Forse hanno ragione loro, ma non ce la faccio
Sì, forse ha ragione il Governo a stanziare due milioni di euro per un Museo dedicato al ventennio fascista da far nascere inevitabilmente a Predappio.
Forse ha ragione, perché a me il fascismo lo hanno solo raccontato e ora fatico a raccontarlo ai miei figli, che presi come sono da mille impulsi quotidiani ed esterni nemmeno hanno voglia di ascoltare, e qui forse è colpa mia che non riesco a trovare il tempo ed il modo per catturare la loro attenzione.
Forse ha ragione, perché quel periodo appartiene ormai alla nostra storia e dunque prima o poi il tabù andrà rotto: questa generazione di quarantenni al governo non ha i nostri stessi riferimenti culturali ed etici e per questo si muove su altri sentieri.
Forse hanno ragione su tutto, ma a me fa ugualmente schifo pensare che due milioni di soldi pubblici siano utilizzati per una sorta di celebrazione, e comunque di inevitabile revisione storica, del più vergognoso periodo italiano dal 1861 ad oggi.
Febbraio 16th, 2016 alle 07:49
Per spiegare il fascismo ai tuoi figli potresti farti aiutare da un paio di esponenti di questo blog oppure far leggere ai tuoi figli alcuni commenti di 4/5 giorni fa!
Pensa che tra loro c’è qualcuno che a predappio va tutti gli anni in pellegrinaggio.
Chissà come sarà contento del museo…
Febbraio 16th, 2016 alle 07:59
Il prossimo museo lo si fa su i Pacciani. Che schifo.
Febbraio 16th, 2016 alle 08:01
che vergogna !!!
Febbraio 16th, 2016 alle 08:06
Gran bel post! D’accordo con te.
Febbraio 16th, 2016 alle 08:28
Purtroppo siamo in Italia, che ci vuoi fare….
Febbraio 16th, 2016 alle 08:33
Lungi da me l’esprimere il benchè minimo apprezzamento per un periodo storico buio, dove una guida scellerata condusse il popolo italiano prima a macchiarsi di inenarrabili nefandezze in libia ed in etiopia, poi a rendersi protagonista nella tragedia della seconda mondiale che tanti lutti causò all’umanità intera, giungendo financo ad unirsi al nazismo nella adozione delle vergognose leggi razziali. Mio nonno materno reduce della brigata garibaldi, catturato nel corso di un’attacco ad un ponte nell’area montuosa tra croazia e slovenia, portato in un campo di concentramento nei pressi di dussendolf, deceduto nel suo letto alla veneranda età di 104 anni differentemente da tanti suoi compagni di cui mi narrava le sfortune. Non mi piacciono i fascisti a prescindere (anche nelle forze di polizia ce ne sono di meno per fortuna) ma non perchè siano neri, ma semplicemente perchè lo sono a prescindere. Però vorrei far rilevare, caro David, che i due milioni di euro spesi per un monumento in nome del quale molte persone hanno dato la vita e che (almeno in passato) realmente ha rappresentato per certuni un ideale di vita mi sembra piuttosto contenuto e meno indecorso degli sprechi giornalieri ai quali i bene informati assistono (Nota bene, consigliera del SVP del Trentino, dopo cinque anni di mandato in regione a fare non si sa che e sopratutto a dire che lei non voleva far parte dell’Italia, che lei si sente austriaca ecc, se ne va a casa con pensione liquidata in toto (non a rate come i comuni mortali) 946.000 euro.. E quanti sono ogni giorno .. Moltiplica per tutta la gente che fà politica nazionale o locale in Italia .. E ti infastidisci per un monumento.. Lasciam perdere va..
Febbraio 16th, 2016 alle 08:38
Attenzione, la storia è la storia.
Il fascismo ha fatto cose atroci e genericamente è ricordato per quelle.
Ma nel ventennio ha fatto anche cose importanti in positivo, che costituiscono ancora oggi l’apparato strutturale ed infrastrutturale dello Stato, facendo fare un passo avanti ad una nazione che prima era piuttosto rozza ed arretrata.
Per fare un esempio fiorentino: la stazione di S.Maria Novella. Ma anche lo stadio di Nervi, che per l’epoca fu un’opera importante.
E così moltissime opere pubbliche, sparse in tutta Italia, che oggi sono un fiore all’occhiello, dal punto di vista urbanistico, rispetto agli obbrobri degli anni successivi.
L’assistenza (INAIL) e la previdenza (INPS) per i lavoratori risalgono agli anni ’30.
Tre dei quattro codici (civile, procedura civile, penale) sono strutturalmente ancora quelli di epoca fascista (solo quello di procedura penale è stato integralmente sostituito nel 1989).
L’Agro Pontino (e non solo quella zona) sarebbe ancora una palude, senza il fascismo.
Esaminare rigorosamente la storia serve a mettere in evidenza le cose negative (per evitarle in futuro) e quelle positive (per farne tesoro e, possibilmente, trarne spunto per migliorare ancora).
Nelle epoche successive non ci sono stati, almeno in Italia, gli orrori fascisti, ma sono anche mancate le prosecuzioni di riforme strutturali ed infrastrutturali in linea con quelle fasciste, che avrebbero dato maggior equità sociale e benessere, che oggi rimpiangiamo. Prosecuzioni disperse nella cattiva politica, nel malaffare e nell’individualismo che poi furono una delle ragioni della nascita del fascismo (per combattere tali “difetti” della nazione).
Attenzione piuttosto al fatto che atteggiamenti “fascisti” possono insinuarsi in qualsiasi forma di governo e sotto qualsiasi colore politico, quando l’autorevolezza si trasforma in autoritarismo.
Dunque una rigorosa, puntuale e non settoriale lettura della storia è sempre un’opera utile e ben fatta, anche se riporta alla luce periodi dolorosi e controversi.
Febbraio 16th, 2016 alle 08:47
Ricordare per conoscere (se si è giovani) o per non dimenticare.
Auschwitz e’ lì a perenne memoria, e’ un bene che ancora esista perché niente più sia così (anche se il mondo è pieno di vergogne simili).
Io, antifascista da sempre, sono favorevole all’iniziativa. Certamente non deve essere un monumento alla nostalgia, ma un’occasione per capire meglio la nostra storia. Allora sarà utile.
Febbraio 16th, 2016 alle 08:50
Ci sono stato a Predappio, il corso con tutti quei negozi di souvenir del ventennio fa venire i brividi. Pensare ad un museo avallato dal pd erede smemorato di tanti martiri del fascismo ancor di più .
Credo sia il fascino dell’uomo solo al comando circondato da cacicchi in cui molti e in particolare uno si identificano.
D’altra parte è l’italiano medio a essere incline a questa fascinazione, per pigrizia, bisogno di un padre forte, bisogno di essere posseduto. Scanso poi ritirare il consenso dopo l’inevitabile delusione che segue a un’idealizzazione.
Mi auguro che ci sia un ripensamento , altrimenti avrò un motivo in più per sentirmi estraneo definitivamente al mio ex partito.
Buttato fuori da casa mia da un boy scout, incredibile!
Febbraio 16th, 2016 alle 08:51
Ormai siamo alla pagliacciata: tagliano le pensioni di reversibilità in nome della spending review e poi stanziano due milioni di euro per un museo sul fascismo a Predappio?
Qui qualcuno è fuori dalla grazia di Dio.
Febbraio 16th, 2016 alle 08:52
La questione di come si spendono i soldi pubblici non si può limitare a questa riflessione che condivido fino ad un certo punto (in Germania il museo di Aushwitz per esempio…..) ma non e’ che una goccia in un oceano di schifo ad iniziare dalle retribuzioni dei nostri governanti e tutti i loro privilegi le opere che hanno portato solo voti di comodo. Io a Stazzema quest’estate ci sono andato e vorrei che le scuole ci portassero tutti.
Buona giornata 😊
Febbraio 16th, 2016 alle 08:56
E’ dura David io ho portato mio figlio ad Auschwitz,
per fargli toccare da vicino la follia del nazismo e del fascismo in italia. Però ancora sostiene che hanno ragione Salvini e la Santanchè e che bisogna sparare ai barconi.
Febbraio 16th, 2016 alle 09:00
Non sono d’accordo sul museo, ma forse serve
a ribadire lo schifo di quel periodo!
O.T. I Dv sono permalosi, braccino corto etc… Però i criticoni volevano acquisti per 100 mln di euro per andare in C.L….poi arriva una squadra in coppa come il Tottenham e siamo in 20.000. C’è qualcosa che mi sfugge anzi no, ma andate a cagare tutti. Partita di cartello ( specialmente per la nostra piazza) e poi tutti davanti la tv. Bravi , al posto dei DV sul mercato estivo prossimo, solo qualche ragazzo della primavera e stop!
Febbraio 16th, 2016 alle 09:09
ha ragione il Governo “ha” stanziare due milioni di e
E’ chiaramente una svista ma fa male lo stesso leggerla nel tuo blog! Correggila dai.
Ciao.
Febbraio 16th, 2016 alle 09:10
l’eroe della eiaculatio precox finalmente rivalutato con un museo!!
Febbraio 16th, 2016 alle 09:18
Ciao David, mi dispiace leggere le tue parole, perché so che veramente sono condivise da tante persone. Io non giudico il tuo o l’altrui sentimento sull’argomento. Valuto, avendo girato un po’ di questo splendido mondo guastato solo dagli uomini e dal loro odio. Odio prodotto dal razzismo fascista, nazista ed anche comunista, se la si vuole dire tutta.
Ma non è questo che volevo dirti.
Sicuramente sei stato in Germania ed accanto ai tanto tristi lager avrai visto quanti musei, quante cose da vedere ci sono sul nazismo. Hanno superato quel periodo senza revisionismi isterici. Loro c’è l’hanno fatta, accettando anche un periodo molto buio della loro storia.
Noi italiani non ci riusciamo.
Un motivo ci sarà.
Ma avere paura della nostra storia, che sia essa luminosa o dannatamente buia, non ci aiuta a crescere.
Un semplice esempio.
In Germania dopo le repressioni del regime nazista, che sono state durissime, non si è comunque disimparato ad avere rispetto per le istituzioni, in primo luogo delle forze dell’ordine che le rappresentano.
In Italia invece la prima cosa che abbiamo imparato dal fascismo è a provare disprezzo, o almeno disturbo, a seguire le regole e a rispettare chi ce le dovrebbe sulla strada controllare.
È un discorso lungo e tortuoso. Lo so.
Ma mi piacerebbe davvero avere più tempo per discuterne con serenità di un argomento troppo grande per poterlo trattare in poche righe.
Un caro abbraccio e sempre forza Viola
Giovanni
Febbraio 16th, 2016 alle 09:22
Neanch’io c’è la faccio David io che ho avuto parenti perseguitati in quel periodo. Si dirà che bello o brutto è un periodo della nostra storia ma cavolo 2 milioni di euro per celebrarlo non mi vanno giù
Febbraio 16th, 2016 alle 09:25
E’ scandaloso. A mio avviso non e’ un problema generazionale; e’ pura e semplice ignoranza. La scuola e le famiglie non hanno raccontato; non hanno tramandato la memoria del periodo piu’ bieco e odioso della giovane storia di questo paese.
Febbraio 16th, 2016 alle 09:32
Sono nato nell’anno 15’dell’era fascista,ho ricordi vivissimi del 25 luglio 1943:Via Romana ricoperta di busti e fotografie del Cavaliere Benito Mussolini, del 8 settembre 1943 con folle inneggianti alla fine della guerra,inconsapevoli che il peggio era a venire. I repubblichini ferocemente attacati al loro ormai finito potere, gli attentati che dovevano subire da partigiani coraggiosi in bicicletta,il cui uso fu cosi’proibito. Ma da sempreho deciso di dedicare molto tempo allo studio del famigerato ventennio per capire come fosse stato possibile subire una dittatura, definita poi autoritaria e non totalitaria. Ho quindi appreso che nell’Italia di allora non vigeva una vera ed autentica Democrazia e che le responsabilità erano di tutte le altre forze,Chiesa compresa. Non è quindi liquidabile il ventennio senza conoscerlo. Ne’dobbiamo vergognarcene e considerarlo superfluo o pericoloso. Purtroppo il fascismo è stato un fenomeno italiano originiaramente.Un saluto a tutti.
Febbraio 16th, 2016 alle 09:37
Babbo, babbo, cos’è il fascismo?
– sta zitto e mangia
Febbraio 16th, 2016 alle 09:49
ha ragione il Governo ha stanziare…
probabile non sia il primo, ma solo per segnalarti la svista ortografica.
RISPOSTA
O mio Dio, grazie!!!
David
Febbraio 16th, 2016 alle 09:55
Se pensi che giochiamo in uno stadio a forma di D 😐
Febbraio 16th, 2016 alle 10:10
Par Condicio
Museodelcomunismo.it
Febbraio 16th, 2016 alle 10:18
E ti pareva che non arrivasse quello a sostenere che il duce abbia fatto ferrovie, introdotto la pensione e il TFR, lo stadio berta …
Se manca la libertà manca tutto. Ce lo ha insegnato l’illuminismo.
E, per usare una frase fatta tanto cara ai nostalgici, se manca la libertà “me ne frego” delle ferrovie, delle pensioni e di tutto il “progresso” introdotto nel ventennio.
Febbraio 16th, 2016 alle 10:22
Il fascismo è stato un nostro periodo storico, come lo possono essere stati l’oscurantismo e tanti altri bui nella genesi del ns popolo.
Il fascismo andrebbe studiato sui libri di storiografia (e non sui libri di testo), per capirne quale furono state le cause e come si trasformò nel fascismo che conosciamo, la conoscenza della storia insegna e molte volte evita, o dovrebbe mettere in guardia per evitare il ripetersi di certe situazioni.
Il fascismo andrebbe studiato sui libri che narrano della storia d’Italia di Croce, Mc Smith, Chabot e via dicendo. Ricordiamoci che la CONOSCENZA distingue l’uomo illuminato dall’uomo non illuminato.
Sugli strumenti di tortura del medioevo ci fanno le mostre…è ancora troppo presto farle sul fascismo? No saprei dare una risposta, ma penso che la storia sia storia.
Sul fatto su come vengano utilizzati i soldi pubblici, penso che sia un discorso a parte…andrebbe fatto un elenco delle opere inutili e incompiute (con l’aiuto di Striscia) e magari iniziare da quelle.
Nota.
Mio nonno all’epoca era questore, non si piegò ai voleri fascisti e con uno stratagemma fu fatto salire su un treno, accortosi su dove andava quel treno…si butto di sotto e si salvo’. Mori poi di cancro quando io avevo 2 anni.
Con questo cerco sempre di analizzare il fascismo per quello che è stato, sia nel male (tanto), che nelle cose positive che comunque hanno fatto e lasciato, prima di trasformarsi in quello che purtroppo ricordiamo tutti.
saluti
Vdz
Febbraio 16th, 2016 alle 10:32
È un periodo che fa parte della nostra storia, che dece essere analizzato lucidamente e senza preconcetti, dal momento che è trascorso un po’ di tempo dalla sua fine.
Qualcuno ha citato una serie di opere e riforme che risalgono al fascismo, e molti hanno ancora negli occhi e nella mente le conseguenze che l’Italia e gli Italiani hanno subito a causa del regime (solo per fare un esempio, il nome Carità a Firenze è tristemente noto alle persone di una certa età).
Ricordare vuol dire analizzare le cose nella loro interezza, ed è cosa ben diversa dal “celebrare” un’epoca in modo nostalgico.
Un museo può servire per esporre i ricordi (negativi e positivi) di un periodo storico che abbiamo attraversato e che ha condizionato gli anni successivi.
Non c’è bisogno di far polemica tirando fuori le nefandezze di alcuni e di altri (leggi razziali, foibe, squadrismo) e di iniziare una sorta di gara su chi era meno peggio, ma c’è sempre bisogno di ricordare che qalcosa di buono è stato fatto, e che altre cose non bisogna più che si ripetano.
Ben venga una ESPOSIZIONE, ma sono contrario ad una CELEBRAZIONE o a una DISTRUZIONE incondizionate.
SFV
Febbraio 16th, 2016 alle 10:40
Buondi a voi! Oltre che dai racconti dei miei nonni, di persone più anziane, del fascismo ho letto, studiato etc etc come credo molti di noi. Sono populista, realistico, incazzato. Tagli alla Sanità, tagli alla Giustizia, tagli alle pensioni di invalidità e di reversibilità, tagli alla scuola e qualcuno ha tagliato la corda con malloppi di malaffare. La generazione dei 40 enni che sono al potere non ha i nostri valori etici e culturali è una domanda David? Valori, etica? Ma di cosa stiamo parlando per favore, davvero. Il fascismo ha fatto bene, ha fatto male, possiamo discuterne in salotto o al bar per ore e magari anche litigare. Ma lo dico in fiorentino: ” ma oggi, in questa situazione due milioni di Euro, lo ritengo uno scandalo,non me ne importa una sega del fascismo o del regime comunista quando vedo piangere anziani che escono dalle Poste il 4 del mese.
Febbraio 16th, 2016 alle 10:51
” un popolo che ignora il proprio passato non sapra’ mai nulla del proprio presente ”
Indro Montanelli
Febbraio 16th, 2016 alle 10:58
sono favorevole….sarebbe come voler smontare Auschwitz….occorre ricordare, sempre, per non fare le stesse cose. Non penso sia un museo celebrativo…..(almeno spero).
Febbraio 16th, 2016 alle 11:05
Credo che per i campi di concentramento diventati museo in Germania anche il loro governo abbia stanziato dei soldi.
Lo so che è difficilissimo, ma dobbiamo cercare di pensarlo come un periodo storico buio, come ne abbiamo avuti a migliaia, perchè in effetti è così.
Non esiste genocicio di serie a o di serie b, non esistono infanticidi maggiori o minori.
Esiste solo la marcia natura umana che ha fatto e farà sempre purtroppo stragi, finchè non l’uomo non si sarà estinto.
Anche oggi apro le notizie on line e vedo ospedali bombardati con decine di bambini e donne uccisi, ma di cosa stiamo parlando?
Febbraio 16th, 2016 alle 11:09
Da uomo di sinistra mi chiedo quando in realtà la libertà ci sia stata davvero in Italia.
Dato per assodato che nel ventennio fascista non ci fosse, sarei grato a qualcuno che mi dicesse quando l’abbiamo veramente avuta, su un piano sostanziale e non solo formale.
Forse ai tempi della tassa sul macinato e della repressione di Bava Beccaris?
Forse ai tempi del biennio rosso quando i fascisti erano quelli in camicia rossa sostituiti poi da quelli in camicia nera?
Forse negli anni ’50 con la repressione delle lotte dei lavoratori ad opera della polizia di Scelba e la strage di Portella della Ginestra?
Forse negli anni ’60 con un governo Tambroni sostenuto dal MSI che fece sparare nelle piazze a chi manifestava contro il congresso dei missini a Genova, città medaglia d’oro alla Resistenza?
Forse negli anni ’70 e ’80 con le stragi di Stato mentre lo stesso Stato scendeva a livello dei terroristi con leggi emergenziali più fasciste di quelle dei fascisti e coprendo vere e proprie carneficine come quella di via Fracchia a Genova?
Forse negli anni ’90 e 2000 quando per fare il lavoro sporco che nessun politico voleva fare si mettevano pseudo-tecnici a Palazzo Chigi per iniziare riforme contro il popolo e nel frattempo cedendo pezzi di sovranità ad un ente sovranazionale governato da persone elette da nessuno?
Forse negli anni ’10 di questo secolo quando un egocentrico mitomane, che non ha avuto la benché minima legittimazione elettorale, crede di poter fare tutte le riforme che vuole?
Scusate se ve lo dico…..il fascismo in Italia c’era ben prima del fascismo ed ha proseguito ben dopo la caduta del fascismo.
Mi dispiace che in pochi se ne accorgano e riducano il tutto a vent’anni di storia patria.
Febbraio 16th, 2016 alle 11:09
Io la vedo diversamente. E le argomentazioni l’hai usate tu; Come per te, per me e mille altri non c’è la necessità di rinnovare una sensibilità, di informare e spiegare, per altri, più giovani ad esempio, può servire molto. In primo luogo a destrutturare revisionismo o negazionismo. Poi se si tratterà di un’operazione apologetica ci sono questore, prefetto e la procura della Repubblica. Mi sbaglio?
Febbraio 16th, 2016 alle 11:11
Potrebbe anche darsi che un museo sul fascismo avrebbe
una qualche rilevanza pedagogica per mostrare c alle
nuove generazioni come ha segnato la storia del nostro
paese per un ventennio. Ci vorrebbe pero’ un lavoro
serio, scevro da pregiudizi e quindi in grado di rappresentare
la verita’ in tutti i suoi aspetti e non le ricostruzioni della verita’
al servizio delle convinzioni di qualcuno. Penso pero’ che sia
ancora troppo presto. Quello che invece e’ completamente inaccettabile e’ che il governo, con l’attuale situazione sociale,
decida si stanziare 2 milioni di euro per farlo a Predappio,
quindi in un contesto inevitabilmente celebrativo, in piena contraddizione con quanto dicevo sopra. Un’altra conferma
che per i politici l’unico obiettivo e’ la ricerca del consenso
ad ogni costo.
Febbraio 16th, 2016 alle 11:15
Il problema non è dedicare un museo al ventennio fascista. Affrontare e far conoscere la propria storia è un dovere di un paese maturo. La Germania, e soprattutto Berlino, è piena di musei storici su quel periodo infame, come pure sulla DDR. Auschwitz e altri campi di sterminio sono diventati musei della shoah ecc. ecc. Ciò che conta è come viene fatto. La repubblica italiana si fonda sulla sconfitta del nazifascismo: un museo su quel periodo a spese dello Stato non può che seguire la stessa linea.
Febbraio 16th, 2016 alle 11:19
LA STORIA È MAESTRA DI VITA
(e il popolo che non conosce la propria storia è destinato a ripeterne gli errori)
Al momento non ho informazioni sul museo in questione, ma mi documenterò bene, anche perché sarei molto interessato a portare il prossimo anno i maturandi, che devono studiare il ‘900, a visitare un centro di informazione sul fascismo, se ben realizzato.
Il punto per me è proprio quest’ultimo: essere realizzato e gestito bene. È l’unica riserva o preoccupazione che possa avere al riguardo. Che sia utile un museo sul fascismo è per me indiscutibile, dato che i totalitarismi di destra e sinistra sono stati un fenomeno fondamentale del secolo breve e vanno conosciuti bene, come tutte le esperienze umane: è per questo che esistono musei di ogni genere, compresi quelli del crimine degli strumenti di tortura e memoriali dei fatti e misfatti più atroci della storia.
Il ventennio fascista è stato un fenomeno complesso. Un’ubriacatura collettiva le cui cause e conseguenze sono ancora oggetto di studio e contrasto, come è naturale che sia. E hanno ragione quelli che qui, prima di me, hanno sottolineato la maggiore consapevolezza del passato e il conseguente processo di crescita e presa di distanza dal totalitarismo che hanno caratterizzato la Germania rispetto a noi finora.
Vi rendete conto che i nipoti del popolo che ha discriminato e sterminato i “diversi” adesso costituiscono il Paese che accoglie e integra, fornendo lavoro, diritti e servizi all’ avanguardia, il maggior numero di stranieri d’Europa? Vorrà dire qualcosa, questo…
Il Ventennio è un periodo complesso, di luci ed ombre. E sebbene nel suo insieme abbia prodotto la follia della discriminazione, della privazione della libertà e il condurre in una guerra ingiusta e atroce l’Italia, alleata alla più nefasta potenza europea, ha anche incarnato dei valori positivi, coinvolgendo non pochi individui, ma un intero popolo.
Per questo va conosciuto e riconosciuto. Come tutte le pagine della storia. Lo dico da antifascista e da convinto difensore della democrazia.
Capisco lo sconcerto e la rabbia che possono provare persone che, per vari motivi, vedono in un’iniziativa del genere un’offesa alla memoria dei partigiani e di ogni martire dello squadrismo o violenza fascista. Capisco il loro sentire e lo rispetto. Ma ribadisco che se ben fatto e condotto, un museo del fascismo a Predappio può rappresentare un contributo alla conoscenza e alla verità storica.
E per l’aspetto economico, credo che sarebbe un guadagno per lo stato, perché avrebbe un sacco di visitatori.
Febbraio 16th, 2016 alle 11:20
per me il pìù brutto periodo della storia italiana invece è proprio questo. Molte cose del fascismo, fino alle leggi razziali e alla guerra (entrambe causate dalla sciagurata alleanza con Hitler) devono essere valutate con occhi obbiettivi e nell’ambito del periodo storico. Perfino la iniqua guerra d’etiopia era, nell’ottica delle cose d’allora, inevitabile. Si trattava di allinearsi alle altre potenze, cercare di sollevarsi da una secolare condizione di sudditanza. Mussolini si oppose a Hitler finchè potette: dopo l’assassinio di dreyfuss mandò delle truppe al Brennero per intimorire i nazisti. Ma quando i nazisti divennero troppo potenti, si trattava ancora una volta di decidere da che parte stare, e Mussolini credette di poterlo sfuttare e al tempo stesso limitare le sue velleità di guerra…
Febbraio 16th, 2016 alle 11:24
@Donky A Marzabotto, un museo sulle leggi razziali, sulla repressione degli oppositori, sulla propaganda, sulla negazione delle verità civili, potrebbe essere un opportunità per una sorta di nostro Yad Vasheem.
A Predappio, dove si vendono busti del Duce e dove ogni anno viene celebrato il compleanno del duce o l’anniversario della amrcia su Roma, sinceramente, non mi pare proprio i caso
Febbraio 16th, 2016 alle 11:27
Un museo non è cosa inerte, un museo parla, spiega, racconta, qualsiasi sia l’argomento o l’oggetto.
Se il museo è fatto bene e riesce a spiegare con verità è utile, altrimenti è un ulteriore spreco.
Riusciranno a creare un museo che dica la verità? Questo è il dilemma.
Febbraio 16th, 2016 alle 11:32
Scusate, un’altra cosa: per favore, basta con la storia del “Ma il fascismo ha fatto anche cose buone”. E che cazzo, in 20 anni per forza fai anche qualcosa di buono. Anche Berlusconi avrà fatto qualcosa di buono in 20 anni, anche Renzi (anche se spero non duri altri 20 anni) le farà. Anche Stalin ha fatto delle cose buone. Non è che un dittatore sta li a “fare dispetti”. Un dittatore vuole conservare il potere, cosa che come è sempre stato si ottiene con carota e bastone. Nessuna dittatura, per quanto feroce, mi risulta abbia mai usato il bastone da solo.
Febbraio 16th, 2016 alle 11:33
partiamo dal presupposto che i quarantenni al governo l’etica non sanno neanche cosa sia: sono due anni che ci fanno il lavaggio del cervello con la riforma del senato, la buona scuola e i matrimoni gay…
intanto nessuno parla della mps e di banca etruria, dei tassi di criminalità e di disoccupazione in costante crescita (ah no, l’istat dice che è diminuita…dimenticando di dire che è aumentato in rapporto 3 a 1 il tasso dei cosiddetti “scoraggiati”, quelli che non lavorano e non cercano più lavoro), dei privilegi infiniti e intoccabili delle varie caste, delle tasse più alte d’europa, dei tagli continui a sanità e forze di polizia, dei malati senza assistenza, degli italiani poveri, della santa romana chiesa che evade il fisco (e che porta ogni anno milioni di euro di multa dell’ue, e la multa la paghiamo noi), dell’inquinamento, dei reati di silvio ora dimenticati, degli F-35 che affossano il bilancio, dell’impunità di cui gode ogni delinquente, dell’italia seconda in classifica in europa per corruzione, dell’italia 73esima in classifica per libertà di stampa…
quanto a mussolini, dal 2006 il parlamento italiano fa delle infrazioni a leggi e regolamenti tali che il cavaliere di predappio in confronto era un pivello! difatti l’ultima maggioranza di governo eletta dal popolo risale al 2008, quattro governi fa (ed era l’altro cavaliere, pensa te come viene usato il suffragio universale).
detto questo, ben vengano i musei al fascismo o altre cagate, tra un po’ ricominceranno anche a dedicare le strade a mussolini, basta che la gente rimanga ignorante e distratta. aveva davvero ragione Orwell, l’ignoranza è forza!
hanno ragione loro sì…
Febbraio 16th, 2016 alle 11:36
Leggendo i commenti ho trovato alcune inesattezze nate dal luogo comune. La prima che salta all’occhio è la costituzione di inps e inail, che in realtà non è avvenuta durante il fascismo. Se questa cosa è inesatta, ce ne sono molte altre. Ad esempio le bonifiche, avviate già ai tempi di Giolitti. Luogo comune, si diceva, alimentato dalla selezione delle notizie e dalla manipolazione delle stesse: i treni arrivavano in orario TRANNE quelli che erano in ritardo.
No, il fascismo non si riabilita: un partito che da subito ha preso e mantrnuto il potere con la violenza, che uccideva o confinava gli oppositori, che non prevedeva alternative democratiche; che aveva in sé la mitizzazione della violenza; che ha soggiogato popoli sivrani (dipingendo il tutto con parole tipo ‘civilizzazione’ e ‘italiani brava gente’); che ha firmato le leggi razziali istituendo decine di campi di concentramento; che ha perseguitato le popolazioni dlave nel nordest, con deportazioni esodi uccisioni e violenze varie; che ci ha trascinati nella guerra di Hitler, ha creato la repubblica sociale (golpista) e massacrato i partigiani.
E allora no, non è tutto uguale. Gli ideali non sono tutti uguali, e il fascismo è stato già giuficato dalla storia: non può rientrare in gioco. Non deve.
Febbraio 16th, 2016 alle 11:40
Caro Guetta, il problema sono Italicum e riforma Senato, magari fosse il male dei 2 mln o del revisionismo . . .
Febbraio 16th, 2016 alle 11:46
@ 24. Prova a dirlo agli abitanti dell’ Agro Pontino
Febbraio 16th, 2016 alle 11:59
Se il museo è tale e non è una celebrazione, penso sia una iniziativa positiva.
Si tratta di un periodo (buio) storico, dell’Italia e come tale è bene che ci se ne ricordi.
Aushwitz è lì a ricordarci le nefandezze del nazismo e se lo spirito del museo sul fascismo è quello, può essere un bene.
Piuttosto, la difficoltà sarà proprio quella, dare un’impronta di informazione storica e non celebrativa. Questo in un luogo dove il duce è ancora oggi un’attrattiva, sarà molto difficile.
Febbraio 16th, 2016 alle 12:00
Li investissero in cose più utili quei soldi!!!!
Febbraio 16th, 2016 alle 12:03
Non sarebbe sbagliato, ma facendolo a Predappio temo che ci sia poco di didattico e molto di nostalgico … Poi mi posso sbagliare.
Comunque, il mio bimbo lo porterò a Sant’Anna di Stazzema.
Febbraio 16th, 2016 alle 12:05
terreno minato…la forza, la democrazia, la libertà, di poter (dovere) rappresentare, studiare, confrontarsi con un periodo storico che ha interessato comunque un popolo…una nazione.
(Apprezzabile l’intenzione, l’idea…sui costi di realizzazione, beh…qualche dubbio…ti viene)
Febbraio 16th, 2016 alle 12:06
Bisogna vedere come è realizzato. se è ben fatto può essere utile sia per chi l’ha vissuto e ancor di più per coloro che ne hanno sentito parlare o nel futuro vorranno documentarsi.
Quindi non ci vedo niente di scandaloso, ripeto se ben fatto.
Febbraio 16th, 2016 alle 12:23
E’ una vile marchetta alla stampella destrorsa sulla quale si appoggia il governo Renzi per sopravvivere; una volta si spartivano le poltrone, ora si danno i finanziamenti alle iniziative collaterali.
Senza aver smesso di spartire le poltrone.
Febbraio 16th, 2016 alle 12:32
Invece i 523mila euro che il sindaco comunista di Milano Sig. Pisapia, con passato di coinvolgimento ed amicizie con le BR, ha stanziato per “menu graditi” ai migranti, sono ben spesi. Certo che a leggere soltanto Repubblica e l’Unità queste notizie non si vengono a sapere, se qualcuno ne vuole sapere altre non ha che da chiedere, ne ho a decine.
Febbraio 16th, 2016 alle 12:35
Caro Picchio a Pullicciano,
leggo dal tuo post che hai la responsabilità di un gruppo di maturandi.
Ti invito pertanto a pensarci due volte prima di valutare la possibilità di portarli ad un museo sul fascismo che ancora – fortunatamente – non c’è.
Innanzitutto, mi piacerebbe tu mi elencassi con precisione i “valori positivi condivisi non da uno solo ma da tutto un popolo cui fai riferimento”: spero non sia il solito motivetto “i treni arrivavano in orario”.
Ciò premesso, credo che il Ventennio costituisca oggi una ferita ancora aperta nel costato civile: poiché ci sono ancora in giro persone che l’hanno vissuto e, per quanto mi riguarda, subìto quel Ventennio, un museo oggi non sarebbe visto come occasione di studio e di analisi ma come invito a schierarsi.
Un museo per inneggiare al fascismo o per denigrarlo e, quindi, per soffrirne ancora.
C’è ancora gente in Parlamento o, almeno, c’era fino a ieri che si richiamano esplicitamente a quella filosofia.
Non riusciresti mai a sottoporre ai tuoi maturandi una discussione asettica sul Ventennio perché prima e dopo la tua lezione i suddetti maturandi sarebbe invitati non a riflettere ma a schierarsi.
Guarda il paradosso: forse oggi possiamo parlare “asetticamente” di comunismo senza rischiare di inneggiarlo o di affossarlo per il semplice fatto che non esistono più né i comunisti né i post-comunisti né gli anti-comunisti.
Con i fascisti non è ancora possibile.
Febbraio 16th, 2016 alle 12:38
Penso che se organizzato in maniera corretta possa anche essere una cosa positiva … è stato un momento buio della nostra storia ma il passato non può essere modificato . Spiegare alle nuove generazioni le nefandezze che venivano fatte invece che cercare di nascondere può essere un modo per far si che certe cose non si ripetano più .
Febbraio 16th, 2016 alle 12:40
Concordo pienamente con le tue riflessioni. Basta per coloro che non hanno memoria leggere qualche buon libro di storia o riguardare qualche filmato d’epoca per capire che cosa è stata l’Italia fascista. Non c’è bisogno di spendere soldi pubblici per un museo che serve forse solo a rinfocolare nefaste nostalgie di pochi (spero).
Ma forse questo governo cerca simpatie di ambienti innominabili.
Non mi meraviglierebbe.
Febbraio 16th, 2016 alle 12:42
favorevole. eppure sei un giornalista e anche stimato. non puoi fare il giornalista al di sopra delle parti e qui scrivere così a muzzo. o lo sei oppure no. e se lo sei devi e ti poni così devi anche chiedere la
sospensione dei fondi a tutti i musei storici, sinistra compresa.
Febbraio 16th, 2016 alle 12:43
aggiungo solo che per fortuna adesso chi decide, e d’ora in poi sempre più, saranno figure meno politicizzate per cui quelle storie possono essere raccontate come devono, senza mal di pancia o vomitini vari. di circostanza.
Febbraio 16th, 2016 alle 12:48
Quanto sono d’accordo con Leo al messaggio n. 40…..
Febbraio 16th, 2016 alle 12:52
Grande David!
Concordo pienamente e provo il tuo stesso schifo.
Febbraio 16th, 2016 alle 12:54
@ 51 Maledetto
Permettimi maledetto, ma questa bufala dei comunisti che non esistono più e dei fascisti si dove l’ahi trovata?
Picchio parla di maturandi, dalla parola stessa ragazzi che devono passare la maturità e che stanno studiando per farlo. Si ipotizza quindi che (a quell’età) siano maturi per poter farsi una propria opinione. Che facciamo, bruciamo anche i libri di storia che parlano del ventennio?
In una classe, il professore è una figura importantissima, sta a lui e alla sua sensibilità a bravura far si che i ragazzi si facciano idee loro e non indotte.
IO che non sono certo comunista, avevo un professore di storia di rifondazione, scriveva sul Ponte…eppure ancora lo ringrazio per come mi ha insegnato la storia, consigliandomi libri di storiografia che potessero farmi capire la Storia vera, senza schieramenti e in maniera che mi potessi creare le mie idee asetticamente.
Non vedo da parte tua molta fiducia nei giovani d’oggi
ciao
Vdz
Febbraio 16th, 2016 alle 12:55
Fa parte della storia italiana, volente o nolente. Vuoi fare come L’ICI che abbatte tutti i monumenti per cancellare la storia. Il principio è lo stesso.Credo che un radicalismo estremo non giovi a nessuno, è sempre meglio conoscere che ignorare o fare finta di niente.
Febbraio 16th, 2016 alle 12:56
ISIS
Febbraio 16th, 2016 alle 13:11
Complimenti Danik, post # 7. Il tuo post a mio parere è l’essenza dell’onestà intellettuale, che molti millantano senza avere idea del significato. Detto da uno che fascista non lo è mai stato e non lo sarà mai, anche se le disgrazie causate dal fascismo non sono le sole a dover essere ricordate. Temo che fra un po’ di anni diremo “ho visto di peggio”.
Febbraio 16th, 2016 alle 13:12
non vedo nulla di male nel fare un MUSEO ad un ventennio della nostra storia. La Storia e’ Storia e andrebbe sempre ben documentata e insegnata nella sua interezza, senza distingui ai nostri giovani e nelle scuole.
Invece molte volte si e’ preferito nascondere; tutto il bene fatto e’ diventato male a prescindere e tutto il male fatto ha fatto disconoscere anche il male subito dai vinti. Questo non e’ da paese civile. La impavida discernazione dovrebbe vincere sempre su tutto e su tutti.
Tra l’ altro il FASCISMO ha fatto cose incredibilmente buone ammodernizzando un italia che era allo stadio medievale, acculturando milioni di giovani, bonificando citta’ intere aprendole al mondo e dando all’ italia uno slancio di primato in molti campi come quello sportivo e aereonatico.
E’ giusto’ che le cose buone della nostra storia siano magnificate come e’ stato giusto che quelle cattive siano state denunciate e messe fuori legge.
L’ errore ( rafforzo con l’ aggettivo delinguenziale ) dell’ alleanza con Hitler e poi delle leggi razziali e’ imperdonabile si’ ma un paese civile dopo tanti anni il perdono dovrebbe contemplarlo. Si dice che non era possibile non schierarsi nella seconda guerra mondiale ma con molta diplomazia e tatto ci si poteva anche relazionare alla neutralita’. Questo mi fa si’ condannare il gerarca fascista Mussolini ma non sono tipo da tutto Nero o tutto Bianco e se Bianco & Nero deve essere che non sia mai a STRISCE ( per carita’ ! ) ma ben documentato e argomentato nei libri di storia nella sua piena interezza, positiva o negativa che sia , raccontando la stessa storia come essa si e’ svolta e non con occhi rancorosi di una parte sola.
Siamo nel 2016 e’ ora di superare tanti pregiudizi e di guardare avanti senza piu’ rancori o pregiudizi.
Febbraio 16th, 2016 alle 13:37
Si, é stato veramente un periodo infame della storia d’Italia (secondo me il peggiore!) e credo che potrebbe essere utile non dimenticarlo. Dipende molto da come sarà strutturato questo museo.
Certo che se veramente verrà fatto a Predappio si parte già con il piede sbagliato!
Per informare più gente possibile dovrebbe essere in una grande città, mi pare ovvio, visto che quelli che vanno a Predappio ci vanno anche senza il museo…
Febbraio 16th, 2016 alle 13:43
@ 31 Alessandro B.
..non sono mai stato un uomo di sinistra (se per quello nemmeno di destra, forse sognando politici veri come La Pira..), però il tuo post è intelligentissimo, e davvero lo sottoscrivo in toto!!
davvero , appena ho un secondo ti propongo un corollario.. però complimenti per la libertà di pensiero che hai, è rassicurante sapere che ci sei
Febbraio 16th, 2016 alle 13:45
Io li odio i nazzisti dell’Illinois!
Febbraio 16th, 2016 alle 13:47
Caro David hai toccato un argomento da cento milioni di dollari. Purtroppo l’Italia è la patria degli Italiani. Memoria storica, devozione per chi ha immolato la propria vita per la Libertà non esistono. In tutti i Paesi d’Europa c’è un grande rispetto per i Patrioti e, all’infuori di qualche migliaio di imbecilli che dappertutto fisiologicamente esistono, repulsione per tutti i movimenti filofascisti, violenti e non democratici esistono e sono radicati ed iniziative che richiamino l’esame storico e non inficiato da mera idiota propaganda dell’assurdo nazi-fascista anche. Ci sono luoghi, iniziative, corsi scolastici, visite ai luoghi della Resistenza Europea in continuazione. Lì la memoria si tramanda e si rispetta. Qui noi siamo un popolo di bottegai vaffanculisti che l’unica cosa che sa tramandare è l’interesse miope e bieco del proprio orticello, che porta all’ignoranza più assoluta, al populismo più sfrenato e alla mistificazione più inaccettabile e all’illiberalità più assoluta. Si tramanda così il nulla, si ripudia l’educazione civica che dovrebbe essere guida e stella polare di ogni comunità. I giovani di oggi, ignoranti come pochi, sanno poco e nulla di avvenimenti e martiri che hanno riempito in ogni settore le pagine della nostra storia contemporanea per regalarci il sogno di un’unità nazionale democratica e libera. Non c’è e non ci può essere assoluta fiducia di questi quarantenni al governo, non eletti da nessuno, culturalmente molto discutibili, arroganti, figli di papà, inclini al mantenimento attraverso la mistificazione della realtà e dello status quo per favorire le loro ricche lobby e famiglie a discapito dell’interesse collettivo e più generale del bene comune, della solidarietà, del sentirsi un popolo unito, della democrazia. Tutto quello che fanno è oscurato da una giusta diffidenza perché sempre circondato da una sospettissima cortina di fumo, da una inesistente chiarezza, da un continuo doppiogiochismo di ritorno per loro e da pasticci, errori gravi e azioni disgreganti, che alla fine non portano davvero nulla di buono. La nostra cultura è e rimane quella del più furbo, quella del più disonesto. La regola non ci piace. Assolutamente. Per questo siamo in questa condizione, non sappiamo tramandare nulla ai nostri figli, non sappiamo avere uno scatto di reni che ci consenta di opporci a tutte queste nefandezze. E così può venire fuori di tutto, compreso il museo del fascismo. Il popolo ignorante e distratto non si opporrà, non farà levate di scudi. La sua fragile bolla personale tanto non ne risente. Al momento, ma poi? E’ per questo che gli Italiani sono sempre alla ricerca dell’uomo forte e solo al comando che pensi, agisca e imponga per loro e a loro di tutto e di più alla faccia dei più minimi elementi di democrazia e partecipazione. Abbiamo sbagliato noi che certi sentimenti li abbiamo, non abbiamo saputo né educare né trasmettere né opporci né indignarci. Siamo stati pessimi insegnanti. I Padri Costituenti lo sapevano chi erano gli Italiani, lo avevano previsto e nella Costituzione avevano inserito anticorpi più che validi per non ricadere mai più nella sciagura. Mai e poi mai il museo del fascismo! Nessuno mai farebbe memoria di disgrazie e nefandezze assolute.
Con affetto e cordialità.
W la Resistenza, W i nostri martiri civili e militari.
Stefano.
Febbraio 16th, 2016 alle 14:02
Concordo con Iron Man.
Prima che a Predappio vado con il bimbo a Stazzema, poi ci penso su e a Predappio non ci vado lo stesso, con o senza museo.
Per ora.
Febbraio 16th, 2016 alle 14:13
Non è stato solo un vergognoso periodo della storia d’Italia, ed è proprio per correggere questa visione parziale del Ventennio (così come quelle diametralmente opposte) che si ha bisogno anche di questo museo. Se fatto bene aiuterà le nuove generazioni a subire minor indottrinamento in un senso o nell’altro su un periodo della nostra storia che al giorno d’oggi è FONDAMENTALE conoscere bene.
Febbraio 16th, 2016 alle 14:16
Lo scandalo non è il Museo del Fascismo , ma dove lo vogliono fare. Predappio !
A Parigi hanno fatto Disneyland ,a Predappio faremo Fascioland .
Febbraio 16th, 2016 alle 14:22
Un grande Paese non deve aver paura di confrontarsi col passato. Anche se la Storia la fanno i vincitori credo sia giusto domandarsi come e perche’ un movimento del genere possa essere nato, cresciuto ed abbia avuto, almeno nei primi 10 anni, anche un certo consenso prima di impantanarsi in una guerra disastrosa e macchiarsi di infamie come le leggi razziali e non solo. Poi se basta pensarla diversamente per prendere del fascista e’ un altro discorso.
Febbraio 16th, 2016 alle 14:29
Forse sarò un’illuso ma penso che finchè non ci sarà una pacificazione totale, continueranno l’astio e la recriminazione.
Questo vale per fascismo/nazismo e comunismo/partigiani, foibe e deportazioni, israeliani e palestinesi. E ancora per le lotte armate degli anni 70/80. Se pensiamo che c’è ancora chi rivanga le crociate e l’unificazione nord/sud, la storia non avrà mai fine.
Ma siccome oggi queste dispute vengono utilizzate per vantaggi politico-economici difficilmente ci sarà un perdono.
Per questo apprezzo la moglie di quel carabiniere ucciso a Grosseto che ha perdonato l’assassino del marito (morto dopo un’anno di agonia) e lavora, assieme alla madre, al recupero del ragazzo (un ventenne). E tutti coloro che mettono da parte la loro rabbia.
Febbraio 16th, 2016 alle 14:34
Forse sarò un’illuso ma penso che finchè non ci sarà la pacificazione totale, continueranno astio e recriminazioni.
Questo vale per fascismo/nazismo e comunismo/partigiani, foibe e deportazioni, israeliani e palestinesi. E ancora per le lotte armate degli anni 70/80. Se pensiamo che c’è ancora chi rivanga le crociate e l’unificazione nord/sud, la storia non avrà mai fine.
Ma siccome oggi queste dispute vengono utilizzate per vantaggi politico-economici difficilmente ci sarà un perdono.
Per questo apprezzo la moglie di quel carabiniere ucciso a Grosseto che ha perdonato l’assassino del marito (morto dopo un’anno di agonia) e lavora, assieme alla madre, al recupero del ragazzo (un ventenne). E tutti coloro che mettono da parte la loro rabbia.
Febbraio 16th, 2016 alle 14:49
Opinione tua, gestisci questo tuo blog, e poni a tuo piacimento questioni che non dovrebbero andare soggette a sfoghi ignoranti e pressapochisti. Ma cmq, questa è la tua posizione, e io la rispetto. Mi meraviglia però vedere quanti pecoroni ti porti dietro, che pensano di condensare la loro sterile capacità intellettiva in frasi di condanna che loro reputano ad effetto e che altro non sono che banali luoghi comuni, partoriti da menti ignoranti, e che andrebbero invece cancellati o comunque sottoposti al vaglio di una corretta rilettura storicizzata e più distaccata. E poi, perché non ti indigni invece al fatto che questo governo ha concessso una pensione di più di 900000 euro a quella stronzona nazista del sudtiroler che ha fatto del suo odio antiitaliano la sua bandiera? Soldi nostri a questa vacca? Ma come lo possiamo tollerare?
Febbraio 16th, 2016 alle 14:56
Mi bastano tre parole: libertà, razza e guerra per non poter vedere del buono nel ventennio.
Non credo possa essere un’ operazione culturale se la fanno a Predappio, luogo di culto dei nostalgici del duce
Febbraio 16th, 2016 alle 14:57
Davide fai il Davide che sai fare benissimo. E copia i ragazzi delle curve che lasciano fuori la politica di qualunque parte essa sia.
Febbraio 16th, 2016 alle 15:04
PIENAMENTE D’ACCORDO CON TE!!!!…E NON C’E’ NULLA DA AGGIUNGERE!!!…ANZI UNA SI FORZA VIOLA!!!
Febbraio 16th, 2016 alle 15:05
Vorrei solamente far notare che la storiella delle cose importanti e buone fatte durante il ventennio dipendono dal fatto che il regime fascista è stato al potere per un lungo periodo di tempo e che in quel periodo l’Italia è passata da un’economia prevalentemente agricola ad un’economia prevalentemente industriale.
Quindi è inevitabile che durante questo periodo di “passaggio” siano state sviluppate delle infrastrutture che prima non c’erano e che avrebbe fatto qualsiasi altro governo fosse stato al potere.
Detto questo, bisogna vedere se il museo avrà fini educativi/didattici o nostalgici. Certo il fatto che la sede sia a Predappio fa pensare male…
In ultima analisi, nel contesto di un bilancio statale o regionale, 2 milioni di euro sono una cifra irrisoria e quindi le polemiche dovute alla spesa eccessiva mi sembrano del tutto inutili.
Febbraio 16th, 2016 alle 15:10
Caro Maladetto Toscano, il problema di come i ragazzi interpretino le cose me lo pongo anch’io. E nella maggioranza dei casi cerco di rispondermi a buon senso, sperando di averlo. Ma capisci bene che la responsabilità di insegnare comprende anche questo rischio. Nel caso specifico e pee gli interrogativi che mi poni, ci devo riflettere.
Sugli aspetti positivi del fascismo penso alla spinta patriottica e di rivalsa che, quando ben incanalata, portò a una crescita demografica ed economica del paese e che nei suoi aspetti peggiori dette vita all’imperialismo coloniale e all’intolleranza. Penso alla centralità della famiglia e a una certa protezione nei confronti della donna, a cui hanno fatto riscontro un maschilisno generalizzato che ha escluso le italiane dalle cariche pubbliche e un indottrinamento dei bambini e delle bambine che è tipico di ogni regime.
Potrei aggiungere, tra le note positive, un maggiore ordine pubblico e in generale un senso di coinvolgimento collettivo nel migliorare il Paese; ed anche a questi aspetti fanno da contraltare cose fortemente negative come l’esaltazione della violenza, un sistema propagandistico che nascondeva i fatti di cronaca nera per dare l’illusione di un’Italia efficiente e sicura e altro.
Ma non vorrei essere frainteso: il mio giudizio su Mussolini e il Ventennio è fortemente, indiscutibilmente negativo. Ai lati oscuri delle cose positive che ho già elencato vanno aggiunte le atrocità più evidenti: dallo squadrismo al razzismo, dalla soppressione delle libertà al culto demenziale della personalità, dal delitto Matteotti all’alleanza con Hitler, dalla guerra in Etiopia al confino e uccisione degli avversari politici. E altro ancora.
Solo, credo che a quasi un secolo dall’origine di questo fenomeno, che come giustamente noti è ancora presente, in varie forme, nella nostra realtà attuale, parlarne e conoscerlo in tutti i suoi aspetti serva a formarsi una coscienza critica. Vedi, come insegnante o genitore o semplice cittadino, la mia preoccupazione principale è di cercare di vivere e incarnare i valori di onestà, ricerca del bene comune e di una possibile Verità personale nella quale campare, facendo scelte coerenti. Secondo me i ragazzi hanno l’intelligenza e la capacità di porsi di fronte alla storia e alla vita in tutte le forme in cui si presentano loro. E come docente, credo che la migliore lezione di antifascismo o antiqualsiasi-ismo venga da un atteggiamento rispettoso del pensiero altrui e dell’essere umano in primis. Poi, ciascuno interpreterà le cose secondo la sua coscienza e responsabilità.
Un caro saluto
Febbraio 16th, 2016 alle 15:13
Caro David,
nell’antichità quanti cittadini, cristiani e non, sono stati sbranati dai leoni nel Colosseo?
Eppure i musei dell’antica Roma sono dappertutto.
Anche I Della Valle hanno versato un mare di soldi sul restauro di una struttura dove la gente moriva tutti i giorni per il pubblico ludibrio. Molto più di due milioni.
Forse gli imperatori romani che abbassavano il pollice erano meno colpevoli di altri personaggi storici?
Eppure, ai bambini si insegna i meriti e gli errori di re e imperatori romani.
Il popolo che perde la propria memoria storica, non ricorda più né propri meriti, né i propri errori, e i secondi, sarebbero destinati a essere ripetuti colpevolmente.
Cosa raccontiamo alle nuove generazioni, che in quel ventennio la regola del fuorigioco era diversa?
Nascondiamo la polvere sotto il tappeto?
I musei non devono essere templi di esaltazione, ma semplici memorie storiche e culturali.
Servono a pensare ai fatti storici accaduti e a rifletterci sopra.
Forse, stavolta, non ci hai riflettuto abbastanza.
Il tuo sdegno iniziale è comprensibile, ma se il tuo blog è anche cultura, probabilmente, potresti riscrivere un altro post sull’argomento a mente fredda: hai dato una risposta di pancia.
Un abbraccio
Febbraio 16th, 2016 alle 15:14
Giovanni al 37 ha detto tutto.
Zia Woller, preferiresti vivere in una palude con la libertà di poter affermare le tue idee, oppure nella tua bella casetta con il terrore di essere ammazzato se non ti uniformassi a un pensiero imposto?
Febbraio 16th, 2016 alle 15:29
Aggiungo solo che in questi anni ho sempre trattato il fascismo con molta attenzione, nelle classi che ho avuto. Dedicandogli un’attenzione maggiore rispetto al comunismo semplicemente perché l’Italia ha vissuto il primo e non il secondo. E mi pare che le classi abbiano sempre avuto un interesse altissimo per l’argomento, che ho sempre cercato di presentare con l’aiuto di tanti filmati e documenti multimediali.
Discussioni? Tante.
Schieramenti? Non molti. Almeno per la mia esperienza.
I ragazzi si espongono in base alle loro convinzioni personali ma di solito con una certa apertura a problematizzare le cose. Qualche paraocchiato c’è, ma credo sia fisiologico.
Mi permetto di sostenere che la capacità di volgere super partes un potenziale scontro ideologico a lezione di vita dovrebbe caratterizzare un bravo insegnante di storia di una scuola pubblica.
Febbraio 16th, 2016 alle 15:37
qual è il problema? se fatto in maniera adeguata. un museo non è un “inno” al fascismo ( semnpre se ben fatto ) . E’ una documentazione su fatti storici accaduti in italia. Si può imparare molto dagli errori.
Febbraio 16th, 2016 alle 15:50
Basta andare a visitare il santuario a Sant’Anna di Stazzema, c’è spiegato lì cos’è il fascismo
Febbraio 16th, 2016 alle 15:54
I bambini ebrei strappati alle braccia delle madri per essere deportati ed uccisi nei campi di concentramento. Quante volte abbiamo visto queste scene, non nei film, ma nei documentari girati dagli stessi burocrati tedeschi!.
I nazisti furono aiutati dai fascisti per compiere questi crimini in Italia, nelle operazioni di rastrellamento.
Basterebbe questo per condannare, senza se e senza ma,un regime nefasto, (altro che le stazioni e le bonifiche!) e per far arrossire di vergogna chi vorrebbe trovare delle giustificazioni.
Febbraio 16th, 2016 alle 16:04
Picchio,
leggerti mi fa godere quasi quanto vedere i filmati “rubati” a Belen Rodriguez
grande
Vdz
Febbraio 16th, 2016 alle 16:12
allora, Alessandro B. ..e LEO @ 40, che avevo saltato a piè pari (scusa..)
..il punto è che siamo piombati in un “sistema” in cui stanno avvenendo cose abominevoli , sotto molti punti di vista, e che essere di DESTRA o di SINISTRA non ha più alcun significato..
quello che occorre è invece smettere di litigare per certe faccende di contorno, e guardare assieme
al sodo, mantenendo il pensiero lucido e gli occhi aperti..
LEO, introduci anche tu Orwell..
vuol dire che anche tu , magari senza essere consapevole di tutto lo scenario, cominci a sentire il disaggio nelle ossa.. e qui ti rimando al tuo omonimo Loe Festinger, alla “dissonanza cognitiva”, per approfondire, sempre tu ne abbia bisogno..
avete ragione , l’ ignoranza è forza.. siamo una generazione di mezzo che ha una grande responsabilità..preservare un pensiero che sia in grado di articolarsi, che sia in grado di approfondire i temi , che sia in grado di pensare ad un futuro diverso.. in una massa, specie trai più giovani, in cui prevale la cattiva informazione, l’ oblio del passato e la semplificazione del pensiero
io intanto ho approfondito certi aspetti della comunicazione, che esulano dal contenuto della stessa..molto si gioca lì, quando il modo in cui ti comunico una cosa diventa delittuoso..
ciao, con affetto a tutti, di SX e di DX
Febbraio 16th, 2016 alle 16:20
ovviamente fare un museo che celebri Mussolini non ha alcun senso, come non lo hanno quelli che celebrano Lenin, o Stalin, o Vespasiano e Nerone, quando visitiamo il Colosseo dobbiamo riflettere anche a quanti sono morti lì dentro..
alla fine Giulio Cesare stesso , nel conquistare la Gallia, ne uccise il 50%..
della chiesa, qualcuno mettetecelo voi, che ci sono anche lì, con mio grande dispiacere
Febbraio 16th, 2016 alle 16:41
scusate , vi leggo un po’ alla volta perchè è un argomento importantissimo..
..ovviamente un abbraccio speciale a Picchio da Pullicciano @78..e una prece per il mio prof di storia e filosofia, che ci ha fatto un culo quadro con tutta la storiografia esistente, ma aveva ragione lui (mi ricordo del Momsen e del Lukacz..) ma valeva mille volte la pena!!
Febbraio 16th, 2016 alle 16:42
A me non piace l’idea, però leggo che
“Il progetto ha avuto pure l’avallo dell’Anpi e dell’Istituto storico per la Resistenza di Forlì-Cesena”
Non so se è vero, ho riportato un giornale on line.
Credo dipenda molto da cosa se ne vuole fare, tutto il resto son chiacchere e parole in libertà.
Febbraio 16th, 2016 alle 16:43
Mi sono chiesto se venisse fatto un museo del fascismo fiorentino cosa ne verrebbe fuori.
Me lo sono chiesto perché ho cercato di pensare a cosa avrebbe messo uno storico di sinistra e cosa, invece, uno storico “fascista”.
Lo storico di sinistra metterebbe sicuramente:
– le spedizioni punitive de “La disperata” nei primi anni ’20
– l’assassinio di Spartaco Lavagnini
– le distruzioni della guerra
– le deportazioni degli ebrei
– la Banda Carità
– i franchi tiratori di cui parla Curzio Malaparte nel romanzo “La Pelle”, dipingendoli come assassini a sangue freddo.
Lo storico fascista metterebbe:
– la stazione di Santa Maria Novella
– Lo Stadio
– tutte le altre opere riguardanti Firenze e la sua provincia
– l’assassinio di Giovanni Berta
– l’assassinio di Giovanni Gentile
– la scolarizzazione di interi strati della popolazione cittadina che non avevano avuto modo di imparare a leggere e scrivere
– i franchi tiratori di cui parla Curzio Malaparte nel romanzo “La Pelle”, dipingendoli come ragazzi votati all’estremo sacrificio per il proprio ideale.
Sarà possibile trovare uno storico che riuscisse a mettere tutto nello stesso museo?
Febbraio 16th, 2016 alle 16:48
Grande Giovane Holden… Ti ho sempre amato 🙂
Febbraio 16th, 2016 alle 16:54
Sono spesi meglio ma meglio ma meglio dei due euro per le primarie della nuova dc fusa con rifondazione.
La storia è storia, male non fare paura non avete.
Alessandro Boldrini da Galleno IL RE E’NUDO
Febbraio 16th, 2016 alle 16:57
Questo paese che fa cassa sulla scuola, sulla sanità e ora anche sulle pensioni di reversibilità miracolosamente trova 2 milioni di euro per un museo che celebri una delle pagine più tristi della storia d’Italia. Si anche io voglia e nipote di antifascisti che hanno subito quella ideologia provo repulsione e disgusto per questa iniziativa. E ricordo che la nostra Costituzione è fortemente antifascista quindi ho dei forti dubbi anche sulla legittimità di questa regali a. Se avanzano 2 milioni di euro si investano nella scuola, negli insegnanti di sostegno non in queste discutibili iniziative.
Febbraio 16th, 2016 alle 17:06
Sinceramente è un periodo “brutto”, ma è storia, solo grazie alla storia non si ripercorrano gli stessi errori/orrori.
Fascismo e Comunismo non hanno differenze, le differenze è esclusivamente nelle persone che hanno vissuto uno o l’altro regime, entrambi sono autoritari e l opposizione viene sterminata.
Dal mio umile punto di vista è giusto ricordare sia le nostre pagine di storie piacevoli che piacevoli.
Febbraio 16th, 2016 alle 17:08
Fai vedere ai tuoi figli “L’onda” è un film del 2008 diretto da Dennis Gansel. E’ ambientato in una scuola superiore, perciò piace ai giovani, ma il messaggio che arriva è potente e vale più di mille noiosi discorsi da padre a figlio.
Febbraio 16th, 2016 alle 17:41
Sono passati tanti anni, ed è giusto che le nuove generazioni non siano piu’ divise tra destra e sinistra, ma si sia tutti uniti a ricordare con dolore e non con astio una vera e propria guerra civile fratricida, se vogliamo che questo paese si riprenda..
Febbraio 16th, 2016 alle 17:45
Mettere la polvere e il lezzo sotto lo zerbino non è sempre la cosa giusta …
Due milioni anche si ma spesi nel modo giusto …
La storia è importante ..il senso civico ancora di più .. insegnare e mostrare alle nuove generazioni cosa siamo stati non è mai sbagliato ( ho frequentato per anni marzabotto , la casa dei fratelli cervi , i martiri della benedicta …) ..
il problema è come te lo spiegano e noi siamo maestri nell’arte della supercazzola …
Umberto Alessandria
Febbraio 16th, 2016 alle 17:50
Sicuramente quel ventennio è il più vergognoso periodo della storia italiana dal 1861, ma anche gli attuali interpreti della Storia di questo paese si stanno impegnando abbastanza per batterli. E lo dico da sinistra….
Febbraio 16th, 2016 alle 17:59
@ Paperott
Si ma poi però si va all’agenzia delle entrate di Chicago.
Febbraio 16th, 2016 alle 18:21
Ah….beh….se c’è di mezzo l’ANPI allora è anche inutile discutere.
Si tolgono alle vedove per darli ai compagni bisognosi di finanziamenti.
Avanti Popolo alla riscossione.
Febbraio 16th, 2016 alle 18:27
@ 80. Le tue posizioni politiche sono ben note e non discuto ne controbatto
Ho solo fatto presente la meritoria opera della bonifica.
Se poi non si vuol riconoscere i pochi meriti del fascismo, beh, non so che farci.
Febbraio 16th, 2016 alle 18:33
in Germania esiste un museo del nazismo?
Febbraio 16th, 2016 alle 18:33
Zachini, grazie dell’apprezzamento, un po’ inquietante…
🙂
Saluti
Febbraio 16th, 2016 alle 18:40
Ma e’ una notizia vera? Bello mancare dall’Italia… A volte.
Cmq anche da antifascista militante l’idea del museo non mi dispiace, purche’ sia un museo che punti a raccontare la storia. Il fatto che venga fatto a Predappio, meta di pellegrinaggio di imbecilli, mi insospettisce alquanto.
Febbraio 16th, 2016 alle 18:41
#71 Maraschino
Vero, bellissima cosa. Era di Pitigliano. E un mio caro amico, ex carabiniere di quella città, mi ha raccontato dell’agonia del collega e di sua moglie.
Ho avuto poi modo di ascoltare le due donne e la loro testimonianza di dolore e perdono è stata più forte e immensamente più significativa di milioni di telegiornali dedicati a spargere ai quattro venti il peggio dell’umanità.
Febbraio 16th, 2016 alle 18:44
Ah beh, perché un museo deve per forza essere una celebrazione di ciò che vi è contenuto, vero?
Italiani medi
Febbraio 16th, 2016 alle 18:55
Caro Picchio a Pullicciano,
saperti un professore che si pone le giuste domande e cerca di darsi le migliori risposte non per sé ma per i ragazzi che gli sono affidati mi rincuora assai e mi lascia tranquillo nel pensare che quei ragazzi sono in buone mani.
Condivido rigo per rigo quanto hai scritto ma converrai con me che – per ragionare in soldoni – la divisione fra elementi positivi da una parte ed elementi negativi dall’altra è sempre propedeutica ad risultato netto finale e, nel caso del Ventennio, come te mi scrivi la differenza ha un segno profondamente negativo e coincide con l’opinione di fondo che ciascuno ha di un fenomeno storico, siano essi le Crociate come la guerra dei cent’anni come il Ventennio come la guerra in Vietnam….
Con dei maturandi la difficoltà su un tema così – purtroppo – ancora contemporaneo è duplice: dargli gli elementi da mettere a destra ed a sinistra (appunto…) della riga e condurli nella valutazione finale.
Credo che il percorso sarebbe troppo condizionato dall’opinione del professore e quella del candidato ne costituirebbe un pallido riflesso; questo non è poca fiducia nei giovani – e qui rispondo anche a Zachini – credo piuttosto che certi argomenti debbano essere accennati molto sommariamente ed occorra attendere che la stessa storiografia “ufficiale” giunga a conclusioni più ponderate e più condivise, se non proprio condivisibili.
Perché poi, alla fine, mi piacerebbe sapere cosa un professore pur rispettabilissimo come te si troverebbe e rispondere a semplici domande come “Professore, ma valeva la pena sostenere con la figura di Italo Balbo la Regia adriatica assicurazioni e poi fare le leggi razziali ?”; “Professore, la costruzione della stazione di Milano è stata finanziata con il risparmio sull’equipaggiamento della spedizione in Russia ?”.
Troppe contraddizioni (Mussolini era davvero entusiasta dell’alleato teutonico ?), troppo dolore, troppi misteri ancora non chiariti (non sappiamo nemmeno chi sparò al Duce, come cadde il governo, la posizione della Chiesa e della Corona …..), tanto tempo passato troppo in fretta, troppo di tutto e tutto di troppo
Mi sembra un terreno minato (appunto…) già di suo; farci un museo sopra mi sembra più il vanto di una parte che un contributo alla riflessione.
Qualcuno vorrebbe poi un museo alla Resistenza da due milioni… Te lo immagini ? Revisionismo storico, i partigiani criminali, via Rasella, le fosse Ardeatine….
Non mi pare davvero il caso.
Per Zachini.
I comunisti sopravvivono soltanto nella testa di Berlusconi; l’ultimo comunista all’italiana ma nudo e puro è stato D’Alema che ha preferito sacrificare cinquant’anni di carriera politica per sei mesi di governo. L’ultimo comunista all’italiana e basta è stato Bertinotti che ha preferito affondare il paese piuttosto che abiurare il Partito.
Occhetto era un comunista alla desperate housewife, Bersani l’ultimo giapponese sull’isolotto nell’arcipelago cinquestelle.
Renzi è moroteo 2.0.
Neanche Putin è mai stato comunista.
L’onorevole Mussolini & C. sono ancora in sella.
Fai te.
Febbraio 16th, 2016 alle 19:11
OT ma mica tanto,
Salvini è in silenzio stampa.
Maroni perchè non si dimette??
La sanità in Lombardia è al top in tutto.
Febbraio 16th, 2016 alle 19:23
UNA VERGOGNA TOTALE! Questo governo non ha limiti (e qualcuno l’aveva detto che andavano fermati!). Come insegnante di Storia non ho parole: la STORIA ha condannato senza appello quel periodo. Chi dice il contrario o è un ignorante (nel senso che ignora i fatti) o è un fanatico. Ma vi immaginate la Merkel che una mattina si sveglia e pensa di costruire un museo in memoria del nazismo???!!! Facciamo veramente schifo!
Febbraio 16th, 2016 alle 19:44
Hai ragione…”schifo” è la parola più giusta… senza “se” e senza “ma”. Il rispetto dell’opinione altrui non deve nascondere una delle parentesi più nere (il colore non è gratuito) della nostra storia. Non si tratta di chi “ha vinto” e di “chi ha perso”, ma di chi “c’stato” e “ha visto” ed è “vissuto per raccontare”. Non tutti in quegli anni hanno avuto buona sorte… (parlo per racconti riferiti e non per motivi anagrafici, vissuti)
Ottimo post…in ogni caso
Febbraio 16th, 2016 alle 19:49
Spendano poche lire anche per un museo a Pier Paolo Pasolini, alla sua opera tenuta per quarant’ anni incatenata ad una morte ignobile, alla chiarezza, alla tenacia, all’amore per il popolo e il sottoproletariato.
Anni terribili, quelli. Quelli sì, da studiare, perché l’Italia e` ancora ferma lì, e aspetta.
Pure un museo per le vittime delle mafie, magari… no, per parlare di cose leggermente più attinenti all’attualità di questa crisi eterna e di questo sommerso che sommerge noi tutti.
Ricordando Rossella Casini. 25 anni. Trucidata. Fiorentina innamorata.
Perché senza memoria siamo niente, ma la Storia ha già giudicato il fascismo, e non e` una battuta mia.
Cominciamo un po’ a guardare al di là dell’ orticello, ormai solo virtuale, in cui siamo relegati, mentre sulle nostre autostrade viaggiano i miliardi di ‘ndrangheta e compagnia bella, H24.
“Se Mussolini avesse avuto le televisioni sarebbe ancora qui”
Indro Montanelli, tifoso viola.
Febbraio 16th, 2016 alle 20:22
Non credo che a Landsberg esista un museo dell’olocausto…
Non credo proprio!
Febbraio 16th, 2016 alle 20:45
…quindi non dovremmo neanche fare le visite guidate al Colosseo perché ci venivamo sbranati i cristiani.
La storia è la storia. E’ importante ricordare!
Febbraio 16th, 2016 alle 21:15
post 86
apprezzo molto il sarcasmo, se tu mi avessi dato del grillino o simili forse mi sarei alterato, al contrario con questo stile accetto l’esser preso per le natiche senza problemi. non ho capito una cosa: quando parli del mio quasi omonimo LEON, non Loe, Festinger (ho la sorella psicologa, al pari della mia ex innamorata e di tutti i suoi amici) intendi dire che scrivo tutto quello che scrivo perché, ad esempio, in realtà sono complice di tutte le categorie implicitamente infamate o perché ho paura di subire quei danni? oppure perché citando Orwell mi autoconvinco di non essere ignorante? te lo chiedo perché non so quasi nulla in materia, non ho mai avuto grande interesse per psicologia, sociologia etc., al liceo la prof. per darmi 6 a filosofia mi faceva la media con il voto di storia!
comunque seguirò il tuo consiglio, approfondire le proprie conoscenze è sempre utile, del resto la cultura non la dà certo il titolo di studio.
p.s.
spero ti faccia piacere sapere che la tesi della mia seconda laurea è su La Pira!
p.s. più serio
nessuno in Germania vieta di studiare il nazismo, tuttavia a nessuno verrà mai in mente di farci un museo a tema: hanno superato, con dolore, quel periodo, hanno pagato per quanto commesso e infine lo hanno rimosso, senza nascondere o negare quanto fatto
Febbraio 16th, 2016 alle 21:36
Tutto molto bello, tutti molto bravi e convincenti.
Animi nobili e donati al sacro fuoco del benpensiero.
Bella gioventu’ mi piacete, la storia serve a ricordare per non sbagliare di nuovo.
Peccato solo che se foste vissuti nel ventennio, molti di voi sarebbero state convinte camicie nere.
Come successe all’epoca.
E poi, dall’8 settembre in poi tutti antifascisti e partigiani.
Of course.
L’autobus e’ fatto apposta per salirci e per scendere.
Autobus italiani, solo posti in piedi.
E non mi date di fascio perche’ io qui da prima di tutti voi ho scritto che la firma delle leggi razziali e il ridurre l’Italia a un cumulo di macerie e di citta’ di vedove e’ una catastrofe che l’ideologia fascista si portera’ appresso nella storia dell’umanita’.
Le migliori cose a tutti
Immondo
Febbraio 16th, 2016 alle 21:40
NO COMMENT….
Febbraio 16th, 2016 alle 21:52
Non ne sono sicuro, ma mi pare di aver capito che si tratterebbe di un museo in senso proprio, con valore storiografico, che aiuti la conoscenza di questo periodo storico. Niente di celebrativo.
Febbraio 16th, 2016 alle 22:16
#102 Francesco f
Sì, esiste. È il Centro di documentazione
sul Nazismo di Monaco, che dal 2015 è stato trasferito in una sede più grande.
Febbraio 16th, 2016 alle 22:41
per LEO @114
ho preso molto ma molto sul serio il tuo intervento! il sarcasmo non è mai nelle mie corde, preferisco affrontare i temi in modo diretto e con rispetto dell’ interlocutore..
intendevo dire che c’ è veramente troppa comunicazione scorretta intorno,al punto di prefigurare una sorta di tentativo di “controllo mentale di massa”..
che i mezzi sono i più svariati e di solito le sensazioni sono : “figurai se qualcuno mi sta influenzando..” seguito da un senso di disagio che emerge dal subconscio a cui però raramente si da ascolto..
io mi riferivo a quello che mi pare di osservare intorno a me ..se rileggi il post vedrei che non ti prendo per nulla in giro, anzi
Leo , ovviamente, alla anglosassone
Febbraio 16th, 2016 alle 22:48
PS mia mamma è tedesca, per questo capisco bene quello che vuoi dire .. anche se ti assicuro che è una ferita ancora aperta una vergogna che anch’i vivo e che perseguiterà quel popolo a cui anch’ io appartengo per tutta l’ eternità..perchè non succeda mai più nemmeno altrove
Febbraio 16th, 2016 alle 23:12
Caro Maladetto (sembra un ossimoro 🙂 ), grazie per le parole di stima.
Il ventennio fascista, similmente agli altri totalitarismi e alle tante tragedie che citi, è un enorme buco nero nella storia, e come lo definisce Piero Melograni nella sua Storia del Fascismo in DVD (pensa te: prodotto da Rai Trade e distribuito dalla Gazzetta dello Sport!), rappresenta la faccia demoniaca della modernità.
Hai assolutamente ragione sui rischi che si corrono cercando di comprendere e valutare qualcosa di così controverso e ancora molto oscuro in tante delle sue pagine… Ma nello stesso tempo, tra il passare a mo’ di infarinatura per paura di non avere risposte e il provare ad approfondire ammettendo sinceramente che molto è ancora indefinito, preferisco la seconda scelta, anche se rispetto la prima posizione.
Ma lo sai, tanto per prendere i tuoi esempi, che le due questioni che sollevi io manco le conoscevo? E non immagini nemmeno a quante possibili domande dei miei studenti presenti e futuri non sarei in grado di rispondere… Però, di solito faccio così: quando in classe o in gita emerge una domanda a cui non so dare risposta, se è possibile cercarla subito si fa insieme, magari investigando sul web o sui libri a disposizione; diversamente, propongo a chi ha sollevato la domanda di approfondire a casa, dopo averne discusso un po’ insieme i termini. Questo lavoro di ricerca lo “pago” con un voto, che di solito è anche altino, visto il valore di un contributo offerto a tutti, ben diverso dal pappagallare brandelli delle cose già spiegate in classe durante la solita interrogazione a bischero.
Se ho capito bene i termini, ancora un po’ nebulosi, questo museo a Predappio dovrebbe essere un centro di studi e documentazione sui totalitarismi in genere, con attenzione specifica al fascismo e al suo fondatore, ovviamente, che lì gioca in casa. E mi sembra un’idea valida, che non dovrebbe foraggiare i nostalgici del Duce che lì vanno a nozze.
Insomma… io non ho niente in contrario all’idea e mi fa piacere che ANPI e realtà legate alla Resistenza siano favorevoli all’iniziativa di creare un museo del genere. Ma comprendo e rispetto le preoccupazioni e chi la vede diversamente, perché ha motivi validi (escludendo i paraocchiati onnipresenti).
Vorrei raccontarti di quando, passando coi miei figli da Predappio, alcuni anni fa, li ho portati nella cappella della famiglia Mussolini e a vedere i negozi di deliranti souvenir fascisti, perché è stata un’esperienza notevole, sorprendente, indicativa di quanto i ragazzi possano avere senso critico e ampiezza di vedute, se supportati dagli adulti; ma il post è già lungo e te lo risparmio…
Di nuovo cari saluti
Febbraio 16th, 2016 alle 23:12
Nessuno nega la necessità di ricordare. Ma ricordare non vuol dire vendetta, revanscismo, rivalsa.
Una cosa è la memoria, una cosa è l’uso di questa al fine di trarne vantaggi politici ed economici.
Popoli hanno lavorato duro per far dimenticare gli orrori dei loro predecessori ma vengono soprattutto ricordati e sbeffeggiati per i loro errori.
Persone, invece, si ammantano di essere nel “giusto” per eventi che hanno toccato il proprio popolo e si approfittano di questo, anche con grande sicumera: ed in questo blog ne abbiamo esempi.
Il passato è furbescamente usato per distruggere il presente ma, soprattutto, il futuro.
E questo continua a renderci fieri oppositori l’uno dell’altro, senza averne coscienza.
Per noi uomini fine pena mai….
Febbraio 16th, 2016 alle 23:16
Eppur ci sono ancora tanti nostalgici di tutte le età da giovani brufolosi fino a vecchi rimbambiti.
Ma ancora più ci sono ancora tanti simpatizzanti fra politici e giornalisti che fanno ancora a gara per riabilitare uomini spregevoli che hanno calpestato la dignità umana.
E lo stesso vale per tutte le dittature politiche e religiose.
Febbraio 16th, 2016 alle 23:41
Da uno come me che ha vissuto, da dentro, il ’68 ci si potrebbe aspettare una risposta secca: “no, mai!”.
Ma uno che il sessantotto l’ha vissuto davvero sa che non si deve avere vergogna dei propri errori, che non si nasconde la cenere dei morti sotto il tappeto per non parlare del come e del perché sono morti.
Sarò forse un’idealista, ma non mi spaventa mettere in mostra le nefandezze o indagare le viltà compiute nella nostra storia, che avvengano da una parte o dall’altra.
Del resto anche il ’68, e gli anni successivi, ha i suoi fantasmi.
No, non ci si deve vergognare, ci si deve, bensì, “ricordare”, tener bene a mente dove si è sbagliato e non ripeterlo mai più.
Avete paura che sia celebrativo? Bah, ognuno dà l’interpretazione che crede, la differenza tra me e un altro è proprio in questo: il punto di visto.
Altro sarebbe erigere un “monumento” al fascismo e ai suoi sostenitori, questo sì sarebbe misconoscere i nostri morti, i nostri deportati, i nostri processati per lesa maestà.
Febbraio 16th, 2016 alle 23:41
per picchio118,grazie non lo sapevo.
se fosse fatto allo stesso modo e con lo stesso spirito,ben venga..
infondo tutti i filmati sul ventennio che passano su raistoria,non credo siano trasmessi per i nostalgici del duce…
a presto
FF
Febbraio 17th, 2016 alle 00:59
@101:
Pecchi di supponenza se pensi di conoscere il mio pensiero politico, che è molto poco noto anche a me stesso. Su una cosa sola non ho dubbi: sono profondamente antifascista.
@Immonda:
Antonello, è la seconda cosa che ho fatto appena arrivato a Chicago. La prima? Visita al 2120 di South Michigan Avenue.
Febbraio 17th, 2016 alle 01:49
Un museo non deve necessariamente per forza celebrativo, esistono tanti esempi, particolarmente in Germania come già fatto notare, di musei che ricordano e spiegano periodi “bui” della storia di un Paese senza celebrarli (anzi).
Non ho seguito la vicenda, anche perché ormai da anni vivo nel Regno Unito e sono un po’ fuori dalle polemiche politiche italiane. Non capisco quindi se i messaggi che esprimono disgusto siano giustificati o superficiali perché mancanti dell’osservazione con cui ho aperto il mio intervento.
A mio parere è positivo se un museo analizza un periodo e ne cristallizza gli errori che hanno portato a tante sofferenze. Le generazioni passano: se per David o altri 50enni il fascismo è stato probabilmente vissuto dai proprio *genitori*, già per me che ho 35 anni si tratta del vissuto dei miei *nonni*, per i 20enni di oggi si parla dei *bisnonni*, e se il museo sarà aperto fra pochi anni potrebbe venire visitato da una scolaresca di trisnipoti di fascisti e partigiani!
Il rischio di creare un luogo di culto per neofascisti io non lo vedo. I “nostalgici” sono un fenomeno tipico delle generazioni che vedono ancora un forte legame emotivo con quel periodo, ma le generazioni future si infervoreranno sempre di meno sul fascismo, come è normale che sia.
Esempio: sicuramente all’epoca del Risorgimento i nostri avi si saranno infervorati e divisi, mi immagino, fra “patrioti” che volevano la creazione di uno stato italiano e “conservatori” che preferivano rimanere con l’Austria o la Francia o la Spagna (secondo la città in cui vivevano). Forse qualcuno di noi sente particolare coinvolgimento emotivo se visita un museo su Giuseppe Mazzini? Non penso: troppo distante nel tempo, e infatti un museo sulla Giovane Italia lo visita solo chi interessato a quel periodo storico, non certo dei fan di Mazzini né dei nostalgici di Napoleone. Sarà così anche per un eventuale museo sui fascisti o su Mussolini, date solo tempo al tempo.
Febbraio 17th, 2016 alle 08:35
Giustissimo l’intervento di Purple-127, un museo serve anche a riflettere, a non dimenticare.
Cosa diversa è stato il monumento a Rodolfo Graziani ad Affile €127.000 finanziati dalla Polverini.
Febbraio 17th, 2016 alle 09:00
huffingtonpost.it/2016/02/16/predappio-museo-fascismo_n_9241140.html
Messa così mi pare una buona idea.
Febbraio 17th, 2016 alle 10:10
Caro Picchio
e poi se ti va la chiudiamo qui perché credo stiamo diventando noiosi.
Si discute tanto di fino – con argomenti validi da ambo le parti – se il museo sia riflessivo o commemorativo o istigativo e poi lo vogliono fare a Predappio ?
Vedi che tutto parte con il piede sbagliato ?
Ci si lamenta tanto che in Italia si ragiona con il retropensiero ma per forza !!!!
Proprio a Predappio, luogo universalmente noto come centro di divulgazione dell’ideologia fascista ?
Al momento del varo il ministro di turno mi verrà a fare la supercazzola dicendomi che il museo di studi serve proprio a compensare in maniera riflessiva ed autocritica le tendenze apologetiche di quella citta ?
No, caro Picchio, più ci penso e più sento odor di fregatura.
Febbraio 17th, 2016 alle 10:21
@ gionny 111
All’epoca di Montanelli non esisteva la rete ed il suo possibile ed estremamente facile accesso cosi come è ora.
un saluto
Vdz
Febbraio 17th, 2016 alle 10:38
Maladetto, almeno l’hai letto l’articolo dell’Huffington post di cui ho postato il link?
Febbraio 17th, 2016 alle 10:43
il delitto Matteotti è significativo del livello di corruzione che esisteva nella classe dirigente gia all’inizio di quel periodo nefasto.
Se non conoscete i retroscena di tale episodio,suggerisco di documentarsi al riguardo per rendersi conto della vera natura del fascismo.
Febbraio 17th, 2016 alle 11:22
D’Algarvesibilla, abbi pazienza ma si torna al mio discorso sulla libertà.
Parlare di corruzione in Italia è come parlare della storia dell’universo: non si sa quando è iniziato e non sappiamo quando terminerà.
Mi viene in mente lo scandalo della Banca Romana di fine ‘800 fino ad arrivare a Mani pulite e ai giorni nostri.
Non si tratta della vera natura del fascismo, ma degli italiani.
Il vero problema è che in un continuo afflato di autoassoluzione si vogliono imputare a regimi, epoche, governanti le colpe e i difetti che in realtà sono di un intero popolo.
Ma ammetterlo sarebbe estremamente duro, perché si capirebbe che gli sbagliati sono gli italiani e la colpa è loro. Invece molto meglio pensare che la responsabilità sia tutta di Mussolini, Craxi, Berlusconi, Renzi, Andreotti, Giolitti, Fanfani e via andare.
Febbraio 17th, 2016 alle 11:47
prendo da wiki..perchè Alessandro si chiede degli inizi, e questo è un prodromo interessante..” i CLIENTES ..Ai tempi di Traiano quest’uso era tanto diffuso che si era stabilita per ogni famiglia signorile una tariffa, la sportularia, corrispondente a sei sesterzi per persona (cliente).[4] Spesso la sportula era una risorsa per sopravvivere: avvocati senza cause, insegnanti senza alunni, artisti senza commissioni si presentavano alla porta del patronus per la sopravvivenza quotidiana.[5] Anche quelli che avevano un mestiere aggiungevano la piccola entrata della sportula al loro reddito e prima di andare al lavoro, ancor prima che facesse giorno, si mettevano in fila per la sportula.[6]
L’importanza di un potente era commisurata alla clientela che rumorosamente lo svegliava ogni mattina per la salutatio matutina. Il dominus avrebbe perso in reputazione se non avesse ascoltato le lagnanze o le richieste di aiuto e non avesse risposto ai saluti[7] della folla che lo attendeva dall’alba. Una rigida procedura regolava questo rito quotidiano della clientela. Il cliens poteva anche raggiungere la casa del patronus a piedi piuttosto che in lettiga ma, obbligatoriamente, doveva indossare la toga e non azzardarsi a chiamarlo confidenzialmente per nome: al magnate ci si rivolgeva sempre chiamandolo dominus, pena il ritorno a casa a mani vuote.”
se volete, potete leggervela tutta alla voce CLIENS
Febbraio 17th, 2016 alle 11:50
ah, quanto devo a quel prof di storia..mi ha fatto il culo quadro, ma..
Febbraio 17th, 2016 alle 12:16
lo so, è un atteggiamento affine alla corruzione, ma trovate che non corrisponda all’ atteggiamento di certi peones parlamentari verso il potente di turno? o di certi amministratori, funzionari..?
Febbraio 17th, 2016 alle 12:34
#130 Maladetto Toscano
Ok, concordo. Che dire? Speriamo in bene, dai…
Ciao
Febbraio 17th, 2016 alle 13:02
X134
gentile Alessandro B. tu te la prendi con gli Italiani,ma io dico che un Popolo si abitua agli esempi che vede quotidianamente.Non a caso si dice che il pesce comincia a puzzare dalla testa…
Non per infierire sui vinti,ma l’opportunità che ebbe il periodo fascista di cambiare radicalmente l’Italia,uscita da una guerra terribile ,non fu colta,anzi fu proprio mancata nella sua principale esigenza ovvero la re-distribuzione del reddito secondo meritocrazia e non secondo appartenenza politica.
La seconda perdita grave di potere fu la rinuncia a chiarire,senza compremessi la laicità dello Stato.
La prima guerra coloniale poi fissò con chiarezza l’errore fondamentale dell’idea totalitaria,c’era tutto il sud Italiano da rimettere in sesto e adeguare alla crescente realtà industriale del nord.
A mio avviso questi errori,sono solo l’antipasto dell’errore fondamentale della tragica alleanza con la bestia tedesca.
Febbraio 17th, 2016 alle 14:08
Eh no, D’Algarvesibilla, troppo comodo ragionare così.
I governanti sono lo specchio dei governati e non viceversa.
Prova ne sia che sotto il fascismo Firenze era stata definita la “Fascistissima”, salvo poi cambiare casacca, da nera a rossa, nella notte tra il 25 e 26 luglio 1943.
Immaginarsi in democrazia, dove è il Popolo a scegliersi i governanti (quando magari lo fanno votare).
L’italiano è geneticamente meschino, leccaculo, servile e opportunista. Oserei dire un familista amorale.
E chi lo governa non può che essere la sua fedele fotografia.
Febbraio 17th, 2016 alle 19:27
Proprio così, “quasi tutti” erano fascisti, per comodità o per convinzione.. E molti in una notte scelsero di cambiar casacca, per regolare dei conti in sospeso, per comodità o per convinzione..
Porzus , Matteotti , i vigliacchi non hanno colore..come non l hanno gli stupidi
Febbraio 17th, 2016 alle 20:16
Gli ultimi fatti di cronaca nera portano alla ribalta 4 donne: 2 sono complici con Freddy il ballerino nla scomparsa di una povera donna in veneto, altre due in Liguria, ls sorella ed una ex collega avvocata di un famoso principe del foro spezzino..
Anche questi episodi fanno statistica
Febbraio 17th, 2016 alle 22:58
Alias, il maschicidio o il femminicidio ad opera di una donna non fanno notizia.
Febbraio 18th, 2016 alle 12:30
Grande Guetta!
Non è facile di questi tempi esporre pareri così chiari (e giusti) su questi temi.
Complimenti, vai avanti così. Ti seguo sempre.
Emiliano
Febbraio 19th, 2016 alle 10:57
Franz, tempi fantastici quelli.