La mia Shoah
Come molti di voi sapranno, sono di religione ebraica e in un giorno speciale come questo vorrei provare a spiegare cosa ha rappresentato la Shoah per un ebreo molto all’acqua di rose come me, non frequentatore della Comunità e in dubbio da una vita se credere o no in Dio.
Per noi ragazzi ebrei nati negli anni del boom economico, cioè negli anni sessanta, quando sembrava che tutto fosse possibile (ed infatti molto è stato possibile) quel martellamento continuo sui campi di concentramento, sullo sterminio di sei milioni di correligionari è sempre sembrato qualcosa di astratto e vicinissimo.
Il senso dell’astrattezza era dato dalla difficoltà di pensare che solo trent’anni prima saresti dovuto scappare, vivere come un animale, finire in una camera a gas, oppure morire di fame in una baracca tedesca.
Impossibile da immaginare come situazione per chi come noi aveva tutto e semmai la sera veniva pressato dai genitori perché non mangiava abbastanza…
Provavi quindi un vago senso di sollievo, ma anche di colpa per essere scampato al martirio per una mera questione temporale, mentre i tuoi avi erano invece morti.
La vicininanza al mattatoio nazifascista è una sensazione che mi accompagna da quando per la prima volta mi hanno detto “ebreo di merda”.
Mi sembra sia stato durante una partita di calcio verso i sedici anni, ma non ha molta importanza, perché a volte me lo ripetono anche adesso, che ne ho quarantacinque.
Così, per spregio e soprattutto ignoranza.
Un modo di insultarmi che ancora mi fa venire il sangue alla testa: non riesco proprio a trattenermi e se ci ragiono capisco che è una spinta interiore ineluttabile, dettata proprio da quei sei milioni di morti.
Poi un giorno, se ne avrò e ne avrete voglia, potremmo anche parlare della questione palestinese.
Intanto però ci dobbiamo chiedere come mai in libere elezioni abbia vinto Hamas: non è che per caso da quelle parti la gente ha subito troppe angherie per non essere fortemente arrabbiata con tutto e con tutti?
Gennaio 27th, 2006 alle 18:32
Arrivare al punto di farsi saltare in aria per vendetta è molto più di un’ arrabbiatura, è esasperazione pura.
L’esasperazione di anni di battaglie a fionde contro cannoni, ad un muro fatto costruire per chiudere i palestinesi nella loro miseria e rabbia interiore. Speriamo che la grande responsabilità di governare un Paese faccia cambiare molti punti al credo storico di Hamas, per il bene di tutti, palestinesi ed israeliani e perchè trionfi la PACE.
Gennaio 27th, 2006 alle 18:43
Ciò che più mi piace del tuo scritto è sicuramente l’ultima parte perchè denota non una presa di posizione ben precisa ma un serio e secondo me molto intelligente tentativo di capire anche le posizioni altrui. Quando ascolto molti giovani di oggi per esempio non vedo lo stesso intento e sento ripetere molte frasi che quattrocento, duecento, cento, sessanta anni fà erano rivolte agli ebrei ed ora sono rivolte per esempio agli islamici. La mia paura è che non si sia veramente capito molto della causa della Shoah e che quei sei milioni di uomini, donne e bambini siano morti invano.
“Se Dio esiste, dovrà chiedermi scusa” sta scritto su un muro ad Auschwitz.
Non capire l’altro, non ascoltarlo, chiudersi nei propri fondamentalismi, non reputarlo neanche degno di esistere, fare di ogni erba un fascio, sentirsi immeritatamente superiori, sono questi gli errori che quei tragici anni dovrebbero insegnare.
Non bisognerebbe poi neanche dire che quella fu una pagina nera della storia perchè non è vero. Fu solo la logica, tragica e prevedibile conclusione di un cammino che l’uomo aveva iniziato secoli prima ( basta pensare ai ghetti che sono sempre esistiti, ai simboli identificativi che gli ebrei dovevano indossare per farsi riconoscere che non sono affatto una invenzione nazista, ecc. ) e che l’uomo non mi sembra abbia smesso di percorrere.
Le razze sfortunatamente esistono ancora e finchè non saranno tolte dal cervello degli idioti e non gli sarà fatto capire che siamo tutti diversi ma tutti pari un’altra Shoah è sempre in agguato.
Dico bene o sbaglio?
Gennaio 27th, 2006 alle 19:24
Caro David è giustissimo non dimenticare l’Olocausto, che non è certamente stata un’invenzione come qualcuno oggi tenta miseramente di far credere!! Sarebbe però altrettanto giusto non dimenticare le atrocità ed i genocidi commessi dagli Yankees, da Stalin, da Sharon ed anche dagli italiani nelle proprie ex-colonie !! Purtroppo anche la memoria talvolta viene manipolata e strumentalizzata dai vincitori di turno e nelle prime pagine dell’agenda della storia finiscono sempre gli eventi che politicamente ci è più conveniente ricordare.”
MaxVinella
Gennaio 27th, 2006 alle 19:36
Meno male che, da qualche parte, si trova lo spazio per rompere il muro del conformismo antipalestinese e filoisraeliano che domina su tutti i canali possibili e immaginabili del “politically correct”, di sinistra o destra che sia. Dico filoisraeliano, e non filosemita, perché dirsi contrario alla politica dello stato d’Israele non può essere presentato dai sedicenti difensori del diritto degli ebrei ad avere un proprio stato come una prova di antisemitismo militante. Proprio in questi giorni arriva nelle sale cinematografiche “Munich” di Steven Spielberg (ebreo americano oltre che cineasta straordinario), un film che mostra in modo paradigmatico quali possono essere le conseguenze dell’affermzione, per gli uomini che la sposano e se ne fanno i difensori, del diritto di un popolo all’esistenza indipendente quando essa derivi da una prescrizione divina, cui si contrappone una simmetrica rivendicazione definita terroristica, anch’essa desunta (oggi in particolar modo) da principi religiosi (stavolta islamici). Credo che una riflessione sul sionismo e sulla sua visione dei rapporti israelo-palestinesi debba accompagnare le doverose e irrinunciabili prese di distanza nei confronti di Hamas e della sua vittoria elettorale, per non ritrovarsi di nuovo a fare da spettatori ad un tragico rincrudelimento della questione palestinese.
Gennaio 27th, 2006 alle 21:02
Concordo pienamente con MaxVinella ed aggiungo anche che personalmente ODIO LA GIORNATA DELLA MEMORIA in quanto è una imposizione (da parte dei politici) di cosa far ricordare e cosa non far ricordare.
Sembra che nel 20° secolo sia avvenuto solo quello. E i Gulag? Le Foibe? Le bombe atomiche sganciate su civili? Il massacro dei Tutsi? …. ecc …ecc.. Sono tutti argomenti che raramente vengono tirati fuori.
Niente! AI GIOVANI VA DETTO CHE C’E’ STATA SOLO LA SHOAH, COSI’ DESTRA E SINISTRA SONO TUTTI CONTENTI
Gennaio 27th, 2006 alle 21:17
Caro Davide,comincio a credere che tu sia ( ma lo dico con enorme rispetto)un po’ sprecato a parlare solo di calcio.Certo potere parlare in uno spazio apposito della questione palestinese sarebbe,credo,molto interessante.Del resto le questioni,olocausto e questione , sembrano slegate tra loro ma in realta’ non lo sono :L’ODIO DI HAMAS , che prevede nel suo Statuto, l’eliminazione,la cancellazione dello Stato di Israele,e’speculare al pianificazione dello sterminio ideata dai nazisti.E’ dunque inquietante.Ora ancora piu’ inquietante dopo la scomparsa,politica, di Sharon.Sharon che ricordo,e’ stato Comandante in capo duranre i massacri dei campi palestinesi di Shabra e Shatila.Ora pero’ ,prima della malattia,aveva dato grande prova di forza nello sgombero degli insediamenti.
Non saltatemi addosso,non sono un bieco reazionario,ho l’eta’ di Davide e ero nelle piazze quando sfilavamo con lo stesso vestimento di Arafat.Ora pero’rifletto di piu’ e mi chiedo : al posto degli israeliani cosa faremmo?
Peccato solo che l’enorme piano di vendetta ideato dopo la fine della guerra dagli ebrei, che prevedeva la morte di molte centinaia di migliaia di nazisti rinchiusi nei campi, non sia andata in porto.
Gennaio 27th, 2006 alle 22:24
Sono solidale con Israele.
Gennaio 27th, 2006 alle 23:00
Sempre dalla parte sua nelle battaglie di civiltà!!! anche se a volte mi ha fatto arrabbiare, caro David. Ad ogni buon conto l’antisemitismo è vivo e vegeto e temo gemellaggi come quelli con il Verona
Gennaio 27th, 2006 alle 23:19
Credo che si debba sempre ricordare indipendentemente da sinistra o destra, ed è giusto ricordare la shoah non solo per quanto è successo al popolo ebraico, ma come esempio di razzismo in genere. Ben venga la shoah che cosa da poco non è stata. Credo pure che sia giusto ricordare il dolore del popolo palestinese e del popolo ebraico per ciò che è accaduto in quella terra dal 1945 ad oggi. Credo che sia giusto che i terroristi saliti al potere si impegnino a governare, credo sia giusto che gli occidentali li aiutino a governare, credo che il popolo ebraico sia meno intransigente e più disponibile al diagolo concedendo di più e aiutando gli ex terroristi, spero che da oggi si possa difinirli ex, senza pregiudizi razziali. E’ necassario in primo luogo che tutti pensino alla pace, come bene primario.
Gennaio 27th, 2006 alle 23:55
Caro David,
vengo dalla tua stessa facoltá, la Cesare Alfieri, e penso di avere in comune con te la capacitá di guardare almeno un minimo al di la’ delle apparenze o perlomeno di provarci.
Vivo in un paese, la Francia, dove l’antisemitismo sta prendendo sempre piú piede. Si tratta di un antisemitismo diverso da quello di settant’anni fa, meno diffuso,ma non per questo meno pericoloso. Questo antisemitismo nasce dall’erronea associazione della religione ebraica con lo Stato d’Israele e stavolta come attori principali ha non la razza ariana ma la religione islamica. Affrontare la questione palestinese richiederebbe un forum se non addirittura un sito a parte. Ma voglio ugualmente soffermarmi un attimo su quest’argomento: leggo anche su questo blog manifestazioni di solidarietá allo Stato di Israele.
Voglio ricordare che il primo passo verso l’odio religioso l’ha fatto proprio la nazione israeliana, usando l’Olocausto come scusante per creare artificialmente e forzosamente lo stato di Israele; il secondo passo lo stanno facendo tutti gli integralisti islamici che sfruttano la questione palestinese per creare un sentimento pan-arabo. Tutto ció dimostra che quello che é successo durante il secondo conflitto mondiale e negli anni ad esso immediatamente precedenti,non ci ha insegnato niente. Non serve la giornata della Shoah, non servono i film di Spielberg, come non serve mettersi una kefiah.
L’unica speranza per l’uomo é vincere l’ignoranza, perché é essa che genera l’odio. E l’ignoranza si vince non con le celebrazioni ma facendo innanzitutto uno sforzo interiore. Quante volte ho pensato, dopo i massacri effettuati dai soldati israeliani o dopo gli attentati di Al Qaeda che la soluzione migliore sarebbe una bella bomba su Tel Aviv e una su Damasco o Teheran. Ma poi ricordo che la maggior parte degli individui di religione ebraica e islamica sono persone come me e te che si pongono dubbi sulla stessa esistenza di Dio e soffrono e gioiscono piú per le imprese della propria squadra di calcio che per il successo militare di una parte o dell’altra. E allora mi ricordo quanto é piccolo il mondo e quanto sia necessario imparare a convivervi.
RISPOSTA
Ti rispondo da modesto studioso di storia: nella tua ricostruzione c’è un passaggio che non torna.
In Palestina, nella seconda metà degli anni quaranta, la terra fu comprata agli inglesi dagli ebrei, semmai è da discutere se gli inglesi potessero vendere qualcosa che avevano colonizzato…
Poi, certo, il senso di colpa per l’immane tragedia dell’Olocausto ha creato le condizioni politiche per la creazione piuttosto affrettata di Israele, che cmq il giorno dopo la proclamazione di indipendenza fu immediatamente invaso.
Adesso la realtà è che ci vogliono due Stati liberi e democratici, che si riconoscano reciprocamente.
Ciao,
David
Gennaio 28th, 2006 alle 00:39
Se fosse possibile smettere di guardare al colore della pelle, al credo religioso di chi non la pensa come noi, e a tutto ciò che ci divide.
Se fosse possibile capire che la vita umana è la cosa più importante, più del denaro e più del potere.
Se, nel nostro piccolo, fossimo in grado di accettare chi non è come noi, chi non la pensa come noi e capire finalmente che, in fondo, siamo proprio tutti uguali.
Se fosse possibile, allora tutto sarebbe posssibile. Se. E forse un giorno lo sarà.
Un saluto.
RISPOSTA
Magari andasse proprio così, basterebbe potessero vedere questo scenario i nostri nipoti.
Ciao,
David
Gennaio 28th, 2006 alle 00:46
Bello non si parla solo di calcio su questo blog ma anche di attualità io personalmente ritengo che la giornata di oggi sia molto importante gli orrori causati non vanno scordati cosi’ a partire dalla perscuzione nazzista senza scordarsi delle persecuzioni causate dal regime comunista e tutti gli altri!
Sarebbe bello che Domenica ci fosse un minuto di silenzio per ricordare coloro che sono morti solo a causa della loro religione non pensi?
RISPOSTA
A causa della loro fede religiosa, dell’appartenenza politica e del colore della pelle.
Sì, sarebbe bello, ma forse è un po’ troppo impegnativo per questo calcio…
Ciao,
David
Gennaio 28th, 2006 alle 01:26
David, hai scritto un pezzo veramente molto toccante che a leggerlo fa venire i brividi e puo far cadere anche qualche lacrima.
Le angherie che hanno dovuto subire quegli ebrei, non hanno niente di comparabile in nessuna cosa al mondo e non trova giustificazione in niente.
Molto bello il parallelo che hai creato tra gli anni ’30 e gli anni ’60, che sono appunto, come hai descritto te, due periodi storici veramente agli antipodi vissuti in maniera totalmente diversa da voi ebraici.
E poi purtroppo il problema del razzismo c’è, ed è molto forte, sopratutto, e questo mi dispiace, nei giovani.
Io ho 19 anni, e sento parlare ragazzi della mia età, ma anche più piccoli di me, che leggendo i pezzi di storia si trovano e si rispecchiano in quei gesti proposti e attuati dai vari nazi-fascisti.
Penso sia un fenomeno che debba essere stroncato per non provocare una terza guerra mondiale, se allunghiamo un po il naso e cerchiamo di vederci oltre.
Comunque David merito a te, che, come anche sostiene qualcun’altro, probabilmente sei sprecato per scrivere e parlare soltanto di calcio, hai un testa e un cuore veramente immenso e noi tifosi viola ti vogliamo bene prima come uomo, poi come nostro punto di riferimento e poi come giornalista – tifoso della Fiorentina.
Grazie David..
Gennaio 28th, 2006 alle 01:29
PALESTINA LIBERA!!!!
RISPOSTA
Palestina libera, democratica e che riconosca Israele.
Ciao,
David
Gennaio 28th, 2006 alle 02:16
Caro fratello maggiore, mi unisco ad una preghiera dal cuore per tutti gli uccisi, ebrei e non. Venti secoli fa, un ebreo come te, rabbi Joshua ben Youssef insegnò: “Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, il quale fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e gli ingiusti” (Mt 5,43-45). Fu un ivito ad imitare Dio. Senza Gesù, l’Ebreo, il nostro terribile mondo sarebbe ancora peggiore. Forse è questo il vero torto d’Israele…
Gennaio 28th, 2006 alle 09:53
xDario – Io direi che “fortunatamente” non è stato attuato quel piano di vendetta contro i nazisti !! Ciò avrebbe significato porsi sul loro stesso piano ed accettarne la loro logica criminale !! Appare poi abbastanza contraddittorio il tuo giudizio su Sharon : da un lato gli attribuisci la colpa delle stragi di Shabra e Shatila, da un altro gli riconosci il merito, quale segnale di ravvedimento, di aver dato grande prova di forza nello sgombero degli insediamenti. Non si comprende in base a quale codice etico Sharon, al contrario dei nazisti, avrebbe diritto a pentirsi e ravvedersi !! Il giudizio storico su questo personaggio, da non confondersi con il civilissimo popolo di Israele, è indelebilmente segnato dall’essere responsabile di quelle stragi e quello che ha fatto dopo non lo può minimamente modificare !!
Gennaio 28th, 2006 alle 10:49
X MAXVINELLA : la contraddizione su Sharon e’voluta,come d’altronde avevo detto all’inizio. Volevo mettere in risalto che comunque ,i cambiamenti ,i mutamenti,sono frutto di una spiritualita’politica ma anche umana,in movimento.”Le mutazioni,che poi si traducono in azioni ,sono certo il frutto di calcoli politici ma anche di movimenti interiori personali,che interagiscono con la realta’ culturale ed umana nella quale si formano.Tutto cio’ non fa parte del bagaglio culturale di certo mondo islamico,fermo e granitico nella sua visione ottusa di un mondo,quello occidentale, da abbatere.Hamas rappresenta il peggio di quello che i Palestinesi potessero trovarsi come loro guida.Del resto anche un personaggio di rilievo,arabo,prima firma del Corriere,da sul Fondamentalismo giudizi durissimi e senza appello.
Quanto al ravvedimento di Sharon, che metti sullo stesso piano de nazisti,mi pare sia assolutamente improponibile.Sul fatto che tu pensi sia meglio che il piano di vendetta non sia andato in porto, non sono d’accordo,e continuo a ripetere ..peccato.
Gennaio 28th, 2006 alle 10:58
ma scusa david,mi sorprende che da ebreo tu esprima idee e posizioni affini a chi giustifica alla larga le azioni sconsiderate e criminale dei kamikaze islamici rivolte contro i fratelli israeliani..non saresti d’accordo ad indire una giornata della memoria in ricordo degli ebrei deportati anche nei gulag?la mia non è ti assicuro una posizione politica ma un’analisi di buon senso sulla realtà dei fatti.Perchè effettivamente c’è ancora qualcuno che fa finta di niente..
RISPOSTA
No, io mi interrogo sul perché la il popolo palestinese abbia votato in libere elezioni, e con una partecipazione pari al 78% degli aventi diritto, per Hamas.
Mi viene da pensare che da un lato la corruzione dell’ala più moderata e dall’altro (soprattutto) il disagio in cui vive quella gente abbia portato il voto verso posizioni oltranziste.
Figurati se giustifico il terrorismo, con fratelli e sorelle che vanno evengono da Israele e col cuore in gola ogni volta che sento di un attentato, solo che non possiamo limitarci a condannare, ma bbisogna cercare di capire.
Ci vogliono due Stati liberi, democratici, che si riconoscano reciprocamente il diritto ad esistere.
Ciao,
David
Gennaio 28th, 2006 alle 11:09
Caro Dario, attenzione.
Quella prima firma sul Corriere è si arabo, ma non Mussulmano, bensì cristiano copto e per ceri versi fondamentalista come gli uomini di Hamas. Con la grande differenza ovviamente che Magdi Allam come unica arma usa la penna e non il fucile ( differenza non da poco aggiungo ).
Per farti un altro esempio, uno dei giusti della seconda guerra mondiale, Perlasca, era un fascista convinto che si è ravveduto ed ha fatto tanto per moltissimi ebrei.
Gennaio 28th, 2006 alle 11:47
una preghiera per i caduti dei campi di concentramento, di chi senza colpa ha subito le angherie di un manipolo di pazzi e di un popolo (quello tedesco) che non ha saputo ribellarsi a tali crudeltà. Non si può e non si deve dimenticare, non deve accadere più…quante frasi fatte soprattutto in questi giorni. Purtroppo tanta gente non sa, non conosce, ignora e fa finta di non vedere.
Gennaio 28th, 2006 alle 12:35
Salve Sig.Guetta
Frequento da poco il suo Blog e mi piace.
In linea di principio la sua conclusione è giusta, tanto che un principio fisico, mi pare il secondo della dinamica, recita che “Ad azione ne corrisponde una uguale e contraria”.
Le pongo una questione su cui mi piacerebbe conoscere la Sua posizione.
sono sicuro del nobel per la pace ad Arafat e mi pare che con lu sia stato premiato anche Peres…(memoria inesistente la mia).
Come condividere questa scelta, quando i premiati in questione hanno mandato a morte direttamente o indirettamente non si sa quante persone.
Lungi da me la presa di qualunque posizione politica, la mia è solo una considerazione dei fatti accaduti.
RISPOSTA
Probabilmente quel Nobel per la pace era il risultato della congiunzione tra speranze politiche (la pace duratura) ed il senso di colpa per aver assistito a diversi stermini in campo arabo (Sabra e Chatilia, tanto per cominciare).
La figura di Arafat continua ad essere indecifrabile ad oltre un anno dalla sua morte e, fatto abbastanza strano, non è ancora cominciata la sua storicizzazione, cioè il porlo in una dimensione che sia diversa dall’attualità.
Per adesso direi che un po’ tutti lo abbiano rimosso, a presto
David
Grazie per la disponiilità e FORZA VIOLA!!!
Paolo.
Gennaio 28th, 2006 alle 12:57
Sull’argomento ho sostenuto un esame e letto diversi libri.Per quel che riguarda il voto ad Hamas penso che la situazione non sia tanto diversa dall’ascesa in Italia del fascismo negli anni 20: Nessuna fiducia nel governo democratico e nelle istituzioni, la voglia di una svolta netta e di un sistema diverso. Io credo che la Palestina sia dei Palestinesi, ma non dico questo facendo demagogia come quei signori che parlano a vanvera solo per dare contro ad Israele perchè alleato degli Stati Uniti. Per gli ebrei la Palestina rientra nella cosiddetta terra promessa, per i Palestinesi la Palestina è di fatto la loro residenza. Il problema di fondo è che fin dagli inizi del 900 sono state due popolazioni messe alla gogna dalle potenze occidentali, in primis Francia e Inghilterra, che si inventarono con la Dichiarazione Balfour del ’19 la spartizione sotto mandato della Palestina e di tutto il Medio Oriente. E soprattutto, l’aggravante fu che allora, come adesso, il popolo palestinese non ebbe mai nei suoi notabili, cioè nella classe dirigente, dei fedeli alleati, dato che fin dall’inizio del secolo questi signori vendevano appezzamenti di terreno agli ebrei che sbarcavano dall’occidente. Quindi come vedi non è cambiato niente. Siamo sempre agli stessi punti di allora, una classe dirigente con occhio molto più favorevole al guadagno che all’indipendenza della Palestina e un popolo poverissimo che è schiacciato dalla potenza militare di Israele e da un governo corrotto. Dopo tanti anni però è davvero triste che non si sia ancora riusciti a trovare un compromesso.
Gennaio 28th, 2006 alle 13:26
Vanità delle vanità , dice Qoelet,
vanità delle vanità , tutto è vanità .
Quale utilità ricava lâuomo da tutto
lâaffanno per cui fatica sotto il sole?
Una generazione va, una generazione viene,
ma la terra resta sempre la stessa.
Il sole sorge, il sole tramonta,
si affretta verso il luogo da dove risorgerà .
Tutte le cose sono in travaglio
e nessuno potrebbe spiegarne il motivo.
Ciò che è stato sarÃ
e ciò che si è fatto si rifarà .
Non câè niente di nuovo sotto il sole.
Pensavo e dicevo tra me:
âEcco, io ho avuto una sapienza superiore
e più vasta di quella che ebbero
quanti regnarono prima di me.
La mia mente ha curato molto
la sapienza e la scienzaâ?
Ho deciso allora di conoscere
la sapienza e la scienza,
come la stoltezza e la follia,
e ho compreso che anche questo
è inseguire il vento, perché
Molta sapienza, molto affanno,
chi accresce il sapere, aumenta il dolore.
Allora ho pensato:
âAnche a me toccherà la sorte dello stolto!
Allora perché ho cercato di essere saggio?
Dove è il vantaggio?â?
E ho concluso:
âAnche questo è vanità â?
Infatti, né del saggio né dello stolto
resterà un ricordo duraturo
e nei giorni futuri tutto sarà dimenticato.
Allo stesso modo muoiono il saggio e lo stolto.
Ho preso in odio la vita, perché mi è sgradito
quanto si fa sotto il sole.
Ogni cosa infatti è vanitÃ
e un inseguire il vento.
Ho preso in odio ogni lavoro
da me fatto sotto il sole,
perché dovrò lasciarlo al mio successore.
E chi sa se questi sarà saggio o stolto?
Eppure potrà disporre di tutto il mio lavoro,
in cui ho speso fatiche e intelligenza
sotto il sole.
Ma anche questo è vanità !
Tratto da Qoelet (Capp. 1 e 2)
Gennaio 28th, 2006 alle 14:33
E’ la prima volta che scrivo su questo blog, che del resto seguo da poco tempo. Lo faccio per fare i miei complimenti a David. L’onestà intellettuale è merce rara, la capacità di superare il senso d’appartenenza etnico-religioso per proporre un pensiero libero ed equilibrato lo è ancora di più.
Chi è povero, esasperato e senza terra si schiera con chi predica cose semplici e fa leva su sentimenti più immediati, come il desiderio di vendetta… è sempre stato così, ovunque. Purtoppo, così facendo, si offrono buoni pretesti a oppressori e profittatori.
Ciao
Gennaio 28th, 2006 alle 15:41
Ciao David.
Non capisco che senso abbia accomunare due argomenti così diversi, la Shoà ed il conflitto arabo-israeliano.
Questi due argomenti, già estremamente complessi presi singolarmente, andrebbero separati ed affrontati in ambiti diversi.
Avendo in comune solo il minimo comun denominatore, cioè il popolo ebraico.
A meno che, il tuo post non abbia come fine quello di mettere le mani avanti di fronte alle argomentazioni di chi, mosso dal proprio anti-semitismo, non vuole sentir parlare di Shoà e sa solo rispondere che Israele fa lo stesso con i palestinesi.
Io sono ebreo come te e questa risposta me la sono sentita dare già diverse volte, continuando ad avere una reazione a metà tra il divertimento e la sorpresa.
Riguardo alla Shoà, credo sia giusto ricordare una delle maggiori barbarie del nostro secolo.
Quelli che parlano di gulag e delle altre atrocità, hanno perfettamente ragione.
Non bisogna dimenticare nulla, dai desaparecidos argentini, al Cile di Pinochet.
Se in Italia si parla di Shoà, probabilmente è perchè ha colpito più da vicino tanti italiani.
Per quanto riguarda il conflitto arabo-israeliano, non basterebbero 1000 pagine per parlarne completamente.
Personalmente, sono stato molto molto critico verso il governo israeliano fino al 2000.
Quando l’allora presidente Barak propose la restituzione totale di Cisgiordania e Gaza ed Arafat rifiutò.
Da lì mi è sembrato chiaro che, in realtà, siano gli stati arabi e le istituzioni palestinesi a voler sfruttare la disperazione del popolo.
E che, in realtà, il fine ultimo non sia la costituzione di uno Stato indipendente, ma la guerra allo Stato di Israele.
La vittoria di Hamas, la fazione oltranzista, quella che continuava a fare attentati durante gli incontri di pace, non può che essere vista con preoccupazione.
Ciao.
RISPOSTA
Il riferimento alle elezioni in Palestina è casuale, nel senso che quando ho sentito della vittoria di Hamas la mattina del 27, cioè nel giorno della memoria, mi è venuto spontaneo pensare a quello che ho scritto.
Ora sento che non vogliono rinnegare il loro prima dogma, cioè la cancellazione dello Stato di Israele e allora vedo grigio, molto grigio.
Ciao,
David
Gennaio 28th, 2006 alle 16:30
Caro David,
Non sai il piacere nel leggere il tuo blog in data odierna. Sono ebreo come te, nato a firenze negli anni sessanta e da ormai piu di dieci anni vivo all’estero (per la precisione adesso a ginevra-svizzera). Fin dall’eta’ di 5 anni sono un tifoso sfegatato della viola che seguo tutt’ora su sky da qui insieme ai miei figli Daniel e Ben che non hanno mai vissuto in Italia ma non hanno altra scelta che tifare viola con me ovviamente. Sono molto fiero della mia appartenenza al popolo ebraico, sono un falso praticante tant’e’ vero che ti scrivo di shabbat. Per ben 9 anni consecutivi andavo allo stadio con mio padre e ti confesso che il mio amore veniva un po’ scalfito quando i nostri tifosi davano dell’ebreo a chiunque. Per me non era possibile che una persona intelligente come il tifoso della fiorentina potesse dire cose cosi’ becere …….. Nel frattempo sono cresciuto e sono in grado di giudicare meglio. Sono molto contento di vedere che sei fiero delle tue origini. Io a scuola ne ho passate delle belle e visto che la gran parte della mia famiglia non ha sopravvissuto ai campi di concentramento le mie origini sono un argomento particolarmente sensibile e al quale reagisco anche prima che succeda qualcosa. Immagino che non siamo numerosi (ebrei tifosi della fiorentina) ma se mai ci fosse l’idea di fare un viola club saro’ tra i soci fondatori.
Un saluto speciale
Stephen
P.S. Viste le origini olandesi della mia famiglia seguo anche l’Ajax (la squadra degli ebrei in Olanda) e ti posso dire che Lobont non e’ affatto male.
RISPOSTA
Sai che non mi ricordo affatto di questa storia dei tifosi della Fiorentina che davano di “ebrei” agli avversari per offenderli, mai sei sicuro?
Il Viola club di soli ebrei mi sembra un po’ settario, però magari, siccome in Israele ci sono diversi tifosi a cominciare da mio fratello, potrebbe nascere lì un viola club a cui eventualmente iscriversi un po’ da tutte le parti del mondo.
Grazie per tutto il resto, ciao
David
Gennaio 28th, 2006 alle 18:13
Ciao David, spero tu vorrai leggerlo anche se è un tema. Prima di tutto un saluto particolare da un 17enne che da 9 ti sente tutte le domeniche e tutti i pomeriggi al Pentasport. A parte questo volevo dirti un po’ come la penso sia sulla Shoah sia sul conflitto israelo-palestinese. Cioè, sul primo argomento non penso ci sia molto da pensare nel senso che il giudizio può essere uno solo: la Shoah è stata una delle barbarie più inaudite della storia dell’umanità neanche lontanamente comparabile con gli altri campi di concentramento e gli altri stermini perchè, come scrive Primo Levi, questi venivano fatti con uno “scopo” preciso. Penso ai Gulag russi, lì venivano rinchiusi gli oppositori del regime affinchè questo fosse rafforzato. Ma quale poteva essere lo “scopo” delle croci frecciate? “Purificare la razza ariana”? No, il solo intento era quello di uccidere, solo ed esclusivamente per il gusto di uccidere! Per questo dico che non può essere fatto un paragone. Detto questo, visto che hai detto che lo potremmo fare se vogliamo, vorrei esprimere la mia opinione sul conflitto palestinese. Non so come la pensi, ma spero tu finisca di leggere anche nell’eventualità che la mia idea sia diversa salla tua. Premetto che sono figlio di un’ebrea, assolutamente non praticante, ma che comunque in questa religione si riconosce. Quando in televisione sentiamo le notizie che vengono dalla Palestina si accendono varie discussioni. Senza troppi rigirii di parole, ti dico che io sono abbastanza favorevole ai palestinesi. Spiego perchè. Quando nel 1946 venne fondato lo Stato d’Israele la Palestina era abitata da un pacifico popolo che degli Israeliani non aveva mai sentito parlare e con cui non aveva mai avuto niente a che fare. Un “bel” giorno una povera famiglia che vive mandando avanti un orto di tre patate e una capanna si vede arrivare dei militari che la obbligano a privarsi di tutto ciò che avevano. Penso che sia legittimo chiedersi:>. Inoltre riesco anche a comprendere, e dico COMPRENDERE e NON giustificare, il kamikaze che si fa saltare in aria. Un bambino che si vede massacrare la famiglia da un panzer con la stella di David come si pensa che possa reagire? Si pensa davvero che non voglia vendicarsi? Detto questo li condanno nella maniera più assoluta. Infatti io sostengo la causa palestinese, ma condanno pesantemente come essa viene portata avanti: l’unico mezzo possibile è la diplomazia e la PACE. Comunque la vittoria di Hamas dovrebbe far riflettere sul grado di esasperazione raggiunto da quel popolo che non ce la fa più a vivere così. Ma uno Stato d’Israele, come tutti gli altri, ha il diritto di esistere. Perchè la Shoah non vada dimenticata e non si ripeta, SHALOM. Giunto alla fine di questo poema ti saluto calorosamente ti ringrazio di tutto e spero in una tua risposta.
RISPOSTA
Caro Lorenzo,
non è andata proprio così nel 1948. Gli ebrei la terra l’hanno comprata, anche se poi è tutto da vedere se fosse legittima la posizione di chi vendeva.
E poi cmq adesso, come scrivi anche te, esiste la necessità di far convivere due popoli e due Nazioni.
Speriamo che qualcuno faccia ragionare Hamas, che ha peraltro vinto regolarmente le elezioni.
Ciao,
David
Gennaio 28th, 2006 alle 18:25
Sono sempre quello del tema. Purtroppo ho visto che non viene visualizzato il discorso fra virgolette. In poche parole volevo dire che quella famiglia può chiedersi perchè deve essere lei a sacrificarsi e a lasciare tutti i suoi averi e perchè invece non debbano essere coloro che hanno inflitto simili pene agli ebrei, ossia i tedeschi. Quella povera famiglia penso possa legittimamente chiedersi perchè lo Stato d’Israele debba sorgere proprio dove hanno sudato anni per farsi una casa e non altrove.
Gennaio 29th, 2006 alle 11:43
Caro David, complimenti ancora! Ho molti amici ebrei in tutte le parti del mondo, Israele compreso . Una fra questi, una fra i primi nati nello stato di Israele ed ora residente negli Stati Uniti, mi ha una volta stupito con la frase :” Quanto deve essere bello avere i nonni!” Ero già grande, avevo studiato a scuola l’orrore dell’Olocausto, visto film e documentari ma non avevo realizzato all’impatto di quegli orrori sulla vita quotidiana.Voglio condividere con i frequentatori di questo tuo spazio questa mia esperienza per non dimenticare mai quegli orrori. La memoria è l’unico vero baluardo che ci può porre al riparo da altri errori/Orrori!
Shalom , David!
Gennaio 29th, 2006 alle 19:38
Oggi i romanisti hanno messo nella Curva Sud uno striscione truculento ed orrido lungo almeno venti metri (quindi sorretto da centinaia di tifosi), con scritto: >, stigmatizzato anche da Mentana a Serie A. Adesso in base alla Legge Pisanu, anche per striscioni violenti e razzisti c’è la squalifica del campo, bisogna vedere se questa Legge coinvolga anche la Roma, Lazio Juve e Milan o solo i loro avversari. Vedremo… ma il Giudice Sportivo Maurizio Laudi, torinese e autoconfessatosi tifoso juventino, rispetterà le Leggi vigenti? Con noi è stato preciso e puntuale.
Gennaio 30th, 2006 alle 00:14
Io mi aspetto una punizione esemplare per la Roma basta con il dire che lo striscione non è simbolo di una curva ci sono delle regole rispettiamole!!
Vorrei sapere come ha fatto a entrare allo stadio e vedere in faccia quelle persone che hanno avuto la demenza di esporlo!
Gennaio 30th, 2006 alle 14:26
Il ricordo della Shoah è giusto, di più: è sacrosanto. Però mi fa arrabbiare che si ricordi solo gli ebrei, mentre nessuno sembra ricordare che nei forni crematori morirono anche migliaia di zingari, omosessuali, dissidenti politici, minorati psichici e fisici (anche tedeschi). Così come non si ricordano altri mattatoi della storia recente: i milioni di armeni uccisi dai turchi, le stragi immani degli americani in indocina, gli stesse purghe staliniane.
Ottima anche la riflessione sul perchè in Palestina trionfi Hamas. Fino a 15-20 anni fa il movimento per la liberazione della palestina era totalmente laico, impersonificato dall’olp di Arafat. In questi pochi anni si è trasformato in integralismo religioso, coi kamikaze ecc. Non è che ridurre un popolo a vivere come bestie nei campi profughi, sottoporlo a continue angherie (omicidi continui per strada, check point umilianti, prigionie arbitrarie) poi alla fine esaspera gli animi anche della povera, semplice, gente?