Fuori dall’Europa
Quando frequentavo le medie l’Europa era solo un continente in cui sapevamo essere inserita l’Italia.
In più c’era questa cosa misteriosa chiamata MEC, che a noi ragazzi, e penso un po’ a tutti, diceva poco o niente.
Sei Paesi, se non ricordo male, e ci si fermava lì, a me piaceve perché, se non ricordo male, l’atto costitutivo era avvenuto a Roma, quindi in casa nostra.
Oggi che soffiano venti anti-europeisti un po’ ovunque, mi piace ricordare quei tempi in cui tutto quello che facciamo oggi, se ce lo avessero raccontato, ci sarebbe sembrato fantascienza.
Non cambiare i soldi girando per il vecchio Continente, non pagare i dazi, non attendere ore agli aereoporti per passare la frontiera, la libera circolazione delle persone e quindi delle idee, essere più forti insieme contro le altre potenze del mondo.
Sono convinto che un eventuale Italexit prenderebbe una sonora sconfitta e mi pare che pure Salvini stia spingendo poco sull’acceleratore, mentre i 5 Stelle stanno studiando per governare e hanno quindi abbandonato certe derive eurofobe.
Speriamo comunque di non doverci nemmeno arrivare a votare per una cosa del genere, anche se il giudizio popolare è sacro e nemmeno capisco il raccogliere firme in Inghilterra per votare di nuovo: e se avesse vinto il remain che avrebbero fatto gli altri?
Giugno 26th, 2016 alle 08:13
VBuona domenica
Certo l’assenza inglese non sarà una grave perdita, ma più che il voto, la futura assenza di uno dei paesi fondatori/sostenitori e dell’aria generata da questo voto, punterei il dito sulle cose fatte e quelle non fatte dal parlamento europeo.
Il parlamento europeo spesso non preserva le nicchie produttive, specie quelle particolari, frutto di un terreno, di un artigianato quasi artistico o quasi della cultura artistica dei paesi, spesso confeziona leggi a pro di alcuni paesi è alcune produttività.
Ma quello che non comprendo è la mancata ricerca di una simil/eguaglianza del potere di acquisto del popolo europeo, del l’allineamento delle quote di tassazione dei vari paesi, dell’eguaglianza sui valori pensionistici e di tante piccole e grandi cose che ci rendono troppo diversi sul l’equilibrio economico delle masse.
In fondo comprendo poco il vero servizio e l’utilità di questo parlamento europeo
Giugno 26th, 2016 alle 09:23
Il giudizio del popolo è sacro, ma non sempre è corretto…del resto, il popolo, fra Gesù e Barabba scelse Barabba….
Giugno 26th, 2016 alle 09:38
Per rispondere alla tua domanda c’è un articolo su Mirror da leggere. Avrebbero fatto la stessa cosa. Adesso vediamo che succede: la Scozia vuol fare un nuovo referendum per lasciare il Regno Unito così come l’Irlanda del Nord ha desideri di ‘reunion’. Ma L’Eire rimane tiepida, mentre ci sono le file per avere il doppio passaporto se si hanno nonni irlandesi. In tutto questo ciò che temo è il panico, che porta a decisioni idiote e deleterie.
G.
Giugno 26th, 2016 alle 09:47
Sulla carta pensieri condivisibili ma nella realtà a te garba dove ci sta portando questa EUROPA ? a te piace questo modo di essere EUROPA ?
.. a me no e oggi voterei di andarmene ma non c’è pericolo … di questa possibilità nella vecchia e nuova costituzione non c’è traccia …
Umberto Alessandria
Giugno 26th, 2016 alle 10:13
Senza contare, caro Guetta, quando fra europei c’erano guerre in continuazione, con milioni di morti…
Giugno 26th, 2016 alle 10:22
Troppo facile cosi!dopo mesi di campagna elettorale pro e contro viene fatto il referendum e siccome il risultato non mi piace ne vorrei subito fare un altro per vedere se vinco io.di questo passo tutti si sentiranno autorizzati a mettere in discussione ogni decisione perché il risultato non gli torna.per quanto riguarda l’Europa era un bel progetto e non dico che sia fallito ma così come è ora va ampiamente r rivista perché non c’è la giusta mentalità in quanto è perlopiù una unione economica voluta dalle banche e dalle borse senza
Giugno 26th, 2016 alle 10:34
Tenere conto delle diverse storie,tradizioni e culture di ogni singolo paese.da questo punto di vista bisognerebbe imparare dagli stati uniti d’America perché li un americano si sente tale sia che viva nella ricca,prospera e potente California sia che viva in un insignificante staterello come il Vermont o l’Idaho.
Giugno 26th, 2016 alle 10:38
Mi fido poco delle petizioni online, magari uno vota dieci volte e tre milioni di firme mi sembrano un’esagerazione. In questo momento non hanno neanche un governo e non saprei chi dovrebbe controllarle.
Mi stupisce che un paese come il Regno Unito, che comunque è andato a votare per il 70% e passa (mentre qui raggiungiamo a stento il 40% per qualsiasi cosa), dia peso a iniziative del genere.
Giugno 26th, 2016 alle 10:44
La cosa drammatica e’ che gli ultra sessantenni hanno preso una decisione fondamentale per il future dei giovani inglesi, quasi tutti sistematicamente a favour del remain. Cosi’ come e’ stata ignorata la voce di Londra, l’unica realta’ produttiva dell’Inghilterra. E’ ironico che che le zone depresse del paese, che ricevono sussidi dall’unione e non soffrono delle conseguenze dell’immgrazione (chi e’ che si trasferisce a Norfolk????) abbiano votato per uscire, mentre a Londra, che avrebbe qualche motivo per lamentarsi, il 70 per cento vuole rimanere. La democrazia, specialmente quella diretta, come dice qualcuno, e’ tremendamente overrated. Tra l’altro, il parlamento, che deve ratificare la decisione del popolo, e’ in larga misura contario a Brexit. Se fossi un MP inglese avrei serie difficolta’ morali a ratificare una scelta che non condivido. Piuttosto mi dimetterei.
Giugno 26th, 2016 alle 10:47
Il problema è che mi sento più europeo che italiano, come chi ha votato adesso di restare in Europa ! Sono più vicino a loro che a tanti miei connazionali … C’è davvero un problema generazionale !! Che va oltre i confini oramai !! Mio figlio di 6 anni è europeo e parla 2 lingue , mia moglie 4 e io 3 . La cittadinanza europea non è mai stata affrontata ma spero sia il futuro !
Giugno 26th, 2016 alle 11:12
Essendo tuo coetaneo, gentile David rammento anche io ai tempi delle scuole medie quel sentore di europeismo che stava facendosi largo.
Ricordo , una volta ci fecero fare un lavoro scolastico oggi impensabile : ci mandarono a giro con delle domande da porre ai passanti sulla attuazione dell’unità europea e col registratore dovevamo fare dei servizi come veri inviati di un telegiornale.
Un’esperienza interessantissima, e nessuno si permetteva di darci di mocciosetti o di sviare alla piccola intervista sul marciapiede.
Erano tutti convintissimi della bontà di questo passo unitario che doveva abbattere dogane,diversità, monete, addirittura sembrava che dovessimo cominciare a studiare l’esperanto, che doveva divenire la lingua europea.
(Parliamo del 1971 – 1972)
Oggi mi sembra che molti, di questa Europa ne farebbero volentieri a meno.
A me,da cittadino, da genitore, da lavoratore, questa Unità Europea piace, anzi, vorrei che divenisse una vera Confederazione sul modello USA.
Ci sono solo due grandi problemi .
1- Un giovanotto che entrava nel mondo del lavoro e prendeva due milioni al mese era un signorino e poteva cominciare a pensare di sposarsi e metter su casa.
Oggi , la generazione mille euro non arriva alla fine del mese.
Problema comune a molti degli stati confluiti nell’Unione Europea.
2- Tra venti anni avremo una generazione di nuovi poveri , con pensioni da fame erogate a gente ultrasettantenne.
Voglio vedere le famiglie cosa inventeranno e come si ridurrà lo strato sociale .
Problema comune a molti stati della Unione Europea.
Ovvero: siamo con le pezze al culo oggi, e domani non avremo addosso neanche le braghe rattoppate.
Due problemucci da nulla.
E’colpa della politica interna?
E’ colpa dell’Europa?
Le migliori cose a tutti
Immondo
Giugno 26th, 2016 alle 11:25
Ho appena letto su Gazzetta.it che il premio al vincitore del torneo di tennis di Wimbledon è stato dimezzato a causa del tracollo della sterlina.
Avanti così.
Dai, usciamo dall’Europa anche noi, così per una pizza ci voglian sessantamila lire .
Immondo
Giugno 26th, 2016 alle 11:39
Ti rispondo all’ultima domanda, visto che ha una risposta semplice semplice. Avrebbero fatto lo stesso, come dichiarato più volte dallo stesso Farage nei mesi scorsi. Lo stesso Farage che, insieme al magico amico di merende Boris, si è già rimangiato – a solo un giorno dall’esito del referendum – le tre maggiori promesse e capi saldi del Progetto Leave:
1. Soldi versati settimanalmente all’EU “350million pounds” da rigirare subito all’ HNS (servizio sanitario nazionale): SPARITI;
2. Progetti su bloccare (non ridurre, *bloccare*) l’immigrazione: INATTUABILI;
3. Uscire al più presto dall’EU: meglio aspettare Ottobre/Novembre (peccato che, secondo la loro campagna elettorale, ogni giorno in più nell’Europa costi almeno “50million pounds”).
Tutto questo, ripeto, a solo UN giorno dall’esito del referendum e su i tre considerati capi saldi della campagna Leave.
Allucinante.
Criticare la EU è giusto, anzi direi doveroso,
ingannare la gente in questo modo è tremendo. Forse in Italia ci siamo abituati a questi livelli di disonestà intellettuale, in UK ancora no, o almeno non del tutto.
E comunque (ma questo è solo un parere personale) se si vuole evitare secondi referendum (che sono accaduti nel corso della storia) si dovrebbe smettere di fare referendum “consultivi”: si discuta di un limite di percentuale, si obblighi al voto e si facciano “binding”.
Giugno 26th, 2016 alle 12:22
Sono convinto che se facessero votare in tutti gli stati europei il 60% di questi paesi volerebbe fuori da un europa che non porta benefici ma promette di portarne in futuro.
Nessuno ,o quasi, crede piu ai politici che si riempomo pancia e tasche alla faccia della loro superbia.
Giugno 26th, 2016 alle 13:20
In Italia non si possono indire referendum che hanno ad oggetto trattati internazionali, mi sembra una legge giusta perchè se tutti hanno diritto di votare non tutti hanno le capacità (io per primo) di capire a fondo certi problemi e quindi di prendere una decisione adeguata che non sia di pancia, poi se la pancia è vuota la gente si incazza ma ormai è tardi… Senza contare che è dal 45 che non abbiamo guerre tra Italia, Francia Germania e UK… Se vi par poco, i nostri nonni a 60 anni ne avevano fatte almeno 2… A questo punto però vorrei una reazione forte da questa Europa, fuori subito gli inglesi e risolvere problemi che sintrascinano da anni, e se la sig.ra ex kgb non gli torna può diventare pure lei cittadina inglese
Giugno 26th, 2016 alle 13:55
Ottimo post di Andrea 13, mi trova in totale accordo; va bene che “tutti i politici dicono le bugie” ma Farage e quel nido di beccacce ni capo di Boris hanno esagerato.
Pensa che ci sono tanti che si sono pentiti del voto leave, solo ora rendendosi conto della serietà della situazione, o non pensando che il loro voto avrebbe portato alla vittoria del Brexit. Li hanno già ribattezzati i bregret.
L’opinione che mi sono fatto io, è che Farage e Boris volessero una vittoria risicata del remain (prova del fatto che Farage a urne chiuse aveva già dichiarato sconfitta, poi ritrattata frettolosamente), di modo da poter dimostrare di aver mantenuto le promesse e potendo contare su una base di voto ben nutrita e catechizzata per le prossime elezioni generali. Ora invece che hanno vinto, iniziano a ritrattare, tornare indietro, “eh ma che fretta c’è suvvia aspettiamo l’autunno”. Peccato che l’EU stia già chiamando il loro bluff, richiedendo un iter veloce per l’uscita dall’EU.
Tutti questi squallidi giochini di potere sfruttando l’ignoranza e l’esasperazione della gente fa veramente vomitare.
Giugno 26th, 2016 alle 14:00
Sono entrati nel 1973 con le pezze al sedere e ora se ne escono perché non vogliono più avere a che fare con l’Europa.
I nazionalisti rappresentati da elite stanno prendendo campo in tutti gli Stati con il voto delle periferie e dei pensionati.
Fra i politici che rappresentano gli interessi dei privilegiati, delle Banche, delle grandi multinazionali e i nazionalisti scelgono quest’ultimi con l’intento di scassare di mandare a quel paese tutti.
Se i politici non mettono mano ai privilegi nei prossimi 2 anni salta tutto e chi ci rimetterà più di ogni altro saranno coloro che hanno votato per scassare.
Giugno 26th, 2016 alle 14:12
l’idea dell’europa, della moneta unica, è meravigliosa e romantica….ciò che non va, non dipende da questa idea ma dalle lobby, dalle banche, dai commercianti che hanno speculato sull’euro, ecco perché c’è nell’aria, voglia di tornare indietro.Ho una domanda della quale non ho risposta : e se per caso, fra qualche mese, l’economia della Gran Bretagna dovesse decollare? E se la disoccupazione dovesse, sempre per caso; diminuire vorticosamente? In quante altre Nazioni europee ci sarà voglia di referendum?
Giugno 26th, 2016 alle 15:43
L’analisi del voto britannico indica che il 73% dei giovani tra i 18 e i 24 anni hanno votato “remain”, mentre il 60% degli over 65 hanno votato per il distacco dall’Unione Europea.
Cioè, la fascia protetta della popolazione inglese, quella che ha vissuto con il welfare, la pensione piena, la sanità e la scuola gratis ha espresso il desiderio di tornare a tutti gli effetti un’isola, mentre la generazione Erasmus, che ha il melting pot nelle vene, vive di precariato, ma parla tre lingue e si nutre di relazioni internazionali, perché il mondo è globalizzato nei fatti e nella vita corrente, e non perché schifato dai secessionisti, ha votato perché la Gran Bretagna rimanga Europa anche culturalmente ed economicamente.
I vecchi, che non ci saranno più tra qualche anno, hanno deciso per chi dovrà vivere il mondo per altri cinquanta anni.
Complimenti, vecchi rancorosi inglesi.
Avete deciso che arrivavano sull’isola troppi indiani, iracheni, pachistani, tutta gente con la vita rovinata da generazioni per il vostro irritante colonialismo assassino, gente che cercava lavoro e rifugio da voi dopo che avevate succhiato a casa loro manodopera a costo zero per arricchirvi con i vostri traffici intrisi nel sangue altrui.
Avete così inguaiato adesso i vostri figli e i figli dei vostri schiavi del passato.
Complimenti, siccome l’Europa non vi piace, niente avete fatto per lasciarla migliore ai vostri figli.
Giugno 26th, 2016 alle 15:46
…la G.B. rimanesse Europa..
Giugno 26th, 2016 alle 16:31
Io invece capisco xke’ raccolgono firme xke’ un giovsne nato in Europa abituato a pensare di essere europeo sapere di pter fare l’erasmus girare l’europa senza passaporto avere amici europei ora si ritoca ad essere straniero al di la’ della manica pur avendo votato di essere europeo ma x colpa delle paure dei vecchi del Paese si ritrova fuori e nn solo a dover fare grossi sacrifici x una cosa nn solo nn voluta ma osteggiata e’ vero che sono le regole della democrazia ma e’ anche democrazia raccogliere firme. Io spero che in un futuro nn lontano i ragazzi inglesi possano ritornare europei xke’ anche se questa Europa deve essere migliorata nn si costruisce demolendo ma costruendo.
Giugno 26th, 2016 alle 18:31
Credo che per noi sarà una grande opportunità, se riusciremo a coglierla. Fondamentale sarà unirsi,mettere da parte ideologie nazionaliste e creare veramente un sistema bancario unico. Considerate che Germania, Francia, Italia e Spagna producono il 70% del Pil europeo,quindi è più che mai opportuno sedersi al tavolo e fare le riforme necessarie.
Occorre anche non farci prendere per il sellino dal Regno Unito e pretendere l’uscita dall’Europa nel minor tempo possibile (e qui son d’accordo con i tedeschi).
Non ho istinti vendicativi, ma credo che il referendum britannico ci abbia fornito un bel assist. Le banche americane sono perplesse perchè hanno utilizzato la piazza di Londra per le loro filiali europee. Bene, ora dovremo fare in modo che i loro uffici vengano trasferiti a Francoforte, Parigi o Milano. La borsa “europea” di Londra tratta i principali titoli… Aziende anche italiane hanno trasferito le loro sedi legali nel Regno Unito per minori pressioni fiscali. Solo che ora il Regno Unito non sarà più Europa e allora approfittiamone. Ora o mai più!
Giugno 26th, 2016 alle 19:06
Salve David, se guardiamo i risultati del referendum brexit per fasce d’età, ci si rende subito conto che la vittoria é determinata esclusivamente o quasi dagli ultracinquantenni, con percentuali bulgare a favore dell’uscita presso i 70/80enni. Mi da l’idea che più della reale volontà di un popolo si tratti di una lotta sociale intestina alla gb (se non forse addirittura di fronde partitiche). Secondo me l’Europa potrebbe trovare in questi cedimenti la forza per ricompattarsi in quegli stati che contineruanno a mostrare e rafforzeranno la loro volontà europeista. Ma noi chi si compra? Forza Viola
Giugno 26th, 2016 alle 19:11
@robertodisanjacopino n.19:
Mi garberebbe sapere, visto che il voto è segreto, come si possa arrivare alle conclusioni delle analisi che hai citato. Se cono sondaggi e li hanno fatti quelli che avevano dato i “remain” vincenti subito dopo il voto, si sta freschi, Mi sembra che ci sia la tendenza ad affermare che quelli che hanno votato per restate siano i giovani, gli intelligenti, gli istruiti e i belli e quelli che hanno votato per uscire siano i vecchi brutti e ignoranti. fermo restando che non è possibile stabilire chi ha votato cosa, quello che si deve è il massimo rispetto ai risultati del referendum, perchè in democrazia si fa cosi. Chi ha votato per uscire avrà avuto le sue buone ragioni non ultima l’orgoglio, perchè gli inglesi non sono sicuramente molto propensi a farsi mettere i piedi in capo dai tedeschi. Vedi seconda guerra mondiale. impariamo a rispettare le scelte delle persone.
Giugno 26th, 2016 alle 19:14
E aggiungo che prima di dare di assassini colonialisti agli altri, guardiamo prima in casa nostra visto che anche noi all’epoca ci abbiamo provato senza neanche riuscirci. Gli inglesi sono un grande popolo e sono vent’anni avanti a noi in quasi tutti i settori.
Giugno 26th, 2016 alle 19:45
Pochi giorni prima della discesa in campo di sua Emittenza, esce il libro di Norberto Bobbio “Destra e sinistra”.
Per chi, come me, ha visto crollare l’identità politica insieme ai grandi partiti costruiti nel dopoguerra rimane il tentativo, forse l’ultimo, di dare un retroterra culturale alle convinzioni e alle idee della politica.
Semplificando, il perno del saggio si incentra su due temi: l’esclusione e l’inclusione, in misura varia e comunque non totale, più vicina la prima alla destra mentre lo è la seconda alla sinistra.
Il principio di inclusione è stato un faro per quanto le mie scelte politiche ma prima ancora di uomo: l’uguaglianza è per quello che siamo, la differenza è IN ciò che facciamo.
La GB è sempre stata una nazione meno integrabile, in merito al suo passato, alla sua posizione geografica al fatto di aver mantenuto la sterlina, indice di debolezza del continente. Chi propone steccati e barriere ha vinto questa battaglia e non credo che ci saranno vincenti o perdenti nel breve periodo.
Quello che mi inquieta è che non sempre hai voglia di costruire ponti se il tuo dirimpettaio conosce solo la dinamite. L’avanzata dei nazionalisti degli xenofobi e dei separatisti ha un solo epilogo: la violenza, poiché il sano confronto si distrugge solo con la violenza.
Detto questo ci vorrebbe una bella pausa di riflessione anche per chi ha gestito le istituzioni europee in questi anni, la fuoriuscita piuttosto celere dei vari capataz, e una rielaborazione del patto federativo che eviti lo squilibrio fra la durezza contro il popolo ellenico e l’indulgenza verso chi ha più influenza.
Concordo con molti che il processo di integrazione Europeo continua e continuerà nonostante le tossine ideologiche che questa può generare, e che la Brexit sia uno degli inevitabili contraccolpi di una operazione sociale così vasta e complessa. Magari non sarà nemmeno l’ultimo.
Giugno 26th, 2016 alle 19:51
Che la scelta sia giusta o sbagliata lo scopriremo solo vivendo, ma finalmente una scelta del popolo!!!!!!!
Giugno 26th, 2016 alle 20:01
Ah, una domanda David.
Dov’è Mario?
Giugno 26th, 2016 alle 20:27
Evviva la democrazia, evviva i popoli con le palle.
Grandi inglesi nel culo alla cricca massonica che ci governa
Giugno 26th, 2016 alle 21:21
Per molti la democrazia è sacra solo quando da loro ragione,su alcuni giornali si deridono gli anziani che hanno votato per l’ uscita ma quanto sarebbero diversi i risultati elettorali senza i voti dei pensionati italiani?poi si io voterei per restare in Europa.
Giugno 26th, 2016 alle 21:26
Caro David,
se vogliamo una Europa unita e giusta ,bisogna buttar fuori la CULONA e i suoi lacchè !
FORZA VIOLA sempre e comunque !
Giugno 26th, 2016 alle 22:31
elezioni in spagna
impossibile per gli spagnoli fare un governo
paralisi del paese
la conseguenza dell’ingovernabilità è maggiore disoccupazione, corruzione, concussione, ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri
——————————————-
Sapete che vi dico? viva la legge elettorale doppio turno di Renzi
Uno schieramento vince davvero e ha i numeri per governare.
Tra l’altro con l’Italicum e senza il bicameralismo perfetto questo paese rischierebbe di diventare uno dei paesi più stabili d’europa. Con maggiore occupazione e maggiore ricchezza.
Finalmente chi vince le elezioni governa 5 anni e si potrebbe vedere senza inganno, chi governa bene e chi governa male.
E dire che qualcuno vorrebbe tornare al proporzionale e alla nostra liretta votando no al referendum. Vedi salvini e 5 stelle.
Le conseguenze sarebbero disastrose
Ingovernabilità. Svalutazione della lira a doppia cifra. Mutui presi in euro impossibili da pagare con un ritorno alla lira. Impoverimento di tutto il popolo italiano. Corruzione mafia e camorra a tutti i livelli.
Giugno 26th, 2016 alle 23:03
Marione: la metodologia delle analisi dei flussi elettorali ha protocolli precisi. I dati sono riportati identici almeno dalle fonti che ho consultato personalmente: le pagine di Repubblica, Fatto Quotidiano e il sito del Corriere della Sera.
Personalmente ho fatto un commento, essendo mie considerazioni sono ovviamente opinabili.
I risultati vanno certamente rispettati e non capisco da cosa tu arguisca che io non lo abbia fatto.
Per quanto riguarda la definizione di colonialisti assassini, credo sia sufficiente andare a studiare un po’ cosa abbiano combinato per secoli gli inglesi in India, oppure ci vogliamo raccontare la favola del popolo superiore esportatore di civiltà?
Danni simili, ma comunque non paragonabili per durata nel tempo ed estensione territoriale hanno fatto anche gli italiani in Libia, Abissinia, Eritrea, Somalia: infatti anche noi abbiamo avuto un bel campionario di criminali vestiti color kaki.
Infine, gli inglesi sono un grande popolo, ma non lo scopro certamente adesso che me lo rammenti tu.
Giugno 26th, 2016 alle 23:15
9 @lorenzo
23@Belushi
A coloro che vedono gli anziani responsabili della Brexit vorrei far presente che nella fascia d’età tra i 18 e i 24 hanno votato poco più di un terzo degli aventi diritto.
Nella fascia d’età degli ultra 60enni quasi l’80%.
Se poi vogliamo dare la colpa agli anziani facciamolo, ma se i giovani avessero votato il risultato sarebbe stato diverso.
E se ora piangono, dimostrano ulteriormente quanto oramai sono rimbecilliti da asocialità, tecnologia e soprattutto pessimo alcool.
Giugno 26th, 2016 alle 23:18
Spero che il referendum inglese non abbia lo stesso valore di quello greco.
Altrimenti avremo la conferma che viviamo in una dittatura travestita da democrazia.
Giugno 26th, 2016 alle 23:30
@robertodisanjacopino
Gli anziani saranno sì rancorosi, ma i giovani rinunciando al loro diritto si sono dimostrati menefreghisti fino a quando non hanno capito di aver fatto una bischerata.
Gli anziani saranno sì rancorosi, ma i giovani inglesi si meritano di vivere fuori da un’Europa che non è stata pensata con loro, ma che loro hanno sfruttato facendo “cherry picking” di quello che gli interessava. No Schenghen, No euro, Sì salvataggio (o crollo soft) delle loro banche nel 2008. Senza contare le azioni belliche a tutela delle proprie imprese e alla prospettiva di commesse di ricostruzione. No, gli inglesi “puzzano” dalla testa ai piedi e, se mi dispiace per l’Europa, sono felice di non averli più tra i piedi.
L’Europa dev’essere tra pari, in caso contrario diventa un mostro (come fino ad oggi è accaduto)
Giugno 27th, 2016 alle 04:51
@ 9 Lorenzo Londra: premetto che io sono un europeista convinto, così come sono a favore dell’Euro. Sono altrettanto convinto che i tanti problemi e le evidenti ingiustizie della attuale UE vadano combattute “da dentro”, eliminando non l’UE ma i politici marci e le lobbies che la popolano, Italia inclusa. Il tuo post mostra uno strano concetto della democrazia; secondo te gli ultrasessantenni avrebbero dovuto votare quello che vogliono i giovani inglesi, quindi quello che vogliono loro non conta ? Credi che tutti gli over 60, siano ad aspettare la morte oppure che siano solo dei parassiti pensionati che servono solo a fare da baby sitter ai nipoti ? Ti sbagli di grosso. Molti di loro lavorano ancora, per molti di loro la vita è più difficile che a 20-30 anni (è lapalissiano), e hanno responsabilità di cui tanti giovani non si rendono conto, fra cui aiutare in molti casi i figli e le loro famiglie perché, se vivi in Inghilterra dovresti saperlo bene, che al di là dei luoghi comuni i “bamboccioni” esistono anche lì, magari hanno la loro famiglia o vivono da soli, ma l’assegnino “una tantum” dei genitori fa comodo. Un’altra cosa, secondo te il voto e l’esperienza di chi ha vissuto con e senza l’UE, fra cui qualcuno che ha passato la guerra e certamente ne hanno viste e vissute molte di più di alcuni ragazzotti “so tutto io” pieni di ormoni dovrebbe valere meno ?
Scrivi che è stata ignorata la voce di Londra. Hanno annullato i voti dei londinesi ? L’unica realtà produttiva dell’Inghilterra ? Ma il tuo nick lo hai scelto a caso o vivi a Londra davvero ?
Londra avrebbe qualche motivo per lamentarsi e le zone depresse del paese no ? Tu stesso scrivi che ricevono sussidi dall’unione, nonostante questo hanno votato in maggioranza per uscire, dev’esserci un motivo…
La democrazia diretta è overrated ? Ti informo che è l’unica democrazia vera, quella filtrata la chiamano così impropriamente. Esempio ? Matteo Renzi votato da nessuno che governa l’Italia. Tutto secondo la legge, of course, ma classico esempio di democrazia indiretta.
Sono stato troppo lungo e mi fermo qui, riassumo il mio pensiero in una riga: il popolo ha votato, rispettarlo è un dovere.
Giugno 27th, 2016 alle 07:32
Maraschino36: grazie, mi era sfuggito il dato significativo sulla percentuale di voto dei giovani.
Come sempre, il mondo non è bianco o nero, ma una continua variazione di diversi grigi.
Anche i giovani quindi, hanno molto contribuito al risultato britannico. A me dispiace assai la loro uscita, da convinto europeista li preferivo dentro piuttosto che fuori la Comunità, ma sono stati padroni delle loro scelte.
Ritengo comunque che nella scelta ci abbiano perso. Vedremo più avanti.
Giugno 27th, 2016 alle 07:46
la nostra costituzione vieta un referendum di questo tipo. il problema non si pone
Giugno 27th, 2016 alle 07:50
Tratto da huffingtonpost.it/2016/06/25/letta-giovani-brexit_n_10673198.html
Brexit: Enrico Letta smonta la teoria giovani pro Europa contro vecchi anti Europa?
Smontata la teoria secondo la quale i giovani britannici si siano dimostrati, con il voto al referendum sul Brexit, a favore dell’Europa in contrapposizione agli elettori più anziani, apertamente schierati per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. L’ex presidente del Consiglio Enrico Letta con un tweet suggerisce una chiave alternativa per comprendere il voto di giovedì: “Una chiave per capire voto per #Brexit?Tra gli elettori nella fascia 18-24 ha votato solo il 36%,tra quelli sopra i 65 anni ha votato l’83!”.
Se da un lato, quindi, i giovani che si sono recati alle urne hanno tendenzialmente espresso un voto favorevole all’idea di Europa e di una Gran Bretagna come parte integrante dell’Unione, di certo il basso tasso di affluenza dimostra che la gran parte si è disinteressato della questione. Solo un giovane su tre è infatti andato a votare giovedì. Il 75% non ha votato per il Remain, decidendo non di sostenere il fronte del Leave ma di restare a casa. Tra i giovani, insomma, ha vinto l’indifferenza.
E’ proprio vero che tanti giornalisti scrivono solo per luoghi comuni…..
Giugno 27th, 2016 alle 08:27
C’e’ nebbia sul Canale… il continente e’ isolato.
Giugno 27th, 2016 alle 08:54
Anch’io come Marione non riesco a capire come fanno a stabilire chi ha votato cosa visto che il voto è segreto.
se c’è un meccanismo tipo exit pool
mi sembra parecchio poco affidabile.
In ogni caso ci sono da fare due considerazioni, forse anche tre:
Si dipingono gli over 60 come vecchi rimbischeriti che aspettano solo di morire.
Mi viene in mente Bill Gates,
mi sembra che non corrisponda al ritratto.
E anche il Berlusca, a sessant’anni
non mi sembra che andava al parco a dare il becchime ai piccioni.
A 60 anni lavorano quasi tutti
e si preoccupano del futuro dei loro figli
più di quanto facciano i figli stessi
che infatti (questo si, è un dato certo)
non sono andati a votare.
Ogni popolo ha la sua storia,
gli Inglesi sono un popolo particolare,
hanno il loro orgoglio
e il loro modo di pensare,
La scelta che hanno fatto va rispettata
anche se non la si condivide.
Non ho la preparazione per giudicare le conseguenze di questo voto.
Spero per loro e per noi che non cene siano di funeste.
p.s.
Non sono un renziano,
ma le elezioni di Spagna credo che confermino l’opportunità di un sistema elettorale
che dia la possibilità di governare
anche se si vince per tre voti.
Lo stallo è la cosa peggiore che può capitare
specialmente se il paese dove si è votato
non se la passa benissimo.
Giugno 27th, 2016 alle 08:58
Brexit ha messo la comunità europea sotto la lente d’ingrandimento. Ognuno vede qualcosa che non va o che non gli piace in Bruxelles. Tutto vero, tutto giusto, ma l’unico vero problema sul quale si rischia di frantumare l’europa è l’immigrazione. Non mi riferisco al rapporto nord/sud del pianeta, ma anche al rapporto est/ovest d’europa. C’è una tensione sociale crescente ed un incremento della criminalità soprattutto nei paesi relativamente tranquilli del nord, che sta spostando sensibilmente il pensiero comune sulla convenienza a stare nella comunità europea. A questo aggiungiamo pure il terrorismo islamico e la miscela è pronta.
L’Italia non ha alternative all’europa. Da soli diventiamo terreno di conquista: ci mettono in ginocchio finanziariamente…se non fosse che apparteniamo ancora alla Nato, diventeremmo terreno di guerra stile Siria o Libano…
Giugno 27th, 2016 alle 09:22
…che poi con la globalizzazione se vuoi sopravvivere ti devi unire…
la globalizzazione consiste nel cercare di vendere ai disoccupati beni prodotti da schiavi
Giugno 27th, 2016 alle 09:27
Mah volevo dire quello che ha scritto Marione al post 24………..il voto dovrebbe essere segreto quindi non capisco come si faccia a sapere chi ha votato per chi…….a parer mio c’è molta confusione ed incompletezza di informazione e in un mondo così globalizzato ognuno dice la sua senza conoscere i reali motivi del leave………ci sono troppe strategie politiche ed economiche che hanno inquinato quello che doveva essere l’unico intento dell’unione europea cioè quello di armonizzare la libera circolazione di uomini e delle loro prospettive di vita all’interno del vecchio continente……tale finalità idealistica è stata utilizzata solo all’inizio come specchietto per le allodole per ottenere le adesioni necessarie ma poi è misteriosamente evaporata per lasciare posto agli interessi privati delle oligarchie e per consentire loro di estendere e rafforzare ulteriormente la propria egemonia economica e finanziaria su tutto il territorio europeo……gli Inglesi avranno avuto mille motivi per abbandonare questa trama farsesca come ne potrebbero avere altre nazioni tra cui l’Italia se fossero paesi con delle risorse interne tali da garantirsi un assetto autonomo senza avere la necessità di farsi trainare dalla locomotiva tedesca….
poi quando si parla delle conseguenze delle politiche colonialistiche nei confronti dei paesi sfruttati si dovrebbe parlare anche di nazioni come la Francia la Spagna l’Austria la Germania tanto per rimanere in europa fino ad arrivare addirittura all’Italia (eh si perchè ci provò anche il fascista con risultati disastrosi )che certo non sono andati a regalare caramelle e poi spesso si dimentica del ruolo fondamentale dell’Inghilterra nella prima e nella seconda guerra mondiale grazie al quale è stato sventato un pericolo che andava ben oltre il semplice colonialismo economico senza parlare poi del livello di civilizzazione che la nazione Inglese ha consentito di raggiungere ai popoli “sfruttati” esportando culture e tecniche che questi popoli non avrebbero mai potuto scoprire o ideare da soli e che avrebbero potuto renderli indipendenti dalla madrepatria come è successo in alcuni casi………….eh si perchè bisogna vedere anche l’altra faccia della medaglia e probabilmente constatare che questi popoli sarebbero stati ancora più poveri ed arretrati senza il loro intervento
invece di criticarla dovremmo prendere esempio dall’unica nazione che ha da sempre dimostrato coerenza nelle proprie scelte giuste o sbagliate che siano e ha contribuito notevolmente ad innalzare il grado di civiltà nel mondo
approposito di egemonia teutonica forse fuffella a questo punto ci può aiutare a capire dov’è …………forse
Giugno 27th, 2016 alle 09:30
i temi sono diversi: l’ Europa è un bene assoluto ? o può diventare un Moloch sovranazionale in grado di imporre scelte e governi che non corrispondono ad istanze provenienti dal basso? negli ultimi anni ci ha arricchito secondo sinergie economiche o ci ha drasticamente impoverito? se non ci fosse stata sarebbe stato meglio o peggio? la reazione degli inglesi è la ribellione pragmatica di.un popolo sovrano che cerca di tirar fuori la testa dal giogo che si sente imposto oppure la solita spocchia britannica rimasta grande solo a parole? e , soprattutto, gli articoli sui quali formiamo le nostre opinioni sono rigoroso giornalismo indipendente o una caricatura che cerca di condurre a certe conclusioni i lettori?
sarà che ho valicato la cinquantina, sarà per le esperienze maturare, io un opinione me la sono fatta..
ah, ci fosse ancora la Fallaci! qui ormai nessuno con le palle all’orizzonte..
Giugno 27th, 2016 alle 09:31
Speriamo bene. Uscire dall’UE e disintegrare in un lampo un sacco di cose come, per dirne una, vicina al cittadino comune, il programma Erasmus che ho vissuto in prima persona (che significa la possibilità di stare a contatto con studenti da tanti paesi UE uniti nelle diversità) è una follia pura.
Chi vota per uscire non sa quanto è bello sentirsi un’idea comune, che vada al di là dello Stato nazione, che tante guerre ha portato. L’idea di Europa che tanto oggi viene denigrata ha permesso l’abbattimento o lo smussamento di steccati culturali (es. Francia e Germania) che se incancreniti potevano (e possono) portare a conseguenze che i nostri padri (nonni) bene conoscevano e che noi per fortuna soltanto possiamo immaginare. E credetemi non è retorica la mia.
Giugno 27th, 2016 alle 09:32
Ci hanno penalizzato?
Pensavo che col quinto posto si fosse in Europa saltando i preliminari…
Vdz
Giugno 27th, 2016 alle 09:40
mi correggo, forse qualche giornalista, per ora , c’e’ ancora
“Cari amici, possiamo toccare con mano la realtà della dittatura europea che ci sta imponendo una democrazia pilotata: va bene solo se il risultato corrisponde alla volontà dei poteri forti, non va bene se il risultato corrisponde alla volontà popolare.
In parallelo prendiamo atto della realtà di una dittatura mediatica che sanziona e criminalizza come populista, fascista, nazista, demagogico il pensiero non allineato con quello dell’Eurocrazia, promuovendo e legittimando il pensiero unico di chi è allineato con il Nuovo Ordine Mondiale.”
il nome non lo scrivo , ma è facile trovarlo..non lo scrivo per non far sembrare il mio post quello che non è
Giugno 27th, 2016 alle 10:00
EUROBOH…
(speriamo in brexit)
Colto impreparato dalla decisione del popolo (votante) britannico.
Molto sorpreso.
E sconcertato dal dato dell’assenteismo al voto.
Non so cosa pensare, onestamente. Perché mi sfugge il reale potenziale o, meglio ancora, effettivo valore, dell’essere una Unione Europea oggi. Questa decisione, quindi, mi pone tutta una serie di dubbi e interrogativi.
Cosa significa adesso Unione Europea?
E mi viene il dubbio che trattandosi di una realtà nata e cresciuta prevalentemente intorno a principi/necessità/timori di natura economica, sia un po’ zoppa in partenza sul lato delle relazioni umane, dell’identità culturale e spirituale comune.
Il valore e la necessità di una UE mi erano molto più chiari in una prospettiva storica: l’idea di Stati Uniti d’Europa era stata formulata già da Carlo Cattaneo, eroe risorgimentale delle Cinque giornate di Milano, il teorico principale del federalismo laico. Il modello federalista statunitense, nato da pochi decenni e modello di forza e prosperità, ispirava lui e altri intellettuali ottocenteschi.
Ma è a causa della seconda guerra mondiale che si afferma la convinzione che vada creata innanzitutto una misura intelligente per risolvere il secolare conflitto tra Francia e Germania: dare a queste due potenze confinanti (e continuamente in lotta, dalla guerra franco-prussiana del 1870-71) un interesse comune, qualcosa che renda loro SVANTAGGIOSO farsi guerra (e trascinare in essa il resto d’Europa e il mondo intero). Ecco l’idea geniale della CECA, la comunità europea del carbone e dell’acciaio del 1952, e poi la Comunità Europea del 1957 con tutti i suoi sviluppi.
E certo, se si pensa all’allucinante dramma di prima e seconda guerra mondiale, vedere l’attuale collaborazione tra Francia e Germania in primis, ma anche le ottime relazioni tra Italia e Germania e altri paesi con sanguinosi conflitti alle spalle, dà un senso di sollievo e fa capire che, almeno per alcuni aspetti importanti, il tempo (e le sciagure umane) non è passato invano.
E adesso?
Non ne ho idea.
Venerdì notte ascoltavo Salvini a “Tra poco in Edicola”, su Radio 1. Mancava il contraltare di PD, M5S e altre forze politiche euroscettiche o europeiste (che avevano tutte declinato l’invito del conduttore), quindi il segretario della Lega ha potuto argomentare le sue tesi in modo pressoché indisturbato, rispondendo agli ascoltatori nottambuli che telefonavano in diretta.
Però, devo dire che molti suoi ragionamenti erano convincenti. Ed io non sono né leghista né euroscettico. Ma la questione Euro in primis, sollevata da Salvini, e quella di una UE comandata da un potentato di massoni che niente ha a che fare con gli ideali originari davano da pensare.
Anche Renzi, in realtà, è molto critico nei confronti della UE. Almeno a dichiarazioni. La necessità di uscire da una UE delle scadenze e delle ristrettezze economiche e creare una UE della lotta alla disoccupazione e della crescita è un punto su cui ribatte sempre.
In questo senso, forse, la frustata che arriva dalla Gran Bretagna può essere salutare, una sveglia per tutti.
Speriamo.
Giugno 27th, 2016 alle 10:06
Io leggo dei commenti allucinanti di super Europeisti e mi chiedo se siete quasi tutti dipendenti pubblici o senza memoria oppure sono io che mi sono completamente rincoglionito .
Entrati in Europa , pronti via , sono spariti interi settori di Eccellenze Mondiali Italiane come il manifatturiero tessile , i mobilifici, tutte le fabbrichette di meccanica non di altissimo livello tecnologico, ecc.. .Ora hanno dichiarato guerra all’ Agro-Alimentare italiano con l’olio turco , il parmesan ecc.. Se continuiamo così altri dieci anni ,per me in Italia rimane i grandi stilisti ed il turismo e scordatevi le salsicce con il finocchio o quelle alla Fiorentina perché non esisteranno più. Mangeremo , Nestlè , Barilla , McDonald ecc..e tante patate.
Io credo ancora al sogno che mi ha raccontato Romano Prodi , ma o davvero diventiamo gli Stati Uniti D’Europa , oppure andiamocene prima possibile… prima che arrivi la Troika .
Giugno 27th, 2016 alle 10:15
Perfettamente d’accordo con te.
Ti rispondo qui ad un altro post, hai visto dov’era Mario ( 2 partite 2 gol e 1 rigore procurato ).
Ciao e buon lavoro.
Giugno 27th, 2016 alle 10:16
44 Nedo – Ma che con la globalizzazione per sopravvivere ti devi unire chi te l’ha detto ??
Giugno 27th, 2016 alle 10:31
Ciao Davide,
il voto è sacro ma le procedure inglesi, fortunatamente, hanno previsto l’opzione che permette di ridiscutere il tema allorquando abbiano votato in numero insufficiente e la maggioranza non sia chiara.
Nel caso in questione: 52% di favorevoli è meno del 60%. 72% di partecipanti al voto è meno del 75% perciò sussistono le condizioni, se in almeno 100 mila lo chiedono (soglia già ampiamente superata), affinché il parlamento possa discutere per un secondo referendum.
Secondo me è segno comunque di maturità. Adesso, a prescindere da che la discussione porti a nuovo voto o meno, tutti hanno maggiori consapevolezze. In GB e nel resto UE. C’è da augurarsi che sia giunta l’ora dell’Europa dopo tanto ciarlare.
Giugno 27th, 2016 alle 10:34
Non so se qualcuno l’ha già scritto, ma la nostra costituzione non prevede il referendum consultivo, quindi non corriamo il rischio di dover votare.
Giugno 27th, 2016 alle 10:53
Credo che Renzi,sotto sotto,si stia strofinando le mani.
Questa mi sembra una occasione unica,sopportando gli inevitabili (ma non cosi tremendi) contraccolpli dovuti alla Brexit, per ritornare sul ponte di comando da dove ci avevano sfrattato molti anni orsono.Naturalmente con tutti gli obblighi e gli inconvenienti che comporta lo stare fianco a fianco con Germania e Francia.
Mi sembra un po troppo superficiale e populista mettere fra i vantaggi essenziali non aspettare all’aeroporto (sono fortunato non mi è mai capitato di aspettare ore per passare la frontiera) e ho sempre avuto libera circolazione.
Infine mi sembra abbastanza evidente l’insicurezza,a posteriori, di quelli che hanno votato per la brexit e per questo ci sono questi sussulti con raccolte di firme(che a quanto si sente non porteranno a molto)cosa che ,per me non si sarebbe assolutamente verificata in caso di vittoria per il remain (l’insicurezza).
Giugno 27th, 2016 alle 11:09
Io, più di ieri,quando si votò per entrare in europa, voterei di USCIRE da questa europa solo filotedesca e nientepiù alla faccia di milioni di persone che se la passano male calpestando tutte le regole di buona democrazia come un certo renzi!!!!!!
Comunque in europa o come penso meglio fuori, sempre Forza Viola
Paolo da Viareggio
Giugno 27th, 2016 alle 11:47
Per chi mi ha menzionato, si sono Londinese, e ti assicuro che per Londra, il motore pulsante del paese, Brexit e’ una iattura. E lo e’ per i giovani, che abbiano votato o meno e’ irrilevante (suvvia….). E’ altresi’ innegabile che la decisione sia stata presa in seguito a una campagna basata su falsita’ incredibili da gente animata da spirito xenofobo.
Che la democrazia diretta sia l’unica vera, beh, questa e’ una tua opinione outsider. Che rispetto ma con cui sono in totale disaccordo, non c’e’ bisogno di discuterne perche’ se non credi alla democrazia rappresentativa allora siamo su posizioni opposte quindi difficile un punto d’incontro, ripeto con massimo rispetto. Peraltro mi verrebbe da dire che una decisione che altera la sovranita’ dovrebbe essere soggetta a maggioranza qualificata.
Giugno 27th, 2016 alle 11:49
Gli Inglesi hanno sempre fatto parrocchia a sé, quando loro si uniscono ad altri paesi lo fanno per comandare e non per essere comandati; il loro massimo di integrazione è stata l’annessione dell’Irlanda del Nord….
D’altra parte, sino a quando l’Europa servirà soltanto a stampare poltrone e dare direttive alle banche senza mai una ricaduta positiva sulla vita di tutti i giorni, la tentazione di uscire sarà un cavallo di battaglia buono per tutti i populisti.
Indico una consultazione popolare: chi può indicare un beneficio concreto ricevuto nella vita quotidiana dall’integrazione europea ?
E non dite l’Erasmus perché c’è sempre stato.
Giugno 27th, 2016 alle 12:04
Caro Outsider,
sul concetto di “democrazia diretta” ti sbagli.
Gran parte della vita politica dei paesi occidentali si sviluppa sotto forma di “democrazia indiretta”, esattamente come l’amministrazione di un condominio è una forma di democrazia indiretta.
Infatti, il popolo delega un parlamento ogni quattro anni per legiferare; il parlamento esprime un governo per i provvedimenti concreti ed il Presidente del Consiglio è stato eletto dal popolo – e neanche troppo – in due occasioni: Prodi e Berlusconi.
In tutti gli altri casi la sua nomina è stata effettuata – indirettamente, anche qui … – dal Parlamento: il problema si pone solo quando la nomina del Presidente del Consiglio avviene da un parlamento non neo-eletto perché con un Parlamento neo-eletto il problema del Presidente del Consiglio non si pone nemmeno.
Per un maggior tasso di “democrazia diretta” proporresti che ad ogni caduta della maggioranza si andasse alle elezioni così che il Presidente del Consiglio fosse espressione – meno indiretta – della volontà popolare ?
Staresti fresco.
Di questi tempi, magari….
Giugno 27th, 2016 alle 12:09
@45 violetviper: solo per precisare che l’irrisorio e ridicolo colonialismo italiano, del tutto residuale rispetto a tutti dalla Spagna al Portogallo passando per Francia, Olanda ed Inghilterra, è iniziato parecchio prima del fascismo…addirittura nel 1882…peraltro in certi posti abbiamo rimpiazzato altri colonizzatori che in Libia c’erano i turchi ed in Somalia gli inglesi. Paragonarlo all’imperialismo Inglese è come paragonare il poggibonsi con la juventus. L’impero britannico è stato il più grande del mondo, nato dal quindicesimo secolo in poi ed è tuttora in gran parte legato alla madre patria. Che la Gran Bretagna si possa permettere di fare a meno dell’Europa è fuori discussione. Sono parenti stretti degli States ed insieme dominano il mondo. Bravi loro ci mancherebbe. Noi siamo scarsi e quando abbiamo avuto a che fare con loro in guerra ci hanno fatto sempre un culo grosso così come agli argentini e a chiunque si sia opposto alla loro economia. Perché il sistema nel quale viviamo, le lobbies economiche che tanto ci schifano, hanno un marchio di fabbrica ben preciso nella Gran Bretagna.
Giugno 27th, 2016 alle 12:36
Europa. L’Europa dei pendolari che cercano il riscatto che si sono sudati sui libri, sugli aggiornamenti, sulle migliaia di “eureka” barattate per poche lire con il colosso multinazionale di turno, schiantati di fatica vera e propria a 35 anni. E l’Europa delle Golf GTI che, settimanalmente, partono da Palmi, Crotone, Gioia Tauro etc. etc (cit. Dott. Nicola Gratteri Procura di RC), ne beccano una ne passa undici.
Quale di queste due va avanti?
Dipende forse da me?
Eh! Bel modo di prepararsi al partitone.
Onorando, comunque e sempre, Rossella Casini, il cui nome campeggia sulle scuole dell’ Ist. Compr. di Scandicci-Firenze-Italia-EU.
A noi.
Giugno 27th, 2016 alle 13:05
@ Marco (post 54): la maggioranza non è chiara? Spero che tu stia scherzando.
Il 52% ha deciso per la Brexit ed hanno votato praticamente 3 elettori su 4. Dov’è che non ti è chiara la maggioranza?
Forse rientri in quella schiera di democratici per i quali il voto va bene solo se vince quello che piace a te?
Una seconda consultazione? Insomma un po’ come quei bambini che quando giocavamo a pallone e una delle due squadre perdeva 10 a 1 dicevano “chi fa l’ultimo vince”.
Un secondo referendum per chiedere la ratifica del primo…la cosiddetta democrazia della scelta obbligata.
Giugno 27th, 2016 alle 13:42
Anche noi il prossimo anno… Non si muove una foglia, solite trattative saltate per risparmiare. Poi si fa una cessione e non si compra perché ci prendono per il collo. Film già visto.
Giugno 27th, 2016 alle 14:44
…se penso che gli inglesi prendevano più di quello che davano…mi scappa da ridere!!!
Giugno 27th, 2016 alle 15:05
@ Lorenzo Londra e Maledetto Toscano:
Ammetto di essermi espresso male, considero la democrazia diretta “la più vera”, non l’unica vera. Certo è che un referendum è super-diretto, specialmente su una domanda così chiara. Mi immagino comunque, con una piccola divagazione, che la stessa questione referendaria in Italia sarebbe stata probabilmente una supercazzola lunga quattro pagine, con una dozzina di riferimenti legislativi del ‘900 e le opzioni di risposta “forse”, “dipende”, “se” e “ma”.
Giugno 27th, 2016 alle 15:38
Ma Capezzi? Nessuno IN Fiorentina dice nulla, ma perdere ragazzi promettenti in questo modo, mi lascia davvero perplesso….
Giugno 27th, 2016 alle 17:03
Brexit e Fiorentina
Tod’s: In 2 sedute lasciati per strada circa 200ml di capitalizzazione.
Il titolo Tod’s dall’inizio dell’anno ha perso circa il 45%
Roba da 1.000.000.000€ (un miliardo) di euro.
Diego, direttamente e indirettamente, possiede il 61,5% di Tod’s.
Diego, dal primo gennaio, ha perso circa 600.000.000€
Mi chiedo se il suo primo pensiero la mattina sia il rinnovo di Capezzi…
Giugno 27th, 2016 alle 19:13
@verificatore
Discorso condivisibile, ma io sono un tifoso, e delle scarpe m’importa una sega, di perdere un under21 molto promettente invece mi rompe e parecchio…. Se non possono più pensare alla Fiorentina che mettano ufficialmente in vendita!!!!
Giugno 27th, 2016 alle 23:23
come avevo preannunciato nell’altro post abbiamo lasciato andare Capezzi. Ora delle due una: o è un giovane su cui non puntare e allora va bene non riscattarlo oppure abbiamo fatto la solita cialtronata. Gente che se ne intende dice che era niente male il giocatore.
Io speravo la vendessero la società, ma tutta insieme non pezzo per pezzo come stanno facendo adesso.
Giugno 28th, 2016 alle 00:00
69 @Marco Signa
Chiunque acquisti oggi una squadra di calcio non potrà fare a meno di essere coinvolto in giochi di finanza.
Che si chiami Tohir, Suning, Bee, Pallotta avranno sempre a cuore le sorti di ciò che li rende ricchi e potenti.
E se pensi che i soldi li abbiano fatti con il loro core business (le ciabatte, come dicono in molti) forse dovresti fermarti un’attimo a riflettere.
Che i Della Valle vendano ad uno che non sia, minimo, quotato è fuori da ogni logica. Ma non per noi tifosi viola che vorremmo un proprietario “ricco”, ma per loro che vogliono soldi veri.
Giugno 28th, 2016 alle 00:21
Quabto mi fanno incavolare quell che dicono : Finalmente una scelta del popolo… sapete, lo dissero anche a Berlino nel 1939… poi si sa purtroppo come è andata a finire… godetevi barabba se è la gente come lui che vi piace
Giugno 28th, 2016 alle 07:49
Non si può dire che gli inglesi non siano coerenti,come hanno votato per uscire dall’europa la nazionale si è subito adeguata uscendo dagli europei.
Giugno 28th, 2016 alle 07:54
@ cerbero: (72): per favore, meno retorica alla Saviano e più sostanza. Se avesse vinto il remain il popolo sarebbe stato “illuminato”….ha vinto il leave e allora il popolo è lo stesso che applaudiva Hitler.
Troppo comodo, io ero e sono assolutamente favorevole al remain, ma invece di prendersela con gli elettori sarà il caso di fare un bell’esame di coscienza e capire perché la maggioranza dei britannici ha votato contro l’UE.
Altrimenti facciamo come i dirigenti del PD che, tutte le volte che vinceva Berlusconi, invece di fare autocritica si giustificavano dicendo “gli elettori sono coglioni”.
Giugno 28th, 2016 alle 15:41
Quoto Alessandro B #74 e anche in altri passaggi dove ripercorre la genesi dell’attuale governo. Sebby
Giugno 28th, 2016 alle 15:44
Sebbene io sia favorevole al governo di Renzi, non posso negare che le cose siano andate in modo molto discutibile sul piano costituzionale. In questo, la sua ricostruzione dei fatti mi sembra piuttosto accurata.
Giugno 28th, 2016 alle 22:50
@maraschino
Posso essere d’accordo con te, ma il menefreghismo di questa proprietà si vede proprio dalla perdita di Capezzi, non certo un fenomeno, ma un under21 di grande prospettiva…..
Se non riescono a trattenere nemmeno questi, è segno che davvero non gli importa proprio nulla!!!!
La proprietà più triste della nostra storia, c’è poco da fare!!!!!
Giugno 29th, 2016 alle 11:02
La cosa che più mi ha sconvolto e che mi preoccupa non è tanto quello che succederà, giusto o sbagliato, ma la differenza dei voti fra generazioni.
la generazione fino a 30 anni era per il REMAIN
Quella dai 30 ai 50 mista
dopo i 50/60 sul LEAVE.
Ecco questa mancanza di comunicazione fra figli, padri e nonni, mi preoccupa.
Ripeto,non voglio dire che la ragione l’abbia l’uno o l’altro anche perché’ vi sono differenze fra zone e titolo di studio. pero’ il fatto che viene a galla è quello dell’ incomunicabiltà generazionale.
E non è un problema solo inglese, purtroppo!
sta diventando anche italiano
la primula viola
Giugno 29th, 2016 alle 13:10
Europa come comitato di interessi ?
No grazie.
I vantaggi più evidenti li elenchi te
1.Non cambiare i soldi girando per il vecchio Continente non pagare
2. i dazi
3.Non attendere ore agli aereoporti per passare la frontiera.
Se per non cambiare i soldi o risparmiare la fila all’aeroporto mi devo far fare concorrenza dall’olio tunisino ,accettare il TTIP o peggio ancora dettare l’agenda dalla Merckel allora rivoglio la mia italietta debole.
Un coro di piagnistei per gli inglesi che DEMOCRATICAMENTE hanno scelto di uscire , un coro mediatico che li dipinge come idioti supplicando la grazia in lacrime tornerebbero a votare la dice lunga sul livello di democrazia presente in questa Europa degli interessi sovranazionali. L’Europa che la gente vorrebbe è quella aiuta la nazione più debole (tipo mezzogiorno in Italia, ex RDT in germania ect) non un unione solo economica. Come tuttoi i matrimoni di interesse finirà molto presto.
la libera circolazione delle persone e quindi delle idee è una considerazione sulla quale , scritta così, non concordo visto che non mi sembra che Germania Francia … siano una Corea o una Birmania.
Giugno 29th, 2016 alle 14:41
Scusa Primula Viola ma come fai a dire che la generazione fino ai 30 anni era per il remain se il 70% degli aventi diritto in quella fascia di età non si è presentato alle urne?
Ciò che è preoccupante è il menefreghismo degli under 30. Questo deve fare riflettere.
Giugno 29th, 2016 alle 14:55
Secondo me, per poter essere abilitati a votare si dovrebbe avere una specie di patente, ottenuta con dei test di cultura generale, come avviene con i test di scuola guida. Con domande facili e 4 risposte possibili (per esempio: in che anno è nata la repubblica italiana? Risposte possibili 1932, 1946, 1968, 1992); è chiaro che se sbagli queste risposte non puoi votare, perché in democrazia si deve accettare tutte le opinioni, tranne quelle di chi non sa nemmeno di cosa si sta parlando.
Giugno 29th, 2016 alle 16:29
@80 Fonti ilsole24ore.com
pero’ degli under30 il 77% degli aventi diritto ha votato remain.
Giugno 29th, 2016 alle 17:45
affluenza
18-24: 36%
25-34: 58%
35-44: 72%
45-54: 75%
55-64: 81%
65+: 83%
il fatto che i giovani non abbiano colto l’importanza del referendum è doppiamente grave: in primis, perché per loro è il vero cambiamento,poi perché non è stato spiegato dagli anziani l’importanza dl voto.
la primula viola
Giugno 29th, 2016 alle 17:58
Primula, praticamente su 100 giovani 23 hanno votato per il remain, 7 per il leave, 70 non pervenuti.
Ribadisco….tra i giovani ha vinto il menefreghismo.
Giugno 29th, 2016 alle 18:19
Non è mia intenzione addentrarmi in complicate affermazioni di carattere politico sull’esito del Brexit, “ha fatto bene quello”, “ha fatto male quell’altro” e via dicendo: no, nulla di tutto questo ma solamente un ragionamento terra terra.
Premesso che l’attuale situazione economico-finanziaria in Europa vede molte nazioni che hanno problemi, dalla Grecia e Portogallo in poi ma anche la Gran Bretagna non scoppia di salute (costo della vita molto alto, tra l’altro), io credo che se uno ha dei problemi il fatto di poterli condividere con altri può servire (attenzione, è solo un’ipotesi, non un dogma) a diluire i problemi stessi senza necessariamente risolverli: in altre parole, se io ho pochi quattrini e sono solo allora sono cavoli miei, se invece faccio parte di una comunità governata da regolamenti che prevedono interventi dai membri qualora si verifichino difficoltà, in questo caso ho più chances di tirarmi fuori dai miei casini. In soldoni, “spando” i miei problemi e cerco di ottenere aiuti per risolverli da chi sta accanto a me.
La grezzezza (si può dire?) di quanto ho sopra esposto è notevole – me ne rendo benissimo conto – e me ne scuso ma penso che renda l’idea, di qui la mia non comprensione per il risultato del referendum in GB pur nel rispetto della loro scelta, vorrà dire che per andare là ci vorrà il visto e ci saranno controlli in dogana soprattutto per le merci, chissà come gode chi ci esportava….
Dà da pensare piuttosto la scarsa affluenza alle urne dei sotto-trentenni, un distacco da una funzione fondamentale della democrazia che fa paura soprattutto per il futuro, che succederà fra 20 anni? io ne ho 68 e suppongo che non ci sarò più ma penso a quelli che restano, cosa troveranno?
Giugno 29th, 2016 alle 18:23
diciamo le stesse cose….
Giugno 30th, 2016 alle 07:25
Infatti.
Giugno 30th, 2016 alle 08:19
@ briscola: concordo con te su tutto, tranne che su un particolare….in GB si facevano già le code agli aeroporti per il controllo dei documenti.
Quindi cambia poco con la Brexit. 🙂
Luglio 3rd, 2016 alle 16:38
“Il movimento 5 stelle studia per diventare forza di governo”….Eccoci al punto…se vuoi essere accettato nei salotti dell’alta finanza e della politica di goberno devi essere europeista altrimenti sei FUORI (anche fisicamente se occorre).
Questa è la politica italina, tutta devota al potere europeo in cambio delle poltrone.
Ma si capisce cosa viene fatto nel parlamento italiano attualmente? Solo un mero lavoro di ratifica delle disposizioni europee, disposizioni economiche e finanziarie che sono fatte ad uso e consumo del potere forte (tedesco soprattutto)…. ma cosa c’entra lo spirito europeo dei popoli? E’ pura demagogia di facciata….siamo comandati dagli altri…ONORE AGLI INGLESI!!!