La vera libertà
Genitori, sapete “perdere tempo” con i vostri figli? È una delle cose più importanti che potete fare ogni giorno.
Mai avrei immaginato di aprire un mio post con le parole di un Papa, m Francesco è davvero speciale, lo capii quando si affacciò da Pontefice in Piazza San Pietro il 13 marzo 2013 perché mi emozionò subito.
Dunque, perdere tempo con i figli.
Accade che la mia organizzazione familiare si sia, come dire, negli ultimi tempi piuttosto complicata per cui non è sempre così semplice coordinare i tempi.
Per esempio stamani avevo qualche problema nel portare Cosimo a scuola a ad un certo punto, mentre rincorrevo persone e situazioni ho avuto una specie di flash: e se lasciassi tutto e passassimo una giornata insieme, o almeno un bel pezzo di questa splendida giornata fiorentina piena di sole.
E’ questa la vera libertà, altro che soldi, macchine, case.
Siamo andati a fare una passeggiata sulle rive di un fiumiciattolo, poi allo Stibbert (che non avevo mai visto!) e ancora a calciare i rigori e a provare costruire animali col Lego (cavolo quando era più semplice 45 anni fa): impagabile.
Poter stare liberi nella testa con i propri figli e non importa se hanno 8 anni come Cosimo o 16 o 20, come Camilla e Valentina.
Goderseli il più a lungo possibile perché nessuno scambio è più proficuo, nessun messaggio è più bello per noi genitori e immagino anche per loro.
Non esiste una gonna o una cravatta che possa eguagliare il piacere di condividere una risata, una scoperta, anche un problema, quando la vita comincia a farsi più spigolosa.
Non poter stare con i propri figli è una sofferenza, non starci per una propria decisione è una scelta per me incomprensibile e non importa se sei ateo, cattolico, mussulmano o ebreo.
Novembre 2nd, 2015 alle 16:01
Pienamente d’accordo!
E se poi si riesce a trasmettergli la passione viola siamo a posto!
Novembre 2nd, 2015 alle 16:12
sei un grande.
c’è poco altro da dire.
quando un uomo capisce quello che tu hai capito è un uomo.
un babbo.
un riferimento.
sono cose che cosimo si ricorderà per tutta la vita. Sono perle, momenti dorati dal sapore unico, per te e per lui. Grazie per aver condiviso.
Novembre 2nd, 2015 alle 16:24
Hai pienamente ragione David. Io, da padre separato, me ne rendo conto le sere che non posso dar loro il bacio della buonanotte, ogni partita della Fiorentina che non ho potuto vedere col bimbo super tifoso perché quella domenica non è con me…e così via per mille altre situazioni…
Ciao David e Forza Viola!
Novembre 2nd, 2015 alle 16:44
Un Papa che parla di figli e’ come un allenatore che non ha mai tirato un calcio ad un pallone, come un premier mai eletto: non sa di cosa parla.
Detto questo, stare con i propri figli, giocare con loro, ascoltarli, immedesimarsi nei loro problemi, tornando da genitori bambini, adolescenti, giovani, e’ l’aspetto sublime della vita.
La ragione per cui varrebbe comunque la pena di vivere.
Novembre 2nd, 2015 alle 17:23
Ecco perchè ti stimo e ti voglio bene da trentanni
Antonello
Novembre 2nd, 2015 alle 17:29
Sono libertà che non tutti possono permettersi o forse si !!!
prendersi un giorno libero per passarlo con il figlio
E’ da tutti ? lo vogliono tutti ?
Non ho risposte.
Nel mio piccolo, cerco di trovare piu’ momenti, specialmente la sera ( ma non il martedi !!! ) mi metto a giocare con la duplo, la lego per i bambini di 2/3 anni.
Quello più felice è mio figlio, io sinceramente dopo un po’ non so cosa inventare, pero’ vedo lui felice , si gira mi guarda e ride, forse sto facendo bene il babbo, chissà…. ma non penso di essere un buon padre !!!
Ci sono momenti che vorrei che crescesse alla svelta per giocare a calcio, per insegnarli a giocare a basket, andare allo Stadio etc etc , poi penso che sto sbagliando a fare questi pensieri.
Il passato non torna indietro
Devo godermi tutti gli attimi che il Signore mi ha dato da passare con la Sua creatura.
Vi sono istanti che provo piacere solo nel vederlo dormire, svegliare… altri invece mi tira fuori i nervi…
Essere un padre è una fortuna, e la quotidanietà non te la vivere al 100%.
Amo mio figlio, ma non è facile essere un babbo e goderselo appieno
la primula viola
Novembre 2nd, 2015 alle 17:38
Ogni estate, da quando mia figlia ha quattro anni, in luglio prendo una settimana di ferie che trascorriamo assieme. Ma non andiamo via, mai per più di una giornata. Stiamo semplicemente assieme: andiamo in bicicletta, in piscina, a un parco avventura, al mare.
Il prossimo anno però fa 4 anni il mio secondo! O prendo due settimane (impossibile) o la divido in due… Cionondimeno, intendo conservare questa usanza che si è negli anni affermata. Per i motivi che tu stesso hai ricordato.
Il tempo che possiamo trascorrere con i nostri bambini fugge inesorabilmente. Se lo perdiamo, lo rimpiangeremo per sempre. Come temo lo abbia infine rimpianto mio padre.
Novembre 2nd, 2015 alle 17:44
Grande.
La vita è fatta di queste emozioni il resto sono cose effimere. Purtroppo spesso non ce ne rendiamo conto presi come siamo dai mille impegni e doveri. Così finisce che sprechiamo un sacco di tempo che nessuno ci renderà più.
Crescere insieme ai propri figli credo sia la cosa più bella.
Novembre 2nd, 2015 alle 17:58
Caro David, condivido al 100%.
Vivo in simbiosi con mia figlia dalla nascita e lei con me senza soluzione di continuità.
Sono il suo “il papino” (mia moglie è milanese, nessuno è perfetto) e siamo inseparabili. Ha 10 anni.
Da come batte le ciglia capisco se le scappa la pipì e per qualsiasi cosa lei chiama prima me e dopo sua madre…
Stare coi figli è la cosa più importante che possiamo fare, trasmettere le nostre storie è utile per la loro formazione, poi faranno come vorranno.
Mio padre, che non c’è più, non ha mai giocato con me, ma mi ha lasciato un bagaglio così grande ed importante che vorrei io riuscire a darne il 10% a mia figlia. Mi basterebbe.
Io mi perdo nel tempo con mia figlia, saranno i suoi, ed i miei, ricordi più belli quando sarà il mio turno per l’ultimo viaggio.
E sono buddista.
Novembre 2nd, 2015 alle 18:41
Ragazzi che roba! Se tiri delle bordate così c’è da commuoversi!
Dico poche cose perchè sicuramente dopo il primo apprezzamento nei tuoi confronti, riscriverà Immondo, che su questi argomenti s’infervora alla grande e farà sicuramente meglio di me.
Apprezzo moltissimo quello che hai scritto che credo sia frutto della maturazione dell’uomo David, nonchè dell’evoluzione presa dalla sua sua vita privata negli anni.
Credo tu abbia ragione.
I figli sono sangue del tuo sangue, ma anche frutto, quasi sempre, di momenti di grande amore e non importa che poi la vita e i rapporti con la persona con cui hai condiviso questi momenti siano mutati o scomparsi completamente.
I figli restano e sono lo specchio della tua anima e più li coltivi più bene fai alla tua e alla loro anima.
Anche il mio lavoro mi tiene lontano tutta la giornata dai figli, anche se cerco sempre di condividere il pranzo e la cena, cionondimeno (scusa Shimon) cerco di ritagliare qualche ora, qualche pomeriggio o qualche giornata da dedicare loro. Bastano anche dei piccoli momenti, perchè loro, anche se sono piccoli, spesso si accontentano di quel poco che riesci a fare e la gioia per la loro soddisfazione ti riempe il cuore.
Lo vedo col piccolo di 9 anni, quando riesco a liberarmi per accompagnarlo a scuola calcio e rimanere ad osservarlo, è felice, si capisce, oppure una piccola abitudine che abbiamo instaurato è quella di andare, un giorno la settimana, io e lui in una pizzeria a pranzare con pizzette e coca cola e lettura del Corriere dello Sport.
a lui piace moltissimo e a me pure!
Con la grande di 17 anni ho cercato di fare lo stesso e vedo che anche Lei ogni tanto gradisce stare con il suo babbo; purtroppo ora per stare Lei me la devo battere con un giovane fringuello che Lei frequenta assiduamente e che ha armi diverse dalle mie, tuttavia mi difendo ancora bene ma il tempo gioca a mio sfavore.
Ma i ricordi del tempo passato con i miei figli per me saranno per sempre indelebili e spero che sarà così anche per loro.
Questa fortuna non è di tutti perchè vedo un paio di carissimi amici separati (e male)che soffrono per non poter sempre decidere quando e come poter passare del tempo con i loro figli, ma si dannano l’anima, fra lavoro, orari di visita infami, per fare il possibile e il meglio per i loro figli.
Questi sono dei veri eroi.
Un saluto e un abbraccio
Lucky
Novembre 2nd, 2015 alle 19:00
sinceramente mi sembra che tu abbia scoperto l’acqua calda…
Novembre 2nd, 2015 alle 19:21
OT
Giochino del fancazzista:
formazione non male di ex Viola:
allenatore V.Montella
Neto
Cassani
Nastasic
Savic
Maggio
Melo
Kuzmanovic
Cuadrado
M.Gomez
Jovetic
Salah
In panchina Viviano Osvaldo Gobbi Ljaijc Migliaccio A.Lucarelli Pizarro Aquilani
giusto per faricchiasso…
Novembre 2nd, 2015 alle 20:09
Bravo David grande !! Vorrei poter lavorate 4 /5 ore al giorno e passate il resti della mia giornata con mio figlio ma questo non e’ possibile e cerco di godermelo piu che posso nei pochi momenti liberi che mi restano!!
Novembre 3rd, 2015 alle 07:00
Non si deve, a mio avviso, smettere di meravigliarsi. Non si deve smettere di gioire delle piccole cose, dei sorrisi dei figli per qualcosa che e’ loro piaciuto per esempio. della loro faccia quando ottengono qualcosa di inaspettato. Non si deve smettere di emozionarsi e gustare sempre, ad ogni eta’, il sapore dell’acqua calda….
Novembre 3rd, 2015 alle 07:26
Che bel post condivido in pieno. Anche io col mio lavoro posso farlo e quando si fa davvero nei suoi occhi vedo tanta felicità.
Cionondimeno a tutti.
Novembre 3rd, 2015 alle 07:37
alle volte capita di incorrere in una giornata buia e grigia, ma basta un sorriso, un abbraccio di un figlio perchè splenda il sole.
David ma questo autolesionismo cronico, di alcuni, in un momento del genere paventano l’addio di Sousa.
Cosa ne pensi ?
Novembre 3rd, 2015 alle 08:27
Caschi a “fagiuolo”, proprio ieri alla principessa, 5 anni e despota nata, è stato proposto di aumentare frequenza ed intensità degli allenamenti di nuoto.
Gli orari ed i giorni per noi genitori sono praticamente un incubo ed in qualsiasi altro caso (moglie, mamma, fratello) avrei gentilmente mandato a cagare chi me l’avesse chiesto.
Ovvio che non sarà così per lei, vorrà dire che lavorerò (e fatturerò) meno, ma mi godrò alcune ore insieme ben sapendo che tra pochi anni il vecchio babbo passerà inevitabilmente in secondo piano rispetto ad amici, fidanzati ecc.
Novembre 3rd, 2015 alle 08:27
Hai fatto quello che io definisco “fare forca con i figli”.
Sono quelle situazioni un po’ folli che ti fanno capire quanto sia bello essere vivi.
E sono molto più terapeutiche di tante medicine.
Bravo.
Novembre 3rd, 2015 alle 08:39
Condivido in tutto e per tutto il tuo post. Ho due figli di 14 e 16 anni ed ho sempre fatto in modo di poter trascorrere più tempo possibile con loro. Anche se le preoccupazioni non mancano, quando li vedo tranquilli e sorridenti sto bene!
Novembre 3rd, 2015 alle 09:26
……potevi aver dei figli tuoi
e i figli contano lo sai
gli puoi insegnare quel che vuoi
a volte vanno dove vai…..
(Giuseppe (testo italiano di Bruno Lauzi; testo originale e musica di Georges Moustaki)
Novembre 3rd, 2015 alle 11:45
@ Ombanching
Tieni duro, la mia figlia minore gioca a pallavolo da anni, si allena quattro giorni a settimana più la partita del mercoledi sera. Tra anda e rianda è un gran sacrificio, quando si gioca in trasferta a volte si torna a più di mezzanotte.
Ma per i figli si fa questo e altro.
—————————–
@ Shimon
mio gentilissimo amico, a volte non è il padre che rimpiange di non essere stato abbastanza col figlio, ma è il figlio che rimpiange di non essersi speso di più col padre.
Io ho dato tanti dispiaceri a mio padre, prima fra tutti il non aver studiato.
Un padre è grande quando una volta scomparso manca irrimediabilmente al figlio.
Ebbene, ogni sera mi addormento col pensiero che darei dieci anni di vita per tornare indietro e poter trascorrere anche una sola mezzora e chiedergli perdono per tutto ciò che come figlio non sono stato e per ciò che non gli ho dato.
———————————–
@ Lucky
capita anche a me a volte di non riportare la figlia minore a casa ma di fermarsi per una pizza.
Mi gusto più quella pizzuccia a taglio che una pappardella alla lepre o una lasagna fatta in casa.
E vengono fuori più dialoghi a quel tavolino in quella mezzoretta che in un intero pomeriggio di domenica.
————————————-
@ Gerber
Gentile amico, nell’ultimo rigo , alla fine del suo pregevolissimo post dove narra della sua simbiosi padre-figlia lei afferma di esser buddhista , lasciando percepire nel lettore come ciò possa determinare una diversa forma mentis della figura del padre .
Scusi, in che senso lei lo afferma?
Non ne capisco il nesso , l’azione e la reazione nell’essere buddhista e contemporaneamente padre.
Personalmente sono molto interessato alle letture delle religioni e filosofie di vita orientali , e quidi accolgo con interesse la sua puntualizzazione.
Ora io non so se lei ha abbracciato il buddhismo Mahayano o Zen , ma nelle Quattro Nobili Verità credo non compaiono elementi che possano determinare una differenza di comportamenti e insegnamenti tra essere padre ateo, buddhista, cattolico o altri.
Trattasi ovviamente di mio modesto parere personale, è evidente.
Le porgo la mia Mail, non per darle mazzate, 😉 ma per una discussione che troverei di particolare interesse.
sarchiaponestellare@tiscali.it
Cordiali saluti
Antonello
—————————
le migliori cose a tutti
Immonda Bestia
Novembre 3rd, 2015 alle 12:13
scusate tutti l’O.T., lo so che il vostro argomento è più alto(e dillo a me, ho anche due nipotini!), ma questa ve la devo dire, per riprendere quello che scrivevano alcuni amici ieri!
…ooooh, finalmente qualcuno si è accorto di noi! ieri sera(sul tardi!) a gazzetta tv parlavano di noi, e come ne parlavano! e vedere collovati che si sperticava e faceva ammenda per aver detto che gli sembravamo più deboli delle altre non ha avuto prezzo!!
…e inoltre hanno fatto un servizio apposta(HANNO FATTO UN SERVIZIO APPOSTA!)per dire che avevamo gli stessi numeri del barcellona: possesso, tiri in porta,ecc.
….. 🙂 🙂 🙂 :-O :-OO !!
….scusate ancora!
Novembre 3rd, 2015 alle 12:16
È’ proprio così e siccome non avevo avuto la fortuna di trovare un lavoro bellissimo, l’ho cambiato – scegliendone anche uno un po’ meno avventuroso e brillante – per avere più tempo per i miei figli. Alla fine l’unica medaglia è l’amore ed il rispetto dei figli.
Novembre 3rd, 2015 alle 12:24
goool, goooooolll, gooooooooooooool, gool :
guetta ha fatto il gol più bello, con quanto ha scritto.
vai david, palla lunga e pedalare.
fabrizio
Novembre 3rd, 2015 alle 12:37
Il tema è interessante almeno quanto il momento della Fiorentina.
Io coetaneo del nostro ospite, padre separato con figlia grande mi chiedo se quest’ attenzione nei confronti dei nostri figli sia del tutto sana.
Mio padre si interessava al mio andamento a scuola ma non studiava con me ed il risultato è che qualcosa mi è rimasto attaccato, io ho studiato con lei quasi tutte le sere sostituendomi alcune volte in qualche compito con il risultato che non si ricorda niente.
Allora mi chiedo se questo approccio così attento e presenta non sia eccessivo e se da una parte rafforzi il rapporto dall’ altra indebolisca o rallenti la capacità di crescere e di formarsi come individui adulti.
Novembre 3rd, 2015 alle 12:55
Sto imparando anche io, a perdere tempo con mio figlio. Maggiore flessibilità dei datori di lavoro aiuterebbe ma negli sprazzi di tempo libero è bello ritagliarsi momenti di noi.
Novembre 3rd, 2015 alle 13:19
C’è chi lo capisce dopo e ce chi da genitore lo ha sempre saputo, comportatosi di conseguenza con i figli. Dividendo molto con loro: tempo, soldi, sogni propri dei genitori (che in genere riguardano i figli) e sogni strettamente dei figli, affetto in famiglia e verso i nonni. Non si nasce genitori, si diventa sbagliando, molto aiuta il ricordo dei propri, chi ha ricevuto poco affetto e tempo in genere (ma non è una regola) poi ne dà molto ai propri figli.
Novembre 3rd, 2015 alle 13:23
Caro Antonello,
il ripianto è stato reciproco, certo.
Anche io, da quando mi ha lasciato, penso con dolore ai momenti in cui avrei potuto dire o fare qualcosa di diverso nei suoi confronti.
Lui, uomo dei suoi tempi, era fatto così. Duro, e insieme timido. Si chiudeva alle tenerezze come per proteggersi da un mondo che non doveva scoprire il lato che, per educazione e carattere, forse considerava debole. Manifestava il suo amore in tanti altri modi, a volte goffi.
Novembre 3rd, 2015 alle 13:25
@ Antonello alias Immonda…
Caro Antonello, la ringrazio per l’apprezzamento del mio post.
La mia conclusione, con l’ultima riga che affermava il mio credo, dopo la mia conversione nel 1983, non voleva rafforzare più di tanto quello che raccontavo, ma aggiungere la mia confessione religiosa alle 4 grandi citate da David. Niente di più.
Non mi rende speciale essere buddista rispetto ad un altro, ne ci tengo alla distinzione, mi fa piacere se chi mi conosce lo sa.
Sono un buon “papino” nel bene e nel male, ma non grazie alla mia fede ma anche grazie alla mia fede, forse.
Potevo concludere in qualsiasi altro modo, mi sorprende che subito desti la necessità di puntualizzazioni sul come e perché o trovarci un nesso ecc.
Avrei potuto dire ch sono solo: una brava persona o comunista o fascista o sordo o cieco, ateo o maronita, siciliano o valdostano. Non sarebbe cambiato nulla, io credo.
Riguardo il buddismo che io seguo è l’insegnamento del periodo chiamato “Mahayana definitivo” basato sul “Sutra del Loto” proclamato da Nichiren Daishonin il 28/04/1253 e questa data determina la Nascita del “Vero Insegnamento” per conseguire l’illuminazione e Kosen Rufu.
Per altre informazioni, se davvero le interessano, può visitare http://www.sgi-italia.org/ molto esaustivo e “illuminante” sia per chi vuol sapere sia per chi pratica il nostro insegnamento. Potrebbe essere un’occasione anche per lei…
I miei più sinceri saluti.
Alberto
Novembre 3rd, 2015 alle 14:33
Cantona61:la tua osservazione è molto interessante.
Direi quanto segue: se fate o avete fatto talvolta insieme i compiti fino alle scuole medie, la circostanza serve più che altro a consolidare il rapporto genitori-figli più che a risolvere un problema contingente, lo svolgimento del compito scolastico a casa, che comunque sarà apprezzato dall’erede.
Quante cose fondamentali si riesce a dirsi ripassando Manzoni o la composizione della cellula vegetale, guardandosi negli occhi con tua figlia!
Fare i compiti spesso ad un quindicenne o diciottenne secondo me invece non aiuta la crescita: a quell’età il metodo di studio deve essere già acquisito e il ragazzo dovrebbe sapersi organizzare la giornata in modo da poter studiare quanto basta, fare sport e vedersi con i coetanei. I genitori in questa fase dovrebbero aver già lasciato il segno del loro compito educativo.
Poi ci sono gli interventi straordinari….
Novembre 3rd, 2015 alle 15:31
Sono trasgressioni che ogni tanto faccio anch’io (troppo poco, ne ho mancate un numero imperdonabile), e proprio in queste occasioni ti costruisci una complicità e un legame che nessun accompagnamento ad impegno ufficiale ti farà mai fare.
Chissà se riuscirò mai a chiedere scusa per le tante volte che non ho mandato tutti gli impegni a quel paese per una passeggiata o due scemenze, e se lo avessi fatto nel lavoro non sarebbe cambiato niente…
Novembre 3rd, 2015 alle 15:34
@Antonello
sono sicuro che anche lui darebbe chissà cosa per poterti dire quanto è orgoglioso di te!
Dammi retta!
Novembre 3rd, 2015 alle 17:24
Si, so assolutamente “perdere tempo” con mia figlia.
Avrei voglia di dedicarmi agli interessi come prima che ci fosse lei… …ma non resisto.
Spesso il sabato mattina mi dico: prendo la moto e vado a fare un bel giro! poi la guardo nel letto che ancora dorme e non ce la faccio. Troppa è la voglia di fare qualsiasi cosa insieme. Anche la più banale.
PS: appena arriverà a misura giusta per venire dietro… ; )
Novembre 3rd, 2015 alle 17:49
Sagge parole…c’è una notizia buona ed una cattiva per te!
Ti dico prima la cattiva:
stai invecchiando.
Quella buona è
“bene”…stai invecchiando bene.
Novembre 3rd, 2015 alle 18:02
Grande Guetta!!! È veramente tanto che seguo il tuo blog e per te ho lasciato radio Blu per radio Bruno sei una bella persona e seguire la fiorentina attraverso le tue “Lenti” mi piace parecchio.. Continua così
Novembre 3rd, 2015 alle 20:31
Molto bene.Prendo atto con piacere che molti personaggi di questo blog,che si infervorano e si inc….no,pronti anche a menare per alcune situazioni sportive riguardanti la nostra Viola,in fondo in fondo sono come tutti gli esseri umani e animali;sono dei capl-branco,e tutto questo comporta attaccamento alla famiglia specie ai figli.Detto questo credete a me che ormai sono “il nonnino”,e quindi cerco di stare a ruota ma ad ogni curva vedo che mi e’sempre piu’difficile rientrare in gruppo.Gente godeteveli figli,nipoti,genitori,nonni il tempo e’tiranno e non ha pieta’,non ti aspetta e non torna mai indietro,e tutto quello che passerete insieme a loro vi terra’compagnia nelle giornate vissute da”nonnini”.Forza e coraggio.
Novembre 3rd, 2015 alle 22:24
Molto semplice quando c’e’ un minimo di stabilita’ economica e soprattutto lavorativa…Per chi come me ultraquarantenne ha perso il lavoro (tra l’altro lavoravo per una ditta che conosci bene) l’ha ritrovato quasi subito (che culo) ma da due anni e mezzo ancora con un contratto a termine che non si sapra’ se verra’ stabilizzato (la situazione non e’ rosea)…Io vado a lavoro (come in qusti giorni) anche con la febbre a 38…figurati andare a passeggiare sul fiume con la mi’ figliola…troppo mi garberebbe..
Novembre 4th, 2015 alle 07:33
Le storie più belle .
Novembre 4th, 2015 alle 09:26
Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi e poi. perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.
Dalai Lama
Novembre 4th, 2015 alle 09:30
In bocca al lupo Andrew!!
Credimi, non ho più certezze di te, adesso è così tranne che per pochi fortunati!
Non ti far fagogitare mentalmente dalla situazione, stai sereno e sfrutta gli attimi!
Novembre 4th, 2015 alle 11:30
@ Pico
Non ho parole per ringraziarTi e per gioire della Tua stima.
Grazie
————————————
@ Gerber
Ora che ha spiegato il perchè della sua precisazione “E sono buddhista” si capisce il concetto.
Non mi rimane altro che farle i miei complimenti e i migliori auguri a lei e a sua figlia.
Il “Fiore di loto” lo conoscevo, anche se trovo più realizzabile la disciplina della meditazione zen.
Francamente, l’illuminazione che tutto è illusione, che illusione porta sofferenza, e che il passaggio alla non sofferenza mi deve imporre di non provare più le emozioni terrene e le illusioni dei desideri mi deprime.
Mi deprime in quanto irrealizzabile nell’arco di una , due, tre vite.
Se il premio della mia raggiunta Buddhità è la non vita e la non morte, se il traguardo è l’interruzione delle nascite, se il sentiero salvifico è l’annullamento del sè, mi trovo spaesato, dubbioso, debole nella mente e nelle azioni.
Le son sincero: noi uomini viviamo nella sofferenza del desiderio e nel peccato, ma se a ottantanni mi dicessero… Antonello, vuoi rinascere? bada che poi ti tocca invecchiare, ammalarti, morire, desiderare,illuderti, io gli dico… “indove si firma ?”
Anzi, appongo il seguente cartello :
“cedesi immobili, macchinari, conti correnti, squadre di subbuteo modellismo assortito e collana d Tex a dodicenne che mi fa entrare nel suo corpo.
Astenersi perditempo”
Di nuovo i più cari saluti.
Immondo
—————————
@ Pico
Non ho parole per ringraziarti.
Novembre 4th, 2015 alle 11:31
Anche perchè quegli istanti non sono più recuperabili… e arriverà un momento in cui ci renderemo conto di quanto abbiamo perso…….. ma sarà troppo tardi!!
Novembre 4th, 2015 alle 12:22
il tuo blog mi ha emozionato e ripensare a quello che avrei potuto fare ancora con mia figlia alla quale in gioventu non ho dato la dovuta attenzione perche ero troppo giovane e avevo mille pensieri per la testa pero non sapevo cosa perdevo.
rimpiango tantissimo i momenti non passati con lei ed adesso me ne faccio una grande colpa dalla quale mi è difficile rialzarmi e continuare.
se ne andata 6 mesi fa all’eta di 34 anni ed è unasofferenza che vi assicuro non auguro neanche al piu grande vs nemico,non è descrivibile.
era tifosissima viola e a sua figlia(mia nipotina)ha voluto dare un nome che spiega tutto “viola” ha gia due anni e mezzo.
scusate se ho scritto queste cose cosi tristi ma la vita è anche questo e comunque mi sono sentito piu vicino a lei
un babbo disperato
Novembre 4th, 2015 alle 17:43
@ TRIPLE57
Un abbraccio fortissimo. Non riesco nemmeno ad immaginare come ci si possa sentire.
Lucky
Novembre 4th, 2015 alle 19:01
Mio gentile Triple, Lei mi ha fatto piangere.
Merito questa lezione di dolore , mi inginocchio alla Sua esistenza martoriata e per sempre azzerata , privata di sorrisi e spensieratezza.
Ogni volta che mi arrabbierò per una sciocchezza di questa vita terrena penserò al Suo dolore immenso , inenarrabile, e dalla Sua forza di padre disperato trarrò rispetto per il prossimo.
Mi permetta di pensare a Lei , a Sua figlia, alla Sua innocente nipotina nelle mie devozioni serali.
Oggi ho un motivo in più per tifare Viola.
Con gran deferenza Le porgo un abbraccio e cento volte perdono per la mia stupidità.
Antonello
Novembre 4th, 2015 alle 20:04
@ Immondo alis Antonello
Caro amico, sorvolo il dibattito sulla buddità in questa vita poiché mi preme molto di più dirti un paio di cose che ho apprezzato.
Ho riletto subito dopo averti risposto il tuo primo post e mi era sfuggito il tuo bellissimo e toccante pensiero rivolto a tuo padre…
Papà mio se n’è andato nel 2006 dopo una lunghissima battaglia contro un cancro inesorabile che lui chiamava “il mio nemico”.
Mio padre era un professionista che nel suo tempo libero scriveva. Ha scritto tanto sul “suo nemico” che era diventato un’entità maledetta che avremmo potuto incontrarla nel corridoio di casa e chiamarla per nome…
Non ti dico.
Papà mio se n’è andato un lunedì mattina che io ero lontano a cercare un maledetto lavoro a Udine visto che a 45 anni, con la mia cultura personale e competenze, ero disoccupato e non trovavo nemmeno un lavoro da garagista (mi fu rifiutato).
Arrivai a Firenze che papà era già stato preparato dai miei fratelli, io arrivavo dopo i fochi.
Mio padre per me e noi tutti è stato un grande Uomo, se sono così (nel bene e nel male) credo che sia merito suo e di mamma.
Ma qualcosa m’è rimasto da dirgli, un pò come te Antonello, mi basterebbe un minuto, un altro singolo minuto. Tu offri 10 anni, io onestamente non lo so nemmeno, cosa potrei mettere sul piatto.
E mamma Antonella se n’è andata 58gg dopo, solito strazio, ma ero a Firenze per fortuna…
Non te lo dico.
Non serve essere buddisti o maroniti, amico mio, per dire a proprio padre quanto lo si stimi, quanto sia divertente, simpatico, potente, quanto lo ami.
Io nella mia vita con lui ho sempre cercato di fare del mio meglio, parlavo con lui a tutti i livelli anche quando mi faceva incazzare. E parecchio talvolta.
Non voglio tediarti oltre; spero solo che i miei due figli non abbiano i nostri (mio e tuo Antonello) problemi di aver bisogno del minuto o dell’ora smarrita, ma che si possa partire essendoci detti tutto.
Concludo con la seconda cosa che ho apprezzato del tuo post di replica: se incontri il 12enne che ti offre un passaggio per una seconda chance di vita, domandagli se ha un amico che possa portar via anche me!
Io offro Diabolik originali dal 1966, Capitan America e Fantastici Quattro!
Un abbraccio.
Gerber
Novembre 4th, 2015 alle 22:31
Triple ti abbraccio fortissimo!!!
Novembre 5th, 2015 alle 00:10
Pico, ti ringrazio per l’incoraggiamento, ma….STAI SERENO… no!!! Non me lo dovevi dire…equivale a una condanna!
Novembre 5th, 2015 alle 09:58
Gerber sei una grande persona.
C’e’ bisogno di quelli come te in questo mondo
Ricambio l’abbraccio
Antonello
Novembre 5th, 2015 alle 12:12
una cosa importante e inerente al colore viola,
lei ha un fratello piu giovane tifosissimo viola è un fiesolano puro da 15 anni che segue la ns squadra sia in casa che in trasferta speriamo che quest’anno, almeno dalla ns squadra,possa avere qwualche soddisfazione per ritrovare almeno lui un po di serenità, comunque anche da parte mia forza viola sotto tutti i punti di vista arrivederci e grazie a tutti
Novembre 5th, 2015 alle 23:15
Sotto questo aspetto ho ancora tanto da imparare, grazie per avermelo ricordato.
Quando sono lontano per lavoro come in questi giorni mi riprometto di lasciarmi andare di più con la mia bambolina di 3 anni e mezzo. Poi rientro a casa e tutti i miei limiti tornano a galla.
Novembre 5th, 2015 alle 23:36
Ma no Andrew, stai sereno nel senso di aver fiducia in te stesso e di non farti prendere dall’ansia.
Siamo in un periodo di m… forse il peggiore del dopoguerra, non è una colpa perdere il lavoro o non avere il posto fisso, accettalo senza paure né sensi di colpa.
Te lo ho scritto convinto: stai sereno, come lo sono io adesso dopo anni in cui avevo la fobia di perdere treni, occasioni, opportunità, in cui mi vedevo sotto un ponte, in cui mi sentivo fallito se non arrivavano delle certezze. Adesso lavoro e basta, forse troppo e pagato troppo poco, ma ormai sono così tanti anni che lo faccio, che mi sono convinto che qualcosa mi inventerò comunque.
Non è colpa nostra, se non per avere accettato passivamente certi meccanismi politici e amministrativi incazzandoci solo per il calcio, ma questa è un’altra storia.
Novembre 5th, 2015 alle 23:38
Allora ti ringrazio anch’io Antonello!
Novembre 6th, 2015 alle 13:01
Signori, purtroppo il lavoro e’ lavoro.
Si chiama lavoro perche’ appunto e’ lavoro.
Altrimenti si chiamerebbe hobby.
Ormai i laviratori sin tutti delusi , anzi , dusillusi.
Chi lavora per conto suo e’ in preda alle alte e basse maree e otto mesi l’anno lavora per lo stato, chi e’ nella pubblica amministrazione e’ malguidato e attorno si trova il passo sbarrato da furbini, raccomandati , fancazzisti e gente disposta a tutto, chi e’ sottoposto nel privato e’ spesso sfruttato, senza protezioni, malpagato e senza un orizzonte sereno per se e per la propris famiglia.
Attorno, politici e amministratori ladri e incapaci.
Alla soglia dei cinquantasei anni sono arrivato slla conclusione che i miei sogni di adolescente che doveva spaccare il mondo son morti all’alba, che mi basta un po’ di salute, l’affetto dei miei cari, un po’ di buon mangiare e di buona musica e la soddisfazione di commiatarmi da certuni al cenno di”salutate la capolista”
L’altro giorno gliel’ho detto anche a quella della linea telefonica che tre volte al di’ mi telefona per dirmi che con loro si risparmia tanto tanto.
“…no guardi sono apposto per ora non cambio gestore, pero’ lei mi saluti la capolista!” E ho riattaccato.
Uno spasso, meglio persino d’una cosuccia “dentro” la Sharon Stone, credetemi.
Il resto, francamente , m’importa sega.
E’ solo dispiacere.
Le migliori cose a tutti
Immondo