E’ arduo fare un bilancio del mio rapporto con l’altra metà del cielo, io sono molto soddisfatto, ma bisognerebbe che parlassero loro e magari ne verrebbe fuori qualcosa di inaspettato e sorprendente, in tutti i sensi.
Nell’attesa di un improbabile sondaggio, quello di cui sono certo è ciò che penso sulla parità, che per me è assoluta, e lo penso da sempre.
Mai creduto di essere superiore in nome di qualcosa che abbiamo solo noi uomini.
Se qualche volta mi sono sentito o mi senta su un altro livello nei confronti di un’altra persona è per via, a mio parere, dell’intelligenza più o meno sviluppata dell’interlocutore o dell’interlocutrice, non certo per il suo essere maschio o femmina.
Per questo ho applaudito a scena aperta la presa di posizione di quelle donne che hanno detto basta a quasta stucchevole ondata di nuovo puritanesimo: corteggiare si può ed è pure una delle componenti più intriganti del complicato gioco di sentimenti e di corpi che magari prima o poi si uniscono.
Rivolgere complmenti, cercare di sedurre, provare a prendere la mano o fare una carezza ad una donna che ti piace e che ancora non sai cosa farà o penserà é molestia?
Ma per piacere…
Gennaio 12th, 2018 alle 08:31
Il Vecchio Continente ha dato dimostrazione ancora una volta di superiorità mentale all’idiozia prettamente americana e che purtroppo aveva trovato un’esponente di rilevo anche in Italia sulla questione “molestie”. Onore a Catherine Deneuve.
Per quanto riguarda la parità, ricordiamoci che una vera parità deve tenere conto delle diversità di genere. Altrimenti si arriva ad altri abomini in nome dei diritto di tutto a tutti.
Gennaio 12th, 2018 alle 08:45
Ciao Novello.
Gennaio 12th, 2018 alle 08:49
Per favore, lasciamo che a rispondere siano le donne
Gennaio 12th, 2018 alle 08:49
Bravo alessandro b.
Gennaio 12th, 2018 alle 09:04
Non a caso le oltre 100 firmatarie sono francesi, e le francesi amano la seduzione. Chi è di una certa generazione sa com’era difficile coinvolgere una donna, e l’ostinazione era una ottima arma per rompere il muro. Si riusciva a passare cosi dal diniego alla complicità. L’essenziale era il rispetto della persona e delle parti. Oggi entrambe le componenti sono più libere, e l’obiettivo finale è il sesso. Per noi l’amore.
Gennaio 12th, 2018 alle 09:10
@ el marascon: grazie
Gennaio 12th, 2018 alle 09:14
Quoto Alessandro B #1.
Gennaio 12th, 2018 alle 09:34
Affronti due argomenti diversi David.
Su uno ti rispondo “viva la seduzione ” e quoto Alessandro B.
Sul secondo, quello della parità, devo dirti che purtroppo siamo ben lontani da questo obiettivo : tutti dicono di essere favorevoli alla parità ma poi all’atto pratico si dimostrano ottusi. Quindi, se proprio non vuoi riconoscermi i miei diritti, almeno coccolami e ricoprimi di fiori e cioccolatini,parlami con gentilezza e mantieni a tue spese questa diversità! (Naturalmente ho estremizzato, preferisco la parità!)
Gennaio 12th, 2018 alle 10:19
Penso che il corteggiamento cioè l’approccio maschile nei confronti di una donna che gli piace ma che ancora non sa se è corrisposto sia una fase molto bella dell’inizio di un rapporto fra due persone. Io che sono di un’altra generazione so che il corteggiamento poteva essere anche lungo perché non era facile per l’uomo coinvolgere la donna però tutto era e deve essere improntato al rispetto assoluto della persona.
Per quanto riguarda la parità penso che fino a quando se ne parla vuol dire che non esiste però la parità non vuol dire scambio dei ruoli ma semplicemente vivere insieme rispettando le proprie diversità che non devono essere viste come divisione ma come completamento.
Gennaio 12th, 2018 alle 10:34
Scusa Lucia ma non sono d’accordo io sono di quella generazione che ci offendevamo se il biglietto d’ingresso ad esempio in discoteca era per le donne inferiore (perché????)e che ci piaceva tra l’altro pagarci da sole. L’unica arma della donna è quella dell’intelligenza senza però dimenticarsi mai di essere donna e non un uomo.
Gennaio 12th, 2018 alle 10:46
MA SE IO ARRIVO DOPO, FIGURATI CON LE DONNE!
Gennaio 12th, 2018 alle 10:48
Condivido il pensiero di Alessandro B., e cosa ancora più importante lo condivide al 200% la mia moglie ed altre donne con cui ho parlato.
il confine in queste situazioni è davvero molto labile e dipende dalla soglia di attenzione e sensibilità che ogni persona possiede (uomo o donna che sia).
Nessun dubbio che Weinstein e altri personaggi, soprattutto di Hollywood e questo la dice lunga, siano dei farabutti e non solo per le questioni sessuali, sono gente abituata ad abusare del proprio potere in ogni campo.
Personalmente credo che il limite siano le mani addosso, in qualunque tentativo di approccio, fosse anche una palpata innocente, perchè non sai come può reagire una donna.
Catherine Deneuve probabilmente ti mollerebbe un ceffone ma un secondo dopo ti squadrerebbe e penserebbe “beh, oddio, questo non è male”.
Rose McGowan, della quale vi invito a vedere qualche foto per farvi un’idea, strafatta dalla testa ai piedi nonchè compagna di Marylin Manson, probabilmente non ha la lucidità e il cervello per capire quello che gli è successo.
Non credo che un corteggiamento insistente, una ricerca istintiva verso una donna possa essere considerata molestia, se le due parti sono persone intelligenti, altrimenti è finita.
Ma, come hanno detto Verdone o Santamaria, se uno ti invita a fare un colloquio o un provino a casa sua o in una suite di albergo qualche domanda te la fai? Il tuo agente, che sicuramente hai e che avrai interpellato, non ti avverte o consiglia?
Gennaio 12th, 2018 alle 11:04
Hanno cambiato il finale della Carmen…e questo la dice tutta sull’idiozia imperante!!!
La Boldrini che risponde alla Gruber su una ipotetica forzata scelta tra Silvio e Di Maio: “sono 2 esempi maschili che non mi ispirano”
Ora ditemi voi il motivo di inserire la parola “maschili” nella frase????
Non ci spiegava una sega se non per provocare polemiche!!!
Liberiamoci dal Boldrinismo imperante!!! e dal falso Fenmminismo!!!
Vdz
Gennaio 12th, 2018 alle 11:06
la parola chiave di tutto questo è il “RISPETTO”. Con rispetto si può approcciare qualsiasi essere umano per intraprendere una qualsivoglia relazione.
Senza rispetto si è solo delle bestie, anche nei saluti
mike
Gennaio 12th, 2018 alle 11:16
Se non sapete comprendere se il vostro sia corteggiamento o molestia, il problema non è il puritanesimo o il moralismo.
Siete voi.
Gennaio 12th, 2018 alle 11:20
VIVA L’EUROPA, VIVA LE SIGNORE FRANCESI .
Gennaio 12th, 2018 alle 11:21
Ma quale parità! Le donne sono meglio di noi e ci mangiano la pappa in capo.
Quando ne avranno la piena consapevolezza noi ometti saremo fregati del tutto!
Fortunatamente qualche prerogativa qualche dettaglio fa di noi un genere ancora necessario completare quello femminile e per ora possiamo dire la nostra.
Scherzi a parte per me il bilancio con il genere femminile è estremamente positivo. Sto insieme alla stessa donna da oltre 35 anni, ho avuto la fortuna di conoscere donne intelligenti, in gamba sul lavoro e in famiglia. Poi ci sono anche dei pessimi soggetti come nel mondo maschile.
Favorevole alla parità fra i due generi ovviamente senza dimenticare ognuno le proprie prerogative. La donna che per essere considerata alla pari si traveste da uomo prendendone le peggiori qualità non va bene per me. E viceversa.
Sull’argomento molestie che sta diventando a tratti stucchevole per la piega spettacolaristica che ha preso, d’accordo con la sempre splendida ed arguta Cathrine Deneuve, che ho avuto la fortuna di ammirare da vicinissimo molti anni fa, la seduzione e una certa intraprendenza è una cosa, la molestia fisica e verbale un’altra. Non facciamo di tutta l’erba un fascio e non esageriamo. L’equilibrio è sempre una buona cosa.
Infine una sciocchezza…io una sera a cena con la Deneuve oggi la Freitas al volo, con la Argento credo di no.
Un saluto
Lucky
Gennaio 12th, 2018 alle 11:21
….la farei… non Freitas!!!!!!!
Gennaio 12th, 2018 alle 11:30
molte cose andrebbero dette e scritte sull’abitudine secolare degli anglosassoni di là dall’oceano riguardo la caccia alle streghe. Per deformazione culturale l’americano ha bisogno di un nemico. E quando lo individua lo deve annientare.
Non sto a fare esempi, ma dalla caccia alle streghe del ‘600 al paranoico e ipocrita bigottismo sui costumi è sempre stato così.
Fa notare giustamente alessandro b che la nostra Denevue (gran donna in tutti i sensi) è europea e soprattutto Francese. Non a caso. I francesi non sono bigotti o comunque non come altri popoli. Anzi.
Sulla parità: io sono dalla parte delle donne sempre. E ha ragione Rosetta: la parità è completamento. Usciamo ovviamente dalla sfera sessuale dove in questo periodo viene di fatto mutuata in inversione dei ruoli. Ma semplicemente per la crisi di identità del maschio che non può reggere il paragone ocn la forza di una donna. E parlo ovviamente di forza mentale.
Gennaio 12th, 2018 alle 12:00
Faccio un esempio pratico di “abominio” di cui parlavo al mio precedente messaggio: le donne soldato spedite in prima linea su teatri di guerra.
E’ una follia dettata dal politicamente corretto: la struttura fisica di una donna è (fortunatamente) diversa da quella di un uomo, tanto che nei test per l’ammissione nei corpi militari hanno dovuto abbassare i limiti nelle prove fisiche. Peccato, però, che un nemico con il quale la donna potrebbe ingaggiare una lotta corpo a corpo non diminuirà la propria forza solo perché si trova davanti una donna anziché un uomo.
Questo è il tipico caso di follia applicata ad una parità di genere tout court.
Gennaio 12th, 2018 alle 12:04
La parità tra uomo e donna non esiste purtroppo, e lo dico da padre in via di separazione, penso che abbiate capito.
Sul discorso del puritanesimo sono d’accordissimo con l’iscita di catherine
Gennaio 12th, 2018 alle 12:08
“Oui, je suis Catherine Deneuve!”
Doppia cit. ( pubblicita Lancia Delta LX ; e poi Jerry Cala ! )
Per Lucia,
tu preferisci i cioccolatini alla parità !!! 🙂
Tu sei una donna pratica !!!
la primula viola
Gennaio 12th, 2018 alle 13:10
eppure caro Alessandro b. del 20, ci sono test che hanno dimostrato che le donne pilota di aerei da combattimento sono meglio dei colleghi maschi
e comunque io una soldatessa israeliana davanti non me la vorrei trovare
nè mi vorrei trovare davanti la prima donna ad essere entrata nei SEALs e nei Rangers USA
Gennaio 12th, 2018 alle 14:02
C’è un enorme differenza tra la seduzione e il tiraserlo fuori alla Weinstein dopo un “buonasera entri pure”. Se Catherine Deneuve preferisce la seconda versione è una scelta sua ma non rappresenta la maggioranza delle donne che fanno bene a denunciare questo tipo di degenerazione maschile.
Gennaio 12th, 2018 alle 15:06
Un eccesso di reazione ad un altro eccesso.
Si può capire bene il perché di questa caccia allo stregone e penso che abbia attirato l’attenzione su un grosso problema. Però, condivido il manifesto delle donne francesi.
Avrei altro da aggiungere ma poi Mauro mi brontola 🙂
Gennaio 12th, 2018 alle 15:10
Sarebbe un discorso lungo da affrontare che non esula da quello più ampio delle differenze di genere. Ringrazio la Deneuve per la sua intelligenza e la grande femminilità che ci ricorda quanto importante sia la seduzione. Conosco molte donne. Alcune accecate dal moralismo femminista.. sospetto che parte di queste vivano un forte conflitto verso l’altro genere e lo generalizzino sotto l’egida della ricerca di un diritto. Preferisco le altre.. tantissime che come me condannano ogni forma di violenza pratica e psicologica ovunque essa provenga. Viva la femminilità.
Gennaio 12th, 2018 alle 15:27
Je non suis Catherine Deneuve!
Non mi piace in genere la reazione.
Non mi piace chi afferma “la libertà di essere importunata”
Non mi piace chi afferma di “non sentirsi traumatizzata per tutta la vita se qualcuno le si struscia contro nella metropolitana”.
Non mi piace chi giustifica ” La pulsione sessuale è per sua natura offensiva e selvaggia”
Non mi piace chi perora di ” non riconoscersi in questo femminismo che, al di là della denuncia degli abusi di potere, assume il volto dell’odio verso gli uomini e la sessualità” come se imporre un rapporto con la forza non generasse risentimento od odio.
Sono sempre dalla parte di chi invece ha subito violenza ed ora la porta alla pubblica attenzione.
Come sono dalla parte di Rosa Park
Come sono dalla parte di Chico Mendez
Come sono dalla parte di Salman Rushdie
Je non suis Weinstein. E voi?
Gennaio 12th, 2018 alle 15:27
Sono con te: è bellissimo poter sedurre una donna.
Su una cosa non sono favorevole, o almeno devo correggere il tuo punto di vista: abbiamo gli stessi diritti si(o almeno dovremmo averli), ma se uno crede di essere uguale ad una donna, si sbaglia di grosso: siamo profondamente e fisicamente diversi e su queste bellissime diversità, si costruisce l attrazione.
é come la favola che nel mondo siamo tutti uguali, poi incontriamo razze diverse e ci impauriamo e nasce il razzismo.
Non siamo uguali, siamo tantissimanente e splendidamente diversi, per questo a volte salgono gli equivoci tra i due sessi.
Gennaio 12th, 2018 alle 15:55
Non posso perdere l’occasione di concordare con Alessandro b. Pensavo di essere il solo, o uno dei pochi, a pensarla così invece mi pare siamo in tanti. Chi di noi non ci ha mai provato a rubare un bacio o a tentare un approccio un po’ più ardito, pur senza per questo Dover essere uno stupratore. Mi pare che a volte si esageri col moralismo perbenista. M.T.
Gennaio 12th, 2018 alle 16:23
Sinceramente sono molto diviso sull’argomento.
Da una parte è innegabile che la nostra società continua a tollerare atteggiamenti maschilisti praticamente in ogni settore della vita quotidiana. Le avances indesiderate, spesso fatte dall’uomo di potere, possono non costituire reato, ma ciò non toglie che siano mortificanti o semplicemente spiacevoli per chi le riceve. E sarebbe sciocco negare che anche nella nostra cultura permane moltissima diffidenza nei confronti dell’emancipazione femminile, basti pensare che in America hanno preferito un presidente come Trump ad una donna.
Detto questo, sono assolutamente contrario all’ondata mediatica che è seguita al caso Weinstien. Il rischio è che, in nome del politically correct, ne scaturisca una ricerca forzata esasperata della parità tra i sessi, con risultati che invece finiscono spesso per aumentare le disparità. Faccio alcuni esempi:
– le cosiddette “quote rosa” in politica o in altri ambiti, cioè l’obbligo di inserire nelle liste candidati donne. Le persone a mio avviso devono essere valutate in base alle loro capacità, non al sesso, e siccome non esistono formalmente elementi che impediscono alla donne di entrare in politica queste misure non fanno anltro che discriminare gli uomini. Piuttosto ci vorrebbero misure di sostegno che aiutino a combinare i ruoli di mamma e di lavoratrice, allora forse avremmo più donne libere di impegnarsi anche in politica.
– misure che in nome della “parità” dei sessi attribuiscono invece anacronistici privilegi. Esempio: mi sta bene che la lavoratrice madre non possa essere licenziata fino al compimento di un anno di età del figlio, ma il fatto che abbia diritto al pagamento di preavviso e indennità di disoccupazione anche in caso di dimissioni non ha alcun senso, a maggior ragione ora che per le dimissioni esiste un’apposita procedura.
– diffusione di notizie sbandierate per sottolineare che in Italia le donne sono più discriminate che altrove. Esempio: “In Islanda la parità dei salari fra uomo e donna è legge, è il primo caso al mondo”. Ma vi risulta per caso che un datore di lavoro italiano possa decidere di pagare meno una donna, in quanto donna? Forse era consentito con lo Statuto Albertino, ma con le norme attuali è assolutamente impossibile. Per effetto della disinformazione, tutti pensano però che in Islanda sono evoluti mentre nel nostro paese di cacca è permesso sottopagare le donne, e magari anche far lavorare i bambini perchè no.
Io credo che ci sia molta, moltissima ipocrisia quando si parla di donne, ma anche di altre categorie di persone considerate deboli.
A tanti piace risciacquarsi la bocca con i “Je suis”, “Me too” e altre cretinate simili, ma sono i fatti che contano. Definire una persona con handicap diversamente abile non lo fa star meglio, ve lo dice uno che fa volontariato coi disabili. Forse sarebbe ora che i politici, ma anche le persone impegnate e la gente comune, ammettessero che voler rendere uguale per forza ciò che è diverso per natura rischia di genenare paradossi come quello evidenziato da Alessandro B al post 20.
Filippo da Prao
Gennaio 12th, 2018 alle 16:39
Caro David,
condivido tutto del tuo post, ed anche il commento di Zachini che giustamente osserva che le strampalate prese di posizione di Nardella ci hanno fatto perculeggiare da tutta Europa. Personalmente penso che le famose “ quote rosa “ siano una solenne stupidaggine , oltre che una discriminazione intollerabile, e che la differenza di “ genere “ debba chiamarsi differenza di “ sesso” .
FORZA VIOLA sempre e comunque!
Gennaio 12th, 2018 alle 16:48
massimiliano bucci non hai capito molto…..
https://www.ilfoglio.it/societa/2018/01/10/news/appello-monde-deneuve-172508/
leggi vai…………
Gennaio 12th, 2018 alle 17:17
X10 Rosetta
carissima tifosa Viola,le rispondo alla sua circa il biglietto ridotto per le femmine nelle sale da ballo,in effetti quando ero nei miei cenci e andavo a ballare ( in verità era per imbroccare) all’SMS andrea del sarto le femmine stavano a sedere e lunghe file di ragazzi chiedevano di ballare…
ovvero l’uomo propone e la donna dispone,pertanto più donne c’erano più maschi giravano e quindi si spiega la riduzione del biglietto.
poi se è giusto non lo so,la mia è solo una cronaca.
ps una domenica pomeriggio fra amici facemmo una gara a chi ballava con più ragazze sconosciute,vinsi io con ben 11 balli ( e se ne faceva tre per volta…di balli ovviamente)
Gennaio 12th, 2018 alle 18:09
Dopo essermi associato al tripudio cosmico nei confronti di Catherine Deneuve, credo che si possa circoscrivere la cosa a tre casi distinti:
1) corteggiamento, in cui l’uomo fa la ruota del pavone, si affanna, offre fiori, cene ecc.ecc. e chi decide se ci si ferma o si va oltre?
Ovviamente decide la donna. (possiedo interi armadi pieni di due di picche che posso mostrare…..)
Credo che sia una esperienza bellissima (al di là dei risultati) che arricchisce donne e uomini, non ce la possono togliere per politically correctness eccheccazz…
2) molestia, generalmente psicologica e morale.
3) Violenza, si descrive da sola.
Siamo in grado di mettere i giusti confini a queste situazioni?
E’ tutto qui.
Gennaio 12th, 2018 alle 18:11
Non illudiamoci sono le donne che conducono le danze nei rapporti interpersonali nella maggiore parte dei casi. Mentre noi siamo “schiavi”del sesso le donne non lo sono ed usano il “cervello”, in senso lato, per arrivare allo scopo che si prefiggono. Siamo noi il sesso debole, l’uomo ha una “dipendenza”fatale e genetica. Sono poi tanto intelligenti e furbe da ribaltare la realtà e passare per vittime. Sono un grande ammiratore delle donne delle quali è il mondo per lo meno quello che chiamiamo civile.
Gennaio 12th, 2018 alle 19:35
Parlando più personalmente, il gioco della seduzione è una delle cose più stimolanti e vivificanti che ci siano al mondo.
Piacere, desiderare, provare attrazione, sentirsi interessanti, tutto questo è sale nella vita! E questo è vero e sacrosanto anche per chi vive magari già un buon rapporto di coppia.
Ma ve lo immaginate un ambiente di lavoro dove una persona, specie se donna, sia vista solo come collega/ingranaggio di quella professione, e non ci sia quel po’ di stuzzicante del conoscersi, apprezzarsi anche personalmente, provare più o meno feeling e gustare – a volte anche rischiando un po’- quell’indefinito sapore di piacevolezza che passa nell’incontrarsi e avvicinarsi? Dalla semplice stima reciproca innocua al turbamento che ti mette in discussione? Ma stiamo scherzando?
A me capita di continuo. E mi piace.
Certo, ci sono confini importanti che riguardano il rispetto delle sfere affettive proprie e altrui, e anche delle funzioni e posizioni lavorative o simili (e qui la casistica è infinita), ma l’importante è saper stare in un giusto equilibrio, secondo me. Camminare sul filo della propria integrità, con le tante variabili che ci possono essere, rapportandosi al mondo femminile (o maschile) con quell’apertura che crea sorpresa e vitalità, quella fedeltà fondamentale alle proprie relazioni stabili e ai propri principi etici e quel rispetto per l’altra persona che ti impediscono – e non certo per ipocrisia o timore di conseguenze penali – di violare la sua dignità e libertà.
L’esperienza mi insegna che trattare con galanteria sincera e rispettosa una donna, libera o impegnata, farla sentire piacevole ed interessante, è qualcosa che la donna stessa consciamente o inconsciamente si aspetta di ricevere da un uomo. E che se arriva nel giusto modo, gratifica lei e dà un gran gusto al galante “cacciatore”.
Ci sono infinite gradazioni e sfumature in questo e spero di non essere frainteso nel mio pensiero, ma alla fine ciò che fa la differenza è il modo, da parte di un uomo, di vedere e considerare una donna nel profondo di sé.
E credo che una donna in genere, con lo straordinario intuito e l’atavica esperienza che ha, sappia ben distinguere (o dovrebbe saperlo) l’essere importunata in modo piacevole (come scrivono benissimo la Deneuve e le 100 signore francesi) dall’approccio sgradevole del maiale di turno.
Maialificare tutto il “provarci” è, a mio parere, un appiattimento sbagliato che toglie molto allo stuzzicante universo della seduzione e sa molto di perbenismo anche un po’ ipocrita e fuori dal mondo.
Gennaio 12th, 2018 alle 20:11
Alessandro B. Vai a raccontarlo a Jackie Cochran o a Jaqueline Auriol
Gennaio 12th, 2018 alle 21:57
Scusate ma leggete fino all’ultimo rigo quello che viene scritto: ho detto di aver estremizzato appunto quindi ci ho scherzato su ma ovviamente PREFERISCO LA PARITA’ , ma sostengo che siamo anche a lontani!
Gennaio 13th, 2018 alle 08:29
UN PO’ DI PAZIENZA
Non è il mio campo di applicazione, quindi il mio parere si reggerebbe su delle impressioni e non su certezze.
Mi affido pertanto a quanto sento dire da mia moglie e dalle sue colleghe, che nella scuola e in mezzo ai giovani hanno trascorso la loro vita professionale (PICCHIO chiedo conferma).
Oggi i rapporti tra ragazzi e ragazze sono completamente invertiti; sono quest’ultime che quasi sempre, prendono l’iniziativa nel campo dell’approccio sentimentale, spesso anche in modo vistoso.
Quindi abbiamo un po’ di pazienza: lasciamo che questi giovani crescano ancora un po’ ed il problema dovrà essere affrontato da un’altra angolatura.
Anche perché, pare,che da questa situazione la personalità del maschio venga a subire qualche conseguenza psicologica in tema di sicurezza in se stessi.
Gennaio 13th, 2018 alle 10:00
x 32 el marascon (il narcotizzato)
Letto vai…
In pratica l’articolo che mi hai postato sostiene che il problema sia femminile, che dovrebbero imparare a difendersi da sole piuttosto che denunciare comportamenti che vanno oltre i limiti della decenza. Io invece credo che il problema sia maschile, manca una educazione sentimentale e se è vero che queste ondate di denuncia in America hanno spesso un effetto a catena, i soggetti coinvolti sono così potenti che sanno e possono difendersi, in caso d’innocenza, nelle sedi opportune.
Rimorchiare in maniera insistente o imbarazzante non è un delitto, è stalking.
Non mi sembra una buona idea scagliarsi contro il puritanesimo fornendo assist al maschilismo.
Nell’articolo si rivolta la questione ed è l’uomo che in realtà è dipinto come un essere incatenato, vittima eterna di esseri che non comprendono la loro “legittima” fallocrazia. Si difende la libertà d’importunare come un diritto sacrosanto dell’uomo e s’impone alla donna il dovere di non denunciare per una pace sociale di convenienza solo maschile, condannandone allo stesso tempo il diritto alla reazione.
E’ un articolo che sembra scritto da un molestatore seriale del 1800, infatti se ne guarda bene dal firmarlo.
Gennaio 13th, 2018 alle 11:30
Oggi, soprattutto grazie ai social, siamo diventati tutti commentatori di ogni fatto che ci stuzzichi, diventando nel contempo dei tuttologi. Parliamo di tutto, pur essendo conoscitori di poco, commentiamo qualunque cosa, solo per poter dire la nostra. Ma spesso siamo ignoranti nell’argomento e, sfortunatamente, ci facciamo condizionare da coloro che detengono i fili della comunicazione. Parliamo della Società ACF Fiorentina senza essere realmente a conoscenza delle linee operative interne, di calciomercato perchè l’ha detto Bucchioni, di curva perchè il cugino di quello che porta le bandiere al campo ha parlato con uno dell’1926, di moda perchè una che ha aperto un blog è diventata una “influencer” che convince milioni di persone a vestirsi nel modo che qualche sagace imprenditore, pagandola, ha deciso faccia moda.
Lo stesso accade con le questioni “serie”: la “Rete” amplifica tutto.
Per esempio oggi si parla tanto di inquinamento, sembra che si sia raggiunto il massimo, non tenendo conto che 40anni fa l’inquinamento era ancor maggiore ma non veniva misurato, nè tantomeno enfatizzato. Oppure, le previsioni del tempo non condizionavano le vacanze: oggi non partiamo se il sito di fiducia non ci ha predetto il bel tempo. E spesso ci bagniamo.
Sono cambiati i tempi e pure il modo di diffondere le notizie: 50anni fa, in Italia, esisteva ancora il “delitto d’onore”. 50anni fa le donne venivano perseguitate forse più di oggi. 50anni fa l’uomo era il CapoFamiglia, 50anni fa le donne le corteggiavi (forse anche importunandole) e speravi che ti considerassero: a volte ci riuscivi, tante altre no. Ma chi è riuscito a conquistare la donna della sua vita dopo tanta, garbata, insistenza non può essere considerato uno stalker. Che è una figura da perseguire, ma la politica preferisce girare la colpa su una devianza o una malattia, per lavarsene le mani. Uno stalker è tale perchè qualcuno non è capace (o non ha la volontà) di impedirne le azioni. E ci si trova con donne violate, deturpate, ammazzate oramai tutti i giorni.
Gennaio 13th, 2018 alle 13:49
Quando vedo una superpotenza come Oprah Winfrey, multimega milionaria e con un potere infinito, una che vive e prospera in quel mondo, che tutto a un tratto si sveglia dal torpore e arringa le folle di ipocriti (donne e uomini) rabbrividisco. Quando leggo che la stampa subito corre a candidarla ale presidenziali, beh quasi quasi rivaluto Trump…
Sulla sostanza, credo la cosa sia complessa, mi sembra che semplificarla sia sbagliato. Il corteggiamento e’ una cosa, l’abuso di uno che ha “potere” su un’altra persona e’ un’altra.
Gennaio 13th, 2018 alle 15:01
@ Lucio Rak (37): ballo a raccontare ai militari in prima linea.
Prendi delle eccezioni e ne fai una regola che non esiste.
Bravo, sei stato politicamente corretto, hai fatto bella figura. Ora torna a bearti nel tuo mondo delle favole in cui tutti siamo uguali e possiamo fare tutto tutti.
Gennaio 13th, 2018 alle 15:09
@ Pinob: prendete delle eccezioni e ne fate una regola.
Quindi, secondo te, a parità di addestramento una donna di 55 kg può competere e reggere uno scontro corpo a corpo con un uomo di 80 kg? Ti parlo a parità di addestramento, quindi evitiamo frasi del tipo “con le arti marziali si pareggia la differenza”, perché in guerra si é addestrati entrambi.
Peraltro sia in Israele che negli USA si é iniziata una limitazione degli impieghi operativi delle donne. Indovina il perché?
Gennaio 13th, 2018 alle 16:19
#40 Massimiliano Bucci
Ho letto con attenzione sia il manifesto delle donne (donne) francesi, sia il tuo commento.
L’impressione in generale è che tu abbia frainteso, esagerandolo, il significato del messaggio.
“E’ un articolo che sembra scritto da un molestatore seriale del 1800, infatti se ne guarda bene dal firmarlo.”
No, Massimiliano Bucci, non è scritto da un molestatore seriale dell’800, ma da un centinaio di donne francesi di oggi. E debitamente firmato. La più famosa delle firmatarie è Catherine Deneuve. Tra le altre, la giornalista Elisabeth Levy, le scrittrici Catherine Millet e Catherine Robbe-Grillet, l’attrice Ingrid Caven e l’editrice Joelle Losfeldche.
Ritengo il manifesto un’interessante e condivisibile contributo ad una visione più equilibrata e completa della questione che la campagna #metoo ha sollevato.
Gennaio 13th, 2018 alle 16:25
Io credo che il movimento nato dalle denunce contro Harvey Weinstein sia largamente positivo. Questo non significa che non possano esserci degli eccessi, e che sia giusto evitarli. Credo però che il problema delle molestie sia importante, è che le donne che hanno denunciato Weinstein abbiano avuto il merito di portare il tema al centro dell’attenzione.
Gennaio 14th, 2018 alle 14:00
Uomini e donne non vogliono le stesse cose nella vita. Il movimento femminista, portabandiera della parità dei diritti, fa credere che ciò che è buono per i maschi lo è anche per le femmine.
La biologia dei sessi è più forte della cultura, delle leggi, dei film, delle canzoni, della politica, delle poesie… le femministe possono protestare quanto vogliono ma non possono disporre della spinta evolutiva.
E in verità nemmeno i maschi. I maschi che violentano o che ingannano ( fanno credere alle donne ciò che non sono o ciò che non hanno ) sono i perdenti di questa guerra dei sessi: usano l’unica strategia di accoppiamento che conoscono perché falliscono nelle altre.
Col politically correct andiamo avanti con l’illusione di Matrix.
Pillola rossa o pillola blu?
Gennaio 14th, 2018 alle 14:35
45 Picchio a Pulicciano
Ho commentato il link che mi è stato proposto, quindi ogni mia precedente considerazione si atteneva a quel maldestro articolo.
Per quanto riguarda il manifesto è comunque l’espressione di un élite femminile che corre in soccorso a un élite maschile con un reiterato appello a non denunciare l’uomo potente e l’affermato. Non so quanto possa essere rappresentativa per il resto delle donne e degli uomini. Immagino un manovale che tocchi il culo alla Deneuve in che guai possa incorrere.
Fanno molta confusione sul concetto di preda. trovo divertente quando scrivono che vogliono educare le figlie a sorridere e fare ciao con la manina al bruto che le fa la mano morta sul tram. La loro idea di educazione per i figli maschi sarà al contrario ai limiti della revoca della patria potestà.
Una nota interessante è quanto sia diversa l’idea della Deneuve dal personaggio che recitava in “Repulsione” nel 1965 dove un corteggiatore e un molestatore finivano allo stesso modo uccisi da lei senza fare troppe distinzioni.
Gennaio 14th, 2018 alle 16:53
#48 Massimiliano Bucci
Non ho capito la questione del link. A me rimanda alla traduzione italiana del manifesto delle donne francesi. Non sono riuscito a capire a quale maldestro articolo tu ti riferisca… Abbi pazienza.
Non so se interpreto bene le tue parole ed intenzioni, quindi ti dico solo le mie impressioni, Massimiliano.
La questione #metoo è delicatissima e sacrosanta, rimanda alla notte dei tempi di dolori femminili inenarrabili, quindi non solo è un gran bene che tutto il pandemonio mediatico che va sotto l’hashtag sia scoppiato, ma bisogna stare attenti a non minimizzare la questione e delegittimarla indirettamente con indulgenza verso la prepotenza maschile. Questa mi sembra la cosa più importante e condivido il tuo intervento.
Dall’altra parte, il manifesto della Deneuve et Compagnie mi pare che non voglia contraddire la causa suddetta, ma solo smorzare gli eccessi nati in conseguenza del movimento, frutti – se capisco bene il senso del testo – di un certo perbenismo eccessivo e di una certa omologazione di gesti e fenomeni diversi, in un campo vasto e molto sfaccettato come la seduzione. Eccessi che hanno portato negli ultimi tempi a maializzare (il neologismo è mio) anche gesti innocui, se non addirittura auspicabili in normali situazioni lavorative e di vita tra uomini e donne. Il tutto con un certo perbenismo un po’ ipocrita e qualche forte vampata di ostilità verso il mondo maschile.
Il manifesto mette in luce, dopo aver ribadito innanzitutto il no a qualsiasi prevaricazione e violenza, il valore positivo dell’approccio maschile e la responsabilità femminile nel gestire la “normalità” delle situazioni in cui un maschio ci prova. La A-normalità di questo, ovvero la volgarità e violenza, non è oggetto di difesa e di scusa.
Io l’ho intesa così.
Ed è per questo che il manifesto mi è sembrato un contributo utile alla discussione. Qualcosa di completamentare.
Certo, poi un berlusconi qualsiasi se ne serve subito per affermare il suo latente (o patente) diritto “naturale” a fare il puttaniere, ma questo mi pare inevitabile: ciascuno di noi cavalca ciò che fa comodo alla sua causa, a volte rispettando la cavalcatura, altre forzandola a suo arbitrio.
Le suggestioni che porti facendo riferimento alla pacca sul culo della Deneuve data da un muratore, o al suo film “Repulsione” (che non ho visto), molto acute ed “informate”, fanno giustamente riflettere e sarei curioso anch’io di vedere e sentire come la Signora reagirebbe o risponderebbe.
Che ne pensi?
Un caro saluto.