Affascinante
Ci sono versioni contrapposte: Cristina, completamente rapita dal racconto, afferma che abbia dormito per buona parte dello spettacolo, come di solito accade quando usciamo dopo cena, io rivendico invece diversi momenti di lucidità, in cui ho ammirato le grandi capacità divulgative di Vittorio Sgarbi.
Confesso di avere dei veri e propri buchi neri nel mio conoscere e l’arte è la più evidente di queste mie mancanze: ci capisco il giusto e avrei bisogno di una guida che me la facesse amare.
Ecco, se potessi, assumerei per una full immersion Sgarbi e dopo (forse) comincerei a muovermi con un briciolo di sicurezza.
Due ore e mezzo di Caravaggio, inframezzato da lazzi e frizzi sull’attualità: assolutamente affascinante nella storia dell’artista, divertente e dissacrante nelle battute sull’oggi, che si possa essere o non essere d’accordo sui concetti espressi.
E se qualche televisione lo mandasse in onda al posto del niente cosmico che spesso ci infliggono?
Marzo 2nd, 2017 alle 08:22
Sono d’accordo David, c’ero pure io e ti ho anche visto in platea 😉
Posso dire però che se ci fossero state meno parolacce sarebbe stato meglio? Per il resto Sgarbi può piacere o non piacere, ma in quanto a spiegare l’arte beh, chapeau!
Marzo 2nd, 2017 alle 08:30
Sgarbi è bravo e brillante. Quando sveste i panni del provocatore estremo è un piacere ascoltarlo.
Ma in fatto di arte preferisco mille volte di più Philippe Daverio.
Marzo 2nd, 2017 alle 08:44
La competenza tecnica di Sgarbi è molto sopravvalutata.
È più un divulgatore che un vero esperto / critico d’arte ma meglio mezzora con lui che una giornata con Giletti o la D’Urso.
Marzo 2nd, 2017 alle 09:28
per il 3
ohi…ohi.. una giornata con la d’urso non sarebbe male.. chissà..magari un rigorino,oppure un contropiede,o una svista arbitrale…tentare non nuoce.
Marzo 2nd, 2017 alle 09:29
Quando parla solo di arte, chapeau! Ma preferisco molto di più Daverio.
Marzo 2nd, 2017 alle 09:30
Il problema vero è che Sgarbi dalla D’Urso ci va anche troppo e contribuisce al quella cultura del nulla oramai imperante che dovrebbe, da “esperto” di arte, combattere.
Ma si sa “pecunia non olent”……
Marzo 2nd, 2017 alle 09:49
Se vuoi “sdarti” su Caravaggio il venerdì sera di solito danno su Rai5 (il canale che con RaiStoria giustifica il possedere la televisione) un interessantissimo programma presentato da un fiorentino, Tomaso Montanari. Spesso è in replica a orari assurdi, per cui chiunque lo può vedere.
P.s.
Non a caso Rai5 è costantemente sotto le grinfie del governo, è risaputo come la cultura sia il pericolo maggiore per i lestofanti che ci comandano. Il buon (🤢) Ex premier tramite i suoi accoliti voleva trasformare Rai5 in una sorta di zoo105…poi per fortuna è arrivato il 4 dicembre (con Montanari promotore del no, peraltro)!
Marzo 2nd, 2017 alle 09:52
E’ evidente che Sgarbi abbia qualcosa che non va. Probabilmente quelle collere sono causate da una lesione celebrale.
Marzo 2nd, 2017 alle 09:52
Qua si dice: tutti i gusti son gusti o de gustibus alla latina. Segui anche Tomaso Montanari sulla Rai con una serie dedicata a Caravaggio.
Marzo 2nd, 2017 alle 09:53
Sgarbi nel raccontare l’arte è un Maestro come pochi sono capaci in Italia, difficile far appassionare persone completamente a digiuno come riesce a fare lui!
Vdz
Marzo 2nd, 2017 alle 10:08
Interessante davvero….
Del buco di bilancio, che dice Sgarbi?
RISPOSTA
Ha fatto solo un accenno, ma ne parlerà diffusamente quando racconterà insieme a Cognigni degli impressionisti edella loro influenza sulla pittura italiana del novecento
Marzo 2nd, 2017 alle 10:14
Di programmi di arte e di cultura ce ne sono un sacco, il problema è che non li guarda nessuno
Marzo 2nd, 2017 alle 10:19
Ti consiglio Carlo Vanoni. Non te ne pentirai.
Marzo 2nd, 2017 alle 10:22
Due ore e mezzo di Caravaggio…..
C’e’ uno che ci è cresciuto, a Caravaggio, ed è venuto su maluccio !
Lui lì, più che Caravaggio, Scarafaggio !
Marzo 2nd, 2017 alle 10:49
Persona insopportabile Sgarbi e…
Sopravvalutato
Oltretutto ci sono fior fiori si storici dell’arte molto più bravi di lui. Montanari per esempio.
Inoltre è affetto da sfrenato egotismo…
In pratica non lo vedrei nemmeno se mi pagano
Saluti
Marzo 2nd, 2017 alle 10:54
A me i critici d’arte che fanno anche politica, mi stanno tutti sulle palle perchèpensano di portare il verbo dall’alto di una presunta superiorità culturale.
Si chiamino Sgarbi o Montanari è uguale.
Concordo però sulla qualità del programma, in questi giorni visibile su rai5, di Montanari che verte proprio su Caravaggio. (in replica anche oggi)
Marzo 2nd, 2017 alle 11:07
Concordo meglio Sgarbi degli altri sconosciuti che invadono le tv 23 ora al giorno (l’altra ora è destinata a i tg)… La televisione nacque e portava l’eccellenza nelle case, adesso, tranne vari casi, vi porta solo l’approssimazione e i personaggi più bassi e sconosciuti
Marzo 2nd, 2017 alle 11:07
refuso volevo dire “rari casi”
Marzo 2nd, 2017 alle 11:27
Caro David,
sui canali meno conosciuti della Rai, c’è già la possibilità di apprendere certi argomenti.
Vedi Rai Storia, Rai Scuola, e Focus.
Ultimamente c’era un film sul Caravaggio, per esempio.
Il fatto è che la sera si accende la TV tenendo pigramente presenti i primi quindici canali, quando va bene.
Un abbraccio.
Marzo 2nd, 2017 alle 11:32
A quella “capra” di Sgarbi invidio sopratutto tutte le sniacchere che si è portato a letto.tanta roba
Marzo 2nd, 2017 alle 11:32
Sgarbi è stato l’ideatore di un certo modo di fare TV. “Grazie” a lui è nato un modo di fare show basato sul litigio e sull’alzata di voce.
Successivamente poi prese campo lo stesso stile nelle varie trasmissioni tv che riguardavano il calcio.
Infine, hanno aggiunto la spettacolarizzazione del dolore…
Però, quando si limita a parlare di Arte, a me piace.
Marzo 2nd, 2017 alle 11:52
Sgarbi ha un modo di esprimersi e un tipo di comportamento che porta ad aggredire gli interlocutori che non la pensano come lui, e questo è riprovevole, ma gli riconosco comunque un’onestà intellettuale e un livello culturale che pochi altri personaggi pubblici italiani possiedono. In un mondo in cui internet e i social permettono a qualsiasi bischero di divulgare e diffondere le proprie “idee” come fossero verità assoluta, non è una cosa da poco.
Filippo da Prao
Marzo 2nd, 2017 alle 11:59
Abbiamo già avuto in tv Benigni con le sue lezioni su Dante e la Costituzione … Risparmiateci Sgarbi e la sua lectio su Caravaggio !
Meglio Carlo Conti o Amadeus … Almeno quello sono !
La spettacolarizzazione della cultura a fini di botteghino, può avere il merito di avvicinare qualcuno a temi come l’arte, ma poi ne esce fuori il solito minestrone accattivante, un Bignami di concetti che strizza l’occhio agli ignoranti in materia che alla fine si convincono che quella sia la cultura, quelli siano i narratori e che tutto sommato sia tutto facile e divertente …
Debord nel 68 profetizzava l’avvento della società dello spettacolo. Eccoci. Il passo è compiuto. I maestri della cultura odierna non sono che giullari o imbonitori che sanno strizzare l’occhio alle masse. Pronti a sfornare lo spettacolino preconfezionato come uno spaghetto alla carbonara di 4 salti in padella.
La cultura, l’arte, la musica, la politica, il cinema, ma anche il sapere di calcio e di qualunque altra attività in qualche modo creativa è fatica, immersione, approfondimento ed invece ovunque si vede gente sedotta dal luccichio della superficialità, dalla bella confezione, dal polpettone precotto ricco di immagini e suoni da consumare velocemente in un paio d’ore.
Ci illudiamo sia apprendimento ed invece è addomesticamento.
Marzo 2nd, 2017 alle 12:33
A chi non piace Sgarbi, consiglio Diprè…
🙂
Vdz
Marzo 2nd, 2017 alle 12:38
gli unici BUCHI NERI di cui parlano i ns Braccini sono quelli del BILANCIO.
Io ce li farei sprofondare tutti in un bel cosmico BUCO NERO DI BILANCIO
Marzo 2nd, 2017 alle 12:40
Salve David, vedo che tutti quelli che finora sono pubblicati riducono questo argomento a una mera questione televisiva o quasi, ma organizzarsi 3 o 4 famiglie un paio di volte all’anno e fare una visita nei tanti nostri musei o palazzi o siti storico archeologi accompagnati da una guida professionale, sai quanto si impara e quanto si riesce a godere meglio quello che stiamo visitando? Il nostro gusto si affina, si alza un po’ il culo dalle nostre poltrone, si fa un po’ di vita sociale e si da anche una mano all’economia. Forza Viola
Marzo 2nd, 2017 alle 12:51
@11 risposta David
Mi hai fatto ridere di gusto….
Bella, grazie.
Marzo 2nd, 2017 alle 13:11
Rai Storia: e hai risolto il problema del niente cosmico.
Fosse per me, canone televisivo solo per finanziare Rai Storia Rai News24 Rai Scuola Rai Edu. Verrebbe un canone di pochi euro l’anno a famiglia.
Rai 1-2-3-4-5 clerici, fazio, festival, cucina, fiction ecc o vanno in autofinanziamento con la pubblicità o pagati da chi vuol vedere la tv spazzatura
Marzo 2nd, 2017 alle 13:54
Non sapevo di questo evento, sennò avrei cercato di partecipare. Non mi entusiasma Sgarbi ma penso che sarebbe interessante ascoltarlo una volta, soprattutto su un grandissimo come Caravaggio.
Non sarei così schizzinoso sull’arte e/o cultura divulgate in modo un po’ spettacolare o nazional-popolare: vero che molto si perde o si “vende”, ma sempre meglio spettacolarizzare un Caravaggio che una casa o un’isola dove degli idioti stanno con delle telecamere puntate addosso 24 ore al giorno.
Spesso chi è o si sente “colto” tende a disprezzare gli altri in nome di un purismo che spesso è solo classismo.
Giovanni Allevi, schifato pesantemente (e a mio giudizio ingenerosamente) da qualcuno che si sente il difensore della Vera Musica, è un esempio di questo strano fenomeno di aggressività/snobismo culturale.
La linea che divide il buon gusto dal kitsch e l’ispirazione dall’imitazione è a volte molto sottile, secondo me. Ma oltrepassarla non mi pare un reato, ecco.
Questione di gusti, spesso.
Marzo 2nd, 2017 alle 15:28
A proposito dei buchi di bilancio,
“IN” FIORENTINA
01 Sergio BUSO (ex Bologna)
02 Antony VandenBORRo (ex Fiorentina)
04 Duino GORIN (ex Torino)
05 Giovanni BUCARO (ex Foggia)
03 Moreno ROGGIa (ex Fiorentina)
07 Valerio BURRONI (ex Lucchese)
06 Rosario BUCOLO (Catania)
08 Manuel SCAVONE (Parma)
11 Marcel BUCHEL (Empoli)
10 Gianni BUI (ex Torino)
09 Nicola POZZI (ex Sampdoria)
12 Giuseppe TRIVELLINI (ex Brescia)
13 Maurizio PERTUSI (ex Pavia)
14 Filippo FORO’ (Fermana)
15 Michele SCAVO (ex Pro Sesto)
16 Davide FORONI (Villafranca)
Allenatore: Giorgio CANALI
Presidente: Elio DI RUPO
Giornalista al seguito: Tiberio FOSSI
Testimonial: Carla GRAVINA
Sponsor: vivacCHIANTI BANCA
Stadio: FORO Italico
Cappellano: Remigio da VoRAGINE
Scrittore preferito dalla squadra: Charles BUKOWSKY
Film preferiti dalla squadra: PROFONDO ROSSO e THE ABYSS
Canta l’inno: Ivano FOSSATI
Tournee delle esibizioni:
BUCA DELLE FATE (LI)
(minus)VALENZA (AL)
FOSSANO (CN)
barATRI (TE)
BUCAREST (Romania)
Kranjska GORA (Slovenia)
GRAND CANYON (Arizona)
FOSSA DELLE MARIANNE
Marzo 2nd, 2017 alle 16:43
No David!! anche te hai i buchi ?
Non me lo aspettavo.
Marzo 2nd, 2017 alle 17:20
Chi è Cristina, di grazia?
Marzo 2nd, 2017 alle 17:21
@Omino di Ferro, il tuo intervento, purtroppo, riporta una visione aderente alla realtà della società contemporanea. E dissentire da ciò che hai scritto mi risulta difficile. Prendo però spunto dal tuo intervento per aggiungervi che la”superficialità” e la “spettacolarizzazione” della cultura mantengono in un certo qual modo viva la cultura stessa. Piuttosto, occorre coltivare il senso critico delle persone, che allora attraverso le informazioni ricevute possono elaborare propri concetti cercando ulteriori informazioni e nozioni. Viene sì sminuita la potenza del messaggio, ma in qualche modo questo potrebbe e dovrebbe ampliare la potenza della nostra ricezione. e sviluppare il desiderio, la ricerca, in poche parole il cammino. Ben vengano quindi programmi, spettacoli e altre forme di comunicazioni che trattino certi argomenti. Così che, come una fiammella,i saperi non si spengano e si mantengano ancora accesi. Caro Omino di ferro, certi personaggi sottovalutano l’energia dell’arte e della letteratura: anzi per andare più in profondità, sottovalutano l’energia creatrice dei simboli, siano questi lettere o segni o disegni. Hanno una propria Vita e sopravvivono a noi.
Marzo 2nd, 2017 alle 17:59
Giovanni Allevi , quarantamila euro per comporre tre minuti di inno della regione Marche.
Bella la mì’ cultura.
Foppeddire.
Marzo 2nd, 2017 alle 18:00
@Picchio a Pulicciano: avendo un figlio in età prescolare, mi auguro che possa incontrare maestri/e, educatrici/educatori e professoresse/professori che abbiano il tuo stesso approccio alla Vita (e all’Altro). me lo auguro vivamente
Marzo 2nd, 2017 alle 19:26
Non rende l’arte pop olare, la rende populista. Se le stesse cose le divulgasse un altro non verrebbe neanche ascoltato. E con tanto tanto tanto tempo da perdere riuscirebbero in molti a parlare splendidamente di arte… Ma solo in Italia una capra come lui può anche non vangare per mangiare, quindi…
La buon’anima della Tongiorgi se ne rideva e non poco dell’arraffone Sgorbi o.
Carlo Vanoni… Ecco, lui si che divulga arte e non stronzate.
Marzo 2nd, 2017 alle 19:34
a parte le battutacce(mie) su david, vorrei dire che una mostra su impressionisti e machiaioli me la vedo volentieri anche se so poco di arte,ma non sopporto sgarbi.in compenso,anche se non c’entra nulla,concordo con alcuni amici bloggari su rai5. spesso in seconda serata ci sono dei programmi/documentari su gente del rock che a me appassionata di musica piacciono molto. immondo,dovrebbero piacere anche a te!
Marzo 2nd, 2017 alle 20:02
Secondo me bisogna distinguere tra lo Sgarbi opinionista e il critico d’arte, quanto è insopportabile, cafone e maleducato il primo e quanto imvece è più che gradevole e competente il secondo: leggere le sue osservazioni su pittori semisconosciuti (a me) del 600-700 sul magazine del Corriere è una lezione di cultura elargita con molta chiarezza e senza spocchia. Dispiace veramente che in altre occasioni non si comporti col garbo, la misura e la conoscenza della materia dell’arte che indubbiamente possiede, doti che certo e purtroppo vengono sminuite o quantomeno sciupate da esibizioni di pessimo gusto, oltre che fini a se stesse.
Apprezzo anche Daverio ma lo ritengo un gradino sotto come tecnica, forse più divulgativo e comunque gradevolissimo.
Sgarbi più docente universitario e Daverio più esperto d’arte ad alto livello, ambedue eccellenti seppur diversi ma sempre di gran razza.
Marzo 2nd, 2017 alle 21:35
Sgarbi se si limitasse a fare il critico d’arte sarebbe anche piacevole da sentire e soprattutto competente. È quando vuole fare il personaggio a tutti i costi e tira fuori la sua maschera da tuttologo provocatore che scade a infimi livelli e ti chiedi come fa a fare successo un personaggio del genere. Ma poi ti ricordi che siamo il paese in cui ha fatto successo anche uno come Corona e ce ne voluto del tempo prima che le pagasse tutte e accidenti a quelle che sono andate di fuori!
Marzo 2nd, 2017 alle 21:46
Grazie, Asher.
Marzo 2nd, 2017 alle 21:52
Preferisco anch’io lo stile Daverio fatto di atmosfere, immagini, musica di sottofondo, e soprattutto di pause silenzio.
Fermo restando che l’arte è un territorio soggettivo, irrazionale, un palcoscenico per piazzisti dall’eloquenza oscura e artefatta, in cui si esplica il ruolo del critico per eccellenza, persino più del calcio, a cui sono particolarmente allergico.
Ma l’arte non è solo lo sketch in televisione o la suadente dialettica di Sgarbi, è anche lettura: quel poco di interesse verso quel mondo mi viene da un libro di Hauser “Storia sociale dell’arte” in cui l’autore si sforza di contestualizzare la produzione artistica ai tempi e ai luoghi delle altre attività umane.
Paragonare, confrontare, ponderare è a mio giudizio il vero progredire della conoscenza e della cultura in genere contro i teoreti dell’assoluto e dell’autonomia. In ogni campo. In ogni argomento. A costo anche di venir bollato come relativista.
Quanto a Sgarbi è un prodotto mediatico, un marchio un brand, che funziona e ha una sua valenza. Ma la comprensione, laddove possibile, e la fruizione dell’arte mi paiono un’altra cosa.
Marzo 3rd, 2017 alle 09:48
Per l’Omino di ferro #33
Non sono d’accordo con te, per il semplice fatto che con il tuo modo di pensare, peraltro rispettabilissimo, la cultura rimarrà sempre appannaggio di una ristretta cerchia di eletti.
Sul modo in cui divulgare l’arte o la letterattura possiamo discutere, ma vista l’ignoranza imperante se qualcuno in tv parla di Dante o Caravaggio, anche se in modo poco “ortodosso”, ben venga.
Stiamo assistendo infatti ad una degenerazione della nostra cultura e della nostra lingua, frutto di un sistema scolastico decadente e di un disinteresse generale verso tutto quello che non è materiale o non può essere convertito in moneta. Quanti errori di ortografia o grammatica leggiamo sui giornali e su internet? Quanti strafalcioni vengono detti in televisione? Si sta perdendo lentamente ma inesorabilmente un patrimonio immenso costruito in secoli di storia, e non ce ne accorgiamo neppure.
Per cui, lo ripeto, se Benigni suscita in qualcuno l’interesse per la Divina Commedia, o Sgarbi riesce a inculcare un po’ di curiosità verso l’arte di Caravaggio, tanto di cappello ad entrambi.
Filippo da Prao
Marzo 3rd, 2017 alle 09:56
Per l’Immonda #34
Chi si è fatto un nome nel campo della musica o dell’arte in generale è giusto che si faccia pagare. Se chiami Bocelli a cantare al tuo matrimonio, non puoi aspettarti che ti chieda 200 euro.
Magari si può discutere se fosse davvero necessario impiegare cotanti soldi pubblici per l’inno di una regione, ma questo è un altro paio di maniche.
Nei secoli scorsi gli artisti erano una categoria più che rispettata, e i più bravi si costruivano vere e proprie fortune grazie alle commissioni di nobili mecenati e istituzioni.
Oggi invece gli artisti, al pari dei ricercatori, sono in gran parte costretti ad arrangiarsi con altri lavori, altrimenti non campano. Altro segnale di un mondo che guarda solo al quattrino e alle cose materiali.
Filippo da Prao
Marzo 3rd, 2017 alle 11:08
concordo..eviterei Sgarbi come maestro di vita ! ma quando parla d’arte!! un fenomeno..
ce ne sono sicuramente di più preparati, ma nessuno come lui sa trasmettere ad un profano il suo sacro amore per l’arte..
io credo che se in Italia fossimo capaci di pensare, valorizzate Sgarbi in un format ,una trasmissione tipo MasterArt , da rivogare agli.Americani, per farli venire a frotte a vedere il giacimemti culturali ( 80% di.quelli mondiali)
farebbe.bene anche alla.nostra.bilancia commerciale
Marzo 3rd, 2017 alle 11:13
@ Asher 33
Certo, se leggi bene il mio messaggio l’avevo scritto anch’io “La spettacolarizzazione della cultura a fini di botteghino, può avere il merito di avvicinare qualcuno a temi come l’arte …”
Però poi queste persone solitamente mancano di senso critico e si fermano lì, prendendo come maestri quelli che si notano di più e che solitamente sono quelli che comunicano meglio. Non necessariamente quelli più bravi e preparati.
L’affievolimento della capacità critica è il grande problema sociale e culturale del nuovo millennio. Il diluvio di informazioni dovuto all’esplosione numerica di tutti i media (TV, radio, giornali, web) ha disorientato le persone che hanno accettato di buon grado un apprendimento più superficiale e di facile comprensione per apprendere il più possibile, anche se meno in profondità. Affidandosi sempre di più ad immagini, film, spettacoli ed al web.
“Un ecosistema di tecnologie dell’interruzione” dice lo scrittore Cory Doctorow … Che ci fa perdere la capacità di concentrazione e approfondimento, privilegiando ciò che passa la moda, il marketing è coloro che sanno mettersi in mostra.
Come dice Immonda Bestia ad esempio si arriva a celebrare gli Allevi, i Jovanotti, i ragazzi usciti da X Factor o Amici perché la musica viene ascoltata in modo diverso. Una volta si faceva girare un 33 giri per decine di volte e riuscivi ad apprezzare, grazie all’ascolto ripetuto, musica più complessa che non arrivava subito. Oggi sui cellulari compri musica liquida a 99 centesimi … Riempi la memoria dello smartphone di hits orecchiabili che durano lo spazio di pochi giorni. E poi via con altre musichette da 99 centesimi …
Marzo 3rd, 2017 alle 11:18
La cultura è per un ristretto cerchio di eletti. Lo è come lo sono tutte le materie complesse. Si può restare a bocca aperta anche ad ascoltare un ingegnere aeronautico o un fisico o un professore universitario. Nella vita di ognuno di noi è già tanto se riusciamo ad intenderci a fondo di una materia sola…Chiedete a Sgarbi dei famigerati buchi di bilancio della Fiorentina…rivelerà la sua totale ignoranza in merito alla contabilità creativa…
Marzo 3rd, 2017 alle 11:30
@filippo da prao.
Porti due esempi deleteri: Bocelli ha prima avuto successo come cantante melodico (Con te partirò) con un successo planetario, meritato, grazie ad una canzone ben studiata. Quando si è cimentato nell’Opera i risultati non sono stati esaltanti, al netto dei suoi accaniti estimatori. Oggi si dedica più al business che al canto, nonostante tutto.
Allevi, parere ovviamente personale, è un finto grullo che prende in giro tutti. Paragona il suo Inno di Mameli, utilizzato per alcuni anni da RadioRai quale sigla d’inizio e di termine dei suoi programmi, con quello di Abbado -con i Berliner- che lo ha sostituito: due cose diversissime.
E sull’Inno della Lega (oltre 100.000 di compenso) mi devi spiegare il testo in Anglo/Latino, entrambe poco conosciute dalla massa di tifosi.
Scusami, ma il merito non può essere superato dall’handicap (vero o presunto tale).
Marzo 3rd, 2017 alle 12:01
Sgarbi è un professore di storia dell’arte di liceo/istituto tecnico. Deve la sua storia politica e mediatica al Maurizio Costanzo Show, dove ha fatto scalpore per la sfrontatezza dissacratoria con cui meleggiava gli allora senatori della storia dell’arte in particolare Federico Zeri. Ha adottato la tecnica di attaccare chi gli stava sopra per trascinarlo, agli ochhi degli astanti, clamorosamente al suo livello. La trivialità televisiva è sempre stato il suo terreno di scontro e bisogna ammettere che in quello si è dimostrato più preparato dei suoi avversari, tranne forse nell’episodio in cui rimediò un ceffone da Roberto D’Agostiono al quale aveva gettato dell’acqua in faccia.
Nel merito delle polemiche numerosissime polemiche, non mi sembra abbia mai dimostrato punti di vista o competenze particolari, è sempre stato ‘particolare’ il modo con il quale le ha espresse. Ha il suo business nella rivalutazione di aristi minori in particolare del periodo 1500-1600.
Un eccentrico e controverso personaggio che non verrà ricordato per le comopetenze di storia dell’arte.
Marzo 3rd, 2017 alle 12:11
“Ci sono cose che devono restare inedite per le masse anche se editate. Pound o Kafka diffusi su Internet non diventano più accessibili, al contrario. Quando l’arte era ancora un fenomeno estetico, la sua destinazione era per i privati. Un Velazquez, solo un principe poteva ammirarlo. Da quando è per le plebi, l’arte è diventata decorativa, consolatoria. L’abuso d’informazione dilata l’ignoranza con l’illusione di azzerarla. Del resto anche il facile accesso alla carne ha degradato il sesso.”
[Carmelo Bene, intervista a L’Espresso del 13 gennaio 2000]
Marzo 3rd, 2017 alle 12:12
Beh Sgarbi e’ sempre un piacere da ascoltare ..
La sua ” lectio magistralis ” e’ qualcosa di sublime …
Non manco mai di andare ad ascoltarlo quando ad fine Agosto e’ ad Albarella a casa della Marcegaglia e prende l’ occasione di intervenire a tema al Centro Sportivo.
Certo non ti addoremti a starlo a sentire, anche se non sei un esperto o appassionato di pittura, Vittorio sa rapire lo spettatore. E si nota lo fa in primis per passione e amore. Poi se su dilunga in altri aspetti come la vita sociale e politica farcendo il tutto con colorate espressioni
puo’ piacere e non piacere. Per me e’ divino quando, senza buonismo, sa parlare alla gente in modo diretto e colorato dicendo pane al pane e vino al vino. Fosse per me dovrebbe aver voce unica sul patrimonio artistico italiano e carta bianca. Forse tanti soloni salottieri sinistrorsi perderebbero un posto non meritato. Magari ci fosse un capo popolo come Vittorio sugli stanchi tifosi viola. Sicuramente egli non sarebbe dalla parte del male e cioe dei Marchigiani. Amen
Marzo 3rd, 2017 alle 12:16
divulgare l’arte è impossibile,senza fini commerciali.
il bello dell’arte è fra di noi,c’è chi lo vede,chi fa finta e chi è distratto.
sgarbi..mai cognome fu più azzeccato.
Marzo 3rd, 2017 alle 13:00
@ Filippo da Prao 42
Anche a te come ad Asher è sfuggito che nel mio 23 avevo scritto che l’unico merito di questi spettacoli è quello di avvicinare le persone.
Quello che contesto è come queste persone entrano poi in contatto con l’arte una volta che si sono avvicinate.
Io dico che continuano ad essere “drogate” dal mercato, dalla moda e dal marketing.
È la cosa che Sgarbi ha combattuto per anni. La deriva dell’arte nel nome del mercato.
Ma lo leggi cosa comprano i collezionisti oggi ? Roba kitsch “spinta” dal mercato. Il sole 24 dedica pagine con tanto di indici per l’investimento.
Ti faccio un esempio: oggi il mercato spinge per le mostre blockbuster di autori famosi. Assistiamo ad un moltiplicarsi di mostre di Picasso, Dalì, Caravaggio di dubbia utilità. Mostre dove ci sono novità proiezioni delle opere, video o opere di serie B dell’artista. Il motivo: fare soldi. E li fanno !!
Ecco, se quella gente avvicinata da Sgarbi finisce in questi carrozzoni del mercato è una partita persa.
L’arte di una volta proponeva le avanguardie, le novità. Perché l’artista è quello che ha lo sguardo anticipatore sul mondo. Ma questo produce rischi e molti meno soldi perché attira meno persone dal momento che serve fatica ed approfondimento per capire.
Marzo 3rd, 2017 alle 14:27
scusa david ma hanno appena detto su radio blu che lòa trasmissione più ascoltata sulla fiorentina è Curva Viola, mi sembra strano credevo il Penta lo fosse. o no? mi sembra strano che sia quella trasmissione assurda.
RISPOSTA
Ma secondo te devo mettermi a commentare queste cose?
Dai, per favore…
Un abbraccio,
David
Marzo 3rd, 2017 alle 17:00
Caro David,
Rai 5 ore 21:15 stasera, Caravaggio.
Non ci sarà Sgarbi, ma chissà!
Un abbraccio
Marzo 3rd, 2017 alle 20:02
Immonda @34, non so se mi colpisce di più la cifra o l’interprete, per un incapace come Allevi è come dare un tartufo a un maiale (che, povera bestia, magari lo apprezza moltissimo ma non ce lo può comunicare…).
E poi, un inno alla regione Marche? (un’altra fa lo stesso, chiaro). O questa? da quando in qua? Bella mì cuRtura, altro che discorsi!
Marzo 4th, 2017 alle 02:03
C’è un buco nel bilancio…
Male non fare, paura non avere….
Non ci faremo trovare impreparati. …
Marzo 4th, 2017 alle 02:08
Andare a sentire parlare d arte sgarbi è come andare a sentire la predica di un grande prelato, eccelso teologo ma notoriamente pedofilo. Visto la nota misera umanità del soggetto, che ha fondato tutto il suo successo sull’uso bulimico dell’ offesa e che da politico ha solo fatto incetta di privilegi senza lasciare nessun ricordo di pubblica utilità, questo signore mi provoca solo nausea ; anche fosse il miglior critico d’arte mai esistito
Marzo 4th, 2017 alle 09:20
Caro David, ho chiesto a Sgarbi un expertise sul post di ieri di OminodiFerro sui bilanci, e così ha detto:
1) Non capisce come si fa ad avere un bilancio in perenne perdita e ad ottenere risultati inferiori a ADL e Lotito che fanno pari, pur non avendo chissà quali multinazionali alle spalle;
2) Non capisce come si facciano aumentare i ricavi senza investire;
3) Non capisce perchè regolarmente vengono fatti fuori i protagonisti del comparto sportivo e tenuti al loro posto i responsabili amministrativi, che pure della cattiva gestione dovrebbero pure rispondere;
3) Non capisce perchè le intenzioni propagandate siano inversamente proporzionali ai finanziamenti dei soci proprietari, praticamente dimezzati nel giro di pochi anni.
Poi ad un certo punto l’ analisi si è interrotta, perchè ha cominciato ad urlare, CAPRE! CAPRE!
Marzo 4th, 2017 alle 10:28
Gentilissimo mio concittadino Filippo da Prao,
Tu hai ragione, anche i musicisti devono magnare.
Ma non vendere l’anima.
Chiunque essi siano.
Se vedo Prince (che riposi in pace) che fa il concerto per gli invitati di una maison di gran lusso, o peggio, se vedo l’immenso Bob Dylan antistablishman storico fare un concerto per la presentazione di un nuovo modello di auto della Chrysler USA, perdonami, storgo il naso.
Che ci vuoi fare… son rimasto a tempi di Mr. Tambourine man.
Son convinto che , cito uno a caso, Bob Marley per fare l’inno della Giamaica soldi non ne avrebbe voluti.
le migliori cose
Immondo
Marzo 4th, 2017 alle 14:37
Amo il tuo blog , David , perché anche oggi trovo dei commenti che valgono assai di più del prezzo del biglietto . Leggere argomentazioni di Omino , Asher , Mfranz e dell’impareggiabile Picchio , rivedere i commenti dell’Immonda , ha dato una sferzata ad un triste e bagnato sabato .
Nello specifico ritengo che Sgarbi sia un ottimo divulgatore , Daverio sia una spanna superiore ma io amo Paolucci , amo il suo garbo con il nostro accento . Lo stesso garbo non lo noto in Montanari che mi sembra il nipotino stizzito delle vecchie zie inacidite . Con buona pace degli snob di sinistra e dei simpatizzanti del Movimento.
In questo triste momento ( viola ) , Voi siete un conforto ed una speranza per il futuro .