La mia voce in viola 1985/86 – Prima parte
1985/86
Nellâestate venne fuori la mia anima irrimediabilmente provinciale. Per mettere una toppa ad una situazione sentimentale burrascosa mi ero impegnato economicamente in unâavventura al di sopra delle mie possibilità : un magnifico e romantico viaggio esotico di ben due settimane alle Seychelles. Tutto molto bello, come avrebbe detto Pizzul in telecronaca, ma con un piccolo particolare assolutamente sottovalutato alla vigilia: da quelle parti non arrivavano giornali italiani. Un incubo. Erano i giorni in cui sembrava che il grande Falcao, in rotta con la Roma, potesse vestire la maglia viola ed io ero allâoscuro di tutto. Feci cose da vergognarsi. Simulando interesse per alcune forme di architettura locale, andai ad una specie di mostra vicino allâaeroporto e mi misi ad aspettare i voli dallâItalia per elemosinare i resti dei quotidiani sgualciti da dieci ore di viaggio. Telefonai quattro volte in Italia ai quei pochi amici a cui potevo confidare che io, sì, stavo benissimo fra le palme, le noci di cocco ed il mare, ma avevo assolutamente bisogno di sapere cosa stava succedendo a Firenze e nella Fiorentina. Tutto questo fervore non servì a niente, perché Falcao, evidentemente non informato della mia angosciosa partecipazione allâavvenimento, alla fine non venne ed i viola furono lâunica squadra a presentarsi al via con un solo straniero, il grandissimo Passarella.
OSPITI
Intanto avevamo fatto un piccolo salto di qualità ed il Pentasport era diventato la prima trasmissione in Toscana ad andare in onda contemporaneamente in radio ed in televisione, su Telecentrotoscana. Diventava quindi fondamentale avere lâospite in studio e decidemmo di puntare su una coppia che si alternava. Scegliemmo Galli e Massaro nove mesi prima che andassero da Berlusconi. In società però vigevano nuove regole ed ogni cosa doveva essere vagliata dai responsabili viola. Fu proprio in quei giorni che ricevetti una grande lezione da Claudio Nassi, che bocciò senza appello la mia proposta. «Vede Guetta â mi disse â i giocatori sono spesso come dei bambini. Voi date dei soldi a Galli e Massaro creando una disparità nello spogliatoio, poi gli altri si ingelosiscono e nascono problemi. Fateli girare nelle vostre trasmissioni e non ci saranno screzi. Eâ vero che sono poche lire rispetto agli ingaggi che prendono, ma lei non conosce i calciatori».
Li avrei conosciuti benissimo negli anni successivi. Ho visto cose a cui gli umani, per dirla alla âBlade runnerâ?, non avrebbero mai potuto credere. Ho visto un grande campione straniero che pretendeva, non si sa bene a quale titolo, che la televisione di proprietà del suo presidente gli procurasse gratis e subito un frullatore. E la cosa più triste è che glielo facemmo avere, il frullatore, nel giro di unâora direttamente nello spogliatoio. Si tratta dello stesso gentiluomo che dopo aver partecipato ad una festa di viola club, ed aver preteso per il disturbo due orologi da sei milioni ciascuno, si presentò il giorno dopo dal negoziante per avere in cambio i soldi, perché lui quegli orologi ce li aveva già . Ho ricevuto la telefonata risentita di un centrocampista di quantità di metà anni novanta che aveva saputo di una cassetta video da Lire 29.900 regalata allâospite della settimana successiva. La voleva anche lui e ci concesse, bontà sua, la possibilità di scegliere il genere. Ed è per questo che penso debbano essere consegnati alla memoria dei posteri gli unici tre giocatori che in diciassette anni di battaglie senza esclusioni di colpi hanno rifiutato di prendere soldi o regali per venire nelle trasmissioni. Si tratta di Roberto Baggio, Lele Oriali e Sergio Battistini: a loro va un commosso grazie a nome della scalcinata categoria di cacciatori di ospiti.
E LA FIORENTINA VA
Quadrata in casa, un poâ fragile in trasferta, la Fiorentina di Agroppi stava stabilmente nei piani alti della classifica giocando un calcio essenziale e senza avere in pratica attaccanti. La progressiva involuzione di Monelli era arrivata ormai a livelli di guardia ed il nuovo acquisto Iorio dopo poche settimane piaceva più alle ragazzine fuori dello stadio che al tecnico di Piombino. In compenso vennero lanciati senza troppi tentennamenti due giovani di talento: Carobbi e Berti, mentre Battistini, faticava un poâ a trovare i ritmi giusti. Ma su tutti giganteggiava lâenorme talento di Passarella, che dopo uno scontro iniziale con Agroppi durante il ritiro, aveva preso la squadra in mano e faceva di tutto: chiudeva dietro e segnava di testa o su punizione. Semplicemente eccezionale. Intanto nelle partitelle del giovedì faticavano tra le riserve due signori che si chiamavano Roberto Baggio e Giancarlo Antognoni.
Settembre 30th, 2008 alle 08:28
Pretendere un frullatore è un clichè da nababbi.
Settembre 30th, 2008 alle 10:50
Giocatori dell’era Cecchi Gori idem, per esperianza diretta del viola club del mio paese. Bati voleva uno sterio da un milione… venne e prese lo stereo da 300.000 lire. cmq un bel regalo considerato che era in più di quello previsto per lui e per gli altri. Di quelle feste mi ricordo, ero un ragazzino, con piacere Rui Costa, persona esemplare.
FORZA VIOLA PER STASERA
Settembre 30th, 2008 alle 12:53
Caro Davide
quando te eri alle seichelles io era in Corsica con la mia fidanzatina.Senza ritegno tormentavo la poveraccia con la storia di Falcao e mamma Azise, di cui Paolo Roberto era totalmente succube e che un giorno dava il suo assenso al trasferimento e l’altro no. La mattina prima di andare al mare andavamo in perlustrazione delle edicole insulari alla ricerca di una copia della gazza magari del giorno prima che dedicava bonta’ sua un certo spazio alla telenovela:
Al ritorno a Firenze lei mi mollo’ a volte il troppo è veramente troppo.
Settembre 30th, 2008 alle 13:28
Una curiosità: hai letto l’articolo di Grasso sul Corriere di oggi, su Mourinho e i giornalisti sportivi?
Ciao e Forza Viola
Settembre 30th, 2008 alle 15:09
Chissà chi era quel tipo che voleva il frullatore……
Ha ragione Rocco Riffredi: pretendere un frullatore e ottenerlo in un’ora è una figata spaziale. Come capisco il povero Vittorio. Adesso.
Settembre 30th, 2008 alle 15:25
mamma mia che squallore il pezzo dove parli delle ospitate dei calciatori….
ma si può essere più gretti ?
Questi individui sono ricchi fuori, ma pezzenti nell’animo.
Settembre 30th, 2008 alle 16:06
Certi se uno chiede 2 orologi da 6 milioni e qualcuno glieli da ha fatto bene.
Ma un pensierino alla Champion oggi non ci stava bene?
Settembre 30th, 2008 alle 17:41
Caro David, ti scrivo a nome di un gruppo di tifosi viola di Bari (stasera pizza, birra e…forza viola) per sapere da te che sei molto dentro il mondo della nostra amata,in merito alle dichiarazioni, con la massima certezza, sentite ieri sera al processo di Biscardi, secondo cui il giornalista Santini affermava che il nostro grande Cesare, sarebbe passato al Bayern di Monaco. Quello che più mi ha lasciato interdetto è stato il fatto che il direttore della Nazione, dr. Carrassi non ha per nulla replicato. Ti preghiamo appena possibile di poterci relazionare in merito. Io penso che sia una delle tante bufale milanesi per creare turbolenza nel mondo viola..ma noi
saremo sempre più grandi. Stasera si vince 2 a 0 e tutti a casa. Salutissimi