggiungimento della maturità liceale, come tradizione fecero la gita di fine anno.
C’era una ragazza che non si poteva iscrivere alla gita per problemi risaputi dei suoi genitori.
Ebbene , tutti i compagni di classe invitarono i propri genitori a suddividere la quota anche per lei.
E così la classe andò in gita al completo,
e nessun genitore bubò perchè aveva speso un po di più.
La grande invece volle il cane.
Evvabbè, concesso, in dove si mangia in quattro si mangerà in cinque. (più i due gatti ,criceti e acquari… lasciamo stare…)
Ma non lo volle da allevamenti rinomati.
Lo prese dal canile.
Una bellissima, dolcissima meticcia, ora regina, ma che dico, proprietaria del mio cuore.
Per una volta siamo stati civili.
a mio modestissimo parere , comunque , per una migliore società dovremmo mettere in atto il detto riportato da Ale B, e che tante volte ho scritto anche io in queste pagine : okkey i diritti, ma ricordiamoci anche dei doveri.
Le migliori cose a tutti
Immondo
Gennaio 29th, 2020 alle 12:39
Scusate, son sempre a rompere i cabbasisi.
In merito agli episodi di solidarietà e civiltà.
Ebbene, proprio tre minuti fa ho letto che alcuni cittadini emeriti pratesi si sono frugati ed hanno provveduto a sistemare il debito che aveva accumulato una storica società sportiva dilettantesca della nostra città.
Una associazione che dal 1975 accoglie bambini e ragazzi rivestendo un ruolo sociale molto importante in termini di educazione, aggregazione, solidarietà e di tutti quei principi a cui lo sport si ispira.
Oltre 250 bambini e ragazzi che potranno ancora fare sport e divertirsi , per la gioia dei papà e delle Mamme e prima ancora per loro stessi.
Non male.
Immondo
Gennaio 29th, 2020 alle 12:56
Razdeganne larga parte dei provedimenti del governo in 18 mesi porta la firma dei 5 stelle.
Giusti, sbagliati, da rivedere, ma comunque hanno fatto qualcosa e anche in linea con ciò che hanno promesso.
Loro continuano ad avere le mani libere a differenza dei partiti classici che sono legati da clienti e lobby.
Vedrai che il consenso tornerà.
Gennaio 29th, 2020 alle 14:44
David , Antonello
belli i vs. post molto ben scritti e ben argomentati , ma credo che quella che avete ben rappresentata e’ solamente una parte di verita’.
Il famoso ” si stava meglio quando si stava peggio” e’ un luogo comune di noi sessantenni.
100 anni fa nel 1920 ci fu la famosa influenza spagnola morirono all’incirca 150 milioni di persone !!! il 5% della popolazione mondiale.
20 anni dopo scoppio’ la seconda guerra.
La ns. ” maledetta da tutti. noi compresi ” generazione ha posto le basi per allungare di 20 anni la vita media , sono 70 anni che a parte qualche piccolo focolaio viviamo in pace.
Non buttiamo via il bambino con l’acqua sporca.. Non e’ tutto un disastro il mondo che lasceremo ai ns. figli , moltissimi dei quali a 20 anni hanno gia’ girato mezzo mondo e si esprimono correttamente in 3 lingue.
Adelante David … con juicio !!!!
david 63
Gennaio 29th, 2020 alle 16:06
Ciao David,
purtroppo concordo con quello che hai scritto. Troppe volte ci troviamo a risolvere i problemi ai nostri bambini. E anche se siamo animati dai migliori propositi trascuriamo il fatto che, forse, battere qualche musata come abbiamo fatto noi, non farebbe altro che fortificarli.
Gennaio 29th, 2020 alle 16:37
A Taranto offese sessiste a un arbitro donna di 16 anni da parte dei genitori dei ragazzi.
E noi si ragiona di ascensore sociale.
Sì, dev’esser quello…
Gennaio 29th, 2020 alle 17:11
@david n 31:
quanto hai ragione!
è tutto relativo, la mente umana tende a farti ricordare più che altro le cose belle,
ma questo effettivamente credo sia dalle nostre parti,
nonostante tutto uno dei migliori periodi della storia
dove quasi tutti noi non sappiamo cos’è la guerra,
conosciamo l’appetito ma non la fame,
non conosciamo il freddo quello vero,
ci laviamo tutti i giorni con l’acqua calda,
se hai bisogno ti operano persino dentro al grembo della madre,
oppure ti mettono un sondino all’inguine e ti riparano il cuore.
i tanto vituperati smart phone ti fanno mantenere stretti contatti con tutto il mondo,
avere un parente in Argentina o averlo a Compiobbi praticamente è uguale,
a seconda di quale lavoro lo puoi fare da casa
e insomma dai.. nonostante i numerosissimi problemi,
credo che chi ci ha preceduto abbia visto di peggio.
certo, c’è il problema del lavoro,
la tecnologia ha tagliato un sacco di posti
ma non credo che abbia tagliato i sogni:
in un garage negli usa è nata la apple,
oppure a qualcuno per esempio, è venuta l’idea di fare un sito su cui salvare i video di chi ce li vuol mettere
ed è nato you tube.
eccetera eccetera..
il mondo cambia.
Gennaio 29th, 2020 alle 20:07
Tristemente vero!
Gennaio 29th, 2020 alle 22:54
La palla per ribaltare un pronostico totalmente contro l’ha avuta Vlahovic, non ha sfondato la rete ma ha voluto strafare; morale, pronostico rispettato.
Non critico Dusan, purtroppo i gol relativamente facili continua a sbagliarli e credo sia normale essere così “timido” ad inizio carriera.
Un lusso, quello di andare avanti in coppitalia a suon di “miracoli”, che quest’anno non possiamo permetterci.
Non crocifiggiamo Ceccherini, è scivolato, può succedere; abbiamo lui prima riserva in difesa, incoraggiamolo, è cmq un giocatore utile alla causa.
Gennaio 29th, 2020 alle 23:48
Parli cosi perche sei della generazione “fortunata”.
Hai circa 10 anni meno dei miei genitori e io ho vissuto il “tutto in discesa” di cui parli.
Ma viceversa ho paura per mio figlio: pur se io lavoro 10 ore al giorno minimo ho paura che in futuro mio figlio picchi la macchina come succedeva a me, io non avrei i soldi che aveva mio babbo per ripararla e se lui ha 19 e va a scuola che si fa… ?
Gennaio 30th, 2020 alle 00:10
La seconda voce Rai , sig .Agostinelli ex Lazio una cosa vergognosa.
E altrettanto vergognoso oggi alle 13,30 il telegiornale su La7.
Dieci minuti di servizi sulle squadre rimaste in lizza, non una sola parola ne immagine sulla Fiorentina.
Da tempo ho perso ogni briciola di stima verso il sig.Cairo Umberto, tra l’altro nato il mio stesso giorno e quindi gia’ di per questo munito di materia grigia da inviare alla Nasa e nei sotterranei dell’Area51.
E son contento che l’altra sera ne abbia presi 7.
Gennaio 30th, 2020 alle 09:58
Marco b:prende l’autobus, la tramvia, va a piedi, monta sulla Sita.
L’importante è che non si faccia male tuo figlio, il resto non mi sembra un gran problema.
Gennaio 30th, 2020 alle 10:00
@ Lorenzo 18
Sei al governo per dei tecnicismi assurdi che non rispettano il sentimento popolare attuale.
Con questo non dico nulla, è la legge ed è giusto che sia così…ma vantarsene quando avete perso una una provincia dopo l’altra e dove nell’ultima (insieme alla Toscana) roccaforte rossa dove una volta avevate percentuali Staliniane oggi ve la siete dovuta giocare.
Io ci penserei invece di festeggiare come se aveste vinto le elezioni nazionali…perchè la disfatta nella terra di Mimmo Lucano fa pensare…
Poi io sono per l’alternanza dei poteri, ovvero nelle regioni dove ha sempre governato una parte politica (che sia di sx o sx) sarebbe bene per loro un cambiamento.
bona
Vdz
Gennaio 30th, 2020 alle 12:29
Prendiamo atto che Zachini vorrebbe tenere elezioni politiche ogni sei mesi. Nessun problema, però paghi te, fenomeno.
Gennaio 30th, 2020 alle 12:53
Zachini giusto, ma l’alternanza non può durare meno di 5 anni, altrimenti l’Italia continua a far ridere i polli.
Ma anche gli italiani non sono da meno, renzi dal 40% dimezza in meno di 2 anni il consenso, la lega dal 4 al 34% in 3 anni.
Politica specchio della società c’è poco da fare
Gennaio 30th, 2020 alle 14:53
@ Lorenzo
Nello specifico parlavo di alternanza alle regionali. Un partiti che governa una regione da 30 anni… per conto mio non è una buona cosa…anche se assolutamente legittimo.
@ Antanissimi
Assolutamente no, ma il governo dovrebbe essere l’espressione del sentimento e volere popolare, oggi come oggi guardando come sono governate le regioni…viene da ridere a pensare che al governo vi siano i 5 stelle che sono quasi scomparsi ed il pd che non è certo il primo partito…
Vdz
Gennaio 30th, 2020 alle 17:49
zachini,ma se in quella regione hanno governato bene perchè devono cambiare??
Gennaio 30th, 2020 alle 21:53
Lancio un sasso nello stagno.
Stasera hanno fatto vedere un corteo dei lavoratori della Whirlpool di Napoli oramai abbandonati dal Governo di stato : un poveraccio ha detto ai microfoni di Rai 3:
“per la banca Popolare di Bari in 48 ore sono stati trovati 700 milioni di euro, ma a noi ci mandano in strada”
Gli operai che ora contestano i sindacati, (Landini in primis) e il Partito della sinistra!
Sta andando tutto alla rovescia o mi sbaglio?
Gennaio 31st, 2020 alle 11:46
@ antanissimi e lorenzo, avete ragione, le legislature in teoria dovrebbero durare 5 anni anche se la storia ci insegna che col proporzionale è molto difficile che questo accada; tuttavia, se un partito prende i voti dai suoi elettori basando la campagna elettorale osteggiando un altro partito anche con offese piuttosto pesanti, e poi con questo partito ci si allea e ci fa un governo insieme, l’elettore che ti ha dato il voto si può sentire deufradato e raggirato. è per questo che secondo me questo governo è il più grosso troiaio della storia d’Italia. Ma come può essere che un presidente del consiglio passi da governare con Salvini a governare con la Boldrini come se nulla fosse?? la via giusta era rifare le elezioni spiegando agli elettori le varie alleanze che si intendono fare, altrimenti è perculare le persone.
Gennaio 31st, 2020 alle 15:40
Zac
i tecnicismi assurdi a cui fai riferimento hanno un nome:
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Lapi Dario
Gennaio 31st, 2020 alle 15:42
Anche se, visti gli ultimi andazzi, sarebbe più lecito chiamarla
Repubica Italiana
Lapi Dario
Gennaio 31st, 2020 alle 21:33
Razdeganne io mi sento perculato se vengono meno ai principi fondamentali o se promettono cose e non le fanno.
Fin ora qualcosa l’hanno fatta, vediamo.
Tanto con questa legge o prendi da solo il 41% o ti devi alleare.
Con chi non importa, basta prendersi le responsabilità di governare e fare.
Poi oh, a me cambia poco, io sto bene uguale e se con le mie tasse posso aiutare chi non ha nulla col reddito di cittadinanza mi fa anche piacere, a patto che gli si trovi un lavoro, giusto per fare un esempio