Montella e Sousa
Inserito da admin il 26 Ott 2016 6:38 am. Categoria: Fiorentina.
Non ho mai scritto che Sousa sia più bravo di Montella semplicemente perché non lo penso.
Anzi, credo che il tecnico italiano si sia dimostrato superiore al portoghese, almeno per quello che riguarda la comune esperienza fiorentina.
Per questo non capisco chi mi accusa di avercela con Montella, con cui tra l’altro non ho mai avuto rapporti extra campo, esattamente come con Sousa.
Ho invece affermato che l’attuale allenatore viola è più furbo del suo predecessore e basterebbe mettere a confronto due conferenze stampa pre partita per accorgersene, ma queste sono come sempre valutazioni del tutto personali e quindi fatalmente (e giustamente) destinate ad essere confutate.
Ottobre 26th, 2016 alle 06:46
per me montella appartiene al passato e non si possono mai fare paragoni.. A me interessa 6 punti da qui a sabato e poi si vedra’…
Ottobre 26th, 2016 alle 07:05
Uno è un furbo portoghese che ci fa ma non ci è, l’altro è un furbo napoletano che chiagne e fotte.
Ottobre 26th, 2016 alle 07:49
Per me Montella più bravo tatticamente del portoghese,anche considerando risultati ottenuti e gioco la differenza e’ sostanziale.
Stasera partita molto pericolosa per motivazioni e stanchezza,ricordarsi del carpi,squadra simile al crotone.
Pronostico 0-2,spero di sbagliarmi
Ma la vedo molto dura.
Ottobre 26th, 2016 alle 08:03
PERDELLA, PUPPA !!!
Ottobre 26th, 2016 alle 08:30
Io abolirei le conferenze stampa pre partita degli allenatori: o sono il festival del luogo comune, o non si capisce niente come quando parla Sousa. Le uniche divertenti sono per me quelle di Spalletti, almeno così si capisce dai video in rete. Io smetterei anche sul ritornare sempre su Montella, un allenatore per ora bravo per brevi periodi e che ha tappato sempre le partite che contano. A Firenze ha perso sempre almeno dieci partite a campionato; il primo anno nel momento della stagione in cui si poteva fare il salto di qualità, ha perso in casa con il Pescara ( che poi ha fatto 15 sconfitte di fila ), ha perso a Udine e a Catania, un mese disastroso. Aveva Jovetic, Lajic, Savic, Pizarro, Aquilani ecc. I due anni successivi sono stati simili, con involuzione del gioco. Al Milan per ora è stato anche fortunato; ha vinto alcune partite su regali degli avversari ( Sampdoria e Lazio ), due su sviste arbitrali ( Sassuolo e Juve ), diciamo che poteva avere tre-quattro punti in meno e, anche dopo ieri sera nessuno avrebbe parlato di squadra rivelazione; io a Firenze ho visto una squadra modesta, con un gioco senza guizzi di fantasia.
Sousa ancora è difficile da decifrare: un anno fa di questi tempi mi sembrava un grande allenatore, poi si è ridimensionato; quest’anno inizio terribile, ma vediamo se riesce a correggere la rotta. Giudizio per ora sospeso.
Ottobre 26th, 2016 alle 08:38
Sousa è senz’altro più bravo ad allenare i tifosi,
Montella era meno “lecchino”.
Come valore è difficile dire chi sia meglio tra i due,
senza dubbio con Montella abbiamo visto un calcio che erano anni che non vedevamo,
ma aveva Pizarro, Aquilani di 5 anni fa, Borja e Gonzalo con diversi anni meno sul groppone,
Cuadrado, Lijajc, Gomez, Toni, Rossi, Joaquin, Salah. ecc
insomma gente parecchio forte.
Il gioco del Milan infatti,
non assomiglia neanche un pochino a quello del Montella viola.
Qui hanno fatto un catenaccio
che sembrava ci fosse Nereo Rocco in panchina.
E il possesso palla se lo sognano.
Difficile dire chi sia più bravo,
ognuno ha le sue fisse,
i suoi pregi e difetti.
Personalmente preferisco gli allenatori meno scienziati,
tra i due preferisco Montella
ma la differenza grossa la fanno i giocatori che hanno a disposizione.
Ottobre 26th, 2016 alle 08:42
Perdella !
Ottobre 26th, 2016 alle 09:02
David, concordo assolutamente con te. Anche con tutti i difetti che ha dimostrato, per gioco e risultati Montella è da ritenersi ad oggi superiore sul campo, meno in conferenza stampa e nel rapporto coi tifosi.
Ma forse è più semplicemente perché Sousa ha origine esotica ed “emossionale”, mentre Montella fa rima con Pulcinella
Ottobre 26th, 2016 alle 09:10
Perdella anche ieri……….
non mistifichiamo la realtà………..Perdella ha avuto a disposizione una rosa di giocatori dai contenuti tecnici nettamente superiori rispetto a quella attuale allenata da mister Sousa…….
uova di storione di Beluga contro uova di gallina……….assurdo anche solo pensare di paragonarli tra di loro per quanto riguarda il rendimento
per quanto concerne il comportamento lasciamo stare …………almeno nel dopo partita post sconfitta non dobbiamo più assistere a sorrisini e prese per il c++o
un saluto a tutte le vedove di Perdella…anche ieri
Ottobre 26th, 2016 alle 09:17
Montella ci ha fatto godere per 3 anni. Un gioco bellissimo e una continuità a tratti libidinosa. Ha sbagliato alcune partite fondamentali, sopratutto la finale di coppa Italia, ma per il resto solo applausi per lui. Dopo l’inconcepibile comportamento dello stadio nella semifinale col Sevilla se la prese moltissimo e si ruppe il feeling. In quel frangente ero e sono d’accordo con lui, il comportamento fu denigratorio e ingrato.
Sousa bene per 4 mesi poi tante parole e frasi ma poco gioco.
Per ora meglio Montella, per me i numeri contano.
Gli stereotipi chiagne e fotte li lascio alla povertà culturale di chi ha pregiudizi.
Ottobre 26th, 2016 alle 09:38
Abbiamo Paulo il fenomeno, che allenava il Maccabi ed il Basilea, costretto ad allenare una serie di pippe con una società che non lo ascolta.
Vince una partita e rialza subito cresta per ribadire che lui è intervenuto solo sull’acquisto di Kalinic e si è opposto alla cessione di Alonso per 4 milioni che poi è stato venduto per 25 un anno dopo.
Con la cessione di Alonso gli hanno comprato Per 1/10 di quanto incassato Maxi che non sa difendere e non può più schierare una squadra offensiva.
Ottobre 26th, 2016 alle 09:45
La tua precisazione mi sembra opportuna, David, perché i due aspetti vanno distinti. Credo sia presto per fare un paragone tecnico-tattico tra i due.
Nell’attesa, provo a fare un po’ di storia, approfittando della giornata libera.
Montella ha allenato la Fiorentina per tre anni. Nel suo primo ha avuto a disposizione una rosa rinnovata per 18 elementi, se non sbaglio, dopo lo stagno Miha-Delio, ed ha messo su una squadra bellissima, dandole gioco e personalità, creando in essa la convinzione – e l’effettiva capacità – di giocare su qualsiasi campo con la mentalità della squadra che impone il suo gioco e cerca sempre di vincere. Ha ottenuto ottimi risultati, anche se purtroppo non ha vinto trofei, mostrando, tra l’altro, una certa fragilità o comunque limite quando si trattava di arrivare alla partita decisiva. È anche vero, però, che lui ha avuto subito a disposizione i migliori Borja Valero e Gonzalo, un Pizarro di lusso e due funamboli come Jovetic e Ljaijc, e probabilmente dimentico qualcuno.
Dopo aver sfiorato la Champions il primo anno, con il furto Milan che tutti conosciamo, la società ha acquistato Pepito Rossi e Gomez, che con Cuadrado dovevano formare il trio delle meraviglie, dimostrando con i fatti di credere nel progetto tecnico del mister e volere vincere davvero. Con molte speranze e un enorme entusiasmo della piazza, l’annata è andata molto diversamente, come purtroppo tutti sappiamo. Non è arrivata nemmeno la Coppa Italia, in una serata orrenda per il calcio italiano, e lì, considerando il gol sbagliato da Ilicic nel momento più decisivo della gara, l’elemento sfortuna si può considerare determinante, stavolta. In ogni caso quarti, che una volta avrebbe significato preliminari di Champions. La perla indimenticabile del 4-2 alla Juve e la notte di “il pallone è quello giallo”.
Poi Montella ha cominciato a subire l’inevitabile rigetto del mister che avviene sempre a Firenze (non so altrove perché non seguo le altre piazze). Si è creato un clima assurdo, con parte della tifoseria troppo invelenita contro questo bravo tecnico, dal carattere non amabile, perché è un freddo, perché ha allontanato la squadra dal calore e l’abitudine al contatto con la città, perché in conferenza stampa, nonostante una a mio parere innegabile schiettezza, aveva anche manifestato più volte quell’ironia un po’ altezzosa e scostante che Firenze non tollera, perché andava a toccare l’atavica presunzione fiorentina di essere i migliori del mondo.
Poi (o prima, o durante) i mal di pancia, le frecciate alla società, che nel frattempo pagava lo scotto degli azzardi contrattuali messi in atto per Gomez e Rossi e cominciava a ridimensionare, i contatti con il Milan (a proposito: avete sentito Galliani?), la città divisa (che novità!), i fischi di Coppa, l’esonero.
Bilancio? Per me molto buono. Ho amato la Fiorentina montelliana, quella che andava in campo, molto meno quella un po’ nascosta e ombrosa che si negava alla città. Ma per me ha sempre contato molto di più la prima.
Di Montella ho apprezzato il genio calcistico e lo stile signorile della persona, mentre non mi è mai piaciuto quel limite caratteriale, penso un po’ innato e un po’ dovuto alla giovane età, che si manifestava negativamente soprattutto in quella già ricordata incapacità di vincere nel momento decisivo e quel risolino nervoso e probabilmente molto timido che in sala stampa lo metteva nella posizione di bersaglio urticante, se mi consentite l’orrenda metafora.
Sousa è arrivato improvvisamente, dopo un esonero shock di Montella e una prima parte dell’estate dove ansiosi e ansiogeni tifosi macinavano catastrofi perché la società era impreparata. Arrivato sconosciuto, con la doppia eredità negativa di successore di un grande allenatore e ex gobbo. E qualche demente ha pensato bene di ricordare questo a tutti, con una scritta fuori dallo stadio che è la summa dell’idiozia Fiorentina, fortunatamente appannaggio di pochi individui rispetto ad una stragrande maggioranza intelligente.
Sousa si è posto subito nel modo migliore, dimostrando, come giustamente sostiene David, una grande intelligenza comunicativa. Frutto del carattere, sicuramente, ma anche di una capacità di vendersi che deriva dall’aver lavorato molto su se stesso e da una apertura Internazionale e culturale superiore. In questo è partito con il piede giusto, lavorando da subito per riavvicinare la squadra alla città e viceversa.
Ha raccolto nel modo migliore l’eredità di Montella, sfruttando anche l’effetto sorpresa, perché ha inoculato nella squadra un senso di forza, spregiudicatezza, cinismo e coraggio che le hanno permesso di fare un precampionato strepitoso e un inizio di stagione assolutamente inaspettato. Salutate la capolista.
Poi sono emersi i suoi limiti. Gravemente. La squadra si è avvitata sui suoi problemi tattici e caratteriali e sulle diatribe con la Società, che ha compiuto un capolavoro di autolesionismo con il mercato di gennaio più fantozziano che la storia viola ricordi, almeno per quanto possa vedere io.
La città ha aggiunto un carico da 90, cominciando già dalla partita con la Lazio, che valeva il titolo d’inverno, a mostrare con lo stadio mezzo vuoto che non credeva in questa Fiorentina, oserei dire che non crede in nessuna Fiorentina, perché l’anti juventinità eccessiva, il mai una gioia, il fare di semplici vittorie parziali dei trionfi da dvd commemorativo e titoli a piena pagina sulla Nazione, sono manifestazioni di una mentalità piccola, da perdente, che poi si concretizza e attua nel dividere l’ambiente e disperdere la forza, rivolgendola contro se stessa anziché gli avversari.
Da sempre.
Per poi creare miti come il terzo scudetto, meglio secondi che ladri, e altri premi di consolazione da asilo.
In tutto questo, a mio parere, una grande responsabilità della stampa viola, che si è dimostrata pettegola e opportunista, e alla quale giustamente Sousa ha cominciato a rivolgersi con la supercazzola, quando le domande erano eccessivamente e ossessivamente rivolte a sondare malumori, a rivelare segreti, a fare tutto ciò che era l’esatto contrario dell’interesse della Fiorentina. So di essere ripetitivo e forse poco obiettivo in questo, ma non mi stancherò mai di sottolineare la mancanza di spessore di troppi opinionisti e strombazzatori radiofonici e nel web che campano sul niente fritto, rifritto e condito col veleno. E quanto mi dispiace vedere tifosi andare dietro a questi pifferai…
Fine stagione, il mister fa autocritica rivelando di aver avuto un calo mentale e di convinzione, da lui trasmesso a tutta la squadra, decisivo. Si assume responsabilità del penoso girone di ritorno. Secondo me, oltre alle sue colpe e quelle della società, già evidenziate, e al concorso della piazza negativa, c’è da considerare tantissimo il rendimento di singoli giocatori, inspiegabilmente diventati mediocri dopo un intero girone di ritorno ad alto livello.
Ecco, posso dire che se c’è una cosa in cui si usa mi ha convinto è proprio questa capacità autocritica. Non è da molti. È un grande punto di partenza per ogni professionista e uomo in generale. Non è la garanzia di diventare un bravo allenatore, ma è una condizione necessaria. Lui ce l’ha. Ora vediamo il resto, se c’è e fino a che punto.
Considerando il casino che si è creato intorno alla squadra per mesi e durante l’estate, credo che la permanenza di Sousa e i risultati finora ottenuti siano un segnale molto importante, insieme all’intelligente mercato operato da Corvino a budget zero,davvero encomiabile.
Tornando, per chiudere, all’assunto iniziale di un impossibile paragone tra i due tecnici, vorrei dire che, appunto, è troppo presto per giudicare tecnicamente e tatticamente Sousa. È il suo secondo anno in Italia, la stagione scorsa è stata troppo contraddittoria per per emettere un giudizio di valore certo.
Quest’anno è partito in modo troppo compromesso dalle scorie della precedente stagione, con giocatori in equivoco tattico e di forma e una credibilità, forse anche nello spogliatoio, tutta da riconquistare. Vedremo.
Nutro una certa fiducia in questo allenatore dal grande passato remoto di calciatore e un passato prossimo da allenatore che lo ha visto cambiare squadre troppo presto per poter costruire – o dimostrare di non essere in grado di farlo – qualcosa di solido e di valore; mister che intanto sembra aver fatto tesoro, soprattutto in Europa League, degli errori commessi l’anno precedente.
Giudizio sospeso. Ne riparliamo tra un po’.
Intanto, risaliamo la classifica.
Ottobre 26th, 2016 alle 09:54
Secondo me si equivalgono, fermo restando che contro il Milan, se Ilicic butta dentro il rigore, il Milan ne prende tre facili facili.
Detto ciò, mi pare evidente che battere i gobbi porta male.
Infatti noi, per non rischiare, coi gobbi si perde sempre, perchè si è capito e siamo troppo avanti.
A parte le bischerate, vediamo se stasera si fa il nostro, che noi queste partite siamo boni anche a complicarcele.
Gnamo gnamo, poche chiacchiere e tre punti.
Alè Viola.
Ottobre 26th, 2016 alle 10:03
Io spero che giochi almeno 1 tempo il piccolo Hagi….a Cagliari mi e’ piaciuto ed e’ l’unico che mi accende fantasia e curiosita’. che ne pensi Davide?
Ottobre 26th, 2016 alle 10:38
Grazie Genoa!!
Possibile che nessuno commenti le scandalose dichiarazioni di Galliani??
Tutti a dare contro i DDV quando hanno allontanato Montella, poi però i nodi vengono al pettine…
Prandelli voleva la Juve…
Montella il Milan…
e noi sempre ad esaltare gli allenatori e a sbeffeggiare la proprietà…
Sousa chi vuole?
Vdz
Ottobre 26th, 2016 alle 10:51
Superiore. Ma deve vincere.
Da giocatore: scudetto. Hmm. Sì. Poi? Dimenticherò qualcosa.
Tra parentesi ricordo una finale, e che finale, a Euro 2000.
Dieci minuti alla fine, Del Piero definitivamente scaricato da allenatore e compagni. Entra lui, possiamo vincere, finalmente!
L’ esito è noto. Annullato da Desailly e Compagnia. Allez les Bleus.
Da allenatore, ad ora…. vicino ma un conta, come si dice a biliardo.
Né caldo né freddo. Al momento mi sento piazzato meglio, e non è poco.
Avanti.
Ottobre 26th, 2016 alle 11:19
Aspettando con fiducia la partita di stasera, vorrei riparlare del comportamento del pubblico durante la semifinale di E.L. contro il Siviglia, prendendo spunto da ciò che afferma Babbo Viola. Più volte ho letto del giudizio negativo dato ai tifosi dai critici, gli aggettivi più frequentemente usati sono stati ” vergognosi”, “masochisti”, Babbo Viola definisce ora il loro comportamento “denigratorio e ingrato”.
Io ebbi un’impressione del tutto diversa.
Dopo il 3-0 dell’andata, andai allo stadio non credendo certamente nella rimonta, ma confidando in una partita grintosa, agonistica e orgogliosa. Lo stadio pieno era una garanzia. Dopo meno di mezz’ora eravamo già sotto di 2-0, i giocatori avevano le gambe molli, Savic perse Bacca in area nemmeno lo avessero fatto marcare bendato, Ilicic aveva una di quelle giornate, frequenti per la verità, in cui avrebbe fatto diventare volgari anche le suore del Silenzio Beneficante invitate in tribuna.
Insomma, partita persa di nuovo senza giocare, picchiare, farsi rispettare, imporre il proprio gioco.
Sul 2-0 gli spalti si inventarono allora uno spettacolo tutto loro: applausi agli avversari, pernacchie ai nostri molliconi, battute graffianti, addirittura una Ola sul rigore ridicolo di Ilicic. La dimostrazione di una delusione profonda, senza rischi di invasioni stupide olanci di oggetti che avrebbero portato a multe o squalifiche.
A fine partita, dopo gli ultimi fischi ai nostri, rientrati rintronati negli spogliatoi, partì l’applauso di ampia parte dello stadio, come ringraziamento per il bellissimo torneo condotto in tutta Europa. I giocatori non c’erano più, ma i tifosi riconoscendo la differenza tra l’oscena partita appena conclusa e il meraviglioso comportamento in tutto il torneo
Ottobre 26th, 2016 alle 11:21
Aspettando con fiducia la partita di stasera, vorrei riparlare del comportamento del pubblico durante la semifinale di E.L. contro il Siviglia, prendendo spunto da ciò che afferma Babbo Viola. Più volte ho letto del giudizio negativo dato ai tifosi dai critici, gli aggettivi più frequentemente usati sono stati ” vergognosi”, “masochisti”, Babbo Viola definisce ora il loro comportamento “denigratorio e ingrato”.
Io ebbi un’impressione del tutto diversa.
Dopo il 3-0 dell’andata, andai allo stadio non credendo certamente nella rimonta, ma confidando in una partita grintosa, agonistica e orgogliosa. Lo stadio pieno era una garanzia. Dopo meno di mezz’ora eravamo già sotto di 2-0, i giocatori avevano le gambe molli, Savic perse Bacca in area nemmeno lo avessero fatto marcare bendato, Ilicic aveva una di quelle giornate, frequenti per la verità, in cui avrebbe fatto diventare volgari anche le suore del Silenzio Beneficante invitate in tribuna.
Insomma, partita persa di nuovo senza giocare, picchiare, farsi rispettare, imporre il proprio gioco.
Sul 2-0 gli spalti si inventarono allora uno spettacolo tutto loro: applausi agli avversari, pernacchie ai nostri molliconi, battute graffianti, addirittura una Ola sul rigore ridicolo di Ilicic. La dimostrazione di una delusione profonda, senza rischi di invasioni stupide olanci di oggetti che avrebbero portato a multe o squalifiche.
A fine partita, dopo gli ultimi fischi ai nostri, rientrati rintronati negli spogliatoi, partì l’applauso di ampia parte dello stadio, come ringraziamento per il bellissimo torneo condotto in tutta Europa. I giocatori non c’erano più, ma i tifosi riconoscendo la differenza tra l’oscena partita appena conclusa e il meraviglioso comportamento tenuto dalla squadra in tutto il torneo, così conclusero la serata.
Questo io ho visto quella sera di maggio del 2015, per rendere ragione ad una tifoseria senza paragoni.
Ottobre 26th, 2016 alle 11:55
Mi spiace Roberto, ma sono in totale sintonia con Babbo Viola: appena parti’ il coro “m’innamoro solo se…” mi alzai e me ne andai.
Poi probabilmente Montella si offese oltre il dovuto, ma si sa, come ha detto a più riprese Galliani in questi giorni, dietro c’era già il bilan.
P.s. Siccome la memoria per ora continua ad assistermi, devo le scuse a Roberto-Varese che schernii all’epoca: lui aveva detto in tempi non sospetti di sapere da colleghi di lavoro di Montella molto “abboccato” col bilan
Ottobre 26th, 2016 alle 11:57
PICCHIO AL SOLITO COMPLIMENTI. BENCHE’ AVESSI PARECCHIO DA FARE IN UFFICIO, HO COMINCIATO A LEGGERTI E COME SEMPRE SUCCEDE TI HO LETTO FINO IN FONDO. ANCHE SE QUALCHE CRITICO A PRESCINDERE DEL BLOG INSINUERA’ CHE SIAMO LA STESSA PERSONA ( E DI CIO’ ME NE FREGA IL GIUSTO ) TI RINGRAZIO PERCHE’ E’ SEMPRE UN PIACERE LEGGERTI.
Ottobre 26th, 2016 alle 12:02
Allenatori simili, poco casalinghi. Montella è più ambizioso, motivato e meno incline a farsi prendere in giro dalla dirigenza. Sousa più uno yes-man, più pragmatico, vede la Fiorentina come un punto di arrivo e non come una squadra di passaggio.
Ottobre 26th, 2016 alle 12:05
Roberto di San Jacopino
Per me, ha ragione da vendere.
Bravo.
Ottobre 26th, 2016 alle 12:25
@12 Picchio, costi’ mi ci vole le ferie…!!!
Ma le piglio volentieri, per leggerti, perché ci voleva.
Se posso: fra la “primavera viola” del primissimo Montella, e l’attuale “risveglio” timido, timidissimo magari, di Salcedo Sanchez e c., a mio parere, un importantissimo trattino di unione è rappresentato da Gonzalo. Anche solo per la
presenza in campo, ci sono cose, finezze, che l’ idioma comune puo’ saldare alla manovra.
Sempre secondo me, più e meglio di Borja, che tornerà sui suoi livelli, perché il primo sente di più il prezzo della sua fatica, e sa quando bastonare a parole. Stagione intrigantissima.
Ottobre 26th, 2016 alle 12:56
per picchio post 12
solo una cosa
sei a Firenze, devi fare la semifinale di ritorno con “lei” e hai fatto 1 a 1 all’andata.
se io fossi stato l’allenatore della Fiorentina sarei andato nello spogliatoio con le foto di tendi e di galdiolo e avrei detto alle signorine in pantaloncini corti cosa lo stadio e tutti i tifosi si aspettavano da loro, cioè combattere con la bava alla bocca.
m’importa una seppia di essere bellino e bravino, montella non è mai stato capace di far tirare fuori les pelotas da questi gioctori..e sicuamente nel complesso le sue rose erano superiori all’attale.
e comunque pensiamo a noi e vediamo di non farci fregare dagli ex
stasera bisogna solo vincere anche 1 a 0 su autorete al 94^ senza ripetere le partite di anno scorso stile frosinone.
saluti a tutti
Ottobre 26th, 2016 alle 13:15
Bravo Picchio, hai fatto un resoconto a mio parere puntuale e sincero degli anni montelliani e dei due sousiani. Aggioungo che la tua analisi della stampa e del web/tv fiorentino che ruota attorno alla fiorentina è parimenti acuta.
Si nota spesso un’autoreferernzialità da corporazione che lascia basiti. Si preferisce insomma promuovere se stessi, rilanciando qualsiasi tipo di polemica pur di apparire, che sostenere la Fiorentina.
ieri sera, in uno dei miei periodi toscani, ho visto Viola nel Cuore con il Bucchioni (sic…): prese per le mele a Tatarusanu, battutine ironiche, clima da campioni del mondo se vincessimo con il Crotone o da rwetrocessi al prossimo pareggio. Insomma, a mio modo di vedere uno la piazza fiorentina deve crescere ancora. Costoro (gli operatori media viola) dovrebbero comprendere una banale verità: a noi tifosi interessa il bene e la forza della Fiorentina, ad altri evidentemente interessano di più i click, le vendite del proprio giornale o la propria presenza mediatica. Posizioni legittime, basta dirlo, ci mancherebbe, però che sia chiaro, non è che a noi deli click di Viola News e simili interessi poi molto, a noi interessa il bene della Fiorentina. Quindi analisi sì, ma costruttive e su questo, Montella aveva molte ragioni soprattutto, come nota Picchio, nei primi due anni e, sicuramente, nella serata con il Sevilla. Bravo Picchio.
Ottobre 26th, 2016 alle 13:22
Il karma e’ la virtù dei forti.
Ottobre 26th, 2016 alle 13:41
Non sono d’ accordo. Quello col Siviglia fu uno spettacolo penoso sul campo e sugli spalti, trasmesso in Eurovisione. Però la semifinale arrivò dopo un percorso esaltante, coronato dalle eliminazioni di Tottenham (che l’ anno scorso ci ha a fatto a pezzettini, bene ricordarselo) e Roma. Credo tra l’ altro che fossero più di cinquant’ anni che non arrivavamo a due semifinali di Coppa nella stessa stagione, e chissà quando ci ricapiterà. Solo per questo la squadra e il tecnico meritavano rispetto. Capisco la delusione del momento per la partita, anche i fischi, ma le prese per il sellino e le denigrazioni proprio no.
Ottobre 26th, 2016 alle 13:50
…. grande picchio!! Non mi deludi mai!
Ottobre 26th, 2016 alle 13:53
per babbo viola;
non mi sembra che il comportamento del pubblico contro il Siviglia sia stato così tremendo. La squadra aveva davanti una partita difficilissima, ma non impossibile, l’atmosfera era bella, stadio pieno; hanno però giocato una partita orrenda, senza mai crederci, già finita a metà primo tempo; se hanno preso un po’ di fischi e qualche coro ( pochi per la verità ), erano ampiamente meritati. io seguo la Fiorentina dalla fine degli anni ’60, non sono d’accordo con quelli che affermano che il tifoso deve tifare e basta; questa mi sembra un’affermazione denigratoria nei confronti del tifoso, noi abbiamo il diritto anche di criticare e di esprimere dissenso senza offendere e in quella occasione non ci furono offese secondo me.
Ottobre 26th, 2016 alle 13:55
@Robertodisanjacopino
Caro Roberto, ero anch’io allo stadio, quella sera. Non ho fischiato e ci sono rimasto male, ma ho avuto anch’io un’impressione simile alla tua, cogliendo quel mix di dissacrante genialità fiorentina che tu hai perfettamente descritto.
Però credo sia necessario, per capire la serata e il valore del gesto, tenere conto anche dell’altra faccia della medaglia, ovvero la percezione che avrà avuto chi non è Fiorentino, chi non è toscano e neppure italiano, addirittura, e il conseguente senso di offesa che avrà provato dentro di sé.
Montella e Pizarro, per fare il primo esempio che mi viene in mente, si sono profondamente offesi. Ed è difficile dar loro torto, soprattutto se si tiene conto, nel caso dell’allenatore, della polemica innescata sul messaggio che i fiorentini non conoscono la loro dimensione.
Non so se sono riuscito a rendere l’idea.
Ottobre 26th, 2016 alle 14:34
Troppo presto per parlarne, aspetterei fine campionato.
Troppe situazioni differenti per fare un paragone !
Ad ora difficile paragonare,troppo diversi anche di carattere !
Hanno secondo me un unico aspetto che li unisce , oltre ad essere bravi e giovani,: vogliono e volevano andare nelle big ( milan e juve !)
la primula viola
Ottobre 26th, 2016 alle 15:05
@ 12. Non avevo letto niente di più lungo dai tempi di guerra e pace
Ottobre 26th, 2016 alle 15:35
No, scusa robertodisanjacopino ma non sono per niente d’accordo.
Quello è stato il livello più basso mai toccato in 90 anni di vita viola.
Prendere per il culo la propria squadra in una semifinale europea,
non si era mai visto neanche al cine.
La partita finì col primo gol del Siviglia,
bisogna anche immedesimarsi nei giocatori
e trattarli in quel modo
secondo me non fu ne giusto ne tanto meno simpatico.
Te dici, meglio quello, delle invasioni o lanci di oggetti.
avrei voluto anche vedere se qualcuno avesse invaso il campo!
Ti dico la verità,
se io fossi stato un giocatore importante di quella squadra,
avrei incaricato il procuratore di trovarmi un’altra sistemazione.
Ma ti immagini dopo una stagione in cui sei arrivato giocando nella Fiorentina
alle semifinali di coppa Italia ed Europa league,
nonchè quarto in campionato,
cosa deve sentire dentro un giocatore quando si sente prendere per il culo dai propri tifosi?
Quella serata
e quella di jenny la carogna
sono macchie indelebili per il tifo viola.
Ottobre 26th, 2016 alle 15:57
il problema è perché vogliono qualcuno non il fatto di volerlo.
Ottobre 26th, 2016 alle 16:12
@
Picchio
L’ultimo best seller di Stephen King era più corto del suo commento.
Non ho ancora finito di leggerlo e che nessuno mi anticipi il finale.
Ottobre 26th, 2016 alle 16:21
@Robertodisanjacopino
Le Suore del Silenzio Beneficante sono un gioiello 😀
Mi è venuto il dubbio che esistessero davvero…
Complimenti
Ottobre 26th, 2016 alle 17:05
Condivido l’analisi di Linus #6.
Tuttavia, il fatto che Montella stia schierando la sua squadra per il contropiede e il catenaccio evidenzia delle capacità di adattamento che non aveva a Genova e che il suo collega portoghese di sicuro non ha ancora dimostrato.
Inoltre sta valorizzando giovani come Locatelli, Calabria e Niang, mentre Sousa è “affezionato” ai soliti noti e non si azzarda a schierare under 21 se non in scampoli di partite.
In conclusione, se potessi scegliere tra i due mi riprenderei Montella, anche se è simpatico come un clistere.
Filippo da Prao
Ottobre 26th, 2016 alle 18:51
Linus 6
Hai descritto Montella come un grande tecnico scrivendo che si adatta e adatta il suo gioco in base ai calciatori che ha in rosa (a Firenze faceva un gran gioco mentre a Milano fa catenaccio) perché solo i tecnici bravi sono in grado di fare così.
Anche a me,
Ottobre 26th, 2016 alle 22:30
Ottimo punto salvezza stasera.
Ottobre 26th, 2016 alle 22:35
Partita storta alla montelliana, se non altro non abbiamo perso ed in questo Sousa e’ andato meglio di Montella.
Un mezzo disastro comunque e cmq abbiamo rischiato di battere un record: la prima vittoria del Crotone in A.
Ottobre 26th, 2016 alle 22:37
Altra figura di merda.
Ma avete presente la formazione del Crotone?????
Partita preparata malissimo, avversario sottovalutato.
Basito e deluso
Ottobre 26th, 2016 alle 22:44
Brutta serata… un abbraccio alle popolazioni che stanno tremando…
Sulla partita lasciamo stare..pioveva…
Umberto Alessandria
Ottobre 26th, 2016 alle 22:54
Stasera i bidoni sono rientrati nella norma:vergognosi ,semplicemente,senza se e senza mah!Sousa,via subito insieme a coloro che non si impegnano!(quelli a Gennaio).
Ottobre 27th, 2016 alle 09:07
Le risposte, anche contrarie o critiche, date alle mie osservazioni sul comportamento del pubblico durante Fiorentina-Siviglia, sono state educate e rispettose nei modi e nei toni.
Ciò rende merito a chi le ha scritte e fanno bene al blog.
Grazie a voi tutti.
P.S. Caro Picchio, ho provato più volte a scriverti all’indirizzo da te indicato, ma la mail mi rimbalza. Per quelle idee di cui discutere, mi sa che o vieni te a San Jacopino o vengo io a Pulicciano.
Ottobre 27th, 2016 alle 19:55
#35 Laconico
😀
Vero…
Amico viola, perdonami, avevo voglia di scrivere e mi son fatto prendere la mano.
Un saluto
Ottobre 27th, 2016 alle 19:56
@Robertodisanjacopino
Misteriosa davvero questa cosa…
Gli dei di Internet sono contro di noi