La mia voce in viola 1985/86 – Seconda parte
CE LO METTI O NO?
Che tormentone la storia del secondo rientro di Antognoni. La squadra stava girando bene e al posto del capitano se la cavava egregiamente Onorati, poi schiacciato in carriera da responsabilità più grandi di lui. La Fiorentina aveva strapazzato lâInter di Rumenigge e Altobelli per 3 a 0 con doppietta di Passarella e gol straordinario di Berti, al termine di una galoppata lunga cinquanta metri. La domenica successiva i viola erano impegnati a Verona e Antognoni smaniava dalla voglia di scendere in campo. Sembrava la sceneggiatura di un film di successo: il grande ritorno del capitano nello stadio dove per la prima volta si era accesa la stella del suo talento.
Niente da fare. Agroppi fece capire a tutti che la Fiorentina veniva prima delle esigenze di un singolo giocatore, fosse anche la bandiera viola degli ultimi dieci anni. Aveva ragione nella sostanza, ma sbagliò nella forma. Certe cose andavano spiegate con pazienza al campione, fatte digerire con un abile lavoro di psicologia per poi trovare insieme una versione diplomatica che non spaccasse la tifoseria. Al contrario, per Agroppi Antognoni era un giocatore come tutti gli altri e a Verona rimase malinconicamente in panchina per tutta la partita. Il risultato comunque dette ragione allâallenatore, perché i viola riuscirono a pareggiare per 2 a 2 in casa dei Campioni dâItalia.
Nella settimana successiva naturalmente non si parlò che dei rapporti tesi tra il tecnico ed il capitano, con la conseguenza di preparare malissimo la partita casalinga contro il Bari. Finalmente, al ventiduesimo della ripresa, al Comunale si riaccese la luce: Agroppi fece la grazia ed Antognoni ritornò in campo al posto di Onorati. Combinò poco ed il risultato non si sbloccò dallo zero a zero iniziale, ma Firenze aveva ritrovato il suo figlio prediletto. Purtroppo però non era più lo stesso Antognoni ammirato prima dellâinfortunio e dopo ventun mesi di stop non poteva non pagare pegno. Cominciò così una staffetta con Onorati che invelenì lâambiente e, dopo unâaltra domenica in panchina contro il Torino, si arrivò alla vergogna di un assalto di alcuni tifosi ad Agroppi ai campini. Fu Passarella a mettere in fuga gli aggressori e a difendere fisicamente il tecnico, che però prese lo stesso qualche colpo. Quella fu la pagina più brutta di una stagione che poteva rappresentare il trampolino di lancio per puntare decisamente lâanno successivo allo scudetto.
LâAPPLAUSO
Fu proprio contro il Bari nel girone di ritorno che ho assistito ad una delle scene più belle di oltre ventâanni di calcio. I pugliesi erano in piena lotta per non retrocedere e la Fiorentina, dopo essersi portata in vantaggio con Monelli, stava giocando unâottima partita. Quel giorno Antognoni sembrava aver fermato il tempo e dominava incontrastato a centrocampo, gli avversari ne avevano quasi un timore reverenziale. A venti minuti dalla fine però Agroppi decise di toglierlo lo stesso, forse perché temeva un calo improvviso, ed in quel momento lo stadio Delle Vittorie di Bari scattò in piedi per una standing ovation. Non erano ancora i tempi delle ola e degli applausi a richiesta: in quel gesto degli avversari câera tutto il riconoscimento di grandezza ad un campione che forse (e fu così) il pubblico di Bari non avrebbe più rivisto in campo.
BRACCIALETTI
Non si piacquero da subito e per anni continuarono a starsi cordialmente sullâanima. Nel 1985 Roberto Baggio era arrivato da pochissimo nel ritiro della Fiorentina quando Agroppi lo sorprese a fare comunella con Passarella e gli altri senatori viola. Ci fu una reprimenda furiosa del tecnico condita da considerazioni varie ed assortite sui suoi capelli lunghi e i dieci-braccialetti-dieci di Robertino. Quello fu un anno disgraziato per Baggio, di grande sofferenza fisica e morale. Le tante ricadute gli impedirono lâagognato esordio in serie A e alla società che lo controllava da vicino non piacevano troppo certe sue frequentazioni fuori dal campo. Giocò solo nel torneo di Viareggio e si fece male unâaltra volta.
Nel 1988 Agroppi e Baggio si incontrarono di nuovo, invitati da Raffaello Paloscia negli studi televisivi di Rete 37, e fu ancora scontro. Nella trasmissione âCalcio parlatoâ? non si vide niente, ma il dietro le quinte fu imbarazzante perché i due si dissero finalmente tutto quello che lâuno pensava dellâaltro. Dopo dieci minuti di veleni, con Baggio che col suo tono pacato rivolgeva al suo ex allenatore accuse pesantissime, Agroppi se ne andò dagli studi amareggiato. E ancora adesso, a distanza di tanto tempo, non ho mai capito perché fra Agroppi e i giovani viola di quel tempo sia nato un grande feeling, mentre con il più forte di tutti le cose siano andate così male.
SE LO ACCHIAPPOâ¦
Finalmente dopo cinque anni la Fiorentina riuscì a sconfiggere la Juve in casa e lâesultanza dellâex granata Agroppi al secondo gol viola di Berti in contropiede venne giudicata eccessiva da vari commentatori. Una leggenda metropolitana fa risalire proprio a quel balzo la causa dellâinaspettato esonero del luglio successivo. In pratica, il palazzo del calcio non avrebbe gradito la troppa anti-juventinità di Agroppi e a Pier Cesare Baretti, diventato presidente al posto di Ranieri Pontello, fu chiesto di allontanare il tecnico di Piombino. A me pare troppo grossa per essere vera, però non si sa maiâ¦
Nonostante quella prestigiosa vittoria, a causa delle troppe sconfitte esterne i viola non erano affatto sicuri di andare in Uefa. Bisognava giocarsi tutto a Pisa, in uno stadio che sembrava una polveriera perché in quella partita la squadra di Anconetani rischiava di finire in B. Fu una partita nervosissima, decisa da una doppietta di Passarella, in partenza per lâInter, mentre Massaro e Galli erano già stati venduti al Milan. Le lacrime del portiere a fine gara, mentre stava andando a regalare la maglia ai suoi ormai ex tifosi dopo quasi un decennio passato in viola, sono uno dei ricordi più struggenti della recente storia della Fiorentina.
Nel dopo gara assistemmo increduli allo show di Anconetani, che ignorò la fresca retrocessione e parlò di un solo uomo: Aldo Agroppi, che nel recente passato aveva allenato il Pisa con ottimi risultati. Rubizzo dalla rabbia e pericolosamente in bilico tra un ictus e lâinfarto, Romeo urlò che «questâuomo lâavrebbe pagata cara, stavolta me lâha fatta davvero grossa. Io lâho salvato quando non era nessuno e rimesso in piedi quando era partito di testa (chiaro riferimento ad una crisi depressiva di Agroppi) e lui mi ricompensa così. Non avrò pace fino a che non mi sarò vendicato, vedrete chi è Anconetani!». Che avrebbe dovuto fare Agroppi? Consigliare ai suoi di giocare per perdere? Rinunciare allâUefa della Fiorentina per permettere la salvezza del Pisa? Erano domande legittime, ma nessuno di noi ebbe il cuore ed il coraggio di rivolgerle ad Anconetani.
SMOBILITAZIONE
Venni ammesso anchâio al brindisi di addio di Ranieri Pontello il 4 giugno 1986, nellâintervallo della partita di ritorno di Coppa Italia contro la Roma. Dopo sei anni il presidente venuto dallâAustralia, dove la famiglia aveva enormi interessi, lasciava, ma i Pontello restavano lo stesso padroni della società . Quellâaddio era il segno più evidente di una smobilitazione ormai annunciata e concretizzatasi con la cessione dei tre più forti e vendibili: Passarella, Galli e Massaro. In quei dieci minuti di commiato Ranieri mi sembrò un poâ sopra le righe e forse cercò di mascherare con qualche bicchiere di troppo il dispiacere e la commozione per dover lasciare. Era stato un buon presidente, molto meno sanguigno del padre Flavio e del fratello Luca, che qualche volta si lanciavano in spericolatezze verbali inopportune. A Ranieri toccava spesso il compito di ricucire i rapporti con chi veniva investito dalle sfuriate dialettiche degli altri componenti della famiglia. Al suo posto arrivava dalla Lega calcio un grande giornalista, Pier Cesare Baretti.
Ottobre 8th, 2008 alle 07:50
David, scusa, vado fuori argomento. Ieri sera ho sentito il Pentasport con te e il Ciuffi. Volevo farvi i miei complimenti: dovevo scendere dall’auto per andare a fare un paio di commissioni, e non ce la facevo proprio, tanto mi stavo divertendo. Siete veramente forti.
Ottobre 8th, 2008 alle 09:20
Ciao David, grande come sempre.
Ottobre 8th, 2008 alle 09:29
Quali erano le frequentazioni di Baggio fuori dal campo? Forse io ne so qualcosa, saranno quelle che penso io?
Ottobre 8th, 2008 alle 09:42
Rileggendo il commento ho scritto prima mi rendo conto che può dare adito a diverse interpretazioni. Per cui preciso: sono buddista come Baggio ed ho conosciuto il buddismo come lui in quel periodo. Questo volevo dire
Ottobre 8th, 2008 alle 09:59
Alla cortese attenzione del Sig. Gabriel Omar Batistuta.
Faccio notare che stasera sarà presente al Franchi anche il grande Terim che per l’occasione lascia il ritiro della Turchia e noleggia (a sue spese) un aereo privato perché dopo il match deve rientrare subito nel suo paese. Quando si dice un GRANDE UOMO !!!
P.S. Per “ringraziarlo” l’aereoporto di Peretola gli nega il permesso di parcheggiare il piccolo aereo per qualche ora e lo costringe ad atterrare a Pisa. Complimenti!!!
Ottobre 8th, 2008 alle 10:03
Avevo trovato il modo, all’ultimo tuffo, di venire stasera allo stadio ma mi dicono che i biglietti nelle ricevitorie lottomatica non si trovano più.
Se tutto questo è vero vuol dire che il Franchi stasera è quello delle grandi occasioni (come tutti speravamo) ed io per la prima volta sono felice di non trovare il biglietto!
Buona giornata a tutti.
Ottobre 8th, 2008 alle 10:28
Mi sa che Agroppi aveva intutito chi fosse Baggio fin dall’inizio. Se fosse stato un ” campione” nella doppia finale di Uefa quei 2 gol li avrebbe fatti, e invece li sbagliò volutamente. Giusto perchè stasera c’è da aiutare Borgonovo.
Ottobre 8th, 2008 alle 11:22
“Dribbling di GIANCARLO ANTOGNONI che si libera di due uomini nel cerchio del centrocampo e lancia in verticale ROBERTO BAGGIO che con uno stop di tacco a seguire taglia fuori la difesa e si presenta da solo davanti al portiere…”.
Peccato che un sogno così si possa avverare solo di fronte a una tragedia come quella che ha colpito Stefano Borgonovo (quanti ricordi!).
Saremo tutti allo stadio, stasera, anche chi non potrà fisicamente. E ci sono anche altri modi per essere presenti.
Per Stefano e per noi stessi, per ritrovare un po’ di sogni e di purezza, per dare un senso un po’ più alto a questa nostra passione. Peccato che ce ne ricordiamo solo quando qualcuno ha il coraggio di mostrare il suo dolore.
…
HO GODUTO COME UNA BESTIA quando ho letto dei gobbi disperati che vogliono non solo Prandelli, ma anche Corvino! Ho goduto perchè la cosa mi ha fatto sentire, finalmente, superiore agli zebrati, più potente, e non solo per una sporadica partita. Questo è scacco matto.
E siccome – c’è poco da fare i bravini e da schermirsi – la volontà di sentirsi più potenti è uno dei principali motivi per cui si lotta dalla mattina alla sera nei nostri rispettivi ambiti, ora mi sento tranquillo. Confido infatti che la stessa sensazione abbiano provato i Della Valle e che vogliano continuare così, tenendosi il più possibile questa strana coppia di straordinaria personalità e quindi difficile da gestire. Li curino, li coccolino, sappiano mantenere l’equilibrio con una presenza costante e assidua.
Confesso che i rumori su Prandelli alla Juve mi avevano fatto venire una botta d’ansia. Giorno dopo giorno ci dobbiamo confrontare con notizie così inquietanti (crollo della borsa, crisi economica, guerra, riscaldamento planetario, crisi energetica, razzismo, maestro unico…) che uno rischia di sbarellare proprio di fronte a una Ca z2 ata e di perdere il sangue freddo e la razionalità che pretende dagli altri.
Mi hanno tranquillizzato il commento di M e l’intervento di Rialti&Righini, ieri sera al Penta e la certezza che, i nostri, siano tutti uomini d’onore.
L’unico pensiero cupo che ancora affiora riguarda quel “ruolo alla Ferguson” che, si dice, piacerebbe a Prandelli e che, allo stato, non è nell’ordine delle cose. Visto come sono messi, non vorrei che glielo offrissero all’indirizzo cobolligigli@gobbo.it.
Diego e Andrea stiano all’occhio.
David, vogliamo più Ciuffi! Le puntate con lui sono da antologia. Ieri sera vi ho ascoltato in macchina, infliggendovi anche ad un collega di Torino (calmi, è granata) ed è rimasto entusiasta, rideva così tanto che non si sentiva una mazza. Ha ammesso che a Torino ci sono la Fiat, l’Einaudi e Chiambretti ma niente di simile al nostro Mario, ieri sera particolarmente in forma, come il Gila.
Complimenti, avete acquistato, credo, un saltuario ascoltatore via stream in zona Collegno.
Grazie a Cairolibrother’s. Forza Viola.
Ottobre 8th, 2008 alle 11:35
x REPKA:
sbagliò volutamente? Hanno legalizzato il crack in Repubblica Ceca?
Ottobre 8th, 2008 alle 12:01
Via giù….allora anche Batman sarà della partita…il buon babbo ha girato mezza Firenze per trovarmi il biglietto!
Lo so che un ve ne frega nulla, ma era tanto per dire.
Buona giornata a tutti.
Ottobre 8th, 2008 alle 13:31
Che belle le serate con Baggio alla Pianella a Sesto, quanti ricordi…
Ottobre 8th, 2008 alle 15:27
Caro Ghebbe
C’eri a Torino? Eri ad Avellino?
Lasciamo perdere vai…
Ottobre 8th, 2008 alle 16:49
x REPKA:
ah perché solo dal vivo si capiva che l’aveva fatto apposta? Via su, il nostro male è che non abbiamo mai saputo perdere, siamo delle vittime e basta. Ma non dire eresie per favore.
Ottobre 8th, 2008 alle 17:35
Se mi è permesso volevo dire due parole a REPKA. Vedi caro REPKA, da quello che hai scritto, denoto che tu fai parte di quella categoria di tifosi che finchè indossano la maglia della proria squadra sono “intoccabili”, ma appena cambiano lido diventono “mercenari”….Credo che tu avrai lo stesso atteggiamento quando MUTU se ne andrà. Affezionarsi troppo ai calciattori, gioca brutti scherzi. Come l’avversione verso Batistuta.(infondata secondo me) Personalmente io amo la maglia. Ma i giocatori sono un fine per raggiungere gl’obiettivi che la società si prefigge. Un giocatore si ama per le cose che fà in campo, e se cambia squadra pace.
Rimane un pò di livore nei primi tempi, è vero, ma poi dovrebbe finire lì grazie all’arrivo di un altro giocatore. Non credo che molti stiano ancora rimpiangendo TONI perchè adesso abbiamo GILA. L’astio verso calciatori come BATI e BAGGIO non sono altro che il tipico odio di una donna che è stata lasciata dal suo grande amore per un altra. Saluti e forza VIOLA SEMPRE
Ottobre 8th, 2008 alle 17:45
Repka; forse il tuo ragionamento non merita nemmeno attenzione, ma volgio provare a convincerti.
Io c’ero sia a Torino che a Avellino, e Baggio sbagliò a Torino davanti a Tacconi (che fece una grande uscita). Prendiamo proprio quest’esempio: se Baggio voleva come tu dici appositamente evitare di segnare, si sarebbe smarcato dettando il passaggio filtrante, per poi sbagliarlo apposta? Mah…sarebbe stato più semplice tenere un profilo basso ed evitare di avere l’occasione, invece che crearsela per poi sbagliare? O ancor più semplicemente, dichiarare un mal di schiena diplomatico e non giocare. Ragiona repka, ragiona…
Ottobre 8th, 2008 alle 20:48
Ciao David, ti stò ascoltando mentre fai la cronaca sulla partita per Borgonovo,mi dispiace davvero tanto non esserci,speriamo di farne una l’anno prossimo con Stefano in miglioramento.Ciao Iuri
Ottobre 8th, 2008 alle 21:51
Quel che si è scritto da ieri fino ad ora, non ha nessun senso dopo una serata come al FRANCHI stasera. Meditiamo un pò
Ottobre 9th, 2008 alle 08:00
Beh caro REPKA ..che dire allora del rigore che Baggio si rifiutò di battere con la maglia della juve al suo ritorno a Firenze da avversario? ( uscendo per di più con la sciarpa viola al collo..), ho l’impressione che il suo giudizio sia un ..”tantinello azzardato”,capita di tirarla di fuori ogni tanto, l’importante è non insistere.
Ottobre 9th, 2008 alle 08:21
No caro Massimo. Il gesto di rifiutarsi a tirare il rigore fu un gesto di vigliaccheria quale lui è. Il gesto di uscire con la sciarpa viola al collo fu un gesto da lecchino quale lui è. Credo che anche lei , come Lapo del resto, quando ci fu quel famoso Fiorentina-Juve eravate schiumanti di rabbia contro di lui. Un po’ di coerenza no eh?
Ottobre 9th, 2008 alle 08:41
x REPKA:
Ma te hai anche il coraggio di spacciarti per tifoso viola? Vigliaccio sarai te, non certo Roberto Baggio, che tutto è tranne che vigliacco. Vergognati, soprattutto dopo ieri sera. Gente come te sono il male di questa città, impara a perdere, fanatico.
Ottobre 9th, 2008 alle 08:52
Buongiorno David
GRAZIE FIRENZE
Ero presente con i miei figli in Curva Fiesole…e quando sotto di noi è passato Stefano Borgonovo mi sono sentito una merda…io che mi lamento se ho un raffreddore che mi fa saltare un allenamento per la Maratona…se un giocatore sbaglia un passaggio…se i miei figli a scuola prendono 6 invece che 7.
Stefono ieri sera hai fatto più te per me che io per te.Grazie.
Saluti.
Ottobre 9th, 2008 alle 09:25
Senti Ghebbe io non ho offeso te ma bensi Baggio quindi tu datti una calmata. Ho il “difetto” di essere coerente a differenza tua. Mi sa che sei a strisce caro mio. Ci sono persone che per le BUGIE di Baggio si è fatta la galera. E po che c’entra ieri sera? Era la serata per Stefano non per Baggio e vederlo salutare la Fiesole che cantava ” Roberto Baggio..” mi ha fatto male. Si molto male.
Ottobre 9th, 2008 alle 10:21
X REPKA:
io invece ho offeso proprio te se hai letto bene. A me della gente che si è fatta la galera per Baggio interessa poco. Io la galera per il calcio non la farò mai, non sono certo pazzo. Nè a strisce. I miei gentili omaggi, non ti risponderò mai più.
Ottobre 9th, 2008 alle 11:17
UN 10 E LODE AL GUETTA!!!
CHE MI CENSURA PERCHE’ HO DATO DEL “BUCCIA” A BATISTUTA E CONSENTE A GHEBBE DI OFFENDERE.
BRAVO!!!!
Ottobre 9th, 2008 alle 13:27
Signor Guetta, visto che ” minaccia” di censurarmi vorrei che mi rispondesse perchè ha consentito a questo signore di offendermi.
Certo di una sua risposta
RISPOSTA
Mi deve essere scappato, mi spiace
David
Ottobre 9th, 2008 alle 16:38
Grande Guetta, non perdo mai un tuo programma, grazie per le emozioni che ci regali
Ottobre 9th, 2008 alle 17:26
OK DAVID. SCUSE ACCETTATE. INCIDENTE CHIUSO.
CIAO E BUON LAVORO