Iniziazione calcistica
Commetto spesso un errore, che non saprei dire se è comune ad altri babbi, ma ci può stare.
Penso cioè alle mie esperienze passate e su quelle mi baso per cercare di insegnare qualcosa ai miei figli.
Con le ragazze era ed è più difficile cadere nella trappola perché il vissuto femminile lo conoscevo davvero poco e quel poco era figlio di un’educazione sentimentale e sessuale di terza mano, vista l’ignoranza pressoché totale sull’argomento di noi ragazzi degli anni settanta.
Con Cosimo la faccenda si complica, per lui.
Perchè se è vero che ci sono dei principi inderogabili da trasmettere come la sincerità e l’onestà morale, è altrettanto certo che molto altro si modella attraverso il proprio gusto e cosa c’è di più opinabile che il calcio?
Ho provato ad indottrinarlo con Antognoni/Baggio/Batistuta e i frutti sono stati assai scarsi, anche perché temo che pur tifando Fiorentina veda la partita dei viola come un qualcosa che sottrae il babbo dal tempo che potremmo passare insieme.
Messi però è tutta un’altra cosa e quindi…eccoci al Camp Nou di Barcellona per la visita guidata ai trofei dei catalani con tanto di passaggio dal campo e dalle tribune da dove ho trasmesso nel 97 e nel 99 (“ah sì, babbo?” e ci siamo fermati lì, giustamente).
Risultato?
Entusiasmante, soprattutto se paragonato al resto del suo interesse calcistico ed io ho inevitabilmente pensato che nel 1969 non avrei scambiato una visita al museo di Pelè con cinque minuti insieme a Merlo o a De Sisti e che un paio di pantaloncini di Brizi valeva più della maglia di Eusebio con sopra scritto David (non usava, ma se c’era, non avrei fatto il baratto).
Poi mi dico che siamo nel 2016, che Messi e Neymar li vede mediaticamente dappertutto e che effettivamente sono più “attraenti” di Babacar e Kalinic: tiro fuori la carta di credito e pago con un sorriso foto e divisa ufficiale del Barcellona.
Giugno 5th, 2016 alle 07:49
Chi non ha i figli con maglia di Messi!!!!
Bravo David!!!!
Giugno 5th, 2016 alle 07:57
Io invece sono babbo da soli 10 mesi e mi sto rendendo sempre più conto che ai figli non bisogna insegnar nulla, sono loro che ti insegnano!! Poi vabbè, cambierò idea mille volte 🙂
Giugno 5th, 2016 alle 08:45
Al museo del Barca, la maglia va presa per forza. io, pensa un po’, l’ho comprata per me. Non la indosso mai, ovviamente (ndo vado, con la maglia del Barcellona), ma una volta che sei lì l’azulgrana te la devi prendere matematico. Ricordo che quando vidi i trofei, la prima cosa che pensai fu che se la Fiorentina ne avesse anche solo la metà, sarei la persona più felice sulla terra.
E comunque, quando Batistuta col ditino gli fece cenno di star zitti, ai centomila del Camp Nou, io c’ero. Poi, ovviamente, il turno lo hanno passato loro, ma quello rimane uno dei più bei ricordi calcistici che mi porto dietro.
Giugno 5th, 2016 alle 09:31
Sara’una mia impressione ma vedo i nostri figli piu’interessati alle gesta dei grandi campioni piuttosto che a quelle dei giocatori della propria squadra del cuore,basta vedere nei vari parchi quanti bambini indossano magliette del Barca,Real,Bayern, e nazionali varie,rispetto a quelle di club italiani. Ai miei tempi (classe 1974) non era cosi,tant’e’ che mi viene da pensare che cosi viene meno il senso di appartenenz da parte delle nuove leve,poi magari e’un impressione sbagliata che ho io e qui sarei curioso di sapere come la pensano gli altri utenti del blog.. Ale’Viola sempre
Giugno 5th, 2016 alle 09:35
Sarebbe meglio a insegnare fin da piccoli a smitizzare i miti sia del pallone e di qualsiasi altro sport, sia dello spettacolo e della politica. O forse no ?
Giugno 5th, 2016 alle 09:38
Tutto bene David!!!
Basta un diventa gobbo 😁
Giugno 5th, 2016 alle 09:50
Ahahah, la storia si ripete! Da bambino/ragazzo provavo scarso interesse per le cose di mio padre, pur essendo lui una persona di grande cultura, e adesso mio figlio prova scarso interesse per le cose che gli propongo io, pur avendo fatto il mio bel percorso sportivo e artistico al di fuori del lavoro.
Ma non ti preoccupare, David, i ragazzi assorbono come spugne, e anche se sembrano disinteressati, nei loro ricordi rimarrà sempre qualcosa di ciò che abbiamo fatto e di come ci comportiamo, contribuendo alla loro formazione.
Giugno 5th, 2016 alle 10:30
DAVID, E MENO MALE CHE NON LI PORTI AL MUSEO DEL’ INNOMINATA . ( TI CAPISCO) CIAO
Giugno 5th, 2016 alle 10:46
Siamo Messi di nulla…
🙂
Scherzo, mi sembra normale, come giustamente hai scritto.
Il mondo cambia.
Giugno 5th, 2016 alle 11:21
Che dire. A 4 anni tifavo già per una Fiorentina che, pur vincendo un titulo (Coppa Italia), in campionato vagava intorno al nono posto.
Per riuscire a far sì che il piccolo di 4 anni non diventi gobbo ho dovuto assecondare il suo interesse per “il Barcellone” (ora “la Barcellona”). Cosa che gli consente alla materna di farsi beffe dei numerosi gobbini, sostenendo, indiscutibilmente, di tifare per una squadra più forte…
Giugno 5th, 2016 alle 12:14
cOME VOLEVASI DIMOSTRARE RUI NON VERRà…QUESTO SPIEGA COME MAI A TUO FIGLIO INTERESSA LA MAGLIA DI MESSI E NON QUELLA DI …BRIZI…CERTI VALORI SI CONQUISTANO CON LE VITTORIE E CON IL RISPETTO PER LA STORIA…PRECONDIZIONI CHE QUI SCARSEGGIANO…CERCA ALMENO DI FARLO AFFEZIONARE A BORCA…FINTANTO CHE C’è…
Giugno 5th, 2016 alle 13:03
Come ti invidio,e’ormai passato per me il tempo delle mele.Ciao David,goditeli questi siparietti e paga senza indugiare.
Giugno 5th, 2016 alle 14:26
Grande David!! Stesse sensazioni con mio figlio!!ancora oggi x me chi e in maglia viola anche se scarso e superiore a chiunque o perlomeno ha delle attenuanti! Sara dura!!!
Giugno 5th, 2016 alle 15:04
Beh, piccoli così certamente sono bombardati da Messi e Co. ma poi svilupperanno la loro fede calcistica in qualche squadra più a portata di mano….. Sperando che non siano a strisce :))))) per adesso solo maglie con Firenze e Viola, ci si prova come sempre da bravi genitori
Giugno 5th, 2016 alle 15:13
Respirare calcio in diretta. Anche solo sfiorare Buffon e Chiellini, vederli per quello che sono, ragazzi come tanti e non divinità in HD.
Ma soprattutto pensare anche solo un istante che, si – si! si!! si!!!- te la puoi giocare con loro e con tutti, sentire che è così.
Questo è il regalo che fai a tuo figlio ogni volta che magari vorrebbe anche andare altrove; per questo non credo sia così dispiaciuto di stare al tuo fianco in radiocronaca.
Poi Barcellona, vabbe’…
Buona Rambla!
Giugno 5th, 2016 alle 20:54
Ragazzi, non si possono fare paragoni.
Anni ’70,c’era solo la serie A.
Magliette senza sponsor, senza nomi dei calciatori, da 1 a 11.
Scarpe tutte nere.
Le squadre europee? Il mercoledì sera tardi, a mercoledì sport.
A Firenze volevi la maglia viola n. 10,ovviamente. Basta.
Cosa vogliamo paragonare?
Iniziò a cambiare nei primi anni 80, con l’arrivo degli stranieri.
Ma il vero potere è nella TV e nella Playstation.
Chiaro che adesso un ragazzino si foga per Messi e il Barcellona.
Lo trovo perfettamente normale, anche se mi piacerebbe più italianità e attaccamento alla propria squadra locale. Ma è la logica conseguenza di uno sport che è stato commercializzato fin nell’acqua che bevono e ogni prodotto che consumano.
È il mondo per cui paghiamo, quindi zitti e carta di credito.
Giugno 5th, 2016 alle 21:29
@11 sandro: …scusa,ma per me sei un poverino…
con rispetto,eh??1
Giugno 5th, 2016 alle 21:59
E con le tue ultime frasi si capisce come mai tanti fiorentini tifano i gobbi e si chiama la “cultura del vincere”.
Se messi o neymar non avessero vinto Champions e campionati col piffero che tuo figlio li conoscerebbe.
Giugno 5th, 2016 alle 22:04
Sferico post 6
Guarda che potrebbe essere il primo passo per diventarlo.
Non sottovaluterei la cosa perché se la rubentus vincesse un paio di trofei internazionali e dybala diventasse il nuovo messi il rischio ci sarebbe eccome.
Tocchiamo ferro.
Ce lo vedi David con la carta di credito allo Juventus stadium?
Giugno 5th, 2016 alle 22:06
Ho un solo figlio maschio dal quale mi separano 50 anni. La mia più grande gioia è che è uno sportivo praticante a livello amatoriale ma non è tifoso in nessun sport, specialmente nel calcio. Purtroppo io sono ancora un gran tifoso, dico purtroppo perchè molte volte mi chiedo se è ragionevole soffrire per una sconfitta della Viola o per un traguardo non raggiunto. Ma è più forte di me. Quando smetterò di “tifare”sarà un brutto segno per me.
Giugno 6th, 2016 alle 07:30
Un argomento che farà arrabbiare i più, ma lo affronto ugualmente:Pisa-Foggia. Una coreagrafia straordinaria fatta da tutta la curva e da tutta la gradinata. Mai visto niente di simile. Due squadre in campo: il Pisa tutto difesa e contropiede, il Foggia che sembra il Barcellona. Una società il Pisa, divisa L suo interno, con una parte che vuole liquidare l’altra. Un futuro incertissimo. Una città si è stretta intorno a Gattuso ed ai giocatori, frega dose e della società e del futuro. Ed ha trascinato la squadra ad una vittoria insperato contro una squadra più forte. Nella rivalità Pisa e Firenze sono città molto simili per l’amore viscerale per la propria squadra. Perfino lo striscione mai una gioia in gradinata all’Arena. Però ieri siamo andati oltre. Oltre ad una società ancora una volta assente. Ecco mi permetto di dire che da qualche anno non vedo questo a Firenze. Non c’è Messi che tenga David. Il senza d’appartenenza e l’amore per la maglia deve trascinare tutti oltre le giuste critiche. Ho avuto nostalgia ieri del tifo di Firenze che non vedo più. Se conta solo vincere, allora c’è solo Messi. C’è solo la Juventus, ci son solo le strisciate. Ma Firenze era un’altra cosa. Una cosa che ho rivisto a Pisa ieri. Ed ora infamatemi pure.
Giugno 6th, 2016 alle 08:08
anch’io sono andato a Nou Camp su espressa richiesta di mio figlio e tutto sommato penso che ne vada la pena.
quello che mi ha colpito di più è che eravamo alla fine di giugno, campionati finiti e Barcellona fresco vincitore della Coppa Campioni e nel parcheggio c’era un numero di pullman nettamente superiore a quelli che affluiscono al Franchi durante una normale partita di campionato della Fiorentina.
E il prezzo del biglietto di ingresso supera quello di una nostra curva.
Giugno 6th, 2016 alle 08:52
Io ai miei figli la maglia di messi e Ronaldo non la comprerò mai, e sinceramente spero anche che non me la chiedano mai. Cercherò di insegnarli a non omologarsi con le masse e a difendere i propri colori e valori senza identificarsi nel vincente a tutti i costi.
Per questa estate abbiamo già in casa le maglie di Bernardeschi (per lui) e Pavoletti (per lei). A 2 anni decidono ancora i genitori che maglie fargli indossare… 🙂
Vdz
Giugno 6th, 2016 alle 10:42
OT: ma non dovevano sparire … il bomba si faccia una bella riflessione nell’interesse del popolo …
Umberto Alessandria
Giugno 6th, 2016 alle 10:46
Chapeau a luca-pisa 21 … “Firenze era un’altra cosa” … c’è poco altro da aggiungere.
Grande anche Zac 23 …
Il “senso di appartenenza”, roba da farci il post più bello del blog.
Giugno 6th, 2016 alle 13:24
Viva il Corvo, abbasso i corvi.
Ed intanto la prima sorpresa … Freitas Ds … nome fatto da nessun giornalista. Sintomo che il Corvo si sa muovere benissimo a fari spenti. Non come qualcun’altro che sbandierava trattative e restava con un pugno di mosche in mano.
Sarà durissima muoversi in questo ambiente fortemente negativo. In bocca al lupo !
Giugno 6th, 2016 alle 13:29
#21 Luca-Pisa
Non solo non ti infamo, ma capisco, condivido, quoto.
C’è solo da rifletterci e – spero – da imparare.
Giugno 6th, 2016 alle 13:33
Siccome tieni a Cosimo cosi’ come tutti i babbi tengono ai loro figli…..digli di non tifare Fiorentina e mandalo pure al CAMP NOU almeno vede vincer qualcosa….in Europa loro sono i numeri uno……
Giugno 6th, 2016 alle 14:12
Se ti può consolare il mio non ci è voluto neanche andare, supportato dalla mamma. 12 giorni a Barcellona e non mi hanno portato al nou camp. Sono andato da solo… una tristezza.
Il calcio lo repelle. Maremma cinghiala. Gli ho regalto (in combutta coi parenti fiorentini) 3 maglie viola, una sciarpa, un cuscino, un pallone, un gagliardetto e se gli chiedo “che squadra tifi?” lui mi risponde che non segue il calcio… ma che se mi fa piacere mi dice fiorentina.
C’è qualcuno vole fare cambio alla pari?
Giugno 6th, 2016 alle 14:15
comprate solo maglie viola…….. no mio figlio anni fa una maglia del real per la nipotina. David è tornato Corvino…. deciso ad iniziare da zero il rapporto con i giornalisti, compresi quelli con cui aveva avuto dissapori. Non sarebbe il caso di cancellare il passato ed iniziare un capitolo nuovo? Poi sei te a decidere è ovvio.
Giugno 6th, 2016 alle 17:23
Allora, intendiamoci su una cosa.
Anche mio figlio, 10 anni, stravede per Messi, Ha la sua maglietta e non lo biasimo (potenza della Tv ma soprattutto della PS4 che consente una conoscenza addirittura di giocatori altrimenti invisibili ai normali appassionati).
Tuttavia ha la maglia di Rossi, di Cuadrado, di Gomez (aimé!) e da pochissimo per la comunione ha avuto in regalo il completo di Borja e se potesse avere quella di Kalinic autografata sarebbe felicissimo (me l’ha chiesta, ma come si fa?).
Il senso di appartenenza è diverso dall’ammirazione puramente tecnico-calcistica che i grandi fuoriclasse suscitano trasversalmente fra tutti i tifosi ( a proposito David porta tuo figlio a vedere il film su Pelé vedrai che ne rimarrà affascinato).
Il senso di appartenenza ti fa innamorare dei tuoi beniamini in maglia viola solo perchè loro vestono la maglia della tua squadra, della tua città e ti sembrano dei parenti, dei famigliari che sosterresti anche se fossero dei brocchi totali.
Dei Messi, dei Ronaldo, e soprattutto dei Pelé e dei Maradona, hai negli occhi la raffinata capacità calcistica che non ha eguali al mondo e non puoi che ammirarli.
Sono due cose diverse: Se Brizi marcasse Pelé per chi credi che tiferemmo e se il povero Tomovic si trovasse di fronte Messi?
Ecco allora che le due cose non sono in contrasto fra di loro, soprattutto ai nostri tempi che tutto è più facilmente fruibile in TV, su internet ecc.
A proposito io avevo la maglietta n. 11 di Speggiorin sulle spalle negli anni 70, perchè giocavo a sinistra e perchè la numero 10 di Giancarlo mi sembrava troppo importante per me. 😉
Un saluto
Lucky
P.S. A proposito di tifo appassionato, ispirandomi a quanto scritto da Luca-Pisa al n. 21, ieri sera allo Stadio Adriatico di Pescara ho assistito ad un grande spettacolo, non solo calcistico, ma di coreografia. Oltre 20.000 spettatori per la finale di andata Play OFF di B, uno stadio completamente biancoazzurro che ha incitato i suoi per 90 minuti di fila.
Io non so se il Pescara ce la farà a salire in serie A (me lo auguro così mi vedo La Viola), ma un tifo così farebbe bene anche a molte squadre di A, compresa la nostra. Scusa l’OT David.
Giugno 6th, 2016 alle 19:05
Luca 21
Ho visto la partita su canale 50 e davvero coreografia da brividi….
Complimenti
Giugno 6th, 2016 alle 20:20
Oggi Corvino è stato davvero un gran signore….
Già il fatto di presentarsi con la sciarpa datagli dal Ciuffi è stato un gesto che io ho apprezzato tantissimo!!!
Poi, poche promesse irrealizzabili ( cosa che è sempre riuscita bene alla proprietà e al presidente esecutivo), ma molta chiarezza!!!!!
Siamo in ritardo, e non potrebbe essere altrimenti, ma le idee sembrano finalmente chiare!!!!
Son fiducioso……
Giugno 6th, 2016 alle 21:10
Messi e Ronaldo affascinano anche me.
Chi ama il calcio non può restare indifferente di fronte a giocatori
che da soli segnano quanto tutta la Fiorentina.
però il tifo è tifo
e commenti come il numero 28 li trovo semplicemente raccapriccianti.
A proposito del Pisa,
ho visto anch’io la partita
e la bella coreografia.
Ma fare il tifo ai play off è facile,
bisogna vedere che succede se facessero un campionato come quello che ha fatto il Livorno.
I tifosi veri si vedono nei periodi bui.
Guardate cosa succede da noi,
quando le cose vanno bene
si va a prendere i giocatori alla stazione,
son tutti fenomeni
e nessuno neanche rammenta più Cognigni.
perdi tre partite,
i giocatori sono un branco di brodi,
Cognigni è un serial killer
e tutti perdono la passione.
Giudicheremo i tifosi pisani
quando arriveranno le vacche magre.
Giugno 6th, 2016 alle 22:32
Mio figlio ha 10 mesi adesso… l ho portato allo stadio quest anno per fiorentina Sampdoria appoggiandolo su una balaustra (laterale!!!) della fiesole.
Da quel giorno la foto mia e sua li sulla balaustra è il mio profilo whatsapp con scritto: UN TU VORRAI MICA VINCERE ALLA PRIMA….”
È una frase storica che mi disse mio fratello a verona prima trasferta della mia vita, 1 a 1 di bati poi 2 a1 per loro al 94′ di manetti…
Si invecchia, si diventa babbi ma la fiorentina rimane sempre la stessa…unico grande amore senza vincere mai…va bene cosi.
Per favore cancella il messaggio precedente che con il telefono è scritto da cani
Giugno 7th, 2016 alle 07:56
Indubbiamente Linus, è vero quel che dici. Di fronte ad un obbiettivo importante il tifo si compatta. E Pisa non fa eccezione. Quando va male la gente non va allo stadio. Guarda la seria A su Sky come tutti.
Ma è bello ogni tanto credere che il calcio possa essere ancora quello in cui si tifava a prescindere. Non si sapeva neanche chi fosse il ds. E quando Alessio Tendi gonfiava la rete, non c’era Possibilità di dire che avevi visto il terzino destro del Leichester, che crossava meglio.
Non esisteva il Leichester. Non esisteva il ds, il mercato durava venti giorni e quando le cose andavano male non si usciva dallo stadio come da teatro. Erano cazzi per tutti.
Sai che c’è alla fine? Siamo più vecchi e non riusciamo più a trovare nel calcio la vecchia passione. Piano piano senza che c’è ne accorgessimo, c’è l’hanno tolta. Ed allora una cosa normale trent’anni fa, come Pisa – Foggia, diventa una cosa incredibile.
Giugno 7th, 2016 alle 08:33
Ognuno educa i propri figli come gli pare, ma a sentire il consiglio di Stefano @28 si capiscono tante cose di questa società malandata…
Complimenti un esempio da seguire…(speriamo da pochi)
Vdz
Giugno 7th, 2016 alle 10:31
Luca Pisa,
hai ragione.
E’ tanto che lo dico anch’io.
Prima non si sapeva neanche se c’era un ds
oggi si fanno le pulci agli aiuto magazzinieri,
ai bilanci,
alla politica aziendale
e poi lo stadio è sempre mezzo vuoto.
Ma che, ti pare possibile?
In Inghilterra, per esempio non è cosi.
Gli stadi sono sempre pieni di gente urlante e cantante in tutti i settori.
E’ quello che da la carica alla squadra.
le coreografie
per quanto belle
e quella del Pisa è stata una delle più belle in assoluto che abbia mai visto,
sono più che altro una gratificazione per i tifosi.
Se si vuole sostenere la squadra davvero
bisogna riempire lo stadio
a ogni partita,
anche col Trapani
e tifare tutti insieme.
trent’anni fa era cosi anche da noi.
Ora..
Giugno 7th, 2016 alle 13:39
Cari tifosi colpiti da disaffezione..
non resta che un facile provvedimento: sottoscrivere in massa 35.000 abbonamenti!
In barba al mercato, ai Mammana e ai Mendes, alla cittadella, ai siti e anche alle radio..
Non sarebbe forse la miglior medicina all’apatia e il vero “colpo” capace di far svoltare tutto?
Pensate i titoloni:
” A Firenze trentacinquemila abbonamenti al 15 luglio”
Cavolo, così si capirebbe davvero di chi è la Viola.. perché non proporre un patto come nel 2002?
Tifoso Viola, riappropriati della tua squadra, invece di bubare il lunedì mattina sui siti tira fuori un ducentino e fai l’abbonamento, Prima (non dopo) di ogni operazione di mercato: bello, no?
Giugno 7th, 2016 alle 13:44
Pensiamoci un attimo, in fondo fu facile andare in 25 mila ad accogliere quel cioncone di Gomez, là i protagonisti erano lui e il presidente che aveva speso, noi eravamo di contorno..
Pensate con 35 mila abbonamento senza acquisti che impatto sulla squadra e sull’ambiente, e che messaggio a questa serie A in fase di desertificazione..
Facciamo noi il primo passo, se gli anni 70 non tornano, ricreiamo noi quel clima.. in fondo 200 euro possono essere un sacrificio sopportabile..
Giugno 8th, 2016 alle 08:36
Viviamo tempi tristissimi. Al diavolo Messi.