Anche i giornalisti nel loro piccolo…
Bellissima serata al matrimonio di Giuseppe Calabrese con Frida.
Sarà perché Gepi, come lo chiamano noi, è uno di quelli che non sembra nemmeno faccia il giornalista perché non se la tira proprio mai, sarà perché gli sposi avevano avuto l’ottima idea di invitare anche i bambini, sarà perché molte mogli dettavano i tempi delle conversazioni, fatto sta che ieri sembravamo…quasi persone normali.
Nel senso che la serenità e la felicità degli sposi avevano pacificato quei sentimenti turbolenti che dividono la nostra categoria in clan, sentimenti di cui io sono purtroppo un portatore più o meno sano.
Addirittura ho scambiato un saluto, sia pure frettoloso, con una certa persona, addirittura più del 50% delle conversazioni non riguardava il giornalismo, circostanza questa che si trova solo nel nostro mondo (forse qualcosa c’è pure tra gli avvocati e i medici, ma in misura molto minore) perché mai ho sentito in cene di divertimento tra bancari parlare di chiusure di cassa o di commissioni di massimo scoperto.
Insomma, se ci aveste visto ieri avremmo fatto la nostra figura…
Settembre 4th, 2008 alle 06:15
bah……….chissene……..
Ma con la viola icche centra….
RISPOSTA
E rieccoci: questo è il mio blog e se permetti racconto quello che mi pare.
Se sei monotematico non hai che l’imbarazzo della scelta, ci sono trasmissioni che parlano di calcio e di Fiorentina a qualsiasi ora del giorno e della notte quindi ti potrai divertire,
David
Settembre 4th, 2008 alle 06:49
Felicitazioni vivissime agli sposi!
Sono contenta che anche voi, che avete lavorato per noi anche in agosto, abbiate potuto trovare un momento di relax… dopo il 14 settembre ce ne sarà davvero poco.
Un abbraccio
Lucia
Settembre 4th, 2008 alle 07:14
Allora, caro David, dovresti venire alle feste degli insegnantiâ¦ragazzi, metodo, governo che ogni anno anno ti costringe a cambiare. Eâ che ci sono lavori nei quali non ti puoi permettere di chiudere mai la porta, quei lavori te li porti a casa e i tuoi non li considerano più neanche un lavoro! Eâ la passione che forse ti impedisce di dare un taglio netto e di entrare nella vita normale. Per rifarmi, invece, a âVisioni contrapposteâ? devo dire che ha ragione IâLOCO che ha detto una sacrosanta verità dimostrando di non essere poi così tanto loco e ha centrato il problema del giornalista sportivo ( ma io direi anche degli altri giornalismiâ¦). Ci dovrebbe essere onestà anche nel modo di dare le notizie. O pensano che i tifosi siano scemi? Evidentemente il giornalismo si è evoluto e ha fatto passi da gigante, io sono rimasta al vecchio giornalismo in cui il principio fondamentale era informare in modo oggettivo, lâopinione del giornalista dovrebbe rimanere nascosta e dovrebbe essere il lettore a farsi unâopinione. Purtroppo oggi con il decadere del lettore è decaduto anche il giornalista. David, per una volta non sono dâaccordo con te. Il giornalista non ha il diritto di critica, allora dovreste scrivere solo editoriali. E’ ovvio che non è mia intenzione di fare di tutta l’erba un fascio. Come in ogni professione c’è il bravo e il meno bravo.
Ps. Ieri sera mi è quasi preso un colpo, saltellando in qua e là durante la pubblicità mi sono trovata in una di quelle trasmissioni nordiste (quella tutta a strisce urlata, tanto per intenderci). Câera il âgiornalistaâ? juventino e quello milanista che per dieci minuti buoni hanno parlato della Fiore e dellâopera meritoria della proprietà nel combattere la violenza. E per la prima volta lo hanno fatto senza avere la bava alla bocca. Fiorentina docet!!!
Settembre 4th, 2008 alle 07:33
Mamma mia… ma che ha ammazzato qualcuno David parlando di quest’argomento? Dov’e’ scritto che si deve parlare sempre e solo di FIORENTINA???? Ragazzi, un po’ di tregua. AUGURI A CALABRESE E MOGLIE!
Settembre 4th, 2008 alle 07:33
Carino quello che racconti seppure un po’ ermetico per chi, come me, non è dell’ambiente. Infatti, anche se qualcosa posso intuire, è naturale che ,dal momento che partecipo, nasca la curiosità di saperne di più, la voglia di farti domande su alcune cose che dici. Va bene lo stesso. Ieri sera ero a cena con due amici viola, bancari, e la signora si lamentava proprio del fatto che anche nelle pause pranzo, i suoi colleghi/e parlano solo di lavoro al punto che a volte lei è costretta a rinunciare per poter staccare un attimo. Alle cene non so se si ripetono, mi informo meglio ma è un vizio quello di parlare solo di lavoro, i medici in particolare sono allucinanti ( tanti anni fa ne frequentavo un tot, in verità ne avevo sposato uno), loro forse hanno un grande bisogno di condividere l’insicurezza che c’è nel curare e poi si potrebbe dire altro ma non vorrei annoiarti.
In definitiva, secondo te, quali sono i motivi per cui spesso le persone a cena parlano prevalentemente solo di lavoro?
Settembre 4th, 2008 alle 07:47
Non ci dici niente del’officiante Ferrara? Ormai con questi blog sembra quasi di conoscervi come se fossimo stati alle elmentari insieme…
P.s. nell’ultimo periodo del tuo post non c’è un errorino sul congiuntivo (se ci vedevate)? So che tocco un tema a te caro..
Settembre 4th, 2008 alle 07:49
Sinceri complimenti agli sposi.
Per il resto dello scritto….mah !!!
Settembre 4th, 2008 alle 07:57
e dopo l’abbuffata stamani sei andato a correre? c’era da smaltire quindi almeno 10 metri in più andavano fatti!…… 🙂
con simpatia Fabrizio B
Settembre 4th, 2008 alle 08:13
Viva gli sposi!
Settembre 4th, 2008 alle 09:01
Caro David,
ti ritengo fortunato… mia moglie fa la bancaria (tra l’altro proprio in una banca della Toscana, nonostante siamo della provincia di Viterbo), e non c’è stata una (e ripeto una) delle moltissime cene a cui ho partecipato con i suoi colleghi in cui non si sia parlato al 90% di vicissitudini di banca e affini… non so chi conosci tu di bancario, ma credimi, stanno peggio di quanto non sembri…
Sempre forza viola,
M
P.S. per noi che siamo fuori Toscana, e non riusciamo a prendere le vostre radio, è difficile capire a chi vi riferite quando parlate in modo così criptico… mi piacerebbe davvero saperne un po’ di più…
Settembre 4th, 2008 alle 09:27
Zitta zitta vi leggo più volte al giorno, non scrivo praticamente mai (anche se a volte sarei tentata) perchè, riflettendoci, mi sembra di non poter postare nulla che qualcun altro non possa esprimere con più competenza.
Però questa volta…
E’ un blog!!! IL BLOG di David Guetta!!!! Potrà anche scrivere quello che gli pare o no???!!! Altrimenti chi non ci sta si apra il suo di blog, posti solo determinati argomenti e accetti solo determinati interventi! Che poi, per inciso, David ci ha scritto a proposito di una situazione che riguarda giornalisti sportivi, mica del matrimonio di sua zia (cosa che cmq in tal sede poteva benissimo fare andando poi ad archiviare l’argomento tra quelli non riguardanti la Viola)!
baci random a tutti/e!
Settembre 4th, 2008 alle 09:48
Caro David,
credo che la deformazione professionale di parlare di lavoro anche nelle cene tra colleghi sia dettata dalla certezza di avere un argomento di discussione comune; ti confermo che capita spesso anche tra gli avvocati. Se poi il mestiere è quello di giornalista sportivo, in un colpo solo si parla di lavoro e della passione per la propria squadra del cuore.
Ma se si instaura un rapporto più profondo con alcuni colleghi, o se la circostanza (un matrimonio o un’altra festa) fornisce l’occasione per conoscersi meglio, si hanno maggiori argomenti di discussione e forse si riesce ad allentare la tensione ed a tenere da parte lo spirito di competizione che può generare invidie ed antipatie.
Comunque dipende molto dalle persone con cui si ha a che fare, occorre la buona volontà di non vedere nel collega un nemico ma un possibile amico o comunque una persona con cui conversare a 360°.
Felicitazioni agli sposi.
Settembre 4th, 2008 alle 10:10
X massimo
un blog è un diario in rete.
Il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero “traccia su rete”. Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 1997,si dice che il primo sia stato un commerciante americano appassionato di caccia, che decise di aprire una propria pagina personale per condividere i risultati delle sue ricerche sul web riguardo al suo hobby.
Criticarne la scelta dei contenuti è giusta e possibile,visto che tale diario è visibile,però se l’argomento non interessa,basta evitarlo….
Auguri vivissimi a Gepi,che ha sempre la dote della sintesi nelle sue espressioni radiofoniche.
Settembre 4th, 2008 alle 10:15
il mio sogno sarebbe un giorno diventare come voi.
Grazie per averci reso partecipi
Chiappo
Settembre 4th, 2008 alle 10:31
invece a me piace quando il post in questione esula dall’argomento primario (la Viola). Mi piace che il titolare del blog il quale, ricordiamo, ha anche un’esposizione mediatica che lo rende, se non proprio famoso, almeno “famosetto” come diceva sempre la mia amica Fiamma, mi racconti anche qualche fatterello di Vita Vissuta. Si tratta di un bel modo per conoscerci meglio. Per quanto concerne le cene di lavoro o commemorative o perchè…bisogna farle, io tendo ad evitarle il più possibile perchè le cene con i miei colleghi , anch’io faccio parte della categoria scrivente/parlante ma non apparente (radio e carta), finiscono sempre per avere i soliti triti e ritriti temi di cui sono costretto a parlare tutti i santi gg: amministrazioni comunali in crisi, Soru che è accerchiato da destra e sinistra, l’Olbia che tenta la scalata in C1, la Torres che riparte dalla promozione, la Nuorese che forse “neppure dalla 1a categoria”, Cellino fa lo stadio nuovo ma il s.Elia è un monumento allo scudetto del 1970 ecc. I frangenti in cui, come diceva una canzone, il fatto eccezionale è essere NORMALI sono sempre meno, per cui BEN VENGANO. Ciao
Settembre 4th, 2008 alle 10:31
Mai stato ad una cena con degli ingegneri…quei nerds non solo parlano SEMPRE di cose veramente incomprensibili, ma addirittura, e questo è inspiegabile, acquistano TUTTI un accento romagnolo…A parte gli scherzi, il lavoro occupa ben più del cinquanta per cento della nostra vita: di che si dovrebbe parlare? Se uno poi fa mestieri impegnati con il pubblico, o “umanistici” parlare è sempre parlare di lavoro (se uno fa il filosofo, aprire la bocca sarebbe “parlare di lavoro”…ma questa è un’altra cosa, perché tanto quelli non esistono più…).
Invece non sono d’accordo del tutto con innamoratipazzi. Da un punto di vista semplicemente ermeneutico è impossibile scrivere senza dare la propria impressione: il mondo è un “mondo di relazioni” dunque linguisticamente orientato da quell’ente dotato della parola (l’uomo) e l’essere che si manifesta è sempre linguaggio: dobbiamo per forza scendere a patti con la multiprospetticità di tutto ciò che può essere compreso quindi.
Inoltre il giornalismo di vecchio stampo, come dici tu, innamoratipazzi, non so se è mai esistito. Semplicemente eravamo abituati bene, perché tra le pagine della carta stampata si aggiravano grandi figure intellettuali, che adesso… con tutto rispetto un po’ languono (vi ricordate di Pasolini, tanto per fare un nome?). Anche se non condividevi, questi ti informavano, esponevano ed argomentavano, rendendosi comprensibili e ti aprivano gli occhi su altri “mondi”, mettendoti nella condizione di poter dire “sono con te!”, oppure “no, stavolta dissento!”. Questo è comunicare.
Insomma, non credo che siano venuti meno solo i lettori, ma al contrario, sono i mezzi di comunicazione che educano a se stessi il proprio pubblico. Ma ovviamente non voglio dare la colpa ai giornalisti toto coelo. A diffreneza che dei tempi di Pasolini, il giornalista di oggi è molto più incatenato al funzionamento dello star system: i giornalisti adesso spesso non si muovono dall’ufficio, ricevono le notizie ansa, e le “confezionano” (quindi di fatto sono chiamati più che mai a dare la loro opinione), ma il fatto agghiacciante è che questo significa che qualcuno ha già deciso cosa è “notiziabile”, e cosa no. Per essere più chiari: la priorità non ce l’ha l’avvenimento (la realtà), ma quello che risulta più appetibile, ciò che garantisce più tiratura: più “notiziabile” per l’appunto. (il consumismo consuma tutto!) Esempio: la percezione che abbiamo degli avvenimenti: le strade italiane mietono più vittime dell’aids e della guerra in afgahnistan, ma solo da poco cominciamo ad avere un comportamento sociale verso il problema – e oltretutto solo perché a rimorchio degli altri stati europei che lo hanno risolto, o stanno risolvendo -. Solo che ovviamente faceva più notizia la guerra, o, a suo tempo, la “peste del 2000”, come l’avevano ribattezzata (ma la peste ha falciato un terzo della popolazione europea!!!); ora siccome è diventata una “guerra pantano”, è diventata anche una “notizia pantano”, e nessuno se la fila più!
Vabbè scusatemi, sono l’uomo-divagazione!
Viva gli sposi!
Settembre 4th, 2008 alle 10:39
Hai perfettamente ragione, Alessandra, ma qui non è questione di zie o parenti, qui la questione è una sola.
Questo è il Blog di David Guetta, non il Blog dell’Acf Fiorentina!
David può anche parlare soltanto di cosa mangiano i suoi figli o di che marca di scarpe preferisce, senza toccare l’argomento calcio; se non ci interessa semplicemente non leggiamo!
Poi, siccome Guetta si identifica con la Fiorentina, e la Fiorentina è per lui qualcosa di più di un qualunque lavoro, va da sé che la stragrande maggioranza dei suoi post riguardino i fatti viola.
Ma se una volta il Guetta vuol scrivere qualcosa per gli amici più stretti o per una ristretta cerchia di persone, sono o non sono affari suoi?
Aprire un Blog oggi costa pochissimo (anche niente se volete), nessuno ci impedisce di farlo e di parlare di quello che vogliamo senza che nessuno entri a dirci chissenefrega.
Quando siamo ospiti degli altri dobbiamo accettare le regole di casa. Questo vale per qualsiasi Blog,.
Settembre 4th, 2008 alle 11:40
Caro David, sarà che ormai sono alle porte dei 50, sarà che sono stanco di querelle politiche, televisive, radiofoniche che fino ad oggi non hanno portato a nessun cambiamento positivo, sarà che stravedo per la maglia viola (la mia amante pubblica – la donna per cui darei la vita è invece la mia contrada: la civetta) ed ho vissuto un’altalena di gioie e dolori tale che i battibecchi tra persone con lo stesso ipotetico sentire mi sembrano assurde e fuori luogo, sarà tutto questo che mi fa apprezzare tantissimo questa tua breve cronaca con sottolineatura di un momento “normale” tra colleghi giornalisti. Era una cosa che volevo chiedere a tutti voi “giornalisti viola”: per il bene della viola non pestatevi i piedi, canzonatevi ma non insultatevi, sberleffi ma non offese, forse c’è spazio per tutti. Grazie e tanti auguri agli sposi. lorenzo P.S. se ha cucinato lui è stata una cena da favola!! è proprio un grande chef.
Settembre 4th, 2008 alle 12:35
auguroni a calabrese e signora!
Settembre 4th, 2008 alle 13:55
Voglio riportare una massima della mia amica Bibi :- alle cene e’ meglio esserci ed andare via per ultimi!…
saluti
Settembre 4th, 2008 alle 14:48
Beh Manolo, purché tu non sia quello che lava i piatti… Scherzo.
Settembre 4th, 2008 alle 15:18
Ciao David,
complimenti agli sposi! Anche io sono fresco di matrimonio e ce lo siamo proprio goduti.
In quante alle cene monopolizzate dal lavoro dovresti sentiri quelle di noi pubblicitari! E’ tutto un rincitrullirsi di spot, campagne, affissioni…e il bello che ci divertiamo pure!!! 😉 Ciao e FORZA VIOLA!
Settembre 4th, 2008 alle 16:05
Auguroni a Giuseppe Calabrese (grande giornalista) e signora…..
Come se l’è cavata Benedetto nell’officiare la cerimonia? Avevo letto la notizia sul suo blog dove diceva di essre un pò teso per questa cosa.
Settembre 4th, 2008 alle 21:24
Ciao David, da bancario ti posso assicurare che purtroppo quando facciamo cene di divertimento tra colleghi, ben oltre il 50% delle chiacchiere riguardano il lavoro…magari non si parla spesso delle chiusure di cassa o di tassi, ma si “sparla” di altri colleghi o di clienti un po’ particolari. Sinceramente quando accade non è il massimo, se voi siete riusciti a stare sopra al 50% di discussioni extra lavoro, vi invidio molto! Sbaglio o anche tu a suo tempo sei stato un bancario? Felicitazioni agli sposi, io ho dato a giugno dello scorso anno, e tra poche settimane diventerò babbo.
P.S. per Lorenzo: tifare viola qua a Roma è dura, ma pure a Siena…