Ho stabilito il record difficilmente battibile di permanenza di tre ore all’Ikea.
L’inizio dell’impresa non lasciava presagire niente di buono per il raggiungimento di un così strabiliante risultato: nei primi sessanta minuti infatti, oltre ai soliti tre quattro sbadigli durante la prima rampa di scale (è un riflesso automatico, non ci posso fare niente) ho rischiato un paio di volte l’abbiocco mentre avveniva la misurazione sulla carta della cucina.
Mi sembrava effettivamente di essere come quando vado al cinema o a teatro dopo aver cenato, provo a resistere una decina di minuti, poi spesso e contro la mia volontà crollo.
Lì non deve essere successo, visto che all’uscita Cristina non mi ha detto niente, probabilmente il pensiero del conto finale deve aver costruito nel mio cervello l’ultima invalicabile barriera prima di arrivare al meritato riposo.
Ho però notato che ci sono coppie in cui è l’uomo che decide cosa e come fare: trattasi di autentici eroi dei tempi moderni, maschi molto più che alfa che con sprezzo del pericolo superano qualsiasi ostacolo.
Uno ce l’avevo a tre metri di distanza ed ero sinceramente ammirato su come disqusiva di lavelli e piani cottura: un alieno, almeno per me.
Prossima tappa, il salva tempo della Coop.
Marzo 29th, 2017 alle 07:14
Fosse per me potrebbero chiudere domani stesso, se poi penso che il colosso Ikea è in realtà un azienda NO PROFIT che con la Svezia non ha niente a che fare, ma è controllata da varie Holding che a monte di un capitale di oltre 35 miliardi di dollari, pagano il 3,5% di tasse, allora potrebbero anche chiudere oggi stesso.
Marzo 29th, 2017 alle 07:37
Non conosco l’IKEA di Firenze, solo quella di Milano, dove mio figlio lavorava. Ma sono un espertissimo del “salva tempo”della Coop. Fare la spesa alla Coop-Via Salvi Cristiani é un mio compito esclusivo al quale tengo particolarmente.
Marzo 29th, 2017 alle 07:38
Tutto dipende dal motivo per il quale vai in quei posti.
Se deve essere un passatempo contro la noia di mia moglie allora vedrai aggirarmi per i corridoi in versione zombie, se invece andiamo con un obiettivo preciso allora sono più attivo io rispetto alla mia dolce metà che, come molte donne, sulle decisioni importanti inizia ad avere mille dubbi e mille incertezze.
Marzo 29th, 2017 alle 07:52
Devo dire che la modalità di approccio all’Ikea è profondamente differente tra un uomo ed una donna.
Mi spiego.
All’Ikea la “gita” inizia nella zona espositiva. E lì sono le donne a comandare: si fermano ogni due metri, a vedere qualsiasi cosa. Tutto, fuorchè quello per il quale sono andate lì. Iniziano a guardare le varie composizioni dei soggiorni, vedendo i divani, i tendaggi, i mobili. Poi passano alla zona letto, ed analizzano qualunque cosa, che magari non serve a niente perchè in casa ce l’hanno già. Passano poi alla zona cucina, con l’analisi delle composizioni dei mobili e degli elettrodomestici, criticando la scelta di alcuni componenti, storcendo il naso sui colori “troppo freddi” o “troppo caldi”, che mal si abbinano all’ambiante. Per proseguire, se del caso, nella zona ragazzi (non è il mio caso), magari soffermandosi tra i giocattoli, spece i pelouche (o similari) prodotti dagli svedesi. Poi si passa al piano “mercato”, dove vengono analizzati tutti i singoli articoli in vendita, valutando se possano essere utili o meno in casa. Alla fine si arriva nell’area “prendi e porta via”, ossia dove ci sono gli scatoloni con i mobili da montare, dove le gentil fanciulle non sono molto avvezze a muoversi.
Il tutto mentre l’uomo si sta organizzando per la seconda parte della visita, che inizia, appunto, nell’area “prendi e porta via”. Alla quale occorre arrivare con un preciso piano d’azione.
Carrello.
Definizione preventiva delle corsie.
Posto sullo scaffale.
“Presa” delle scatole (occhio ai codici, che non t’abbia a prendere un colore per un altro…).
Sistemazione delle scatole sul carrello, in modo che i codici siano a portata di “sparacodici”.
Fila alla cassa.
Scansione degli articoli.
Conto finale.
Sudore freddo d’attesa.
Pagamento (“pensavo peggio” o “mapporc…”, a seconda del totale).
Comprendendo gli ammennicoli vari presi dalla consorte durante la prima parte del percorso, dei quali il 99,99% è totalmente inutile.
Avvicinamento al mezzo di trasporto.
Sistemazione ottimale del carico sul mezzo (e non sempre c’entra tutto al primo colpo, tanto che devi scaricare e ricaricare tutto un paio di volte almeno, con l’aiuto fattivo della direttrice dei lavori).
Trasporto del materiale a casa.
Scarico e trasporto del materiale dentro casa.
Operazioni di assemblaggio, da fare solo dopo aver rimirato gli oggetti inutili di cui sopra ed aver apprezzato il fatto di averli acquistati, nonostante siano inutili, pena di ritrovarsi “impiccato” alla Billy che devi montare.
Marzo 29th, 2017 alle 08:12
Commento molto divertente e ben scritto.
Complimenti!
el tigre
Marzo 29th, 2017 alle 08:18
3 ore all’ikea è il minimo. Una volta c’ho passato 5 ore, non me ne sono manco accorto.
Marzo 29th, 2017 alle 08:32
Le donne in genere vanno matte per l’Ikea,
gli uomini passionisti del fai da te pure
il resto del genere umano quando sente il nome Ikea ha un brivido che corre sulla schiena.
Io faccio parte della terza categoria.
Dice che si risparmia.
mah..
se fai il conto del tempo passato a scegliere,
del pomeriggio di m…a che stai passando
e soprattutto dell’incubo di dover montare da solo l’armadio che hai comprato,
non lo so quanto hai risparmiato.
Poi mancano sempre un pezzo, un sostegno, delle viti..
cosi sei costretto a ritornare all’Ikea a dirglielo
e perdi un altro pomeriggio del sacro sabato.
No, non si può fare.
Molto meglio andare al mobilificio,
scegliere possibilmente alla svelta
e aspettare che vengano a montarti il mobile a casa.
Per fortuna, dopo varie esperienze con compagne affetta da shopping compulsivo
stile tifoso viola durante la campagna acquisti
con le quali ho patito le pene dell’inferno,
adesso sto con una persona che la pensa come me.
Ora non potrei più adattarmi al vecchio stile di vita,
l’essere allergica all’Ikea è diventata una caratteristica fondamentale per la scelta della compagna di vita.
Marzo 29th, 2017 alle 08:35
Vedi, David, non ti riesce assistere passivamente ad uno spettacolo… Te prova a fare una radiocronaca dell’evento. Del tipo: ecco il commesso che si invola sulla sinistra, prende il metro, misura ma il cliente interviene e mette in fallo laterale, Lo stesso al cinema: Romeo prende la mano a Giulietta, tunnel, cross al centro e… GOOL, GOOL, GOOL.
Marzo 29th, 2017 alle 08:49
L’ultima volta che sono stato all’Ikea, sono uscito con una confezione di pile. E ho comprato il letto nel negozio di fronte.
Marzo 29th, 2017 alle 09:07
La scorsa estate ho avuto la fortuna di poter realizzare un bel viaggio a New York con tutta la famiglia; per tutti noi era la prima volta.
Un mondo incantato e, su alcuni aspetti, da prendere ad esempio per noi.
Anche mia moglie, solitamente molto misurata, si è fatta prendere dall’entusiasmo delle sirene newyorkesi, buttandosi a copifitto per negozi e vetrine scintillanti che a mio personalissimo parere, vendono le stesse cose che in Italia (dicono si chiami globalizzazione), forse solo con un altro fascino (sta tutto lì).
Una scena, che mi è rimasta impressa, vi racconto; contraddistingue in pieno la differenza di genere:
negozio “Victoria’s Secrets” che, per chi non lo sapesse (io non lo sapevo) è una catena di lingerie e affini.
A New York il negozio è su tre piani, molto vasto, molto accattivante (sei a New York, mica a Pisa).
Entriamo e si presenta questa fotografia: donne e ragazze che felici svolazzano da un settore all’altro, seguite da premurose e sorridenti commesse.
Un brusio di commenti eccitati fa da sottofondo a questa scena.
Silenziosi e rassegnati ci sono uomini e ragazzi seduti all’ingresso sulla moquette per terra: tutti rigorosamente con smartphone in mano a fare videogames.
Un cenno ai miei ragazzi che, vista la situazione, si adeguano al branco e si siedono anche loro estraendo l’irrinunciabile ancora di salvezza.
Io seguo invece mia moglie, nemmeno troppo rassegnato: è pur sempre un esperienza e, se si deve comprare qualcosa da mettersi addosso, vorrei almeno approvarla.
Un suggerimento per la catena: mettere comode poltrone all’ingresso, magari dotate già di tablet connessi ad internet.
Incrementerebbero, e non di poco, le vendite, gratificando entrambe le categorie.
Buona giornata
Paolo Pisa
Marzo 29th, 2017 alle 09:14
P.S.
Se non lo avete mai visto c’è un “must” assoluto da guardare.
Lo sketch sull’Ikea di Paolo Migone: un capolavoro!
aribuonagiornata
Paolo Pisa
Marzo 29th, 2017 alle 09:38
Io preferisco andare ad Empoli
Marzo 29th, 2017 alle 09:48
vi racconto un aneddoto, non so se è in tema…vent’anni fa lavoravo a Torino, e stavo con una rompicog…di quelle che al mercato le pere comprale lì, le patate di là..quello in fondo al mercato ha delle olive speciali, quello incima le buste per il minestrone più belle..
temete conto che il mercato si svolgeva su due km di strada e far su e giù col trolley era una palla!!
un cambio di orario di lavoro fu la mia salvezza: al mercato iniziai ad andarci da solo..
la rompi mi faceva una lista dettagliata ed io partivo..
poi ai primi tre banchi compravo tutto assieme ( gli shopper rigorosamente diversi, alla bisogna ne avevo di riserva in bauliera ) e poi via a farmi una bella birra al bar, giornale davanti ed un occhio al passaggio femminile!
ovviamente a casa portavo i saluti dei vari banchetti..credete se ne sia mai accorta? mai!!
Marzo 29th, 2017 alle 10:08
10 anni fa me la sono montato da solo una cucina dell’Ikea.
Vdz
Marzo 29th, 2017 alle 11:21
Dai su David ! L’amore è anche condivisione di interessi … Non dico il 100% ma un buon 50% di interessi comuni servono … Mi auguro che tu ci racconti solo le “rette parallele” dei vostri gusti personali … E che ci siano anche strade che si incrociano, altrimenti altro che sbadigli !
Personalmente all’Ikea sarò stato due o tre volte in vita mia … Ci ho “arredato” parte del garage e soffitta … Comunque in queste cose sono molto collaborativo e mi è sempre piaciuto mettere mano ad arredamento e disposizioni della casa con metro e attrezzature.
Però con mia moglie abbiamo sempre cercato di evitare l’Ikea, o peggio, Mondo Convenienza ed affini …
Tutto il mondo low cost non ci ha mai affascinato. Vuoi la qualità spesso scadente dei prodotti, vuoi lo sfruttamento dei lavoratori che 9 volte su 10 c’è dietro a prezzi così allettanti.
Abbiamo sempre preferito il poco ma buono, all’abbondanza di basso livello.
Abbiamo coppie di amici che passano i weekend nei centri commerciali a rinnovare in continuazione guardaroba, casa, apparecchi tecnologici e chi più ne ha più ne metta, in un’orgia materialistica orientata al mero possesso di solito di breve durata.
Ikea, ma anche Zara, H&M, OVS, Unieuro, Euronics, Obi, Leroy Merlin, McDonald’s, Burger King, Starbucks, i Gigli, Maison du Monde, Decathlon, Toys e potrei continuare all’infinito.
Non posso negare di non essere vittima del consumo anche io. Chi non lo è oggi ? Ma personalmente preferisco comprarmi un bel maglione o un paio di scarpe, un letto o un lampadario di buona fattura, possibilmente Made in Italy e me li faccio durare anche 5/10 anni.
Scelgo bene, spendo di più e me ne godo qualità e durata. Compro meno quantitativamente e resistiamo alle tentazioni delle mode.
Alla fine vesto spesso sempre uguale ma roba buona, ho un ottimo cellulare che mi dura 4 anni, un arredamento scarno, minimale ma di qualità ed andiamo a cena fuori più di rado ma evitiamo locali di qualità discutibili come McDonald’s, cinesi da 10 euro a testa e simili.
Non è una questione di essere snob, è solo la volontà di non farsi catturare dal vortice iperconsumistico del fare di più a qualunque prezzo. Spesso in competizione con gli altri.
Marzo 29th, 2017 alle 12:00
Quoto @1. Boicottiamola.
Marzo 29th, 2017 alle 13:14
E te pareva. …
Marzo 29th, 2017 alle 13:16
Ero preoccupato per zac.
Anche la cucina da solo si monta.
Un genio
Marzo 29th, 2017 alle 13:51
L’Ikea fornisca cose di bassa qualità e più care di qualsiasi falegname.
Marzo 29th, 2017 alle 14:13
Io sono orgoglioso di essere in un blog dove c’è Zachini, un mito vivente, un uomo senza se e senza ma. Episodio: vengo trascinato da mia moglie un 18 Dicembre all’Ikea, dopo aver barattato una trasferta con i ragazzi in cambio della visita pomeridiana. Obiettivo, un puff se non ricordo male per il salotto e minchiate varie. All’ingresso vedo un fiume di gente davanti a me e con le unghie come gatto Silvestro provo ad ancorarmi alla porta, ma vengo sradicato dalla moglie e dalla figlia. Entro nel secondo girone dantesco dell’inferno, un caldo si carammellava, gente impazzita che cercava di mettere cucine galattiche, armadi 24 ante in stanze dove il puff che cercavo sarebbe stato di troppo. La moglie mi chiede di che colore avremmo potuto comprare l’armadio e alla mia osservazione che eravamo li per il puff, mi da del pigro e anche un po’ tirchio. Intanto perdo le tracce dei figli maschi che furbamente si erano imboscati all’esterno, fottendosene altamente della solitudine del padre. Dopo 1 ora e 20 di questa tortura sudamericana, dopo aver visto tappeti, cucine, pensili, camerette per bambini, seggiole e zerbini raffiguranti scene di caccia, cedo! Guardo mia moglie negli occhi che erano fuori dalle orbite e per un attimo vacillo: esco e non vado in trasferta. Ma l’uomo tira fuori le palle in questi attimi e poi aggiungo: no no resto. Morale. ho bevuto alle 20.10 ora locale di casa mia una bottiglia di acqua e anice siciliana, ho speso 230 Euro, ho rimosso per cosa, ma la settimana dopo ero a Liverpool, gol del Gila, con i ragazzi.Alla fine in birreria dimenticando quel pomeriggio, ma non ricordo però cosa è accaduto all’uscita della birreria, ma se sono ancora qui credo nulla di grave.
Marzo 29th, 2017 alle 14:26
io mi sa che stasera vado a riattivare il videoregistratore per guardarmi la vhs RUI COSTA: LA LUCE!
Auguri ultimo grande 10!
Marzo 29th, 2017 alle 14:35
Ahaha, bellino, David 🙂
L’epica ai tempi di Whatsapp…
Io vivo da solo da dodici anni.
Faccio tutto io e ovviamente decido da solo. Con i suoi pro ed i suoi contro.
Nelle fasi accompagnate mi è toccato talvolta di accompagnare a mia volta per negozi ed Ikee varie. Ne sono sempre uscito vivo…
Marzo 29th, 2017 alle 15:23
David sei proprio sicuro che gli ” eroi moderni ” che disquisivano amabilmente e con conoscenza massima di lavelli e affini non avessero dietro donne alla ” merkel ” con sorriso beffardo e nuvoletta del pensiero che più o meno facesse così ..
” caro , parla parla che tanto col belino che decidi tu …”
Umberto Alessandria
Marzo 29th, 2017 alle 15:49
Per accompagnare una donna a fare shopping bisogna essere un po’ eroi o molto masochisti…:-) all’ultimo piano, angolo ristoro, dell’ikea si consumano scene interessanti per un etologo: maschi sfiduciati con lo sguardo vuoto e perso in cerca di vie d’uscita e donne volenterose a cercare di risollevar loro il morale con parole o gesti di attenzione. In mezzo bambini festanti che fanno confusione come meglio possono. E il povero maschio che pensa: speriamo presto sia lunedì.
Marzo 29th, 2017 alle 18:27
…..seeeeh,3 ore! che sarà mai?! io quando vo con mia nuora arrivo più o meno all’apertura (ore 10),a una certa ora si mangia un boccone e si rientra per andare a prendere i piccolini all’asilo (ore 16!!!)…..
…e ti dirò: ci si diverte un monte! ma mica a comprare (le finanze sono scarse!), nooo! …a trovare idee!!
….p.s. @linus 7: non è vero che manca sempre qualche pezzo, a me di solito m’avanza qualcosa!
…ops…. 😉 😉
Marzo 29th, 2017 alle 18:48
Anni fa ho comprato a Ikea con mia moglie una bella tazza del water con annessi optional e l’armadio di camera.
Abbiamo mescolato tutti i pacchi nel furgone preso a prestito e da bravi sposini abbiamo montato il tutto in un fine settimana impegnativo.
Tutto bene, solo che quando premo il tasto grande dello sciacquone Vosperlutteg mi si bagnano le giacche.
Meno male che chiudendo piano gli sportelli del sei ante Ekborlök evito si srotoli la carta igienica, cosa che accade quando sovrappensiero mi scappano di mano andando ad impattare sullo scovolino Urlerøkberg.
Marzo 29th, 2017 alle 18:50
“Sono stato azzurro di sci!”
Cit. Fantozzi
Grande Zachini
Marzo 29th, 2017 alle 19:02
Zachini uomo ovunque!!!!!
Odio i centri commerciali e per fortuna anche mia moglie.
Raramente ci andiamo e di solito già con un obiettivo già fissato e già così perdi comunque un sacco di tempo.
Mi concedo due eccezioni IKEA e Decathlon.
Per Decathlon trovo una vasta scela di materiale tecnico a buon prezzo soprattutto per i ragazzi che fanno sport.
Ikea non mi disturba troppo, soprattutto se ci vado da solo e con un’idea già in testa.
devo dire che apprezzo soprattutto alcune soluzioni e delle idee per razionalizzare i piccoli spazi, gli angoli di casa.
Ovviamente mi piace meno montare i mobili.
Qualche anno fa ho comprato la scrivania per mia figlia convinto che fossero al massimo una decina di pezzi. 132 erano……. 🙁
Un saluto
Lucky
P.S.
Vuturo stavolta mi sei piaciuto, più vittima e meno ultras 🙂
Marzo 29th, 2017 alle 19:37
I centri commerciali e tutte le varie cattedrali acchiappacitrulli,potrebbero vaporizzare entro la mezzanotte,non ne sentirei alcuna mancanza.
Se penso alla vulgata che riempie i medesimi il fine settimana,mi viene da piangere;ci giocano ci mangiano ci fanno la spesa e pure salotto,ma portassero i figli a visitare musei,a Boboli,in campagna,al mare o a pescare,ma mai rinchiudersi in quei mondi
alienanti. Il problema che non conoscono tregua,sono pieni d’inverno come d’estate,al mattino come la sera,ogni orario e giorno della settimana ha il suo target di cliente. E’ una dipendenza della quale molti non sanno fare a meno,peggio
del fumo o della coca,poveracci…
UdF
Marzo 29th, 2017 alle 19:53
@ 20.
Zachini è come dio.
Onniscente e onnipresente.
Infatti stanno cambiando le diciture che si vedono sui ponti dell’AUTOSTRADA “dio c’è” con “zachini c’è”
Marzo 29th, 2017 alle 20:39
Esimio Vuturo (vedi che alla fine non riesci a ignorarmi nonostante i buoni proposito..), in ogni caso l’orgoglio è assolutamente reciproco, pure io golgolo al pensiero di scrivere sul blog dove scrive una leggenda dei vecchi Ultras, mica quegli sfigati sfigati attuali, tutti smartphone e minkiate indottrinati dai poteri più forti, io parlo dei veri Ultras della vecchia Fiesole…pensa che da sbarbatello sfigato liceale per 3 anni aiutavo alla Shilouette il Sugo a fare la panca in cambio di mitici racconti della curva che si tramandano solo per via orale.
Tornando a noi, forse non hai capito il senso del mio post, non volevo fare il superuomo, volevo solo esplicitare il fatto che ho sempre partecipato attivamente a tutto quello che riguarda casa mia, mi piace, non mi annoia assolutamente, mi piace progettarla, arredarla, costruirla cercando il meno possibile l’aiuto degli altri, sia che si tratti della moglie nello scegliere l’arredamento che si tratti di chi te la mette su. Lo trovo un modo per sentire veramente mia la casa, per me è un divertimento andare all’Ikea a scegliere l’armadio e il divano, anzi sono io che prima lo scovo magari sul sito e poi porto la moglie a vederlo per avere anche un suo parere. Parlando della cucina poi ho un rapporto particolare, dato che amo cucinare voglio una cucina con le caratteristiche che dico io, mi ci devo trovare dato che è uno dei cuori pulsanti della casa stessa, il focolare.
Oppure per i bagni, mi piace progettarli, scegliere le mattonelle, scegliere i sanitari, montare le mensole, buttare la vasca e far costruire una doccia in muratura con le misure che dico io…
La casa è il mio nido, lo era quando ero single lo è ora con famiglia e in tutti i casi la devo sentire mia, nel vero senso della parola, deve rispecchiare i miei desideri, poi si cerca comunque di fare tutto in economia, saper scegliere i pezzi all’Ikea da magari abbinare a qualche pezzo pregiato, ma deve rispecchiarsi che sia per un poster, un quadro, un lavandino, una lampada o una cucina…
Un caro saluto Vuturo, fa piacere sapere di essere sempre nei tuoi pensieri…ma detto tra me e te…se eri una bella fica era meglio…
Vdz
Marzo 30th, 2017 alle 06:54
Il blog di Zachini.
Mitico. Ora che sappiamo che Zachini si sceglie i sanitari da solo siamo tutti più sereni.
Sei forte Zacchini!
Marzo 30th, 2017 alle 07:35
Ringrazio David e tutti quelli che hanno postato commenti. Ragazzi, mi avete proprio fatto divertire! Di questi tempi c’è bisogno di rilassarsi un po’…
Grazie.
Fausto
Marzo 30th, 2017 alle 07:51
Zachini come Facundo.
Raccontaci ancora qualche impresa epica, sei caduto anche te nel pentolone come Obelix?
Immagino che da Ikea a casa te la sia portata a spalla la cucina no?
Quando inizieranno i lavori per lo stadio vai a spostare qualche mattone magari si guadagna un annetto…
Marzo 30th, 2017 alle 08:17
Lasciate stare Zachini, che dall’anno prossimo sarà il nuovo AD/DS/DT, allenatore, preparatore dei portieri, capo dello staff medico, capo giardiniere e responsabile marketing della Fiorentina.
Se poi se ne prende a male delle critiche fa come ADV dopo la presunta contestazione con la Lazio…ci doveva comprare Messi e invece ci prese Benalouane.
Marzo 30th, 2017 alle 08:37
Il nostro mitico Guetta che parla dell’Ikea mentre la Juve si invola verso il 35° scudetto (sesto di fila) mi fa temere che le nostre sorti siano segnate. (oh, si scherza, eh?)
Marzo 30th, 2017 alle 08:44
A proposito della Juve, ma visto che rubano pagando gli arbitri e comprando le partite, come sostengono molti di noi, com’è che giocano sempre aggressivi e col coltello fra i denti, invece di fare partite mollicce anche con le ultime in classifica? non sarebbe il caso di imparare qualcosa se vogliamo cominciare anche noi a vincere? no, perché io mi sarei scocciato, all’ultimo scudetto facevo il militare e ora sono in pensione.
Marzo 30th, 2017 alle 09:24
@Monica: se t’avanza qualche pezzo o qualche vite è segnaccio!
Anche se ti manca lo è, ma almeno puoi dare la colpa a loro! 🙂
@Alessandro B: Ah, allora lo stadio nella partita in cui potevamo diventare campioni d’inverno
era mezzo vuoto perchè avevate capito che si doveva comprare Messi?
Complimentoni!
Comunque anche se fosse arrivato lui lo scudetto non lo avremmo vinto lo stesso.
per quanti secoli avete ancora intenzione di menarla col mercato di gennaio 2016?
Marzo 30th, 2017 alle 09:39
sempre provato disagio per le donne che si portano dietro gli uomini quando fanno acquisti. E’ come sciupare una cosa divertente
Marzo 30th, 2017 alle 10:16
È vero grandi tutti (ovviamente Zac una spanna sopra…E non gli avanzano o mancano nemmeno i pezzi!!) senza questo blog toccherebbe andare mestamente all’Ikea…..Comunque l’unica volta che ci sono stato era nel gennaio del 2016 ma non avevano nemmeno l’action figure di Messi (c’è da dire che spesso si fanno trovare un po’ impreparati)……
Ps concordo in linea di massima con Laura lo shopping andrebbe fatto con modalità autonome e solitarie altrimenti che shopping e’????
Marzo 30th, 2017 alle 10:45
Linus, ma te non eri quello che dovevi prendere la lunga pausa da questo blog e dopo due giorni eri di nuovo a sparare minchiate?
Sei troppo ridicolo anche per risponderti.
Marzo 30th, 2017 alle 11:24
Alessandro B.:
La pausa l’ho presa,
il lungo è relativo come disse Rocco Siffredi.
E a proposito di minchiate,
agli eterni scontenti, bubatori, tuttologi come te
qualche minchiata sul capo dal suddetto Rocco gliela farei dare volentieri. 🙂
Comunque sempre per rimanere in tema,
col mercato di gennaio 2016
te e tutti i brovaronisti
c’avete fatto venì du palle degne dell’attrezzatura di Rocco.
Forse anche più grosse.
Siamo a Aprile 2017,
si parla sempre del gennaio 2016..
tra l’altro chi ha preso Benalouane non c’è neanche più,
la pena di morte l’hanno abolita,
che s’ha a guardare avanti o si sta sempre a ragionare di Mammana e Benalouane?
Marzo 30th, 2017 alle 11:28
Anch’io ho fatto la cucina da Ikea, disegnata personalmente sulla loro applicazione e poi revisionata con il loro addetto. Praticamente un viaggio, in determinati momenti Ikea fa provincia a sé per la gente che c’è dentro.
Marzo 30th, 2017 alle 11:38
Per fortuna a mia moglie non piacciono i centri commerciali, ma le poche volte di cui ne abbiamo avuto bisogno, c’è andata da sola….. E quando vorrà o dovrà tornarci, lo farà ancora da sola….
Marzo 30th, 2017 alle 11:40
Eppure una cosa che non sa fare ci dovrà pur essere. …
Ah si, non riesce a non sentirsi superiore……
Marzo 30th, 2017 alle 11:40
Mal voluto unn’è mai troppo diceva la mi nonna.
Marzo 30th, 2017 alle 12:11
Lucky, il tuo inizio, se letto con le pause sbagliate, sarebbe eccellente per l’avvio di un noir:
“Odio i centri commerciali e per fortuna anche mia moglie.”
Ti suggerisco il possibile titolo:
“Uomini che odiano le donne e anche l’Ikea”.
Marzo 30th, 2017 alle 12:22
ah ah ah
ma quanto gli rode a certa gente…?
quanto se la vive male?
alla fine il problema non è la Fiorentina…è la vita…
🙂
come dare ghiande ai cinghiali…
🙂
Vdz
Marzo 30th, 2017 alle 13:59
David hai notato una cosa meravigliosa? Quando arrivi guarda il tuo vicino di prima rampa. Probabilmente ti accompagnerà per tutto il percorso. Sia fisico che emozionale (direbbe Paulo) Te lo ritrovi pensoso verso le cucine, allucinato verso i piattini tazzini cucchiaini, sognante verso i materassi che puoi provare. Fino alla cassa e al posteggio. E’ una specie di villaggio vacanze. Si arriva tutti insieme si fanno le stesso cose e tutti insieme ce ne andiamo.
Marzo 30th, 2017 alle 15:34
Vedi caro Linus, come al solito spari nel mucchio e cadi male.
Se trovi un solo mio post negli ultimi 8-9 mesi in cui parlo del mercato di gennaio 2016 ti offro da bere. E non scherzo.
Quindi non sono io a far venire le palle, ma voi che persistete nel mantra “ma guardiamo avanti, non piangiamo sul latte versato”.
E comunque la battuta era una presa in giro bonaria per Zachini, ma ormai siete talmente presi dal vostro ruolo autoconferito di difensori della società che siete davvero diventati più realisti del re.
Marzo 30th, 2017 alle 16:06
X48 Zac
solo che i cinghiali se le trovano da soli…è un’altra la specie animale cui si “danno” le ghiande.
solo per mettere i puntini sulle u..sono infatti quasi sempre in sintonia con le sue affermazioni Viola in genere.
continui così,è sempre un piacere leggerla,di Fiorentina però.
Marzo 30th, 2017 alle 16:10
Zachini con un tavolino Ikea ha vinto l’oscar per il miglior montaggio.
Zachini Facts
Marzo 30th, 2017 alle 17:56
Il tour completo prevede anche un pranzo a base di polpette e salmone al sapore Ikea.
Marzo 30th, 2017 alle 19:12
Linus.
Giusto…. parliamo dei mercati successivi a quel gennaio….
A te la parola. ..
Marzo 30th, 2017 alle 20:48
In questo thread un Robertodisanjacopino in grande forma 🙂
Ma ottimi tanti commenti. Ovvia!
Marzo 30th, 2017 alle 21:09
Continuo a non spiegarmi come possa una persona mediamente benestante, o addirittura molto benestante come puoi essere tu o altri, spaccarsi i maroni per comprare 4 troiai all’IKEA.
Credimi, non è una critica, è una domanda perchè proprio non so spiegarmelo.
Qualità medio bassa, rottura di zebedei a mille, poi tele devi pure montare le cose, mah
Marzo 30th, 2017 alle 21:26
Ma uno come te va all’Ikea a comprare la cucina?
Ma dai!!
È come un fiorentino che tifa Juve
Abbiamo tanti marchi…Febal, Snaidero, Scavolini….e tu vai
dagli svedesi….noooo David, no da te non me lo sarei
mai aspettato
Marzo 30th, 2017 alle 21:26
Zachini come Chuck Norris
Marzo 31st, 2017 alle 06:15
Scusa è partito da solo.
Dicevo che sinceramente David non pensavo che uno come te comprasse la cucina all’ikea io l’anno scorso ho cambiato la cucina dopo 41 anni (era ancora bella a vedersi) ma l’ho comprata dal mobiliere una Del Tongo bella (in tutti i sensi estetica e materiale) funzionale e mio marito è stato più attento di me ai mille particolari.
RISPOSTA
Beh, quattro persone a carico mi sembrano un ottimo motivo per cercare di ottimizzare i costi e poi non ho amici sponsor che facciano cucine….
Ciao,
David
Marzo 31st, 2017 alle 08:24
Anch’io ho la cucina Ikea.
A Pulicciano.
Tra i lupi valdarnesi.
Embè? 🙂
L’ha presa il mio padrone di casa.
E va benissimo.
Ha il piano cottura ad induzione. Bianco. Sembra un modulo spaziale.
Accanto c’è la cucina economica, col suo piano in ghisa virante al ruggine e il suo odore di fuliggine.
E un mobile anni boh, con i vetri zigrinati a scorrere in legnaccio, verniciato di bianco. Che piace a tutti a ma soprattutto a me.
Libertà per David e le cucine Ikea!
Marzo 31st, 2017 alle 08:48
Alessandro B. e Marco Signa,
mi sembra che si stia diventando pallosi tutti e tre.
Siamo a discutere dei DV anche in un post sull’Ikea.
Tanto il meccanismo è sempre quello,
tirate la frecciatina, il luogo comune
io un ce la fo a non rispondere
e dico sempre le stesse cose.
Du palle!
Forse se voi foste un po meno avvelenati a prescindere
andrebbe meglio,
ma mi rendo conto che sono un bischero anch’io a rispondervi sempre.
A voi e ad altri.
Cercherò di non cascare sempre nei soliti mantra.
E a Marco Signa che mi da la parola,
dico che quando ci saranno le prime mosse ufficiali di mercato ti dirò cosa ne penso,
magari di persona se ci si trova all’Ikea cosi ci s’ha la scusa per imboscarsi dalle cercatrici di armadi svedesi.
Marzo 31st, 2017 alle 08:51
Oh David, guarda che per comprarsi qualcosa di buono non c’è bisogno di avere “amici sponsor”.
Sennò inizio a pensare che anche te fai come faceva Mike Bongiorno con gli sponsor delle sue trasmissioni! 🙂
Zachini, se ti danno la scatola con tutti i pezzi ce lo monteresti te il nuovo stadio a Novoli? 😉
Marzo 31st, 2017 alle 10:09
Neanche io ho amici sponsor non era una critica ma una sorpresa
RISPOSTA
Il discorso degli amici sponsor non era per un fatto di costi, ma perché chi mi ci dà fiducia in radio credo che metriti un’adeguata attenzione, ciao
David
Marzo 31st, 2017 alle 10:18
#62 Alessandro B
Sono a ricreazione. E quest’immagine dello scatolone gigante coi pezzi dello stadio mi piace assai.
E’ una genialata.
Te lo immagini se esistesse davvero?
Con tutti i pezzi, i seggiolini, le viti, i ballini di cemento, i riflettori, la terra, i semi dell’erba, le reti delle porte, i monitor della sala stampa, i palloni, i phon degli spogliatoi…
Meraviglioso. Tutto contenuto in uno scatolone immenso.
La mia fantasia è già al lavoro, grazie…
Marzo 31st, 2017 alle 10:40
intervengo su l’argomento Ikea:
a Empoli dicono che lo stadio lo ha montato il signor Zachini un sabato pomeriggio e finendo il tutto e collaudandolo con esito positivo la domenica entro le 13,giusto per l’apertura dei cancelli.
e tutto da solo!
Grande Zac!!
Marzo 31st, 2017 alle 11:07
Picchio.
Tu scrivi “cucina economica” e io entro in un viaggio olfattivo temporale proustiano, vedendo cose riscavate dalla memoria.
Vedo mia nonna nel paesino della Val d’Orcia che gira la manovella del macinino dell’orzo, mentre dalla cucina economica esce fuori un buon odore di legna stagionata. Io sto lì a sedere in cucina sulla sedia impagliata, le mani sotto al mento appoggiate al tavolino e guardo mia nonna e poi mio nonno, che accanto alle uova pasquali benedette farcisce il piatto per la colazione con fette di capocollo profumato.
Li vedo sereni, come sempre è accaduto ogni volta che con i miei andavamo a trovarli in campagna a passare le vacanze pasquali o i venti giorni estivi.
Vedo la strada principale del paesino e una figura sottile dalle lunghe gambe eleganti che mi guarda di straforo e quando mi giro verso di lei, distoglie la vista e mi ignora volutamente. Io, già giovane adulto uomo non capisco cosa stia accadendo, guardo dietro di me e non vedo nessuno, continuo a camminare felicemente confuso dal profumo femminile che mi ha riempito le narici per un istante. Sarà mia moglie.
Vedo un giorno nebbioso, sento le campane della chiesa che suonano dolorosamente, i camini delle case fanno uscire pinnacoli sopra i tetti, io con un mazzo di fiori in mano guardo lo scafandro di legno marrone che nasconde il mio caro amico d’infanzia mentre dal centro della piazza del parse sta per partire il suo ultimo viaggio.
Picchio, che botta.
Grazie e vai in quel posto.
Marzo 31st, 2017 alle 12:45
@picchio:
Marchino, si chiama Subbuteo!
Un abbraccio
Marzo 31st, 2017 alle 12:47
Linus
Da quel gennaio di mercatino ne sono passati due…
Io non ho astio a prescindere con nessuno, dico solo che vorrei vedere la Fiorentina in mano ad altri.
Chi? Non lo so….
Marzo 31st, 2017 alle 13:23
Zachini = Bob Aggiustatutto
SI PUO’ FARE
Anche lo stadio…
SFV
Mamo
Marzo 31st, 2017 alle 13:33
Forse informarsi prima di scrivere:
Ikea ha più di 20 fornitori italiani e dichiara che acquista in Italia di più di quello che fattura. Un terzo delle cucine vendute da Ikea, nel mondo sono prodotte in Italia, in passato da Snaidero oggi non saprei.
Marzo 31st, 2017 alle 13:37
Picchio, però lo stadio in scatola deve lasciare spazio alla fantasia del costruttore.
Quindi puoi scegliere se farlo a tribuna unica o a due anelli, con la pista d’atletica o senza, di forma quadrata, rettangolare o ellittica…..insomma, lascio il tutto alla fantasia di Zachini, purché mi prometta che non tenterà di far avanzare i pezzi solo per creare una plusvalenza in bilancio.
Marzo 31st, 2017 alle 13:55
Linus, qui l’unico palloso sei te.
Ci stiamo pigliando giocosamente per le mele dall’inizio del topic ,ma l’unico che persiste con i toni seri da difensore d’ufficio sei te.
E rilassati! E’ venerdì, c’è un meraviglioso sole e domenica si rigioca finalmente in casa… 😉
Marzo 31st, 2017 alle 14:20
Marco Signa,
ma che cambiare proprietà
non è la stessa cosa che cambiare le mutande,
l’hai presente, si..?
Marzo 31st, 2017 alle 16:16
ho letto di una mitica “cucina economica”,bene in casa mia quando ero piccolo, era collocata in cucina e la legna era accomodata per bene in terrazza.
i giornali e le (poche)riviste che capitavano in casa finivano a fare le palle per avviare il fuoco della cucina economica. a lato c’era il contenitore dell’acqua,che quando la stufa era accesa c’era sempre disponibilità di acqua calda soprattutto la sera d’inverno per riempire la borsa dell’acqua calda arancione (stargum). sul tubo scarico fumi della cucina,che ogni anno mio babbo ridipingeva d’alluminio,c’erano dei braccetti tipo ombrello che servivano per stendere dei panni ad asciugare. le bucce d’arancia o di mandarino finivano sulla stufa per profumare l’ambiente,poi una volta secche finivano anch’esse nel fuoco.
bei ricordi di una passata infanzia dove la mancanza di tutto,non si faceva sentire ma accentuava soltanto la speranza di vivere,poi,un mondo con più benessere.
che ci crediate o no la marca di questa cucina era Becchi. roba da vergognarsi…
quando la Fiorentina vinse il primo scudetto,era ancora vivo mio nonno,(che mori nel ’60 contemporaneamente al grande
Fausto) che a malincuore nell’inverno successivo bruciò tutti i giornali e le riviste che ricordavano la stupenda vittoria e ci fu conseguentemente una leticata memorabile con mio babbo tifoso Viola da sempre.
scusate mi son fatto prendere la mano,
FORZA VIOLA!!!
Marzo 31st, 2017 alle 19:38
Davvero Linus?
Non ci avevo mai pensato…..
Quidi perché è difficile cambiare proprietà, non posso sperarlo?
C’è qualcosa che non mi torna nel tuo ragionamento. . . . .
Ma va bene lo stesso…
Marzo 31st, 2017 alle 20:24
Alessandro B.
non ti preoccupare,
io sono sempre rilassatissimo,
esprimendomi per scritto forse sembra chissà che cosa
ma ti assicuro che sono tranquillissimo,
di venerdi sera poi
sto cosi bene che potrei andare a dare una mano a Zachini intanto a spostare la mercafir.. 🙂
Marzo 31st, 2017 alle 20:27
Anch’io avevo la Becchi. E com’era divertente sfilare quegli anelli concentrici e rimetterli a posto! MT
Aprile 1st, 2017 alle 09:45
wow. Proust ll’era un ragazzo
Aprile 1st, 2017 alle 17:27
Linus, non mi sembrava. Ad una innocente battuta sei saltato per aria.
Comunque prendo atto della tua rilassatezza, ma ti prego: dividetevi i compiti, Zachini monta lo stadio, te sposti la Mercafir, noi facciamo i manovali alle vostre dipendenze.
Aspettiamo solo che Nardella dia il via libera. 🙂