Il mestiere di babbo
Col passare degli anni e con la crescita dei figli mi sono accorto sulla mia pelle che è un vero e proprio lavoro, molto meno faticoso fisicamente di quello di mamma (e infatti secondo me le madri che lavorano a tempo pieno, quelle che stanno nove ore fuori di casa e poi mandano avanti la famiglia, sono le vere eroine del nostro tempo), ma altrettanto impegnativo su quello mentale.
Fino a non troppo tempo fa pensavo che bastasse metterci l’amore e dare materialmente tutto quello che potevi per essere a posto con la coscienza e considerarsi mediamente sufficiente.
Mi sbagliavo completamente.
Essere babbo è molto diverso e molto di più.
E’ uno stato mentale, dove non importa il quanto, ma il come: in un’epoca dove per fortuna è scomparso l’autoritarismo come forma educativa noi uomini siamo rimasti spiazzati.
Dobbiamo dialogare con i nostri figli imponendo dei no motivandoli, esercizio estremamente complicato.
Dobbiamo saper ascoltare senza giudicare, accompagnare e suggerire.
Dobbiamo dare l’esempio con la nostra vita, la nostra onestà, la nostra limpidezza morale.
E, soprattutto, dobbiamo regalare ai nostri figli la sicurezza che noi babbi ci siamo e ci saremo in ogni momento, qualsiasi avvenimento accada e di qualsiasi cosa abbiano bisogno.
Tutto questo sempre, o almeno fino a quando non si formeranno a loro volta una famiglia: facile vero?
Gennaio 23rd, 2016 alle 07:29
No. Non è per niente facile. Ma almeno ci si prova.
Io sono padre di due bambine (ormai 7 e 9 anni) e l’impegno con le mie figlie è costante, continuo, quotidiano. E’ ovvio che tralascio molte altre cose a cui non avrei rinunciato prima della loro nascita (leggere un romanzo, andare a vedere un film al cinema che non sia di animazione, andare a fare una partitella di calcetto, ecc.) però la cosa bella è che non ne sento il sacrificio perché il ruolo di babbo lo sento spontaneo e non imposto dall’esterno.
Sono d’accordo con te quando dici che il rapporto con i figli non si limita soltanto ad un gesto d’amore ma va oltre, coinvolgendo (e parecchio) le nostre energie nella loro educazione scolastica, civica ed etica. Sull’esempio o meglio sul modello che forniamo, sono meno d’accordo. Non credo che dobbiamo forzatamente dimostrare un paradigma di padre che si avvicina al nostro illusorio ideale. Credo invece che sia meglio essere sé stessi, magari anche sbagliando (dopo tutto siamo essere umani prima che padri), mostrando però la nostra umanità a cui i figli si affezionano e porteranno sempre con sé nei loro ricordi.
Alberto
RISPOSTA
Infatti non dobbiamo creare un modello di vita a cui ispirarsi, questo è deleterio.
Dovremmo invece rappresentare un esempio di cui essere fieri per la nostra condotta morale, per la nostra onestà e sincerità verso gli altri.
Ciao,
David
Gennaio 23rd, 2016 alle 08:14
…a me basta non tifi un’altra squadra che non sia la Fiorentina…:-)
Gennaio 23rd, 2016 alle 08:44
David,per me oggi essere babbi specialmente di figli maschi intorno ai 18anni, implica essere d’esempio.Si perché oggi a loro manca i grandi ideali Politici e sociali che noi avevamo e da li siamo partiti. Brevemente,se non si ispira al babbo, un ragazzo di diciotto anni a chi o a cosa si deve ispirare ?
Gennaio 23rd, 2016 alle 08:53
Condotta morale, limpidezza, onesta’… mah a volte mi pare che ti leggi e piaci un po’ troppo.
Siamo uomini, e siamo spesso anche disonesti, poco chiari, deboli. Tutti, indistintamente, chi piu’ chi meno. E non vedo niente di male nel mostrare questi aspetti di noi ai nostri figli.
RISPOSTA
Uno ci prova, sempre
E non sempre è detto che ci riesca.
Sulla debolezza sono d’accordo, sulla disonestà e la poco chiarezza mi spiace proprio no, ciao
David
Gennaio 23rd, 2016 alle 10:30
Ottimo post, David. Condivido in pieno!
Gennaio 23rd, 2016 alle 11:13
Vederla crescere… guardare le fotografie degli anni passati, e quel sorriso da bambina felice che si vela, anno dopo anno…
Lavorerò troppo? Sarà malinconia? L’età? La scuola?
Con chi messaggia al telefono? Amiche?
Provo un approccio… inizia la guerra, la moglie “tu sbagli a parlarle così”
E’ tutto vero. Ho mille colpe.
Ma sarò sempre presente, l’orgoglio dentro e` un mostro e lo so.
Perché lei sarà migliore, molto migliore, se le danno una possibilità.
Molto migliore di me.
Gennaio 23rd, 2016 alle 12:07
C’e’ una bellissima canzone di Aznavour “A mia figlia” che sintetizza l’amore che i padri devono avere per i loro bambini. AscoltateLa. ……
Gennaio 23rd, 2016 alle 12:51
facile una beneamata…è complicatissimo
lasciatelo dire da uno che per lavoro è stato sempre lontano a giro per il mondo e ha fatto i salti mortali per fare il mestiere di babbo.
e adesso,incrociando le dita, fortunatamente il bambino (per modo di dire, visto che ha già quasi 27 anni)si sta sistemando e andando giustamente per la sua strada
(e mi consola il fatto che anche lui lavorando fuori Firenze e spesso anche fuori Italia abbia capito come mi smazzavo..)
Forza Viola!!!!!
Gennaio 23rd, 2016 alle 13:09
Tutto vero, mestiere difficilissimo, ma a volte ho paura che li facciamo vivere sotto l’ovatta, quando invece per crescere è giusto che battano le proprie “musate”.
Sicuramente quello che respirano in casa è quello che poi portano fuori!!!
Felice di essere babbo!!!!
Gennaio 23rd, 2016 alle 14:12
Tutto giusto David. Hai dimenticato una cosa sola, oltretutto importante: il buon babbo insegna ai figlioli a tifare Viola e che la Juve è “cacca”
Gennaio 23rd, 2016 alle 15:23
LE STAGIONI DEL PADRE
(l’eredità di David)
Torni spesso su questo argomento, David. Si vede che ti sta a cuore. E come darti torto?
Non so se hai mai approfondito la dimensione paterna di David, il re si Israele di cui porti il nome e la cui immagine scolpita da Michelangelo simboleggia nel mondo Firenze…
David che entra in competizione con Absalon, il principe ribelle dai lunghi capelli, il figlio bello e maledetto che compete con il padre sul suo stesso terreno: la guerra e le donne. La tragica fine del ragazzo, impigliato con quei capelli di cui andava tanto fiero in un albero e poi trafitto da un soldato che, uccidendo il principe ribelle, pensava di ingraziarsi il padre…
Il dolore straziante del re che chiama il figlio morto, al posto del quale avrebbe preferito morire lui…
E Salomone, nato da un adulterio aggravato dell’omicidio da parte di David, il più saggio, ricco e ammirato re di Israele che successe a David e rese Gerusalemme ricca e gloriosa… E che poi si perse nei lussi, nelle mollezze, nei piaceri esotici che la sua grande fama gli resero familiari, troppo comodi, fino a dimenticare le umili origini di pastore del padre David…
Stagioni chiare e scure di paternità. E di figliolanza. Eredità a volte raccolte, altre calpestate, mai ignorabili.
Perché un padre è l’aratro nel cui solco metti radici; e per tutta la vita, nel bene e nel male, ci devi fare i conti…
Gennaio 23rd, 2016 alle 15:28
Mi correggo: Salomone nacque sempre da Betsabea, la moglie di Uria che fu sedotta da David e gli diede un figlio che poi morì; Salomone nacque subito dopo…
Scusa, ma vado a memoria 🙂
Gennaio 23rd, 2016 alle 15:44
Ottimo post caro David e ottime anche le altre osservazioni tranne quella di MadMax che vorrebbe essere simpatica, ma dimostra una acuta intelligenza genitoriale
Un abbraccio a tutti e forza Viola
Gennaio 23rd, 2016 alle 17:46
La disonesta’ non e’ rubare e basta, la disonesta’ e’ ad esempio non ammettere con se’ stesso che a volte si sta sbagliando, e’ ostinarsi a sostenere un’idea o un comportamento in nome della coerenza anche quando sarebbe appunto piu’ giusto cambiare. E se pensi di non incorrere mai in questo tipo di dosnesta’, sei solo un presuntuoso, e non credo che tu lo sia. Sulla chiarezza, beh se sei sempre chiaro con te stesso e di riflesso con gli altri di nuovo delle due l’una, presunzone o superficialita’…
Gennaio 23rd, 2016 alle 19:10
X Zachini. Chiariamo una volta x tutte. Non sono multinick.
Avete la mia mail.
Mi stai alquanto sulle da come scrivi e come ti poni.
Non ti conosco, ma so che lavori nel campo della moda, come me.
Ti sei mai domandato perché mi stanno sulle i nostri eroi e chi gli difende?
Inoltre, non offendere, cocco.
Gennaio 23rd, 2016 alle 19:28
il bello del rapporto padre-figlio e figlio-padre è che devi migliorare sempre o provarci
Non c’è il babbo-mercato o il figlio-mercato !!
forse il marito-mercato o la moglie-mercato, ma questo è un altro discorso
la primula viola
Gennaio 23rd, 2016 alle 21:23
Ritornando a bomba:
A prescindere dal fatto che io creda o meno a una vittoria contro questo Torino….
In qualunque modo questa arrivi, sarà tutt’altro che scontata; sarà vittoria di tutti, squadra e società, perché venire fuori da una tale serie di eventi negativi non e` per niente semplice.
Ciao, Giuseppe. Ti auguro di avere in te quella forza. Alzare gli occhi e non veder Firenze, ci vuol coraggio, specialmente salendo su un treno che potrebbe essere l’ultimo. Grazie, siamo stati belli e forti insieme, per troppo poco. A Firenze usa così, guardare le stelle, bestemmiare e spernacchiare ipotenti, anche pagando, s’iintende!!
Vincere qui… quel soffio d’eternità… vale la pena correre per questa maglia e questa genia. Grandi. Datemi un tamburo e poi si vede…
Vai, Mario. Guardiamo un altro giro di giostra. Ti voglio sentire nel frizzo di domattina. Bacero’ il vento e tutto andrà bene. Ancora in corsa, signori.
Ancora. In. Corsa.
Gennaio 24th, 2016 alle 01:15
Difficilissimo. Però in un periodo in cui si sta parlando di unioni civili, genitore 1 e genitore 2 , in cui le mamme che divorziano sono sempre di più e quelle degli anni 40 sono un pallido ricordo … Stare ancora a parlare di quanto sono più brave le donne conferisce un sapore decisamente ‘retrro’ al post. Fermo restando che per la tua famiglia il post sia splendidamente scritto.
Gennaio 24th, 2016 alle 08:43
Condivido il tuo post David e ti diro’ che a volte,nonostante cerchi di fare del mio meglio,mi sento un padre non altezza per mio figlio di ormai 11 anni. Vorrei passare con lui molto piu tempo,condividere con lui molti piu interessi e cose,ma purtroppo la societa’di oggi ti impone ritmi e sacrifici davvero pesanti . Nonostante cio’ spero e mi auguro di essere un esempio positivo x il mio Lorenzo.
Gennaio 24th, 2016 alle 09:17
Oggi 24 Gennaio.
Io non dimentico.
Gennaio 24th, 2016 alle 11:47
Manca un ora alla sfida col toro e non si parla già più di calcio…
Nessun post sull’incontro e ringraziamo per la bella stagione già finita a gennaio.
Gennaio 24th, 2016 alle 14:37
ot
di necessità ..verdù ..
Bravo Paulo Sousa ..grande risposta da tutti!!
Umberto Alessandria
Gennaio 24th, 2016 alle 15:38
Mestiere che non si smette mai d’imparare.
OT: siamo salvi!!!
SFV, Mamo
Gennaio 24th, 2016 alle 16:09
@20 immonda bestia: scusa la labilità della mia memoria, ma cosa non dimentichi? (a parte che è il compleanno di mio marito l’interista?? 😉 😉 )
@21 franco: …sì, stagione già finita!!! 🙂
Gennaio 24th, 2016 alle 16:58
….avevo auspicato la vittoria della ribollita sulla bagna cauda, ma anche una lasagna non è male !!! 🙂 🙂 🙂
Gennaio 24th, 2016 alle 18:26
Monica carissima sorella Viola,
oggi, 27 gennaio, giornata della memoria.
Per non dimenticare.
Ciao bella, un abbraccio
Antonello
Gennaio 24th, 2016 alle 18:29
Monica, carissima sorella Viola,
oggi 24 gennaio giorno della Memoria.
Per non dimenticare.
Ciao bella, un abbraccio.
Antonello
Gennaio 24th, 2016 alle 18:39
Il giorno della memoria e’ il 27 gennaio.
Gennaio 24th, 2016 alle 18:39
…no, cavolo,antonello,che mi combini?? il 27 è!!! comunque è uguale.
per non dimenticare.
Gennaio 25th, 2016 alle 10:07
Infatti avevo scritto 27, poi mi e’ venuto il dubbio e mi son corretto.Sbagliando.
Sto invecchiando, mi vengono dubbi e amnesie.
Bisognera’ che cominci a fare ricorso a wiki .
Rimane la buona volonta’.
Eppoi comunque io ricordo il 27 il 24, l’1, il 2, il 3 , il 4, il 5 , e via e via 365 giorni l’anno.
Immondo
Gennaio 25th, 2016 alle 11:23
Leggiamo tutti, io lo sto gia’ facendo, un libro che si intitola ” I no che aiutano a crescere”, autrice Asha Philips.
Gennaio 25th, 2016 alle 11:47
grande david ,io sono babbo da quasi un anno….condivido in pieno quello che dici…dare l esempio e`uno dei piu bei regali che un figlio ti puo dare…….
Gennaio 26th, 2016 alle 14:39
Esimio Discepolo del Generale…
già il nick è tutto un programma…essere allievo del Generale quindi seguire i suoi insegnamenti…non mi sembra un gran biglietto da visita…ma queste sono valutazioni del tutto personali. IMHO
Se lei asserisce di essere avverso ai DDV in quanto lavora nello stesso loro campo, beh già parte col piede sbagliato, ovvero parte con un grosso pregiudizio nella valutazione dei singoli fatti, che non ha niente a che fare con i fatti stessi, pregiudizio che poi si riflette nel suo nick.
In secondo luogo lei mi accusa di averla offesa, beh sinceramente non ricordo quando, ma se si riferisce a questa frase:
“…quindi trovo inutile e controproducente, anche a chi questa proprietà non piace, spingere xchè se ne vada, anzi lo trovo stupido”
nella frase incriminata, ritengo stupido un comportamento, che è ben diverso dal ritenere stupida una persona…
Per maggiori approfondimenti sulla questione consiglio qualche trattato di Euripide, Immanuel Kant o Carlo M. Cipolla.
ossequi
Vdz
Gennaio 26th, 2016 alle 14:49
PS
Mi scuso col padrone di casa per l’OT qui sopra, ma ero in debito di una risposta…
fine OT
Vdz
Gennaio 26th, 2016 alle 15:16
Però oggi è il 26.
IB, quindi non dimentichi il cosa ma il quando…
Venendo all’oggetto, direi che quello del padre è un mestiere difficile e scomodo, perché è quello degli obblighi, divieti.
E mantenere la barra a dritta è molto complicato, a volte pure odioso.
Ma quando arriva il giorno in cui senti tuo figlio ringraziarti per gli odiosi “no” che hai dovuto dirgli, per i tuoi obblighi e divieti, ti senti sciogliere e contemporaneamente crescere di almeno 10 cm di statura. Quando mi è successo personalmente ho avuto un momento di commozione e sono rimasto senza parole.
Questo ripaga tutto.
CIRANO
Gennaio 26th, 2016 alle 16:40
Cirano, ma quanto eri basso ?
la primula viola
Gennaio 27th, 2016 alle 08:30
Perché ora sono alto?
CIRANO